SCUOLA GALILEIANA - CLASSE DI SCIENZE NATURALI PROVA DI AMMISSIONE A.A.:2007-2008
SOLUZIONE DELLA PROVA SCRITTA DI FISICA
PROBLEMA 1 .
a) da g =
GMR2segue: M =
gRG2b) La forza centripeta che fa descrivere a Luna e Terra moti circolari intorno al loro CM `e fornita dall’interazione gravitazionale Luna-Terra.
Dato che la forza `e centrale (passa sempre per il CM) i momenti della quantit`a di moto sia della Terra che della Luna si conservano e pertanto i moti sono non solo circolari, ma anche uniformi con velocit`a che valgono v = ωd
Le V = ωd
Tper la Luna e la Terra, rispettivamente.
ω =
2πT`e la velocit`a angolare, uguale per i due moti e d
Le d
Tsono le rispettive distanze dal CM, definite da:
md
l= M d
Te d
L+ d
T= D
Segue quindi che la massa della luna:
m = M
ddTL= M
D−ddLL= M (
dDL− 1)
pu`o essere completamente determinata se si calcola d
L. A tale scopo si ricorda che la forza centripeta necessaria per far percorrere alla Luna la sua orbita circolare :
f
L= mv
2/d
l= mω
2d
l`e la forza con cui essa `e attratta dalla Terra.
Pertanto:
G
mMR2= mω
2d
le d
L=
DGM2ω2. Abbiamo quindi:
m = M
DGM3ω2− 1
che si pu`o anche scrivere : m = M
DgR3ω22− 1
c) L’accelerazione di gravit`a lunare, definita in analogia a quella terrestre sulla terra, `e:
g
L=
Gmr2.
Per determinarla abbiamo quindi bisogno di conoscere il raggio della Luna A tal fine basta osservare che :
sin(
ϑ2) =
D−Rr.
Tenendo conto che l’angolo ϑ `e molto piccolo possiamo confondere il seno col suo argo- mento (espresso in radianti) per ottenere:
r = (D − R)
ϑ2ed infine:
d) g
L=
Gm(D−R)2
(
ϑ2)
2o g
L=
R (D−R)
(
ϑ2)
2 m M
g PROBLEMA 2 .
a) T
A0= 0
◦C = 273K, dato che la fusione avviene a temperatura costante.
b) Per portarsi alla temperatura di equilibrio con B, T
AB. il sistema A prima assorbe il calore di fusione del ghiaccio:
Q
f= m
gc
fe poi il calore
Q
0= (m
g+ m
a)(T
AB− T
A0)c
(c `e il calore specifico dell’acqua: c = 1 cal/g = 1000 cal/kg =4186 J/kg ).
Durante tutto il processo, il sistema B cede la quantit`a di calore Q
B= m
B(T
AB− T
B0)c
(nota che Q
B`e una quantit`a negativa, proprio perch`e indica calore ceduto)
Dato che le pareti del recipiente B sono adiabatiche, la quantit`a di calore complessiva- mente scambiata dal sistema A+B col resto del mondo deve esser nulla: Q
f+ Q
0+ Q
B= 0.
Pertanto:
m
gc
f+ (m
g+ m
a)(T
AB− T
A0)c + m
B(T
AB− T
B0)c = 0 Da cui:
T
AB=
[mBTB+(m(m g+ma)TA]c−mgcfg+ma+mB)
=
(4·336+273)−0.3·80(0.3+0.7+4)
= 318.6K = 45.6C e
c) ∆S
A=
TQfA0
=
mTgcfA0
=
0.3·80·4186273
= 368.0 J/K
d) L’ambiente ha capacit`a termica infinita e quindi e il sistema A+B scambia calore con l’ambiente la temperatura di equilibrio sar`a uguale a quella dell’ambiente: T
e= 20C = 293K,
PROBLEMA 3.
Supponiamo che la differenza di carica protone-elettrone sia ∆q. Allora la carica di un atomo di Cs sarebbe Q = Z∆q, dato che Z `e il numero di protoni e di elettroni in un atomo.
Ricordiamo che la massa di un atomo `e M =
NA0g, dove N
0=6.023 × 10
23`e il numero di
Avogadro. Consideriamo ora la traiettoria di un atomo che si muova lungo l’asse x (definito
dal collimatore) ed entri nello spazio tra le armature del condensatore con componenti della
velocit`a v
xlungo x e v
o,y= 0 lungo y.
Se il campo elettrico `e diretto verso l’alto, con un’intensit`a E =
∆Vd, l’atomo si muove con un’accelerazione a =
MQE nella direzione y per il tempo necessario ad attraversare il condensatore. Poich´e la velocit`a lungo x rimane inalterata, tale tempo `e ∆t
1=
Lvx1. Pertanto l’atomo esce dal condensatore con una coordinata y
1=
12a∆t
21=
12MQE
L2 1
v2x
e una componente della velocit`a lungo y data da v
1,y= a∆t
1=
MQE
Lvx1. Uscito dal condensatore l’atomo non
`e pi` u soggetto a forze e quindi si muove di moto rettilineo uniforme fino allo schermo, dove arriva dopo un tempo ∆t
2=
Lv2x
, dato che la componente della velocit`a lungo x `e sempre v
x. Al suo arrivo sullo schermo l’atomo ha quindi subito una deflessione lungo y data da:
y = y
1+ v
1,y∆t
2=
12MQE
L2 1
v2x Q
M
E
L1vL2x2=
12M vQE2x
L
1(L
1− 2L
2).
Possiamo leggere questo risultato facendo il ragionamento a ritroso e concludere che un atomo che sia arrivato sullo schermo con una deflessione y `e uscito dal forno con una componente della velocit`a lungo x data da :
v
x=
√Ay, dove
A =
q12QEML
1(L
1− 2L
2).
La distribuzione delle velocit`a iniziali degli atomi che escono dal fornetto `e quella di un gas in equilibrio alla temperatura T . La probabilit`a che un atomo abbia componente della velocit`a lungo x compresa tra v
xe v
x+ ∆v
x`e data dalla distribuzione di Maxwell :
P (v
x) = Ce
−M v2 x
2kbT
, dove C =
q2πkMbT`e la costante di normalizzazione e k
Bla costante di Boltzmann.
Il numero di atomi che arrivano sullo schermo con una deflessione compresa tra tra y e y+ ∆y `e dato da:
∆N (y) = N P (v
x)∆v
x= N P (v
x(y))
∆v∆yx∆y = N P (y)∆y, con
P (y) = P (v
x(y))
∆v∆yx= Ce
−M A2 2kbT y A
y3/2
.
Vediamo quindi che il massimo nella distribuzione degli atomi sullo schermo si ha quando:
dP(y)
dy
= 0, vale a dire per: y = y
mcon y
m=
M A3k 2bT
=
3k1bT 1
2
QEL
1(L
1− 2L
2)
Il fatto che il potenziale ∆V produce una variazione di y
minferiore a δ implica:
Q < δ
EL1(L6k1b−2LT 2)= δ
∆Vd L1(L6k1b−2LT 2)Sostituendo i valori numerici:
Q < 1. 478 6 × 10
−31C
e quindi il limite superiore sulla differenza di carica tra protone ed elettrone `e
∆q = Q/55 = 2. 688 4 × 10
−33C
PROBLEMA 4.
a) Prima della chiusura degli interruttori, le cariche sui condensatori sono:
Q
1,0= C
1V
A0Q
2,0= C
2V
B0Q
3,0= C
3V
C0.
Dopo la chiusura degli interruttori, all’equilibrio, i punti A, B e C hanno lo stesso poten- ziale, perch`e fanno parte di uno stesso conduttore. Pertanto la carica sui condensatori, all’equilibrio `e:
Q
1= C
1V , Q
2= C
2V Q
3= C
3V.
Dato che la carica sul conduttore che contiene i punti A, B e C `e la stessa prima e dopo la chiusura degli interruttori, possiamo scrivere :
Q
1+ Q
2+ Q
3= Q
1,0+ Q
2,0+ Q
3,0e quindi :
V =
C1VA0C,+C2VB0+C3VC01+C2+C3
. = 305. 86 V
b) Prima dell’apertura degli interruttori l’energia elettrostatica dei condensatori vale:
E
0=
12C
1V
A02+
12C
2V
B0,2+
12C
3V
C02= 9.845mJ.
Dopo la chiusura degli interruttori, all’equilibrio, l’energia immagazzinata nei conden- satori `e:
E =
12(C
1+ C
2+ C
3)V
2= 9.823 mJ
∆E = E − E
0= (9.823 − 9.845) = −0.022mJ
c) L’energia dissipata `e esattamente quella mancante ai condensatori E
diss= 0.022mJ
PROBLEMA 5 .
Dato che il filo ha diametro 2r, su un tratto di cilindro di lunghezza L saranno avvolte N = L/2r spire, ciascuna di lunghezza l
0= 2π(D + r).
L’avvolgimento ha quindi una resistenza totale:
R = ρ
N lπr20= ρ
L(D+r)r3ed `e percorso da una corrente:
i =
VR= V
ρL(D+r)r3Il campo magnetico al centro del solenoide `e parallelo all’asse, col verso tale da veder la corrente girare nelle spire in senso antiorario ed ha intensit`a:
B = µ
0ni = µ
0V
2ρL(D+r)r2,
dove µ
0`e la permeabilit`a magnetica del vuoto e n `e il numero di spire per unit`a di lunghezza del solenoide: n =
NL=
2r1.
La potenza dissipata per effetto Joule dalla corrente che passa nel filo `e:
P = Ri
2= V
22ρL(D+r)r3Notiamo che si pu`o scrivere : V =
q2ρL(D+r)r3P .
Inserendo questa espressione in quella scritta sopra per B, otteniamo:
B =µ
0q r
2ρL(D+r)
P
Pertanto, trascurando r rispetto a D nel denominatore, vediamo che, a parit`a di potenza dissipata, B `e proporzionale a √
r e quindi il grafico `e un arco di parabola con l’asse parallelo all’asse r.
PROBLEMA 6
Dopo la chiusura dell’interruttore I
1, l’equilibrio viene raggiunto quando la differenza di potenziale tra le armature del condensatore `e uguale alla forza elettromotrice applicata f e la forza elettrostatica con la quale l’armatura P
1`e attratta dall’armatura P
2, a distanza
` − d, `e bilanciata dalla forza F
m= Kd, esercitata dalla molla di costante elastica K.
La forza elettrostatica su P
1si pu`o calcolare come:
F
e= Q
1E
1,2dove Q
1e E
1,2sono rispettivamente la carica sull’armatura P
1ed il campo elettrostatico sulla stessa armatura generato dalla carica su P
2. Tale campo `e met`a del campo totale tra le armature del condensatore.
Pertanto: E
1,2=
12εσ0=
12`−df, da cui possiamo ricavare σ =
`−dε0fe Q
1= σS =
`−dε0fS
e quindi :
F
e=
`−dε0fS ·
12`−df=
12(`−d)ε0f22S,
Uguagliando F
ea F
m= Kd, possiamo infine ricavare la costante elastica della molla:
K =
2d1 (`−d)ε0f22S
Sostituendo i valori numerici abbiamo quindi:
K = 5463 N/m
Dopo l’apertura dell’interruttore I
1e la chiusura di I
2, il condensatore si scarica e per- tanto l’armatura P
1, non pi` u soggetta alla forza elettrostatica, si muove sotto l’azione della molla e della forza viscosa dovuta agli urti con le molecole del gas contenuto nel recipiente.
Il moto continua fino a che tutta l’energia potenziale iniziale della molla non viene dissipata in calore da questa forza viscosa, calore che viene assorbito dalle armature provocandone l’aumento di temperatura ∆T. Notiamo che la molla ed il gas contenuti nel recipiente pos- sono esser ignorati nel bilancio energetico complessivo, dato che sono trascurabili le loro masse e capacit`a termiche. Durante la scarica, l’energia elettrostatica iniziale del conden- satore viene dissipata per effetto Joule sulla resistenza R all’esterno del recipiente e quindi, data l’adiabaticit`a delle pareti, pu`o anch’essa esser ignorata nel bilancio energetico di quanto avviene all’interno, .
In formule:
1
2