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Immigrazione, asilo e cittadinanza Aggiornamenti del 15 maggio 2012

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Immigrazione, asilo e cittadinanza Aggiornamenti del 15 maggio 2012

In evidenza

Lavoro irregolare: il Governo approva lo schema del decreto per il recepimento della direttiva UE 2009/52 . L'ASGI invia le proprie osservazioni

Inviate dall'ASGI alle Commissioni competenti le Osservazioni allo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/52CE in merito allo schema di decreto legislativo approvato dal Governo per recepire la Direttiva recante i provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.

L'Associazione ritiene opportuno formulare alcune osservazioni, trattandosi della disciplina relativa ad un fenomeno la cui manifestazione assume connotati gradualmente sempre più preoccupanti sotto il profilo dei diritti dei lavoratori stranieri.L'ASGI ritiene necessario introdurre nell’ordinamento nazionale norme conformi alle norme dell’Unione europea che scoraggino l'assunzione di lavoratori di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, ma in particolar modo lo sfruttamento di questi ultimi.A tal fine sono state inviate le osservazioni allo schema attualmente in discussione, chiedendo, contestualmente, di poter essere convocati per dare un contributo alla discussione.

Il testo dello schema di decreto legislativo e la relazione illustrativa.

Osservazioni dell'ASGI sulla direttiva 52/2009

AGGIORNAMENTI DALL'ITALIA - Notizie

L’Emergenza Nomadi deve finire davvero

Dichiarazione congiunta dell'Associazione 21 luglio, ASGI, Amnesty International, Open Society Justice Initiative, Human rights Watch dopo la sentenza del Consiglio di Stato che sospende gli effetti della propria sentenza in attesa del giudizio di Cassazione.

Associazione 21 luglio, ASGI, Amnesty International, Human Rights Watch e Open Society Justice Initiative chiedono che il governo abbandoni ogni iniziativa tesa a perpetuare gli effetti della passata Emergenza Nomadi, uno stato d’emergenza che attribuiva poteri straordinari ai prefetti in riferimento ai Rom e ai loro insediamenti in cinque regioni italiane e che era stato giudicato illegittimo dal Consiglio di Stato nel Novembre 2011.Contro tale decisione, il 12 febbraio scorso, il governo italiano ha presentato in Cassazione un ricorso straordinario atto a vanificare gli effetti della sentenza. Il 9 Maggio 2012 il Consiglio di Stato ha deciso di sospendere gli effetti della propria sentenza in attesa del giudizio di Cassazione.Le cinque organizzazioni dichiarano: “Il governo deve rinunciare all’appello contro la sentenza del Consiglio di Stato del Novembre 2011. Questa sentenza aveva marcato un passo in avanti in vista della cessazione delle violazioni che le

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comunità Rom hanno sofferto laddove è stata attuata l’emergenza nomadi. Confidiamo nel fatto che la recente ordinanza del Consiglio di Stato non permetta nuovi abusi.”L’emergenza nomadi aveva definito la presenza dei campi Rom in Italia come una minaccia alla sicurezza pubblica e stabilito poteri straordinari per censire i Rom e chiuderne i campi, sia regolari che irregolari, in deroga alle norme fondamentali di tutela dei diritti umani.

L’Emergenza Nomadi ha suscitato dure critiche da parte delle maggiori organizzazioni internazionali

competenti in materia di diritti fondamentali, tra cui il Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU, il Comitato ONU per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale, il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, il Comitato Europeo per i Diritti Economici e Sociali e la Commissione Europea contro il Razzismo e

l’Intolleranza.

Comunicato Stampa

Commissione europea: Contraria al diritto UE l’applicazione di tariffe assicurative RC Auto differenziate sulla base della nazionalità dei contraenti

Risposta ufficiale della Commissione europea all’esposto presentato dall’ASGI.

Con una lettera ufficiale inviata il 17 aprile scorso all’ASGI dal Capo Unità Assicurazioni e Pensioni della Direzione generale del Mercato Interno e dei Servizi- Istituzioni finanziarie, la Commissione europea afferma come appaia contraria al diritto dell’Unione europea la prassi seguita da alcune compagnie assicurative in Italia di includere la cittadinanza dell’assicurato tra i fattori attuariali nella definizione delle tariffe assicurative RC Auto, con conseguente applicazione di premi maggiorati per i contraenti di nazionalità stranieri, inclusi quelli appartenenti a taluni Paesi membri dell’UE.

Secondo la Commissione europea, il prevedere un criterio di cittadinanza nella definizione del premi assicurativi «può rappresentare una restrizione discriminatoria della libertà di fruire di un servizio che non appare giustificata, poiché la cittadinanza non ha (a differenza dell’esperienza di guida, ad esempio) un impatto sulla capacità di guida degli utenti e, quindi, non costituisce un fattore da prendere in considerazione nel calcolo dei premi assicurativi ».

Di conseguenza , secondo la Commissione europea, tale restrizione appare in violazione dell’art. 56 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea poiché «si ricava dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia che le libertà fondamentali del trattato si applicano, in linea di principio, nel caso di ostacoli alla libertà di fruire di prestazioni derivanti da misure adottate da un’autorità pubblica nonché dalle pratiche di taluni organismi privati». Al riguardo viene citata la sentenza della Corte di Giustizia europea nel caso Angonese contro Cassa di Risparmio di Bolzano s.p.a., dd. 6 giugno 2000, causa C-281/98, punti da 32 a 36.

In secondo luogo, la Commissione europea rileva che l’applicazione di tariffe differenziate RC auto su basi di nazionalità, qualora applicata anche nei confronti di cittadini di Stati membri dell’Unione europea, viene in contrasto con l’art. 24 della direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, la quale prevede che i cittadini dell’Unione e i membri del loro nucleo familiari devono godere di pari trattamento rispetto ai cittadini nazionali nel campo di applicazione del trattato. Tale direttiva ed il relativo principio di parità di trattamento sono stati recepiti nell’ordinamento italiano con l’art. 19 del d.lgs. n. 30/2007.

Infine, la Commissione europea sottolinea che il principio di parità di trattamento con i cittadini nazionali nell’accesso ai beni e servizi a disposizione del pubblico, inclusi i servizi assicurativi, deve trovare

applicazione anche nei confronti dei cittadini di Paesi terzi titolari del permesso di soggiorno UE per lungo soggiornanti di cui alla direttiva n. 109/2003/CE in virtù della clausola contenuta nell’art. 11 comma 1 lett. f della direttiva medesima. Ne consegue che un cittadino di Paese terzo residente per lungo periodo in un Paese UE ai sensi della direttiva n. 109/2003/CE «ha diritto di essere trattato come un italiano avente lo stesso attestato di rischio storico, per quanto riguarda l’assicurazione dei veicoli a motore”.

La lettera della Commissione europea fa seguito all’esposto inviato dall’ASGI il 20 gennaio scorso e al

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supplemento di informazioni contenute nel nuovo memorandum inviato in data 10 aprile 2012.

Denuncia alla Procura di Roma:inchiesta sulla scomparsa di 270 tunisini

Firmata dai familiari e dai presidenti di Arci e Asgi . I giovani cercarono di raggiungere l'Italia nel 2011.Il sostegno del collettivo di donne "Le venticinque undici" .

Dal 2011 non si hanno più notizie circa 270 tunisini imbarcatisi per raggiungere l'Italia. I familiari di alcuni di loro, insieme al presidente dell'Arci e dell'Asgi (L'Associazione studi giuridici sull'immigrazione), hanno sottoscritto una denuncia contro ignoti per la loro scomparsa, depositata alla Procura della Repubblica di Roma.Sostenuti da un collettivo di donne - 'Le venticinque undici' - che ha promosso la campagna "Da una sponda all'altra: vite che contano" e diffuso un appello nei due paesi, una delegazione di familiari degli scomparsi - fa sapere l'Arci in una nota - è da qualche mese in Italia per cercare i propri cari. Hanno

organizzato manifestazioni e sit-in, sia qui che in Tunisia, hanno raccolto il sostegno di altre organizzazioni, tra cui quello dell'Arci e dell'Asgi. Hanno incontrato ministri e funzionari, una di loro è riuscita a parlare anche col presidente Napolitano in visita al Centro Islamico lo scorso lunedì. Hanno ottenuto che le impronte degli scomparsi fossero fornite per un riscontro dal governo tunisino a quello italiano. Sull'esito di questo confronto le autorità dei due paesi, incomprensibilmente, non si sono ancora espresse, anche se circolano voci

contradditorie a riguardo.Intanto, i familiari si chiedono se il riscontro sia stato effettuato sulle impronte di tutti e con la necessaria attenzione. Perché non vogliono rassegnarsi all'idea che i loro cari siano scomparsi nel nulla. Hanno mai raggiunto l'Italia? Sono stati respinti in mare secondo una prassi seguita illegalmente dalle autorità italiane ancora nel 2011? Chiedono risposte. E ora, dopo tanti tentativi andati a vuoto, hanno deciso di affidarsi alla magistratura.

I familiari di alcuni ragazzi imbarcatisi, in giorni e su barche diverse, nel marzo e all'inizio di maggio del 2011 hanno dato incarico a due avvocati italiani - Simona Sinopoli e Fabio Baglioni - di presentare una denuncia contro ignoti per la loro scomparsa alla Procura della Repubblica di Roma nella speranza che questo serva a mettere in moto indagini più scrupolose.

L'esposto è stato sottoscritto anche dal presidente dell'Arci Paolo Beni e dal presidente dell'Asgi Lorenzo Trucco. Basterebbe verificare che un solo ragazzo per barca è arrivato in Italia per trarne l'ovvia conclusione che tutti coloro che occupavano quella imbarcazione hanno raggiunto le nostre coste.

Intanto la mobilitazione delle famiglie continua, con un forte appello anche ai media - conclude la nota - perché li sostengano nella ricerca attraverso la pubblicazione dei nomi e delle immagini degli scomparsi.(Fonte : Repubblica)

Per maggiori informazioni : il collettivo di donne "Le venticinque undici"

L'ASGI contesta la normativa sui contributi al sostegno alle locazioni

L'anzianità di residenza richiesta agli immigrati contraria ai principi costituzionali e alla normativa UE.

In queste settimane i Comuni italiani stanno emanando i bandi per l’assegnazione dei contributi ad integrazione dei canoni di locazione per l’anno 2012.

Detti bandi seguono il dettato normativo di cui all’art. 11 della legge n. 9 dicembre 1998, n. 431, così come modificato dal comma 13 dell’art. 11 della legge n. 133/2008, che ha convertito, con modificazioni, il decreto- legge n. 112/2008 (misure economico-finanziarie di stabilizzazione, il c.d. decreto “Tremonti”). Tale normativa ha introdotto, per quanto concerne i destinatari e i requisiti soggettivi di accesso al beneficio sociale, una discriminazione "diretta" nei confronti degli immigrati stranieri aventi la cittadinanza di Stati terzi non membri dell’Unione europea, disponendo che ai fini dell'accesso ai finanziamenti del citato Fondo nazionale per il sostegno alle abitazioni in locazione venga previsto per i soli stranieri extracomunitari il requisito del possesso del certificato storico di residenza da almeno dieci anni nel territorio nazionale ovvero da almeno cinque anni nella medesima regione.

L’ASGI ritiene che tale disparità di trattamento a svantaggio degli immigrati di Paesi terzi non membri dell’UE

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rispetto ai cittadini nazionali e a quelli di Stati membri dell’Unione europea costituisca una discriminazione illegittima in violazione dei principi costituzionali di uguaglianza, nonché delle norme del diritto dell’Unione europea che prevedono un principio di parità di trattamento a favore di talune categorie di cittadini di Paesi terzi non membri dell’UE (familiari di cittadini comunitari, lungo soggiornanti e rifugiati e titolari della protezione sussidiaria).

Avendo ricevuto una segnalazione proveniente dal territorio del Comune di Grosseto, il Servizio anti-

discriminazioni dell’ASGI ha inviato un proprio parere al Sindaco del Comune di Grosseto e, per conoscenza, al Presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e all’UNAR (Ufficio Nazionale Anti-

Discriminazioni Razziali).

Il testo del parere inviato dall'ASGI - Servizio Antidiscriminazioni - al Sindaco del Comune di Grosseto

Il Governo rinvia alla Corte Costituzionale la legge regionale lombarda che impone agli stranieri il possesso di un certificato di conoscenza linguistica per l'esercizio delle attività commerciali

Una discriminazione contraria alle norme UE sulla libertà di stabilimento

Con delibera del Consiglio dei Ministri dd. 13 aprile scorso, ai sensi dell’art. 127 Cost., il Governo ha impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale la legge della Regione Lombardia n. 3 dd. 27.02.2012 recante disposizioni in materia di artigianato e commercio, di vendita da parte di imprese artigiane di prodotti alimentari di propria produzione e di commercio e fiere.

La normativa regionale aveva introdotto tutta una serie di limitazioni e vincoli allo svolgimento di attività commerciali da parte dei cittadini stranieri. Secondo il Governo talune di queste limitazioni sono

incostituzionali perché configurano una diretta discriminazione nei confronti dei soggetti stranieri, sia comunitari che extracomunitari, contraria ai principi costituzionali di uguaglianza e ragionevolezza, nonché alle norme dei trattati europei sulla libertà di stabilimento dei cittadini dell’Unione europea in condizioni di parità di trattamento con i cittadini nazionali e che vietano inoltre le distorsioni al principio della libera concorrenza.

Il testo della delibera del Consiglio dei Ministri del 13.04.2012 contenente i motivi dell'impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale

Diritto di cittadinanza, un appello per una direttiva europea sul diritto di voto a chi nasce nell'UE É questo l’obiettivo dell’appello promosso dal presidente degli europarlamentari Pd, David Sassòli, e dal presidente dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Del Rio.

“Il diritto alla cittadinanza è regolato autonomamente da un gruppo di europarlamentari che vede, fra gli altri, i nomi di Rita Levi Montalcini, Romano Prodi, Stefano Rodotà, Andrea Camilleri, Nicola Piovani, Carlo

Verdone, Claudio Baglioni, Piero Fassino - e che intende portare la questione del riconoscimento della cittadinanza alle seconde generazioni di immigrati a livello europeo con lo scopo di armonizzare le varie legislazioni interne agli stati Ue e, al contempo, di sostenere le proposte di legge già avanzate a livello nazionale.

Fonte : Migrare.eu

Circolari amministrative

Cittadinanza per matrimonio, la competenza ai prefetti dal 1° giugno 2012

In base alla Direttiva del 7 marzo 2012 il ministro dell'Interno ha trasferito ai prefetti il potere di adottare provvedimenti di cittadinanza per matrimonio.

Dal 9 maggio i cittadini potranno presentare le dichiarazioni anagrafiche - di residenza e di trasferimento all'estero - senza necessariamente recarsi allo sportello del comune, ma spedendole per posta oppure

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inviandole via fax o e-mail. In quest'ultimo caso, bisogna sottoscrivere la dichiarazione con la firma digitale, essere identificati dal sistema informatico, ad esempio tramite la carta d'identità elettronica o la carta nazionale dei servizi, inviare la dichiarazione dalla casella di posta elettronica certificata del dichiarante e trasmettere per posta elettronica 'semplice' copia della dichiarazione con firma autografa e del documento d'identità del dichiarante.

Merito di una norma del decreto legge sulle semplificazioni entrata in vigore da ieri. Le nuove regole prevedono che la domanda di iscrizione all’anagrafe può essere presentata, oltre che di persona, tramite una raccomandata, un fax o via email agli indirizzi e con le modalità indicate sul sito internet di ogni Comune.La novità riguarda anche i cittadini stranieri, extracomunitari o comunitari. Può fare domanda sia chi è appena arrivati in Italia e prende per la prima volta la residenza, sia chi è già qui ma si è trasferito da un Comune a un altro o ha semplicemente cambiato residenza all’interno dello stesso Comune.

I cittadini extracomunitari devono allegare alla domanda documenti che variano in base alla situazione del loro permesso di soggiorno: se è ancora valido, se è in fase di rinnovo o se ne attendono uno per lavoro o

ricongiungimento familiare. Per registrare i familiari, servono anche gli atti originali, tradotti e legalizzati comprovanti lo stato civile e la composizione della famiglia.I cittadini dell’Unione Europea devono invece dimostrare di aver diritto a soggiornare per più di tre mesi in Italia. Gli allegati cambiano quindi per i lavoratori, per i non lavoratori che hanno comunque risorse sufficienti a mantenersi e per i loro familiari oppure per gli studenti.

Queste e altre informazioni, più il facsimile dei modelli di dichiarazione da compilare e inviare, fornisce la circolare del dipartimento Affari interni e territoriali n.9 del 27 aprile 2012 sulle modalità di applicazione della nuova normativa in materia di dichiarazioni anagrafiche, introdotta dall'articolo 5 (Cambio di residenza in tempo reale) del decreto-legge 9 febbraio 2012, n.5, convertito dalla legge 4 aprile 2012, n. 35 (Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo). Questo in attesa del regolamento che dovrà armonizzare il regolamento anagrafico con le nuove disposizioni.Il paragrafo 3 del documento, in particolare, riguarda le dichiarazioni dei cittadini iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire). Per quanto riguarda lo scambio delle comunicazioni tra i comuni, sarà possibile utilizzare per questo, sempre a partire dal 9 maggio, il sistema Ina - Saia.

Circolare del Ministero dell'Interno del 9 maggio 2012, n. 9 fonte : Ministero dell'Interno, Stranierinitalia

Giurisprudenza

Diritto, Immigrazione e Cittadinanza - n. 4/2011 - La rassegna di giurisprudenza sul Diritto italiano, le recensioni e i materiali di ricerca da scaricare.

Cassazione - Permesso di soggiorno al familiare che convive con il minore straniero entro il 4° grado Vige il divieto di espulsione per il parente straniero entro il quarto grado del cittadino italiano pur se questi minorenne . Lo ha nuovamente chiarito la Suprema Corte, rigettando un ricorso del Ministero dell'Interno.

Corte di Appello di Firenze: I cittadini extracomunitari possono concorrere alle selezioni per gli impieghi pubblici ove è previsto il requisito dell'obbligo scolastico

Ordinanza cautelare relativa ad un bando per l'assunzione di lavoratori disabili da parte del Ministero dell'Economia

Protezione internazionale all'attivista ucraino a rischio di persecuzione per motivi politici Tribunale di Catanzaro, II sezione Civile, Ordinanza del 20 aprile 2012

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Protezione sussidiaria al cittadino del Mali a seguito delle violenze generalizzate anche prima del colpo di Stato

Accolta la domanda anche se vi era un precedente esito negativo con false generalità.

Tribunale di Roma, Sentenza n. 81/2012 del 25 gennaio 2012

Non può essere negato al cittadino straniero il diritto al titolo di viaggio per aver fornito false generalità prima del riconoscimento della protezione internazionale

Tribunale di Roma, I Sezione Civile del 20 gennaio 2012

Aggiornamenti internazionali

Migranti morti nel Mediterraneo – Il Consiglio d’Europa approva il rapporto che indica le responsabilità dell'Italia

Constatate “una serie di mancanze” che hanno portato alla morte di 63 persone in fuga via mare dal conflitto in Libia.

Secondo l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE), la mancata reazione alle richieste di soccorso e l’“assenza di responsabilità” per la ricerca e il salvataggio fanno parte di una “serie di mancanze”

che hanno portato alla morte di 63 persone in fuga via mare dal conflitto in Libia, nel corso di una tragica traversata durata 15 giorni nel mese di marzo 2011.

Approvando il rapporto di Tineke Strik (Paesi Bassi, SOC), l’Assemblea afferma in una risoluzione che la responsabilità di queste morti è segnatamente imputabile alle autorità incaricate delle operazioni di ricerca e salvataggio in mare, alla NATO, ai paesi le cui navi transitavano nella zona in questione, alle autorità libiche e ai trafficanti senza scrupoli. La NATO “non ha reagito alle richieste di soccorso” in una zona militare da essa controllata, hanno dichiarato i parlamentari.

Risultato della votazione Testo adottato

Fonte : COE

UNHCR : sospendere i rimpatri verso il Mali

Pubblicata il 7 maggio 2012 la posizione dell'Alto Commissariato ONU per i rifugiati sulle condizioni del Paese africano.

Vista la situazione alquanto fluida e incerta, l'UNHCR invita a sospendere i rimpatri forzati sia di cittadini originari del Mali che di altre nazionalità ma residenti abituali in tale Stato, in attesa che migliorino le

condizioni di sicurezza e di rispetto dei diritti umani .Una recente missione in Mali a cura dell' Human Rights Watch aveva raccolto testimonianzie su crimini contro i diritti umani da parte dei ribelli verso la popolazione civile.

La Posizione dell'UNHCR sul Mali

Si ringrazia Maria Cristina Romano per la segnalazione.

UNHCR - Ungheria: necessario migliorare il trattamento dei richiedenti asilo

Documento di posizione sulla situazione della protezione per rifugiati e richiedenti asilo in Ungheria.Un video di Euronews.

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha emesso un documento di posizione sulla situazione della protezione per rifugiati e richiedenti asilo in Ungheria, in risposta a richieste provenienti da

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governi di altri stati dell'Unione Europea (UE) che si trovano ad affrontare questioni legali contro i rinvii in Ungheria nell'ambito degli accordi Dublino II.

Il documento Observations on the situation of asylum-seekers and refugees in Hungary è una valutazione della situazione di coloro che chiedono protezione internazionale. L'Ungheria è stato il primo paese nella regione a ratificare la Convenzione sui rifugiati dopo la caduta del comunismo e ha accolto decine di migliaia di rifugiati durante la disgregazione della Jugoslavia, nel corso degli anni '90 e successivamente.

Tra le preoccupazioni principali emerge il sempre più sistematico ricorso alla detenzione dei richiedenti asilo che non dispongono di visto, in condizioni difficili paragonabili a quelle carcerarie. I migranti irregolari e le persone che esercitano il proprio diritto umano di chiedere asilo vengono detenute insieme, senza

differenziazione tra i due gruppi. Generalmente un richiedente asilo rimarrà in detenzione per tutti i 4 o 5 mesi necessari per la procedura di esame nel merito della sua domanda e trascorrerà gran parte della giornata rinchiuso nella propria stanza. Le nuove leggi inoltre dispongono la detenzione delle famiglie con bambini fino a 30 giorni, norma contraria agli standard internazionali, e fino a un anno di detenzione amministrativa.

Il documento completo Il Video di Euronews Fonte : UNHCR

UE - Diritto ad un processo equo:direttiva sul diritto all’informazione nei procedimenti penali

Approvata la proposta della Commissione europea: gli indagati di un reato saranno informati sui loro diritti in una lingua che comprendono.

I ministri della Giustizia UE hanno adottato il 27 aprile 2012 una nuova legge proposta dalla Commissione europea per garantire agli imputati il diritto all’informazione durante il procedimento penale .

Il provvedimento garantirà che i paesi dell’Unione europea forniscano a chiunque venga arrestato – o sia oggetto di un mandato d’arresto europeo – una comunicazione dei diritti che elenca i loro diritti fondamentali nel quadro del procedimento penale. Secondo le stime, una volta entrata in vigore (due anni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, attesa nelle prossime settimane), la nuova legge si applicherà a 8 milioni di procedimenti penali ogni anno in tutti e 27 gli Stati membri dell’UE. A tutt’oggi questo diritto è riconosciuto solo in un terzo degli Stati membri.La direttiva garantirà che polizia e magistrati delle procure forniscano agli indagati informazioni sui loro diritti. In caso di arresto, le autorità forniranno tali informazioni per iscritto, in una comunicazione dei diritti redatta in un linguaggio semplice e di uso corrente.

Gli indagati riceveranno sistematicamente la comunicazione anche se non la chiedono e, se necessario, potranno ottenerne la traduzione. Anche se la formulazione esatta della comunicazione è a discrezione degli Stati membri, la Commissione ha proposto un modello nelle 22 lingue dell’Unione . Ciò consentirà di garantire la coerenza a beneficio di chi attraversa le frontiere e di ridurre le spese di traduzione.La comunicazione dei diritti conterrà, inoltre, dettagli pratici relativi ai diritti delle persone arrestate o detenute

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Giurisprudenza europea

L’importo dei contributi richiesti per rilascio dei permessi di soggiorno ai cittadini di paesi terzi e familiari non deve costituire un ostacolo all’accesso allo status di lungo soggiornante

Sentenza della Corte di Giustizia UE rende evidente l'illegittimità del contributo di 200 euro richiesto per il rilascio del pds per lungo soggiornanti

Corte di giustizia europea - Libertà di religione e diritto di asilo

Una grave violazione della libertà di religione può costituire un «atto di persecuzione» quando il richiedente asilo corre un rischio effettivo di essere privato dei suoi diritti più essenziali .

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Il ritiro dell'unica domanda di asilo presentata nel territorio degli Stati membri rende inapplicabile il Regolamento Dublino II

Sentenza del 3 maggio 2012, IV sezione della Corte di Giustizia UE n. C-620/10

Corte di Giustizia europea: Non compatibile con il diritto UE una normativa che riservi ai lungo soggiornanti un trattamento sfavorevole rispetto ai cittadini dell’Unione in materia di sussidi per l’alloggio

La sentenza della CGE sul “sussidio casa” in vigore nella Prov. di Bolzano, ma evidenzia l’illegittimità della stessa normativa nazionale sul “fondo locazioni”

Sentenza della Corte di Giustizia europea in materia di presunzione di discriminazione ed onere probatorio nelle controversie relative al reclutamento del personale

Il diritto UE non impone al datore di lavoro di fornire informazioni sui criteri di selezione del personale, ma il rifiuto potrebbe costituire un elemento presuntivo della discriminazione.

Approfondimenti, ricerche e e materiali utili

Consiglio d'Europa - La resistenza al razzismo è essenziale per preservare il futuro dell'Europa - Rapporto annuale della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri)

Bruxelles- Ricerca sugli immigrati e l'integrazione - Prima indagine transnazionale sugli stranieri di prima generazione in 15 città europee.

The relationship between immigration and nativism in Europe and Noth America - Migration Policy Institute, Maggio 2012

Second Class Citizens - Discrimination against Roma, Jews, and Other National Minorities in Bosnia and Herzegovina -Human Rights Watch

In Cold Blood Summary Executions by Syrian Security Forces and Pro-Government Militias - Human Rights Watch

“You Will Not Have Peace While You Are Living”: The Escalation of Political Violence in Burundi - Human Rights Watch

Criminal Reprisals: Kenyan Police and Military Abuses against Ethnic Somalis - Human Rights Watch

Agenda

Catania - Seminario formativo in materia di diritto dell’ immigrazione

Iniziativa a cura della CAMERA PENALE “Serafino Famà” di CATANIA in collaborazione con ASGI. Evento accreditato. 1 giugno - 22 giugno 2012

Trieste - Novità nel diritto dell'immigrazione e accesso degli immigrati ai servizi sociali

21 maggio - 8 giugno 2012, iniziativa finanziata dal Piano Territoriale Immigrazione della Provincia di Trieste.

Bologna - Allontanamento e ricongiungimento del minore nella sua famiglia d'origine: prassi -protocolli - prospettive

Convegno a cura dell'Unione Nazionale Camere Minorili - 31 maggio 2012

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Bologna - I Minori Stranieri Non Accompagnati diventano maggiorenni: buone prassi tra accoglienza e integrazione

Seminario organizzato dall' Università di Ferrara e Difensore Civico dell'Emilia Romagna presso la Sala Polivalente della Regione di Viale Aldo Moro 50 dalle ore 8:45 alle ore 13:15-24 maggio 2012

Firenze - Il Diritto alla protezione

Presentazione della ricerca sullo stato del sistema di asilo in Italia e proposte per la sua evoluzione. Sala Collezioni presso il Consiglio Regionale - Palazzo Bastogi, ore 15.00 - 21 maggio 2012

Torino - Seminario: "Sviluppare strategie per proteggere minori stranieri senza documenti e figli di immigrati senza documenti"

Iniziativa a cura di ASGI e PICUM, 9.00-17.00- 24 maggio 2012

Progetto Salutare - Formazione sui servizi di tutela socio-sanitari

A Bari ( 15 e 21 maggio, 7 giugno 2012) e a Foggia (16 e 22 maggio, 7 giugno 2012) iniziative per formare, confrontare, cambiare per migliorare i servizi di tutela socio-sanitari rivolti ai richiedenti e titolari di protezione internazionale.

Trento - Seminari sull'immigrazione 2012

Accreditato per 24 crediti, 2 per ogni incontro. 11-26 maggio 2012 Opportunità

ERRC

ERRC Seeks Staff Lawyers and Legal Fellows ERRC Seeks Researcher

Bandi e Avvisi

Fondo Europeo per l'Integrazione dei cittadini di Paesi terzi - Pubblicati due avvisi per progetti di informazione, comunicazione, sensibilizzazione e scambio di buone pratiche. Le domande possone essere presentate a partire dal 23 aprile e fino alle ore 18 del 6 giugno 2012.

Riferimenti

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d) alle condizioni e per la medesima durata prevista per il primo rilascio negli altri casi. La carta di soggiorno costituisce documento d’identificazione personale per non