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BAGNOLI, ETERNA INCOMPIUTA

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Academic year: 2022

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3 6 F O R T U N E I T A L I A F E B B R A I O 2 0 2 1 EDITORIALE

I N D U S T R I A

BAGNOLI,

ETERNA INCOMPIUTA

La Corte dei conti ricostruisce quasi trent'anni di fallimenti nella bonifica e riconversione dell'ex sito industriale di Italsider, Cementir e Eternit

DI A L B E R T O S I S T O

E R R E B B E D A D I R E : salvate il comune di Bagnoli. Da cosa? Dai progetti di bonifica e rigenerazione post Italsider, Cementir ed Eternit, tre aziende che con i loro impianti in quell'area per un secolo hanno sversato ogni genere di immondizia. E questa la sensazione che si prova a leggere la rela- zione triennale sulla bonifica e il rilancio dell'ex borgo industriale napoletano fatta dalla Corte dei conti. Non solo per quello che è stato fatto, visto che in trent'anni non è stato fatto praticamente nulla. E quel poco che è stato fatto è andato in malora.

E neanche per quello che sta cercando di fare da qualche anno Invitalia. La società gestita dal supercommissario Domenico Arcuri, che si è presa l'onere di portare a compimento un'o- pera iniziata nel 1994, che doveva completarsi dopo 10 anni, ma che non vedrà la luce prima della meta del 2025. Ma soprattutto per ciò che s'intende fare: il faraonico piano di rigenera- zione voluto dagli enti locali in una delle aree a maggior rischio vulcanico d'Italia. L'allarme lo ha dato Mauro Oliviero, magistrato della Corte dei conti, che con altri sei colleghi ha firmato la Relazione sui finanziamenti destinati alla bo- nifica e alla rigenerazione urbana del compren- sorio Bagnoli Caroglio 2015-2018, depositata a dicembre e che porta avanti la ricognizione fino agli ultimi mesi del 2020.

CHE COSA RACCONTA IL MAGISTRATO?

Che di fatto l'attività di bonifica, dopo il falli- mento delle società pubbliche locali, inventate

da sindaci e dall'amministrazione regionale, praticamente non è mai partita. E si sta parlando di bonifi- che da amianto, residui industriali pesanti. Ma anche che, con l'arrivo di Arcuri, le cose stanno incomin- ciando a muoversi, anche se sotto la spada di Damocle di ogni genere di contenzioso con i curatori fallimenta- ri, le amministrazioni, locali e anche i fornitori. Sollevando tuttavia dubbi sull'opportunità e la riuscita di una trasformazione dell'area in un polo di servizi e servizi turistici.

UN BREVE RIASSUNTO

Bagnoli è un quartiere di Napoli alle spalle della collina di Posillipo e di fronte all'isola di Nisida, sulla punta meridionale del golfo di Pozzuoli.

Qui per un secolo hanno prodotto alcuni dei giganti pubblici, Italsi- der Cementir, ma anche il gruppo Eternit, quello del fibrocemento contenente l'amianto. Agli inizi degli anni 90 nell'ambito di una ristruttu- razione europea il governo italiano accettò di chiudere l'acciaieria di Bagnoli, in attività dal 1912, offren- do alle comunità locali un progetto di bonifica e rigenerazione urbana, creazione di centri servizi e nuovi insediamenti residenziali, e anche parchi e strutture per la didattica

_

m.

Sopra, una foto dell' ex Italsider di Bagnoli

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LE CIFRE

600

MILA €

IL COSTO ANNUO DI MANUTENZIONE E SORVEGLIANZA

1,2 MILIONI

I METRI CUBI DI MATERIALI INQUINATI

1 8

MLD DI €

LA SPESA PREVISTA ALL'INTERNO DELL'AREA

universitaria. Inizialmente il lavoro fu affidato a Bagnoli spa una società pubblica che fu sostituita nel compito da BagnoliFutura, una società comu- nale voluta dall'allora sindaco Rosa Russo Iervolino. La municipalizza- ta, fino al suo fallimento nel 2014, ha fatto poco e niente. Ripassando i trent'anni di nulla, il magistrato riassume in questo modo la situazio- ne. Alle soglie della presa in carico da parte di Invitalia, la bonifica del sito industriale, quale opera decisa nel 1994 e iniziata nel 1996, e che avrebbe dovuto essere completata nel 2004, è ad oggi ancora 'lontana dalla sua conclusione, malgrado l'enorme onere finanziario sostenuto nei 25 anni di attività, a fronte di risultati talvolta anche peggiorativi dell'inquinamento dell'area, causati da interventi di bonifica non idonei".

L'unica opera in parte completata è il Parco dello sport, un'area di circa 25 ettari destinata ad attrezzature sportive, inaugurata e chiusa subito dopo, a causa del fallimento di Ba- gnoliFutura. Ma anche e soprattutto perché i magistrati napoletani, nel 2013, hanno scoperto che, a dispetto delle carte, buona parte dei materiali da bonificare sono stati reinterrati sotto i campi sportivi, le piscine e le altre attrezzature del comprensorio.

La bonifica effettuata, scrivono oggi i magistrati contabili, "lungi dall'es- sere stata efficace, ha anzi, in alcuni casi, incrementato le concentrazioni di inquinanti presenti nel sito ed ha comportato, peraltro, un esborso di ben 4 0 0 min di euro". Mancano anche le pezze di appoggio per i circa 20 min di euro spesi nei lavori. Per questo la procura di Napoli nel 2013

ha sequestrato l'area e mandato a processo per disastro colposo e truffa i realizzatori del progetto. Sul ver- sante opposto, BagnoliFutura andava in fallimento, perché aveva mancato dei pagamenti all'ex proprietario, Fintecna, la finanziaria pubblica che controllava l'Italsider.

ARRIVA ARCURI

Il fallimento della municipalizzata ha riportato il boccino nelle mani del governo centrale, che non sapendo come portare avanti l'immensa opera di pulizia e ricostruzione, ha dato il compito ad Invitalia. A distanza di qualche anno dall'arrivo di Arcu- ri la Corte registra che, malgrado intoppi e bastoni fra le ruote messi da alcuni protagonisti pubblici e non della vicenda, qualche cosa si è messo in moto. Gli uomini di Arcuri

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valore delle aree fosse particolar- mente elevata, ciò comporterebbe la insostenibilità economica dell'o- pera e, conseguentemente, la non effettuabilità della stessa, quanto- meno con le modalità attualmente stabilite". Ma problemi, rileva la Corte, ci sono anche per le modalità con cui Invitalia indennizzerebbe la municipalizzata fallita. Il manager calabrese aveva previsto il ricorso a strumenti finanziari, ma questa

"Il problema della rimozione della colmata non solo non è stato affatto risolto ma, anzi, è stato addirittora procrastinato"

sono riusciti a ottenere il disseque- stro delle aree finite sotto controllo giudiziario e a fare il progetto per la gestione dei servizi di manutenzio- ne e vigilanza del sito di 180 ettari, che da sole costano 600mila euro all'anno. Inoltre, hanno portato a termine l'accordo per il trasferimento nel sito industriale delle attività della stazione Anton Dohrn, un centro di ricerca marina pubblico. Invitalia ha anche avviato la sperimentazione con l'università del Sannio delle nuove tecniche di fitobonifica, per ridurre i costi degli interventi da fare. Infine, di recente sono anche state avviate le gare per la bonifica dell'amianto messe a cantiere nell'estate del 2020 e per avviare la progettazione degli interventi più urgenti. Ma soprat- tutto, rileva la relazione, nell'estate del 2019 "è stato adottato lo stralcio urbanistico del Piano di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana (Praru), con il quale è stata stabilita la destinazione urbanistica dell'area all'interno del sito, che rappresenta un passaggio fondamentale, in quan-

to lo stesso costituisce conditio sine qua non per la programmazione delle opere di bonifica". Anche se il via libera amministrativo non ha risolto tutti i problemi. Tale atto, dice il ma- gistrato, "presenta criticità sia sotto il profilo della puntuale individuazio- ne delle strutture da realizzarsi, sia anche sotto quello della previsione finanziaria, non analiticamente determinata".

I GUAI DI INVITALIA

Ma la prima difficoltà per Invitalia è lo scontro con i curatori fallimentari della BagnoliFutura. Arcuri deve pagargli i beni su cui deve operare.

Ma loro hanno stimato "un incasso di 300 min". Invitalia può pagarne solo 68 circa, perché la legge ha previsto che il passaggio di proprietà dei beni avvenga ai valori stimati dall'Agenzia del Demanio. Vista la distanza di prezzo, è difficile che si arrivi a un accordo. Il fatto di trovarsi all'interno di una procedura fallimentare forse consentirà una certa flessibilità, ma "qualora la quantificazione del

TRENTANNI DI STORIA

L'acciaieria di Bagnoli, dalla decisione di chiudere per l'ecces- so di capacità in Euro- pa ai diversi tentativi falliti di bonifica

1991

Il governo italiano, d o p o una lunga trat- tativa c o n Bruxelles accetta di chiude- re, per l'eccesso di capacità presente al t e m p o in Europa, l'acciaieria di Bagnoli, di proprietà della società pubblica Ital- sider, poi rinominata Uva.

1 9 9 4 Viene decisa

dal Parlamento la bonifi- ca e la rigenerazione ur- bana del sito industriale ex Italsider di Bagnoli e di due stabilimenti di produzione di Eternit e cemento presenti nell'area.

N o v e m b r e 1 9 9 6 Affidamento a Bagnoli

spa, società pubblica che fa capo alla finanzia- ria Fintecna, del compito di procedere al recupero ambientale dell'area.

Alla società viene data una dotazione di 343 mld. Di fatto, si limita a ricollocare i dipendenti e a vendere gli impianti.

Dicembre 2 0 0 0 La legge 388 inserisce

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Il sindaco Luigi De Magistris e il ministro per il Mezzogiorno Giuseppe Provenzano (a destra), insieme a Domenico Arcuri, Ad di Invitalia, (a sinistra) in visita a Bagnoli

soluzione è stata contestata, provo- cando una causa arrivata fino alla Corte costituzionale. La Consulta

"ha ritenuto censurabile il ricorso a tali strumenti finanziari, il cui valore è naturalmente soggetto ad oscil- lazioni e, pertanto, non idoneo alla definizione di un indennizzo". In più, il Governo non ha ancora fatto il regolamentato che dovrebbe con- sentire a Invitalia di incassare i soldi provenienti dall'eventuale dismissio-

ne di asset. Arcuri, in pratica, ha le mani legate.

L'ECOMOSTRO

La relazione registra "che il proble- ma della rimozione della colmata non solo non è stato affatto risolto, ma, anzi, è stato addirittura procra- stinato 'per stralci'. Si deve rilevare come tale operazione, ineludibile ai fini della effettiva bonifica del sito e da effettuarsi per esplicita

disposizione di legge, ancor oggi, non sia stata effettuata". Si tratta di una piattaforma di cemento, ben visibile per le sue dimensioni nelle foto aeree di Bagnoli. Realizzata nel periodo 1963-1965, per far fronte alle necessità di ampliamento dello stabilimento siderurgico col riem- pimento a mare del tratto compreso tra due pontili e il 'tombamento' della relativa fascia costiera. L'eco- mostro, di estensione pari a circa 20 ettari, ora dovrebbe essere smonta- to, risanato ed eliminato. Si tratta di liberarsi di 1.200.000 metri cubi di materiali inquinati. Ad oggi, rileva- no i magistrati non sono stati ancora individuati i siti nei quali destinare l'enorme quantità di materiali che risulterà dallo smantellamento della colmata, nonché dai sedimenti dei fondali marini. C'era un accordo di massima con l'autorità portuale di Napoli per utilizzarli nella realizza- zione di una nuova area portuale, ma è rimasto lettera morta: "E da rilevarsi con preoccupazione che ad oggi non sono stati ancora indivi- duati i siti nei quali destinare l'enor- me quantità di materiali inquinati provenienti, in primo luogo, dalla rimozione della colmata, nonché dai sedimenti dei fondali marini e dall'amianto proveniente dall'area ex Eternit", si legge nella relazione.

Come sanno tutte le persone che hanno a che fare con le grandi ope- re, lo smaltimento dei residui, tanto

Bagnoli tra i siti ad alto rischio ambientale per i quali gli interventi di bonifica avrebbero do- vuto rivestire carattere di urgenza.

2 0 0 1

Il comune di Napoli, il sindaco è Rosa Russo lervolino, sfruttando le opportunità previste dalla legge 388, decide

di diventare soggetto attuatore delle bonifi- che. Viene costituita BagnoliFutura, a totale controllo dell'ente locale, che subentra alla Bagnoli.

2 0 0 3

Viene approvato il pri mo piano di Bonifica firmato da Bagnoli- Futura.

2 0 0 4

Data inizialmente pre- vista per il completa- mento delle bonifiche e la trasformazione urbana dell'area.

2 0 0 7

Viene approvato un se- condo piano di bonifica.

2010

Completato il parco

dello sport da parte di BagnoliFutura, una parte dei progetti di riqualificazione dell'a- rea, con una spesa di 37 min.

2013

Fintecna chiede il fallimento di Ba- gnoliFutura per il mancato pagamento di una parte degli

importi concordati al momento dell'ingres- so di BagnoliFutura.

A far mancare i soldi alla società pubblica locale, che ha dovuto chiudere, è stata la Regione.

P r i m a v e r a 2013 Sequestro pena- le della m a g g i o r parte dell'area ex

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4 0 F O R T U N E I T A L I A F E B B R A I O 2 0 2 1 EDITORIALE

più se inquinati, è un problema tutt'altro che secondario. Autostrade per l'Italia, non a caso, è finita in tribunale accusata per lo smaltimen- to non idoneo dei materiali estratti dalle gallerie della variante di valico.

I lavori di rimozione della colmata, ricordano i magistrati, "dovrebbe- ro essere preceduti da un'attenta e capillare analisi del sedime marino

sottostante, che potrebbe essere fortemente inquinato da infiltra- zioni di percolato avvenute nel periodo di funzionamento dell'im- pianto siderurgico. Ciò al fine di non compromettere l'intera operazione, ed evitare uno sforamento della pre- visione di spesa e il mancato rispetto del cronoprogramma qualora le attività di bonifica dovessero essere

ampliate all'area marina sottostante la colmata". Un'opera ciclopica per Invitalia e i suoi uomini.

M E G A L O P O L I

Ma i magistrati contabili, oltre a preoccuparsi dello stato del pre- sente, hanno preso di mira anche i progetti futuri. Il piano per la rigenerazione urbana di Bagnoli,

I t a l s i d e r d i B a g n o - li t r a s f o r m a t a n e l P a r c o d e l l o s p o r t , a p p e n a i n a u g u r a t o d a l s i n d a c o L u i g i d e M a g i s t r i s . S e c o n d o i m a g i s t r a t i , c h e c o n - t e s t a r o n o il r e a t o d i d i s a s t r o a m b i e n t a l e , la b o n i f i c a e r a s t a t a f a t t a i n m o d o i n a d e - g u a t o , p o i c h é p a r t e d e i m a t e r i a l i t o s s i c i

s a r e b b e r o s t a t i a d d i r i t t u r a s e p p e l l i t i n e l s o t t o s u o l o d e l l o s t e s s o p a r c o .

Febbraio 2014

B a g n o l i F u t u r a v i e n e m e s s a in l i q u i - d a z i o n e .

Aprile 2015

A c c o r d o f r a il C o - m u n e d i N a p o l i e il

m i n i s t e r o d e l l ' A m b i e n - t e p e r le f u n z i o n i d i c u s t o d i a g i u d i z i a r i a .

Ottobre 2015

I n v i t a l i a v i e n e i n d i - v i d u a t a c o m e n u o v o s o g g e t t o a t t u a t o r e .

Gennaio 2016

I n v i t a l i a o t t i e n e l ' i n c a r i c o d i r e a l i z z a r e le a t t i v i t à d i p r o g e t -

t a z i o n e , a f f i d a m e n t o e d e s e c u z i o n e d e l s i s t e m a d i m e s s a in s i c u r e z z a d e l l ' a r e a d i c o l m a t a a m a r e (la p i a t t a f o r m a d i c e m e n t o d i c i r c a 2 0 e t t a r i c o s t r u i t a p e r f a r e s p a n d e r e l ' I t a l s i d e r ) e d e l l e a c q u e d i f a l d a in s o s t i t u z i o n e d e l l a b a r r i e r a i d r a u l i c a e s i - s t e n t e .

Giugno 2017

U n a m o d i f i c a d i l e g g e a p r e la s t r a d a , b l o c c a t a d a u n a s e n t e n z a d e l l a C o r t e C o s t i t u z i o n a l e , c h e c o n s e n t e d i r i c o r r e r e al m e r c a t o p e r p a g a r e l ' a c q u i s t o d e l l e a r e e d a l f a l l i m e n t o d i B a g n o l i F u t u r a e p e r s o d d i s f a r e u l t e r i o r i f a b b i s o g n i f i n a n z i a r i

.... ' ir

/ L ' a r e a dell'ex Italsider sul lungomare di Bagnoli a Napoli ed il parco attrezzato con impianti sportivi ma mai inaugurato

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un atto dovuto a una comunità che si è sobbarcata per un secolo il peso della presenza di impianti dell'indu- stria più pesante, acciaio, cemento ed eternit, però forse è scappato di mano agli amministratori locali che lo hanno immaginato.

I magistrati ricordano che il Piano di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana (Praru) pre- vede tre filoni di sviluppo. Quello turistico, che comprenderebbe la realizzazione di una spiaggia pubblica della lunghezza di 2 km, un porto turistico dalla capienza di 9 0 0 posti barca e 2 alberghi a 4 o 5 stelle. Quello dedicato alla ricerca e all'innovazione, che comprende i poli di ricerca della stazione scien- tifica Anton Dohrn e dell'Università Federico II di Napoli. Un polo com- merciale con numerosi negozi ed esercizi dedicati alla ristorazione.

Da realizzare ci sono anche circa 160 ettari di spazi verdi, il doppio della romana villa Borghese. Dentro

ci sono oltre al Parco dello sport da risistemare, un parco urbano e uno di quartiere. Infine, la valorizzazio- ne del borgo di Coroglio. Il vecchio centro è oggi abitato da un centina- io di famiglie che dovrebbero essere sfrattate, indennizzate con soldi o altri immobili. Il tutto poi, dopo aver ripristinato fogne e strade all'interno del sito industriale, do- vrebbe essere ricollegato alla città attraverso strade e su rotaia, con una galleria sotto la collina di Posil- lipo. Un progetto che il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha già definito "virtuale".

Mentre la Corte dei conti ha dei dubbi sulla fattibilità di alcune scelte. Una ulteriore criticità deriva dai vincoli del Mibact, rispetto alla salvaguardia di edifici industriali preesistenti "fortemente degradati, da riconvertire in strutture desti- nate a servizi pubblici o privati, di tipo commerciale o alberghiero". E da osservarsi, spiegano i magistra-

ti, che l'estensione generalizzata della qualificazione dei manufatti presenti nel Sin (Sito di interesse nazionale) "come 'archeologia indu- striale', potrebbe comportare u n a difficile riconversione degli stessi, sia a causa della maggiore difficoltà di esecuzione degli interventi, sia anche per la maggiore onerosità della manutenzione delle struttu- re, che potrebbe rendere di scarso interesse l'investimento da parte degli operatori economici privati".

Il tutto per una spesa prevista di 1,8 mld, a cui vanno aggiunti altri 595 min per le infrastrutture all'esterno dell'area. L'idea è che, alla fine, la spesa venga ripartita in tre, fra go- verno enti locali e privati interessati alle iniziative di sviluppo. Anche se, fa presente la relazione, un "altro profilo particolarmente critico è dato dall'orografia dell'area. Infatti, a prescindere da alcuni vincoli, ad esempio di tipo paesaggistico o architettonico (superabili), restano tuttavia presenti i rischi connessi alla volontà di operare in un'area caratterizzata da elevata attività sismica e da accertato dissesto idrogeologico" come Bagnoli. Il sito rientra nell'area rossa a rischio vulcanico dei Campi Flegrei, u n a sorta di vulcano sotterraneo che, seppure stabile da oltre 4 0 0 anni, viene indicata dagli esperti come l'epicentro di una possibile evento catastrofico. 9

"Restano presenti i rischi connessi alla volontà di operare in un'area caratterizzata da elevata attività sismica e da accertato dissesto idrogeologico"

n e c e s s a r i a l l ' a t t u a z i o - n e d e l p r o g r a m m a .

Gennaio 2019

D i s s e q u e s t r a t i d u e l o t t i d e l P a r c o u r b a n o e il P a r c o d e l l o S p o r t .

Giugno 2019

Il c o m m i s s a r i o a p p r o v a il n u o v o p i a n o d i risana- m e n t o e r i g e n e r a z i o n e u r b a n a .

Maggio 2 0 2 0

C o n c l u s a la g a r a p e r la b o n i f i c a d a a m i a n t o .

Aprile/dicembre 2Ó21

P r o g e t t a z i o n e i n t e r v e n - t i s u g l i a r e n i l i e c o l m a t a ( p i a t t a f o r m a a m a r e in c e m e n t o d e l l a s u p e r f i - c e d i c i r c a 2 0 e t t a r i ) d a r i s a n a r e e s m a n t e l l a r e . N e g l i stessi t e m p i si

c o n c l u d e r à la p r o g e t - t a z i o n e d e i r i f a c i m e n t i d i f o g n e e d e l l a r e t e d i t r a s p o r t o l o c a l e .

2022

A v v i o d e l l a p r o g e t t a - z i o n e d e g l i i n t e r v e n t i d i r i q u a l i f i c a z i o n e u r b a n a , n u o v e a b i t a z i o n i p e r i r e s i d e n t i d i b o r g o C a r o g l i o e r e a l i z z a z i o n i p e r s e r v i z i e t u r i s m o .

Giugno 2 0 2 3

E s e c u z i o n e i n t e r - v e n t i d i r i s a n a m e n t o m a r i n o .

Dicembre 2 0 2 4

I n t e r v e n t i s u i s i s t e m i i d r i c i e t r a s p o r t i a l l ' i n t e r n o d e l s i t o i n d u s t r i a l e .

Ottobre 2 0 2 5

E s e c u z i o n e d i i n t e r -

v e n t i s u g l i s p a z i v e r d i , c i r c a 1 6 0 e t t a r i , p e r p a r c o u r b a n o , p a r c o d e l l o s p o r t e p a r c o d i q u a r t i e r e . R e c u - p e r o d e l l a s p i a g g i a p u b b l i c a .

Aprile 2027

E s e c u z i o n e d i i n t e r - v e n t i i d r i c i e t r a s p o r t i e s t e r n i all'area i n d u - s t r i a l e .

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