CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA – A.A. 2012-2013 PROVA SCRITTA DI GEOMETRIA DEL 21-01-13
Corso del Prof. Manlio BORDONI
Esercizio 1 . Sia U il sottospazio vettoriale di R4 generato dai vettori u1 =t(1 , 1 , −1 , 1) u2 =t(0 , 0 , 1 , −1) u3 =t(1 , 1 , 0 , 0)
(a) Determinare la dimensione ed una base ortonormale di U ; scrivere inoltre equazioni parametriche e cartesiane di U .
(b) Determinare equazioni cartesiane, la dimensione ed una base del comple- mento ortogonale U⊥.
(c) Decomporre il vettore v =t (2 , 2 , 2 , −2) nella somma v = u + w con u ∈ U e w ∈ U⊥.
(d) Dare la definizione di applicazione lineare L : Rn −→ Rm e specificare quando L si dice iniettiva, suriettiva o biiettiva.
(e) Dare la definizione del nucleo KerL e dimostrare che L `e iniettiva se e solo se KerL = {0}.
Soluzione
(a) La matrice che ha per colonne i vettori dati ha rango 2, quindi U ha dimensione 2. I vettori u2, u3 sono ortogonali e danno dunque una base ortogonale di U . Una base ortonormale si ottiene dividendo ciascuno di essi per la propria lunghezza, che vale √
2. Equazioni parametriche di U si ottengono scrivendo il generico vettore v ∈ R4 come combinazione lineare di u2, u3 : v = tu2+ t0u3 e sono
x1 = t0, x2 = t0, x3 = t, x4 = −t
Eliminando da queste i parametri si ottengono le equazioni cartesiane di U che sono x1− x2 = 0, x3+ x4 = 0.
(b) Le equazioni cartesiane di U⊥ si ottengono imponendo che il generico vettore v ∈ R4sia ortogonale a u2 ed u3e sono quindi x1+x2 = 0, x3−x4 = 0.
U⊥ ha codimensione 2 e quindi dimensione 4-2=2 ed una sua base si ottiene risolvendo il sistema omogeneo costituito dalle sue equazioni cartesiane, ad esempio
w1 =t (1 , −1 , 0 , 0) w2 =t(0 , 0 , 1 , 1)
(c) u `e la proiezione ortogonale di v su U mentre w `e la proiezione ortogonale di v su U⊥, dunque risulta, essendo u2, u3 una base ortogonale di U ,
u = PU(v) = Pu2(v) + Pu3(v) = 2 + 2
1 + 1u2+2 + 2
1 + 1u3 =t (2 , 2 , 2 , −2) = v ossia v ∈ U . Ne segue che w = 0, come risulta anche dal calcolo diretto del la proiezione ortogonale di v su U⊥.
(d),(e) Vedi libri di testo, vol. I, pp. 187-196.
Esercizio 2 . Sia T : R2 −→ R2 l’operatore rappresentato nella base cano- nica dalla matrice A00=
5 −4
−4 5
.
(a) Determinare,se esiste, una base ortonormale di R2 costituita da autovet- tori di T .
(b) Detta C la conica che in un riferimento cartesiano RC(O;i, j) ha equazione 5x2− 8xy + 5y2+ 18x − 18y + 9 = 0 ,
stabilire se C `e generale o degenere, se `e un’ellisse, iperbole o parabola e calcolare le coordinate del centro o del vertice a seconda del caso.
(c) Dire qual `e un riferimento cartesiano RC’(O’;i0, j0) in cui C ha equazione canonica e determinare tale equazione (si consiglia di usare il metodo degli inverianti).
Soluzione
(a) L’equazione caratteristica det(A00− λI) = λ2− 10λ + 9 = 0 d`a gli auto- valori λ1 = 1, λ2 = 9 con relativi autospazi E(1) =
t 1
1
t∈R
, E(9) =
t
1
−1
t∈R
. Pertanto una base ortonormale di R2 costituita da au- tovettori di T esiste, conformemente al teorema spettrale, ed `e per esempio i =
√1 12
√2
! , j =
√1 2
−√12
! .
(b) La matrice di C `e A =
9 9 −9
9 5 −4
−9 −4 5
ed il suo determinante vale A = −81, quindi C `e generale; essendo poi A00 = detA00 = 9 > 0, la conica
`
e un’ellisse con centro di coordinate
x0 = detA01 detA00 =
−det
9 −4
−9 5
det
5 −4
−4 5
= −1 , y0 = detA02 detA00 =
det
9 5
−9 −4
det
5 −4
−4 5
= 1
(c) Un riferimento in cui C ha equazione canonica `e per esempio quello con origine O0 il centro dell’ellisse e come versori i0, j0 quelli precedentemente calcolati.
Gli invarianti cubico, quadratico e lineare valgono rispettivamente A =
−81, A00 = 9, I = 10. Il metodo degli invarianti d`a allora l’equazione canonica 9
X2
9 + Y12 − 1
= 0 ossia (X92 +Y12) = 1.
Esercizio 3 . Nel piano sono dati il punto P 2 1
e le rette r : x−2y +2 = 0, s : x + y − 1 = 0.
(a) Scrivere l’equazione della retta r0 passante per P e parallela ad r.
(b) Scrivere l’equazione della retta s0 passante per P e perpendicolare ad s.
(c) Calcolare il coseno dell’angolo ˆrs essendo r orientata secondo le x crescenti ed s secondo le y decrescenti.
(d) Detto Q il punto r ∩ s, determinare le coordinate del punto R tale che P OQR sia un parallelogramma (O essendo l’origine delle coordinate).
Soluzione (a) r : x − 2y = 0.
(b) s : x − y − 1 = 0.
(c) Un vettore direttore di r ha coordinate −2
−1
e da esso si traggono i versori ±√1
5
−2
−1
; l’orientazione di r richiede che la prima coordinata debba essere positiva, dunque va scelto il segno - e si ha il versore r =
√2 15
√5
!
. Analogamente, l’orientazione di s `e data dal versore s =
√1 2
−√1
2
! . Risulta allora
cosrs = hr, si =b 1
√10
(d) Intersecando r ed s si trova il punto Q 0 1
. Per trovare R x y
basta imporre che risulti −→
OP =−→
QR ossia che x − 0 y − 1
= 2 − 0 1 − 0
da cui viene R ≡ 2
2
.
Esercizio 4 . Spazio euclideo. Riferimento cartesiano RC(O;i, j, k). Sono dati il piano α : 2x − y + 3z − 5 = 0 e la retta r :
x − y + z − 6 = 0 x − 4y − 2z − 3 = 0 (a) Verificare che r `e parallela ad α e calcolare la distanza di r da α.
(b) Determinare equazioni cartesiane della retta r0 proiezione ortogonale di r su α.
(c) Detti v un vettore direttore di r ed n un vettore perpendicolare ad α, determinare le coordinate del versore u perpendicolare sia a v che a n ed orientato secondo le x decrescenti. Calcolare inoltre il volume del paral- lelepipedo costruito sui vettori v, n, u.
(d) Dato un piano α : ax+by+cz+d = 0 ed una retta r :
a0x + b0y + c0z + d0 = 0 a00x + b00y + c00z + d00= 0 , scrivere e dimostrare la condizione di parallelismo fra α ed r.
(e) Scrivere e dimostrare la condizione di perpendicolarit`a di r con α.
Soluzione
(a) r ed α sono paralleli in quanto il sistema formato dalle loro equazioni non ammette soluzioni. La distanza di r da α `e uguale alla distanza da α di un qualsiasi punto di r, ad esempio P0
7 1 0
:
d(r, α) = d(P0, α) = |14 − 1 + 0 − 5|
√4 + 1 + 9 = 8
√14
(b) r `e l’intersezione di α col piano β contenente r e perpendicolare ad α. Il fascio di piani di asse r ha equazione x−y +z −6+k(x−4y −2z −3) = 0 ossia (1+k)x+(−1−4k)y+(1−2k)z−6−3k = 0. La condizione di perpendicolarit`a fra piani, aa0+ bb0+ cc0 = 0, d`a 2(1 + k) − 1(−1 − 4k) + 3(1 − 2k) = 0 cio`e l’assurdo 6 = 0: il piano β `e l’unico piano del fascio non rappresentato
dall’equazione scritta, ossia β : x − 4y − 2z − 3 = 0. Equazioni di r si ottengono mettendo a sistema quelle di α e di β.
(c) Parametri dirtettori di r sono ` = 6, m = 3, n = −3 per cui un vettore direttore di r `e per esempio v ≡
2 1
−1
, mentre un vettore perpendicolare
ad α `e per esempio n ≡
2
−1 3
: risulta allora
v ∧ n = det
i 2 2
j 1 −1
k −1 3
= 2i − 8j − 4k ≡
2
−8
−4
Il versore richiesto si ottiene, a meno del segno, dividendo il prodotto vet- toriale per la propria lunghezza; tenendo conto dell’orientazione, si ha u ≡
−√1
421
√21
√2 21
. Il parallelepipedo ha volume uguale al valore assoluto del prodotto misto dei tre vettori v, n, u ossia al valore assoluto del determinante che ha per colonne le coordinate dei tre vettori. Eseguendo i calcoli si trova che il volume vale 2√
21.
(d) Vedi libro di testo, vol. II pp. 168-170.
(e) Vedi libro di testo, vol. II pp. 203-204 e 211.