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INFN, Laboratori del Sud

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Academic year: 2021

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(1)

Alessandro Braghieri INFN, Sezione di Pavia

Un’introduzione al mondo degli acceleratori

9A cosa servono?

9Percorso storico

9Principi di funzionamento e limiti 9Evoluzioni successive

9I grandi laboratori

27 Febbraio 2012

(2)

T ≈1 eV T ≈1 GeV

(3)
(4)

Accelerazione con campi elettrostatici

ΔV=1 V T=1 eV

Si crea una differenza di potenziale che

accelera una particella trasformando l’energia Potenziale elettrostatica in energia cinetica

T=q x ΔV

(5)

L’esperimento di Rutherford (1911)

nuclei radioattivi come acceleratori di particelle α

(6)

Cockcroft ‐Walton (1930)

H

Rutherford suggested that Walton should abandon his linear accelerator and team up with Cockcroft to work on producing protons and a vacuum tube to accelerate them through 300,000 volts. Rutherford got a University grant of £1000 …

By the end of 1929 Cockcroft and Walton had constructed a discharge tube that could withstand 300 kV,and the apparatus was ready for testing in March 1930

RADDRIZZATORE       TRASLATORE

V1        >       V2       >      V3       …       0

(7)

Cockcroft ‐Walton (1930)

H

Rutherford suggested that Walton should abandon his linear accelerator and team up with Cockcroft to work on producing protons and a vacuum tube to accelerate them through 300,000 volts. Rutherford got a University grant of £1000 …

By the end of 1929 Cockcroft and Walton had constructed a discharge tube that could withstand 300 kV,and the apparatus was ready for testing in March 1930

V1        >       V2       >      V3       …       0

(8)

Corrente di carica i ρ v a

¾ ρ =10

‐4

C/m

2

¾v velocità della cinghia 25 m/s (100 km/h)

¾a larghezza della cinghia 50 cm

¾i 1 ≈ mA

HV MAX ≈ 10‐15 MV T=q x ΔV (ioni!)

Tandem 2 x HV

Van de Graaff (1931)

un diverso modo di generare HV

(9)

INFN,  Labor at ori  del  Sud

(10)

Oltre gli a. elettrostatici

9L’energia è fornita da un’unica enorme d.d.p.

9 Scariche tra elettrodo ed elementi vicini

9 Campi magnetici per curvare le particelle: Forza di Lorentz

9Perché non usare una piccola d.d.p ripetuta più volte?

9 Il campo elettrostatico è conservativo 9 Il campo elettromagnetico (e+m)

) B v c ( F q

= ×

(11)

Il Ciclotrone (Lawrence 1931)

= ( v × B ) v ⊥ B c

F q con

m

; qB qB

R = mv ω = ω RF = ω

Effetti relativistici!...

B ≈ 1 T,    1/ω ≈ 1 MHz,    K ≈ 10MeV

(12)

Oltre gli a. elettrostatici

9Protoni e ioni , no elettroni (effetti relativisici) 9Energia max qualche decina di MeV

9Alta intensità (fascio continuo…) 9Magneti di grandi dimensioni

9Focalizzazione verticale

(13)

I primi ciclotroni…

“27 inches”

Protoni da 4.8 MeV

(14)
(15)

T=590 MeV, i=2.2 mA DC

(16)

A casa nostra: il ciclotrone del LENA

¾Modello commerciale IBA

¾Protoni da 18 MeV

¾ Deutoni da 9 MeV

¾ Produzione radioisotopi

(

18

F, 

13

N)

(17)

Il betatrone (Kerst 1940)

una macchina a induzione

Una variazione di flusso

magnetico concatenato alla spira induce una fem. Il verso della corrente è tale da generare un c.m.

che si oppone alla variazione di

flusso

dt

B V = − d Φ ( )

¾C.M. variabile nel tempo (f.e.m.)

¾C.M. di guida (vincolo dell’orbita)

(18)

Il magnete del betatrone

una macchina a induzione )

sin(

)

( t i

0

t

i = ω

) sin(

) ( )

,

( r t B

0

r t

B = ω

C.M. non è uniforme

2R=diametro orbita

dr t r B t

B

R

) , ( )

(

0

=

) , (

)

( t B r R t

B = =

dt B V d Φ ( )

=

accelerazione

) ( )

( t qvB t

F =

guida

k t

B t

B ( ) = 2 ( ) +

Condizione di betatrone

(19)

Il ciclo del betatrone

una macchina a induzione B

t

INIEZIONE ESTRAZIONE

B= 0.5 T R=1 m

1/ω=60 Hz

Ng=2x10 5 !!!

T=150 MeV

(20)

Il primo betatrone

(21)

Oscillazioni di betatrone

condizioni per una macchina stabile

Cosa succede quando la particella si scosta dall’orbita ideale? Occorre instaurare meccanismi di ‘aggiustamento automatico’

n

r r

z z

r z

r

dt q F dp

dt q F dp

r m p

z m p

⎟ ⎠

⎜ ⎞

= ⎛

⎪ ⎩

⎪ ⎨

=

=

=

=

⎪⎩

⎪ ⎨

=

=

B R B

B v

B v

;

0 z

z r

γ γ

⎪⎩

⎪ ⎨

=

− +

=

+

0 )

1 (

0

2 2

r n

r

z n

z

ω ω

z

r R

? 1 oppure

0 =

= n

n

Minimizzare scostamenti 

ω

(22)

Linac (Wideroe 1928‐Alvarez 1946)

Linac =Linear Accelerator

Il principio di funzionamento è molto semplice.

Consiste in una serie di tubi (drift tubes) collegati alternativamente ai poli +e – di unaRF. Quando una particella passa nello spazio fra 2 tubi viene accelerata, mentre quando passa dentro il tubo no,  (gabbia di Faraday), in quanto nel tubo non vi è alcun campo elettrico.

Se protoni Æenergie fino a 50 MeV Æiniettori all’acceleratore(circolare) vero e proprio.

Se elettroniusando microonde invece di radiofrequenze si raggiungono energie fino a 50 GeV(SLAC,  2 miglia). Il periodo delle microonde è 2 μs. (Ricordiamo che gli elettroni hanno β ~1 al di sopra di pochi MeV)

RF + +

+

(23)

Linac (Wideroe 1928)

RF ha periodo costante

Velocità della particellaaumenta

Tempo di deriva deve rimanerecostante Drift tubes di lunghezza crescente:

L=1 m, v ≈c ⇒ 1/τ≈ 100 MHz!!!!

Il Linac costruito da Wideroe dimostrò che il principio di funzionamento era valido, tuttavia c’erano seri problemi di irraggiamento e non esistevano adeguate sorgenti RF.

Dopo la II guerra mondiale, quando si rese disponibile la tecnologia dei radar, fu possibile costruire potenti sorgenti ad alta frequenza (202 MHz)

2

v

RF

L = τ

(24)

Linac (Alvarez 1946)

L’innovazione più importante di Alvarez fu l’introduzione della cavità risonante. In pratica una scatola di rame che sigilla due drift tubes.

Occorre un rapporto opportuno tra la lunghezza d’onda della

radiazione e la dimensione dei drift tube. In questo modo il campo em rimane confinato nella cavitàe l’irraggiamento viene enormemente ridotto.

La dissipazione di energia sulle pareti della cavità viene ridotta accorpando più cavità alimentate da un solo  generatore RF

Se il campo em è concorde nelle due  cavità la parete intermedia è 

superflua. 

(25)

Linac: stabilità di fase

Il linac è una macchina impulsata(fascio non continuo). 

Un bunch di particelle viene iniettato nella prima gap   con una data fase ΦS(cioè in corrispondenza di un certo valore di campo elettrico.

Il bunch viene accelerato, entra nel drift tube e dopo un tempo pari a mezzo periodo RF entra nella seconda gap.

Ogni particella dovrebbe avere la stessa fase. Se alcune sono in ritardo hanno fase Φ1, vedono un c.e. più

grande che le accelera di più e recuperano il ritardo.

L’opposto per le particelle in anticipo.

(26)

Drift #3 Drift #2

#1

Linac: la stabilità di fase

una particella in fase

V

t

1.  Nella  prima gap viene accelerata  da un dato valore di c.e.

2. Nel drift tube viaggia a v costante La particella…

3. Nella seconda gap arriva con la  stessa fase…

4. … e riceve un nuova accelerazione  da un c.e uguale al precedente

(27)

Drift #3 Drift #2

#1

Linac: la stabilità di fase

una particella in anticipo

V

t

1.  Nella  prima gap viene accelerata  da un dato valore di c.e.

2. Nel drift tube viaggia a v costante La particella…

3. Nella seconda gap arriva in  anticipo (fase minore)

4. Il c.e. è più basso e l’accelerazione  minore. Percorrerà il successivo  drift tube a velocità minore e  l’anticipo verrà compensato

OSCILLAZIONI ATTORNO AL VALORE DI FASE SINCRONA

(28)
(29)
(30)
(31)

Un primo bilancio

TANDEM BETATRONE CICLOTRONE LINAC

p, ioni elettroni p, ioni p, e, ioni

10 MeV/U 150 MeV 50 MeV/U Energia illim.

Intensità ‐‐ Intensità ‐‐ Intensità ++ Intensità ‐ grande R costante R variabile lunghezza

Grad V ‐ Grad V ‐‐ Grad V + Grad V ++

Vorremmo avere una macchina che ingloba le  migliori caratteristiche di quelle elencate.

Una macchina a R costante, campo guida 

disaccoppiato da campo accelerante, alto gradiente  di accelerazione, alta intensità del fascio…

(32)

Arriva il sincrotrone (1950)

L’orbita è fissa (raggio costante). 

Non è necessario avere un unico gigantesco magnete per  guidare le 

particelle lungo l’orbita, si possono utilizzare più elementi magnetici (dipoli)  che curvano le traiettorie.

Poiché l’orbita è fissa, il c.m. di guida deve aumentare proporzionalmente  all’energia delle particelle.

Una cavità RF è utilizzata per accelerare le particelle.

Poiché l’orbita è fissa il periodo di rivoluzione ω varia con la velocità delle  particelle. Quindi Il periodo della RF deve variare per assicurare il sincronismo  di fase (ω=ωRF relazione di ciclotrone ).

Occorre un iniettore (energia minima della macchina)

Occorre estrarre il fascio una volta raggiunta l’energia massima.

(33)

Arriva il sincrotrone (1950)

CAVITA’ RF DIPOLI MAGNETICI

B

n

RF

1

1

2 2

3 3

Il bunch viene iniettato nella  macchina ad una data energia. 

Il c.m. è al minimo e tale da far  girare il fascio sull’orbita.

Il bunch viene accelerato ad ogni  passaggio in RF. L’energia aumenta e  B viene incrementato di un valore  tale da mantenere il fascio 

sull’orbita. Anche la sua velocità  aumenta e quindi anche RF deve  cambiare in modo che ω(RF)=ω Raggiunta l’energia max B e ω(RF) 

vengono mantenuti costanti ed il  bunch viene estratto dall’anello.

Quindi max B e ω(RF) vengono  riportati al minimo per accettare  una nuova iniezione

(34)

Arriva il sincrotrone (1950)

1. Il sincrotrone è una macchina estremamente versatile.

2. Può essere adatta per accelerare tutti i tipi di particelle.

3. A parità di geometria e di campo magnetico le particelle più leggere sono  accelerate ad un’energia minore  (Forza di Lorentz…)

4. La grandezza (e quindi l’energia) sono limitate praticamente solo dai costi 5. Se RF è multiplo intero del periodo di rivoluzione (ωRF=h ω) allora si 

possono accelerare simultaneamente h bunches (h, numero armonico).

6. Può lavorare in modo “accumulazione” (Energia costante)

7. Oppure in modo collider cioè accelerare simultaneamente e in direzione  opposta particelle  della stessa massa ma carica opposta (p, pbar, e+, e). 

In punti prestabiliti i due fasci vengono fatti collidere testa a testa.

(35)

Il Cosmotrone di Berkley(1953)

Primo sincrotrone per p da 3 GeV

(36)

Il PS del CERN(1959)

(37)

CERN,  Genev a

(38)
(39)
(40)
(41)
(42)
(43)
(44)

Riferimenti

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