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GLI INSETTI OLOMETABOLI

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Academic year: 2022

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(1)

GLI INSETTI OLOMETABOLI

(2)

Grandi ali membranose molto innervate;

olometaboli primitivi; larve predatrici

dotate di un forcipe boccale pungente, adulti glicifagi, in talune specie predatori (es. C.

formosa) .

uova

NEUROTTERI

larva di crisopa

adulto di crisopa

uova di crisopa

(3)

Rhaphididae Myrmeleonidae

Mantispidae Ascalaphidae

NEUROTTERI

(4)

NEUROTTERI ODONATA DIFFERENZE

No articolazione alare

Si articolazione alare

Ali a tetto Ali in verticale

Ali orizzontali

(5)

Mecoptera

maschio di panorpa

Lunghe ali maculate

Capo

fortemente ipognato

Apice

addominale

bulboso (IX urite)

Anfigonici, con doni di cibo all’accoppiamento.

Uova cubiche o poliedriche, larve eruciformi (PZ 1-8), che vivono nel o sul terreno in ambienti umidi e ombrosi

(6)

Larva + astuccio

Trichoptera

Anfibiotici Acquatica, oligopoda, anoica o evoica

Ali con peli, apparato boccale lambente-

succhiatore

Ottimi bioindicatori della qualità delle acque

(7)

LEPIDOPTERA

(8)

Squame alari

Adulti con apparato boccale lambente Larve polipode o eruciformi

LEPIDOTTERI

(9)

Lepidotteri

Enorme sviluppo delle galee

galee

apparato boccale lambente

(10)

SOTTORDINI PRINCIPALI

MONOTRYSIA & DITRYSIA

98% delle

specie descritte

Presenza di due aperture genitali femminili:

Ostium bursae su urite VIII + apertura vera e propria su IX-X

HOMONEURA e HETERONEURA

Ali anteriori simili alle posteriori Simili ai Tricotteri

nerv. longitudinali Ali jugate

(jugum su ala anteriore)

Ali anteriori diverse dalle posteriori Cellula discale – Ali frenate

(frenulum su ala posteriore)

Apparato boccale masticatore oppure spiritromba breve

Spiritromba ben sviluppata

(11)

MICROLEPIDOTTERI

4 mm

7-8 mm Specie fillominatrici di

arboree da frutto oppure specie spermofaghe e tarme varie.

cemiostoma

mine

tignola dell’olivo litocollete del melo

minatrice serpentina degli agrumi

(12)

Leucoptera malifoliella

Cemiostoma o minatrice concentrica del melo

bozzoletto ad H sotto la corteccia

3-5 gen. /anno

3-4 mm

(13)

Phyllonorycter blancardella

Litocollete inferiore delle pomacee 2-4 gen./anno

Sverna nelle foglie cadute a terra Famiglia Gracillariidae

3-4 mm

(14)

Danni

cemiostoma

litocollete

La loro esplosione è indice di una situazione ecologica alterata

Forti attacchi possono causare filloptosi con

riduzione della fotosintesi e riflettersi sulla pezzatura dei frutti e sulle loro qualità organolettiche, alterandone anche la conservabilità.

mina a chiazza

mina spiralata

(15)

Leucoptera malifoliella

Phyllonorycter blancardella

Closterocerus

trifasciatus Sympiesis

sericeicornis

Apanteles laevigatus Apanteles

lautellus

Cirrospilus pictus

Pnigalio agraules

Pediobius pyrgo

Chrysocharis nitetis

Achrysocharella formosa

Fattori di controllo naturale

MELO

parassitizzazione di regola prossima al 90 %

(16)

Monitoraggio

Installare le trappole a feromoni se si prevede di impiegare gli IGR.

Campionamento:

controllare la pagina inferiore di circa 300 foglie/ha prelevate a caso su circa il 5-10% delle piante.

Il periodo di questi controlli si prolunga fino in estate.

Le larve del cemiostoma a fine sviluppo

abbandonano le mine appendendosi a fili sericei per raggiungere il tronco e le branche; il litocollete si incrisalida nella mina.

Seguire lo sfarfallamento dai manicotti raccolti

(17)

Possibili interventi

Chimico:

per il Cemiostoma la soglia è pari al 50% di foglie con uova o mine iniziali ed al 30% di foglie con mine più grandi;

per il Litocollete la soglia sale al 75% di foglie con uova o mine iniziali ed al 50% di quelle con mine di maggior diametro;

intervenire con gli IGR entro 3-4 giorni dall’inizio dei voli di I e II generazione, nei meleti soggetti a forti attacchi negli anni precedenti o con numerose crisalidi svernanti;

non trattare mai la III e IV generazione, perché limitate da numerosi antagonisti naturali.

rynaxypyr, emamectina benzoato, spinosad, azadiractina

(18)

Phyllocnistis citrella

Minatrice serpentina degli agrumi

Adulto larva nella mina mina fogliare

Tipico danno sulla nuova vegetazione È capace di svolgere molte generazioni

all’anno; compare a fine primavera-inizio estate; concentra i suoi attacchi sulla

parte terminale dei germogli.

Lascia indenne la crescita primaverile e quindi non causa danni apprezzabili sulle piante in produzione.

3-4 mm

(19)

Interventi possibili

Piante in formazione agronomici

meccanici

chimici

Agire su irrigazioni, concimazioni e potatura

Proteggere la chioma con tessuto non tessuto

Ai primi attacchi ricorrere a

tebufenozide, acetaprimid, abamectina, azadiractine

(oppure in vivaio)

Controllo naturale mediante il ricorso di alcuni efficaci entomofagi esotici che si sono acclimatati in Italia.

(20)

Tignola dell’olivo

Prays oleae

Un’interessante biologia che consente alla specie di sfruttare la presenza di differenti organi vegetali nei vari periodi dell’anno.

La specie svolge:

1 generazione antofaga 1 generazione carpofaga 1 generazione fillofaga

da maggio a giugno da giugno a settembre da settembre a maggio

Gli stadi larvali della gen. fillofaga scavano mine di aspetto diverso collegate all’età larvale.

Le larve mature erodono le foglie dall’esterno.

a. alare 12-15 mm

(21)

Danni

Danni trascurabili causano

le generazioni fillofaga e antofaga.

La generazione carpofaga può, in limitati casi o areali, creare danni inaspettati.

cascola precoce

cascola tardiva

danno

(22)

Monitoraggio

Possibilità di usare trappole feromoniche

Controllare l’evoluzione delle infestazioni sui fiori (1 larva danneggia fino a 40 fiori) e determinare la % d’infestazione per grappolo fiorale.

In genere la carica fiorale dell’olivo è tale che si tollerano infestazioni del 50%

Prays oleae

0 10 20 30 40 50 60 70

24,04 24,05 21.06 19.07 16.08 13.09 11.10 8.11

data

ad/trap/giorno

andamento del volo

(23)

Interventi possibili

Se diventa necessario, va effettuato verso

la fine di giugno, durante la fase di penetrazione

delle larvette nelle drupe con prodotti citotropici (es. fosmet, spinetoram) In biologico si usa Bacillus thuringiensis

( il danno sui frutti è pari a ca 1/3 di quello sui fiori)

Necessari dati quali:

densità di popolazione costo trattamento

produzione/pt prezzo prodotto

(Applicare eventuali fattori di conversione (indice di riduzione) per stimare la reale perdita di drupe per cascola)

LOTTA

(24)

TIGNOLA DELLA PATATA

Phthorimaea operculella

Specie considerata omodinama; presenta arresto di sviluppo a 10°C. Sverna da larva;

gli adulti si hanno in maggio. Essi hanno attività notturna e di giorno restano riparati sotto le piante.

Le uova sono deposte a gruppetti sulle piante ospiti (foglie e tuberi scoperti);

le larve endofite scavano mine fogliari e gallerie nei fusti e, in campo, nei tuberi non rincalzati, per continuare anche sul prodotto immagazzinato.

Può attaccare altre solanacee (tabacco, pomodoro, melanzana, peperone)

a. al. 10-17 mm

Famiglia Gelechiidae

(25)

utilizzare tuberi-seme sani e certificati ai sensi della normativa fitosanitaria vigente;

effettuare ampie rotazioni che escludano per qualche anno le solanacee;

impiegare varietà precoci ed a tuberificazione profonda, nelle zone notoriamente infestate;

Misure di controllo

In campo:

trapiantare ad 8-10cm di profondità;

eseguire frequenti rincalzature;

non ritardare la raccolta oltre la maturazione agronomica del prodotto;

distruggere immediatamente i residui colturali;

(26)

Il monitoraggio si avvale di trappole feromoniche

 Alla cattura di 30 maschi/trappola/settimana si procede con l’impiego di un insetticida citotropico (es. phosmet, rynaxypyr)

Sulle colture di patata bisestile la soglia critica è maggiore: 70 adulti/trappola/settimana in settembre- ottobre.

Controllo chimico

(27)

trasportare tempestivamente i tuberi nei locali di conservazione;

proteggere con reti anti-insetto, a maglie di piccole dimensioni, tutte le aperture dei locali di conservazione;

dopo lo svuotamento, effettuare periodicamente un’accurata disinfezione dei locali adibiti allo stoccaggio dei tuberi;

regolare la temperatura dei magazzini al di sotto dei 10°C.

Misure di controllo

In magazzino:

(28)

Anarsia lineatella

Costruzione del bozzolo

Tignola dei germogli del pesco

La larvetta (II età) svernante in ibernacoli per completare lo sviluppo, alla ripresa vegetativa, attacca gemme, fiori e frutticini, oltre a minare i primi germoglietti.

La specie ha

3 gen. incomplete all’anno

Lo stadio larvale durante l’estate dura ca. 20 giorni

Ogni larva penetra in almeno 3 germogli durante lo sviluppo post-embrionale

(29)

Dannosità

Danno di fine inverno Erosioni fogliari Attacco su frutto

Gravi danni nei vivai dove vengono attaccati gli innesti a gemma dormiente e i germogli primaverili con distruzione della parte aerea.

Le cv tardive possono subire gravi attacchi da questo carpofago.

Su albicocche la larva si localizza vicino al nocciolo erodendo la polpa senza che l’attacco sia visibile dall’esterno.

(30)

Monitoraggio e lotta

Trappole da fine fioritura (con 7-10 ad/trap/set

prevedere campionamento su 100 germogli e 100 frutti) SI= 3% di infestazione attiva

(%germogli inf./3 + %frutti infestati/2)

Disorientamento con erogatori collocati prima (ca 300-1000/ha) dell’inizio dei voli

Emamectina benzoato, metossifenozide, spinosad, azadiractina

(31)

Tuta absoluta

Gelechiidae - Tignola o fillominatrice del pomodoro

Specie omodinama. Le larve non vanno in diapausa sono pertanto presenti per tutto l’anno compiendo 10-12 generazioni.

Le femmine depongono le uova nella parte aerea della pianta ospite, in genere sulla pagina inferiore delle foglie.

La larva si impupa sul suolo e più raramente nelle mine sulle foglie.

(32)

Tuta absoluta

Le giovani larve penetrano nei frutti, nelle foglie o negli steli

formando delle gallerie o delle mine. La presenza di gallerie nello stelo determina un’alterazione dello sviluppo dell’intera pianta.

Sulle foglie la parte interessata è il solo mesofillo e non l’epidermide che rimane intatta. Le foglie minate assumono un aspetto

trasparente. Il fitofago predilige le gemme apicali, i fiori e i frutti.

Colpisce solo la parte epigea della pianta.

(33)

• Uso di materiale di propagazione sano e certificato ai sensi della normativa fitosanitaria vigente.

• Misure fisiche di protezione

(reti anti-insetti, doppie porte nelle serre) per evitare l’entrata degli adulti.

• Pacciamatura con teli di plastica con la finalità di ostacolare l’incrisalidamento.

• Eliminazione dei residui colturali infestati

• Eliminazione delle erbe infestanti

(in particolare delle solanacee spontanee).

• Rotazioni con piante diverse dalle solanacee.

Controllo integrato

(34)

• Trappole a feromone per il monitoraggio (almeno 1 trappola ogni 3000 mq)

• Trappole a feromone per la cattura massale con acqua

• Uso di Bacillus thuringiensis

•Uso di antagonisti naturali (Nesidiocoris, Macrolophus)

• Controllo chimico

(s.a. indoxacarb, spinosad, metaflumizone, emamectina benzoato, rynaxypyr, lambda cialotrina)

Controllo integrato

(35)

• Tecnica del disorientamento (adatta agli ambienti protetti)

Misure post-raccolta:

distruzione dei residui colturali;

vigilanza nei magazzini e distruzione dei frutti infestati;

pulizia dei recipienti di raccolta

Controllo integrato

(36)

LEPIDOTTERI TORTRICIDI Specie carpofaghe = fitofagi chiave

carpocapsa

danno da tignola del susino Larva del

baco delle mele

Danno da ricamatore

(37)

Ali di tortricidi Caratteristica la forma subrettangolare dell’ala anteriore, con margini anteriore e posteriore subparalleli.

pandemis

Come riconoscere un tortricide

(38)

Tipico ciclo di un tortricide

(39)

Tortricidi pericolosi fitofagi chiave

Cydia funebrana Cydia molesta

Pammene fasciana Cydia fagiglandana Cydia splendana

Cydia pomonella Cydia pyrivora

Lobesia botrana

Eupoecilia ambiguella

DRUPACEE

CASTAGNO

POMACEE

VITE

(40)

Pandemis, Archips, etc.

Ricamatori dei fruttiferi

Le diverse specie presentano ciclo differente; spesso

presenti più specie che si succedono durante l’intera stagione

Ciclo tipo: quello di Pandemis heparana

(41)

Dannosità

Monitoraggio

Da non sottovalutare; i danni sui frutti, i tipici ricami possono deprezzare notevolmente la produzione

Controlli sulla vegetazione dalla fase dei mazzetti affioranti in poi sulla attività larvale primaverile. SI = 3-5% germogli infestati.

In primavera-estate:

Si utilizzano le trappole a feromone per seguire i voli delle specie.

SI: in questa fase (luglio-agosto) soglia da carpofago tipico, pari all’1-2% dei frutti attaccati.

(42)

Possibili interventi

Installare le trappole a feromoni a fine marzo- inizio aprile, se si intende impiegare gli IGR o il Bacillus thuringiensis var. kurstaki.

i trattamenti contro la Carpocapsa sono efficaci anche contro le generazioni estive di questi fitofagi;

se si impiegano gli IGR o il Bacillus thuringiensis var. kurstaki

la soglia d’intervento, valutata sul numero di individui catturati in 1-2 settimane, è pari a 15 adulti per trappola, se si conteggia

esclusivamente Pandemis cerasana o 30 adulti per trappola se si conteggiano tutte le specie presenti.

Tebufenozide, metossifenozide, spinosad, indoxacarb emamectina benzoato, rynaxypyr (= chlorantraniliprole)

(43)

Cydia pomonella

Carpocapsa o baco rosa delle mele

Presenta 1-3 gen./anno a seconda della zona climatica

Sverna come larva matura lungo i tronchi

I voli non sono proprio sincronizzati;

in genere la punta max. primaverile cade nella fase di frutticini allegati.

Sovrapposizione di generazioni

(44)

Dove sverna la larva della cidia

Le larve prossime al terreno vanno soggette a forti mortalità naturali.

(45)

I voli di accoppiamento sono guidati dall’emissione del codlemone.

Le ovideposizioni iniziano con T° pomeridiane di 15-16°C.

Le uova sono deposte in prossimità dei frutti (10-20 cm): ciò

dipende dalla loro attrattività (emissione di α-farnesene dell’epicarpo).

L’incubazione dura in questo periodo 6-16 giorni.

La larva neonata è vagabonda per alcune ore (anche + di 48h in Ia G);

poi penetra nei frutti da punti riparati.

(46)

Dannosità

Specie pericolosissima. La % di frutti attaccati raggiunge il 100%

La larva penetra nell’endocarpo e si nutre dei semi.

Il bacato secco è opera di larve morte poco dopo la penetrazione

La mortalità larvale per cause abiotiche e biotiche è molto elevata, ma non sufficiente ad eliminare la pericolosità di questo carpofago.

(47)

Monitoraggio

Installare alla fase di mazzetti affioranti le trappole a feromoni, da controllare settimanalmente fino a poco prima della raccolta.

Campionamento:

alle prime catture verificare la percentuale

di attacchi ai frutti, esaminando circa 500 frutti/ha

Sistemazione delle fasce trappola in campo nel mese di agosto, per intercettare le larve mature che si avviano a trascorrere la lunga diapausa invernale

(48)

Uso di un modello previsionale

Conoscendo lo zero di sviluppo della carpocapsa, pari a 10°C, si può calcolare la somma termica necessaria al completamento di una generazione del tortricide.

°G = Tmax + Tmin

- a 2

minimo termico per la specie

Si fa partire questo calcolo dal 1° gennaio oppure da un evento biologico certo (= biofix), quale può essere l’inizio

dei voli dei maschi, consentendo di prevedere tutte le fasi fenologiche successive di una specie.

La formula per il calcolo dei °G

(49)

Il modello previsionale della carpocapsa

°G = Tmax + Tmin

- a 2

minimo termico per la specie

Uovo-adulto: ~750°G Inizio I volo: 150°G Deposizione: ~225 °G Schiusa: 300-310°G Inizio II volo: 880 °G

Fase di testa nera dopo 80-85 °G dalla deposizione del primo uovo

Calibrare il metodo per ogni comprensorio

Fase critica del ciclo:

(50)

Curva di volo – curva di ovideposizione

Cydia pomonella

Importanza nel definire correttamente il periodo di ovideposizione

(51)

Lotta alla carpocapsa del melo

la soglia di intervento è pari all’1-2% di frutti con uova o primi fori di penetrazione, se si usano gli organofosforici;

al superamento della soglia di 3-5 maschi/trappola/settimana, se si impiegano gli ICI, MAC o il (CpGV) (= Cydia pomonella

granulosis virus) Nei disciplinari di produzione integrata:

Uso corretto: durante le prime

fasi dell’ovideposizione

Altre s.a.: vedi ricamatori

(52)

Difficoltà di lotta alla carpocapsa

Numerose e preoccupanti manifestazioni di resistenza si registrano in diversi areali di produzione italiani ed europei nei confronti di s.a. storiche, quali esteri fosforici e

diflubenzuron e altri IGR (anche resistenza incrociata).

La soluzione attuale a questi problemi è il ricorso a:

coltivazione sotto rete

disorientamento – confusione sessuale lotta microbiologica con CpGV

(

previsti anche 5-6 trattamenti

)

(53)

La coltivazione sotto rete: il sistema ALT-CARPO

monofilare

(54)

La coltivazione sotto rete: il sistema ALT-CARPO monoparcellare

Mating disruption più efficace nel monoparcellare

(55)

Creazione di false tracce feromoniche che impediscono al maschio di localizzare le femmine nell’ambiente così trattato

Vantaggi: impatto ambientale pressoché nullo;

forte riduzione o eliminazione dei mezzi chimici;

salvaguardia di operatori e consumatori;

valore aggiunto per le produzioni ottenute

DISORIENTAMENTO (= Mating disruption)

(56)

Alcuni diffusori feromonici per la lotta alle tignole delle drupacee e alla carpocapsa

Isomate

Ecodian RAK

Ecopom

(57)

Cydia molesta

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90

1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21

controlli

catture medie/trappola

senza dis.

con dis.

.

Confronto tra catture effettuate con trappola per monitoraggio in frutteto trattato tradizionalmente o sottoposto a disorientamento.

Anche nei frutteti trattati

con questo metodo di lotta

si continua a monitorare

il fitofago

(58)

DISORIENTAMENTO

efficacia condizionata dai seguenti fattori

• Diffusione irregolare delle miscele: effetto bordo, venti dominanti

• Forma degli appezzamenti e superficie minima

• Non corretta e/o ritardata sistemazione dei diffusori

• Intensità di infestazione dell’anno precedente

• Comparsa di fitofagi secondari (es. C. molesta su melo)

• Impropria conservazione dei diffusori

• Puntare ad una gestione comprensoriale della difesa

(59)

sistemi automatizzati per la diffusione della miscela da stazioni fisse e ad intervalli pre-determinati.

Evoluzione del metodo

puffer

Autoconfusione

Autosterilizzazione

Feromoni

micro-incapsulati

(60)

Attract & kill

Alternativa pratica al disorientamento noto come

metodo attratticida

(61)

Cydia molesta

Tignola orientale del pesco

Sverna da larva matura in diapausa.

Può svolgere 4-5 gen./anno.

Come per la C. pomonella l’attività è

crepuscolare con T° > 16°C

Le larvette di I gen. hanno lo stesso comportamento vagabondo della carpocapsa

(62)

Dannosità

Tipico “attacco a bandiera”

L’estremità dei germogli attaccati secca e prende l’aspetto di una banderuola con colature gommose dal foro basale di penetrazione.

I frutti giovani attaccati vanno soggetto ad emissioni gommose e a cascola, quelli maturi vanno soggetti a marcescenza.

I danni su piante in formazione: deformazioni ed indebolimento della chioma.

(63)

Monitoraggio

Installare le trappole a feromoni a fine fioritura nel caso si intendano utilizzare gli IGR.

Campionamenti:

su 100 germogli/ha e/o 100 frutti/ha scelti a caso sul 5-10% delle piante, dopo le prime catture degli adulti o, in assenza di trappole, al verificarsi dei primi attacchi.

Le catture possono essere molto numerose, ma ciò non indica un reale rischio di danno.

fondo collante

capsula feromonica

(64)

Possibili interventi

Scelta di cv precoci in aree molto infestate.

Mantenere pulita la zona del colletto, abituale zona di svernamento larvale

SI =

s.a. = fosmet, etofenprox, spinosad,

emamectina benzoato, MAC (metossifenozide)

SI = 3% di infestazione attiva, come per l'Anarsia, calcolata con la formula:

(% di germogli infestati + % di frutti infestati) 3

per la Cidia la soglia di intervento è di 1-2% di germogli e/o frutti infestati 2

(65)

Metodo del disorientamento

Il metodo è particolarmente adatto per la difesa di cv a maturazione media.

Le cv tardive sono particolarmente soggette agli attacchi delle popolazioni di fine estate di cidia che si rivolgono solo ai frutti.

In ogni caso il metodo funziona meglio se le popolazioni hanno media densità e le piante hanno sviluppo contenuto.

Ricordarsi, inoltre che da metà luglio compare anche la mosca della frutta che rende necessari trattamenti all’inizio dell’invaiatura.

(66)

Cydia funebrana

Tignola delle susine

In Italia la specie compie 3 gen./anno

Depone direttamente

sui frutti

L’accavallamento delle generazioni fa sì che uova e larve siano presenti per tutta il periodo primaverile-estivo.

Le larvette passano attraverso la zona

peduncolare

(67)

Dannosità

Le cv precoci sono scarsamente infestate,

mentre quelle tardive subiscono pesanti attacchi Determina:

cascola precoce dei frutticini emissioni gommose deturpanti cascola di frutti pre-maturati diffusione di moniliosi

Punti di penetrazione

(68)

Possibili interventi

Installare le trappole a feromone se si intende impiegare il Bacillus thuringiensis.

Chimico:

SI = 10 catture/trappola/settimana;

SI da sviluppo frutti ad invaiatura > 1-3% di frutti con uova o attacco

Bacillus thuringiensis var. kurstaki

emamectina benzoato, spinosad, fosmet, etofenprox

Possibilità di lotta con il metodo del disorientamento (Ecodian CF – Isomate OFM rosso)

(69)

TIGNOLETTA & Tignola

Lobesia botrana

Eupoecilia ambiguella

La lobesia presenta 4 gen./anno; specie termofila

(70)

Danni

1a deposizione sulle infiorescenze;

l’attacco si protrae anche nelle prime fasi dell’allegagione.

Di norma le perdite in questa fase sono compensate da un incremento ponderale degli acini diradati.

2a deposizione e successive, direttamente sugli acini in accrescimento;

le larve carpofaghe attaccano più acini dello stesso grappolo, svuotandoli e creando le condizioni per un insediamento della botrite sui grappoli così danneggiati.

(71)

Fattori di controllo naturale

Numerosi predatori generici (ragni, crisope, etc.) Parassitoidi oofagi (Trichogramma)

Parassitoidi pupali (Icneumonoidei)

Funghi entomopatogeni (Beauveria bassiana)

(72)

Monitoraggio

Installare le trappole a feromoni se si intende impiegare gli IGR (tebufenozide, metossifenozide)

o Bacillus thuringiensis var. kurstaki.

Campionamento:

esaminare 200 grappoli/ha, per accertare la presenza di uova e giovani larvette

(73)

Insetticidi tradizionali (clorpirifos-metile, fosmet) oppure spinosad, emamectina benzoato, abamectina al

superamento delle soglie:

per la II gen. 10-15% di grappoli attaccati;

per la III gen. la soglia si abbassa al 5-10%.

intervenire con Bacillus thuringiensis var. kurstaki, addizionando 0.5 Kg di zucchero/hl, o con IGR MAC sugli adulti ovideponenti, quindi dopo due settimane dall’inizio dei voli della generazione carpofaga

Interventi

Possibilità di lotta con il metodo del disorientamento

(74)

Pammene fasciana Cydia fagiglandana Cydia splendana

Tortrice precoce

Tortrice tardiva

Tortrici delle castagne

(T. precoce) (T. intermedia) (T. tardiva)

Tortrice intermedia

(75)

Le specie hanno biologie simili ma scalari

La prima specie (precoce) ha un lungo volo che inizia già a maggio e dura fino ad agosto con picco durante la fase di fioritura-formazione dei ricci;

il volo della seconda tortrice presenta un picco agli inizi di agosto, nella fase della cascola naturale dei ricci.

La terza specie (tardiva), la più dannosa, compare in agosto (picco a fine mese – inizi di settembre); le larve attaccano frutti già formati, penetrando alla base dei ricci e

raggiungendo il punto di attacco delle castagne.

Il riccio attaccato cade al suolo prematuramente

Biologia delle tortrici delle castagne

(76)

Monitoraggio

Danni

Sono causati dalle due tignole più tardive, con attacco su frutto quasi maturo che

viene completamente alterato.

Per seguire i voli si possono usare le trappole feromoniche

(77)

Interventi

Lotta agronomica

Cv a maturazione precoce

Pulitura del sottobosco dai ricci Lotta biologica

Nematodi entomopatogeni Lotta chimica

Piretroidi Lotta biotecnica

Disorientamento

(78)

Interventi

Raccolta ravvicinata

Ammassare i frutti su superfici in cemento

Disinfestare i frutti con H2O a 50°C per 45’

(curatura delle castagne)

(79)

Ala di nottuide

campo basale campo distale

campo mediano

Macchie e linee ondulate sono il marchio di famiglia

Reniforme claviforme

cunei ocellare

Apertura alare:

35-50 mm

LEPIDOTTERI NOTTUIDI

(80)

LEPIDOTTERI NOTTUIDI

Larva (=turdo) di nottua terricola

adulto

danno

Il genere Agrotis raggruppa le

tipiche

nottue terricole;

(81)

Spodoptera

Helicoverpa

Nottue fogliari

LEPIDOTTERI NOTTUIDI

(82)

Controllo chimico:

in caso di erosioni fogliari, esaminare la superficie inferiore delle foglie per rilevare la presenza di ovature o larvette;

in caso di piantine troncate al colletto si esaminano gli strati superficiali del suolo, ai piedi di 2-3 piantine ogni 10-20 m del percorso;

intervenire in presenza di larve.

esche avvelenate a base di metiocarb

Nottue terricole

Con + del 5% di infestazione si ricorre ad un intervento chimico riparatore

Geodisinfestazione localizzata al trapianto con piretroidi granulari (teflutrin, cipermetrina)

(83)

Controllo chimico:

intervenire in presenza di attacchi dell’1-2 % ai frutti o al 5-10% di piante:

alla comparsa delle prime larve

Nottue fogliari

Bacillus thuringiensis ( ceppo EG 2348) piretroidi, indoxacarb emamectina benzoato abamectina, spinosad rynaxypyr, indoxacarb, metossifenozide

azadiractina Accurato monitoraggio dei voli per le specie endofite

seguito da scrupolosi campionamenti

(84)

Nottua del cavolfiore

Mamestra brassicae

Compie 2 gen./anno con voli in aprile-maggio e agosto-settembre.

Sverna da crisalide nel terreno.

Le femmine possono deporre oltre 2000 uova in gruppi di qualche decina sulla pagina inferiore dei cavoli

I danni si manifestano su tutta la pianta con

defogliazioni e gallerie nei fusti ed infiorescenze.

a. al. 35-50 mm

ovatura

(85)

Piralide & Sesamie

Ostrinia nubilalis

Sesamia cretica

Sesamia nonagrioides

piralide

sesamia

In Italia 1-2 gen./anno con popolazioni mono-bivoltine.

Voli presenti tutta l’estate.

Svernano da larva matura negli stocchi Piralide:

deposizioni in giugno e dalla metà di luglio a fine agosto

2 gen./ anno

a. alare 30-40 mm

ooplacca di piralide

(86)

Piralide & Sesamie

Danni sulle piante giovani

su lamine e guaine fogliari e poi dello stocco in cui sono scavate gallerie che causano anche rotture degli stessi.

Le II generazioni preferiscono le

infiorescenze, le brattee della spiga, la spiga stessa, con forte riduzione della produzione e sviluppo di funghi quali

Giberella e Fusarium e relative micotossine.

Dannosità

(87)

Agronomico:

distruzione ospiti alternativi lungo i fossi;

uso di varietà resistenti, ricchi in DIMBOA.

Lotta obbligatoria:

distruzione dei residui di coltivazione entro il 15 aprile, mediante sfibratura degli stocchi

Controllo

Chimico: SI 2-3 larve/pianta, solo in I gen., con granulari nelle guaine fogliari; stessi interventi in II gen., se necessari, con distributrici su trampoli; impiego di Bt var. kurstaki

Monitoraggio

Uso di trappole feromoniche

Coretrap

(88)

Controllo biologico

metodo inondativo con parassitoidi oofagi sulla I e

sulla II ovideposizione (dose di 125 ovuli o capsule /ha per un totale max. di 450.000 parassitoidi / ha/ II gen.)

Drone dispensatore per lanci di Trichogramma Costo pari a

90 Euro/ha

ovatura capsule

Parassitizzata Trichogramma

(89)

Controllo delle aflatossine da Aspergillus flavus

Per contenere lo sviluppo di aflatossine in mais danneggiato da piralide, quest’anno è stato proposto, con il nome di AF-X1 2019, un formulato a base di un ceppo atossigeno selezionato di A. flavus (MUCL54911, con un contenuto pari a 1.0 x105 UFC/g). Quando viene applicato alla coltura, in opportune dosi (25 kg/ha di formulato), compete con i ceppi di A.

flavus che producono le aflatossine e riesce a limitarne la presenza.

(90)

PIERIDI

Pieris brassicae Pieris rapae

cavolaia

rapaiola Specie polivoltine

(3-4 gen. la brassicae e 6-7 la rapae)

che svernano da crisalide, tipicamente cingulate su vari supporti (pali, muri).

Le larve sono gregarie nelle prime età larvali per la brassicae mentre sono solitarie fin dalla schiusa per la rapae.

Danni tipici da vorace bruco defogliatore.

Si rinvengono su tutte le brassicacee spontanee e coltivate.

Queste piante contengono glucosidi

che agiscono da indicatori e fagostimolanti.

(91)

Fattori di controllo biologico

oofago l a r v a l i

pupale

parassitoidi

NPV di M. brassicae

Virus Batteri Funghi

(92)

Chimico:

intervenire con gli IGR alle prime ovideposizioni;

intervenire su larve di 1° età;

intervenire su larve mature

diflubenzuron lufenuron

metossifenozide spinosad

B. thuringiensis var. kurstaki azadiractina

indoxacarb emamectina

fosmet

etofenprox

La lotta non è complicata se condotta contro le larve giovani

di questi lepidotteri che si trovano esposti sulle foglie più esterne

(93)

RODISCORZA

sesia

Larva e danno di sesia Spoglia di crisalide

Colorazioni pseudosematiche

SESIIDAE

(94)

Danni

Monitoraggio

Per seguire gli sfarfallamenti si possono marcare i fori di uscita di gallerie con crisalidi. Essi saranno controllati ad intervalli di 3-4 giorni, annotando il numero di crisalidi aperte e sporgenti da detti fori, per favorire la fuoriuscita degli adulti. Al 40-50% di crisalidi vuote intervenire. In genere i trattamenti anti-cidia sono utili per

controllare queste specie.

SI= 2-3 crisalidi/pt giovani

Possibile uso di nematodi entomopatogeni

(95)

RODILEGNI

zeuzera

Larve del rodilegno rosso e di quello giallo

cossus

Anche le differenze biologiche tra le due specie sono notevoli

FAMIGLIA COSSIDAE

(96)

Zeuzera pyrina Rodilegno giallo

Presenza in campo di popolazioni annuali e biennali

Larva svernante

(97)

Danni

Monitoraggio

Utilizzo di trappole feromoniche da maggio per il controllo dei voli

Controllo chimico:

trattare dopo 3 settimane dall’inizio del volo (Spinosad, Teflubenzuron)

Metodo biotecnico:

cattura massale con 10 mass-trap/ ha

(98)

Cossus cossus Rodilegno rosso

Il ciclo è pluriennale: 3-4 anni

La femmina depone uova in gruppi di 15-35 nella parte bassa del tronco;

le larvette restano gregarie fino al primo inverno.

(99)

Danni

Monitoraggio

Nei casi più gravi ci possono essere decine di larve per pianta, localizzate tra colletto e radici principali, causa di morte delle piante. Il legno di pioppo e noce può subire danni irreparabili. Gravi i

danni anche su ciliegio e pesco.

Utilizzo di trappole feromoniche da maggio per il controllo dei voli

(100)

Possibili interventi

Controllo chimico:

Trattamenti localizzati con EF persitenti sui tronchi durante i voli estivi.

Metodo biotecnico:

cattura massale con 10 mass-trap/ ha Meccanico:

nei frutteti di piccole dimensioni e nel caso di infestazioni circoscritte a poche piante, ricorrere all’uncinatura delle larve con fil di ferro.

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