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caratterizzare le differenti classi di composti e identificare i singoli metaboliti secondari come contributo alla conoscenza della biochimica della specie, come base per le valutazioni tassonomiche e per l’individuazione di nuovi composti naturali

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Academic year: 2021

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Introduzione

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INTRODUZIONE

L’argomento di questa tesi è stato lo studio fitochimico delle foglie di Ruprechtia polystachya Griseb., una pianta arborea della famiglia delle Polygonaceae, originaria del Sud America, ma acclimatata presso El Zoharia Research Garden del Cairo, in Egitto.

L’interesse per questa pianta nasce in primo luogo dalla mancanza di lavori precedenti sulla specie, e, parimenti, dall’esiguo numero di studi condotti sul genere. Le scarse informazioni presenti in letteratura sul genere Ruprechtia hanno quindi stimolato lo studio fitochimico di questa pianta, tramite l’analisi di estratti a differente polarità, al fine di ottenere una più ampia conoscenza dei metaboliti secondari contenuti nella specie e di individuare possibili futuri marcatori chemiotassonomici per il genere stesso.

Questo lavoro è stato condotto presso la Sezione di Bioorganica e Biofarmacia del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Pisa, mentre alcune analisi spettroscopiche sono state eseguite in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Salerno.

L’indagine fitochimica di R. polystachya rientra, inoltre, in un progetto di ricerca in collaborazione con la Faculty of Pharmacy dell’Al Azhar University del Cairo, in Egitto.

Questo progetto prevede l’isolamento, mediante tecniche cromatografiche, e la caratterizzazione chimica, tramite metodi spettroscopici, dei metaboliti secondari contenuti in varie specie vegetali originarie o acclimatate in Egitto e la valutazione per questi composti di possibili attività farmacologiche e futuri impieghi terapeutici, tenendo conto degli usi tradizionali, se presenti.

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2 Il progetto si propone, quindi, i seguenti obiettivi generali:

selezionare le specie vegetali usate in campo terapeutico, rivalutando scientificamente le conoscenze della medicina tradizionale;

caratterizzare le differenti classi di composti e identificare i singoli metaboliti secondari come contributo alla conoscenza della biochimica della specie, come base per le valutazioni tassonomiche e per l’individuazione di nuovi composti naturali;

valutare la possibile attività biologica e/o farmacologica degli estratti, delle loro frazioni purificate e dei componenti puri, non trascurando, in questa considerazione, gli impieghi tradizionali.

Per tali scopi le ricerche chimiche vengono articolate in tre fasi:

1. estrazione del materiale vegetale con solventi a polarità crescente;

2. separazione degli estratti per l’ottenimento dei composti puri, tramite metodiche valutate opportunamente per ogni estratto;

3. identificazione dei composti isolati mediante tecniche spettroscopiche, in particolare spettrometria di massa e di risonanza magnetica nucleare mono e bidimensionale.

Durante il processo di frazionamento possono venir condotti saggi paralleli volti a valutare alcune attività biologiche, farmacologiche e tossicologiche.

Infine, le varie classi di composti e i metaboliti secondari isolati vengono studiati anche come contributo alla conoscenza biochimica della specie e proposti per alcune considerazioni chemiotassonomiche.

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