• Non ci sono risultati.

View of DIARREA DA C. DIFFICILE: REVISIONE CRITICA DI UN PROTOCOLLO DIAGNOSTICO

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "View of DIARREA DA C. DIFFICILE: REVISIONE CRITICA DI UN PROTOCOLLO DIAGNOSTICO"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

volume 20, numero 3, 2005

Microbiologia Medica 209

149

DIARREA DA C. DIFFICILE:

REVISIONE CRITICA DI UN PROTOCOLLO DIAGNOSTICO

Grancini A., Maraschini A., Malighetti V., Ranzi ML., Simoneschi B., Perego L.

Lab. Microbiologia - Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli, Regina Elena - Fondazione IRCCS - Milano

Introduzione

C. difficile è stato riconosciuto essere la prima causa di diar-rea e colite acquisite in ospedale in pazienti che ricevono antibioticoterapia, chemioterapia e farmaci che alterano la normale flora.

Una diagnosi rapida consente di identificare e trattare la malattia precocemente, riconoscere eventuali recidive, che si verificano in circa il 20% dei casi e attuare misure atte a limi-tare la diffusione del microrganismo.

Scopo dello studio è stato quello di valutare il protocollo

(2)

volume 20, numero 3, 2005

Microbiologia Medica 210

diagnostico in uso che prevede la ricerca delle tossine e l’al-lestimento dell’esame colturale.

Metodo

E’ stato valutato il primo semestre del 2004 a confronto del-l’analogo periodo dell’anno in corso.

Nel 2004 veniva utilizzato il test immunocromatografico Toxin Detection (Oxoid) per la ricerca della tossina A men-tre da gennaio 2005 è in uso il test rapido EIA Immunocard Toxin A e B (Meridian). L’esame colturale prevede la semi-na di diluizioni seriate su C. difficile Agar (BioMérieux). L’identificazione viene eseguita con galleria Rapid ID 32 A(BioMérieux).

Risultati

Nei primi sei mesi del 2004 l’indagine è stata eseguita su 371 campioni dei quali 73 (19.7%) positivi alla coltura; nel 2005 su 466 sono risultati positivi 94 (20.2%) campioni.

La tossina è risultata positiva rispettivamente nel 75.3% e nel 76.6% dei campioni positivi all’esame colturale.

La tossina è risultata positiva anche nel 2.3% e nel 2.9% degli esami colturali negativi.

Conclusioni

I dati preliminari del presente studio evidenziano che l’ado-zione del test rapido per la tossina A e B non ha migliorato apprezzabilmente la diagnosi rapida dell’infezione. Infatti il 23.4% dei campioni provenienti da pazienti sintomatici risul-ta positivo solo all’esame colturale.

E’ stato osservato, inoltre, un incremento del 25% di richie-ste per la ricerca di C. difficile, ciò testimonia la necessità di un miglioramento continuo della diagnostica non disgiunto dalla attenzione per i derivanti aspetti igienico-sanitari.

Riferimenti

Documenti correlati

Le discrepanze di risultato messe in evidenza sono state quelle di seguito riportate: 17 campioni negativi per il kit ASTRA Medic sono stati identificati come positivi dal

Per valutare le performances di uno strumento devono essere eseguite prove di ripetibilità e carry over a cui possono aggiungersi prove di accura-.. tezza per la valutazione globale

1) una notevole variabilità di virus associati alla definizio- ne sindromica ILI; i virus più frequenti sono i rhinovirus (41,1%), seguiti dall’ influenza A (26,4%). 2) la

piena affidabilità nella ricerca di anticorpi anti HIV 1 e 2. I vantaggi sono legati alla semplicità e velocità di esecuzio- ne, lo svantaggio, rispetto ai test immunoenzimatici

mento della eziologia delle batteriemie per i pazienti rico- verati con una degenza superiore ad un giorno, definendo come batteriemia significativa la presenza di un germe cer-

Nei primi 2, il titolo anticorpale, abnormemente negativo, è diventato positivo dopo diluizione in fisiologica (NaCl) per rottura dell’equilibrio antigene-anticorpo che è alla base

Indicare la variabile aleatoria che modella il numero di palline nere estratte.. Calcolare la probabilita’ di non estrarre

supponendo ora la varianza non nota e stimata con s=6, scrivere un intervallo di confidenza per la media di X al livello del 99% e calcolarne la realizzazione.. Anche sul