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FORME INDETERMINATE

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Academic year: 2021

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(1)

Forme indeterminate pagina 1

FORME INDETERMINATE

Una volta capita la definizione di limite, i limiti si devono calcolare; per farlo non è, fortunatamente, necessario applicare la definizione.

E’ importante, comunque, almeno in casi semplici, applicare la definizione per capirne praticamente il significato e la funzione di

, di

e dell’intorno che ne deriva.

Consideriamo una funzione reale di variabile reale “facile”:

f(x) = x

2

4x

il suo dominio è R; il codominio è f(x) ≥

4,

non presenta discontinuità.

(2)

Forme indeterminate pagina 2

Se alla x diamo, ad esempio, il valore

x = 5

otteniamo per

f(5)

il valore 9 e scriveremo

f(5)=9

;

usando il concetto di limite scriveremo lim

𝑥→𝑥0 𝑓(𝑥) = 𝑙 lim

𝑥→5(𝑥2 − 4𝑥) = 9

Questo esempio ci dice, ancora una volta, che il calcolo del limite coincide in tutto e per tutto con il tipo di calcolo che abbiamo fatto in precedenza;

calcolare il valore della funzione f(x) = x

2

4x quando x=5 e calcolare il lim

𝑥→5

(𝑥

2

− 4𝑥) sono la stessa cosa.

(3)

Forme indeterminate pagina 3

Ma il concetto di limite non è nato per essere utilizzato in situazioni “normali”;

è nato per dare un significato a operazioni che algebricamente non ne hanno, come ad esempio la divisione per zero e la divisione per valori infiniti.

Operazioni che non hanno senso algebricamente ma il cui significato è chiarissimo se si tiene presente che qualunque espressione algebrica può

essere considerata come funzione e rappresentata graficamente in un sistema di assi cartesiani. Il grafico della funzione ci dice chiaramente cosa succede.

Esempio:

la funzione

𝑓(𝑥) =

1

(𝑥−3)2 non è definita per

x =3

, si ottiene infatti 𝑓(3) = 1

0 , una divisione per zero, operazione non definita nell’insieme dei numeri reali. Ma, dal grafico (vedi figura), si intuisce chiaramente che

(4)

Forme indeterminate pagina 4

lim

𝑥→3

1

(𝑥−3)2

= ∞

e anche:

1. lim

𝑥→+

1

(𝑥−3)2 = 0

2. lim

𝑥→−

1

(𝑥−3)2 = 0

(5)

Forme indeterminate pagina 5

(6)

Forme indeterminate pagina 6

Si dice che la funzione

𝑓(𝑥) =

1

(𝑥−3)2

è un infinito per x che tende a 3 e un infinitesimo per x che tende a

 

; siamo costretti a considerare +

e −

come numeri che però non hanno un valore preciso.

La presenza di +

e −

, al numeratore e/o al denominatore ci costringe a parlare di quantità infinitamente grandi (positive e negative) o infinitamente piccole (tendenti a zero).

Considerare +

e −

alla stregua di numeri ci costringe a calcolare il valore di una funzione utilizzando delle regole particolari che potremmo definire l’algebra degli infiniti e degli infinitesimi. Il problema che si pone ora, però, è che questa algebra non si limita al tipo di casi che abbiamo visto ed elencato utilizzando l’esempio precedente.

(7)

Forme indeterminate pagina 7

Ci sono delle operazioni tra infiniti e infinitesimi che non hanno un significato numerico preciso, possono essere fonte di contraddizioni e alle quali non sappiamo dare risposta a priori, ma vanno risolti caso per caso.

Un esempio:

quanto vale 𝟎

𝟎 , vale

0

, vale 1, o qualcos'altro?!?! La risposta è: non c'è una risposta generale. Dipende da caso a caso!

Le operazioni problematiche, chiamate forme indeterminate, tra infiniti e infinitesimi, sono quelle per la cui soluzione è stato sviluppato il concetto di limite e i relativi calcoli.

I limiti permettono di risolvere essenzialmente sette forme indeterminate

(8)

Forme indeterminate pagina 8

Noi affronteremo solo alcuni casi, in particolare 𝟎

𝟎

,

e

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