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LE ORIGINI DELLA TEORIA QUANTISTICA

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Academic year: 2022

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(1)

LE ORIGINI DELLA TEORIA QUANTISTICA

LEZIONE N.3

DUALISMO ONDA-PARTICELLA

L. Palumbo - Fisica Moderna - 2017-18 1

(2)

Legge di Wien (1893) T λ

Μ

= b

(3)

L. Palumbo - Fisica moderna- 2018-17 3

𝑓 𝜈 =

$%&

'(

)

(

*

-./+,

01

Spettro di corpo nero di Planck che riproduce perfettamente i dati sperimentali

POSTULATO DI PLANCK (1900)

L’ Energia è quantizzata, con un contenuto proporzionale alla frequenza (n intero):

𝐸

3

(𝜈) = 𝑛ℎ𝜈

𝐸 = ℎ𝜈

𝑒

9&).:

− 1 Energia media

Spettro intensità

(4)

L’effetto Fotoelettrodo fu per la prima volta osservato da Hertz prima del 1980.

Nel 1902 Philipp Lenard avviò una serie di esperimenti per determinare come l’energia dei fotoelettroni emessi dipendesse dall’intensità della luce. Come sorgente luminosa utilizzò una lampada ad arco di notevole potenza che gli permise una escursione in intensità di un fattore mille. Gli elettroni emessi dal fotocatodo finivano su una piastra metallica, il collettore, che era a sua volta collegato al primo mediante un filo conduttore attraverso un sensibile amperometro in tal modo era possibile misurare la corrente di elettroni prodotta dall’illuminazione.

EFFETTO FOTOELETTRICO

ESPERIMENTO DI LENARD (1902)

(5)

Fisica moderna 5

L’effetto fotoelettrico può essere interpretato come un urto tra un fotone e un elettrone (Einstein 1905).

Se l’energia del fotone è maggiore del lavoro di estrazione l’elettrone supera la barriera e fuoriesce con una certa

energia cinetica

𝐸

'=

= ℎ𝜈 − 𝐿

*

EFFETTO FOTOELETTRICO

EINSTEIN (1905)

(6)

L’effetto fotoelettrico può essere interpretato come un urto tra un fotone, quanto di radiazione, e un elettrone (Einstein 1905).

Appare una evidente contraddizione, ci basiamo sulla teoria ondulatoria per trovare l’energia ℎ𝜈 del fotone !!!

𝐸

'=

= ℎ𝜈 − 𝐿

*

Se il fotone è un corpuscolo, come avviene l’interferenza di due fenditure misurate da Young?

R. FEYNMAN: è impossibile prevedere cosa farà il singolo fotone, non

siamo in grado di prevedere se il fotone passerà per la fenditura A o

B. Possiamo solo parlare di probabilità dell’evento A o B. La natura ci

permette solo di calcolare tale probabilità.

(7)

L. Palumbo - Fisica Moderna - 2017-18 7

Un gas reso incandescente (in questo caso l’idrogeno), emette energia solo su alcune frequenze. Lo stesso gas esposto ad una luce assorbe le stesse frequenze che emette quando è riscaldato. Uno spettro di assorbimento (righe in alto) è quindi il negativo dello spettro di emissione (righe in basso).

𝜆 = 𝑏 𝑛

A

𝑛

A

− 4 Balmer 1885

b= 3645,6 Angstrom

SPETTRO DI ASSORBIMENTO ED EMISSIONE

(8)

Sono ammesse solo le orbite stazionarie, l’energia può essere assorbita o emessa mediante un salto da un’orbita all’altra

𝑟D = 1 𝑚*

4𝜋𝜖D 𝑒A

ℎ 2𝜋

A

= 0,529 𝐴𝑛𝑔𝑠𝑡𝑜𝑚

𝐸3 = − 1 𝑛A 1

2

𝑒A 4𝜋𝜖D𝑟D

Il raggio inferiore è detto primo raggio di Bohr dell’atomo di idrogeno

𝑟3 = 𝑛A𝑟D

𝜈 = 𝐸3 − 𝐸=

ℎ = 1 2ℎ

𝑒A 4𝜋𝜖 𝑟

1

𝑚A − 1 𝑛A 𝑟3 = 𝑛A

𝑚*

4𝜋𝜖D 𝑒A

ℎ 2𝜋

A

(9)

L. Palumbo - Fisica Moderna - 2017-18 9

DUALISMO ONDA-PARTICELLA : DE BROGLIE

(10)

DUALISMO ONDA-PARTICELLA : DE BROGLIE

PLANCK: Quantizzazione del campo elettromagnetico contenuto in una cavità BOHR: Quantizzazione dell’energia degli elettroni legati al nucleo

EINSTEIN: Quantizzazione del campo elettromagnetico che si propaga - fotone

Ripartiamo dal raggio dell’atomo di Bhor

𝑝 = λ

nell’ipotesi di De Broglie 𝑟3 = 𝑛A 4𝜋𝜖D

𝑚*𝑒A ℎ 2𝜋

A 1

4𝜋𝜖D 𝑒A

𝑟3A = 𝑚*𝑣3A 𝑟3 𝑒A = 4𝜋𝜖D𝑚*𝑣3A𝑟3

2𝜋𝑟3 A = 𝑛AA

𝑚A*𝑣3A 2𝜋𝑟3 = 𝑛 ℎ 𝑚*𝑣3

2𝜋𝑟

3

= 𝑛

λ otteniamo per la quantità di

moto dell’elettrone

(11)

L. Palumbo - Fisica Moderna - 2017-18 11

DUALISMO ONDA-PARTICELLA : DE BROGLIE

Le uniche orbite consentite sono quelle che contengono un numero intero di onde stazionarie.

La quantizzazione di Bohr equivale a imporre che sono permesse solo le orbite che contengono un numero intero di lunghezze d’onda

𝐸 = ℎ𝜈 𝑝 = ℎ 𝜆

De Broglie introduce di fatto un’onda elettronica associata all’elettrone.

(12)

DUALISMO ONDA-PARTICELLA (2)

Esperimento interferenza elettroni attraverso due fenditure (un elettrone alla volta)

Come fa l’elettrone a decidere in quale fenditura passare? Con che legge fisica ?

Per questi fenomeni non possiamo utilizzare leggi deterministiche, riusciamo a descivere il comportamento della natura solo utilizzando leggi probabilistiche.

Non possiamo più affermare che un elettroni occupi una determinata posizione nello spazio e nel tempo, altrimenti non avremmo l’interferenza!! E sarebbe difficile spiegare l’ipotesi di De Broglie !!

(13)

MECCANICA ONDULATORIA EQUAZIONE DI SCHROEDINGER (1)

Assumiamo la natura ondulatoria mediante un’onda piana

𝜓 𝑥 = 𝜓

D

𝑒

X(9Y0Z[)

𝑘 = 2𝜋 𝜆 𝜔 = 2𝜋

𝑇 Parametri ondulatori

Onda De Broglie

𝜕A𝜓

𝜕𝑥A = −𝑘A𝜓

𝐸 = 𝑝

A

2𝑚 + V

b 𝜆 = ℎ 𝑝 𝐸 = ℎ𝜈

𝑘 = 2𝜋𝑝 ℎ 𝜔 = 2𝜋𝐸

𝜓 𝑥 = 𝜓

D

𝑒

XA%& (cY0d[) In un potenziale esterno V, l’elettrone possiede una energia meccanica pari a

(14)

MECCANICA ONDULATORIA EQUAZIONE DI SCHROEDINGER (2)

Eseguiamo le seguenti derivate:

𝜕A𝜓

𝜕𝑥A = − 2𝜋 ℎ

A

𝑝A𝜓

𝐸𝜓 = 𝑝

A

𝜓

2𝑚 + V𝜓

Eseguiamo i seguenti passaggi : moltiplichamo per 𝜓

𝑝A𝜓 = − ℎ 2𝜋

A 1 2𝑚

𝜕A𝜓

𝜕𝑥A

𝜕𝜓

𝜕𝑡 = −𝑗 2𝜋

ℎ 𝐸𝜓 𝐸𝜓 = 𝑗 ℎ

2𝜋

𝜕𝜓

𝜕𝑡

Sostituiamo, ricaviamo l’equazione di Schroedinger che dipende dal tempo – (premio Nobel 1933)

− ℎ 2𝜋

A

1 𝜕

A

𝜓

𝜕𝑥

A

+ V𝜓 = 𝑗 ℎ 2𝜋

𝜕𝜓

𝜕𝑡

𝜓 𝑥 = 𝜓

D

𝑒

XA%& (cY0d[)

𝐸 = 𝑝

A

2𝑚 + V

(15)

MECCANICA ONDULATORIA EQUAZIONE DI SCHROEDINGER (3)

In presenza di un potenziale𝑉 costante, anche E è costante

1 2𝑚

ℎ 2𝜋

A

𝜕

A

𝜓

𝜕𝑥

A

+ 𝑉𝜓 = −𝐸𝜓

Equazione di Schroedinger indipendente dal tempo Costituisce l’equazione fondamentale della meccanica quantistica

FUNZIONE D’ONDA COMPLESSA

𝜓(𝑟⃗, 𝑡) A rappresenta la probabilità dP che in un istante𝑡 l’elettrone sia contenuto nell’elemento di volume𝑑𝜏. Integrando su tutto lo spazio otteniamo:

𝝍(𝒓, 𝒕)

∫ 𝜓(𝑟⃗, 𝑡) A𝑑𝜏 = ∫𝜓𝜓𝑑𝜏 =1

𝒅𝝉

(16)

EQUAZIONE DI SCHROEDINGER – ORBITALI ATOMICI

Mentre il modello atomico di Bohr considerava gli elettroni intorno al nucleo secondo orbite circolari, il modello atomico di Schroedinger definisce regioni dello spazio in cui il quadrato della funzione d’onda raggiunge i valori più elevati. Tali regioni furono chiamati orbitali e rappresentano le zone in cui è massima la probabilità di trovare un elettrone.

La funzione d’onda contiene tre numeri interi, detti numeri quantici (n, l e m)

Il numero quantico principale n (n = 1, 2, 3…,7) definisce il livello energetico dell’elettrone

Il numero quantico secondario l (l = 0, 1,…, n-1) determina le caratteristiche geometriche dell’orbitale

Il numero quantico magnetico m (m = -l, 0, +l) definisce quanti orbitali della stessa forma, ma con orientazione diversa

Il numero quantico di spin ms(ms = ±

½) indica il valore di spin che può essere assunto dall’elettrone

(17)

L. Palumbo - Fisica Moderna - 2017-18 17

IL LASER (Light Amplifier Stimulated Emission Radiation)

(18)

IL LASER (Light Amplifier Stimulated Emission Radiation)

Sfrutta l’assorbimento stimolato e l’emissione di quanti di radiazione da parte di un materiale

1) A partire da uno stato fondamentale E1 (ground level) l’atomo può assorbire fotoni di frequenza ν tale che salta ad uno stato di energia superiore E1(livello eccitato).

2) L’atomo tende a decadere nello stato fondamentale emettendo radiazione:

a) Emissione Spontanea b) Emissione Stimolata

(19)

L. Palumbo - Fisica Moderna - 2017-18 19

IL LASER (Light Amplifier Stimulated Emission Radiation)

(20)

IL LASER (Light Amplifier Stimulated Emission Radiation)

(21)

L. Palumbo - Fisica Moderna - 2017-18 21

IL LASER (Light Amplifier Stimulated Emission Radiation)

(22)

IL LASER (Light Amplifier Stimulated Emission Radiation)

𝑁

A

(𝑊

A1

+ 𝐴) = 𝑁

1

𝑊

1A

All’equilibrio termico il numero di

transizioni tra assorbimento ed emissione

deve essere uguale

(23)

L. Palumbo - Fisica Moderna - 2017-18 23

CONDUZIONE NEI SOLIDI

(24)

CONDUZIONE NEI SOLIDI

(25)

gli elettroni nei cristalli

esempio in una dimensione: V(x)=V(x+a)

E1 E2

E1g E1u

E2g E2u

E1min E2max E1max E2min

atomo singolo

livelli energetici singoli

due atomi

livelli energetici sdoppiati

molti atomi

multipletti di livelli energetici

(26)
(27)

moto di un elettrone in un potenziale periodico:

soluzione formale

esempio in una dimensione: V(x)=V(x+a)

Hamiltoniana:

) 2 (

)

(

2

V x

m x p

H =

x

+

l’hamiltoniana è invariante per traslazioni di passo a(periodica): H(x)=H(x+a)

funzione d’onda: H(x)ψ (x) = Eψ (x)

anche ψ (x) deve essere invariante per traslazioni ? Non necessariamente, ma |ψ (x)|2 deve esserlo

|ψ (x)|

2

= |ψ

(x+a)|

2

(28)

bande di energia permesse e bande proibite

(29)

il teorema di

Bloch

per soddisfare la condizione |ψ(x)|2 = |ψ(x+a)|2la funzione d’onda deve poter essere scritta come

ψ(x)= e

ikx

u(x)

con u(x) invariante per traslazioni :

u(x) = u(x+a) ψ(x)

è chiamata “onda di Bloch”

verifica del teorema di Bloch:

come conseguenza dell’invarianza traslazionale,

ψ(x)

può differire da

ψ(x+a)

al più per una fase:

ψ(x+a) = e

ψ(x)

infatti:

ψ(x+a) = e

ik(x+a)

u(x+a) = e

ika

e

ikx

u(x) = e

ika

ψ(x) = e

ψ(x)

con α = ka,

u(x+a) = u(x)

(30)

funzione d’onda di Bloch

significato fisico dell’onda di Bloch:è il prodotto di - un’onda piana

e

ikx

elettrone libero

- una funzione u(x) identica sotto traslazioni di un passo reticolare a

u(x) →

funzione d’onda “in vicinanza” del singolo atomo

potenziale modulatore periodico V(x) piccolo:

si parte dall’onda di elettrone libero e si corregge per l’effetto di V(x)

elettroni di conduzione nei metalli;

“quantum corral”

potenziale modulatore periodico V(x) grande:

si parte dalla funzione d’onda periodica e si include l’effetto della fase eikx

approssimazione di legame forte

ikx x ikx

m k m

p e

e 2 2

2 2

2 !

=

px → costante del moto

→ k buon numero quantico

(31)

L. Palumbo - Fisica Moderna - 2017-18 31

CONDUZIONE NEI SOLIDI

La meccanica quantistica dimostra che quando gli atomi isolati si uniscono per formare il cristallo, la struttura dei livelli energetici degli elettroni più esterni e le corrispondenti funzioni d’onda viene drasticamente modificata. Mentre, infatti, i livelli energetici e le funzioni d’onda degli elettroni degli strati interni non vengono apprezzabilmente cambiati, di modo che tali elettroni rimangono vincolati ai singoli atomi, i livelli della shell più esterna risultano sensibilmente alterati dalla presenza degli atomi vicini; al posto dei singoli livelli energetici nettamente distinti presenti nell’atomo isolato, l’accoppiamento tra le funzioni d’onda degli elettroni porta alla formazione di una fitta banda di livelli energetici a cui corrispondono stati elettronici delocalizzati. In altri termini, un elettrone che occupa uno dei livelli della banda non è vincolato ad un atomo ma è condiviso da diversi atomi del cristallo. Sono proprio gli elettroni appartenenti a tale banda, chiamata banda di valenza, che non essendo confinati all’interno di un singolo atomo, possono contribuire alla conduzione elettrica.

(32)

CONDUZIONE NEI SOLIDI

Al disopra della banda di valenza (ma, in genere, anche al disotto) si ha la formazione di altre bande di energia, separate una dall’altra da intervalli proibiti di energia, chiamati gaps energetici

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