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LA CANTINA. UNA PESTILENZA CHIAMATA FEMMINICIDIO Aumenta pericolosamente la violenza sulle donne

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Academic year: 2022

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Anno 11, Numero 33, Maggio 2013

Cari amici de “La Cantina”, ben ritrovati! In questo nu- mero, come potete leggere a fianco, ci siamo voluti sof- fermare sul drammatico te- ma della violenza sulle don- ne, esploso, è proprio il caso di dirlo, in questi ultimi me- si. Una cultura becera e l’i- gnoranza diffusa sono alla base della sopraffazione e delle violenze che quotidia- namente la donna, a prescin- dere dalla razza e dal ruolo sociale che ricopre, è co- stretta a subire da una socie- tà violenta e maschilista. In effetti ad essere chiamati in causa sono principalmente gli uomini, spesso mariti, padri, fratelli, compagni delle vittime. Si tratta di una situazione non più tollerabi- le di fronte alla quale sareb- be meschino nascondersi o arrendersi. Servono leggi severe, serve una cultura del rispetto, serve un cambio di mentalità. E auguriamoci di non leggere più certe notizie raccapriccianti di solitudine, degrado e morte. All’interno del giornalino, la redazione de “La Cantina” ha ritenuto di dare ampio risalto ad un questionario sugli stili gio- vanili che riguarda i giovani adolescenti della nostra real- tà scolastica. I dati che sono emersi (e un sentito grazie alla 2AVE che li ha raccol- ti!) devono far riflettere tutti noi educatori perchè concer- nono gli aspetti salienti del- la vita dei nostri studenti e dei nostri figli. Dal rapporto con i social network alle dipendenze da alcol e droga, da valori come l’amicizia

(continua a pag 16)

UNA PESTILENZA CHIAMATA FEMMINICIDIO

LA CANTINA

Aumenta pericolosamente la violenza sulle donne

Una crescente piaga sociale è la protagonista indiscussa di giornali e telegiornali, quasi ogni giorno regina della prima pagina e dei titoli di apertura.

La violenza sulle donne, pestilenza di questi ultimi anni è sempre più in au- mento. Ogni tre giorni una donna vie-

ne ammazzata.

Già 25 nel 2013 e siamo solo agli inizi.

Nel 2012 sono state 124, le donne uccise per mano di mariti, ex compagni, pa- dri dei loro figli.

Cambia l’età, l’aspetto, il no- me ma la dina- mica è quasi

sempre la stessa: anni di maltrattamenti, stalking, minacce, richieste d’aiuto, denunce. Ma l’esito è sem- pre lo stesso: il tragico stroncamento di una vita.

Una strage, senza contare i maltrattamenti, i tentati omicidi, gli stupri. In un quinto delle coppie abbia- mo uomini che fanno vio- lenza psicologica o fisica sulla donna, e quasi sempre il presunto motivo è l’amo- re. Ma non c’è amore nel

picchiare a morte la pro- pria compagna, ma paura di lei, della sua libertà, di sapere che ha la forza di mettere fine alla relazio- ne. La donna è vista come un oggetto su cui si ha il controllo e di cui ha la pro- prietà; che senso ha che viva e che stia con qualcun

altro, se è nostra, pensano gli uomini? La spiegazione che gli psicologi danno a questo fenomeno è la sog- gezione dell’uomo rispetto alla nuova emancipazione della donna, che fa carriera, è forte e determinata e con la quale non riescono ad entrare in contatto. La don- na non è più solo casa e famiglia, ma ha i suoi pro- getti, le sue ambizioni che rompono uno schema so- ciale vecchio di millenni.

L’uomo va in crisi, e la conseguenza è l’aumento delle violenza, per l’im- possibilità di comunicare oltre che per un profondo ritardo sociale. Basta però parlare solo della vittima, della sua vita, delle sue colpe. Affrontiamo il pro- blema da dove nasce: sol- levando una questione maschile.

Occorre che siano gli uo- mini a prende- re coscienza di quanto ac- cade; che fra- telli, amici, compagni e padri affron- tino il proble- ma; che ven- gano creati luoghi di au- tocoscienza per stroncare le violenze.

Ma occorre anche che le stesse donne non rimanga- no in silenzio, non tacciano di fronte ai soprusi, alle umiliazioni, alle vessazio- ni. Reagiscano insomma a muso duro tutelate da asso- ciazioni, enti, istituzioni con leggi severe. Annullia- mo le statistiche, salvia- mo delle vite: il primo passo è l’informazione.

Gloria Gamba 5CB

Il P U N T O

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Intervista alla Prof.ssa Sara Lorenzon

A commento e integrazione dell'articolo prodotto dai ra- gazzi 2 AVE, intervistiamo la fautrice del progetto: Sara Lorenzon, docente di IRC.

Professoressa Lorenzon, come è nata l'idea di realizzare un questionario?

Ho voluto continuare il progetto dell'anno scorso, relativo alla programmazione per competenze. In particolare l'ambito da sviluppare riguardava 'osservare la realtà e individuare le co- stanti'. L'anno scorso abbiamo ricercato i segni religiosi nell'ambiente; quest'anno abbiamo concentrato la nostra atten- zione sui comportamenti sociali.

Un'esperienza simile era già stata realizzata in preceden- za?

Una decina di anni fa circa, avevamo fatto un'indagine specifi- ca sulle sostanze (fumo e alcool); questa

volta invece volevamo sondare anche altri argomenti, che sono poi quelli base per il program- ma IRC delle classi seconde:

adolescenza e tematiche con- nesse, analizzate sia dal punto di vista psicologico che della religione.

Chi ha scelto le domande da sottoporre agli alunni?

Io ho dato agli alunni di secon- da AVE indagini già fatte e loro hanno selezionato le domande più significative: alcune le ab- biamo modificate e aggiornate, soprattutto nel linguaggio.

Ci sono stati disguidi al mo- mento della somministrazione del questionario o gli alunni dell'istituto hanno accettato

di buon grado di rispondere alle domande?

I ragazzi che consegnavano i questionari nelle varie classi hanno notato che spesso gli alunni non hanno preso sul serio il questionario. Hanno pensato che magari si vergognassero: a scuola spesso si porta una maschera e non ci si vuole svelare per quello che si è, quindi forse qualche risposta è stata data in modo superficiale.

Veniamo adesso agli esiti: si aspettava questi risultati?

Si, non mi hanno stupito. Confermano una certa tendenza della condizione giovanile della nostra zona.

Ma, in positivo e in negativo, cosa l'ha sorpresa maggior- mente?

In positivo, la fiducia nella scuola: nonostante gli alunni bron- tolino sempre, hanno fiducia nell'istituzione scolastica anche se ritengono che vada molto aggiornata (e hanno ragione!).

In negativo mi ha sorpreso che siano conservatori. Non sento presente in loro una spinta al cambiamento o al rinnovamento;

sono passivi rispetto a quello che vivono, che la famiglia o la tv trasmette. Lo si nota in particolare nelle risposte che hanno fornito sul lavoro: molti di loro sanno che avranno un posto nell'azienda di famiglia e in generale hanno un'idea di lavoro legata al passato. Cercano la sicurezza e lo stipendio fisso e non la soddisfazione personale o lo stimolo all'aggiornamento e alla formazione. Rispetto a questo 'conformismo' mi ha col- pito anche l'ambito della fede: la maggior parte ammette di

non frequentare più la Chiesa, tuttavia Dio e Gesù sono termi- ni che conoscono. Hanno quindi un'idea tradizionale di fede/

istituzione, legata alle regole e ai contenuti. Un'idea di fede che poco si sposa con la vita.

Avete rilevato forti differenze tra risposte fornite dagli alunni IPA e alunni ITA?

No, percentualmente no.

I risultati dimostrano cambiamenti rilevanti rispetto al passato, in particolare rispetto al questionario sulle sostan- ze che è stato realizzato in precedenza?

Quello sul fumo è molto diverso: adesso ne viene percepita maggiormente la pericolosità e la possibile dipendenza. Per l'alcol no: credo dipenda dal tipo di scuola.

Personalmente sono rimasta stupita dal fatto che mentre i ragazzi ritengono che la sigaretta crei dipendenza, non pensano inve- ce lo stesso dell'alcool (però ammettono che sia rischioso sia bere che fumare...): cosa possiamo dedurre da questo dato?

Questa parte del questionario è stata analizzata anche in una riunione del CIC (Centro di In- formazione e Consulenza): ne abbiamo dedotto che le campa- gne antifumo di questi anni han- no dato i loro frutti. Invece per l'alcool c'è una discrepanza do- vuta al fatto che, almeno nella nostra scuola, l' alcool è collega- to al vino. I ragazzi sanno che il vino non è un superalcolico ma un alimento; molti inoltre sono produttori di vino e quindi non lo percepiscono collegato alla droga, anche se l'OMS conside- ra l’alcool tale, in quanto molecola tossica il cui uso può crea- re dipendenza . Forse bisogna rivedere le informazioni che si passano con le campagne di sensibilizzazione: capire che il vino crea dipendenza serve per avere un atteggiamento più prudente nell'uso che se ne fa. Un altro elemento emerso dal questionario è che la legge sulla guida in stato di ebbrezza è percepita come più 'ingiusta' rispetto alla legge sul fumo. Que- sti dati fanno riflettere perché sono legati a un retroterra cultu- rale, diffuso anche tra gli adulti, e ad un'informazione incom- pleta: la legge è percepita come un accanimento contro chi produce il vino e non come un incentivo alla sicurezza sulla strada.

In quanto docente di Religione Cattolica, come interpreta i risultati emersi dalle domande relative alla fede?

Dal punto di vista pastorale potrei dire 'non tutto è perduto':

hanno dentro questa idea di Dio, di Gesù, e la fede è legata a valori positivi come l'amore e la solidarietà. Questo è incorag- giante! Mi ha colpito anche il fatto che esiste ancora qualcuno che lega la fede al senso di colpa: questo per me rappresenta un dato positivo non perché ritenga il senso di colpa positivo, ma perché pensavo che nei nostri adolescenti il livello di co- scienza fosse scomparso, sostituito da un'indifferenza diffusa sia tra i ragazzi che gli adulti.

(continua a pag 3 in basso)

Questionario sugli stili di vita Questionario sugli stili di vita

Questionario sugli stili di vita

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Ho chiesto agli alunni di seconda AVE che domande avrebbero voluto farle e mi hanno riferito di chiederle questo: lei, da adole- scente, come avrebbe risposto alle stesse domande? Si sarebbe sentita rappresentata dalle risposte dei suoi alunni o era una studentessa molto diversa? In parte sì. Ad esempio avrei risposto diversamente alle domande sull'appartenenza ai gruppi: avevo una sensibilità più legata al sociale e al culturale che non al divertimento e allo sport. Non mi ritrovo nemmeno nelle risposte che riguardano la scuola: per me non era così lontana dalla vita, anzi! Rappresentava uno strumento di cambiamento sociale, una possibilità concreta di cambiare la propria esistenza; le prospettive che la scuola dava erano certe, non venivano messe in discussione. In un aspetto invece mi ritrovo rappresentata, quello legato all'amicizia e soprattutto all'amo- re, inteso come espressione di amore, progetto di vita. E' un dato bello che si conservi questa idealità nella relazione di coppia.

Ed eccoci all'ultima domanda, anche questa formulata dai suoi studenti: E' soddisfatta del lavoro svolto? Lo riproporrebbe tra qualche anno alle future seconde?

Io sono molto soddisfatta del lavoro svolto. Dal punto di vista profes-

sionale perché ritengo che lavorare per competenze sia utile, anche se impegnativo. Soprattutto perché credo nella necessità del lavoro plu- ridisciplinare. Dal punto di vista formativo ritengo sia stato più moti- vante per i ragazzi avere un progetto di classe: hanno sicuramente imparato di più. Sono soddisfatta anche di come hanno lavorato, nonostante le polemiche e i brontolii. Per quanto riguarda il ripropor- lo... direi di sì, ma deve passare qualche anno. E almeno una genera- zione di studenti! Alcuni alunni della seconda AVE hanno sottoli- neato come le risposte siano condizionate dalla forte presenza maschile tra gli alunni: lei è d'accordo con questo? In cosa vede questo condizionamento?

Potrebbe essere. Vedo un certo condizionamento di genere nelle do- mande sulla relazione e sull'amore...la fetta di percentuale maggiore interpreta la sessualità come affermazione della propria identità, di- vertimento, soddisfazione... sono esperienze più maschili che femmi- nili, secondo gli alunni stessi. C'è una certa impronta maschile anche nelle risposte sulle sostanze: le ragazze sono in genere più prudenti con fumo e alcool.

Prof.ssa Francesca Stecchezzini

Intervista (questionario) (segue dalla seconda pagina) TECNICO

PROFESSIONALE

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2AVE: I PROTAGONISTI

Lo sapevate che il 50 % di voi non considera l'alcool una droga?

Che per la maggior parte degli studenti del Cerletti la scuola è valida ma dovrebbe rinnovarsi?

Che nella scelta del lavoro date più importanza alla retribu- zione e al posto fisso piuttosto che al prestigio o al fatto di avere tempo libero?

A gennaio, noi alunni di 2^ AVE siamo entrati nelle vostre classi, armati di questionario e buona volontà, per ottenere queste ed altre informazioni. In realtà il nostro lavoro è inizia- to precedentemente quando,

con la professoressa Loren- zon, abbiamo letto un arti- colo che parlava di giovani e dipendenze (Giovani, tentazioni e alcool). Da lì è partito tutto...abbiamo ela- borato le domande più ade- guate e curiose, cercandone almeno una per ogni argo- mento che riguarda l’età adolescenziale, per scoprire le vostre abitudini e per capire cosa si nasconde nella mente degli studenti del Cerletti e del Corazzin.

Abbiamo stabilito di limita- re l'intervista alle prime tre

classi dell'istituto, sia per una questione di tempi sia perché la percezione rispetto a questi temi varia con l'età. Grazie all'aiu- to della professoressa e con una tenacia più che invidiabile, abbiamo raccolto e tabulato i dati e ora vi esponiamo alcuni dei risultati a cui siamo pervenuti, distinguendoli per temati- che. Premettiamo che i dati raccolti potrebbero essere condi- zionati dalla forte presenza maschile nella nostra scuola, per- tanto la maggior parte delle risposte deriva da questo punto di vista un po' di parte:

ad esempio la domanda 'Di quali argomenti parli con i tuoi amici', ha rivelato che molti discutono più di argomenti legati alla tecnologia (computer, tablet e videogiochi) che alla moda e all'abbigliamento.

Partiamo con la religione (domanda C): molti studenti si dicono religiosi ma solo alcuni, una minoranza, partecipa- no attivamente alla vita della comunità.

Alla domanda: “leggendo la seguente lista cosa associ in mo- do immediato all’idea di fede?” la maggior parte ha risposto facendo riferimento a concetti positivi come: Dio, comporta-

mento morale corretto e fiducia nella vita. Ciò fa comprende- re che molti alunni di questa scuola non disprezzano, anzi ammirano e credono nella “fede”.

Amicizia (domanda L): abbiamo notato che un'elevata per- centuale di ragazzi utilizza, per fare nuove amicizie, social network e SMS. In contrapposizione a questi dati vi è comun- que una gran parte di studenti che preferisce presentarsi tradizionalmente, tramite feste ed amici, come si usava un tempo: forse il metodo più elegante e di maggior efficacia.

Scuola (domanda A):

analizzando il rapporto tra adolescenti e scuola, è emerso che per la mag- gior parte dei ragazzi la scuola è sicuramente valida, ma dovrebbe rinnovarsi anche per- ché, per molti nostri coetanei, questa è in parte staccata dal mon- do del lavoro.

Quindi, per i nostri stu- denti, vi è il bisogno di rinnovare l'istruzione migliorandone gli aspet- ti negativi.

Amore (domanda K): alla parola ragazzo/a vengono associa- ti principalmente significati quali affetto, amore ed appoggio reciproco. Questi pensieri sono però contrapposti ad un altro dato, più 'corporeo': molti studenti credono che avere un ragazzo o una ragazza sia un mezzo per soddisfare i pro- pri bisogni fisici.

Dipendenze (domanda O): il dato più significativo del que- stionario è stato sicuramente quello riferito alle dipendenze.

Dai risultati ottenuti si deduce che ad indurre i ragazzi a far uso di alcool o droghe sarebbe la compagnia, che trascina gli adolescenti in questo circolo vizioso.

Questo dato supera di molto quelli riguardanti gli insuccessi e le insoddisfazioni scolastiche o famigliari; è superiore anche alla volontà di imitare gli altri o di sentirsi grandi.

La classe II AVE porge un ringraziamento sincero a tutti co- loro che hanno risposto al questionario.

2AVE

I dati forse condizionati dalla forte presenza maschile

La scuola enologica di Conegliano ancora sugli scudi. Dopo il prestigioso riconoscimento del Vinita- ly ‘13 per l’Incrocio Manzoni 6.0.13, lo stesso vino ha ottenuto la medaglia d’oro per l’annata 2012 al concorso nazionale dei vini di Pramaggiore, mentre il Prosecco Tranquillo Celebre annata 2012 ha ottenuto la medaglia di Gran Merito. L’incrocio M. è frutto di una vinificazione in bianco con 36 ore di contatto a freddo fra mosto e uve, con vendemmia maturità tecnologica; il prosecco Celebre invece, vendemmiato a maturazione naturale delle uve, è frutto di una soffice diraspa pigiatura e macerazione prefermentativa a freddo per 24 ore. Complimenti all’enologo Dott. Emanuele Serafin e al prof. Da Rodda responsabile del vigneto.

Medaglia d’oro all’Incrocio Manzoni 6.0.13

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Nome: Alessia Soprannome: Rossa Quali sono i suoi hobby:

la mia più grande passione è il trekking, inoltre mi piace realizzare bracciali e collane e approfondire il mondo dei di- stillati

Generi musicali preferiti: mi piace la musica ben fatta, di ogni genere, ma direi che prediligo il rock

Piatto preferito:

adoro i falafel, polpettine mediorientali a base di ceci Dove se lo concederebbe un viaggio?

il viaggio dei miei sogni è in Russia, con passaggio per la Siberia Come era da giovane? molto insicura ma contemporaneamente fuori dagli schemi, non mi è mai piaciuto fare parte di un gregge Cosa voleva fare da bambina?

la veterinaria, ho sempre amato gli animali

Si sarebbe mai aspettata di diventare un'insegnante? no, anzi mi sono avvicinata tardi all’insegnamento, dopo altre esperienze lavorative, ma mi sono innamorata di questo lavoro

Un aspetto negativo ed uno positivo della scuola:

l’aspetto che non mi piace è che si è abbassato il livello culturale, quello positivo è che si dà più valore alle persone

Quanto vale una laurea oggi?

a livello personale è un grande valore aggiunto, a livello profes- sionale forse è il contrario

In che animale si rispecchia?

nel gatto, uno spirito libero curioso, indipendente e dinamico La prima cosa che guarda in un uomo? i denti e le mani Crede in Dio?

ci spero

Cosa c'è dopo la morte?

l’unica cosa di cui sono sicura è che dopo la morte ci sarà nuova vita, vorrei che sulle mie ceneri fosse piantato un albero Favorevole o contraria ai matrimoni gay?

favorevole, non danno fastidio agli altri e danno gioia a loro Favorevole o contraria all'aborto?

credo che l’aborto sia un atto di un dolore infinito, ma sono per la libertà di scelta

Favorevole o contraria alla legalizzazione della Cannabis? non è un argomento facile, ma credo che il proibizionismo porti spesso a risultati peggiori della legalizzazione

Dia un consiglio ai suoi colleghi:

sinceramente sono loro che dovrebbero darne a me, ma credo che sia importante che ci ricordiamo sempre che lavoriamo con esseri umani e questo deve comportare impegno, entusiasmo e serietà Dia un consiglio agli studenti:

a livello scolastico dico di essere curiosi, a livello umano dico di essere curiosi ed amare la vita

Faccia a faccia tra i proff. Benacchio e Cogato

Nome: Dino

Soprannome: benny Quali sono i suoi hobby:

le mie passioni sono i viaggi e la lettura

Generi musicali preferiti: ascol- to volentieri ogni genere musica- le, da , dalla musica etnica a Franco Battiato

Piatto preferito:

tutti i primi piatti, la pasta in particolare e poi la pizza Dove se lo concederebbe un viaggio?

Mi piacerebbe esplorare il Centramerica, ma il sogno nel cassetto è la Transiberiana da Mosca a Pechino

Come era da giovane? Ascoltavo i sex pistols, giocavo tanto a calcio e andavo bene a scuola

Cosa voleva fare da bambino?

Il calciatore

Si sarebbe mai aspettato di diventare un insegnante?

Sì, lo desideravo fin da quando frequentavo il liceo classi- co, mi piaceva e mi piace ancora questo mestiere Un aspetto negativo ed uno positivo della scuola: L’a- spetto negativo sono gli insegnanti incapaci, quello positi- vo la freschezza e l’ingenuità dei giovani che ti conquista il cuore

Quanto vale una laurea oggi?

Poco in questa fase storica, ma merita comunque il suo conseguimento perchè prima o poi nel mondo del lavoro sarà utile

In che animale si rispecchia?

In nessuno francamente

La prima cosa che guarda in una donna?

Il fisico e la personalità Crede in Dio?

Cosa c'è dopo la morte?

Mi auguro la possibilità di essere felici eternamente Favorevole o contrario ai matrimoni gay?

Favorevole, ma non all’adozione da parte di coppie gay Favorevole o contrario all'aborto? Contrario senza se e senza ma

Favorevole o contrario alla legalizzazione della Canna- bis? Favorevole per eliminare il traffico illegale di droga e perché sono contrario ai proibizionismi per legge

Dia un consiglio ai suoi colleghi: vogliate bene ai vostri studenti conquistando la loro fiducia e il loro cuore con autorevolezza

Dia un consiglio agli studenti:

siate sempre curiosi di conoscere e imparare, è un bel modo per dare senso alla vostra vita e per sentirvi realizza-

ti.

Interviste a cura di Francesca De Paris 5OA

INTERVISTA DOPPIA

Si ringraziano di cuore gli studenti Maria Castaldo , Francesca De Paris, Gloria Gamba, Mar- co Sacco Zaut, Miriam Cavallaro , per la collaborazione pluriennale al giornalino scolastico

LA CANTINA ”. Un bell’in bocca al lupo per i prossimi esami di stato!

Ringraziamenti

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È ufficiale: ha vinto. Gianluca Spessotto, classe 4CB, si è classifica- to al primo posto alla Gara Nazionale degli Istituti Tecnici Agrari che si è svolta presso l’Istituto “Fabio Bocchialini” di Parma, nei giorni 11 e 12 aprile 2013. Forte di 4 anni scolastici condotti in modo esemplare, con medie da capogiro, è stato selezionato fra i migliori studenti delle classi quarte del Cerletti

per poi confrontarsi con quelli prove- nienti da tutta Italia.. In due giorni ha affrontato prove di chimica agraria, fito- patologia, agronomia, zootecnia, estimo e costruzioni, sia di tipo scritto che di tipo pratico per le prime tre. Queste pro- ve sono state esaminate dai 14 membri previsti della Commissione di Valutazio- ne e martedì 7 maggio Gianluca è com- parso nella vetta della classifica del con- corso con un totale di 208 punti, bat- tendo Giovanni Gagliardi dell’istituto

“A. Trentin” di Lonigo (VI) con 200 punti , Riccardo Zanchetta del “G. Men-

del” di Villa Cortese (MI) con 198 punti e gli altri 45 partecipanti.

Gianluca si è dimostrato preparato nell’affrontare l’appuntamento più importante della sua carriera scolastica, ma non è stata l’im- provvisazione né tantomeno la fortuna ad aiutarlo. Forte senso del dovere e del sacrificio, gran cuore ed intelligenza innata sono i pila- stri su cui si fonda la figura professionale di Gianluca. Dal punto di vista umano, invece, i compagni di 4CB lo definiscono molto semplice- mente “un buon amico”, dotato di un’ironia pungente che sa far apprez- zare e che è tipica del suo carattere riflessivo. Con orgoglio vogliamo esprimere le nostre congratulazioni.

I compagni di 4CB

Concorso Nazionale degli Ist. Tec. Agrari Vince Gianluca Spessotto

Pensionamenti: si ringraziano per il servizio svolto il Rag. Ass. Amm.vo Antonino Visalli e la sig.ra Claudia Cescon (Piavon)

Lavori in corso: da quanto avete visto negli ultimi tempi, e non solo gli ultimi, il Cerletti è come la "fabbrica di S.Pietro".

Cos'è? Beh potete chiederlo ai vostri insegnanti di lettere . Antincendio della sede centrale, adeguamenti della sede di Piavon: completati. Ma ciò che interessa di più è il Convitto: da due anni continuano i lavori e i convittori sono fuori sede alla Casa Toniolo. A che punto siamo? A settembre grazie ad un grande impegno di tutti (Provincia, Scuola, personale) è definitivo il rientro per l’inizio dell’a.s. 2013-14 nel Convitto ristrutturato, ma intanto dal 20 maggio scorso è stato perfezionato il rientro in sede dei convittori.

 Sabato 4 maggio a Revine Lago si è tenuta la gara provincia- le di orienteering. Risultati conseguiti dall'istituto Cerletti:

1° posto cat. Juniores femminile (Sandel Federica, Baggio Denise e Cavallaro Miriam)

2° posto cat. Allievi (Del Missier Niccolò, Tonon Leonardo, Colladon Daniele, Buso Roberto)

2° posto cat. Allieve (Vanzella Elisabetta, Zanardo Lucrezia, Zandonà Ilaria, Fiorot Tamara)

3° posto cat. Juniores maschile (Zalamena Jonathan, Bortot Elia, Simon Diego e Campo Dall'Orto Enrico)

Le squadre allievi e allieve hanno affrontato sabato 18 mag- gio la gara regionale a Cison di Valmarino

NEWS - ULTIMA ORA

Scuola Enologica sempre davanti! Neppure il tempo di festeggiare il successo di Gianluca Spessotto, vincitore della gara nazionale degli istituti tecnici agrari tenutasi a Parma a metà aprile, che un altro studente del Cerletti, Nicola Pol di 4B dell’Istituto Professionale Co-

razzin, ha centrato il primo posto nella gara nazionale de- gli operatori agroindustriali la settimana dopo a Bassano del Grap- pa presso l’Istituto Parolin. Una bella notizia che fa bene al cuore di una scuo- la che s’impegna a

realizzare il suo compito : accompagnare la crescita dei ragazzi. Nicola ha sostenuto prove di labora- torio di chimica e microbiologia, inglese, informa- tica, tecniche di produzione; ha gareggiato con ragazzi provenienti da varie scuole d’Italia. Tanta buona volontà, grande tenacia nel sostenere la preparazione, voglia di misurarsi con la nuova sfida, una buona dose di coraggio nel mettersi in gioco, hanno rivelato un talento che abbiamo l’onore di avere con noi a scuola. Proporre sfide ai nostri studenti si rivela una opportunità di scoperta di ta- lenti che, liberati, creano nuove possibilità e semina- no futuro

Gli insegnanti dell’IPAA

Concorso Nazionale degli Ist. Prof. Agrari

Vince Nicola Pol

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La Biblioteca della Scuola Enologica

Negli anni Sessanta, soprattutto dopo l'istituzione della scuola media unica (1962), ci fu un rinnovato interesse culturale e pedagogico per le biblioteche scolastiche che si caratterizzano come centri promotori di iniziative formative.

Nella biblioteca della Scuola in quegli anni vennero rifatti gli arredamenti, i vecchi armadi vennero sostituiti con scaffali metallici e un utile ballatoio ampliò lo spazio di- sponibile. Nel 1964 la biblioteca contava circa 10300 volu- mi. (foto biblioteca attuale). Negli anni ottanta contava circa 19000 volumi con 120 abbonamenti a periodici (25 stranieri), ultimamente può contare su circa 20000 volumi e un corredo di materiale multime-

diale. L'avvio nell'anno accademico 2000-2001 del Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie viticole ed eno- logiche dell'Università di Padova nella sede della Scuola ha fatto matu- rare il Progetto di riorganizzazione della Biblioteca didattica dell'Istitu- to, di creazione di un Centro studi e documentazione, che coinvolge l' Università di Padova, la Scuola eno- logica, la Fondazione per l'insegna- mento e lo sviluppo della viticoltura e dell'enologia e l' Istituto sperimen- tale per la Viticoltura. Il progetto di riorganizzazione della Biblioteca didattica, grazie a personale specia- lizzato, ha portato alla ricataloga- zione del patrimonio librario se- condo le procedure informatiche

attualmente utilizzate dal Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN). La creazione del Centro studi e documentazione im- plica la pulizia, il riordino, la valorizzazione dei fondi antichi e di pregio (monografie del XVIII secolo, edizioni del XVII secolo e qualche manoscritto). Perciò ora la biblioteca è di- ventata un punto di riferimento non solo per la scuola eno- logica ma anche per tutti gli studiosi del settore viticolo- enologico.

Essa ha assunto e può assumere un ruolo sempre più impor- tante perché oltre che "biblioteca della scuola" può essere anche preziosa "scuola di biblioteca", educando i ragazzi non solo alla lettura, ma anche all’uso degli strumenti di consulta- zione e di ricerca propri delle biblioteche. Educazione alla ricerca vale a dire che il nuovo problema non è la disponibilità dell'informazione, che anzi semmai è troppa: il problema è educare a discernere, a scartare, a scegliere. Cercare un'infor- mazione è una forma di indagine che richiede capacità logiche deduttive e induttive; ma può essere anche appassionante co- me una caccia al tesoro. Quindi la Biblioteca esercita un ruolo di fondamentale importanza nello svolgimento

dell’attività formativa, è un’ulteriore opportunità di ap- prendimento e stimolo alla formazione, integrando le di- verse modalità di trasmissione della cultura. Come si legge nel manifesto sulla biblioteca scolastica, approvato dall’U- NESCO, si può parlare di Missione della biblioteca scola- stica che fornisce servizi, libri e risorse per l'apprendimen- to che consentono a tutti i membri della comunità di ac- quisire capacità di pensiero critico e di uso efficace dell'in- formazione in qualsiasi forma e mezzo. È stato dimostrato che, quando bibliotecari e insegnanti lavorano insieme, gli studenti raggiungono livelli più alti nell'alfabetizzazione, nella lettura, nell'apprendimen- to e nelle abilità relative alle tec- nologie dell'informazione e della comunicazione.

Nonostante la ristrettezza degli spazi, occupati quasi per intero da scaffalature e armadi bisogna con- tinuare nell’opera di trasformazio- ne della biblioteca in ciò che isti- tuzionalmente deve essere, vale a dire una biblioteca scolastica mul- timediale, luogo di apprendimento strettamente collegato all'attività didattica, un luogo di addestra- mento all'uso delle raccolte e delle procedure di ricerca bibliografica;

un luogo di memoria documenta- ria. Si deve superare l'idea della

"bibliotechina d'istituto" come deposito in cui giacciono libri che qualche docente o alunno volenteroso va a consultare. La bi- blioteca scolastica non può più essere un magazzino: è un laboratorio, è un luogo dove si concentrano: a) conservazione del patrimonio librario; b) documentazione educativa; c) educazione alla ricerca. Purtroppo c’è da registrare un a bat- tuta d’arresto in questo percorso di riqualificazione delle bi- blioteche con il recentissimo intervento del Commissario straordinario (Enrico Bondi), neo-incaricato dal Presidente del Consiglio per la riduzione delle spese inutili nelle Pubbliche Amministrazioni. Fra quelle individuate con precisione chi- rurgica nel campo dell’istruzione rientrano i tagli che toccano le biblioteche scolastiche. Quindi, proprio di fronte a questi problemi finanziari ben vengano interventi di restauro, conser- vazione e diffusione del patrimonio librario quali quelli messi in campo dall’Unione ex allievi che, con tanta cura e zelo, ha adottato i codici e libri della scuola enologica di Conegliano (inserire elenco libri adottati). (3 PUNTATA— FINE)

Prof.ssa Teresa Ballancin Terza puntata: la storia dalle origini

Fai un gesto d’amore, dona l sangue che può salvare una vita. La dona- zione è gratuita, anonima, disinteressata. E’ una grande prova di altrui-

smo verso chi soffre. Che cosa aspetti? Non costa niente. Dài!

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C. disturba la lezione dando testate al muro.

 La prorompente alunna F. viene trovata nascondere una quantità non indifferente di bigliettini di

matematica tra i seni. Si sospetta fossero destinati ai compagni

 L’alunno S.D. prende una matita e disegna delle ali nere immaginarie, mentre sto spie- gando il tredicesimo canto di Dante, dove appunto appaiono questi esseri. Me lo aspettavo

 Giustifico il ritardo di oggi 19 Aprile. Moti- vazione: Partita di 48H a SoftAir, seguirà rapporto della missione

 Giustifico l’entrata in ritardo per problemi con la cer- niera lampo

 L’alunna S.M. giustifica il ritardo in classe dicendo

“non mi si asciugava lo smalto”. Pretendo serietà...

 L’alunno L.T. rimane in bagno per mezz’ora. Al suo ritorno sostiene di aver aiutato un alunno di quinta che si era perso

 Nella aula si sentono sirene di ambulanza in lontanan-

za, ma nessuno dei presenti sta male

 L’alunno G.P. messaggia con mia figlia in classe e chiede al sottoscritto se è libera questo pome- riggio

 Durante la mia spiegazione di storia, par- lando del mito di Martin Luther King, entrato nella storia perchè assassinato, l’alunno C. G.

esclama: “come Moana Pozzi?”; ritengo inac- cettabile un paragone del genere

 R.P. interrogato in Storia si rifiuta di rispon- dere appellandosi al Quinto Emendamento.

Essendo la terza volta gli verrà assegnato il voto 2 in pagella

 Gentile Famiglia, G. durante la lezione di fisica leggeva il libro “La classe fa la ola mentre spie- go”

 Ignoto fa partire durante la consegna delle verifiche di Calcolo e Statistica un mp3 delle campane a funerale.

 L’alunno C.L. giustifica il ritardo del xxx causa: Aiutavo nonna Pina a fare le tagliatelle.

Dal sito www.notadisciplinare.it - A cura di F.S.

Sono in ritardo? Stavo facendo le tagliatelle

Garbellotto e l’arte della botte

Il 15 aprile scorso noi ragazzi della classe 6° VT ci siamo recati in visita alla storica azienda Garbellotto, fondata nel lontano 1775, ove si producono botti in legno enologiche esportate in tutto il mondo. Qui siamo stati accolti dal si- gnor Piero Garbellotto, uno dei tre fratelli proprietari dell’azienda. Piero, gentilissimo, ci ha guidati per tutta la visi- ta, che ha avuto inizio dal deposito

del legame in stagionatura. Il legna- me contenuto nel deposito equivale 75 ha di foresta; nonostante la grande mole di foresta disboscata, l’impatto ambientale risulta praticamente nullo, in quanto tutto il legno deriva da fore- ste ecosostenibili. Le essenze arboree utilizzate dall’azienda per la produ- zione di botti e barriques sono per il 90% rovere e per il restante 10% ci- liegio, frassino, larice e acacia. Il legname viene classificato in base all’attitudine a essere trasformato

in recipienti da affinamento, venendo così classificato: 1°

scelta (l’unica destinata alla produzione di botti per l’eno- logia) e 2°,3°,4° scelta destinato al mercato del legname. Le botti richiedono un legno pregiato che rilasci al vino le sostan- ze polifenoliche in modo lento e costante, perciò il legno deve subire un processo di stagionatura pari a 8 mesi per ogni centi- metro di spessore, garantendone così la stabilizzazione fisica e chimica. A seguito di questa stagionatura il legno esposto per anni alle intemperie, rilascia la maggior parte dei tannini che sono facilmente visibili come deposito giallastro al suolo. Le tavole e le doghe messe a stagionare sono ottenute dai tron- chi tramite 2 tecniche: quella del segato tradizionale o quella dello spacco. Le doghe realizzate con la tecnica dello

hanno cessioni lente e delicate, adatte alla costruzione di barri- ques (225litri) e piccole botti (tonneau, 550litri). Mentre per la costruzione di botti più grandi le doghe sono ricavate da tavole ottenute segando il tronco, con la tecnica del segato tradizio- nale. Ottenute le doghe, queste vengono bloccate tramite cer- chi metallici a un estremità dopodiché, per curvarle, viene

acceso un fuoco all’interno mantenen- do la superficie del legno sempre umi- da. Mentre avviene il riscaldamento, le doghe vengono strette con una fune metallica, sino a essere serrate com- pletamente. Finita la curvatura il fuo- co non viene spento, quindi questo continua ad agire sui componenti chi- mici del legno favorendo cosi la for- mazione di molecole aromatiche. L’o- perazione è detta tostatura che può essere: leggera, media e forte, a se- conda della combinazione tra tempo e temperatura. Alle botti piallate vengo- no assemblati i fondi. Questi vengono costruiti con doghe pia- ne o curve unite tra loro a incastro, l’impermeabilità è garanti- ta da una guarnizione naturale tra una doga e l’altra, costituita da foglie di Tifia Latifoglia, una pianta autoctona della laguna di Venezia. La nostra visita si è conclusa nel reparto di verni- ciatura e assemblaggio degli accessori, da cui le botti escono pronte per essere vendute. In conclusione di quest’interes- sante mattinata abbiamo trascorso un momento di convi- vio, brindando con un buon calice di prosecco in compa- gnia di Piero, che ci ha congedato augurandoci di termina- re gli studi nel miglior modo possibile.

Marco Andreolla e Alberto Vettoretti 6 VT

la fantasia in classe

La 6VT in visita didattica

Sei su scherzi…

A Scuola!

Ocio alla nota che poi stai a casa...

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8th Europea Winechampionship 8th Europea Winechampionship 8th Europea Winechampionship Bene il team Bresolin –Bagarolo

Sempeter pri gorici (Slo) 26 – 30 aprile 2013

“Europea Winechampionship”: esperienza che allarga, anzi stravolge, gli orizzonti.

Guardando a ritroso, osservando le foto e ripensando solamente a qualche fatto accaduto, i commenti che si possono fare a pro- posito sono innumerevoli. Ogni aspettativa che noi (Luca e Andrea) avevamo prima di affrontare

l’esperienza è stata spiazzata. Definire questa straordinaria esperienza? Gran bella domanda (e risposta) .

Secondo l’aspetto didattico essa ci ha catapultato in quello che è il mondo dell’istruzione a livello europeo, e in particolare nel vasto settore della viticol- tura e dell’enologia del continente. Tra un controllo del trattore e una costru- zione di un vigneto, tra un inoculo e una preparazione di un filtro a carto- ni noi abbiamo potuto sperimentare la necessità di sapere e di applicare le conoscenze. Mentre nelle prove teoriche (viticoltura, enologia) si è dovuto far leva sulle conoscenze personali, nelle prove pratiche (degustazione, inoculo di lieviti e potatura) e nelle competizioni di squadra (calcolo quantità pesticidi e fertilizzanti) si è potuto confermare co-

me ogni studente abbia la necessità di essere sostenuto da ami- ci, per integrare ciò che è capace di fare ma soprattutto per divertirsi. Il grande collante di tutti i cinque giorni passati in Slovenia è stato l’Inglese. A contatto con ragazze e ragaz- zi di tutta Europa (Italia, Francia, Spagna, Germania, Re- gno Unito, Lussemburgo, Belgio, Slovenia, Romania, Esto-

nia) tale lingua, spesso demonizzata, si è rivelata in tutta la sua bellezza, semplicità ed utilità.

Oltre al dovere, c’è stato poi il piacere. Le giornate, a volte sfiancanti, tra gare e visite, si sono concluse sempre con feste.

Che grande opportunità stare gomito a gomito con ragazzi coetanei di vari Paesi e uniti dagli stessi interessi e passioni.

Parlare, divertirsi e scervellarsi (a volte) per capire cosa ci si voleva dire. Pertanto, le distanze sono state proprio azzerate. Non c’era differenza tra nessuno. Non si respirava “aria di crisi”

ma solo il desiderio di divertirsi imparando e conoscendo ciò che ogni ragazzo desiderava condividere.

Infine, da un’esperienza del genere si è percepita la necessità che dall’incontro tra vari sistemi d’istruzione, possa nascere il desiderio, nelle varie scuole delle varie Nazioni, di proporre cambiamenti che pos- sano semplicemente migliorare sempre più la preparazione degli studenti, già volente- rosi e premurosi nell’apprendere.

“Ascoltare i ragazzi e intraprendere la via giusta per espletare al massimo tutte le loro potenzialità” potrebbe essere proprio il tema per la riflessione “post – Europea”.

Così facendo si potrà contribuire a rafforzare la tanto auspicata unità europea già raggiun- ta, ma non completata.

Un immenso grazie a coloro che ci hanno permesso di poter affermare tutto ciò, dopo aver gettato in noi le basi per poterlo prima percepire sulla pelle.

Cin cin, Cheers, Prost …

Luca Bagarolo Andrea Bresolin Classe 6VA

Con il Decreto Ministeriale num. 212 del settembre 2010 la birra veniva definita come “prodotto agricolo” e non come bevanda. In questo Decreto si diceva che solamente i

birrifici che producevano “in proprio” il 51% dell’or- zo impiegato potessero accedere a bandi comunitari per il finanziamento di progetti agricoli (come ap- punto la creazione di birrifici) ed avere diverse age- volazioni fiscali grazie all’utilizzo di un regime fisca- le agricolo. Questo comportò un aumento del tutto prevedibile di birrifici agricoli e agribirrifici dando spazio a produttori piuttosto improvvisati e poco esperti in settore. Tutto questo continuò fino a quando il Governo Monti con la sua Legge di Sta- bilità cancellò una serie di agevolazioni fiscali per le aziende agricole; i finanziamenti europei non furono eliminati, ma gli agribirrifici persero le agevolazioni fiscali, cioè la tassazione agevolata.

Un’osservazione sull’etichettatura.

Secondo la legge num. 1354 del 16 agosto 1962 non è ammes- so scrivere sull’etichetta “birra artigianale” (sebbene questa dicitura sia utilizzata quasi dalla totalità di produttori artigianali), ma sono ammesse le dicitu- re: “birra leggera”, “birra analcolica”, “birra doppio malto”, “birra light” e “birra speciale”.

Detto questo, penso che sarebbe opportuno riprende- re in mano la normativa di riferimento e modificarla affinché i produttori possano descrivere sull’etichet- ta ciò che producono senza il rischio di essere mul- tati e i consumatori possano sapere effettivamente il contenuto della bottiglia di birra che si apprestano ad acquistare senza avere alcuna sorpresa.

Giulia Botteon 4VA

Bevi birra artigianale…e sai cosa bevi

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Ciao ragazzi, sono Marco Masutti ed a nome dei rappresentan- ti d'istituto spero vi siate appassionati durante i tre giorni di autonomia culturale. Abbiamo speso molto tempo per organiz- zarla; io personalmente ho perso

due settimane di vita sociale e scolastica, ma lo sforzo è stato ripagato, almeno in parte. Perchè solo in parte? Perchè come ogni anno le assenze sono state catego- ricamente elevate, anche durante la giornata del cinema. Ma sapete che durante questi tre giorni si poteva organizzare di tutto? Sem- pre nei limiti dell'organizzazione e della sorveglianza intendo,ma come ogni anno chi è che orga- nizza e dispone le idee per l'auto-

nomia culturale? Sempre i rappresentanti d'istituto,che ricor- do, essere solo i vostri portavoce. Siete più di 1200 studen-

ti ,gestirvi e coinvolgere tutti è difficile, spero almeno che con l'introduzione dei workshop abbiate almeno passato una bella mattinata. I film che son stati proiettati avevano un significato pesante ed importante, anche se ho visto che dibattiti accesi e vivi non sono nati, mi auguro però vi abbiano almeno fatto riflettere perchè attuali e vicini a noi. Vorrei ringraziare la Dirigenza scolastica per l'appog- gio ,tutti i professori, i tecnici di la- boratorio e i ragazzi che si son resi partecipi nella sorveglianza e nei workshop. Un ringraziamento specia- le va alla professoressa Coletti Paola che ci ha supportato in tutta la gestio- ne dell'autonomia culturale. Non mi resta che augurarvi un bell’ in bocca al lupo per l'autogestione del prossimo anno!

Marco Masutti Daniel Baldassin AlessandroZanetti

Ballando Sballando è un'attività che sta avendo molto suc-

cesso e, dopo essersi affermata in Friuli, Emilia Romagna e Lombardia, si sta rapidamente diffondendo anche in Vene- to. Quattro i balli insegnati: Tango argentino, Salsa e Me- rengue, Country, Hip-Hop. A Conegliano sono stati attivati quest'anno solo i corsi di Salsa e Country a causa delle insuffi- cienti iscrizioni; il primo gruppo tuttavia era numerosissimo, tanto numeroso che i partecipanti sono stati divisi per poterli gestire al meglio. I maestri (Jessica e Mirko) sono ballerini professionisti, in alcuni casi addirittura campioni nella loro disciplina. Entrambi sono molto entusiasti e soddisfatti di que- sta attività: secondo loro è un modo per far divertire i ragazzi, aiutarli

ad in- contrare dei loro coetanei e fare nuove cono- scenze.

Anche il costo è molto accessi- bile, 20

euro per 12 lezioni, da gennaio ad aprile: è stato pensato così per invogliare il maggior numero di giovani ad aderi- re. Le lezioni si sono svolte il martedì pomeriggio, nelle pale- stre del Da Collo e del Cerletti: vi hanno partecipato soprat- tutto studenti di queste due scuole.

Ovviamente le ragazze erano la stragrande maggioranza e, di conseguenza, la maggior parte delle volte sono state costrette a ballare con altre compagne ma, in ogni caso, l'importante è stato divertirsi! Molti ragazzi che hanno frequentato il cor- so fanno parte della seconda BPT del Cerletti: hanno con- fessato che inizialmente non erano proprio interessati al

ballo in sé, quanto… a conoscere le giovani ballerine che avrebbero partecipato. Era facile infatti intuire che ce ne sarebbero state tante. Comunque, lezione dopo lezione, si sono appassionati

sempre di più an- che al ballo e ora hanno persino chie- sto di potersi ulte- riormente cimenta- re il sabato sera, nei locali con le apposite piste. Il corso è stato talmen- te appassionante che a volte ha attirato anche degli spettato- ri esterni, inoltre hanno ballato con i più giovani anche degli adulti, inse- gnanti di diversi istituti.

A conclusione dell'impegno pomeridiano, l'11 maggio si è svolto un saggio finale con varie esibizioni e addirittura una gara tra tutti i partecipanti delle regioni in cui Ballando Sbal- lando è attivo. Il primo premio è stato un viaggio in una capi- tale europea...a scelta del vincitore!

A gennaio, quando l'attività è stata proposta, nessuno degli studenti avrebbe immaginato che si sarebbe trattato di un'atti- vità così emozionante e gradita: muoversi a ritmo di musica, in sintonia con i compagni; fare attività fisica e divertirsi al tem- po stesso; imparare un modo diverso di stare insieme agli al- tri... .

Ballando Sballando è un'iniziativa davvero buona e coin- volgente: provate per crederci!

I 'ballerini' della 2 BPT

B a l l a n d o s b a l l a n d o

AUTOGESTIONE SCOLASTICA

Un successo: quasi 100 studenti iscritti

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DIPENDENZA DA INTERNET E SOCIAL NETWORK Internet è uno dei più grandi sistemi di comunicazione che, negli ultimi decenni, ha invaso le nostre vite. Ma molti studi hanno di- mostrato come la rete possa creare dipendenze importanti tanto quanto quelle causate da alcool e droghe. Il tempo passato online dai ragazzi diventa sempre maggiore, creando non pochi dissensi tra i genitori. Un’ indagine fatta con circa 2400 studenti tra i 13 e 19 anni dall’Esc Team di Milano (centro specifico per la cura della dipendenza da web) ha infatti dimostrato come gli adolescenti passino tutta la giornata, o quasi, connessi a internet. Il 60%

degli intervistati non sospende mai la connessione quando studia mentre il 59% non interrompe

nemmeno quando dorme. E i dati sono ancora più sconcertanti se si guarda il nume- ro di accessi giornalieri. Il 20% degli inter- vistati ha infatti dichiarato di connettersi a internet ogni 10 minuti, grazie alle nuove tecnologie come smartphone e tablet. E alla domanda “che genere di attività svolgi in rete?” Il 90% di questi ragazzi ha dichia- rato di collegarsi soprattutto per accedere a facebook o ad altri social network. Le conseguenze di questo uso quasi maniacale di internet si rispecchiano anche nel rendi- mento scolastico; degli studenti esaminati

infatti solo il 31% non ha insufficienze, mentre il 28% ne ha 3 o più! Ma un uso incontrollato, sfrenato di internet può provocare danni non solo alla sfera psicologica-comportamentale dell’indivi- duo (depressione, introversione…) ma anche al corpo, più partico- larmente al cervello della persona. Scienziati cinesi hanno infatti studiato come, negli adolescenti colpiti da internet dipendenza, ci sia un disturbo nei collegamenti delle fibre nervose che mettono in co- municazione varie parti del cervello. E queste zone sono coinvolte in vari aspetti che vanno dall’elaborazione delle emozioni, all’atten- zione e alla capacità di prendere decisioni. Internet è uno strumen- to dal grandissimo potenziale che permette lo scambio di infor- mazioni su scala mondiale; ma come ogni cosa, se usato nel mo- do scorretto, può portare a svariati problemi come la creazione di relazioni solamente “virtuali” con il rischio di ridurre o per- dere il contatto con la realtà.

Luca Troncon, Giovanni Daniel 4VB

4VB: abbiamo imparato la lezione

Dopo il video su youtube

L’ uva nera di Borgogna contiene un colorante : l’enocianina , che è un tonico. Contiene da 120-150 gr di zuccheri al chilo (glucosio e levulosio) , zuccheri direttamente assimilabili al contrario dei saccarosi indu- striali la cui trasformazione esige l’intervento del fegato. Proprietà: Molto digeribile , energetico muscolare e nervoso , rimineralizzante , disintossicante (favorisce il drenaggio organico) , stimolante e decongestionan- te epatico, rinfrescante , colagogo , diuretico , lassativo e ringiovanisce la pelle. MODO D’UTILIZZO. Uso orale: lavare con cura l’uva con acqua corrente, per eliminare il solfato di rame che generalmente copre gli acini. Cura di uva: Consumare esclusivamente da 1kg a due kg al giorno (da 700-1400 gr di succo). Diureti- ca , lassativa , eliminatrice dell’acido urico. Indicata per i dispeptici , gli stitici , i litiasici biliari e urinari , gli artritici , emorroidi e alcune tubercolosi polmonare .

Disintossicazione: 3 bicchieri da vino di succo al giorno , lontano dai pasti.

Uso esterno: Per il viso , un batuffolo di ovatta imbevuta di succo d’uva. Lasciare seccare dieci minuti e lavare con acqua tiepida ed un pizzico di bicarbonato di soda.

E’ utilizzato anche l’olio dei vinaccioli per foruncoli , antraci e flemmoni M.C. 5OA

LE BUONE REGOLE SULLA PRIVACY La privacy è il diritto alla riservatezza delle infor- mazioni personali e della propria vita privata. Per privacy si intende comunemente il diritto della per- sona di impedire che le informazioni che la riguar- dano vengano trattate da altri, a meno che il sogget- to non abbia volontariamente prestato il proprio consenso. Il termine privacy, concetto inizialmente riferito alla sfera della vita privata, negli ultimi decenni ha subito un'evoluzione estensiva, arrivando a indicare il diritto al controllo sui propri dati personali. La recen-

te diffusione delle nuove tecnologie ha contribuito ad un assottigliamento della barriera della privacy, come ad esempio la tracciabilità dei cellulari o la relativa facilità a reperire gli indi- rizzi di posta elettronica delle perso- ne. Di crescente rilievo è il tema della sicurezza informatica che riguarda sia i privati cittadini, sia le imprese: esso coinvolge tutti gli aspetti che riguar- dano la protezione dei dati sensibili archiviati digitalmente ma in partico- lare è noto al grande pubblico con riferimento all'utilizzo di Internet. In effetti, la rete è in grado di offrire una vasta gamma di informazioni e servizi ma contemporaneamente può costituire un luogo pericoloso per la nostra pri- vacy anche perché il mezzo stesso non è stato conce- pito per scambiare o gestire dati sensibili. La miglior difesa per la nostra privacy, in questa situazione di pre- carietà, consiste nell’utilizzare il buon senso e nell’a- dottare semplici accorgimenti tra cui:

- Utilizzare password non banali e con codici alfanu- merici.

- Installare e configurare bene firewall e antivirus tenendoli in seguito costantemente aggiornati.

- Procurarsi un antispyware in grado di ripulire efficacemente il sistema.

- - Non aprire allegati di e-mail provenienti da uten- ti sconosciuti o sospetti per evitare fenomeni di co- siddetto phishing.

E. Bortot – Prase 4VB

L’uva nera di Borgogna

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Molto spesso Greenpeace viene associato a lunghe battaglie per la salvaguardia delle balene o del clima, ma da qualche anno i suoi atti- visti protestano anche nei confronti della moda: pare, infatti, che nell’industria tessile si usino oltre duemila prodotti chimici, alcu- ni dei quali veramente tossici per l’uomo, come gli ftalati, che si accumulano nell’organismo disturbando l’equilibrio ormonale.

Con la campagna Fashion Duel Greenpeace ha chiesto a quindici case di alta moda italiane e francesi di im-

pegnarsi in un tipo di moda che ri- spetti il pianeta, non contaminata da deforestazione e sostanze tossiche.

Finora solo Valentino Fashion Group ha aderito all’iniziativa, al contrario di Prada, Dolce & Gab- bana, Chanel ed Hermès, che non hanno avuto nemmeno la decenza di rispondere ai questionari inviatoli. Di certo non sono mancate le proteste in

grande stile di Greenpeace: che ha anticipato di un ora il primo evento della settimana della moda di Milano: gli attivisti hanno srotolato sul Castello Sforzesco un tappeto con il logo della Fashion Duel lungo 12m,sul quale una modella-scalatrice ha sfilato brevemente prima dell’arrivo dei carabinieri. Sempre nell’ambito della stessa campagna, nella notte tra il 18 e il 19 febbraio, alcuni sostenitori, nel Quadrilate- ro della Moda a Milano, hanno realizzato dei graffiti sbiancando parti di selciato in modo da comporre figure, utilizzando la stessa tecnica per pulire i pavimenti. Sicuramente serviranno anni di battaglie per- ché le grandi industrie si rendano conto che, come dice il capo dei Sioux , nativi d’America : “ Solo quando l’ultimo fiume sarà pro- sciugato, quando l’ultimo albero sarà abbattuto, quando l’ultimo animale sarà ucciso, solo allora capirete che il denaro non si man- gia”. (C.D.R. 4CB)

L’agricoltura, in questi tempi di difficoltà economica, è stata chiaramente riconsiderata. Da ciò che è emerso dall’ultimo convegno nazionale intitolato “Il contributo dell’agricoltura per la riforma del lavoro e della crescita”, tenutosi a Roma con la partecipazione dell’ormai ex mini- stro del lavoro Elsa Fornero, tuttavia, è opportuno parla- re di “sopravvalutazione”. Dalle con-

clusioni che sono state fatte dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) sembra proprio che all’agricoltura ita- liana venga chiesto di assumere il ruolo di parafulmini, di interpretare la parte di un soggetto splendido ed incredibil- mente ottimista all’interno di uno sfon-

do dominato dalle tenebre. In una frase è possibile riassu- mere molto sinteticamente il modo con cui questo conve- gno si è concluso: 200.314 aziende agricole potranno as- sorbire 200.000 disoccupati. È un’affermazione apparente- mente incoraggiante, che sa tanto di statistica e poco di realtà.

Non è così automatico che 200.000 aziende agricole siano disposte ad assumere 200.000 disoccupati per far fronte ai disagi economici causati dalla crisi. Prima di tutto va conside- rato che l’aumento degli anni di lavoro necessari per arrivare alla pensione implica un “ristagno” di dipendenti all’interno

delle aziende che colpisce notevolmente i giovani (siano essi neodiplomati o neolaureati) che vedono l’esperienza degli ultrasessantenni prevalere sulla potenziale forza-lavoro pos- seduta dalle loro braccia. In secondo luogo va chiarito che gli italiani, salvo alcune eccezioni, non sono mai stati dotati di una buona capacità di adattamento a situazioni estreme che possono essere rappresentate dalla per- dita del proprio lavoro e ad essere quin- di costretti ad occuparsi delle campa- gne. Gli italiani, per definizione, pre- feriscono evitare tutto ciò che ha a che fare con il sacrificio ed appog- giarsi magari al proprio sindacato, aspettando che sia il lavoro ad essere comodamente offerto loro. L’analisi della situazione econo- mica agricola che è stata fatta al convegno, inoltre, è sbagliata anche dal punto di vista morale. Partendo dal presupposto che un paese come l’Italia non può vivere di sola agricoltura, non è giusto che gli agricoltori ed i contadini italiani vengano considerati il rifiuto della società nei periodi “di piena” e debbano invece offrire lavoro nel momento in cui salta in aria tutto il sistema del capitalismo industriale e finanzia- rio.

Filippo Gobbi 4CB

L’agricoltura salverà la nazione?

Rispondo con piacere, anche se con un po’ di ritardo, all’

appello a votare a favore di una vera riforma della Politica Agricola Comune (PAC) durante l’ultima sessione plena- ria del Parlamento europeo. Poiché sono da sempre impe- gnato per la difesa dell’ambiente, della biodiversità e del- la salute di tutti noi cittadini, ho votato in linea con le tue indicazioni, le stesse che 277 associazioni ed organizza- zioni europee hanno portato avanti nella loro lettera aper- ta a tutti gli europarlamentari in favore di una PAC più verde e più sostenibile. A Strasburgo ho votato contro le quattro relazioni sulla Politica Agricola Comune per- ché il testo approvato è orientato a mantenere un’agri- coltura non sostenibile, non rispettosa dell’ambiente, della salute e della biodiversità. Considero inaccettabile una PAC che non finanzi adeguatamente le buone prati- che agricole che rispettano la natura e che producono cibo sano con modalità sostenibili per le future generazioni.

Per questo motivo avevo presentato, insieme ad altri colleghi di diverse nazionalità, una serie di emendamen- ti trasversali per chiedere maggiori finanziamenti al greening, rotazione delle colture, migliori pratiche agricole per la tutela dell’ambiente, fine dei doppi pagamenti, normative ambientali europee obbligato- rie, più sicurezza alimentare, benessere animale e salu- te pubblica. Purtroppo, la maggioranza dei miei colleghi eurodeputati non ha approvato gli emendamenti presentati per correggere i danni provocati dalla Commissione Agri- coltura del Parlamento europeo (COMAGRI), la quale aveva stravolto il tentativo di riforma della Commissione europea. Quella a cui abbiamo, nostro malgrado, assistito è la vittoria delle grosse imprese agricole della monocol- tura, la vittoria delle sovvenzioni all’agricoltura industria- le che va contro la salute dei cittadini europei.

L a r is po s t a d i Z a n o ni s u l la PA C

Il settore primario può assorbire molti disoccupati

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R I

O S

L V I

L I

G I A L L o

Testo e fumetto di Mauro Montesel

l' i spe tto re s osp ett a d el s ig v erd i p oic hè i l p ropri eta rio è sta to c olp ito sul lato de stro del la

testa , p erc iò è pro ba bile che il c olp evo le si a d estri ma ne.

oss erv an do i d ue s osp etta ti s olo il s ig . v erd i è des trim ano ed è q uindi

il e. vol lpe co

La soluzione

Si è conclusa l’ ottava edizione di EUROPEA WINE CHAMPIONSHIP, svoltasi dal 26 al 29 aprile a Nova Gorica in Slovenia,

e Andrea Bresolin della classe 6 VA ha riportato una bella vittoria nello SPECIAL AWARD SLOVENIA, compe- tizione riguardante la conoscenza di vitigni, vini e zone viticole slovene, sba- ragliando la concorrenza di 54 partecipanti provenienti da 24 scuole di 12 Paesi europei .

Complimenti vivissimi ad Andrea da tutto il Cerletti!

Campione europeo Andrea Bresolin sbaraglia il campo degli avversari

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Presentata “Linea”, la nuova area break

Argenta, tra i primi operatori nel mercato della distribuzione automatica e semiautomatica, ha presentato lo scorso aprile

“Linea”, la nuova area break progettata dal gruppo di archi- tetti specializzatisi nel corso post laurea “Temporary Space &

Exhibition Design”, organizzato da POLI.design – Consorzio del Politecnico di Milano. L’innovativa area ristoro è stata allestita in anteprima all’interno di POLI.design ed è a disposi- zione degli oltre 1.000 architetti, desi-

gner e progettisti provenienti da tutto il mondo che frequentano i corsi di formazione post-universitaria organiz- zati dal Consorzio del Politecnico di Milano, a partire dal mese di aprile.

Questa installazione, che rappresen- ta la prima realizzazione pilota nell’ambito di un progetto più am- pio, nasce dalla collaborazione tra Argenta e il corso di Alta Formazio- ne “Temporary Space & Exhibition Design per l’innovazione di spazi espositivi e temporanei” del settore

“Design Experience” di cui Argenta è stata Sponsor Acca- demico 2011. Nell’ambito del corso il gruppo di progettisti Temporary Freak (Andrès Alvarez, Gemma De Maio, Giovan- na Allara Perla, Giovanni Lazzati, Giuseppe Greco, Niroscia Pagano) ha dato origine a “Linea”, una struttura modulare dal design moderno ed accogliente, che avvolge le vending machi- ne in una linea continua trasformandosi in sedute, mensole e comodi appoggi. Linea è caratterizzata da un’ampia possibilità compositiva che viene completata da una personalizzazione a pavimento, grazie alla collaborazione di Florim Ceramiche

SpA, che delinea ed evidenzia l’area break grazie all’innovati- vo sistema Slim/4+.

La struttura accoglie le diverse possibili composizioni di distributori automatici integrandole nello spazio circostan- te e favorendo la socializzazione, il comfort e l’interazione, grazie ad una serie di accessori quali portariviste, conteni- tori per la raccolta differenziata e tavoli snack.

“Siamo felici di questa partner- ship con POLI. design, nata ini- zialmente come supporto al pro- gramma didattico e sfociata di fatto nella realizzazione di un innovativo prototipo di area break, che ci auguriamo possa essere il primo di una lunga serie.

E’ la dimostrazione di quanto Argenta creda fermamente nell’investimento in ricerca e in- novazione. ” - ha dichiarato Ste- fano Fanti, Direttore Generale di Argenta - “Si tratta di una scelta in linea con la strategia del Gruppo, volta a trovare sempre nuove soluzioni a valore aggiunto per i propri clienti. Da anni infatti perseguiamo l’obiettivo di realizzare aree break, che non si limitino semplicemente a soddisfare un bisogno pri- mario, che può essere quello di bere un caffè, consumare uno snack o una bevanda, ma siano veri e propri luoghi integrati con il contesto circostante, dove le persone possa- no ricaricarsi e passare un piacevole momento di relax.

Linea rappresenta la soluzione, un prodotto dall’elevato conte- nuto di design, portavoce dei valori fondanti del nostro brand”.

Lo sponsorArgenta

Il parlamento europeo ha dato il via libera alla nuova PAC (Politica Agricola Comunitaria) 2014-2020: pagamenti diretti , sviluppo rurale , OCM Unica e regolamento “orizzontale” su finanziamento , gestione e monitoraggio. La riforma non entrerà in vigore prima del 2015 e fino a quel momento

saranno prorogate LE NORME VIGENTI. Vedia- mo i punti più importanti. Secondo quanto deciso a Strasburgo , ci sarà una maggiore attenzione a settori ed aree geografiche dove una riduzione degli aiuti troppo repentina potrebbe impattare negativamente sui redditi dei produttori. Al termine del periodo di applicazione delle nuove regole (2020) i premi non saranno ridotti più del 30% rispetto al primo anno di applicazione (2015). Gli Stati saranno liberi di adottare un proprio sistema per uniformare una parte dei titoli di pagamento. E’ stato stabilito inoltre un nuovo criterio di ripartizione delle risorse in

base al quale nessun Paese può percepire meno del 65% della media UE. Si è votato a favore della pubblicazione dei beneficia- ri dei finanziamenti agricoli così da individuare gli agricoltori attivi. I giovani agricoltori dovrebbero poi ottenere un 15 % in più sui pagamenti , fino a un massimo del 2 % delle risorse nazio- nali di pagamenti diretti ai produttori. E’ stata sostenuta , altresì, la proposta della Commissione di stabilire un tetto massimo per i pagamenti diretti a qualsiasi azienda , pari a 300mila euro , e di

ridurre i finanziamenti per chi riceve più di 150mila euro.Le aziende con certificazione ambientale che praticano il biologi- co e che già rispettano pratiche agro-ambientali di sviluppo rurale avranno automaticamente diritto ai Pagamenti Verdi.

Sulle OCM (organizzazioni di mercato) vi è la reintroduzione del GRANO tra le produzioni beneficiarie di intervento pubblico. Per garanti- re , inoltre , che la fine del regime delle quote latte non comporti una crisi nel settore lattiero- caseario , si prevedono aiuti per almeno tre mesi dedicati ai produttori di latte che hanno volon- tariamente tagliato la produzione del 5 % .Vi sono state proposte per mettere fine alle quote nel settore dello ZUCCHERO , in scadenza nel 2015 , per consentire ai produttori di barbabietole di pre- pararsi meglio per la liberalizzazione del settore prevista nel 2020. Il diritto d’impianto dei vigne- ti dovrebbe essere prorogato al 2030 , mentre per il settore ortofrutticolo si prevede , invece un rafforza- mento delle associazioni che potranno gestire i fondi di eserci- zio.Si sottolinea l’importanza di RIDURRE LA BUROCRA- ZIA e che le sanzioni contro la violazione delle regole europee siano proporzionali.Un ultimo punto riguarda i tagli agli aiuti diretti dell’anno in corso di quasi il 5 % e vengono esen- tati dai tagli solo i primi cinquemila euro dei sussidi , come forma di tutela nei confronti dei piccoli agricoltori.

NUOVA PAC: ECCO COSA CAMBIA Nessun paese percepirà meno del 65% della media UE

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