Pagani. La visita al
“Tortora”, Gambino:
«Governatore, porta il Dual Energy»
PAGANI. Visita di De Luca all’ospedale “Andrea Tortora”, la nota di Gambino (Fdi-An). «Si è finalmente reso conto che il Polo Oncologico, in esso voluto e realizzato – anche contro i desiderata del Pd – dal Presidente Caldoro e dal centrodestra,
“è un’eccellenza che può essere additata all’attenzione nazionale”… Se il governatore vuole veramente tradurre in fatti concreti, almeno questa volta, i consueti impegni solo mediatici… può, e deve, semplicemente dare attuazione agli obiettivi indicati e codificati nel Decreto dell’allora Commissario ad Acta Caldoro n. 50/2015 e, conseguentemente, trasferire “l’acceleratore lineare Dual Energy, acquisito in data 03 Agosto 2015 (era De Luca) a seguito di gara espletata da So.Re.Sa” dall’Azienda Ospedaliera Ruggi D’Aragona (che ne ha già due e che realizza non più di 600 cicli di cure in un anno) al P.O. Andrea Tortora di Pagani”… Contestualmente poi…
in solo tre ore potrà effettuare le verifiche del caso e quindi autorizzare, attraverso il nominato Commissario straordinario dell’Asl Salerno, l’effettuazione delle cure radioterapiche presso il Centro Polidiagnostico D’Am di Nocera Inferiore, regolarmente convenzionato e che, con Delibera Asl Salerno n. 344/2015, è stato ritenuto “accreditabile per l’attività di Radioterapia in regime ambulatoriale per n. 1 acceleratore lineare e con struttura in possesso di tutti i requisiti e di tutte le condizioni previste dalle norme vigenti per il rilascio dell’accreditamento definitivo».
Nocera/pagani. «Chiedo solo il rispetto delle regole».
Vincenzo Paolillo replica alle accuse del Cogmo
PAGANI. «Non intendo entrare in polemica con nessuno e quella del Consiglio di amministrazione non è una presa di posizione contro qualcuno ma solo il rispetto delle regole». Il presidente del mercato ortofrutticolo Nocera-Pagani, Vincenzo Paolillo (nella foto), risponde alle accuse piombate sulla dirigenza del Consorzio in seguito ai fatti che hanno visto il Cogmo sfrattato dalla propria sede per il mancato versamento dei canoni di locazione. Per Paolillo è stato necessario e doveroso porre fine al comodato d’uso a titolo gratuito dei locali utilizzati dal Consorzio Operatori Grossisti del Mercato Ortofrutticolo per il bene della stessa struttura:«Le richieste avanzate dall’associazione di categoria, la maggiore parte sono state tutte evase tranne quella del fitto gratuito anche perché noi non siamo un Ente di beneficenza come altri ma manteniamo questa struttura, sia nella manutenzione sia nei lavori, proprio perché i proventi vengono dai flussi dei veicoli in entrata e dai canoni dei fitti che consentono di offrire i servizi al mercato, di far fronte ai debiti contratti in passato e di fare nuovi lavori di manutenzione».
Precisazioni chiare quelle del presidente Paolillo che probabilmente daranno il via a una nuova serie di polemiche con il Cogmo, il cui direttivo aveva protestato per una mancanza di patti che lo stesso Paolillo avrebbe stipulato un anno e mezzo fa per affidare a titolo gratuito la sede in cui tutt’ora risiede. In tal senso, Paolillo si rivolge al presidente dell’associazione dei commissionari, Domenico
Rosario Tortora, soffermandosi su una dichiarazione rilasciata durante la conferenza stampa di lunedì mattina:«Penso e spero che il Presidente del Cogmo quando afferma che questa è una
“via senza ritorno” si riferisca a tutt’altro perché per noi parlano i fatti».
E ancora, Paolillo risponde anche al consigliere regionale Alberico Gambino, intervenuto questa mattina in favore del Cogmo e contro il Cda del mercato, reputando giuridicamente scorretti gli incassi per proventi derivanti dall’utilizzo d e l l a s t r u t t u r a m e r c a n t i l e d a p a r t e d e i concessionari:«Gambino? Non mi stupisce in quanto anche in un consiglio comunale di fronte a un pagamento dichiarò “Per pagare e morire c’è sempre tempo!”. Gambino tra l’altro ha dichiarato che questa città, con tutte le sue attività, può risorgere solo se si sogna: pregherei qualcuno di andare a svegliarlo! Gambino sa cosa significare amministrare: è vero che deve fare la politica ma il rispetto delle regole viene prima di tutto». E infine: «Sono aperto ad ogni pubblico confronto e ad ogni chiarimento in ogni sede opportuna o indicata dagli attori».
Nocera/Pagani. Mercato ortofrutticolo, è guerra Cogmo-Consorzio
Dopo la richiesta di sfratto da parte della dirigenza del mercato ortofrutticolo Nocera-Pagani e le accuse di morosità legate al mancato pagamento dei canoni di locazione per due anni, arriva la risposta del Cogmo che respinge le accuse convocando, questa mattina, una conferenza dove il presidente Domenico Rosario Tortora e il consiglio dell’associazione dei
commissionari spiegano la loro verità, puntando il dito il presidente del Consorzio Vincenzo Paolillo, il quale non avrebbe mantenuto vecchi accordi che avrebbero permesso al Cogmo di usufruire della struttura in cui risiede a titolo gratuito.
«I canoni di locazione non venivano pagati in attesa di una delibera di Consiglio che approvasse l’utilizzo in comodato d’uso gratuito – spiega Tortora – A tal proposito, oltre un anno e mezzo fa è stata protocollata una richiesta di uso gratuito della sede, concordata con impegno personale del Presidente Paolillo che sosteneva fosse assurdo e illogico che il Cogmo pagasse per l’utilizzo della sede che riteneva, tra l’altro, non idonea per spazi e condizione strutturale tanto da prometterci l’assegnazione dei vecchi locali della Direzione. Se questo accordo tacito non fosse mai esistito, questo denota ancor più l’incapacità gestionale di chi, avendo la legge dalla sua parte, non opera in modo proficuo. Sia chiaro dunque una cosa: non abbiamo pagato perché morosi ma perché ci era stato chiesto di farne a meno». Tortora precisa che tale decisione è arrivata in maniera paradossale visto che gli avvocati delle due parti avevano raggiunto un accordo atto ad evitare lo sfratto che, alla fine dei conti, è stato comunque firmato.
Oltre al caso delle presunte morosità, il Cogmo ha anche lamentano la mancanza dei dovuti interventi di manutenzione e riqualificazione non solo della sede ma anche di buona parte della struttura mercatale, considerata insicura e pericolosa.
Ed è proprio su questo particolare che Tortora ripassa la mano visto che di recente l’Ente Gestore avrebbe impiegato 15mila euro per organizzare l’evento “Benvenuto 2016”: «Denunciamo pubblicamente il totale lassismo di questo Ente che, anziché provvedere alla ristrutturazione del Mercato, pensa a sponsorizzare feste, festini non ultimo “Benvenuto 2016”, con il quale se ne vanno in aria bel oltre 15 mila euro che in maniera sicuramente più proficua avrebbero portato benessere
al mercato. Per questo motivo abbiamo fatto richiesta di rendicontazione e copertura economica: vogliamo capire in quel verbale del consiglio di amministrazione è stata approvata tale cosa ma soprattutto perché questo spreco di denaro quando a noi serve una pezza di asfalto? Perché ci viene detto che i fondi non ci sono? Qui si parla di ordinaria amministrazione».
Calcoli alla mano, il presidente Cogmo spiega che di questi 15 mila euro, solo due sarebbero stati sponsorizzati, mentre gli a l t r i 1 3 p r o v e r r e b b e r o d a l l e c a s s e d e l c o n s o r z i o ortofrutticolo e dei commissionari. E ancora: «Ci siamo visti costretti a denunciare al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, lo stato di abbandono di tutti noi commissionari che continuiamo a lavorare in una struttura diventata uno scheletro di cemento vista l’assenza delle più elementari misure di sicurezza».
Il Cogmo smentisce anche una presunta spaccatura tra i suoi soci in seguito alla scelte di sostenere Confcommercio mettendo a disposizione del neo presidente Luigi Amendola i locali di via Mangioni per aprire la prima riunione: «E’ falso sostenere che questa associazione di sia frantumata.
Sosteniamo Confcommercio perché molti nostri associati sono parte di esso e uno dei nostri consiglieri, Marcello Sforza, fa parte del neonato direttivo di Confcommercio ed è anche per questo che abbiamo deciso di mettere a loro disposizione, in comodato d’uso, la nostra sede. Il una situazione di tale immobilismo abbiamo deciso insieme di aderire a Confcommercio allo scopo di condividere le problematiche degli investitori privati. La nostra partecipazione ci consente di avvicinare gli imprenditori alle Banche, alla Camera di Commercio, Inps, Inail ed Enti che possono coadiuvare gli operatori del commercio».
Infine, conclude Tortora: «Siamo a un punto di non ritorno.
Qualcuno vuole scatenare delle guerre al nostro interno per poter agire sottobanco e fare i propri interessi. Siamo soci del mercato e non possiamo far finta di nulla: bisogna
intervenire».
Dopo la richiesta di sfratto da parte della dirigenza del mercato ortofrutticolo Nocera-Pagani e le accuse di morosità legate al mancato pagamento dei canoni di locazione per due anni, arriva la risposta del Cogmo che respinge le accuse convocando, questa mattina, una conferenza dove il presidente Domenico Rosario Tortora e il consiglio dell’associazione dei commissionari spiegano la loro verità, puntando il dito il presidente del Consorzio Vincenzo Paolillo, il quale non avrebbe mantenuto vecchi accordi che avrebbero permesso al Cogmo di usufruire della struttura in cui risiede a titolo gratuito.
«I canoni di locazione non venivano pagati in attesa di una delibera di Consiglio che approvasse l’utilizzo in comodato d’uso gratuito – spiega Tortora – A tal proposito, oltre un anno e mezzo fa è stata protocollata una richiesta di uso gratuito della sede, concordata con impegno personale del Presidente Paolillo che sosteneva fosse assurdo e illogico che il Cogmo pagasse per l’utilizzo della sede che riteneva, tra l’altro, non idonea per spazi e condizione strutturale tanto da prometterci l’assegnazione dei vecchi locali della Direzione. Se questo accordo tacito non fosse mai esistito, questo denota ancor più l’incapacità gestionale di chi, avendo la legge dalla sua parte, non opera in modo proficuo. Sia chiaro dunque una cosa: non abbiamo pagato perché morosi ma perché ci era stato chiesto di farne a meno». Tortora precisa che tale decisione è arrivata in maniera paradossale visto che gli avvocati delle due parti avevano raggiunto un accordo atto ad evitare lo sfratto che, alla fine dei conti, è stato comunque firmato.
Oltre al caso delle presunte morosità, il Cogmo ha anche lamentano la mancanza dei dovuti interventi di manutenzione e riqualificazione non solo della sede ma anche di buona parte
della struttura mercatale, considerata insicura e pericolosa.
Ed è proprio su questo particolare che Tortora ripassa la mano visto che di recente l’Ente Gestore avrebbe impiegato 15mila euro per organizzare l’evento “Benvenuto 2016”: «Denunciamo pubblicamente il totale lassismo di questo Ente che, anziché provvedere alla ristrutturazione del Mercato, pensa a sponsorizzare feste, festini non ultimo “Benvenuto 2016”, con il quale se ne vanno in aria bel oltre 15 mila euro che in maniera sicuramente più proficua avrebbero portato benessere al mercato. Per questo motivo abbiamo fatto richiesta di rendicontazione e copertura economica: vogliamo capire in quel verbale del consiglio di amministrazione è stata approvata tale cosa ma soprattutto perché questo spreco di denaro quando a noi serve una pezza di asfalto? Perché ci viene detto che i fondi non ci sono? Qui si parla di ordinaria amministrazione».
Calcoli alla mano, il presidente Cogmo spiega che di questi 15 mila euro, solo due sarebbero stati sponsorizzati, mentre gli a l t r i 1 3 p r o v e r r e b b e r o d a l l e c a s s e d e l c o n s o r z i o ortofrutticolo e dei commissionari. E ancora: «Ci siamo visti costretti a denunciare al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, lo stato di abbandono di tutti noi commissionari che continuiamo a lavorare in una struttura diventata uno scheletro di cemento vista l’assenza delle più elementari misure di sicurezza».
Il Cogmo smentisce anche una presunta spaccatura tra i suoi soci in seguito alla scelte di sostenere Confcommercio mettendo a disposizione del neo presidente Luigi Amendola i locali di via Mangioni per aprire la prima riunione: «E’ falso sostenere che questa associazione di sia frantumata.
Sosteniamo Confcommercio perché molti nostri associati sono parte di esso e uno dei nostri consiglieri, Marcello Sforza, fa parte del neonato direttivo di Confcommercio ed è anche per questo che abbiamo deciso di mettere a loro disposizione, in comodato d’uso, la nostra sede. Il una situazione di tale immobilismo abbiamo deciso insieme di aderire a Confcommercio allo scopo di condividere le problematiche degli investitori
privati. La nostra partecipazione ci consente di avvicinare gli imprenditori alle Banche, alla Camera di Commercio, Inps, Inail ed Enti che possono coadiuvare gli operatori del commercio».
Infine, conclude Tortora: «Siamo a un punto di non ritorno.
Qualcuno vuole scatenare delle guerre al nostro interno per poter agire sottobanco e fare i propri interessi. Siamo soci del mercato e non possiamo far finta di nulla: bisogna intervenire».
Pagani. Tentano il furto nel reparto di dermatologia tre donne messe in fuga da un’infermiera
In edicola oggi con Le Cronache
PAGANI. Tre donne entrano nel reparto di dermatologia dell’ospedale “Andrea Tortora” e tentano di rubare gli effetti personali dei pazienti ma vengono scoperti e messi in fuga dagli infermieri.
E’ accaduto ieri mattina. La fato in alto rirtrae una delle donne (bionda con maglione grigio e pantaloni neri) che sta scappando, dopo essere stata scoperta dal personale in servizio.
Il fatto è accaduto ieri mattina, all’ospedale paganese.
Erano circa le 10,30 quando, con fare sospetto, tre donne, ben vestite, si sono introdotte nel reparto della struttura
sanitaria.
Le persone che si trovavano in fila per una visita hanno notato quel fare strano delle tre donne, un modo di muoversi circospetto che non è sfuggito nemmeno all’infermiera del reparto che ha cominciato a prestare loro attenzione.
Mentre una delle tre sospette si è fermata all’ingresso del reparto, le due complici sono entrane all’interno. A questo punto, l’infermiera ha chiamato la guardia giurata in servizio al pian terreno.
La donna che faceva da palo si è accorta che erano state scoperte ed ha gridoto alle sue complici: «Mary corri, dobbiamo andare».
Mentre stava salendo la guardia giurata, le tre donne sono scappate, uscendo da uno degli ingressi dell’ospedale a passo sicuro ma decisamente svelto.
Sventato, quindi, ieri, l’ennesimo furto di quelli che solitamente si verificano nell’ospedale di Pagani e in quello di Nocera Inferiore ai danni di pazienti e del personale.
Furti che vengono commessi a qualsiasi ora del giorno e anche di notte. Presi di mira, in particolare, borse e altri oggetti di valore lasciati incustoditi. Essendo molto frequentati da pazienti, le due strutture sanitarie sono spesse affollate anche da persone non della zona e quindi non è facile effettuare un controllo preventivo.
Pagani. La Cgil zittisce il Comune
PAGANI. Tra l’incudine e il martello. Potrebbe essere questo il titolo del nuovo capitolo di un film già visto e che sta assumendo contorni grotteschi, quasi comici, se non fosse che a pagare il conto (salato) sono i paganesi che, beffa delle beffe, sono costretti a pagare la tassa sul servizio rifiuti (che in quanto tassa è già particolarmente odiosa) ma anche a non vedere un becco di servizio per il quale si paga una tariffa tra le più alte dell’intero Agro Nocerino Sarnese. Con la società di riscossione di Mondovì (confermata nel servizio) nel ruolo di spettatore interessato. Il Consorzio di Bacino Sa1 solo qualche giorno fa, dopo la dura presa di posizione del sindaco della città Bottone che aveva lamentato l’ennesimo disservizio del Consorzio, aveva replicato sostenendo che, in realtà, non intasca un centesimo dai servizi extra effettuati e che, anzi, a più riprese ha sollecitato l’ente comunale a saldare quanto dovuto. Qualcosa in tutto questo mare magnum di repliche non torna. Il Consorzio farebbe bene, in prima battuta, ad evitare uscite così poco felici perché a scorgere i documenti ufficiali spuntano servizi, questi sì contemplati, che mai sono stati effettuati eppure conteggiati nella tariffa per il servizio dei rifiuti, vedi per esempio il lavaggio delle strade cittadine (che sarebbe stato affidato alla Protezione Civile senza che quest’ultima abbia le necessarie competenze) e lo spazzamento che, leggendo il Piano finanziario, andrebbe svolto sei giorni su sette con operatori e macchine. Nessuno allora ha responsabilità? In una visione abbastanza semplicistica, le colpe si fanno ricadere su i più deboli e questa volta sarebbero il turno dei lavoratori, sfaticati che boicotterebbero il servizio. Pronta la replica della Cgil. Leonardo Tortora, in una nota contesta le dichiarazioni del sindaco Bottone e si schiera a difesa dei lavoratori, evidenziando le varie difficoltà che i lavoratori
ogni mattina incontrano. Tortora, nella sua nota precisa la non responsabilità dei lavoratori nella gestione del servizio rifiuti. “Come sempre-scrive-si cerca di addossare la cattiva gestione del servizio ai lavoratori, non tenendo conto che sono gli stessi a dover operare in situazioni già denunciate e fatte presenti sia al Consorzio che al Sindaco.” Tortora, infatti, fa presente che al cantiere di via Filettine ci sono automezzi insufficienti, personale ridotto, e da qualche giorno automezzi in avaria. Oltre tutto fa notare Tortora che spesso i cittadini non rispettano il normale calendario per il deposito dei rifiuti, denunciando, inoltre, la totale assenza di controlli sul territorio. Tortora, precisa che più di una volta le carenze sono state presentate al Consorzio ma non pagando il Comune, gli automezzi restano fermi senza la possibilità di ripararli. “Il Comune-scrive Tortora-ci risponde che loro pagheranno quando pagano gli altri Comuni (risposta inaccettabile e incomprensibile) e alla fine per nascondere le loro responsabilità danno la colpa ai lavoratori.” “Chiediamo-conclude Tortora-più serietà e responsabilità a chi amministra e a chi gestisce e come sempre ancora una volta ci rendiamo disponibili al confronto per chiarire le responsabilità e le inadempienze sulla gestione, che sicuramente non sono dei lavoratori”. Siamo certi che questa non è l’ultima puntata.
Asl Salerno: 330 medici dovranno resituire 7 milioni di euro di Alpi
DA LE CRONACHE OGGI IN EDICOLA
TUTTI I PARTCOLARI DELL’INCHIESTA. UN AMMINISTRATIVO MINACCIATO, IL CALO DEL CONTROLLI
Al centro dei controlli l’attività libero professionale. Le irregolarità negli ospedali Nocera, Pagani, Vallo e Eboli
NOCERA INFERIORE. E’ mai possibile che accadono cose simili a n c o r a o g g i ? - S o n o c i r c a 3 3 0 i m e d i c i i n s e r v i z i o principalmente all’ospedale di Nocera Inferiore e in quello di Pagani, oltre che a Vallo della Lucania e, in misura minore ad Eboli, che avrebbero eseguito Alpi e straordinari senza che fossero stati autorizzati a farlo. In più, sarebbero state evidenziate altre irregolarità, come la mancata timbratura dei cartellini, gli elenchi dei turni dis ervizio che non si trovano, nessun giustificativo del perchè effettuare straordianri o Alpi e tanto altro ancor come la mancata autorizzazione di molte determine di liquidazione delle ore di lavoro effettuate oltre quelle contrattuali. E proprio l’Alpi, l’attività libero professionale che i medici prestano oltre l’orario nomrale da contratto, ad essere finito al centro delle inchieste dei carabinieri dei Nas, dell’ispettorato del lavoro di Salerno e di diverse procure prima e poi, ora, con il lavoro della commisisone voluta dal direttore generale dell’Asl Salerno, Antonio Squillante, e composta da Luigi Lupo, Luigi Grimaldi e Maria Rita Ciliberto, tre direttori amministrativi.
La commisione ha lavorato dopo che per lugo tempo gli ispettori della direzione territoriale del lavoro di Salenro avevano indagato assieme alcuni funzionari dell’ufficio personale. Il pool investigativo, già lo scorso anno, aveva scoperto le irregolarità e le aveva denunciate alle procure di Nocera e Salerno.
Il lavoro della commisione dell’Asl ha concluso la prima tranche relativa agli anestesisti del presidio Nocera-Pagani.
Ventuno quelli che dovranno restituire in totale 441mila euro e c’è anche chi per parte sua deve ridare alle casse dell’Ente 104mila euro.
Gli ispettori prima e i commissari dopo hanno trovato che, in soldoni, in molti casi, sulla carta veniva effettuata l’attività libero professionale senza che nessuno l’avesse autorizzata o, quando pagata, non c’erano le autorizzazioni alla liquidazione. I controlli erano insufficienti o assenti.
Tutto questo non consente di chiarire se i medici anestesisti abbiano o meno effettivamente svolto le ore di lavoro eccedenti e se fossero state pagate come straordinario o Alpi.
Dalla documentazione e dalle dichiarazioni rese ai commissari emerge inolttre che alle ore prestate dal medico venivano sottratte quelle da contratto e quelle in eccedenza venivano liquidare direttamente come Alpi a 60 euro l’ora, di più che per lo straordinario..
Una serie di irregoalrità che portano i commissari a dire che i medici devono restituire le somme percepite a fronte di prestazioni lavorative eccedenti, anche se sono state effettivamente rese, ma che comunque, non risultano giustificate.
I 21 anestesisti possono anche opporsi ai risulati della commisione di verifica e rappresentare le loro ragioni.
Alcuni giorni fa, l’accordo tra Asl e gli anestesistiti per pagare loro gli arretrati per lo starordinario effettuato.
Chissà se questo provvedimento avrà un peso sulla liquidazione .
«Una gestione di caos amministrativo gestionale degli anestesisti»
NOCERA INFERIORE. «La Commissione non può fare a meno di rilevare una -evidente situazione – al tempo di caos amministrativo/gestionale che, probabilmente si era consolidata negli anni e che si sostanzia nelle presenza» di diverse criticità. La Commisisone interna all’Asl definisce addirittura caotica la gestione dell’Alpi.
Ci sarebbe stata un’abitudine consolidata a disattendere le disposizione impartite dalla Direzione, scarsi controlli sulle procedure sia di competenza sanitaria che amministrativa,
l’inosservanza diffusa del codice di comportamento e dei conseguenti obblighi da medici anestesisti che, fatte le debite eccezioni, sistematicamente hanno omesso di marcare il cartellino marcatempo.
Per i commissari è possibile ceh qualcuno non abbia timbrato per dimenticanza ma c’è chi lo ha fatto ripetutamente e quindi pensare auna dimenticanza è difficile. Comuqne pure se tutti i medici avessero effettuato le prestazioni pagate ciò non è dimostrabile per la mancanza dei giustificativi della mancata timbratura e per la mancanza di un formale turno a consuntivo di queste attività. Non c’è traccia di contrattazione preventiva sulla attività aggiuntiva da espletare da parte degli anestesisti né dell’autorizzazione preventiva alle prestazioni da parte del direttore sanitario e responsabile del servizio. Non sono stati trovati giustificativi validi per l e m a n c a t e t i m b r a t u r e e d i c a m b i d i t u r n o . E p o i risulterebbero provvedimenti di liquidazione doppioni e di dubbia validità perchè non registrato nelle registro delle determine ed altro
La Cgil chiede maggiori controlli anche per le attività esternalizzate
Purtroppo i controlli dimuniscono. la Cgil confederale, nei giorni scorsi, ha incontrato il direttore dell’ispettoratod el lavoro di salerno, sollecitandolo a riattivare controlli sulla sanità pubblica e quella accredittata. La sindacalista Maria Di Serio (nella foto) ha cheisto in particolare di effettaure controlli nelle attività esternalizzate dall’Asl salerno dove, sembra, che non vengano rispetatte le più elementari di assunzione e trattamento retributivo. In alcuni casi, addirittura, si farebbe ricorso a partiote Iva che mascherano veri e propri rapporti di lavoro dipendente, tutto ciò in particolare per infermieri, terapisti della riabilitazione e operatori socio sanitari, i cosiddetti Oss.
La speranza che i controlli dell’ispettorato non crollino anche nei confronti dei medici, la cui facilità a fare gruppo
è elevata a protezione della loro categoria.
Va rafforzata la sinergia tra ispettorato del lavoro e forze dell’ordine, avvalendosi anche della collaborazione di personale dell’Asl Salerno (a cui è stata conferita la delega di polizia giudiziaria) a continuare questa attività di controllo, nel momento in cui le misure del Governo nazioanle tese a razionalizzare la spesa sanitaria, taglieranno i fondi a disposizioen della sanità e gli sprechi o il malaffare diventerebbero ancor più insopportabili per la gestione del servizio, tutto a discapito dei cittadini.
La speranza è che il cambio della guardia all’Asl Salerno non induca a rivedere la politica dei controlli in atto
Ancora al palo le inchieste sulle minacce ad un dipendente e sugli accessi abusivi
al sistema informatico
NOCERA INFERIORE. Ancora in alto mare, sembrano, due incheiste, una alla procura di Nocera Inferiore e una alal Dda di Salerno. Al pm Federico Nesso è affidata anche l’indagine sui biglietti minatori indirizzati ad un funzionario dell’Asl che sta lavorando da due anni sull’ìattività effettivamente svolta e retribuita ai dipendenti amministrativi e medici del D e a d i t e r z o l i v e l l o d i N o c e r a - P a g a n i . A d u n o d e i
“verificatori”,infatti, Francesco Buoninconti, dipendente amministrativo dell’Asl Salerno che ha verificato gli orari di servizio e delle retribuzioni accessorie (straordinarie e Alpi) nei due ospedali di Nocera Inferiore e di Pagani, ed impegnato nell’attivazione del nuovo sistema di rilevazione presenze nei due presidi ospedalieri, sono state rivolte pesanti minacce. L’attività potrebbe aver dato fastidio a qualcuno tant’è che nel pomeriggio del 10 marzo scorso, il
“verificatore” trovò sul lunotto posteriore della sua auto parcheggiata all’interno dell’ospedale “Umberto I” un biglietto minatorio dove si nominava anche la sua famiglia e veniva indicato il suo indirizzo di casa. E non sarebbe stato il primo evento del genere: altri biglietti minatori erano
stati recapitati allo stesso dipendente, “invitato” ad andare via dall’ospedale.
Un episodio alla luce dei risultati dell’inchiesta su lavoro straordinario e Attività libero professionale intramuraria nei due presidi sanitari dell’Agro diventa ancor più inquietanti.
L’altra inchiesta è quelal delal dda salernitana sugli accessi forzati ed abusivi al sistema informaticoi dell’Asl di salerno per attribuirsi lavoro straordinario e Alpi mai effettuato e mai autorizzato, con notevole danno per l’azienda sanitaria.
«I sindaci di Pagani e Nocera non voglio acquisire il mercato»
PAGANI/NOCERA. «Non possiamo più aspettare. Abbiamo bisogno di decollare». Il Cogmo lancia l’ennesimo allarme e chiede l’intervento della Regione Campania sul mercato ortofrutticolo di Pagani-Nocera. «Basta con le catene ai piedi –urla Domenico Tortora, presidente del consorzio dei commissionari, i commercianti che operano nel mercato- Siamo stufi di promesse fatto dal consiglio di amministrazione della struttura. I due Comuni di Nocera Inferiore e di Pagani non sono propensi ad acquisire il mercato, perché lo ritengono un fardello. I sindaci di questi Comuni devono capire che qui si dà lavoro per 2500 famiglie, abbiamo 56 associati che producono un fatturato di 250 milioni di euro l’anno».
Per la Regione, e per i commissionari, è fondamentale l’acquisizione da parte dei due comuni della struttura
mercatale per garantire investimenti pubblici. Sull’intera vicenda acquisizione, a dire di Tortora, la Regione con De Luca vuole vederci chiaro.
Intanto, il sindaco di Pagani, Salvatore Bottone dichiara:
«Nessuno scontro con Vincenzo Paolillo (presidente del consiglio di amministrazione della struttura mercatale, ndr), il Mercato ortofrutticolo è una priorità per il Comune di Pagani». L’intervento del primo cittadino arriva dopo le polemiche innescate dall’assenza del delegato paganese alla riunione del Cda che ha approvato il bilancio
«Da mesi non partecipo al CdA e all’assemblea in virtù di una posizone netta che ho assunto rispetto a quanto accaduto in assemblea – ha affermato Bottone – Non devo chiarire a nessun altro la posizione del Comune di Pagani. Sto lavorando insieme al sindaco di Nocera Inferiore per dare al Consorzio un a s s e t t o d e f i n i t i v o e p e r d e f i n i r e i n t e m p i b r e v i l’acquisizione della proprietà del struttura».