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PAGANINI AN A L A M B IE N T E MUSICALE GENOVESE NEL SETTECENTO MELODRAMMA E D ORATORIO. (Continuazione e fine)

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PAGANINI AN A

L ’A M B IE N T E M U SIC A LE G EN O V ESE N E L S E T T E C E N T O MELODRAM M A E D ORATORIO

(Continuazione e fine)

L ’autore delle parole è ignoto, nè mi interessa conoscerlo ; esclu­

do che le abbia scritte la stessa cantante, la quale però lia taglialo abbondantemente quanto le avevan proposto. Di ta li congedi ne po­

trei trascrivere circa un centinaio, ve ne sono dei chilom etrici, tutti d ’una povertà esasperante; l ’esempio, che ho riprodotto, è il più breve, merito d ell’Aguiari, ed è anche l ’unico tollerabile.

Lucrezia A guiari era soprattutto meravigliosa nelle arditissim e volute di sviluppati gorgheggi, nei trilli acutissimi, nei p ich ettati bril­

la n ti. Gareggiava volentieri coll’ottavino dell’orchestra, in fa tti, su a l­

cune copie di arie scritte appositamente per lei dai più insigni com­

positori del tempo, Traetta, .Tornelli, Galuppi, Colla, Bianchi, In- sanguine, Cimarosa, Guglielmi, Anfossi, Piccinini ed altri, vi è l ’an­

notazione * Con flautino obbligato. Possedeva dei flautati deliziosi e ne usava con un gusto squisito. Nicolo Paganini non 1 ha sentita, perchè essa è morta quand’egli era appena nato, ha però visto e forse considerato con attenzione le arie e le fioriture che essa aveva sug­

gerito agli autori sopra citati, e ne ha sentito, parlare d a g li orche­

strali, che l ’avevano accompagnata nelle esecuzioni fam ose. Anche allora, come ancor oggi, gli orchestrali ricordavano con espressioni entusiastiche i grandi virtuosi di cui avevano ammirato le stupefa­

centi acrobazie o l ’incantevole espressività negli adagi, e dell'indi­

m enticabile impressione riportata si servivano come term ine di pa­

ragone per giudicare quanti ambissero emulare i m igliori.

Mi sono indugiato alquanto su ll’Aguiari, perchè le caratteristiche della sua virtuosità hanno per noi un interesse particolare. Degli a l­

tri si può dire più rapidamente poiché il significato d ella loro pre­

senza n ell’elenco è per noi questo: l ’aver essi partecipato, e uon una volta sola, ad esecuzioni genovesi testimonia l ’eccellenza raggiunta dalle m anifestazioni melodrammatiche ed oratoriche a llestite in Ge­

nova, e conferm a il fervore e l'entusiasmo dell’ambiente. Per conse­

guenza è superfluo tessere un lungo elogio di Anna Andreozzi, la mo­

glie d ell’in sign e compositore Gaetano Andreozzi, che in Genova fu am­

m irato forse più che altrove: di Giuseppe Aprile, il fam oso contrat­

tista che filava le note in modo prodigioso; di Matteo Rabbini, te­

nore festeggiatissim o in tutta Europa; <li Brigida B an ti, forse zia

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di M arin a B ariti, che fu una fiamma di P ag an in i v e n te n n e ; di A n g e­

lica C ata lan i, alla quale però P ag an in i ha tro v ato d if e tti non lie v i;

di Gerolam o O rescentini, che am m irò incondizionatam ente il n o stro prodigioso v io lin ista, e che F etis ha definito il p iù g ra n d e c an to re che P I ta l ia abbia mai «posseduto ; di A nna D eam icis, so p ran o d alla voce lim pida e sq u illan te ; di C aterin a G abrielli, che deliziò l ’E u ro p a col suo can to arm oniosissim o ; di Giuseppe M archesi, il m irab ile so- p ra n is ta , che torn ò spesso a Genova e conobbe ed in coraggiò e forse entusiasm ò il giovinetto P ag an in i ; d i A ndrea M artini, a ltr o sop ran i- s ta abilissim o e fine, che per esser di Siena fu detto S enesino, fo rse perchè co n tin u av a la b rillan te tradizio n e del fam osissim o F ran cesco B e rn a rd i; di Giuseppe Millico, il più delizioso c a n ta n te d a sa la del suo tem p o ; di G aspare Pacchia-rotti, il più dotto ed il p iù sensibile tra t u t t i i c a n ta n ti del settecento, che a Genova, come ho g ià d etto nella p rim a p u n ta ta , fu am m irato, superlativam ente.

A questi a r tis ti di fam a europea lia fa tto corona u n a c o m p a tta schiera di a r ti s ti m inori, almeno per quello che ne sappiam o noi. E ssi hanno la sciato un ricordo preciso del loro soggiorno genovese e del successo o tte n u to in Genova in docum enti au ten tic i e p ro b a tiv i. 11 loro nome è s ta to sc ritto su lla copertina di alcune arie, d i scene e d u etti, a cui essi hanno dato un p artico lare risalto . Con t a l i d o cu ­ m enti si potrebbe anche co stitu ire una specie di g ra d u a to ria , p re n ­ dendo come c riterio di valutazione il num ero e l ’im p o rta n z a delle com posizioni segnate dai singoli nomi, m a per ora ta le g r a d u a to r ia può essere superflua. In ta n to scriviamo i n om i:

Ademberger V alentino; Alberoni Lucia; Alferri Giuseppe; Angio- lini Erminia nata Pesc-ia ; Ansani Giovanni; Avanzini A n n etta ; B a l­

samini C am illa; Barrili Maddalena; Bedini Domenico; Berardi G iu­

seppina ; B értolotto Francesco ; Bianchi Adamo ed Eliodoro ; Bil- lington Elisabetta ; Boccucci Filippo ; Bologna Antonio ; Bonafini Ca­

terina ; Bonfanti Caterina e Luigi ; Braccini Paimira ; Braham G io­

vanni ; Bravura Gerolamo; Buccarelli Francesca; B u ra tti M aria;

Bussani Francesco; Cantoni Elena ; Carmignani Maria; Carpani Te­

resa ; Carri Giuseppe; Caselli Michele; Celestini A ngela; Ceronio A n ­ gela ; Ciprandi Carlo ; Cipriani Giovanni ; Compagnucci Giuseppe ; Consoli Tommaso ; Contini Maria e Susanna ; Crespi Luigia ; Crivelli Tommaso ; Dam iani V itale; Davies Cecilia, detta l ’inglesina ; D e A go­

stini Rosa ; De Amicis Caterina; Deiva De Bernucci A nn a; De Moro A ntonio; Dragon Marianna; Em iliani Sebastiano; Fabbris O rsola;

Fulicaldi Sebastiano; G afforini E lis a b e tta ; G alli M a ria ; Gasperini Giulia ; Ghirardi Pietro; Giambastiani F ra n c e sc a ; Giorgi Brigida ; G ordigiani Sofia; G rassini Giuseppina; Ladvenant M a r ia ; L az zari Francesco ; L ip p a rin i Caterina : Lorenzini Caterina ; M accani Angelo ; Macherini G iu sepp e; Maggio-Io F ran cesco ; M anzoli G io v an n i; M a r­

ch etti M aria : M attei Camilla ; M attucci Pietro; M onelli Sabino; Mon-

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2 6 MARTO P E D E M O N T E

t i De Cesarie Susannaj Montini Annunziata; M oriclielli A nna: Mo- righi Margherita ; Moroni Giulia ; Nava Anna ; N encini Santo ; Net- tele t Giuseppe; Niccolini Carlo; Pacini Gaetano; P an ati Giacomo;

P a rig i M addalena; Perini Carolina; Piccinelli M aria; Pori France­

sco; Pozzi A nna; Radicchi Santo; Rauzzini V enanzio; Reina Carlo;

Riccardi Francesco; Ricci A ntonio; Rizzoli T agliaferri Gabriella·;

Roncaglia Francesco; Ronzi E lisabetta; Rovelli G aetan o; Rubinacci A nton io; Rubinelli Giovanni; Sacconi Lorenzo; S a ssetti A nn a; Sa- voi G a s p a re ; Scovelli Giovanni e Gaetano; Segnani L u ig i; Serra Ma­

rin a: Sirman Laura; Storace Francesco; Ta i ber E lisab etta ; Tend ucci F erdinando; Vergé F elice; V erd i Giacomo; Vienna A m a lia ; Yiga- noni G iuseppe; V itali Orsola.

S ulle copie di arie, duetti e concertati, è quasi sem pre scritto il nome d ell’autore musicista e, più raramente, il tito lo dell opera da cui fu ricavato Pepisodio musicale, ma qualche volta ò chiaramente indicato che quell’aria o quel duetto sono stati com posti non per un’opera, ma per uno o due cantanti. Con lievi ritocchi n elle parole quelle arie e quei duetti si potevano interpolare, più o m eno bene, in tu tti i melodrammi e costituivano così per l'esecutore una specie di assicurazione contro l'insuccesso. Colle arie, scritte appositam ente per lu i, ciascun esecutore poteva sempre mettere in più chiara luce le sue virtù canore ed ottenere l ’approvazione e l ’applauso del pubblico, che in teatro voleva sopratutto sentir cantar bene. Spesso il titolo del Topera era soltanto un pretesto per offrir l'occasione ad alcuni cantanti di ripetere certe arie del loro repertorio particolare, che il pubblico non si stancava di sentire, per cui di m olte arie e un po’

difficile determinare a quale opera appartenessero originariam ente.

Siccom e io mi sono proposto soltanto di raccogliere elem enti per una futura storia della musica in Genova nel periodo prepaga nini a 110, non mi preoccupo di compilare elenchi precisi e com pleti, ma soltanto di m ettere a disposizione degli studiosi i «lati che risu lta n o dai ma­

noscritti m usicali settecenteschi, conservati nelle biblioteche genovesi.

D a ta li m anoscritti risulta che nei teatri pubblici e privati e negli oratori di Genova furono eseguiti i seguenti lavori, che elenco ordi­

nandoli per autore. Pur troppo di qualche autore non posso preci­

sare alcun lavoro, perchè sulle copie non vi sono in d icazion i sicure.

Per esem pio di Felice Alessandri esistono vari pezzi sta cca ti, ina sa­

rebbe arbitrario dire a quali opere appartengono, anche perchè il te­

sto risulta m anipolato per adattamenti d'occasione. Invece di Gae­

tan o Andreozzi possiamo citare con piena sicurezza le op ere: La ver·

(jinr d e l sole; La morie di Cesare: Agesilao; Giulo Sabino. Pasquale A nfossi, ligure, visse a lungo in Genova, dove aveva am m iratori en­

tu sia sti, probabilmente vi ha fatto eseguire tutta la sua vasta pro­

duzione, ina, per ora, non posso ricordare che gli oratori : S. Elevui al Cai vario, Scàccia e l'azione sacra su testo latino Pì'odigu*, scritta

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P A G A N I NI AN A 27

p er le c o r is t e d e ll’O spedaletto veneziano, ma riprodotta subito a Ge­

n ov a d a un f o lt o gruppo di sign ore e signorine del l'aristocrazia, diret­

te d a ll’a u t o r e ; e le op ere: L ’o rfa ù ella a m erica n a ; Oli a rtig ia n i; La s e r v a s p i r i t a t a ; L a m a g a C ir c e ; I l curioso in d isc re to ; /1 geloso in ci­

m e n to . N e l 1 7 7 4 egli com pose in Genova un’aria con assolo di vio­

lin o , c h e fu e s e g u ita da C aterina De Am icis, non saprei dire se pa­

r e n te d e lia fa m o s a A n n a oppure u n ’autentica genovese, e da Gaetano P u g n a n i, c h e in quel tem po era ospite di una fam iglia patrizia ge­

n o v ese.

G e n n a r o A s ta r ita , il fecondo operista napoletano, è presente con un c e n t in a io d i pezzi sta cca ti, m a non mi riesce stabilire da quali o p ere p r o v e n g a n o , m entre di Ferdinando Bertoni posso sicuramente a ffe r m a r e c h e fu ro n o esegu ite le opere: Orfeo. Armida abbandonata.

Q u i n t o F a b i o . F ran cesco B ia n ch i, autore accia matissimo al suo tem­

po, o g g i c o m p le ta m e n te d im en ticato, ebbe la ventura di trovar sem­

p r e e s e c u to r i d ’eccezione. A G enova, per esempio, rA guaiari e il Pac­

c h ia r o tti c a n ta r o n o varie v o lte in opere del Bianchi, tra le quali fu­

ron o c e r t a m e n t e eseg u ite in G enova: La secchia rapita; Sofonisba;

D e m e t r i o ; S e m i r a m i d e ; La -villanella rapita. Matteo Bisso, che verso l a m età d e l ’700 era m aestro di cappella in S. Lorenzo e in tale ca ­ rica r im a s e fin verso il 1775, fece eseguire in Genova dalla cantoria d el S e m in a r io i su oi o ra to r i: Assalonne riconciliato col padre; desi) a d o r a t o d a i R e M o g i ; 8 . A ta n as io .

L u ig i B o e c lie r in i nel su o viaggio verso la Francia si indugiò a l­

c u n i m e si in G enova e vi com pose gli oratori Gioas e Giuseppe rico­

n o s c i u t o , «li c u i d iresse la prim a esecuzione nelToratorio filippino di V ia L o m e llin i : G iovanni B a ttis ta Bononcini invece non è mai stato a G e n o v a , d o v e aveva però u n ’eletta schiera di ammiratori per i suoi d e liz io s i d u e t t i d a cam era. Un gruppo di buoni dilettanti aristocra

ti c i, e s e c u t o r i di ta li d u etti, allestiron o la rappresentazione dell'o­

p era G r i s e l d a in un te a trin o privato ed i numerosi invitati applau­

d ir o n o e n tu s ia s tic a m e n te . D i Giovanni B attista Borghi fu ripetuta m e n te e s e g u it o l ’o ra to rio : Il trionfo di Mardocheo. la cantata. Pi r a m o e T i s b c e l ’opera La m o r t e di Semiramide.

G u a lb e r to B r u n e tti, P a sq u a le Gaffa ro, Giuseppe Galega ri compo­

se ro u n a lu n g a serie di o rato ri, di cui conosco solo alcuni episodi s t a c c a t i, c h e p erò non mi suggeriscono titoli sicuri. Di Luigi Caruso fu r o n o r a p p r e s e n ta te in Genova le opere’: Io sjxtsa volubile e Gli a m a n t i a l l a p r o m ; di F ran cesco Ceracchini fu eseguita la cantata s c e n ic a A l c e o ed Elisa. L uigi (Tierubini fu a Genova prima di re­

ca r si in F r a n c ia e nel 17S4 vi diresse la sua opera Demofonte. Tra gli in t e r p r e t i vi e r a L u igi M archesi,

E d e c c o ora un p red iletto dai genovesi, e non solo «la es«i, Do m en ico C im a r a s a . D al 177S a l 1795 le opere cimarosianc continuaro­

n o a t e n e r e il prim o p osto nei cartelloni dei teatri genovesi. In que-

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2 8 M A R I O P E D E M O N T E

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gli an n i furono eseguiti ripetutam ente i seguenti lavori : l ’oratorio l ì sacrifìcio d ’À b r a m o ; * le opere: Caio Mario; I due b a r on i ; L'eroe cinese; L'italiana in L o n d r a ; Le astuzie f emminil i; P e n e l o p e ; G i a n ­ nina e B e m a r d o n e ; l ì cavalier del dente; l ì mat ri mo ni o s eg r et o;

L impresario in angust ie; l ì p i t t o r parigino; l ì c on vi t o; D i d o ne a b ­ bandonata ; A r t aderse ; Olimpiade ; Alessandro nelle i n d i e ; La vergine del soie; / due supposti conti ; Gii Orazi ed· i Curiazi ; l ì f anatic o b ur ìa to ; A rt emi si a. Giuseppe Colla, che nel 1780, sp osò Lucrezia Agili a ri, fu parecchie volte a Genova, ma non saprei dire q u ali ope­

re vi abbia fatto rappresentare, e debbo ripetere la stessa cosa per Francesco Corradini, Stefano C ristiani, Giuseppe Curcio, tu tti p re­

senti con un buon numero di pezzi staccati senza ind icazion e d e l­

l ’opera. D i N icola D ’A layrac fu eseguita in un teatrino p rivato l ’o ­ pera Maison à vendrey e di E gidio Duni Les deux chasseurs et Ια ìatière e Le doct eur Sagra do.

Molto popolari furono in Genova al loro tempo G iuseppe F a r i­

nelli e V alentino Fioravanti; del primo furono eseguite le op ere:

La Ì ocandier a; I riti d ' Efeso ; Teresa e Claudio; I due g e m e l l i ; Chi ìa dura ìa vince: del secondo: L'astuta· in amore ; Le c a n t a t r i c i r i i * lane; La capricciosa p e n t i t a ; Li re t ta e Giannino; l ì f u r bo contro iì f u r b o ; L'amore immaginario ; l ì ritorno di Columella ; La fatui glia in disordine ovvero Gli a manti c o m i c i ; l ì giudizio d i P a r i d e ; La moglie c ap ri cc io sa; I saccenti alla moda; Le gelosie v i l l a n e ; Gli a m a n t i burlati ; Il ritorno di Serse.

B a ld assare Galuppi, di cui ho già parlato nelle precedenti p u n ­ ta te, fu applaudito in Genova anche come operista, perchè furono eseg u ite: Le nozze di Dori na; Il mondo delia luna; I / a m a n t e di t u t t e ; La vendemmia, ossia l ì (Ont e Caramella. D i Francesco (ta r ­ di, ottenne grande successo l ’opera buffa : La donna r e la fa ; di Luigi G atti, ebbe buona accoglienza l ’opera N i t t e t i , m a in tere ssa ­ rono m olto i due oratori La morte di A b e l e ; La madre dei Ma c­

cab ei, anche per la partecipazione di Gaspare P acchiarotti.

Giuseppe Gazzaniga ha fa tto rappresentare in Genova La m o­

glie capricciosa e Gli amanti alla prova; e forse m olte a ltre , m a non son riuscito ad individuarle come non so dire da quali opere siano sta te ricavate le numerose arie di Giuseppe G iordani, d etto il G iordanello, che sono presenti nelle biblioteche genovesi. A nche C ristoforo Gluck fu conosciuto in Genova, perchè furono esegu ite le opere: Ifigenia in Aul ide; A r mi da ; Orfeo.

V iene ora un autentico genovese, Francesco Gnecco, che i geno vesi hanno orm ai com pletam ente dim enticato. Le sue opere eseg u ite in Genova son o : Amo r scioglie i pregiudizi; .Clementina e Ro be r to ; Le nozze dei S a n n i t i ; / l i r a m i n i ; La finta principessa, scritta per un teatrin o privato eretto in una villa d ’Albaro; La moglie c a p r i c ­ ciosa ; / filosofi immaginari ; Li* nozze di Lau re tt a; e la pili n ota,

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L a p r o v a d i un’opera seria. Inoltre quest’autore ha scritto varie a r ie p er i p iù rinom ati ca n ta n ti, i quali le hanno interpolate nelle op ere (lei p iù illu str i m aestri (li quel tempo. Merita un cenno par­

tic o la r e la c a n ta ta scritta in onore di S. E. il signor Francesco d ’A s t e , G o v ern a to re e Com m issario Generale del Marchesato e Lan­

c h e d el F in a le — F a tta dalla Μ. M. U niversità della Marina nell’an ­ n o 17!)0 li 14 m arzo — E seg u ita dalli S ign ori: Maria Eusebia Alber- t e ll i D a v ic o ; L iv ietta C am biaso P iantelli ed altri dilettanti di sud­

d e tta M a r in a F in a le.

I m m e n s a p op olarità godettero in Genova al loro tempo i due P ie t r o G u g lie lm i, padre e tìglio, dei quali è alquanto difficile distin­

g u ere la p ro d u zio n e. N on è il caso di indagare troppo per il sottile;

la lo r o p o p o la r ità , come quella di tanti altri maestri, è tramontata q u a n d o s o r s e la fu lgid a aurora rossiniana, per cui, dopo un cossi lu n g o p e r io d o di d im en ticanza, la confusione è cresciuta. Li c o n s i­

d ero q u in d i com e uno solo, ta n to più che spesso lavorarono assieme.

In G e n o v a fin verso il 1808 furono eseguiti gli oratori Sisara e De- b o ra : i l t r i o n f o d i G i u d i t t a ; le opere: La pastorella nobile: La spo sa r a p i t a .; L ' i m p o s t o r e p u n i to ; L'equivoco degli s / k > . s i ; Le due ge­

m e l l e ; L a s c e l t a dello sposo ; La v i r t u o s a , d i Mergellina ; La sen a b i z z a r r a ; L a vi rtuosa all a moda·. La sposa fedele-, Oli originali;

C l e o p a t r a ; E n e a e Lavinia·, l i c c i m e r o ; Il Vologeso·, Amor tra le ven­

d e m m i e ; 1 d u e baroni.

D i A d o lf o lia s s e fu eseg u ita l’opera Siroe; di Giuseppe Haydn l ’o r a to r io L a cr ea z io n e; di N icolò Jom elli ebbero buona accoglienza g li in te r m e z z i : Don Tr a st ul l o ; Don F a lc o ne; L'uccellatore : Cerere p l a c a t a ; A r m i d a a bb a nd on at a. Gaetano Isola, genovese, ha compo­

s t o n u m e r o s e opere, vari o ra to ri, molta m usica da chiesa, ina delle op ere e d e g li ora to ri le biblioteche di Genova conservano soltanto p ezzi s t a c c a t i con l ’in d ica zio n e degli insigni artisti che li hanno e s e g u it i. R ip e to la stessa cosa per Luigi Lamberti di Savona, per G io v a n n i I ìa ttin ta Lam pugnani e per N icola Logroscino.

A n d r e a L u cch esi ci in teressa non come compositore, ma come d ir e tt o r e d ’o rch estra . Fu a Mannheim, a Bonn, dove conobbe lìce- th o v e n g io v in e t t o , ed a n ch e a Genova. D ella sua valentia parlano le c r o n a c h e ted esch e con vivo entusiasm o, perciò sarebbe utilissimo s a p e r e q u a li la v o ri abbia d iretto in Genova, ma per ora io non lo so d ir e ; s u p p o n g o che sia s ta to chiam ato per dirigere La Creazione di H a y d n . F ra n cesc o di Majo e Marcello da Capua ottennero in G en ova v iv is s im i su ccessi, ma non so dire con quali opere; del se­

co n d o è p r o b a b ile la rappresentazione dei lavori 1 tre Orfei-, Le d o n n e b i s b e t i c h e ’, Furberia e jruntiglio.

G a e ta n o M arin elli è ricord ato dalle opere Demofonte ,e Andro­

m a c a : V in c e n z o M artini, sp agnolo, da L ’albero di Diana: Giusep­

p e M is liw e c e k , presente n egli altri elenchi con molta musica da

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3 0 M A R IO P E D E M O N T E

camera, ottenne anche u n n o tevole su ccesso c o ll’o r a t o r i o A d n in o ed Èva.

Giuseppe Mosca soggiornò a lu n g o in G enova e d i n t r o d u s s e in alcune sue opere buffe arie e d u e t ti in d ia le tto g e n o v e s e . L e s u e opere eseguite a Genova, sono m o lte , m a p a r t i c o l a r m e n t e n o te s o ­ n o : La prova d 'a m o re; L a fo r tu n a ta c o m b in a z io n e ; I p r e t e n d e n t i delusi.

Wolfango M ozart, notissim o a i gen ov esi co m e c o m p o s i t o r e d i musica strum entale, non fu a l tr e tt a n to n o to com e o p e r i s t a . L ’u n ic a opera eseguita con successo p a re s ia s t a t a I I m a t r i m o n i o d i F ig a r o . Grandissima p o p o la rità ra g g iu n se ro in v ece le o p e re d i S e b a s ti a n o Nasolini, Giuseppe N iccolini, F e r d in a n d o O r la n d i. D e l p r i m o f u ­ rono rap presentate le o p ere: C le o p a tr a ; L e fe s t e d ’I s i d e ; M i t r i - d a te ; Penelope; M erope ; Gli sp o si in f a t u a t i ; del s e c o n d o : A l z i r a ■;

B r u to ; Carlo M a g n o ; L e nozze c a m p e s tr i; I m o l i n a r i ; I l p r in c ip e spazzacamino; I l trio n fo del bel sesso ; G li S c i t i ; I b a c c a n a li à i Rom a; Lo spazzacam ino p rin c ip e ; del te r z o : L a d a m a s o ld a to ; / / qui prò q u o ; I l p o destà di C ìlio g g ià ; I l sa rto d e c l a m a t o r e . ; L a p u ­ pilla scozzese ; R odrigo d i V a len za ; L e n o zze c h i m e r ic h e .

Anche F erd in an d o «Paër venne a G en o v a p a r e c c h ie v o lte e vi rim ase a lungo p e r m etterv i in is c e n a le s e g u e n ti o p e r e : 1 f u o r u ­ sciti; Agnese; G riselda; S a rg in o ; C a m illa ; I l p r in c i p e d i T a r a n to ; Le astuzie amorose; La v ir tù n el c im e n to ; S o fo n i s b a ; L ’o r fa n o r i ­ conosciuto; L 'eroism o in am óre; P irro .

Un grande m aestro , che in G enova a c q u is tò u n a p o p o l a r i t à p a r a ­ gonabile a quella di D omenico C im a ro s a , fu G io v a n n i P a i s i e l l o . G li o rato ri: La passione del R e d e n to re , e S u s a n n a , f u r o n o r i p e t u t i p iù volte e credo anche le seguenti o p ere : L a N in a p a z z a p e r a m o r e ; La Grotta di T rofo nio; L a serva p a d r o n a ; C a to n e i n U t i c a ; L e g a re generose; Il fanatico in B o liv ia ; L a M o lin a r a ; G li z i n g a r i i n fie r a ; Andromaca; La d is fa tta di D a rio ; I/u b in o e C a r lo tt a ; R e T e o d o r o in Venezia; La m o rte d i Cesare; L a F r a s c a ta n a ; I l b a r b ie r e d i S i ­ viglia. Notevole è la c a n ta ta G iu n o n e e L u c in a , s c r i t t a i n G e n o v a per un complesso corale a ris to c ra tic o .

Silvestro P alm a è rico rd a to p e r l ’o p e ra L a p ie tr a s i m p a t i c a ; S t e ­ fano Pavesi per In e s d’A lm e id a ; L a fe s ta d ella r o s a ; E l i s a b e t t a d i Inghilterra; Il trio n fo delle b elle; L ’a c c o rte zza m a t e r n a ; D a v id e Perez per L ’eroe cinese.

Giovanni B a ttis ta P ergo lesi fu m o lto a m a to ed a m m i r a t o i n G e ­ nova per tu tto il settecen to . N on s a p r e i d ir e q u a n t e v o lt e f u e s e ­ guito il suo S ta b a t, ed anche le su e c a n t a te f ig u r a r o n o s p e s s o n e i concerti privati. La serva padrona f u e se g u ita s p e s so n e i t e a t r i p r i ­ vati come interm ezzo a ra p p re s e n ta z io n i d r a m m a tic h e , L ’O lim p ia d e apparve anche nei te a tr i pubblici.

Salvatore P e rillo ; G iuseppe P e r s i a n i ; P ie tr o P e r s i c h i n i ; B r iz io

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P e tr u e c i h a n n o c e rta m e n te f a tto rappresentare qualche opera, ina non n e so d i r e i l ti to lo ; di A n d rea D anican F hilidor furono rappre­

s e n ta te , f o r s e i n t e a tr i p riv a ti, L e Maréchal fe rra n t; Le Sorcier.

P iù i n t e r e s s a n t e è la p roduzione di Nicolò Piccinni, che fu a Ge­

nova p iù v o lte e v i si indugiò alcu n i mesi prim a di recarsi in Francia.

N el 17G1 e r a in G enova C arlo Besozzi, il più grande oboista d ’E u­

ro p a , e N ic o lò P ic c in n i scrisse v a ri assoli da introdursi nelle sue o p ere p e r i l g r a n d e esecutore, e sul manifesto fu scritta l’annota­

zione : « I l S ig . C a rlo Besozzi suona l ’oboe ». Delle opere picciniane r a p p r e s e n t a t e i n G enova rico rd o a n z itu tto La Gecchina o La buona fig lio la , c h e f u r ip e tu ta m olte volte, e quindi II gran d d ; L ’Olim­

p ia d e ; L e v ic e n d e della sorte ; L ’am ante deluso ; La Molinarella ; Il ba rone d i T o r r e f o r t e ; L a peccatrice ; I l parrucchiere; Lo sposo bur­

la to ; L e d o n n e v e n d ic a te ; I l finto pazzo.

G iu s e p p e P o n z o , genovese, a u to re dell’opera II re alla caccia ; d e lla c a n t a t a A r ia n n a e Teseo e d i m olta musica strumentale, deve a v e r r a g g i u n t o u n a rin o m anza s tra o rd in a ria , perchè un bel numero d i su e a r ie ' s o n o s ta t e in te rp o la te dai più insigni cantanti in molte op ere d i a u t o r i fam o si. M arco P ortogallo è ricordato per le opere L e d o n n e c a m b ia t e e R inaldo d ’A s te ; Vincenzo P u c itta per le opere L a V e s ta le e L a p rin cip essa in cam pagna;· Salvatore Rispoli per l'o ­ r a to r io I l t r i o n f o d i D avide, com posto in Genova ed eseguito nel 1798 n e l l’o r a t o r i o filippino di V ia Lomellini.

A n to n io R o s s e t t i ha f a tto ra p p resen tare l ’opera -Armida nel 1778;

L o ren zo R o s s i l ’ojDera Ifigenia nel 1784 ; di Gian Giacomo Rousseau un g ru p p o d i d i l e t t a n t i a ris to c ra tic i hanno rappresentato Le Devin du v illa g e e d i F i l i p p o R am eau Ip p o lito e A ricia.

N el 1783 è s t a t o ra p p re s e n ta to Giove in Creta di Giacomo R u st;

nel 1774 E z io d i G io v an n i M aria R u tin i- nel 1784 II furbo contro il fu r b o ed I r a g g ir i am orosi di F erd in an d o R utini.

L ’o r d in e a lf a b e tic o ra g g ru p p a q u i tre com positori che furono con­

s id e r a ti t r a i p i ù a r is to c r a tic i del settecen to : A ntonio Sacchini, An­

to n io S a li e r i, G iu s e p p e S a r ti. T u tti e tre hanno portato un bel con­

tr i b u to a l r e p e r t o r i o op eristico dei te a tri genovesi; il primo con le o p e re : A d r ia n o i n S ir ia ; A r m id a ; L a contadina in corte; Eum ene;

I l fin to p a z z o p e r am ore; L ’eroe cinese; A n tig o ne; il secondo con le o p e r e : L a se c c h ia r a p ita ; A s s u r re d ’O rm us; La partenza ina­

s p e tt a ta ; i l t e r z o con le o p e re : D idone; M edonte; La giardiniera b r illa n te ; L e n o z z e d i D o rin a ; L ’Olimpiade; Giulio Sabino.

G iu s e p p e S c a r l a t t i e G iuseppe S chuster sono presenti con molte a rie s ta c c a te , in d ic e sicuro che alcune loro opere furono eseguite.

G a e ta n o S c i r o l i sulle co p ertin e della copiosa raccolta esistente in G en o v a o r a è d e tto n ap o letan o , ora lom bardo; forse è di u n ’a ltra reg io n e d ’I t a l i a , m a in G enova lia soggiornato m olti anni e per Ge­

nova lia c o m p o s to m o lta m usica d a chiesa, l ’oratorio La morte d i

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3 2 M A R I O P E D E M O N T E

*Eleazaro, le o p e re: La c a ffe ttie r a ; L a v illa n e lla i n n o c e n t e ; I l c o n te Gian Pascozio; e m olta m usica d a c a m e ra .

Anche Angelo T arc h i ha f a tt o un lu n g o s o g g io r n o i n G e n o v a dove ha messo in scena La m orte d i C le o p a tra ; I l d i s e r t o r e e f o r s e m o lte altre opere come suggeriscono i m o lti pezzi s t a c c a t i .

Domenico T e rra d e lla s e T o m m aso T r a e tta s o n o r i c o r d a t i d a u n a infinità di arie, d u e tti, c o n c e rta ti, se n z ’a lc u u a i n d i c a z i o n e . S i p u ò quindi affermare che m olte delle lo ro o p ere i n c o n t r a r o n o u n g r a n d e favore in Genova.

La stessa cosa p o trei dire di V itto r io T r e n to e d i G ia c o m o T r i t t o , ma di questi due m a estri posso e le n c a rè L e g e lo sie v i l l a n e d e l p rim o , Le trame spiritose e La v illa n a r ic o n o s c iu ta d e l s e c o n d o .

Chiude la serie N icola Z in g a re lli che n eg li u l t i m i a n n i d e l s e t ­ tecento ha fa tto ra p p re s e n ta re in G enova : P i r r o , I n e s d e C a s tr o , G iulietta e Rom eo.

Nell’elenco m anca G aspare S p o n tin i, p e rc h è m i r i s e r v o d i p a r ­ larne più diffusam ente nelle p ro s sim e p u n ta te . P e r q u a n t o n e s s u n o vi abbia mai accen n ato , ho la s e n sa z io n e che il m a e s t r o d i M a io la ti abbia esercitato una p a rtic o la re in flu e n z a su l v e n t e n n e P a g a n i n i .

L’elenco, anche per a ltre m o lte p lic i o m is s io n i, è in c o m p le t o e sommario, ad ogni modo sufficiente a d im o s t r a r e l ’e n t u s i a s m o v i­

vissimo di tu tto il popolo genovese p e r la m u s ic a i t a l i a n a e l ’im ­ portanza di Genova come c e n tro m u sic a le . Se a G e n o v a s o n o c o n ­ venuti i più celeb rati c a n ta n ti ed i p iù in s ig n i m a e s t r i d e l s e t t e ­ cento, vuol dire che Genova e s e rc ita v a su d i e s s i u n ’a t t r a t t i v a a l ­ meno eguale a quella ese rc ita ta -dalle c i ttà m u s ic a lm e n te p i ù fa m o s e . In quanto poi a ll’eccellenza d elle esecu z io n i g e n o v e s i h o g i à s e g n a ­ lato qualche elem ento per g iu d ic a r n e ; oggi n e .s e g n a l o u n a l t r o f o r s e più probativo. In v ito i miei l e t t o r i a rile g g e re le p r i m e l e t t e r e d i Niccolò P aganini, racco lte da A r tu r o C o d ig n o la n e l p r e z io s o v o lu m e Paganini intim o ed a co n sid era re i fu g a c is s im i a p p u n t i c h e e g li f a a lle esecuzioni di T orino (lettere X, X I, X II) d i R o m a ( l e t t e r a XXV e seguenti), e l ’in teresse vivissim o che egli d im o s tr a n e l ch ie d e rle n o ­ tizie dei te a tri di Genova.

Ma r io Pe d e m o n t e

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