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Focus: il ruolo degli acidi grassi sul MICROBIOTA INTESTINALE

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Academic year: 2021

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Focus: il ruolo degli acidi grassi sul

MICROBIOTA INTESTINALE

1. Introduzione sui grassi nella dieta

a. Saturi

b. Monoinsaturi

c. Polinsaturi omega 6 ed omega 3

2. Effetto della dieta sul microbiota intestinale 3. Effetto dei grassi saturi sul microbiota

intestinale

4. Effetto degli acidi grassi polinsaturi omega 3 sul microbiota intestinale

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NON TUTTI I GRASSI SONO UGUALI….

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SCEGLI I GRASSI GIUSTI

Da L’alimentazione anti-cancro Gingras

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ACIDI GRASSI SATURI OBESITA’ IPERLIPIDEMIE Carne Salumi Formaggi Dolci merendine

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Lipidi monoinsaturi

Olio extravergine d’oliva

Componente principale

Della dieta di tipo Mediterraneo -abbassa i livelli di colesterolo

-contenuto di vitamine e di antiossidanti

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LIPIDI POLINSATURI

Semi di lino, semi di canapa

salumi, le carni grasse, il tuorlo d'uovo

oli vegetali diversi da quello extravergine di oliva,, la maionese e il lardo.

Pesce

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L’interesse per gli omega 3

Abbassano il rischio di

Malattie cardiovascolari

TUMORI

(riduzione rischio cancro al seno, colon, prostata) Probabilmente per funzione ANTI-INFIAMMATORIA

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Gli omega 3 contrastano le dislipidemie: -abbassano i trigliceridi

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ACIDI GRASSI POLINSATURI

Rapporto omega 6/omega 3

Carne vs Pesce

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Componenti della dieta e abitudini alimentary: ruolo chiave per una

composizione salutare del microbiota intestinale (ottobre 2019)

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1. Il microbiota intestinale è un ecosistema contenente trilioni di batteri che

cambia continuamente influenzato da abitudini alimentari, stile di vita,

uso di antibiotici, stress o patologie (100,000 bilioni di microorganismi, numero 10-100 volte maggiore delle cellule di un uomo)

2. Un equilibro salutare ospite/microorganismi deve essere rispettato per

mantenere la barriera intestinale, le funzioni del sistema immunitario e prevenire le malattie

3. Negli ultimi decenni, le abitudini alimentari moderne occidentali sono

associate a obesità, malattie dismetaboliche ad essa associate, infiammazione e variazioni del microbiota intestinale

4. Gli effetti di tali abitudini alimentari/diete non sono ancora conosciuti e potrebbero alterare il microbiota intestinale, la barriera intestinale, e il sistema immunitario.

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Effetti della dieta sul microbiota intestinale:

definizione del microbiota intestinale

• I batteri sono classificati in : phyla, classi, ordini, famiglie, generi specie • Solo pochi phyla sono rappresentati nell’intestino con più di 160 specie. • I phyla dominanti nell’intestino sono:

a. Firmicutes b. Bacteriodetes c. Actinobacteria d. Proteobacteria e. Fusobacteria e f. Verrucomicrobia Rappresentano il 90% del microbiota intestinale

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Effetti della dieta sul microbiota intestinale:

composizione del microbiota intestinale

I phyla dominanti nell’intestino sono:

1. Firmicutes E’ composto da più di 200 differenti genera

1) Lactobacillus 2) Bacillus

3) Clostridium (rappresenta il 95% del phyla Firmicutes)

4) Enterococcus 5) Ruminococcus 2. Bacteriodetes 1) Bacteriodes 2) Prevotella 3) Bacteriodetes 3. Actinobacteria

1) Principalmente rappresentato da Bifidobacterium

• Non c’è una singola composizione ottimale del microbiota poiché esso è differente per ogni individuo con notevole varietà interindividuale.

• Una ricca e diversificata comunità microbiota porta ad una composizione salutare e ben bilanciata

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1. La dieta è uno dei modulatori chiave della composizione del microbiota

intestinale

2. IL microbiota influenza l’omeostasi ed i processi biologici dell’ospite sia direttamente che indirettamente attraverso i metaboliti derivati dalla fermentazione microbiotica dei nutrienti (in particolare gli acidi grassi a corta catena SCFAs)

3. Questo mutualismo cruciale tra l’uomo ospite e i suoi simbionti batterici può essere alterato attraverso nuove abitudini alimentari, influenzando potenzialmente le funzioni della barriera intestinale e il sistema immunitario.

4. La disbiosi del microbiota intestinale è stata associata a numerose patologie quali malattie cardiovascolari, obesità, diabete, cancro, patologie gastroinetsinali, disordini neurologici e patologie neurodegenerative (gut-brain axis)

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• Barriera intestinale esterna anatomica (microbiota

intestinale, strato mucoso, strato epiteliale)

• Barriera interna funzionale immunologica (netword di cellule immuni noto come gut-associated lymphoid tissue, GALT)

2. Effetti della dieta sul microbiota intestinale: Barriera intestinale e sistema immunitario

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Short-chain fatty acids are produced when dietary fiber is fermented in the colon (butyrate, 15%, acetate 60%, proprionate 25%)

Short-chain fatty acids (SCFAs), also referred to as volatile fatty acids (VFAs),[1] are fatty acids with two to six carbon atoms.[

Acetato e proprionato vanno al fegato attraverso la vena porta dove sono usati come precursori nella sintesi di colesterolo e lipogenesi (acetato) e gluconeogenesi (proprionato)

IL butirrato svolge un ruolo importante per la funzione della barriera e l’immunoregolazione.

SCFAs giocano un ruolo in regolazione epigenetica ed agiscono anti cancro.

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Palmitate induced NLRP3 inflammasome activity

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Quality of energy intake: dietary fiber, short

chain fatty acids and microbiota

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Acidi grassi saturi (SFA):

• In animali alimentati con diete iperlipidiche ricche in grassi saturi si ha disbiosi intestinale:

• Diminuiscono Bacteriodetes

• Aumentano Firmicutes e Poteobacteria

• Queste variazioni sono revertite dal ritorno a dieta di controllo

• La disbiosi intestinale può portare ad alterazioni della barriera intestinale

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• Aumentano i batteri che producono solfato (SRB)

• Alta concentrazione di solfidi riduce i legami disulfide nella mucosa portando ad una lisi del network polimerico

della mucina 2 • Aumento

dell’infiammazione intestinale

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Acidi grassi monoinsaturi (MUFA):

• Acido oleico è presente in olio di oliva i cui effetti benefici sembrano però maggiormente dovuti alla presenza dei polifenoli con attività antiossidante ed antiinfiammatoria.

• Diete ricche acido oleico non sembrano avere effetto sulla diversità del microbiota intestinale e sul rapporto Bacteroidetes/Firmicutes

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Acidi grassi polinsaturi (PUFA):

• Gli omega 3 possono esercitare un effetto positivo nel ripristinare una composizione ottimale del microbiota ed aumentare la produzione di composti antiinfiammatori

• Sono in grado di ripristinare il rapporto Firmicutes/Bacteroidetes ed

aumentano il taxa Lachnospiraceae, entrambi colleGati ad un aumento di SCFA butirrato antiinfiammatorio.

• Purtroppo l’alto rapporto omega6/omega 3 delle diete occidentali è

associato ad un aumento della permeabilità della barriera intestinale ed all’endotossinemia.

• Ripristinare un corretto rapporto omega6/omega 3 potrebbe migliorare la composizione del microbiota intestinale e ridurre l’endotossinemia

metabolica.

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Acidi linolieco coniugati (CLA):

• Si formano per bioidrogenazione dell’acido linoleico da parte di batteri presenti nei ruminanti. Si trovano in carne, burro, prodotti caseari.

• Sono considerati antiobesogenici, anticancerogeni

• Aumentano i Bacteroidetes e diminuiscono i Firmicutes

• Aumentano i Lactobacilli e Rosuburia portando ad una aumento di SCFA butirrato e ciò potrebbe spiegare gli effetti positivi di CLA

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Kris-Etherton P.M. et al.

AHA Scientific Statement, Circulation 2002; 106: 2747-2757

POPOLAZIONE RACCOMANDAZIONE

Pazienti senza documentata cardiopatia coronarica (CHD)

Pazienti con documentata cardiopatia coronarica (CHD)

Pazienti con necessità di ridurre i livelli di trigliceridemia

Consumare pesce (preferibilmente grasso) di varie specie almeno due volte alla settimana.

Utilizzare olii e cibi ricchi di acido a-linoleico (olio di semi di lino, di canola e di soia;

noci e semi di lino)

Consumare circa 1 g/die di EPA + DHA, preferibilmente da pesci grassi.

Eventuale assunzione di supplementi di EPA + DHA può essere considerata

2-4 g/die di EPA + DHA, somministrati in forma di capsule

Raccomandazioni dell’AHA per l’assunzione di PUFA n-3 in termini di prevenzione primaria e

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Smettere di fumare

Controllo ottimale della glicemia in pazienti diabetici Controllo della pressione sanguigna in pazienti ipertesi Dieta mediterranea

PUFA n-3 1g/die

Aspirina da 75 a 160 mg al giorno

Se l’aspirina non è tollerata: clopidogel 75 mg/die anticoagulanti orali

Beta-bloccanti orali: a tutti i pazienti se non ci sono controindicazioni Continuazione di ACE inibitore iniziato il primo giorno

Statine: se, nonostante provvedimenti dietetici,

colesterolo totale > 190 mg x dl-1 e/o LDL colesterolo > 115 mg x dl-1 Fibrati: se colesterolo HDL ≤ 45 mg x dl-1 e trigliceridi ≥ 200 mg x dl-1 Calcio antagonisti (diltiazem o verapamil) in caso di controindicazioni per beta-bloccanti e assenza di scompenso cardiaco

Nitrati in assenza di angina

RACCOMANDAZIONI IN PREVENZIONE SECONDARIA

Linee guida della Società Europea di Cardiologia nel trattamento dell'IMA

Van de Werf F. et al. The Task Force on the Management of Acute Myocardial Infarction of the European Society of Cardiology, European Heart Journal 2003; 24: 28-66

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EFSA, Scientific Opinion on establishing Food-Based Dietary Guidelines, 25 marzo 2010

le assunzioni di grassi dovrebbero variare tra il 20% e il 35% dell’assunzione totale di energia,

con valori diversi per lattanti e bambini a seconda delle specifiche esigenze dello sviluppo • vi sono buoni motivi per ritenere che maggiori assunzioni di grassi saturi e grassi trans portino

ad un aumento dei livelli di colesterolo nel sangue, il che può contribuire all’insorgenza di cardiopatie

• l’assunzione di 250 mg al giorno di acidi grassi omega-3 a catena lunga negli adulti può ridurre il rischio di cardiopatie

• quanto all’acqua, si ritiene adeguata un’assunzione giornaliera di 2,0 litri per le donne e di 2,5 litri per gli uomini

La Commissione europea ha chiesto all’EFSA, di aggiornare i precedenti pareri europei in questo settore, tenendo conto delle nuove evidenze scientifiche e delle recenti raccomandazioni emanate a livello nazionale e internazionale

(DVR) VALORI DIETETICI DI RIFERIMENTO

indicano la quantità di un singolo nutriente che è necessario assumere per godere di buona salute a seconda dell’età e del sesso

EFSA

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LD

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Riferimenti

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