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LE PRIORITÀ DELLA SCUOLA DELL INFANZIA GB1. Anno scolastico 2021/22

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LE PRIORITÀ DELLA

SCUOLA

DELL ’INFANZIA GB1

Anno scolastico 2021/22

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PIANO ANNUALE MODULI A.S. 2021/22

MESI SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO

ATTIVITÀ

A - PASSO DOPO PASSO:

PRENDERSI CURA DEL QUOTIDIANO

B - QUI SI GIOCA SERIAMENTE TUTTO IL GIORNO

C - ACCOSTAMENTO ALLE LINGUE

D – ANCHE FUORI S’IMPARA

E- SEZIONE AD IND.

MONTESSORIANO

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COMPETENZE DI RIFERIMENTO

COMUNICAZIONE

Educazione ai linguaggi verbali

C1 - Capacità di comprensione linguistica (ascolto e comprensione di messaggi e testi)

C2 - Capacità di produzione linguistica (dialogare, narrare, raccontare, descrivere, spiegare, regolare, argomentare)

C3 - Capacità di riflettere sulla lingua e sulle sue principali regole di funzionamento Educazione ai linguaggi del suono e della musica C4 - Capacità di comprendere e di riconoscere le caratteristiche dei suoni

C5 - Capacità di produrre suoni, canti, brani musicali Educazione ai linguaggi del corpo C6 - Capacità di comprendere il linguaggio del corpo

C7 - Capacità di utilizzare il linguaggio del corpo: imitare, mimare, drammatizzare

Educazione ai linguaggi visivi, grafico-pittorico- plastici, audiovisivi e multimediali

C8 - Capacità di analizzare e comprendere i vari strumenti visivi, grafico-pittorico-plastici, audiovisivi e multimediali (il segno grafico, il colore, il materiale plastico, le immagini fisse ed in movimento, …)

C9 - Capacità di rappresentare l’ambiente fisico e sociale attraverso l’uso dei linguaggi visivi, grafico-pittorico- plastici, audiovisivi e multimediali

AZIONE E CONOSCENZA

Il corpo: movimento e conoscenza A1 - Capacità di organizzare, regolare e padroneggiare i propri comportamenti motori e conoscenza del proprio corpo (schema corporeo)

L'intervento sul reale: manipolare e progettare A2 - Capacità di osservare, ricercare, esplorare, progettare, sperimentare

Il pensiero e la realtà: strutturazione e organizzazione

A3 - Capacità di raggruppare, ordinare, contare, misurare, stabilire relazioni, risolvere problemi e riconoscere eventi casuali/aleatori

A4 - Capacità di comprendere e di organizzare lo spazio A5 - Capacità di comprendere e di organizzare il tempo

La costruzione dell'identità

I1 - Costruzione dell’identità personale (corporea e psicologica); riconoscimento ed espressione adeguata al contesto delle emozioni e degli stati d’animo propri ed altrui

I2 - Sviluppo e rafforzamento dell’autonomia e dell’autostima

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IDENTITA’

PERSONALE E RELAZIONALE

Identità e socialità

I3 - Capacità di interagire positivamente con i compagni, di collaborare e cooperare con loro e di sentirsi parte di un gruppo

I4 - Capacità di comprendere ed accettare le regole della scuola e della vita sociale in genere

Identità e senso morale I5 - Apertura ai valori della solidarietà, del dialogo e della pace, sia attingendo ai valori specifici della comunità di appartenenza, sia attraverso esperienze di confronto con culture diverse

Identità, domanda di senso ed educazione religiosa I6 - Conoscenza di alcuni aspetti della religione cristiano-cattolica e di altre religioni presenti sul territorio

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Modulo A - PASSO DOPO PASSO: PRENDERSI CURA DEL QUOTIDIANO

“La cura esprime la qualità di una relazione improntata all’ attenzione e alla sensibilità per il benessere dell’altro, al prendersi a cuore i suoi bisogni per migliorare la qualità della sua esistenza”

A. Galardini

Il tempo che viviamo a scuola è scandito da esperienze che si ripetono ogni giorno: l’accoglienza del mattino, il ritrovarsi insieme come gruppo sezione, l’andare in bagno, lo spostarsi da un ambiente ad un altro all’interno della sezione e della scuola, l’apparecchiatura della tavola, il pranzo, il riposo per i più piccoli, la merenda al tempo prolungato, il ricongiungimento pomeridiano. Strettamente intrecciati ad essi ci sono gli spazi e i tempi dei giochi, dei progetti individuali e condivisi, delle esplorazioni e delle scoperte individuali e di gruppo, dentro e fuori la scuola.

Anche nel corso di quest’anno scolastico desideriamo prenderci cura di tutti questi momenti, convinte che l’intera giornata che un bambino vive a scuola abbia un grande valore educativo e che non ci siano tempi più importanti di altri.

La cura, valore che fa da sfondo a tutta la nostra quotidianità, è per noi:

“una pratica fatta di gesti e parole, che è preoccupazione per l’altro, una pratica orientata alla premura per l’altro, all’attenzione, all’individualità…” L. Mortari

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Anche il tempo che un bambino trascorre a scuola deve essere oggetto di cura da parte di tutto il gruppo di lavoro, cura che per noi si declina nelle seguenti attenzioni:

Procedere senza fretta

È nostra intenzione far sì che il tempo che i bambini vivono a scuola sia vissuto anzitutto senza fretta, dando ai bambini la possibilità di interiorizzarne la scansione, ma anche di soffermarsi sui gesti e sulle esperienze che li vedono impegnati senza continue interruzioni. Dare ai bambini la l’opportunità di soffermarsi sulle esperienze, di “fare e rifare”, di godere di ciò che stanno facendo e coglierne il senso, senza dover continuamente “passare ad altro”, sono attenzioni educative che desideriamo condividere.

A tal fine, anche l’adulto procede “senza fretta”: i gesti, le posture, le parole, i toni stessi della nostra voce si ispirano a questo principio. Procedere senza fretta è anche imparare a trattenersi, non intervenire subito, “non essere il centro della scena educativa” affinché siano davvero i bambini a poter agire, esprimersi, essere i veri protagonisti.

Stabilità senza staticità

Il ripetersi stabile di alcuni momenti (es. i pasti, il bagno, la nanna, ecc..) insieme agli elementi di previsione offerti dall’adulto permette ai più piccoli di orientarsi nella giornata scolastica: poco alla volta imparano a capire “cosa viene prima” e “cosa viene dopo”, fanno previsioni, anticipano gli eventi. Prendersi cura della giornata che un bambino trascorre a scuola significa però far attenzione affinché questa stabilità non diventi “staticità: le esperienze, i contesti e le possibilità di azione che offriamo ai bambini dovranno evolvere in corso d’anno alla luce dell’evoluzione di ogni bambino.

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Imparare a fare da soli

“Imparare a fare da soli” ed essere indipendenti è una delle competenze del bambino che come gruppo di lavoro intendiamo sostenere ed affinare. Gesti quotidiani quali svestirsi/vestirsi, gestire il momento del bagno, apparecchiare la tavola, riordinare un materiale dopo averlo usato, ecc. sono occasioni importanti per esercitare movimenti sempre più precisi, muoversi nello spazio in modo sempre più consapevole, pianificare sequenze di azioni, prendersi cura di sé e degli altri, partecipare in modo attivo alla comunità, sviluppare una immagine di sé positiva, sperimentare il senso di “autoefficacia”, grande volano di ogni apprendimento.

Fare da soli e essere indipendenti è anche “imparare a scegliere in modo consapevole” fra diverse proposte, diverse possibilità, diversi spazi che dovranno essere accessibili, funzionali e leggibili.

Coltivare la gentilezza

“Gentilezza e mitezza … la città ideale non sia quella fantasticata e descritta … ma quella in cui la gentilezza dei costumi sia diventata una pratica universale”

N. Bobbio

La gentilezza a scuola come costruzione di competenze sociali e civiche che attivino circuiti emozionali al fine di valorizzare e sostenere relazioni positive ma anche riflessione sull’importanza della parola, dei diversi piani della comunicazione e del pensiero che ne sta alla base.

Perché le parole e le azioni che scandiscono la giornata saranno occasione preziosa per stimolare nei bambini fiducia verso gli altri e l’ambiente che li accoglie. Dare valore ad azioni e gesti gentili aiuterà a determinare il tono emotivo della giornata, creando nei bambini uno sguardo più attento verso l’altro e verso di sé.

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Modulo B - “QUI SI GIOCA SERIAMENTE, TUTTO IL GIORNO”

“Fare spazio al fare dei bambini per poterlo mettere a valore”

L. Malavasi

Per i bambini “il gioco è una cosa seria, anzi, tremendamente seria”, per il nostro gruppo di lavoro è l’attività più seria su cui i bambini si possono impegnare.

Il gioco, nella varietà e ricchezza delle sue forme, assume un ruolo centrale nella crescita: è “la voce del bambino” (Savio).

Attraverso il gioco, in particolare nelle sue manifestazioni libere e spontanee il bambino:

 fa propria la realtà che lo circonda, struttura nuovi schemi di azioni e di pensiero: progetta, ricerca soluzioni, risolve problemi;

 si relaziona con gli altri: comunica, attiva scambi, tenta le prime forme di collaborazione, ricerca accordi;

 si emoziona, si stupisce, prova piacere, elabora le esperienze, emozioni e vissuti.

La giornata che un bambino vive a scuola, dall’accoglienza del mattino fino al tempo prolungato, sarà anzitutto un buon tempo di gioco: i bambini avranno la possibilità di scegliere tra i diversi contesti predisposti dall’insegnante e potranno scegliere se soffermarsi individualmente, a coppie o in piccoli gruppi.

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Sarà nostra cura:

allestire i diversi spazi, rinnovarli periodicamente alla luce degli interessi che i bambini manifesteranno. Questi dovranno trasmettere cura e benessere; offrire stimoli e possibilità senza eccedere nella quantità; evolvere e modificarsi; essere leggibili e comunicativi; essere esteticamente armoniosi.

osservare attentamente i processi di gioco che i bambini porteranno avanti per comprenderne il significato, ma anche per offrire spunti che ne favoriscano l’evoluzione e il rilancio progettuale;

“metterci in gioco e giocare con i bambini per condividere il piacere del gioco e porci come facilitatrici delle relazioni tra i bambini stessi per riuscire a condividere esperienze e materiali, attivare confronti, mettersi in dialogo, dare vita a progetti condivisi.

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Modulo C – ANCHE FUORI S’IMPARA

“Stare all’aria aperta per allenare lo sguardo

e crescere come esploratori del mondo”

Insegnanti GB1

Stare “fuori il più possibile”, con costanza e sistematicità, è un’esperienza necessaria per lo sviluppo e il benessere di ogni persona: adulti e bambini non ne possono fare a meno. Anche eventi atmosferici quali pioggia leggera e neve saranno comunque occasione per vivere il fuori in condizioni diverse che offriranno occasioni di scoperta.

I contesti esterni supportano esperienze dirette ed impreviste, accendono stupore e curiosità e quindi aumentano la capacità di attenzione, promuovono la dimensione del rischio, offrono la possibilità di misurarsi con la complessità della realtà, nutrono l’immaginazione e la capacità di problem solving, favoriscono il benessere psicofisico, costituiscono una buona difesa contro le malattie.

Stare “all’aria aperta” non è solo un bisogno: è soprattutto un diritto. Il Manifesto dei diritti naturali dei bambini di Gianfranco Zavalloni ci ricorda come quello esterno sia l’ambiente più prossimo e naturale per ogni essere umano, nonché il più significativo per promuovere fin da piccoli apprendimenti significati.

Garantire esperienze a contatto con la natura è per noi anche una grande responsabilità etica e civile. Solo facendone un’esperienza diretta il bambino può maturare via via un atteggiamento di rispetto nei confronti dell’ambiente e attivare atteggiamenti di cura. Come possiamo chiedere ai bambini di prendersi cura di contesti esterni che non conoscono, che non

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frequentano? Per generare, fin dalla prima infanzia, appartenenza al proprio ambiente di vita è necessario che fin da piccolissimi i bambini abbiano la possibilità di frequentarli il più possibile, conoscerli, appassionarsene. Solo in questo modo potranno sentire il mondo come prossimo e coltivare nei confronti dell’ambiente un atteggiamento di cura, rispetto e salvaguardia.

In corso d’anno pertanto ci impegniamo a percorrere con sistematicità l’ambiente esterno che circonda la scuola, valorizzando nel quotidiano, “con il buono e cattivo tempo”, l’incontro con i “luoghi” che i gruppi di lavoro di sezione riterranno significativi.

Ogni luogo “fuori” offre innumerevoli possibilità e occasioni di gioco che, come già sottolineato, sarà nostra cura valorizzare nella varietà delle sue forme e declinazioni anche dentro la scuola.

Una selezione delle esperienze – motorie, di gioco, esplorazione e ricerca - che i bambini realizzeranno “fuori” la scuola saranno riprese “dentro” affinché le domande, le curiosità, gli interessi maturati all’“aria aperta” possano essere approfonditi e “rilanciati” attraverso proposte, contesti, offerta di spazi e materiali coerenti che saranno a diposizione dei bambini lungo tutto l’arco della giornata.

In generale, il fuori non sarà vissuto come luogo separato dagli spazi interni: non dunque uno spazio “altro” a cui accedere occasionalmente, ma un luogo in cui attivare esperienze che mettano in costante dialogo e si arricchiscono reciprocamente.

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Modulo D: ACCOSTAMENTO ALLE LINGUE EUROPEE

“Imparare le lingue degli altri è imparare ad amare”

Fiorella Mannoia

Anche per l’a. s. 2021/2022 si intende proseguire nell’azione di promozione e sostegno all’apprendimento delle lingue europee da parte dei bambini frequentanti la nostra scuola.

L’obiettivo è quello di promuovere un accostamento precoce alla lingua inglese secondo un approccio coerente con le specificità pedagogiche e metodologiche del nostro servizio. Il progetto si fonderà sui seguenti presupposti:

Promuovere nei bambini un atteggiamento di accoglienza nei confronti di un codice linguistico diverso, favorendo l’ascolto, la comprensione e la valorizzazione delle eventuali produzioni spontanee in una lingua diversa.

Promuovere un atteggiamento di apertura mentale verso culture diverse dalla propria, cogliendo similitudini e divergenze di abitudini, usi e costumi, facendo emergere tali differenze come arricchimento sia cognitivo che culturale.

Valorizzare le risorse che i bambini stessi e le famiglie portano nella scuola (saluto nelle varie lingue d’origine delle famiglie, ascoltare qualche breve filastrocca/ storia presentata dai bambini, guardare libri in altre lingue…)

Il progetto si andrà ad articolare a partire dal mese di ottobre 2021, in incontri a cadenza settimanale. Sarà curato da un’insegnante certificata (Carmen) e da Laura, docente esterno, che curerà il progetto fino a dicembre nelle sezioni di riferimento.

Complessivamente ogni bambino avrà la possibilità di usufruire di almeno 2,30 ore settimanali di esposizione alla lingua europea, valorizzando diverse situazioni della giornata educativa.

Durante l’anno utilizzeremo la lingua straniera nei momenti di cura quotidiani, in particolare: nello spuntino del mattino, nell’apparecchiatura dei tavoli, durante il momento del pranzo, nell’accompagnamento ai servizi.

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Intendiamo inoltre valorizzare lo “story telling”, ossia la lettura di testi in lingua, utilizzando albi illustrati di qualità. Le storie saranno occasione per attivare ascolto e comprensione e saranno spunto per giochi in piccolo e grande gruppo.

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DOCUMENTAZIONE

Per condividere periodicamente con le famiglie le esperienze e i progetti che hanno caratterizzato un determinato arco temporale, per renderle partecipi della vita a scuola e del progetto educativo, sarà cura delle insegnanti predisporre una documentazione. Questa potrà essere articolata tramite Power Point, immagini esposte nelle bacheche di scuola, eventuali materiali dei bambini.

All’interno delle sezioni ci saranno degli spazi dedicati alla documentazione rivolta ai bambini, con lo scopo di ripercorrere esperienze/progetti/giochi/percorsi significativi vissuti dal gruppo e rivedersi ricalcando il filo delle esperienze vissute, tenendone memoria.

La documentazione è uno strumento finalizzato a coltivare e mantenere il dialogo con le famiglie, con lo scopo di condividere esperienze, racconti e resoconti della quotidianità.

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SEZIONE AD INDIRIZZO MONTESSORIANO

In continuità con le priorità sopra descritte, nella sezione a indirizzo montessoriano s’intende dar valore a:

L’ambiente

Quotidianamente le insegnanti pongono particolare attenzione alla cura dell’ambiente della sezione e degli altri spazi utilizzati.

L’ambiente per Maria Montessori è “maestro” e va preparato rigorosamente prima dell’arrivo dei bambini.

Quando entra in sezione il bambino deve potersi muovere a proprio agio per andare egli stesso verso le cose, per questo è importante che trovi l’ambiente ordinato e organizzato in modo che con il tempo conosca e riconosca il posto di ogni cosa e ritrovi ogni cosa al suo posto.

Questa chiarezza è importante perché invita il bambino a entrare in contatto con l’ambiente e scegliere ciò che lo interessa.

L’interesse è la chiave di partenza per la concentrazione e la realizzazione degli apprendimenti.

Molti oggetti presenti in sezione sono fragili (oggetti in vetro, ceramica…) e questo fa sì che il bambino possa cogliere immediatamente la loro fragilità (es.: se trasporto in maniera scorretta un piatto lo rompo) e questo più di mille altre parole renderà il bambino consapevole delle proprie azioni.

I bambini sono invitati – osservando prima i gesti dell’adulto che offre un modello, poi in modo sempre più autonomo - a movimenti coordinati, precisi, raffinati. Progressivamente i bambini diventano “maestri” del proprio movimento.

L’insegnante

Oltre a preparare con cura l’ambiente, l’insegnante è vicina al bambino che richiede in maniera esplicita o silenziosa la sua

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presenza: gli siede accanto con una piccola sedia, gli parla dolcemente e brevemente, senza sovrastare con il corpo e la parola.

Aiuta, senza interrompere e correggere, e quest’aiuto è dato senza disturbare il lavoro e la concentrazione degli altri bambini.

Il compito dell’insegnante è anche quello di osservare e di sostenere l’attività scelta dal bambino. Attraverso la presentazione individuale dei materiali, l’insegnante “mostra” al bambino l’utilizzo del materiale, ponendo particolare attenzione ai propri gesti. In questa vicinanza crea un rapporto speciale ed esclusivo con il bambino che, sostenuto nel suo lavoro, sperimenta le sue abilità con fiducia.

L’insegnante non giudica i risultati conseguiti dal bambino: osserva con attenzione il contesto per capire le eventuali cause che gli impediscono di accostarsi a una proposta; cambia la disposizione dell’ambiente o mette in discussione il suo operato cercando soluzioni alternative, se qualche circostanza risulta di ostacolo.

I materiali

Il materiale va curato nel dettaglio: deve essere preciso, permettere l’autocorrezione ed essere attraente. Montessori parlava di “muta eloquenza delle cose”. Tutto deve essere ben visibile e invitante: solo così il bambino trova con facilità ciò che lo interessa.

I materiali sono collocati in diversi spazi in base al tipo di attività: c’è lo spazio delle attività di vita pratica, lo spazio dei materiali sensoriali, quello della psico-aritmetica, della psicolinguistica, della cosmica, e, infine, quello della musica e dell’arte.

Il materiale è, per così dire, un “eserciziario dello spirito”, in quanto il bambino esercitandosi attiva tutti i sensi, ed è liberamente attirato dalle segrete informazioni e dalle inesplorate soluzioni che esso racchiude. Utilizzando il materiale strutturato in progressione i bambini si rendono conto di come operano, pensano, adottano ipotesi, congetture e soluzioni, di come classificano, risolvono problemi e modificano le proprie rappresentazioni mentali. Il materiale Montessori è definito un’astrazione materializzata, in quanto il bambino può concretamente toccare, vedere, differenziare concetti astratti quali:

alto/basso, grosso/fino, lungo/corto, ecc., quantità, numeri e lettere. Così facendo i bambini costruiscono in modo attivo la

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propria conoscenza: integrano le informazioni nuove a quelle già possedute, esplorano e scelgono le strategie (anche alternative, per impadronirsi di una nozione, di un’operazione matematica, di un testo anche poetico). Poiché il loro lavoro è intimamente personale, essi sperimentano e conquistano il sentimento della propria autonomia e identità.

In quest’anno scolastico, alla luce degli spunti avuti dagli esperti montessoriani, che hanno sottolineato l’importanza che i bambini che trascorrono molto tempo nelle sezioni a metodo Montessori possano confrontarsi anche con materiali e proposte diversi in spazi e tempi definiti e distinti e delle osservazioni fatte che evidenziano alcuni bisogni emersi nei bambini, si è pensato di allestire lo spazio adiacente e comunicante con la sezione creando dei centri di interesse con materiali “altri” nel rispetto dei criteri di ordine, leggibilità, suddivisione per categorie che caratterizzano gli allestimenti Montessori. Quest’allestimento oltre che essere rispondente ai bisogni emergenti nei bambini facilita lo svolgimento del lavoro durante il pomeriggio nel momento del prolungamento d’orario, quando è presente l’insegnante con metodo ordinario che accoglie anche bambini che non usufruiscono del metodo Montessori.

Vita pratica

Fra i materiali a disposizione dei bambini vi sono quelli di vita pratica che richiamano l’ambiente di casa e le azioni che il bambino vede fare quotidianamente: spazzare, spolverare, lavare, cucire, stirare, pulire le piante, tagliare, grattugiare, travasare, spremere… azioni rassicuranti e altamente affascinanti fin dall’infanzia.

Gli esercizi di vita pratica sono una vera e propria ginnastica per affinare, perfezionare i movimenti e soddisfare il bisogno di attività dei bambini; sono azioni che aumentano la loro autostima.

In ognuna di queste attività il movimento è valorizzato e sostenuto da uno scopo: cosa fondamentale per favorire le esperienze dei bambini.

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Fra le esperienze di vita pratica, il bambino potrà inoltre scegliere di sperimentare: giochi di equilibrio come camminare sul filo (un’ellisse segnata a terra), stare in equilibrio su tronchetti di diversa altezza e larghezza, trasportare le seggiole da una parte all’altra della sezione con cura e attenzione a non urtare oggetti o compagni, trasportare un vassoio con una brocca di vetro con o senza acqua, trasportare i vassoi delle attività, arrotolare o srotolare un tappeto, prendere e riporre il materiale con cura al posto….

Attraverso queste esperienze il bambino è attivo, apprende in modo naturale e impara a rapportarsi con rispetto agli altri e all’ambiente.

Cura della persona

Per mettere i bambini nella condizione di “fare da soli”, si presenta ai bambini individualmente la lavatura delle mani, l’uso del bagno, il vestirsi e lo svestirsi, l’abbottonare con lo scopo di dare al bambino la possibilità di fare da sé attraverso il piacere di soddisfare le proprie necessità.

Un’attenzione speciale è data alle buone norme di comportamento sociale che il bambino può vedere nei gesti di cura delle insegnanti: salutare, ringraziare, scusarsi, parlare a bassa voce, rispettare il lavoro degli altri, aspettare il proprio turno, adoperare il materiale uno alla volta, avere atti di cortesia nei confronti degli altri, non interrompere mentre una persona parla, raccogliere gli oggetti caduti.

La presentazione di questi esercizi avviene inoltre collettivamente, lo scopo è insegnare “buone pratiche per stare bene insieme” - le regole della buona educazione - oltre che sviluppare il controllo e la coordinazione dei movimenti.

Educazione sensoriale

Un altro ambito di esperienze che viene valorizzato è quello relativo all’educazione sensoriale: allargando il campo della percezione offre una sempre più solida e ricca base per lo sviluppo dell’intelligenza.

Come afferma Montessori: “Per mezzo del contatto e dell’esplorazione dell’ambiente, l’intelligenza innalza quel patrimonio

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d’idee operanti, senza le quali il suo funzionamento astratto mancherebbe di fondamento e di precisione, di esattezza e d’ispirazione. Questo contatto è stabilito per mezzo dei sensi e del movimento”.

(da “La scoperta del bambino”)

Il materiale sensoriale è costituito da oggetti raggruppati secondo una determinata qualità: colore, dimensioni, forme, suono, peso… Ogni singolo gruppo è strutturato secondo la stessa qualità, ma in gradi diversi: “si tratta quindi di una graduazione dove la differenza tra oggetto e oggetto varia regolarmente ed è, quando possibile, matematicamente stabilita”. In tal modo il bambino può operare una chiara classificazione. Lo scopo di queste esperienze è la distinzione delle caratteristiche e il riconoscimento delle stesse.

Ogni gruppo di oggetti, presentando una graduazione, ha dunque agli estremi il massimo e il minimo della serie, che ne determinano i limiti. Questi due estremi, se avvicinati, dimostrano la differenza più palese che esista nella serie e perciò stabiliscono il più spiccato contrasto che sia reso possibile con il materiale. Il contrasto essendo rilevante rende evidenti le differenze e il bambino, anche prima di esercitarsi, ne è interessato.

Psicolinguistica

Con questo termine s’indicano tutte le esperienze finalizzate all’arricchimento e alla scoperta delle proprietà del linguaggio.

Lo scopo è la progressiva padronanza della funzione comunicativa e simbolica del linguaggio, e la scoperta dei fonemi e dei grafemi. Vi sono esercizi con le nomenclature e la scoperta della funzione del linguaggio attraverso giochi linguistici; la preparazione diretta e indiretta alla scrittura attraverso l’analisi dei suoni e gli esercizi calligrafici; la preparazione alla lettura:

giochi grammaticali intuitivi, lettura di libri, conversazioni, ascolto e lettura delle immagini.

Psicoaritmetica

Per promuovere gli apprendimenti logico–matematici si propone ai bambini la possibilità di operare attraverso materiali specifici: aste della numerazione, fuselli, marchette, il grande quadro del sistema decimale… che permettono loro di

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confrontarsi con le quantità, in primo luogo a livello percettivo. Contemporaneamente i bambini hanno la possibilità di scoprire i simboli con cui i numeri sono rappresentati (cifre smerigliate).

L’apprendimento dei concetti matematici avviene quando l’area percettiva e quella simbolica lavorano sinergicamente. Il numero non è un concetto astratto, ma una struttura concreta che il bambino può manipolare. Riguardo a ciò Montessori parla di “astrazioni materializzate”.

Nel corso del triennio della scuola dell’infanzia sarà valorizzata: la scoperta del numero come unità e come insieme, la scoperta delle successioni (numeri in sequenza), le loro grandezze, le relazioni, le uguaglianze, le differenze, l’ordinamento, ecc.

Educazione cosmica

La proposta di un’educazione cosmica intende promuovere nel bambino competenze che gli siano utili nella vita e che gli permettano di comprendere meglio il mondo nel quale viviamo, grazie alla conoscenza della natura e degli esseri viventi che lo animano.

La scoperta dei compagni e l’aiuto spontaneo a chi è in difficoltà, sono esperienze di grande valore che puntellano la quotidianità.

Al tempo stesso, l’incontro con altre creature viventi - le piante e gli animali con il loro bisogno di acqua e di cibo, di calore e di riparo - rappresentano esperienze importanti che vengono valorizzate. Per questo motivo, viene dato ampio spazio alle esperienze in giardino puntando l’attenzione a insetti, uccelli e piante che lo abitano. Vivere la natura è imparare che la cura, l’amore e l’attenzione ma anche la fatica, porteranno i suoi frutti. Prendendo spunto da Maria Montessori si ritiene che

"conoscere, amare, servire e avere cura" siano esperienze educative fondamentali, che contribuiscono a generare atteggiamenti di protezione e conservazione dell'ambiente e di chi ci vive. Si ritiene che vivere la natura in modo sistematico sia una grande occasione per imparare le sue leggi, per comprendere il mondo e l’interdipendenza tra tutte le creature viventi.

Vengono quindi valorizzate esperienze finalizzate all’osservazione dell’ambiente naturale: dall’osservazione del cielo e delle

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piante del giardino per ragionare sul tempo metereologico e sul trascorrere del tempo, alla raccolta di elementi naturali che

“portati dentro” e disposti sul tappeto della botanica possono essere guardati da vicino anche attraverso l’utilizzo di strumenti come la lente d’ingrandimento.

Dalle esperienze di vita concreta si approfondiscono le conoscenze con l’utilizzo di diversi materiali.

Per lo studio della botanica sono a disposizione: la cassettiera della botanica, degli animali, ma anche libri di natura scientifica.

Per dare ai bambini la possibilità di avvicinarsi al sapere della geografia sono a disposizione: globi; planisfero ad incastro;

mappe d’Italia ad incastro; i contasti geografici e le nomenclature; i continenti con gli animali che ci vivono e le relative nomenclature; l’universo e i pianeti con le rispettive nomenclature.

Anche quest’anno si privilegerà lo spazio del giardino, che per motivi di sicurezza sanitaria è diviso in diverse aree, utilizzate a rotazione dalle diverse sezioni della scuola. Questo permette ai bambini di scoprire e sperimentare la natura. Inoltre, grazie alla presenza di diversi alberi, i bambini sperimentano movimenti complessi come arrampicare, saltare, sentire il corpo in sospensione, in equilibrio… tutti movimenti che portano alla conoscenza del proprio corpo in uno spazio tridimensionale. In questo luogo i bambini hanno la possibilità di elaborare esperienze di scoperta e di crescita.

Educazione musicale

In sezione sono presenti diversi strumenti musicali a disposizione dei bambini.

Per l’educazione dell’udito e alle differenti altezze dei suoni nei limiti di un’ottava si utilizza un materiale sensoriale, i campanelli, che rappresentano la scala musicale. L’aspetto uniforme dei campanelli permette al bambino di concentrarsi sull’unica cosa che varia: il suono.

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