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Academic year: 2021

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RELAZIONE SULLE ATTIVITÀ DEL TERZO ANNO DI DOTTORATO.

A giugno e novembre si sono compiute le ultime ricognizioni archivistiche, rispettivamente presso l’archivio della famiglia Porto-Thiene, conservato nel castello di Thiene (Vicenza) e presso l’Archivio Segreto Vaticano, Città del Vaticano. Si è inoltre completata la campagna fotografica per il corredo iconografico della tesi, nelle chiese di Santa Corona, San Rocco e Santa Maria dei Servi (Vicenza), Santi Giovanni e Paolo, San Francesco della Vigna, Santa Maria dei Miracoli, Scuola Grande di San Marco (Venezia).

Gran parte del terzo anno è stata dedicata alla stesura dell’elaborato finale, che si è deciso di intitolare: Altari e spazi architettonici a Vicenza tra XV e XVI secolo. Casi di studio a confronto.

Il lavoro è articolato in tre parti, procedendo secondo l’analisi dei contesti architettonici. Il primo capitolo prende in esame la chiesa domenicana di Santa Corona, partendo dall’ampliamento della zona orientale (confessione e cappella maggiore) voluto nel 1479. In questo caso si è affrontato l’argomento facendo dialogare tra loro fonti di natura diversa: i dati d’archivio inediti, le cronache cittadine di fine Quattrocento, e infine i dati emersi dai recenti scavi archeologici. Si è poi passati ad analizzare gli altari che adornano la navata laterale sinistra. Dopo una revisione delle fonti edite, una ricerca d’archivio mirata ha consentito di aggiungere di volta in volta qualche tassello utile alla ricostruzione della vicenda di ciascuna opera. Il criterio adoperato ha visto in primis uno studio sulla committenza, aspetto che finora era rimasto in ombra, e poi l’analisi stilistica vera e propria.

Nel secondo capitolo si sono approfonditi due casi studio rimasti ai margini degli studi di settore: l’altare commissionato dalla famiglia Velo, nella chiesa dei Servi, e gli altari fatti erigere dai canonici di San Giorgio in Alga per la chiesa di San Rocco. In entrambi i casi si è ormai dentro il Cinquecento.

L’ultimo capitolo è dedicato interamente allo studio di un caso di committenza cardinalizia, la Loggia voluta da Giovanni Battista Zeno nel complesso del vescovado di Vicenza, completata nel 1495. Lo Zeno (nipote di papa Paolo II, al secolo Pietro Barbo), cardinale e poi vescovo di Vicenza, risiedette solo saltuariamente e per periodi relativamente brevi nella sede vescovile assegnatagli; gran parte del suo tempo lo trascorse a Roma, presso la corte papale. Su queste premesse, la tesi proposta è che il progetto della Loggia sia basato su disegni portati da Roma, per volontà dello Zeno, e non a una maestranza locale, come finora sostenuto dalla critica. Attraverso documenti inediti si è proposta una ricostruzione dell’andamento del cantiere, e congiuntamente a confronti instaurati con architetture romane e dell’Italia centro-settentrionale, si è avanzata una rivalutazione critica del monumento.

In tutti e tre i capitoli si è cercato di fornire una visione non limitata all’ambito vicentino, ma allargata al dominio di terraferma della Repubblica di Venezia, in modo da far percepire il grado di novità di alcune scelte e il loro impatto sulla scena locale.

A corredo del lavoro viene inclusa la trascrizione integrale dei documenti concernenti la cappella Valmarana. In questo modo viene fornito uno spaccato della prassi edilizia in un centro della terraferma veneta allo scadere del Quattrocento.

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ALTRE ATTIVITÀ.

11-14 settembre 2019: partecipazione al convegno internazionale La città globale. La condizione urbana come fenomeno pervasivo, Bologna, IX congresso Associazione Italiana di Storia Urbana. Nell’ambito della sessione The medieval city, the city of the friars: places and spaces for intercultural exchange, ho presentato l’intervento intitolato: La famiglia Valmarana e i domenicani di Santa Corona a Vicenza [atti in corso di pubblicazione]. 19-21 settembre 2019: partecipazione al Seminario di alta formazione specialistica Il mestiere del conoscitore. La connoisseurship nel Seicento, a cura di Andrea Bacchi, Silvia Ginzburg, Alessandro Morandotti e Stefano Pierguidi. Fondazione Federico Zeri, Bologna.

1 di ottobre 2019: partecipazione al convegno Tintoretto 2019, organizzato dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed arti e dalla Scuola Grande di San Rocco, Venezia.

30 gennaio 2020: partecipazione al seminario Di tutto il mondo la più ricchissima parte: l’insula realtina in età moderna, all’interno del ciclo di conferenze promosso dal Progetto Rialto in collaborazione con le Gallerie dell’Accademia di Venezia, presso le Gallerie dell’Accademia, Venezia.

4 febbraio 2020: partecipazione al convegno Il patrimonio artistico negli assetti di crisi: indagine diacronica sulle politiche protettive e sollecitative rispetto alle arti, in caso di conflitto, nell’Italia fra Risorgimento e Guerra Fredda, Palazzo Liviano, Padova.

Si sono visitate le mostre I Cieli in una stanza. Soffitti lignei a Firenze e a Roma nel Rinascimento, e Pietro Aretino e l’arte del Rinascimento, entrambe alle Gallerie degli Uffizi, Firenze.

Ammissione al convegno La città palinsesto. Tracce, sguardi e narrazioni sulla complessità dei contesti urbani storici, Napoli 22-24 ottobre 2020 (rinviato a giugno 2021). All’interno della sessione Arte in facciata: le decorazioni pittoriche e scultoree nei processi di trasformazione urbana ed architettonica, verrà presentato un intervento intitolato “L’aristocrazia in facciata”: portali a Vicenza tra XV e XVI secolo.

Inviata una proposta di articolo alla rivista «Arte Veneta», dal titolo L’esordio dell’antico nella Vicenza pre-palladiana? L’altare Velo nella chiesa dei Servi [in attesa della peer-review].

Ammissione al meeting annuale della Renaissance Society of America, programmato a Dublino, dal 7 al 10 aprile 2021. Intervento intitolato Reassessing the Valmarana chapel through the perspective of new archival evidence, all’interno della sessione Renaissance architecture in the archives.

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