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Sono inoltre analizzati proposte e progetti che hanno interessato l’area in seguito al suo abbandono

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Academic year: 2021

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INTRODUZIONE

In questo lavoro di tesi, relativo alla riqualificazione della dismessa area industriale ex Vitrum ad Empoli, sono stati trattati differenti aspetti ritenuti essenziali per una valida proposta di intervento.

Per prima cosa sono stati analizzati i motivi che hanno portato alla realizzazione del complesso produttivo in quella specifica zona della città, un tempo esterna all’esistente abitato cittadino e oggi fortemente integrata in esso. Tutto questo farà parte della ricerca storica, punto di partenza propedeutico alla proposta di riqualificazione e grazie al quale è stato possibile vagliare adeguate scelte sulla base delle informazioni desunte da tale indagine.

Comprendere la storia del vecchio manufatto è stata ritenuta una valida via da seguire affinché il nuovo progetto possa adeguatamente e degnamente sostituirlo, carpendone l’essenza e la natura. Proprio per tale motivo sono stati presi in considerazione i fattori che hanno favorito lo sviluppo del tessuto urbano in questa zona.

Successivamente viene riportato uno spaccato della storia dell’industria del vetro a Empoli, che ha rivestito in questa città un ruolo predominante, occupando una posizione di spicco rispetto alle altre tipologie di attività produttiva. Per far in modo che una tale eredità storica non venga lentamente e tacitamente dimenticata, cosa che senza dubbio avverrebbe attraverso la completa demolizione degli ex stabilimenti produttivi, sono state condotte riflessioni che si renderanno indispensabili nella successiva fase progettuale. Vengono descritte ipotesi sulla nascita del complesso produttivo e sulle modifiche che lo hanno interessato fino alla chiusura dello stabilimento.

Vengono in seguito riportate le informazioni relative allo stato attuale dell’area dismessa, con una descrizione dei fabbricati che ancora occupano l’isolato, un’analisi di perizie e documenti che descrivono la presenza dei materiali pericolosi e le opere di bonifica, la sintesi di articoli giornalistici, redatti dalla stampa locale dal 2008 ad ottobre 2014, che testimoniano problemi e cedimenti che hanno caratterizzato i ruderi in quel lasso temporale.

Sono inoltre analizzati proposte e progetti che hanno interessato l’area in seguito al suo abbandono.

Sulla base delle considerazioni suddette viene descritta la proposta di progetto, esponendo le operazioni di lettura del contesto e le varie funzioni previste e le fasi progettuali che hanno condotto al processo finale, con la successiva verifica del rispetto delle indicazioni dello strumento urbanistico. Vengono inoltre descritte le tecnologie adottate, in particolare le pareti vegetali e i relativi benefici conseguenti al loro utilizzo.

Nei capitoli successivi infatti si analizzano studi e ricerche di carattere scientifico che riguardano le pareti vegetali sotto differenti aspetti. Nello specifico sono state valutate indagini relative alla scelta tra diverse tecnologie di verde verticale, sia in termini di impatto

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ambientale che in termini di costi, relativamente ai benefici ottenibili in seguito all’adozione di tali sistemi. Successivamente sono stati trattati gli studi che permettessero di ottenere informazioni in termini di risparmio energetico, prediligendo le analisi condotte in ambiente mediterraneo, ma non solo, e selezionando quelle ritenute più valide in termini di considerazioni ed aspetti presi in esame. Infine sono stati riportati vari modelli di simulazione del comportamento delle pareti vegetali, sviluppati sia all’estero che in Italia, i quali risultano essere strumenti validi per le considerazioni in merito ai green wall e che in futuro potrebbero essere potenziati al fine di ottenere risultati sempre più vicini alla realtà.

Data l’impossibilità di condurre sperimentazioni applicative in situ, nell’ultimo capitolo sono state avanzate differenti ipotesi e considerazioni, soprattutto in termini di prestazione energetica, dei sistemi di verde verticale, sulla base delle analogie di progetto con quelle trattate negli articoli suddetti ed usando come riferimento un modello matematico (sviluppato con l’utilizzo del software simulativo Energy Plus) nato dalla collaborazione tra ricercatori dell’ente ENEA ed il D.E.S.TeC. dell’Università di Pisa, nell’ambito di un contratto di ricerca recentemente conclusosi.

Daniele Madonia Introduzione

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