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Stiamo freschi. consumatori e responsabilità. Il mensile dei soci

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Academic year: 2022

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Stiamo freschi

Ondate di calore? Dai consigli di benessere alle piante che abbassano la temperatura,

fi no alle bevande Coop e alla scelta del condizionatore, ecco come adattarci al clima che cambia

con

COLLEZIONI SCEGLIAMO IL BLU O IL GIALLO?

A PAGINA 18

SOLIDARIETÀ

"CON I SOCI COOP"

CONTRO LE NUOVE POVERTÀ

A PAGINA 19

coop alleanza 3.o | edizione emilia-romagna - lombardia | n°6 luglio-agosto 2022

consumatori e responsabilità. Il mensile dei soci

(2)

Per te

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Iniziativa valida per i Soci di Coop Alleanza 3.0

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Mensile della Cooperazione di Consumatori Viale Aldo Moro 16, 40127 Bologna Tel. 051.6316911 Fax 051.6316908

redazione@consumatori.coop.it Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10

Direttrice responsabile Paola Minoliti Redazione

Monica Di Martino, Silvia Fabbri, Alice Munerato, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Lina Sini, Claudio Strano Coop Alleanza 3.0 Numero Verde 800 000 003

Progetto grafi co Kitchen

Impaginazione e grafi ca Ilde Ianigro

Simone Campana Segretaria di redazione Mariella Lo Iacono Responsabile della pubblicità Paolo Ortolani

Stampa

Elcograf (Verona)

Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro, 16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908

C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296

Consiglio di amministrazione Presidente Andrea Mascherini Vicepresidente Andrea Pertegato

Consiglieri: Tiziana Cattani, Alessandro Medici, Marisa Pecere, Lucas Emanuel Pedrazzo, Enrico Quarello

sommario consumatori 6 | luglio-agosto 2022

Primo piano Consumare informati

Vivere bene Rubriche Coop

Alleanza 3.0

4 Un caldo da leoni CLAUDIO STRANO 9 In cerca di fi ducia

11 Rivoluzione

da bere RITA NANNELLI 14 Sì, partecipiamo!

PAOLA MINOLITI 20 La lunga estate

della musica PIERFRANCESCO PACODA 25 Ciao ciao,

telefonate selvagge!

CLAUDIO STRANO

28 Tutti al fresco CLAUDIO STRANO

30 Il nuovo nei prodotti Coop CHIARA FAENZA 31 "Pulizie

di primavera"

anche per computer e smartphone ALESSANDRA FARABEGOLI

32 Grandi vacanze all'ultimo minuto 34 Insalatone

per tutti i gusti 38 I Calibro 35

incontrano Morricone PIERFRANCESCO PACODA

40 "Il Grande Vuoto"

a Torino, e Guido Harari ad Ancona

41 I libri del mese

8 Che estate farà?

LUCA MERCALLI 21 La febbre

degli eventi SIMONA VINCI 27 Così agiscono

yogurt e fermenti MICHELE SCULATI 35 Al gusto di cosa?

MASSIMO MONTANARI 40 Mucche e Draghi

MASSIMO CIRRI

18 Scegliamo il blu o il giallo?

VIVIANA MONTI 19 "Con i soci Coop"

contro le nuove povertà

43 Dal caff è ai fi ori, è qui l'economia circolare!

MARCO MACCHI 44 La carica dei

"graphic novel"

VIVIANA MONTI

43 20

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www.coopalleanza3-0.it

Associato USPI, Unione stampa periodica italiana

Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale

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ADATTARCI AL CLIMA CHE CAMBIA

Ondate di calore sempre più forti e prolungate, con picchi di temperatura sopra i 40 gradi alternati a improvvisi sbalzi termici, mettono a dura prova il nostro benessere e colpiscono le persone più vulnerabili.

Ecco come aiutare il nostro corpo a rispondere, senza chiuderci in casa:

sfruttando i microclimi, il verde, le tecnologie, i luoghi pubblici... e il buon senso

primo piano salute

Un caldo da leoni

— Claudio Strano

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S

cipione, dicevano a scuola, era un militare romano che sconfi sse Annibale, nel 202 a.C., ponendo fi ne alla seconda guerra punica. Ora è un anticiclone che con le sue temperatu- re ci stravolge la vita e si ripresenta, puntuale, tutti gli anni. «E non è un caso – spiega Carlo Cacciama- ni, direttore dell'agenzia nazionale Italia Meteo – perché malgrado io non condivida questa moda di dare dei nomi alle strutture bariche (cicloni e anticicloni), è comunque vero che i cambiamenti climatici determinano anche una modifi cazione della circolazione generale dell'atmosfera, e negli ultimi anni assistiamo a uno spostamento verso nord dell'anticiclone africano, all'origine di una maggiore frequenza delle ondate di calore».

Rieccolo, dunque, l’Africano, o Lucifero, o Caronte o altri nomi di fantasia (tutti minacciosi come Hannibal, che già a metà maggio ci ha portato temperature oltre i 30 gradi). La sostanza è che con il "generale del gran caldo" – che come tutti gli anti- cicloni è persistente, cioè non sottoposto a un ciclo di vita come succede ai cicloni –, dovremo imparare, sempre di più, a familiarizzare. E non è facile, poiché le alte pressioni con temperature oltre i 40 gradi e un tasso di umidità elevato, rendono complicato il lavoro del nostro "termometro" corporeo che non riesce a disperdere il calore eccessivo attraverso il sudore. E a parte il notevole disagio, ci sono compli- cazioni per la salute delle persone più vulnerabili appartenenti alle categorie più a rischio: anziani (4,5 milioni di over 80, tra i più esposti ai rischi da bollino rosso), bambini e neonati, malati cronici, per- sone non autosuffi cienti e coloro che, anche giovani, svolgono un'intensa attività fi sica all'aperto.

Ma prima di passare ai consigli generali, come sarà l'estate? «Gli scenari di medio termine a oggi ci parlano di un luglio e agosto che potrebbero essere più caldi della norma – risponde, cauto, Cacciamani – con riferimento alle medie dell'ultimo trentennio, e di precipitazioni in calo».

Aree privilegiate

Il caldo africano ormai è compagno fi sso delle nostre estati. Siamo chiamati perciò ad adattarci alla nuova situazione in fretta e meglio possibile.

Sfrondando da alcune ovvietà, che è bene, tuttavia, avere sempre ben chiare – come non uscire di casa nelle ore più calde della giornata o bere abbondante- mente per idratare il corpo –, c'è da sapere, ad esem- pio, che quand0 in città il giorno è rovente, la notte spesso non si dorme per un motivo preciso: perché la temperatura non scende a suffi cienza nelle ore di buio per bilanciare l'eff etto dell'umidità, che è alle stelle. Chi può, si rifugi allora in campagna, se non ha basi o agganci in montagna, dove l'escursione

continua a pagina 6

primo piano salute

IL DECALOGO

PER COMBATTERE L'AFA

non uscire all'aria aperta tra le 11 e le 18, soprattutto a una certa età

non fare attività fi sica intensa

proteggere la pelle, il capo e gli occhi dai raggi del sole

in caso di bisogno, il medico di famiglia è la prima persona da consultare o, nelle ore notturne, la guardia medica. Tenere sempre con sé una lista di numeri di telefono di persone da contattare per le necessità. In caso di malore, chiamare subito il 118

agli ipertesi e ai cardiopatici si consiglia di controllare più frequentemente la pressione arteriosa e di evitare il brusco

passaggio da una posizione all'altra, perché potrebbe causare anche perdita di coscienza. Alzandosi dal letto, fermarsi sul bordo per alcuni minuti, in posizioni intermedie, prima di mettersi in piedi

i diabetici devono misurare più spesso la glicemia e assicurare un'adeguata idratazione del corpo, evitando bevande zuccherine e succhi di frutta

le persone con malattie renali croniche e i dializzati devono tenere sotto controllo il peso corporeo e la pressione arteriosa

non esporre mai al sole diretto i bambini al di sotto dei 6 mesi di età, e gli altri soprattutto nelle ore più calde, dalle 11 alle 18

� applicare sempre prodotti solari ad alta protezione e proteggere il capo dei bimbi con un cappellino, anche all'ombra, ricordando che l'ombrellone non protegge né dal caldo né dai raggi solari

per tutti, prestare più attenzione all'alimentazione

e all'idratazione, a maggior ragione se si soff re di disturbi psichici o si è persone non autosuffi cienti

Consigli tratti da "Come vincere il caldo" del Ministero della Salute Alcuni consigli

utili soprattutto per chi è più esposto ai pericoli legati alle temperature elevate:

anziani, bambini e neonati, malati cronici, persone non autosuffi cienti

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N

on è raro che durante l’estate ci si senta stanchi e spossati.

Caldo, umidità, eccessiva sudorazione possono influire sul nostro benessere psicofisico. Perché? Scopriamolo con Carlo Maria Rotella, specialista in Malattie del Metabolismo.

Quali sono le cause della sensazione di affaticamento?

Anzitutto l’aumento della temperatura.

A questo il nostro organismo reagisce attraverso la naturale termoregolazione con il sudore, che provoca perdita di sali e possibile abbassamento della pressio- ne arteriosa.

Quali sono i soggetti più a rischio?

I giovani che fanno sport e gli anziani. In ambedue i casi si può avere un bilancio idrico non adeguato con disidratazione.

I primi non sempre mettono in atto una reidratazione adeguata, i secondi non avvertono bene lo stimolo della sete.

Quale dovrebbe essere uno stile di vita corretto per l'estate?

La regola più importante è quella di fare una attività fisica di bassa intensità e di più lunga durata al mattino presto o alla sera dopo il tramonto, e bere molta acqua per reintegrare la perdita di liquidi correlata con il riscaldamento muscolare.

La dieta deve essere adeguata alla sta-

gione evitando i cibi grassi e preferendo le carni bianche e il pesce. È utile far uso di cereali integrali, legumi, frutta e ver- dura di stagione, distribuendo l’apporto calorico in maniera uguale nei tre pasti principali. Eliminare i superalcolici che provocano vasodilatazione e limitare l’uso di aperitivi e vino. Una raccoman- dazione che dovrebbe diventare tassati- va soprattutto nei giovani.

L’uso degli integratori alimentari può essere utile?

Prima di pensare a un intervento con in- tegratori, bisogna accertarsi che non vi siano altre cause come anemia, ipoten- sione o malattie della tiroide, per esem- pio. Escluso ciò, molti suggeriscono l’uso di integratori multivitaminici, ma occorre ricordare che tali prodotti contengono una miscela completa di tutte le princi- pali vitamine, però a una dose inferiore a quella giornaliera raccomandata e quindi di scarsa utilità. Altri sostengono

Spossato?

Fai così

Dalla dieta agli integratori, la parola all'esperto

— Alma Valente

primo piano salute

termica è maggiore e l "'indice di dis-confort" minore.

O almeno ripari in una zona alberata.

Pubblico o privato che sia, il verde rappresenta una preziosa riserva di ossigeno e di fresco anche nei centri urbani cementificati, in cui si formano isole di calore con temperature sensibilmente supe- riori (fino a 10 gradi) a quelle delle aree periferiche e rurali. Parchi e fontane garantiscono microclimi più sopportabili, così come ci aiuta coltivare piante in giardino o in vaso, privilegiando quelle a foglia larga (vedi box nella pagina accanto). A sfruttare questo superpotere refrigerante degli organismi vegetali è, ad esempio, la "Fabbrica dell'aria": una struttura vetrata dotata di un sistema di circola- zione e canalizzazione che forza l'aria a passare attraverso le radici e le foglie, prima di essere restituita, più fresca e depurata, all'ambiente. L'idea è stata sviluppata a partire dagli studi del professor Stefano Mancuso, neurobiologo dell’Università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia dei vegetali (Linv). Sperimentata all'ex manifattura tabacchi e per la prima volta in un supermercato, a Novoli, sempre a Firenze, questa speciale "serra fresca" ha diverse possibilità di appli- cazione, compresi gli appartamenti privati.

Chiusi fra le quattro mura

Nel nostro piccolo, fra le quattro mura di casa o in ufficio, possiamo sempre raffrescare l’aria con i

condizionatori (la temperatura ideale è di 24-26 gradi, non di meno, anche se si usa il climatizzatore), o con sistemi di ventilazione più tradizionali (ne parliamo in questo numero a pagina 26).

Un piccolo trucco è mettere una bottiglia d'ac- qua fredda o del ghiaccio nei pressi del ventilatore per riprodurre l'effetto "clima". Attenzione, però, avverte il ministero della Salute nei suoi Consigli alla popolazione per affrontare le ondate di calore, a non indirizzare i getti d'aria direttamente sulle persone: quando la temperatura interna supera i 32 gradi, infatti, possono aumentare il rischio di disidratazione, soprattutto nelle persone costrette a letto qualora, nel frattempo, non assumano grandi quantità di liquidi.

Ancora, contro questo caldo da leoni possia- mo dotarci di un caro vecchio ventaglio e usare la micronebulizzazione per rinfrescarci la pelle. Poi fare docce più volte al giorno, bagnarci il viso e le braccia dove la circolazione sanguigna è più superfi- ciale. Possiamo schermare le finestre esposte al sole diretto mediante tende, persiane o veneziane, oltre a tenerle chiuse di giorno e aprirle la notte. Se, nel frattempo, abbiamo provveduto a isolare l'edificio con un cappotto termico, ne godremo i benefici, altrimenti un rimedio adattativo è spostarci nella stanza più fresca della casa. Dormire in basso (anche per terra) può essere una soluzione per le notti più afose.

continua da pagina 5

continua a pagina 8

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Refrigerio “verde”

Le piante a foglia larga

Ci sono studi della Nasa dietro la traspirazione delle piante, un fenomeno che ci aiuta a combattere il caldo facendo abbassare il termometro di qualche grado. Questo perché il passaggio dell'acqua, tratta dalle radici delle piante, dallo stato liquido a quello di vapore, avviene con assorbimento di energia (misura- ta in megajoule per chilogrammi di acqua) e, quindi, prendendo il calore dall’ambiente, con conseguente raffreddamento.

Un sistema che ricorda quello della sudorazione umana. La traspirazione passa attraverso gli stomi, piccole aperture presenti in gran numero principal- mente sulla superficie inferiore delle foglie.

Quando l'ambiente di casa si riscalda troppo, alcune tipologie di vegetali a foglia larga o con molte foglie assorbono, dunque, più calore (cioè energia) miglio- rando la qualità dell'aria. Ficus benjamin, Felce, San- sevieria (Lingua della suocera), Aloe vera, Palma di bambù, Dracena (Tronchetto della felicità) sono tutte piante d'appartamento dall'effetto rinfrescante. Al pari di Pianta ragno, Giglio della pace, Ficus elastica, Pothos, Aglaonema e Areca, sono da considerarsi nostre alleate da tenere con cura anche su terrazzi e balconi. Più grandi e numerose sono le loro foglie, maggiore sarà la potenza refrigerante di questi frigo- riferi naturali ecosostenibili e a costo zero.

primo piano salute

Un essere che si adatta a tutto, forse è questa la migliore definizione dell’uomo, scriveva Fëdor Dostoevskij. Men- tre Charles Darwin, sempre nell'Ottocento, sull’adat- tamento all’ambiente costruiva le basi della sua teoria sull’evoluzione della specie. Né l’uno né l’altro poteva- no conoscere le ripetute ondate di calore, fenomeno atmosferico dei nostri tempi in aumento per frequenza, durata e picchi di temperatura. Secondo un recente studio belga, che sta alla base di un rapporto di Save the Children, i nati nel 2020, rispetto a quelli che nello stesso anno avevano 60 anni, ne dovranno affrontare nel corso della loro vita un numero crescente: di 26,1 volte per le ondate di calore nei Paesi in via di sviluppo, di quasi due volte per gli eventi estremi in Italia. Questo in uno scenario in cui la temperatura nel 2100 sarà di 2,4 gradi in più rispetto ai valori preindustriali.

Dal punto di vista climatico, il termine "adattamento"

indica la riduzione del danno dovuto al riscaldamento globale, e prevede azioni virtuose anche individuali per dare risposte all'effetto serra. Tra queste, non tagliare alberi e non sprecare acqua, a maggior ragione in un'e- state che si annuncia siccitosa e critica per la mancanza di neve in montagna (vedi il portale Nimbus, della Società meteorologica italiana).

L’adattamento viaggia di pari passo con la mitigazione (cioè agire sulle cause dell'aumento del termometro), ma la notizia è che purtroppo non è stato ancora discipli- nato come dovrebbe: il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc), di cui si parla dal 2017, procede a rilento, come un cantiere. E si tratta del documento che dovrebbe rendere operativa la Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici usci- ta nel 2014. La quale, tra le altre cose, mette in guardia in particolare dalle ondate di calore di lunga durata (oltre i cinque giorni), in cui si registrano incrementi della mor- talità 2-5 volte più elevati rispetto alle ondate più brevi.

In attesa di un piano generale di adattamento, quello che si può fare è andare sul portale del ministero della Salute (www.salute.gov.it) e consultare i bollettini in grado di prevedere, fino a 72 ore di anticipo, il verificarsi di condi- zioni climatiche a rischio, con un livello di allarme (1, 2, 3) personalizzato su 27 città d'Italia. E poi adattarsi meglio che si può, per sé e per l'ambiente...

Adattiamoci, con

un occhio alle previsioni

che, per evitare la stanchezza o i crampi muscolari, sia indispensabile integrare la dieta con magnesio, potassio e vitamina B12. Soprattut- to nel caso dei primi due, occorre far presente che, assunti ad alte dosi, soprattutto negli anziani, possono provocare effetti negativi a livello cardiaco o metabolico. L’assunzione di vitamina B12 non è pericolosa, ma è bene documentare un’effettiva carenza di queste sostanze. Diverso è il caso di chi pratichi uno sport intenso: in queste circostanze la reidratazione dovrebbe essere fatta con delle apposite bevande che con- tengano anche glucosio, elettroliti e vitamine a basso dosaggio, studiate per questo scopo.

Cosa ci dice della stanchezza associata a Long Covid?

La condizione di Long Covid è apparsa da poco tempo e il tipo di

sintomi che può presentare è ampio e ancora non ben definito. La stanchezza è quasi sempre presente e può durare anche a lungo. Questa è dovuta a una risposta immunita- ria prolungata con produzione di molecole, chiamate citochine, correlate con l’infiammazione. Si stanno studiando alcune molecole per porvi rimedio. Una di queste, il palmitoiletalonamide, sembrerebbe in grado di ridurre questa risposta immunitaria abnorme. Inoltre, è stato pubblicato di recente sulla rivista “The Lancet” uno studio italiano secondo il quale l’uso di vitamina C associato a un ammino- acido, la L-arginina, induce una protezione a livello dell’endotelio, migliorando le conseguenze a lungo termine. Anche in questo caso però è consigliabile che il medico valuti le dosi adeguate e non affidarsi ai consigli che circolano sul web.

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Bere è fondamentale - almeno 2 litri di acqua al giorno, per gli anziani anche in assenza dello stimolo della sete - e mangiare frutta di stagione. I cibi freddi aiutano al pari dei liquidi freddi (ma non troppo) a mantenere bassi i gradi del corpo. Via libera dunque a insalate, zuppe fredde, angurie e meloni, acqua e limone, karkadè, frullati, tè verde.

Evitiamo il forno e di cucinare piatti che richiedono lunghi tempi di cottura; approfi ttiamo, invece, del microonde. Pasti leggeri, pochi alcolici, e attenzio- ne alla conservazione dei cibi: evitiamo di lasciarli all'aperto per più di due ore nelle giornate torride.

Tutto questo in casa. Ma la speranza è di non autoconfi narsi ancora una volta, dopo i tanti mesi trascorsi in dad e smart working e di poter uscire lo stesso. Insomma, muoversi e andare in giro nono- stante l'afa. In città, ad esempio, possiamo sempre trascorrere alcune ore in un luogo a temperatura controllata come un centro commerciale, una biblioteca o un edifi cio pubblico dotato di aria condi- zionata, senza appesantire così la bolletta di casa e riducendo l’impatto ambientale sul pianeta.

L'auto... regolazione

Ma adess0 vestiamoci (con abbigliamento leggero e comodo, non aderente, di cotone o lino), calziamo un cappello leggero di colore chiaro, indossiamo oc- chiali da sole, proteggiamo bene la pelle con creme solari ad alto fattore protettivo, e... via verso l'au- tomobile. Se è stata parcheggiata al sole, salirci è un'esperienza a dir poco scottante. Sbagliato e poco utile, come molti fanno, è tenere chiusi i fi nestrini e accendere subito l'aria condizionata. Prima andreb- bero spalancate portiere e fi nestrini per qualche minuto o, se si ha poco tempo, abbassati i vetri per poi partire agevolando in questo modo l'uscita della massa d'aria bollente.

A scopo preventivo, come tutti sanno, ci sono i pa- rasole, mentre un'abitudine purtroppo molto diff usa ma da perdere, essendo inquinante per l'ambiente e irrispettosa degli altri, è tenere acceso il motore per far funzionare l'aria condizionata. Per giunta è vietato dalla legge dal 2007. Le multe, ritoccate nel tempo, arrivano oggi fi no a 435 euro, molto più di Londra e Madrid dove si applicano le stesse regole.

Un altro consiglio di buon senso è non lasciare mai persone o animali nelle auto in sosta, anche se per poco. E prima di sistemare un bimbo sul seggiolino, ricordarsi di tastarne la temperatura.

Ancora meglio dell'auto è inforcare una bicicletta (magari elettrica) o un monopattino per spostarsi godendosi un po' di vento. Se si è a piedi, nelle ore più asfi ssianti stringiamoci attorno al capo una bandana rinfrescante, inumidita d'acqua: abbasserà la temperatura del corpo e sembreremo guerrieri invin- cibili, anche di fronte a un caldo da leoni.

continua da pagina 6

primo piano salute Terra, uomini e clima

Luca Mercalli

presidente societÀ Meteorologica italiana

Che estate farà?

P rima dell’estate 2003 il caldo in Italia era soltanto un ingrediente per le vacanze: un paio di settimane tra fi ne luglio e inizio agosto con termo- metro sui 35 gradi sulle spiagge e poi a Ferragosto arrivavano i temporali forieri d’autunno e tutto era fi nito. Al meridione d’Italia c’era qualche grado in più, come vuole l’estate mediterranea, ma nessuna criticità.

Poi è arrivato l’anticiclone africano del 2003, tre mesi di caldo tropicale.

Per la prima volta nella storia meteorologica italiana, si toccarono i 40 gradi nelle città del nord: a Torino, Milano, Bologna, e pure a Parigi. La popolazione non era preparata e soprattutto le fasce deboli – anziani e malati – subirono il letale colpo di calore. A fi ne stagione in Europa occidentale il bilancio fu di ben 70 mila vittime. Da allora le estati africane sono diventate la norma: a Forlì si sono registrati 43 gradi nell’agosto 2017, a Siracusa si è sbaragliato il record di caldo nazionale ed europeo l’11 agosto 2021 con 48,8 gradi. E il riscaldamento globale in atto non farà che aumentare frequenza e intensità di queste ondate di calore, rendendo i condizionatori d’aria indispensabili laddove vent’anni fa erano solo un capriccio.

I servizi meteorologici europei hanno così iniziato a diramare l’allerta caldo, corredata di consigli che sembrano banali ma possono salvare la vita. Quando la temperatura dell’aria supera i 37 gradi, il corpo umano deve assolutamente raff reddarsi e lo fa sudando. Quindi prima regola, bisogna bere molto. Gli anzia- ni, soprattutto se soli, non percepiscono lo stimolo della sete e diventano vit- time silenziose della disidratazione. Bisogna dunque bere a intervalli regolari, sforzandosi di assumere almeno un paio di litri al giorno di acqua. Nelle città, asfalto e cemento fanno salire la temperatura più che nelle aree rurali e la trat- tengono tra le pareti di casa anche di notte, disturbando il sonno.

Se il caldo non dà tregua per molti giorni bisogna compensare lo stress ter- mico: per chi non può spostarsi al fresco, si consiglia di passare qualche ora in un centro commerciale raff rescato durante le ore più calde della giornata, quelle nelle quali è pure sconsigliato fare attività fi sica pesante ed esporsi al sole. Installare un condizionatore in casa solo se si dispone di un buon isola- mento termico, altrimenti le bollette elettriche diventeranno insostenibili, a meno di avere un impianto fotovoltaico per alimentarlo. Un ventilatore con- suma molto meno e può dare sollievo. Applicare tende da sole all’esterno delle fi nestre, arieggiare di notte, anche se i rumori del traffi co sono più fastidiosi del caldo. Chiamare subito i soccorsi se si avverte spossatezza, confusione men- tale, nausea. Mettere sulla fronte impacchi freddi e immergere mani e piedi in acqua fresca.

Tra i 25 e 30 gradi il caldo è molto gradevole, tra i 30 e 36 gradi, specie se

l’umidità dell’aria è alta, comincia a diventare fastidioso, oltre i 40 gradi può

trasformarsi in pericolo mortale. L’estate 2022 si annuncia molto calda, anche

se le previsioni oltre i dieci giorni perdono di affi dabilità e quindi si tratta di

stime da prendere con cautela.

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primo piano prodotto coop

In cerca di fiducia nell’era della “paura del cibo”

Il sociologo Carlo Bordoni spiega perché la rivoluzione del prodotto a marchio Coop segna una svolta nella relazione con i consumatori, alla ricerca

di alimenti convenienti, sicuri, sostenibili. E di nuovi stili di vita a tavola

I

l prodotto a marchio Coop continua la sua “rivoluzione”: anche questa estate sono in arrivo decine di nuove proposte, per rispondere meglio a bisogni e gusti diversificati, e offrire una scelta sempre più ricca. Dopo la nuova linea di pomodori e derivati, è stata la volta dei prodotti per la prima colazione. In queste settimane arriveranno le bevande alcoliche e analcoliche (come scriviamo nelle pagine che seguono), la pasta, i primi piatti e i condimenti. Ben 1.600 nuovi prodotti sono già previsti entro la fine di quest’anno, per arrivare poi fino a quota 5 mila. Uno sforzo enorme e un cambiamento radicale che ridisegna il rapporto tra la Coop e i suoi soci e consumatori. Ne parliamo con Carlo Bordoni, sociologo e saggista.

Come si è evoluto il rapporto con le marche e la distribuzione?

La marca è sempre stata una forma di garanzia per il consumatore. Come sappiamo, in origine si aveva un rapporto fiduciario col produttore o col fornito- re. La conoscenza diretta, personale, garantiva la buona qualità della merce e, nel caso del cibo, anche la sua provenienza. I consumatori erano in grado di esercitare quello che si chiama il “controllo sociale sul cibo”, cioè la consapevolezza di ciò che si mangia e del suo legame col territorio. L’industrializzazione ha rotto quel rapporto diretto, ha interposto tra il consumatore e il negoziante di fiducia l’anonimità della grande distribuzione. Per restituire al con- sumatore, almeno in parte, il controllo sociale sul cibo, la marca svolge ora la funzione di garante e, pur in assenza del rapporto personale, è in grado di assicurare la qualità, i caratteri organolettici e la provenienza del cibo, oltre che un livello standard del prodotto in ogni luogo e in ogni stagione.

La scelta di Coop di investire nei prodotti a proprio marchio – con una evoluzione unica in Europa – è indicativa di un modo nuovo di intendere la relazione con i consumatori?

In effetti ha tutte le caratteristiche di un passag- gio verso un rapporto più diretto col consumatore.

Utilizzare un proprio marchio per tutta una serie di prodotti è indicativo del superamento della pura funzione commerciale, per assumere quella di garante del prodotto, attraverso un controllo di qualità e la scelta dei migliori fornitori, sempre tenendo presente il rapporto qualità-prezzo.

Bisogna riconoscere che i consumatori sono portati a prediligere le marche del distributore soprattut- to se questi ha una politica di sostegno dei piccoli produttori, di rispetto dell’ambiente, di sostenibilità e di economicità. Grazie a questa fiducia aderiscono

CARLO BORDONI

SOCIOLOGO

continua a pagina 10

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primo piano prodotto coop

La marca della Gdo va forte in tutta Europa. E cresce

a forme di fidelizzazione che li portano a preferire la marca del distributore nella consapevolezza di scegliere un prodotto sicuro.

Come sono cambiati i consumi alimentari post-pandemia?

Il primo dato, confermato recentemente da uno studio presentato al Sigep di Rimini, riguarda la ripresa dei consumi di pane e derivati. Si tratta di un’inversione di tendenza, visto che nel nostro paese il consumo di pane si era ridotto di due terzi negli ultimi 40 anni. Cosa del tutto normale, che va di pari passo con la diversificazione dei consumi e il miglioramento delle condizioni di vita. Il ritorno alla centralità del pane nella nostra mensa non va però considerato un regresso, ma semmai un recupero della comunità, delle tradizioni alimen- tari e anche della convivialità. Del resto si era già notato che qualcosa stava cambiando fin dai primi giorni di lockdown, quando tutti abbiamo preso a impastare pane e pizza, con un ritorno al piacere di cucinare per sé e soprattutto per gli altri. Anche se il pane, soprattutto quello fresco, ha recuperato la sua posizione privilegiata, bisogna notare che dopo la pandemia si registra un’attenzione maggiore alla qualità del cibo, come se i giorni di chiusura avessero risvegliato il bisogno di mangiare bene e soprattutto di mangiare con gli altri. Perché non dobbiamo dimenticare che il cibo è relazione e forse è proprio la cattiva abitudine di consumare da soli o in fretta che ha peggiorato il senso di solitudine del cittadino globale.

La convivialità ha avuto un’importanza fonda- mentale nella creazione dei legami comunitari e ha sempre dato modo di incrementare e mantenere le relazioni sociali. La perdita progressiva di questa abitudine millenaria, dovuta ai ritmi della vita moderna, al minor tempo dedicato ai pasti, spesso consumati fuori casa e al ricorso al fast food, al cibo

di strada o persino al junk food, il “cibo spazzatura”, è stata fonte di ansia, di disturbi alimentari e persi- no di paura per il cibo.

Cosa intende per paura del cibo?

La moderna paura del cibo, che ha sostituito nel mondo occidentale quella della fame, ha a che fare con l’industrializzazione della produzione e con l’abbondanza. Nascono così nuove paure di fronte al rischio di ingerire alimenti non sani, adulterati o contraffatti, che possano accelerare le probabilità di ammalarsi. Si spiega così l’attenzione crescente per il cibo genuino, per i prodotti biologici, naturali, non conservati, e quelli definiti “a chilometro zero”, provenienti dal territorio vicino e quindi più affida- bili. La paura della fame era una paura sociale, quin- di condivisa da tutti. Ora è stata sostituita da paure individuali, legate alle allergie, alle intolleranze a particolari ingredienti, alla possibile presenza di fattori patogeni. E le paure individuali finiscono per essere risolte in solitudine, lasciando il consumato- re privo del conforto della condivisione e in preda a un’ansia continua.

Già da qualche anno di cibo si parla molto spesso: in tv, sui social. Spesso i libri più venduti parlano proprio di cibo. Perché diamo così tanta importanza al fatto di

“raccontare” il cibo?

L’interesse per il cibo e la cucina in genere è esploso in questi ultimi anni. Il fatto stesso che sia un interesse “visivo” o “narrativo”, che se ne parli in ogni occasione e che sui social giri un numero impressionante di immagini di cibi cucinati in casa o serviti al ristorante, è prova che il cibo è andato oltre la sua funzione primaria, quella di nutrimento, e che ha assunto un valore culturale. Si è fatto esperienza sensoriale, capace di produrre un piacere estetico e non solo gustativo.

«I consumatori prediligono

le marche del distributore

se vi trovano sostegno per i piccoli produttori, rispetto

dell’ambiente, sostenibilità ed economicità»

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Piacciono in tutta Europa i prodotti a marchio del distributore, che hanno mantenuto una quota di mercato superiore al 30% in 16 dei 18 Paesi europei analizzati da Nielsen per conto di Plma (Private label manufacture association). Quasi la metà dei Paesi ha raggiunto quote superiori al 40%. C’è quindi una grande possibilità di crescita della quota di mercato del marchio del distributore in particolare in Italia, dove, pur essendo tra le più basse d’Europa, ovvero del 22,6%, è in continua crescita.

Secondo i dati, le tre categorie di prodotti che hanno registrato la cresci- ta maggiore nei 18 Paesi analizzati sono alimentari freschi e surgelati, prodotti lattiero-caseari, prodotti per la salute e la bellezza. Ma cosa piace agli europei del marchio del distributore? Anzitutto la qualità a un prezzo conveniente, si legge nell’analisi fornita da Nielsen. I prodotti

con il marchio del distributore contengono gli stessi ingredienti, o mi- gliori, di quelli con il marchio di fabbrica e dato che il nome o il simbolo del dettagliante sono sulla confezione, il consumatore è sicuro che il prodotto soddisfa gli standard e i requisiti di qualità del rivenditore, come ad esempio nel caso di Coop.

Nei principali mercati europei, ovvero Germania e Regno Unito, la

quota del marchio del distributore è rimasta ben al di sopra del 40%,

mantenendo una posizione forte. La Francia ha registrato una notevole

crescita di 7 punti, arrivando al 38,8% del mercato. Anche in Belgio la

vendita dei prodotti “private label” rimane importante, pur avendo

subito una lieve flessione, assestandosi al 37,1%. In Spagna e in Svizzera

quasi la metà dei prodotti venduti è a marchio del distributore, mentre

in Portogallo ha raggiunto il 45% della quota di mercato.

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E

spedienti pratici per ingaggiare la nostra battaglia contro il caldo estivo: alla frutta o con le bollicine, le bevande sono il

“piatto forte” di questo periodo e imperversano in tante versioni, in ogni luogo e a tutte le ore. Quelle a marchio Coop arrivano sugli scaff ali con un look rinfrescato e una varietà di gusti che, anche passando di sfuggita tra le corsie del supermercato, non può non saltare all’occhio. E il contenuto conferma le sensazioni suscitate dalle confezioni: freschezza, innanzitutto.

Il GUSto dI SPreMUte ed eStrattI

La pausa più fresca e salutare si presenta con gli ultimi arrivati tra le be- vande di frutta. Il loro compito di darci sollievo e un po’ di vitamine lo svol- gono con naturalezza: ci sono sette fresche spremute di frutta fresca al 100%, a partire dall’arancia italiana in tutte le sue declinazioni (bionda, rossa, arancia rossa&melagrana), e poi di agrumi, pompelmo rosa, ananas.

Ancora più naturale l’arancia rossa italiana, certifi cata bio, la biologica nel segno del “verde”.

Da sorseggiare mentre ci spostiamo per le vie di città assolate o siamo mollemente sdraiati al mare, i nuovi estratti FruSwing, quattro mix diversi di frutta e verdura, con gusto e proprietà intatti grazie all’estrazione a freddo di carota, zenzero, mela e limone; mirtillo, papaya, ananas e mela;

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primo piano prodotto coop

Fresche, gradevoli, naturali.

Da quelle di frutta alle gassate, dal tè agli energy drink, fi no alla golosa collezione di sciroppi:

anche le bevande a marchio Coop si rinnovano

per aiutarci ad aff rontare con grinta questa lunga estate calda

Rivoluzione da bere

— Rita Nannelli

UN’ESPLOSIONE

DI GUSTO E FANTASIA

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primo piano prodotto coop

mela, kiwi, ananas e spinaci; mango, mela e passion fruit. Messaggio in bottiglia: la plastica è interamente riciclata.

Me la bevo

È la più amata dai bambini italiani di ogni gene- razione. Se c’è il punto esclamativo – o ammira- tivo, per l’appunto – c’è meraviglia nell’aria e si enfatizza un concetto: questa “Aranciata!” è, oltre che senza conservanti, conveniente, così come la “Limonata!”. Sono tante le variazioni sul tema:

in tanti formati, anche in lattina, nella versione amara e ora anche rossa, l’aranciata Coop è fatta con frutta del Belpaese, così come limonata e pompelmo. Ma fra le bibite gassate non pote- vano mancare Gassosa (sottotitolo: spumeggian- te) e Cola. Anzi più di una Cola: classica, senza zucchero o senza caffeina, tutte senza coloranti artificiali.

Accontentati i più piccoli, con la nuova gamma di tonica, ginger e ginger beer (da estratto di zenzero italiano) si pensa ai grandi e ai loro aperitivi, con quella senza zuccheri aggiunti a chi tiene d’occhio la bilancia, con l’infuso di Chinotto, di scorza di Cedro della Calabria e con il succo di Bergamotto, in eleganti bottigliette, per i palati più raffinati.

L’ora del tè

Limone o pesca, magari nel comodo brick da passeggio? Tradizionale o senza zucchero? O il nuovo tè verde, con infuso in acqua minerale na- turale? Comunque la vediate è l’ora del tè, anche nella versione solubile da preparare a casa, fred- do d’estate, caldo d’inverno, stravaganti a parte.

Ristoratrici o semplicemente gradevoli, di sciroppi per bevande fai da te ce

n’è una vera collezione: il sam- buco per l’aperitivo, l’orzata per i bambini, lo zucchero di canna per i dolci, la menta e l’amarena senza zuccheri aggiunti per bibite leggere… fanno bella, e colorata, mostra di sé anche cedro, mandorla, limone, “con aromi naturali” scritto chiaro nella fascetta intorno al tappo.

Quando, invece, è impossibile compiere la minima azione che esuli anche di poco dalla routine quotidiana, vengono in soccorso gli energy drink a base di guaranà:

con 80 mg di caffeina per lattina, un pieno di energia da ingredienti naturali, anche in versio- ne light, cioè zero zuccheri. Sempre buono qualitativamente ed eticamente corretto, il prodotto a marchio così rinnovato segue il corso dei pensieri del consumatore moderno. E così ciascuno anche tra le bevande ritrova il suo posizionamento naturale e un po’ di refrigerio in questa lunga traversata estiva.

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S

ei spigliato, sciccoso, sofisticato o internazionale?

Qualunque sia lo stile del tuo aperitivo, d’estate più che mai questo rituale tutto italiano esprime al meglio il suo carattere brillante, socievole, liberatorio.

Che sia sulla spiaggia, al tavolino di un bar, all’ombra in una pineta, è sempre l’abitudi- ne più cool degli italiani. Ora, grazie a 14 proposte a marchio Coop – di cui due classici irrinunciabili e 12 novità – l’aperiti- vo più fresco si fa a casa, in tutte le sue declinazioni: analcolico, alcolico, pronto da bere o da mixare come un bartender navigato.

Per chi sceglie zero alcol, non può mancare il nuovo bitter: biondo fruttato, detto il Biondino, e Rosso, dal carattere anticonvenzionale e spavaldo. In alter- nativa, sono vivaci e fruttati i cocktail in bottiglia, anche loro analcolici, al gu- sto di pompelmo, misto agrumi e limone, per un “Eppi Auar” – questo il loro nome – fresco e divertente.

Hanno un leggero grado alcolico, inve- ce, i tre drink più famosi: Spritz, estivo e agrumato, Hugo, fresco e floreale, e Bellini, dal delicato sentore di pesca. Nel- la pratica confezione da 1 litro e mezzo c’è anche la sangria, la bevanda più ama- ta della tradizione spagnola, per dire subito che la festa è qui; intramontabile anche l’aperitivo red soda: leggermente alcolico e frizzante (in confezioni da 6 bottiglie da 100 ml) è impeccabile prima di cena o per un inizio come si deve della serata con gli amici.

Propizio all’intrattenere relazioni umane fin dal nome è l’aperitivo sociale, secondo tradizione italiana. C’è lo spigliato, ideale per preparare lo Spritz veneziano, gusto rotondo, colore solare;

c’è il sofista, cioè il raffinato Vermouth di Torino bianco, da sorseggiare con ghiaccio, presi in amabili conversazioni; c’è lo sciccoso, in altre parole il bitter rosso, ingrediente principe dei cocktail più famosi al mondo, da provare in un semplice abbinamento con seltz o in sperimentazioni più ardite per un aperitivo da intendi- tori; c’è l’internazionale, cioè il Vermouth di Torino rosso, da gustare ghiacciato solo soletto o in “bevanda arlecchina”, come si diceva un tempo. A ciascuno il suo, secondo i gusti, l’umore e la compagnia.

Ma anche per l’aperitivo vale il principio

“poco, ma buono”, cioè prodotti di qualità e consumo moderato. Insomma, bere sì, ma responsabilmente. Perché un ingrediente irrinunciabile di Coop è la corretta informazione.

primo piano prodotto coop

Anche a casa il rituale fresco

e chic dell’aperitivo in compagnia

In spiaggia, al bar, in terrazzo o in giardino: ogni momento è buono per una parentesi

di piacere grazie alle 14 proposte di bevande a marchio Coop. Con idee facili e brillanti

per tutte le occasioni: dal bitter all’Aperitivo sociale fino al cocktail “Eppi Auar”

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SE IL CIBO ALIMENTA SOCIALITÀ E RELAZIONI

Sì, partecipiamo!

— Paola Minoliti

Una comunità di consumatori che condividono valori, desideri, interessi, passioni e li mettono in pratica, dal vivo e online. Facendo la spesa

o firmando una petizione, andando in gita dai produttori, cucinando insieme e incontrandosi al museo. Così cambia la partecipazione per i soci Coop, con una nuova sezione del sito e-coop e tante opportunità in più

N

ei supermercati “ci abituiamo alla prossimità dell’altro, spinti dagli stessi bisogni essenziali di nutrirci, di vestirci. Che lo si voglia o no, qui costituiamo un’unica comunità di desideri”. La scrittrice Annie Ernaux, nel suo libro

“Guarda le luci, amore mio”, ci ritrae raccontando un anno in un ipermercato di quartiere: protago- nisti di un luogo d’incontro dove ciascuno incrocia migliaia di persone, esprime la propria identità e i propri sogni, partecipa, anche facendo la spesa, alla vita di una comunità. E se proprio qui, alla Coop, oltre a fare la spesa, potessimo anche scoprire spazi personali e di socialità nuovi, incontrare persone che condividono temi e valori che ci stanno a cuore, inventare altri modi di stare insieme, esprimerci, vivere i nostri interessi e le nostre passioni?

È la sfida di “Partecipiamo”, progetto che nasce dalla volontà condivisa delle Coop e che, da fine maggio, è anche una nuova sezione del sito e-coop.

Una finestra sulle tante opportunità per i soci e per i consumatori che vanno oltre la spesa: dalla firma online per una petizione sociale fino al trekking sulla via Francigena, dal pomeriggio in negozio per raccogliere alimentari da donare in beneficenza fino alla gita con degustazione dai produttori o la visita notturna al museo, dall’impe- gno come volontario per piantare alberi fino a quel- lo di rappresentante dei soci Coop negli organismi di governo delle cooperative di consumatori.

ALBINO RUSSO

DIRETTORE GENERALE

ANCC-COOP

Socio, ma a modo mio

"Partecipiamo" è nato a fine 2020 dal percorso di riflessione dei presidenti delle Coop, anche in risposta ai pesanti effetti sui rapporti sociali gene- rati dalla pandemia. Una emergenza che ha colpito, per molti mesi, le attività dei soci in presenza ma aperto la strada al cambiamento: «Tutt'oggi Coop

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primo piano società

“Di arte in arte” con Coop Notti al museo a Venezia

Una serata d'estate indimenticabile, in visita ad alcuni dei musei più aff ascinanti di Venezia: Palazzo Ducale, simbolo del potere e dello splendore dell’antica città sull'acqua, e il Settecento favoloso di Ca’ Rezzonico.

Sono i primi appuntamenti “Di arte in arte” Coop, incontri riservati a piccoli gruppi di soci Coop e consu- matori per scoprire mostre, musei e opere d'arte lungo lo Stivale. Il programma di luglio prevede, nelle serate di sabato 23 e domenica 24, la visita a Ca’ Rezzonico, giovedì 21 e lunedì 25 luglio quella a Palazzo Ducale.

A Palazzo Ducale si potrà toccare con mano la gran- dezza della Serenissima e l'eccellente organizzazione politica e sociale che la rese per secoli un esempio nel mondo. Veronese, Tiziano, Tintoretto le stelle del fi rmamento del '500 sono lì ad aspettarci tra racconti e saloni magnifi ci che costeggiano piazza San Marco e la sua laguna. Ca' Rezzonico, aff acciato sul Canal Grande, off re scorci di autentica meraviglia con il monumen- tale Museo del Settecento veneziano e lo splendido edifi cio che lo ospita. Il costo del biglietto è di 25 euro per Palazzo Ducale e 10 euro per Ca’ Rezzonico, fi no a esaurimento posti; l'ingresso è gratuito per i bambini sotto i 6 anni. I soci Coop possono prenotare uno o più appuntamenti, entro l'11 luglio, nella sezione Parteci- piamo del sito e-coop.

rappresenta una delle organizzazioni sociali più vaste del nostro Paese, con oltre 4 mila soci Coop volontari attivi pre-pandemia e milioni di soci prop- rietari – spiega Albino Russo, direttore generale di Ancc-Coop –. Un modello di relazione nato nel '900 e ancora forte, vivo, vitale, ma che va ampliato e rinnovato, per stringere un rapporto più autentico, fl essibile e dinamico anche con i giovani e con fasce di popolazione nuove».

Se il primo gradino della partecipazione è fare la spesa alla Coop, magari scegliendo quei prodotti che hanno un forte impatto etico e sociale, e sul gradino più alto c'è la rappresentanza sociale sul territorio negli organismi elettivi delle cooperative di consu- matori, nel mezzo ci sono mille altri modi di essere soci e di cambiare, a proprio modo, il mondo. «L'idea – racconta Russo – è quella di aprirsi alla società.

Oggi le persone non hanno più identità rigide, to- talizzanti: scelgono volta per volta a quali interessi ed esperienze dedicarsi. Chiunque, oltre a fare la spesa, può condividere i valori di Coop e godere di opportunità di coinvolgimento e partecipazione, su aree tematiche diff erenti, in base ai propri interessi e sensibilità».

Aree tematiche per tutti

Un unico "canale" online racchiude tutto quello che Coop off re oltre la spesa, in vari fi loni tematici:

cibo, ambiente, etica e solidarietà, cultura, salute e benessere, convenzioni e servizi. Su "Partecipiamo"

ci sono allora le campagne di sensibilizzazione e cittadinanza attiva come "Close the gap" e "Coop For Ucraina", ma anche appuntamenti del tutto inediti.

Sono partiti a giugno ad esempio i "Coop Cooking" - gare culinarie in negozio di cui vi raccontiamo nelle pagine seguenti - e "Piacere: Coop!", le visite alle aziende agricole che realizzano i prodotti Coop. Nelle stesse settimane hanno preso il via i trekking di Coop Outdoor, cioè le iniziative rivolte a chi ama fare sport e vivere all'aria aperta. A luglio è la volta degli appuntamenti culturali "Di arte in arte". Tutti gli eventi sono quasi sempre gratuiti o con tratta- menti di favore, riservati in via prioritaria ai soci ma

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primo piano società

COOP COOKING: TUTTI AI FORNELLI

Cuochi per un giorno, con Finetti superstar

I

ntrattiene, diverte, contagia con il suo calore di romagnolo le coppie di concorrenti che, al suono del gong, si sfi dano sulle piastre a induzione, friggendo e impiattando ricette personali niente male: i tortelli di ricotta con sugo alla Norma, freschi ed estivi, dice che li proporrà nel suo nuovo ristorante, a Ferrara.

Simone Finetti, 33 anni, di Argenta, è lo chef scelto per guidare i Coop Cooking, le nuove gare di cucina amatoriale che hanno preso il via nelle postazioni allestite, da giugno, nei centri commer- ciali di Bologna, Empoli, Torino e (in luglio) Terni e Genova. Lui, fra riprese video e interviste ai soci col grembiule da "Cuochi per un giorno", che acquistano e poi preparano in diretta i prodotti Coop, che fa?

C'infi la le sue conoscenze di chef che «ama fare il divulgatore». Viene da Masterchef e si vede, ma non sopporta i colleghi che rompono piatti in terra e ha idee personali e ben precise – dopo 15 anni di alta formazione, partendo da Gualtiero Marchesi e Giacinto Rossetti, e gli studi in Francia –, su cosa debba essere, oggi, la buona cucina: non moda

ma sostanza, non importazione a basso prezzo ma tradizione italiana, valorizzazione del territorio e di chi lo lavora. Il suo stile alla mano e il suo pensiero riassumono anche l'idea di comunità che c'è dietro il progetto

"Partecipiamo" di Coop: un mix di in- contri, in presenza e online, tra soci, di scambi e conoscenze.

Ma ora eccoci con Finetti e tre cop- pie che si sfi dano nel "contest" di CentroNova, il centro commerciale di Villanova di Castenaso, alle porte di Bologna. Una domenica speciale a tema "Brunch sul prato". La passione per la cucina traspare subito, nei concorrenti, e la simpatia pure. Tizia- na, da Faenza, presenta con l'amica Ilaria un "Girasole a colori invertiti":

dentro, una caprese con l'uovo, fuori, i petali di bresaola. Gaetano e Roberto si sono inventati un "Viaggio al sud", accoppiando cuscus siciliano e fritta- ta di tagliatelle. "Orologio del gusto"

aperti a tutti fi no ad esaurimento posti; il calendario aggiornato per prenotare è disponibile online nella pagina dedicata del sito e-coop.

A chi si rivolgono questi eventi sociali? «Soprattutto ai giovani, alle famiglie con fi gli piccoli, alle perso- ne mature ma ancora attive nella vita lavorativa – spiega il direttore generale di Ancc-Coop – a cui vogliamo off rire attività sociali interessanti, coinvolgenti e compatibili con i loro stili di vita.

Non si tratta di abbandonare il vecchio modello di socialità di Coop, ma di estenderlo e aprirlo ai nuovi modelli culturali e sociali del Paese. Le strutture di rappresentanza territoriale dei soci Coop avranno un ruolo chiave di proposte e organizzazione di queste attività: sono luoghi di condivisione di valori ed esperienze, e rappresentano l'identità più pro- fonda di Coop e della sua voglia di creare un mondo migliore».

Nuove leve per Coop

Oltre agli appuntamenti, su "Partecipiamo" si pos- sono conoscere le convenzioni e i servizi dedicati ai soci, le campagne per l'ambiente, quelle sui prodotti e le tante iniziative locali a marchio Coop. E chissà che – tra una degustazione in compagnia, un "Ap- provato dai soci" e un appuntamento d'arte – non si possa coinvolgere e raff orzare il legame con chi oggi si limita a fare la spesa in cooperativa o attirare nuovi soci. Da questa strada potrebbero passare an- che le nuove leve della Coop, dando una spinta alla partecipazione anche negli organismi di rappre- sentanza sociale dove "la Coop sei tu".

I soci di domani sono già nati e stanno arrivando, anche se, per il momento, sono ancora seduti dentro il carrello. Dunque, occorre progettare e alimentare modi nuovi di partecipare: «Dob- biamo attivare canali e codici di comunicazione diversi, soprattutto digitali, che vadano a integrarsi con la presenza fi sica di Coop sul territorio – conclude Albino Russo – dando vita ad esempio a comunità di interessi non solo fi siche, ma digitali. Anche questo signifi ca, per noi, generare capitale sociale».

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Sotto, i partecipanti al Coop Cooking sul tema

"Brunch sul prato" a Bologna. Nell'altra pagina, Simone Finetti e un momento clou della gara.

— Claudio Strano

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primo piano società

è invece il piatto di Gianluca, origini campane, e Lyudmyla, ucraina, in arrivo da Modena: «Una in- terpretazione di fritti all'italiana» spiega lui, citando le pastellature alla Gioacchino Murat, re francese di Napoli, a cui si ispira. «L'olio di arachidi è il migliore per friggere – informa, intanto, la superstar del Coop Cooking, brandendo il microfono –: ha il punto più alto di fumo». Distribuisce una carta regalo da spendere (in 20 minuti) in prodotti Coop, e poi via, avranno 40 minuti di tempo per c0nvincerlo della bontà, della presentazione e dell'attinenza dei piatti al tema. «Per evitare che il peperone si ripresenti per giorni, togliamo prima l'albedo, cioè la parte bianca, e peliamolo», suggerisce. Quindi sentenzia:

«Un buona cucina comincia sempre da una grande spesa».

Alt, Finetti! Può spiegarci questa frase?, gli chiediamo a fine show. Suona quasi come uno slogan per la rivoluzione dei prodotti a marchio Coop.

Premetto che sono un socio anch'io, sia con partita Iva sia da privato cittadino, e apprezzo la politica di Coop di fare la spesa nel territorio. Se vai nelle varie regioni, vedi che ci sono più prodotti locali rispetto ad altri posti. Quello che ha nuociuto, in questi anni, è stata una certa standardizzazione nell'approv- vigionamento del cibo: le fragole ci sono a mag- gio-giugno, non a Natale! Sia da rivenditori sia da cuochi, il nostro compito è rilanciare il più possibile un giusto modo di fare la spesa, che è fondamentale per la sopravvivenza dell'agricoltura stessa, degli allevatori e degli artigiani del gusto. Stagionalità e qualità vanno messe ai primi posti. Poi dipende tut- to dall'acquirente finale, che noi dobbiamo orientare verso un acquisto buono, etico, conveniente.

Utilizza prodotti Coop nel suo mestiere?

Sì, la linea Fiorfiore a me piace molto. Trovo deliziosi i bocconcini di burrata di mozzarella campani. Ho visto anche che stanno facendo un'ottima sele- zione della pasta, che non è un prodotto facile, con la Gragnano. E sono rimasto colpito dalle olive taggiasche condite con aglio e peperoncino. Le uso spesso nel laboratorio di pasta fresca che ho fon- dato durante la pandemia con tanti miei amici che sono stati messi a casa: da lì facciamo le nostre dieci ricette tipiche e le spediamo in tutta Italia.

Cucinare? Una bella scusa per stare insieme. Mentre lo chef romagnolo di Masterchef anima le sfide gastronomiche tra i soci, usando i nuovi prodotti Coop

Così si partecipa

Sfide a tema dai nomi intriganti che sono tutti un programma: “Arriva la suocera, ci vuole un classi- co!”, “Si pranza in ufficio”,

“Amico vegano e moglie celiaca”, “Brunch sul pra- to”, “Sembra salato ma è un dolce”. Per partecipare agli appuntamenti di Coop Cooking, quasi tutti fissati nei weekend, basta andare sul portale www.e-coop.it, nella pagina "Partecipia- mo", e proporre la propria candidatura nella sezione Cibo. La partecipazione è gratuita, come quasi tutte quelle anche degli altri eventi di "Partecipiamo".

Sempre nella sezione Cibo ci sono anche le visite ai produttori dei prodotti a marchio Coop di "Piacere!

Coop". Nella sezione Salute e benessere, sotto il logo Coop Outdoor, si trovano i trekking e le attività all'aria aperta.

In arrivo a luglio anche gli appuntamenti "Di arte in arte", alla scoperta di spazi ed eventi culturali di grande fascino.

Lei è fautore di un ritorno alla tradizione, ai piatti della nonna. Vuole ribaltare il concet- to dello chef estroso e creativo?

Proprio così. Ce ne sono alcuni che stimo tantissimo, altri per niente, perché continuano ad affermare che lo chef crea. Io vengo da una scuola di cucina molto antica, sono della linea franco-italiana e so- prattutto marchesiana. Per noi il cuoco studia una vita per padroneggiare la tecnica che serve a non rovinare una grande spesa, che è il frutto del lavoro di qualcun altro. Non crea assolutamente nulla. Chi crea è chi pota per 15 ore al giorno in campagna, chi va a pescare i branzini a dicembre con 5 gradi sotto zero e onde alte 3 metri, chi si occupa di una mucca e la munge alle 5 della mattina.

Il progetto di Coop intende rinnovare la re- lazione con i soci e creare nuove occasioni d'incontro in cucina, ma anche altrove. Che ne pensa un romagnolo doc?

Che è una buona arma di difesa dai social network, che stanno distruggendo le relazioni umane: tutti si nascondono dietro uno schermo per far finta di essere qualcuno, e quando li incontri per strada non hanno il coraggio di dire neanche "ciao". Ritrovare lo spirito di aggregazione, provare, almeno, a coinvol- gere le persone è fondamentale anche per condi- videre idee e tradizioni che altrimenti andrebbero perse. Bisogna ricominciare a dire che la cucina è una scusa per stare insieme. Io vedo mio padre che quando è andato in pensione dopo un mese ha preso in gestione un laghetto e tutte le sere è lì, con i suoi amici, a fare braciolate .

Per la cronaca, i tre piatti erano ottimi e la palma della vittoria è andata alla coppia mista Gianlu- ca-Lyudmyla. «Il fritto è opaco come dev'essere e non lascia olio sulle mani», si lecca le dita lo chef.

«Forse, però, insieme alla provola affumicata, che è già salata, era meglio mettere un po' di marmellata al posto delle alici». Foto di gruppo, sorrisi, e per premio la speranza, chissà, di ritrovarsi presto per un'altra occasione, in cucina o fuori.

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F

ino al 16 agosto in tutti i negozi Coop Alleanza 3.0 si possono collezionare le ceramiche artigianali italiane prodotte da Brandani. Pezzi di alta qualità decorati a mano compongono una linea completa di piatti e accessori per dare alla tavola i colori dell’estate, blu e giallo. In ceramica dipinta, sono ideali per ogni occasione, soprattutto per le vivaci tavole estive e rustiche, con le piccole imperfezioni tipiche del processo di lavorazione che testimoniano l’unicità di ciascun pezzo.

Ogni 15 euro di spesa, soci e clienti ricevono un bollino da incollare sulla scheda dedicata. Tra i premi da collezionare ci sono la linea di piatti piani, fondi e da frutta, l’insalatiera multiuso, l’ampia risottiera/pastiera e la caraff a, sempre in ceramica, adatti al lavaggio anche in lavastoviglie.

Completare la raccolta è più facile grazie ai prodotti acceleratori, evidenziati sugli scaff ali, che permettono di avere un’aggiunta di bollini, pari al numero indicato in corrispondenza di ciascun prodotto.

Per ottenere i premi basta incollare sulla scheda il numero di bollini necessari, consegnando la tessera alla cassa del proprio punto vendita, e aggiungendo il contributo previsto per richiedere il premio. La collezione si amplia con le bottiglie in ceramica e le coppette (in due colori, blu o giallo) in vendita per tutti i clienti, acquistabili utilizzando i punti della raccolta per i soci di Coop Alleanza 3.0, con o senza contributo. Ogni scheda vale per la richiesta di un solo premio della collezione.

La distribuzione dei bollini termina il 16 agosto, mentre per richiedere le ceramiche e prenotarle c’è tempo fi no al 4 settembre. L’iniziativa è valida in tutti i negozi di Coop Alleanza 3.0 (a esclusione dei punti vendita di insegna Affi liato Coop Alleanza 3.0 e Master Coop Alleanza 3.0), nei negozi Amici di casa Coop e Stai bene Coop, oltre che per gli acquisti su EasyCoop (www.easycoop.com).

Scegliamo

il blu o il giallo?

—Viviana Monti

Con la collezione di ceramiche artigianali Brandani la tavola si colora d’estate

COOP PER LA SCUOLA

Più valore allo studio

L

a scuola è fi nita, ma “Coop per la scuola” continua, con azioni e sconti su testi e materiali scolastici. È già possibile prenotare e vendere libri di testo per l’anno scolastico 2022/23. Per chi è socio verrà applicato uno sconto del 15% sugli acquisti di libri per gli istituti

secondari. Le prenotazioni si possono fare su www.librochevuoitu.it selezionando il punto vendita in cui ritirare i volumi, oppure in tutti i negozi della Cooperativa. Lo sconto sarà applicato al momento del pagamento e del ritiro dei libri di testo nuovi prenotati. Da quest’anno le credenziali per accedere al sito di prenotazione (e-mail e password) sono le stesse che si usano per il sito di Coop Alleanza 3.0, valide per tutti i siti della Cooperativa. Chi non ha ancora un account, può crearne uno in quanto le vecchie credenziali di accesso a www.librochevuoitu.it non saranno più valide. Le prenotazioni sono aperte fi no al 31 dicembre e, come negli anni precedenti, è disponibile l’elenco dei libri della classe o il singolo titolo, con l’opzione libri nuovi o usati, per i quali è previsto uno sconto del 60% sul prezzo di copertina 2022. Fino al 2 settembre è possibile vendere i propri volumi usati in buono stato, sempre sul sito www.librochevuoitu.it.

Basta controllare i requisiti di qualità richiesti, l'elenco dei libri ritirabili e infi ne inserire i titoli nell’apposito modulo del sito scegliendo il negozio per eff ettuare la consegna. Per il proprio usato in buone condizioni soci e clienti riceveranno un buono spesa pari al 30% del prezzo di copertina 2021, valido per qualsiasi spesa fi no al 31 dicembre 2022. I buoni sono cumulabili tra loro, ma non danno diritto a resto. A settembre sono n arrivo tante proposte e iniziative sul tema scuola e "Dona la spesa" sui materiali scolastici.

primo piano coop alleanza 3.0

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primo piano coop alleanza 3.0

S

ono oltre 250 le richieste arrivate a Coop Alleanza 3.0 e inviate da soggetti del terzo settore, organiz- zazioni del volontariato ed enti locali, a seguito della “chiamata”

della Cooperativa “Con i soci Coop”, diff usa ai soggetti che lavorano nel campo della solidarietà sui territori.

Obiettivo: intercettare nuovi bisogni generati dal momento storico di forte instabilità, a cui rispondere con contri- buti concreti. L’impennata dell’infl azio- ne che sta colpendo il Paese va, infatti, a

generare nuove povertà e si abbatte ancora più duramente sulle famiglie già in diffi coltà, come hanno confermato anche diversi sindaci dei territori in cui opera la Cooperativa, nelle testimonian- ze video che si possono vedere sul sito di Coop Alleanza 3.0 (digitando il link diretto all.coop/conisocicoop).

Le richieste arrivate dagli enti riguar- dano principalmente contributi per generi alimentari e beni di prima necessi- tà per persone in diffi coltà e profughi, sia ucraini sia provenienti da altre situazioni di guerra.

Ma ci sono anche richieste di soste- gno alle famiglie in diffi coltà per i campi estivi dei fi gli, per l’acquisto di carburan- te per i mezzi con cui vengono erogati i servizi, e anche per l’acquisto di attrezza- ture varie – per la maggior parte di carat- tere sanitario –, a favore di associazioni che si occupano di persone fragili.

Lo stanziamento di 200 mila euro da parte della Cooperativa sarà erogato ai progetti attualmente in corso di selezione da parte dei Consigli di Zona soci, su tutti i territori in cui opera Coop Alleanza 3.0.

"Con i soci Coop"

contro le nuove povertà

Oltre 250 le richieste pervenute dal terzo settore: per il sostegno a persone in diffi coltà e profughi, per attrezzature sanitarie e buoni carburante, ma anche per pagare i campi estivi dei bambini

€ 4,7 milioni

progetti e iniziative in campo sociale, culturale e ambientale

€ 4,6 milioni

prodotti donati alle onlus con l’iniziativa antispreco Buon Fine

€ 129,1 milioni

sconti sulla spesa e opportunità dedicate

Il Rapporto è redatto in conformità con le disposizioni di legge in materia di trasparenza e partecipazione nelle cooperative di consumatori (D.M. 18/09/2014)

€ 16,6 milioni

interessi sul Prestito sociale

In una cooperativa come la nostra il Bilancio è anche l’occasione per dare conto delle iniziative fatte in favore dei soci e delle comunità.

Da questi dati nasce il Rapporto sullo scambio mutualistico, che puoi leggere per intero sul sito www.coopalleanza3-0.it Qui ti presentiamo alcuni esempi del nostro impegno e dei costi sostenuti per ogni attività.

VANTAGGI ESCLUSIVI PER I SOCI

€ 780 mila

organizzazione delle assemblee di Bilancio

€ 684 mila

attività promosse dai consigli di Zona

€ 907 mila

informazione ai soci con la rivista Consumatori AZIONI PER LA PARTECIPAZIONE E IL VOLONTARIATO SOCIALE

INIZIATIVE PER LA COMUNITÀ

Rapporto sullo scambio

mutualistico 2021

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