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CALCOLO DIFFERENZIALE PER FUNZIONI DI PIÙ VARIABILI - 4.

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Academic year: 2021

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(1)

CALCOLO

DIFFERENZIALE PER FUNZIONI

DI PIÙ VARIABILI - 4.

(2)

Funzioni definite implicitamente. Funzioni definite implicitamente.

Argomenti della lezione Argomenti della lezione

Invertibilità locale. Invertibilità locale.

Cambiamento di variabili.

Cambiamento di variabili.

(3)

FUNZIONI DEFINITE

IMPLICITAMENTE

(4)

Un modo ben noto di rappresentare Un modo ben noto di rappresentare

graficamente una funzione di due graficamente una funzione di due

variabili

variabili z = f(x,y)z = f(x,y) è quello di è quello di tracciarne le

tracciarne le linee di livellolinee di livello. Ossia. Ossia i luoghi dei punti del piano (x,y) i luoghi dei punti del piano (x,y)

che soddisfano la condizione che soddisfano la condizione

f(x,y) = costante f(x,y) = costante..

Si ritiene, in generale, che questi Si ritiene, in generale, che questi

luoghi siano curve piane più o meno luoghi siano curve piane più o meno

““regolari”.regolari”.

(5)

Sono ben noti alcuni esempi:

Sono ben noti alcuni esempi:

1) x1) 2 + y2 - 2y = 3

È una circonferenza con centro È una circonferenza con centro in (0in ,1),1)TT e raggio 2. e raggio 2.

2) x2) 2 + 4 y2 = -3

È l’insieme vuoto di punti del È l’insieme vuoto di punti del

piano.

piano.

(6)

3) x3) 2 + y2 = 0

È l’insieme contenente solo l’origine È l’insieme contenente solo l’origine

del piano.

del piano.

4) x4) 2 - y2 = 0

È l’insieme del piano formato È l’insieme del piano formato

dall’unione delle due rette

dall’unione delle due rette y = x e e y = - x..

(7)

5) x5) 3 - y2 = 0

È una curva piana non regolare, È una curva piana non regolare,

dotata di una cuspide nell’origine.

dotata di una cuspide nell’origine.

Possiamo dunque chiederci sotto Possiamo dunque chiederci sotto quali condizioni un’equazione del quali condizioni un’equazione del

tipo

tipo f(x,y) = costantef(x,y) = costante, possa , possa

rappresentare una curva piana. Anzi, rappresentare una curva piana. Anzi,

almeno localmente, una curva che almeno localmente, una curva che

sia grafico di una funzione.

sia grafico di una funzione.

(8)

È chiaro infatti che, in molti casi, È chiaro infatti che, in molti casi, una curva piana non sarà grafico una curva piana non sarà grafico

di una funzione.

di una funzione.

La curva data da

La curva data da x2 + y2 - 2y = 3 puòpuò essere rappresentata come grafico essere rappresentata come grafico

di due funzioni in cui

di due funzioni in cui xx è funzione è funzione di di yy::

x = g1(y) = (3 - y2 + 2y)1/2 x = g2(y) = - (3 - y2 + 2y)1/2

e e

(9)

Teorema

(di U. Dini )

Sia f : A R2 R, A aperto, C1(A), sia (x0,y0) in A tale che f(x0,y0)= 0 e

y f (x0,y0)≠ 0, allora esiste un rettangolo aperto I J intorno di (x0,y0)T tale che f -1(0)(I J) sia il grafico di g : I RR

(10)

funzione di classe C1(I); quindi per ogni x I, f(x,g(x)) = 0.

Vale g(x) = -fx_________(x,g(x)) fy(x,g(x)) . Il teorema qui enunciato, può

essere generalizzato in molti modi..

(11)

Una generalizzazione tra le più semplici:

Se f(x1, x2, … , xm, z) è di classe

C1(), se (x10, x20, … , xm0, z0) in   Rm+1 è tale che f(x10, x20, … , xm0, z0)

= 0 e fz(x10, x20, … , xm0, z0) ≠ 0

allora esistono un intorno U Rm di

(x10, x20, … , xm0) e una funzione

g : U Rm R che è di classe C1(U), è tale che f(x1, x2, … , xm, g(x)) = 0 per ogni (x1, x2, … , xm) U. Le sue derivate sono date da

(12)

Dk g(x) = -fk_________(x,g(x)) fz(x,g(x)) .

Un esempio...

f(x, y, z) = sen(z) + xy2 + y3-8 = 0 nel punto (0,2,0)T.

(13)

Una proprietà del gradiente.

Si supponga che l’equazione

f(x,y)= costante definisca una curva di livello dotata di derivate

continue in (x0,y0). Se x(t), y(t) sono le equazioni parametriche della curva, lungo la curva stessa

(14)

Il gradiente è ortogonale alle linee di livello di una funzione.

F(t) = f(x(t),y(t)) = costante.

Perciò F’(t) = 0. Ma

F(t) = f (x(t),y(t)), (x(t),y(t))T = 0 Conclusione

(15)

Superficie date in forma implicita in R3.

f(x,y,z)= costante

(16)

INVERTIBILITÀ INVERTIBILITÀ

LOCALE

LOCALE

(17)

Sia f : A Rm Rm , A aperto, una

funzione. Diremo che f è localmente invertibile in x0 A se esistono un intorno U di x0 e V di f(x0) = y0 tra i quali f è biiettiva.

Se f stabilisce una corrispondenza biunivoca tra A e f(A), diremo che f è globalmente invertibile su A.

(18)

Se f : A Rm Rm , A aperto, è

differenziabile in x0 A, la matrice mm che rappresenta il suo

differenziale è detta anche la

derivata o la matrice jacobiana o il jacobiano di f in x0.

f(x0) = J( )(xxf0) = J( )(xx f1,f2,..,fm 0)

1,x2,..,xm

(19)

Teorema

(di invertibilità locale )

Se f : A Rm Rm, A aperto, è C1(A),

invertibile in x0 A. L’inversa locale è funzione di classe C1(f(A)).

e det J( )(xxf 0) ≠ 0 allora f è localmente

(20)

Si noti che una funzione può essere localmente invertibile senza esserlo globalmente.

La funzione f : R2 R2 data da u = exp(x)cos y

v = exp(x)sen y

ha il det. jacobiano det J = exp(2x) ≠ 0

ed è in ogni punto localmente invertibile tra il piano (x,y) e il piano (u,v). Ma non è invertibile globalmente poiché u e v

sono periodiche di periodo 2 .

(21)

Omeomorfismi e

Diffeomeorfismi...

(22)

CAMBIAMENTO CAMBIAMENTO

DI VARIABILI

DI VARIABILI

(23)

Un’applicazione f : A Rm Rm, A aperto, si dice regolare se è

di classe C1(A) e se

per ogni x A. Una tale applicazione individua un cambiamento di

variabili in Rm . Se le condizioni dette non sono soddisfatte in alcuni punti isolati, tali punti si dicono singolari per la trasformazione.

det J( )(x) ≠ 0xf

(24)

Esempi:

Coordinate polari in R2.

Coordinate cilindriche in R3. Coordinate sferiche in R3.

Trasformazioni lineari in Rm.

(25)

Un esempio:

Cambiamento di variabili nell’

equazione delle onde

2z

____∂x2 - ∂____2z

∂t2

c2 = 0

u = x + c t v = x - c t

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