GLI INSETTI OLOMETABOLI
Grandi ali membranose molto innervate;
olometaboli primitivi; larve predatrici
dotate di un forcipe boccale pungente, adulti glicifagi, in talune specie predatori (es. C.
formosa) .
uova
NEUROTTERI
larva di crisopa
adulto di crisopa
uova di crisopa
Rhaphididae Myrmeleonidae
Mantispidae Ascalaphidae
NEUROTTERI
NEUROTTERI ODONATA DIFFERENZE
No articolazione alare
Si articolazione alare
Ali a tetto Ali in verticale
Ali orizzontali
Mecoptera
maschio di panorpa
Lunghe ali maculate
Capo
fortemente ipognato
Apice
addominale
bulboso (IX urite)
Anfigonici, con doni di cibo all’accoppiamento.
Uova cubiche o poliedriche, larve eruciformi (PZ 1-8), che vivono nel o sul terreno in ambienti umidi e ombrosi
Larva + astuccio
Trichoptera
Anfibiotici Acquatica, oligopoda, anoica o evoica
Ali con peli, apparato boccale lambente-
succhiatore
Ottimi bioindicatori della qualità delle acque
LEPIDOPTERA
Squame alari
Adulti con apparato boccale lambente Larve polipode o eruciformi
LEPIDOTTERI
Lepidotteri
Enorme sviluppo delle galee
galee
apparato boccale lambente
SOTTORDINI PRINCIPALI
MONOTRYSIA & DITRYSIA
98% delle
specie descritte
Presenza di due aperture genitali femminili:
Ostium bursae su urite VIII + apertura vera e propria su IX-X
HOMONEURA e HETERONEURA
Ali anteriori simili alle posteriori Simili ai Tricotteri
nerv. longitudinali Ali jugate
(jugum su ala anteriore)
Ali anteriori diverse dalle posteriori Cellula discale – Ali frenate
(frenulum su ala posteriore)
Apparato boccale masticatore oppure spiritromba breve
Spiritromba ben sviluppata
MICROLEPIDOTTERI
4 mm
7-8 mm Specie fillominatrici di
arboree da frutto oppure specie spermofaghe e tarme varie.
cemiostoma
mine
tignola dell’olivo litocollete del melo
minatrice serpentina degli agrumi
Leucoptera malifoliella
Cemiostoma o minatrice concentrica del melo
bozzoletto ad H sotto la corteccia
3-5 gen. /anno
3-4 mm
Phyllonorycter blancardella
Litocollete inferiore delle pomacee 2-4 gen./anno
Sverna nelle foglie cadute a terra Famiglia Gracillariidae
3-4 mm
Danni
cemiostoma
litocollete
La loro esplosione è indice di una situazione ecologica alterata
Forti attacchi possono causare filloptosi con
riduzione della fotosintesi e riflettersi sulla pezzatura dei frutti e sulle loro qualità organolettiche, alterandone anche la conservabilità.
mina a chiazza
mina spiralata
Leucoptera malifoliella
Phyllonorycter blancardella
Closterocerus
trifasciatus Sympiesis
sericeicornis
Apanteles laevigatus Apanteles
lautellus
Cirrospilus pictus
Pnigalio agraules
Pediobius pyrgo
Chrysocharis nitetis
Achrysocharella formosa
Fattori di controllo naturale
MELO
parassitizzazione di regola prossima al 90 %
Monitoraggio
Installare le trappole a feromoni se si prevede di impiegare gli IGR.
Campionamento:
controllare la pagina inferiore di circa 300 foglie/ha prelevate a caso su circa il 5-10% delle piante.
Il periodo di questi controlli si prolunga fino in estate.
Le larve del cemiostoma a fine sviluppo
abbandonano le mine appendendosi a fili sericei per raggiungere il tronco e le branche; il litocollete si incrisalida nella mina.
Seguire lo sfarfallamento dai manicotti raccolti
Possibili interventi
Chimico:
per il Cemiostoma la soglia è pari al 50% di foglie con uova o mine iniziali ed al 30% di foglie con mine più grandi;
per il Litocollete la soglia sale al 75% di foglie con uova o mine iniziali ed al 50% di quelle con mine di maggior diametro;
intervenire con gli IGR entro 3-4 giorni dall’inizio dei voli di I e II generazione, nei meleti soggetti a forti attacchi negli anni precedenti o con numerose crisalidi svernanti;
non trattare mai la III e IV generazione, perché limitate da numerosi antagonisti naturali.
rynaxypyr, emamectina benzoato, spinosad, azadiractina
Phyllocnistis citrella
Minatrice serpentina degli agrumi
Adulto larva nella mina mina fogliare
Tipico danno sulla nuova vegetazione È capace di svolgere molte generazioni
all’anno; compare a fine primavera-inizio estate; concentra i suoi attacchi sulla
parte terminale dei germogli.
Lascia indenne la crescita primaverile e quindi non causa danni apprezzabili sulle piante in produzione.
3-4 mm
Interventi possibili
Piante in formazione agronomici
meccanici
chimici
Agire su irrigazioni, concimazioni e potatura
Proteggere la chioma con tessuto non tessuto
Ai primi attacchi ricorrere a
tebufenozide, acetaprimid, abamectina, azadiractine
(oppure in vivaio)
Controllo naturale mediante il ricorso di alcuni efficaci entomofagi esotici che si sono acclimatati in Italia.
Tignola dell’olivo
Prays oleae
Un’interessante biologia che consente alla specie di sfruttare la presenza di differenti organi vegetali nei vari periodi dell’anno.
La specie svolge:
1 generazione antofaga 1 generazione carpofaga 1 generazione fillofaga
da maggio a giugno da giugno a settembre da settembre a maggio
Gli stadi larvali della gen. fillofaga scavano mine di aspetto diverso collegate all’età larvale.
Le larve mature erodono le foglie dall’esterno.
a. alare 12-15 mm
Danni
Danni trascurabili causano
le generazioni fillofaga e antofaga.
La generazione carpofaga può, in limitati casi o areali, creare danni inaspettati.
cascola precoce
cascola tardiva
danno
Monitoraggio
Possibilità di usare trappole feromoniche
Controllare l’evoluzione delle infestazioni sui fiori (1 larva danneggia fino a 40 fiori) e determinare la % d’infestazione per grappolo fiorale.
In genere la carica fiorale dell’olivo è tale che si tollerano infestazioni del 50%
Prays oleae
0 10 20 30 40 50 60 70
24,04 24,05 21.06 19.07 16.08 13.09 11.10 8.11
data
ad/trap/giorno
andamento del volo
Interventi possibili
Se diventa necessario, va effettuato verso
la fine di giugno, durante la fase di penetrazione
delle larvette nelle drupe con prodotti citotropici (es. fosmet, spinetoram) In biologico si usa Bacillus thuringiensis
( il danno sui frutti è pari a ca 1/3 di quello sui fiori)
Necessari dati quali:
densità di popolazione costo trattamento
produzione/pt prezzo prodotto
(Applicare eventuali fattori di conversione (indice di riduzione) per stimare la reale perdita di drupe per cascola)
LOTTA
TIGNOLA DELLA PATATA
Phthorimaea operculella
Specie considerata omodinama; presenta arresto di sviluppo a 10°C. Sverna da larva;
gli adulti si hanno in maggio. Essi hanno attività notturna e di giorno restano riparati sotto le piante.
Le uova sono deposte a gruppetti sulle piante ospiti (foglie e tuberi scoperti);
le larve endofite scavano mine fogliari e gallerie nei fusti e, in campo, nei tuberi non rincalzati, per continuare anche sul prodotto immagazzinato.
Può attaccare altre solanacee (tabacco, pomodoro, melanzana, peperone)
a. al. 10-17 mm
Famiglia Gelechiidae
utilizzare tuberi-seme sani e certificati ai sensi della normativa fitosanitaria vigente;
effettuare ampie rotazioni che escludano per qualche anno le solanacee;
impiegare varietà precoci ed a tuberificazione profonda, nelle zone notoriamente infestate;
Misure di controllo
In campo:
trapiantare ad 8-10cm di profondità;
eseguire frequenti rincalzature;
non ritardare la raccolta oltre la maturazione agronomica del prodotto;
distruggere immediatamente i residui colturali;
Il monitoraggio si avvale di trappole feromoniche
Alla cattura di 30 maschi/trappola/settimana si procede con l’impiego di un insetticida citotropico (es. phosmet, rynaxypyr)
Sulle colture di patata bisestile la soglia critica è maggiore: 70 adulti/trappola/settimana in settembre- ottobre.
Controllo chimico
trasportare tempestivamente i tuberi nei locali di conservazione;
proteggere con reti anti-insetto, a maglie di piccole dimensioni, tutte le aperture dei locali di conservazione;
dopo lo svuotamento, effettuare periodicamente un’accurata disinfezione dei locali adibiti allo stoccaggio dei tuberi;
regolare la temperatura dei magazzini al di sotto dei 10°C.
Misure di controllo
In magazzino:
Anarsia lineatella
Costruzione del bozzolo
Tignola dei germogli del pesco
La larvetta (II età) svernante in ibernacoli per completare lo sviluppo, alla ripresa vegetativa, attacca gemme, fiori e frutticini, oltre a minare i primi germoglietti.
La specie ha
3 gen. incomplete all’anno
Lo stadio larvale durante l’estate dura ca. 20 giorni
Ogni larva penetra in almeno 3 germogli durante lo sviluppo post-embrionale
Dannosità
Danno di fine inverno Erosioni fogliari Attacco su frutto
Gravi danni nei vivai dove vengono attaccati gli innesti a gemma dormiente e i germogli primaverili con distruzione della parte aerea.
Le cv tardive possono subire gravi attacchi da questo carpofago.
Su albicocche la larva si localizza vicino al nocciolo erodendo la polpa senza che l’attacco sia visibile dall’esterno.
Monitoraggio e lotta
Trappole da fine fioritura (con 7-10 ad/trap/set
prevedere campionamento su 100 germogli e 100 frutti) SI= 3% di infestazione attiva
(%germogli inf./3 + %frutti infestati/2)
Disorientamento con erogatori collocati prima (ca 300-1000/ha) dell’inizio dei voli
Emamectina benzoato, metossifenozide, spinosad, azadiractina
Tuta absoluta
Gelechiidae - Tignola o fillominatrice del pomodoro
Specie omodinama. Le larve non vanno in diapausa sono pertanto presenti per tutto l’anno compiendo 10-12 generazioni.
Le femmine depongono le uova nella parte aerea della pianta ospite, in genere sulla pagina inferiore delle foglie.
La larva si impupa sul suolo e più raramente nelle mine sulle foglie.
Tuta absoluta
Le giovani larve penetrano nei frutti, nelle foglie o negli steli
formando delle gallerie o delle mine. La presenza di gallerie nello stelo determina un’alterazione dello sviluppo dell’intera pianta.
Sulle foglie la parte interessata è il solo mesofillo e non l’epidermide che rimane intatta. Le foglie minate assumono un aspetto
trasparente. Il fitofago predilige le gemme apicali, i fiori e i frutti.
Colpisce solo la parte epigea della pianta.
• Uso di materiale di propagazione sano e certificato ai sensi della normativa fitosanitaria vigente.
• Misure fisiche di protezione
(reti anti-insetti, doppie porte nelle serre) per evitare l’entrata degli adulti.
• Pacciamatura con teli di plastica con la finalità di ostacolare l’incrisalidamento.
• Eliminazione dei residui colturali infestati
• Eliminazione delle erbe infestanti
(in particolare delle solanacee spontanee).
• Rotazioni con piante diverse dalle solanacee.
Controllo integrato
• Trappole a feromone per il monitoraggio (almeno 1 trappola ogni 3000 mq)
• Trappole a feromone per la cattura massale con acqua
• Uso di Bacillus thuringiensis
•Uso di antagonisti naturali (Nesidiocoris, Macrolophus)
• Controllo chimico
(s.a. indoxacarb, spinosad, metaflumizone, emamectina benzoato, rynaxypyr, lambda cialotrina)
Controllo integrato
• Tecnica del disorientamento (adatta agli ambienti protetti)
Misure post-raccolta:
distruzione dei residui colturali;
vigilanza nei magazzini e distruzione dei frutti infestati;
pulizia dei recipienti di raccolta
Controllo integrato
LEPIDOTTERI TORTRICIDI Specie carpofaghe = fitofagi chiave
carpocapsa
danno da tignola del susino Larva del
baco delle mele
Danno da ricamatore
Ali di tortricidi Caratteristica la forma subrettangolare dell’ala anteriore, con margini anteriore e posteriore subparalleli.
pandemis
Come riconoscere un tortricide
Tipico ciclo di un tortricide
Tortricidi pericolosi fitofagi chiave
Cydia funebrana Cydia molesta
Pammene fasciana Cydia fagiglandana Cydia splendana
Cydia pomonella Cydia pyrivora
Lobesia botrana
Eupoecilia ambiguella
DRUPACEE
CASTAGNO
POMACEE
VITE
Pandemis, Archips, etc.
Ricamatori dei fruttiferi
Le diverse specie presentano ciclo differente; spesso
presenti più specie che si succedono durante l’intera stagione
Ciclo tipo: quello di Pandemis heparana
Dannosità
Monitoraggio
Da non sottovalutare; i danni sui frutti, i tipici ricami possono deprezzare notevolmente la produzione
Controlli sulla vegetazione dalla fase dei mazzetti affioranti in poi sulla attività larvale primaverile. SI = 3-5% germogli infestati.
In primavera-estate:
Si utilizzano le trappole a feromone per seguire i voli delle specie.
SI: in questa fase (luglio-agosto) soglia da carpofago tipico, pari all’1-2% dei frutti attaccati.
Possibili interventi
Installare le trappole a feromoni a fine marzo- inizio aprile, se si intende impiegare gli IGR o il Bacillus thuringiensis var. kurstaki.
i trattamenti contro la Carpocapsa sono efficaci anche contro le generazioni estive di questi fitofagi;
se si impiegano gli IGR o il Bacillus thuringiensis var. kurstaki
la soglia d’intervento, valutata sul numero di individui catturati in 1-2 settimane, è pari a 15 adulti per trappola, se si conteggia
esclusivamente Pandemis cerasana o 30 adulti per trappola se si conteggiano tutte le specie presenti.
Tebufenozide, metossifenozide, spinosad, indoxacarb emamectina benzoato, rynaxypyr (= chlorantraniliprole)
Cydia pomonella
Carpocapsa o baco rosa delle mele
Presenta 1-3 gen./anno a seconda della zona climatica
Sverna come larva matura lungo i tronchi
I voli non sono proprio sincronizzati;
in genere la punta max. primaverile cade nella fase di frutticini allegati.
Sovrapposizione di generazioni
Dove sverna la larva della cidia
Le larve prossime al terreno vanno soggette a forti mortalità naturali.
I voli di accoppiamento sono guidati dall’emissione del codlemone.
Le ovideposizioni iniziano con T° pomeridiane di 15-16°C.
Le uova sono deposte in prossimità dei frutti (10-20 cm): ciò
dipende dalla loro attrattività (emissione di α-farnesene dell’epicarpo).
L’incubazione dura in questo periodo 6-16 giorni.
La larva neonata è vagabonda per alcune ore (anche + di 48h in Ia G);
poi penetra nei frutti da punti riparati.
Dannosità
Specie pericolosissima. La % di frutti attaccati raggiunge il 100%La larva penetra nell’endocarpo e si nutre dei semi.
Il bacato secco è opera di larve morte poco dopo la penetrazione
La mortalità larvale per cause abiotiche e biotiche è molto elevata, ma non sufficiente ad eliminare la pericolosità di questo carpofago.
Monitoraggio
Installare alla fase di mazzetti affioranti le trappole a feromoni, da controllare settimanalmente fino a poco prima della raccolta.
Campionamento:
alle prime catture verificare la percentuale
di attacchi ai frutti, esaminando circa 500 frutti/ha
Sistemazione delle fasce trappola in campo nel mese di agosto, per intercettare le larve mature che si avviano a trascorrere la lunga diapausa invernale
Uso di un modello previsionale
Conoscendo lo zero di sviluppo della carpocapsa, pari a 10°C, si può calcolare la somma termica necessaria al completamento di una generazione del tortricide.
°G = Tmax + Tmin
- a 2
minimo termico per la specie
Si fa partire questo calcolo dal 1° gennaio oppure da un evento biologico certo (= biofix), quale può essere l’inizio
dei voli dei maschi, consentendo di prevedere tutte le fasi fenologiche successive di una specie.
La formula per il calcolo dei °G
Il modello previsionale della carpocapsa
°G = Tmax + Tmin
- a 2
minimo termico per la specie
Uovo-adulto: ~750°G Inizio I volo: 150°G Deposizione: ~225 °G Schiusa: 300-310°G Inizio II volo: 880 °G
Fase di testa nera dopo 80-85 °G dalla deposizione del primo uovo
Calibrare il metodo per ogni comprensorio
Fase critica del ciclo:
Curva di volo – curva di ovideposizione
Cydia pomonella
Importanza nel definire correttamente il periodo di ovideposizione
Lotta alla carpocapsa del melo
la soglia di intervento è pari all’1-2% di frutti con uova o primi fori di penetrazione, se si usano gli organofosforici;
al superamento della soglia di 3-5 maschi/trappola/settimana, se si impiegano gli ICI, MAC o il (CpGV) (= Cydia pomonella
granulosis virus) Nei disciplinari di produzione integrata:
Uso corretto: durante le prime
fasi dell’ovideposizione
Altre s.a.: vedi ricamatori
Difficoltà di lotta alla carpocapsa
Numerose e preoccupanti manifestazioni di resistenza si registrano in diversi areali di produzione italiani ed europei nei confronti di s.a. storiche, quali esteri fosforici e
diflubenzuron e altri IGR (anche resistenza incrociata).
La soluzione attuale a questi problemi è il ricorso a:
coltivazione sotto rete
disorientamento – confusione sessuale lotta microbiologica con CpGV
(
previsti anche 5-6 trattamenti)
La coltivazione sotto rete: il sistema ALT-CARPO
monofilare
La coltivazione sotto rete: il sistema ALT-CARPO monoparcellare
Mating disruption più efficace nel monoparcellare
Creazione di false tracce feromoniche che impediscono al maschio di localizzare le femmine nell’ambiente così trattato
Vantaggi: impatto ambientale pressoché nullo;
forte riduzione o eliminazione dei mezzi chimici;
salvaguardia di operatori e consumatori;
valore aggiunto per le produzioni ottenute
DISORIENTAMENTO (= Mating disruption)
Alcuni diffusori feromonici per la lotta alle tignole delle drupacee e alla carpocapsa
Isomate
Ecodian RAK
Ecopom
Cydia molesta
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21
controlli
catture medie/trappola
senza dis.
con dis.
.
Confronto tra catture effettuate con trappola per monitoraggio in frutteto trattato tradizionalmente o sottoposto a disorientamento.
Anche nei frutteti trattati
con questo metodo di lotta
si continua a monitorare
il fitofago
DISORIENTAMENTO
efficacia condizionata dai seguenti fattori
• Diffusione irregolare delle miscele: effetto bordo, venti dominanti
• Forma degli appezzamenti e superficie minima
• Non corretta e/o ritardata sistemazione dei diffusori
• Intensità di infestazione dell’anno precedente
• Comparsa di fitofagi secondari (es. C. molesta su melo)
• Impropria conservazione dei diffusori
• Puntare ad una gestione comprensoriale della difesa
sistemi automatizzati per la diffusione della miscela da stazioni fisse e ad intervalli pre-determinati.
Evoluzione del metodo
puffer
Autoconfusione
Autosterilizzazione
Feromoni
micro-incapsulati
Attract & kill
Alternativa pratica al disorientamento noto come
metodo attratticida
Cydia molesta
Tignola orientale del pesco
Sverna da larva matura in diapausa.
Può svolgere 4-5 gen./anno.
Come per la C. pomonella l’attività è
crepuscolare con T° > 16°C
Le larvette di I gen. hanno lo stesso comportamento vagabondo della carpocapsa
Dannosità
Tipico “attacco a bandiera”
L’estremità dei germogli attaccati secca e prende l’aspetto di una banderuola con colature gommose dal foro basale di penetrazione.
I frutti giovani attaccati vanno soggetto ad emissioni gommose e a cascola, quelli maturi vanno soggetti a marcescenza.
I danni su piante in formazione: deformazioni ed indebolimento della chioma.
Monitoraggio
Installare le trappole a feromoni a fine fioritura nel caso si intendano utilizzare gli IGR.
Campionamenti:
su 100 germogli/ha e/o 100 frutti/ha scelti a caso sul 5-10% delle piante, dopo le prime catture degli adulti o, in assenza di trappole, al verificarsi dei primi attacchi.
Le catture possono essere molto numerose, ma ciò non indica un reale rischio di danno.
fondo collante
capsula feromonica
Possibili interventi
Scelta di cv precoci in aree molto infestate.
Mantenere pulita la zona del colletto, abituale zona di svernamento larvale
SI =
s.a. = fosmet, etofenprox, spinosad,
emamectina benzoato, MAC (metossifenozide)
SI = 3% di infestazione attiva, come per l'Anarsia, calcolata con la formula:
(% di germogli infestati + % di frutti infestati) 3
per la Cidia la soglia di intervento è di 1-2% di germogli e/o frutti infestati 2
Metodo del disorientamento
Il metodo è particolarmente adatto per la difesa di cv a maturazione media.
Le cv tardive sono particolarmente soggette agli attacchi delle popolazioni di fine estate di cidia che si rivolgono solo ai frutti.
In ogni caso il metodo funziona meglio se le popolazioni hanno media densità e le piante hanno sviluppo contenuto.
Ricordarsi, inoltre che da metà luglio compare anche la mosca della frutta che rende necessari trattamenti all’inizio dell’invaiatura.
Cydia funebrana
Tignola delle susine
In Italia la specie compie 3 gen./anno
Depone direttamente
sui frutti
L’accavallamento delle generazioni fa sì che uova e larve siano presenti per tutta il periodo primaverile-estivo.
Le larvette passano attraverso la zona
peduncolare
Dannosità
Le cv precoci sono scarsamente infestate,
mentre quelle tardive subiscono pesanti attacchi Determina:
cascola precoce dei frutticini emissioni gommose deturpanti cascola di frutti pre-maturati diffusione di moniliosi
Punti di penetrazione
Possibili interventi
Installare le trappole a feromone se si intende impiegare il Bacillus thuringiensis.
Chimico:
SI = 10 catture/trappola/settimana;
SI da sviluppo frutti ad invaiatura > 1-3% di frutti con uova o attacco
Bacillus thuringiensis var. kurstaki
emamectina benzoato, spinosad, fosmet, etofenprox
Possibilità di lotta con il metodo del disorientamento (Ecodian CF – Isomate OFM rosso)
TIGNOLETTA & Tignola
Lobesia botrana
Eupoecilia ambiguella
La lobesia presenta 4 gen./anno; specie termofila
Danni
1a deposizione sulle infiorescenze;
l’attacco si protrae anche nelle prime fasi dell’allegagione.
Di norma le perdite in questa fase sono compensate da un incremento ponderale degli acini diradati.
2a deposizione e successive, direttamente sugli acini in accrescimento;
le larve carpofaghe attaccano più acini dello stesso grappolo, svuotandoli e creando le condizioni per un insediamento della botrite sui grappoli così danneggiati.
Fattori di controllo naturale
Numerosi predatori generici (ragni, crisope, etc.) Parassitoidi oofagi (Trichogramma)
Parassitoidi pupali (Icneumonoidei)
Funghi entomopatogeni (Beauveria bassiana)
Monitoraggio
Installare le trappole a feromoni se si intende impiegare gli IGR (tebufenozide, metossifenozide)
o Bacillus thuringiensis var. kurstaki.
Campionamento:
esaminare 200 grappoli/ha, per accertare la presenza di uova e giovani larvette
Insetticidi tradizionali (clorpirifos-metile, fosmet) oppure spinosad, emamectina benzoato, abamectina al
superamento delle soglie:
per la II gen. 10-15% di grappoli attaccati;
per la III gen. la soglia si abbassa al 5-10%.
intervenire con Bacillus thuringiensis var. kurstaki, addizionando 0.5 Kg di zucchero/hl, o con IGR MAC sugli adulti ovideponenti, quindi dopo due settimane dall’inizio dei voli della generazione carpofaga
Interventi
Possibilità di lotta con il metodo del disorientamento
Pammene fasciana Cydia fagiglandana Cydia splendana
Tortrice precoce
Tortrice tardiva
Tortrici delle castagne
(T. precoce) (T. intermedia) (T. tardiva)
Tortrice intermedia
Le specie hanno biologie simili ma scalari
La prima specie (precoce) ha un lungo volo che inizia già a maggio e dura fino ad agosto con picco durante la fase di fioritura-formazione dei ricci;
il volo della seconda tortrice presenta un picco agli inizi di agosto, nella fase della cascola naturale dei ricci.
La terza specie (tardiva), la più dannosa, compare in agosto (picco a fine mese – inizi di settembre); le larve attaccano frutti già formati, penetrando alla base dei ricci e
raggiungendo il punto di attacco delle castagne.
Il riccio attaccato cade al suolo prematuramente
Biologia delle tortrici delle castagne
Monitoraggio
Danni
Sono causati dalle due tignole più tardive, con attacco su frutto quasi maturo che
viene completamente alterato.
Per seguire i voli si possono usare le trappole feromoniche
Interventi
Lotta agronomica
Cv a maturazione precoce
Pulitura del sottobosco dai ricci Lotta biologica
Nematodi entomopatogeni Lotta chimica
Piretroidi Lotta biotecnica
Disorientamento
Interventi
Raccolta ravvicinata
Ammassare i frutti su superfici in cemento
Disinfestare i frutti con H2O a 50°C per 45’
(curatura delle castagne)
Ala di nottuide
campo basale campo distale
campo mediano
Macchie e linee ondulate sono il marchio di famiglia
Reniforme claviforme
cunei ocellare
Apertura alare:
35-50 mm
LEPIDOTTERI NOTTUIDI
LEPIDOTTERI NOTTUIDI
Larva (=turdo) di nottua terricola
adulto
danno
Il genere Agrotis raggruppa le
tipiche
nottue terricole;
Spodoptera
Helicoverpa
Nottue fogliari
LEPIDOTTERI NOTTUIDI
Controllo chimico:
in caso di erosioni fogliari, esaminare la superficie inferiore delle foglie per rilevare la presenza di ovature o larvette;
in caso di piantine troncate al colletto si esaminano gli strati superficiali del suolo, ai piedi di 2-3 piantine ogni 10-20 m del percorso;
intervenire in presenza di larve.
esche avvelenate a base di metiocarb
Nottue terricole
Con + del 5% di infestazione si ricorre ad un intervento chimico riparatore
Geodisinfestazione localizzata al trapianto con piretroidi granulari (teflutrin, cipermetrina)
Controllo chimico:
intervenire in presenza di attacchi dell’1-2 % ai frutti o al 5-10% di piante:
alla comparsa delle prime larve
Nottue fogliari
Bacillus thuringiensis ( ceppo EG 2348) piretroidi, indoxacarb emamectina benzoato abamectina, spinosad rynaxypyr, indoxacarb, metossifenozide
azadiractina Accurato monitoraggio dei voli per le specie endofite
seguito da scrupolosi campionamenti
Nottua del cavolfiore
Mamestra brassicae
Compie 2 gen./anno con voli in aprile-maggio e agosto-settembre.
Sverna da crisalide nel terreno.
Le femmine possono deporre oltre 2000 uova in gruppi di qualche decina sulla pagina inferiore dei cavoli
I danni si manifestano su tutta la pianta con
defogliazioni e gallerie nei fusti ed infiorescenze.
a. al. 35-50 mm
ovatura
Piralide & Sesamie
Ostrinia nubilalis
Sesamia cretica
Sesamia nonagrioides
piralide
sesamia
In Italia 1-2 gen./anno con popolazioni mono-bivoltine.
Voli presenti tutta l’estate.
Svernano da larva matura negli stocchi Piralide:
deposizioni in giugno e dalla metà di luglio a fine agosto
2 gen./ anno
a. alare 30-40 mm
ooplacca di piralide
Piralide & Sesamie
Danni sulle piante giovani
su lamine e guaine fogliari e poi dello stocco in cui sono scavate gallerie che causano anche rotture degli stessi.
Le II generazioni preferiscono le
infiorescenze, le brattee della spiga, la spiga stessa, con forte riduzione della produzione e sviluppo di funghi quali
Giberella e Fusarium e relative micotossine.
Dannosità
Agronomico:
distruzione ospiti alternativi lungo i fossi;
uso di varietà resistenti, ricchi in DIMBOA.
Lotta obbligatoria:
distruzione dei residui di coltivazione entro il 15 aprile, mediante sfibratura degli stocchi
Controllo
Chimico: SI 2-3 larve/pianta, solo in I gen., con granulari nelle guaine fogliari; stessi interventi in II gen., se necessari, con distributrici su trampoli; impiego di Bt var. kurstaki
Monitoraggio
Uso di trappole feromoniche
Coretrap
Controllo biologico
metodo inondativo con parassitoidi oofagi sulla I e
sulla II ovideposizione (dose di 125 ovuli o capsule /ha per un totale max. di 450.000 parassitoidi / ha/ II gen.)
Drone dispensatore per lanci di Trichogramma Costo pari a
90 Euro/ha
ovatura capsule
Parassitizzata Trichogramma
Controllo delle aflatossine da Aspergillus flavus
Per contenere lo sviluppo di aflatossine in mais danneggiato da piralide, quest’anno è stato proposto, con il nome di AF-X1 2019, un formulato a base di un ceppo atossigeno selezionato di A. flavus (MUCL54911, con un contenuto pari a 1.0 x105 UFC/g). Quando viene applicato alla coltura, in opportune dosi (25 kg/ha di formulato), compete con i ceppi di A.
flavus che producono le aflatossine e riesce a limitarne la presenza.
PIERIDI
Pieris brassicae Pieris rapae
cavolaia
rapaiola Specie polivoltine
(3-4 gen. la brassicae e 6-7 la rapae)
che svernano da crisalide, tipicamente cingulate su vari supporti (pali, muri).
Le larve sono gregarie nelle prime età larvali per la brassicae mentre sono solitarie fin dalla schiusa per la rapae.
Danni tipici da vorace bruco defogliatore.
Si rinvengono su tutte le brassicacee spontanee e coltivate.
Queste piante contengono glucosidi
che agiscono da indicatori e fagostimolanti.
♀ ♀
Fattori di controllo biologico
oofago l a r v a l i
pupale
parassitoidi
NPV di M. brassicae
Virus Batteri Funghi
Chimico:
intervenire con gli IGR alle prime ovideposizioni;
intervenire su larve di 1° età;
intervenire su larve mature
diflubenzuron lufenuron
metossifenozide spinosad
B. thuringiensis var. kurstaki azadiractina
indoxacarb emamectina
fosmet
etofenprox
La lotta non è complicata se condotta contro le larve giovani
di questi lepidotteri che si trovano esposti sulle foglie più esterne
RODISCORZA
sesia
Larva e danno di sesia Spoglia di crisalide
Colorazioni pseudosematiche
SESIIDAE
Danni
Monitoraggio
Per seguire gli sfarfallamenti si possono marcare i fori di uscita di gallerie con crisalidi. Essi saranno controllati ad intervalli di 3-4 giorni, annotando il numero di crisalidi aperte e sporgenti da detti fori, per favorire la fuoriuscita degli adulti. Al 40-50% di crisalidi vuote intervenire. In genere i trattamenti anti-cidia sono utili per
controllare queste specie.
SI= 2-3 crisalidi/pt giovani
Possibile uso di nematodi entomopatogeni
RODILEGNI
zeuzera
Larve del rodilegno rosso e di quello giallo
cossus
Anche le differenze biologiche tra le due specie sono notevoli
FAMIGLIA COSSIDAE
Zeuzera pyrina Rodilegno giallo
Presenza in campo di popolazioni annuali e biennali
Larva svernante
Danni
Monitoraggio
Utilizzo di trappole feromoniche da maggio per il controllo dei voli
Controllo chimico:
trattare dopo 3 settimane dall’inizio del volo (Spinosad, Teflubenzuron)
Metodo biotecnico:
cattura massale con 10 mass-trap/ ha
Cossus cossus Rodilegno rosso
Il ciclo è pluriennale: 3-4 anni
La femmina depone uova in gruppi di 15-35 nella parte bassa del tronco;
le larvette restano gregarie fino al primo inverno.
Danni
Monitoraggio
Nei casi più gravi ci possono essere decine di larve per pianta, localizzate tra colletto e radici principali, causa di morte delle piante. Il legno di pioppo e noce può subire danni irreparabili. Gravi i
danni anche su ciliegio e pesco.
Utilizzo di trappole feromoniche da maggio per il controllo dei voli
Possibili interventi
Controllo chimico:
Trattamenti localizzati con EF persitenti sui tronchi durante i voli estivi.
Metodo biotecnico:
cattura massale con 10 mass-trap/ ha Meccanico:
nei frutteti di piccole dimensioni e nel caso di infestazioni circoscritte a poche piante, ricorrere all’uncinatura delle larve con fil di ferro.