Ministero dell’Istruzione
Ufficio Scolastico Regionale per la Campania DIREZIONE GENERALE
Ufficio III
Anna Maria Di Nocera Dirigente Tecnico
Referente regionale formazione
Il docente tutor
e la metodologia del peer to peer
Nell’ambito delle attività in cui si articola il percorso formativo per i docenti neoassunti, in riferimento a quanto previsto dall’art. 9 del D.M. 850/2015, una fase molto importante è quella che coinvolge nell’osservazione reciproca i docenti di nuova nomina e i docenti tutor ad essi assegnati.
Il profilo del tutor dei docenti in periodo di formazione e prova, ben delineato dall’articolo 12 del D.M.
850/2015, è caratterizzato:
dal possesso di adeguate competenze culturali, comprovate esperienze didattiche, attitudine a svolgere funzioni di tutoraggio, counseling, supervisione professionale;
dall’esercizio di un ruolo strategico, in quanto connettore fra l’istituzione scolastica e il docente in formazione;
dalla disponibilità alla collaborazione con il docente in formazione, che può esplicarsi anche nella elaborazione, sperimentazione, validazione di risorse didattiche e unità di apprendimento.
Il profilo del docente tutor
«Determinante ai fini dell’anno di formazione e prova è il ruolo del docente tutor che affianca il docente neoassunto nel percorso del primo anno con compiti di supervisione professionale»
(nota MI prot.30345 del 04.10.2021)
collabora alla stesura del bilancio delle competenze e al successivo patto per lo sviluppo professionale, nel quale dovranno
essere indicati esplicitamente gli obiettivi formativi che si intendono perseguire.
accoglie nella comunità professionale il docente neoassunto e ne favorisce
la partecipazione alle attività collegiali.
offre la propria disponibilità all’ascolto, alla consulenza e alla reciproca osservazione
in classe.
Le tre principali funzioni del Tutor
orienta
ascolta
incoraggia
guida
sostiene
facilita
valorizza autovaluta si
Le azioni «implicite»
del tutor
è designato dal Dirigente Scolastico, sentito il Collegio dei docenti
collabora al Bilancio iniziale e finale delle competenze e al Patto formativo
svolge con il neoassunto le attività di osservazione reciproca
fornisce elementi istruttori al Comitato di Valutazione e al
Dirigente Scolastico, concernenti le caratteristiche dell’azione professionale del neo-assunto.
integra il Comitato di Valutazione in occasione del colloquio finale sostenuto dal neoassunto.
Il Tutor
progettazione comune
miglioramento delle pratiche didattiche
riflessione condivisa sugli aspetti salienti dell’azione di insegnamento
scambio di esperienze pregresse
messa in atto di strategie didattiche condivise
Finalità
dell’osservazione reciproca
Struttura del Peer to Peer
3 ore
Progettazione condivisa 4 ore
Osservazione del neoassunto 4 ore
Osservazione del tutor 1 ora
Valutazione dell’esperienza
FASE 1
PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO CONDIVISO
È il momento dedicato alla condivisione organizzativa, in quanto rende possibile la definizione dei tempi e delle modalità della presenza di tutor e neoassunti in classe, gli strumenti utilizzabili, le forme di gestione delle attività, con particolare attenzione alle modalità di coinvolgimento degli alunni.
Si ricordano, di seguito, i diversi momenti che caratterizzano la prima fase.
Il raccordo preventivo
Il docente tutor e il docente neo- assunto sulla base del bilancio iniziale delle competenze, redatto in forma di autovalutazione dagli insegnanti in periodo di formazione e di prova, con la collaborazione del docente tutor in qualità di “facilitatore”, individuano l’indicatore che potrà essere potenziato o costruito grazie all’attività peer to peer.
Fase propedeutica A
Ai fini della scelta è necessario tenere conto, prioritariamente, delle competenze afferenti alla didattica disciplinare e interdisciplinare e alla gestione della classe.
(Esempio di competenza da potenziare “Progettare attività in cui lo studente sia al centro del processo di apprendimento e di costruzione delle conoscenze”).
Fase propedeutica B
Il docente tutor e il docente neo- assunto scelgono le situazioni di apprendimento e gli ambiti operativi da osservare che possano contribuire alla strutturazione o al potenziamento della competenza.
L’intervista
semistrutturata
Ai fini della scelta di “situazioni” e
“ambiti operativi”, si può utilizzare
una breve intervista semi-
strutturata (2 domande), con la
quale il tutor chiede al docente neo
assunto:
1^ domanda
Quali sono le situazioni di insegnamento/apprendimento in cui ritieni di avere maggiori difficoltà ?
Esempi di situazioni di insegnamento/
apprendimento
Esplorazione e ideazione Pianificazione
Organizzazione Realizzazione
Valutazione e documentazione
2^ domanda
In quale ambito operativo senti il bisogno di ricevere supporto dal tutor?
Esempi di situazioni di insegnamento/
apprendimento
modalità di conduzione delle attività e delle lezioni
sostegno alla motivazione degli alunni
costruzione di un clima relazionale inclusivo
modalità di verifica formativa degli apprendimenti.
Fase propedeutica C
Dopo aver definito
le situazioni di apprendimento da osservare e
l’ambito operativo da supportare occorre definire
i tempi e
le modalità di osservazione.
È opportuno definire il protocollo di
osservazione con cui tutor e neo assunto concordano:
cosa fa l’osservatore quali strumenti usa
È possibile prevedere sequenze di momenti osservativi, a ruoli alternati, ognuno della durata di un’ora o anche più brevi.
Con la scheda di programmazione del peer to peer, il docente neoassunto e il tutor indicano le scelte organizzative: modalità, tempi (giorni e orario) e fasi
Con il protocollo di osservazione reciproca
il docente senior e il docente neoassunto potranno concordare che l’osservatore svolgerà le seguenti azioni:
Ascolto
Osservazione
Compilazione delle schede di osservazione condivisa I momenti osservativi saranno
opportunamente registrati
Allegato 1
Allegato 2
Allegato 3
Allegato 5
Allegato 4
FASE 2
L’OSSERVAZIONE RECIPROCA
Raccolti tutti gli elementi necessari, il
docente tutor e il docente neo-
assunto realizzano l’osservazione
reciproca in classe o a distanza e
ipotizzano lo sviluppo condiviso.
in azione di insegnamento:
• prepara gli alunni all’attività da svolgere e prefigura la presenza di un docente che osserverà l’attività svolta senza intervenire;
• esercita l’attività professionale nell’ambito della situazione di apprendimento concordata e nel rispetto dei tempi predefiniti.
in azione di osservatore:
• osserva e annota i descrittori riscontrati, utilizzando l’Allegato 3
• annota eventuali domande da porre
• autovaluta la propria azione didattica in termini di punti di debolezza riscontrati, punti di forza e livello di soddisfazione.
I compiti del docente neoassunto
in azione di insegnamento:
• prepara gli alunni all’attività da svolgere e prefigura la presenza di un docente che osserverà l’attività svolta senza intervenire;
• esercita l’attività professionale nell’ambito della situazione di apprendimento concordata e nel rispetto dei tempi predefiniti.
in azione di osservatore:
• osserva e annota i descrittori riscontrati, utilizzando l’Allegato 4
• annota eventuali domande da porre
• annota eventuali consigli e suggerimenti di miglioramento da fornire al docente neoassunto.
I compiti del docente tutor
È possibile articolare ogni singola fase osservativa in tre sessioni:
una da dedicare alla creazione della «situazione di apprendimento» (es.: ideazione, motivazione, coinvolgimento attivo, brainstorming);
la seconda da dedicare ad una consegna didattica e alla realizzazione di prodotti o compiti di realtà;
la terza alla verifica, al feedback sulla consegna e sugli esiti.
Si evidenzia l’opportunità di favorire la personalizzazione del percorso, anche impiegando le nuove tecnologie ì multimediali.
I prodotti didattici
1. PROGETTAZIONE
2. REALIZZAZIONE
3. INTERAZIONE E FEEDBACK 4. VERIFICA E
DOCUMENTAZIONE
Introduzione/motivazione
Scelta della metodologia
Selezione dei contenuti
Scelta dei materiali multimediali
Strategie di
individualizzazione
Gestione dei tempi
Fase ideativa
Modalità organizzative
Individuazione degli strumenti tecnologici da utilizzare
Presentazione della tematica
Conduzione del lavoro
Modalità di restituzione
Scelta degli strumenti
Modalità di verifica
Condivisione degli esiti
Condivisione dei prodotti realizzati
Esempi di focus di osservazione
FASE 3
VALUTAZIONE DELL’ESPERIENZA
Conclusi i momenti dedicati all’osservazione reciproca, occorre realizzare una riflessione congiunta e la valutazione dell’esperienza realizzata.
La riflessione congiunta
Al termine della riflessione condivisa:
il tutor consegna al Dirigente Scolastico lo strumento di registrazione del peer to peer.
il docente neo-assunto elabora un sintetico report, su almeno due focus dell’esperienza realizzata, sottolineando dominanze, regolarità, stili di lavoro.
il Dirigente scolastico della sede di servizio provvede ad attestare il percorso realizzato .
Allegato 6
Allegato 7