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I ASA a basse dosi: benefici clinici aggiuntivi

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Academic year: 2022

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M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVI numero 3 - aprile 2019 45

I

l ruolo benefico dell’acido acetilsali- cilico (ASA) nella prevenzione se- condaria delle malattie CV è ben consolidato. Meno delineate sono le in- dicazioni sul suo impiego in prevenzio- ne CV primaria in soggetti che hanno un profilo di rischio minore. Elio Staffiere, Responsabile Cardiologia, Casa di Cura San Francesco di Bergamo ha rilascia- to a M.D. un commento sul tema.

“Ancora oggi dopo la pubblicazione di trial su ASA in prevenzione primaria (ARRIVE, ASCEND, ASPREE) si può affermare che il rapporto beneficio-ri- schio è a vantaggio delle popolazioni a maggior rischio CV e che ASA a basse dosi può essere considerata in preven- zione CV primaria quando proposta in pazienti correttamente selezionati. Re- sta da stabilire quali siano questi pazien- ti. L’uso delle carte del rischio rappre- senta lo strumento più agevole e preci- so per profilare il rischio CV. Per la co- munità medica esse rappresentano il mezzo più semplice per impostare cor- rettamente una terapia individualizzata.

Il rapporto di rischio diventa vantaggio- so per l’assunzione di ASA a basse do- si nei soggetti che hanno un rischio di eventi CV a 10 anni >20 (2% anno).

Con un rischio CV <10% non vi è indi- cazione, mentre merita un approfondi- mento la popolazione con un rischio CV tra il 10% e il 20%.

þ Aderenza terapeutica

La mancata aderenza terapeutica con ASA in prevenzione CV primaria e se- condaria è una delle cause del mancato

raggiungimento dell’obiettivo terapeuti- co. Nello studio ARRIVE, che ha arruo- lato 12.500 soggetti, il 40% dei pazienti in 5 anni ha sospeso la terapia con ASA, condizionando il risultato. Vari studi cor- relano l’interruzione ad un aumento de- gli eventi maggiori di 3 volte, oltre a un aumento della mortalità (1.8 volte).

Prevenzione CV e oncologica Talora capita che due mondi apparen- temente diversi si incontrano e trovino alcuni denominatori comuni. Le malat- tie CV e quelle neoplastiche rappre- sentano le principali cause di mortalità e di morbidità; risulta estremamente interessante pensare ad unici interven- ti preventivi. Tranne che in alcune rare forme ereditarie, non esiste un’unica causa che possa spiegare l’insorgenza di un tumore. Associata ad una predi- sposizione genetica, sono i fattori di ri- schio che aumentano la possibilità di svilupparlo. Una predisposizione gene- tica modulata a fattori di rischio (fumo, dieta, alcool, sedentarietà, età, infezio- ni, inquinamento atmosferico, ecc) si correla con l’insorgenza di neoplasie.

Con l’aggiunta dell’ipertensione arte- riosa similari sono i fattori di rischio per sviluppo di malattia CV.

Pertanto, comuni sono i fattori di ri- schio e comune è il destino. Comu- ne può essere la terapia? Numerosi studi eseguiti con ASA a basse dosi hanno mostrato una inattesa riduzio- ne dell’incidenza di cancro colorettale in pazienti in prevenzione CV primaria e secondaria. Rothwell e coll hanno dimostrato che una terapia a lungo

termine con ASA riduce del 24% l’in- cidenza generale dei tumori. I benefici si sono dimostrati dopo 4 anni di trat- tamento”. AIFA ha autorizzato l’inseri- mento del dato nella RCP di ASA 100 mg (5.1 Farmacodinamica).

“Nella nuova RCP vengono spiegati i presupposti biologici: l’acido acetilsalici- lico è in grado di inibire la cicloossigena- si-1 nella mucosa del colon-retto e di ri- durre la prostaglandina E2 della muco- sa intestinale, entrambi ‘pathways’ che hanno un ruolo nella genesi del CCR.

ASA inibisce anche il rilascio, dalle pia- strine attivate, di mediatori che posso- no favorire la crescita e la diffusione del tumore. Ecco che un nuovo concetto viene a farsi strada, quello della preven- zione cardio-oncologica. Quei pazienti con rischio CV tra 10% e 20% che gra- vitano nell’area del dubbio potrebbe giovarsi di tale trattamento se gravati da una familiarità per neoplasia che accre- scerebbe il loro rischio globale”.

Un potenziale beneficio che potrebbe, dopo una aperta condivisione medico- paziente della decisione terapeutica, aumentando la consapevolezza di be- nefici e rischi, migliorare l’aderenza alla terapia cardiovascolare.

La bassa aderenza alla terapia con ASA in prevenzione CV è tra le cause del mancato raggiungimento dell’obiettivo terapeutico. Il potenziale beneficio di ASA in prevenzione oncologica potrebbe migliorare l’aderenza alla terapia cardiovascolare in pazienti selezionati

ASA a basse dosi: benefici clinici aggiuntivi

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