A.Angeletti
1 UN ESEMPIO DI CALCOLO: L'OSCILLATORE ARMONICO
Formalismo di Schrödinger
L'Hamiltoniana classica per l'oscillatore armonico è data da:
2 2 2
x 2 m 1 m 2
H = p + ω
Quantisticamente
dx i d
p → − ℏ da cui
2 2 2
2
x 2 m 1 dx
d m
H = − 2 ℏ + ω
L'equazione di Schrödinger
ψ
= ψ E H diventa quindi:
ψ
= ψ ω ψ +
− m x E
2 1 dx d m 2
2 2 2
ℏ
2ossia
′′ + − =
ψ 2 ψ ω ψ
2
0
2 2 2 2
mE m x
h h
e posto 2 mE
2k
ℏ
= e
ℏ
= ω
α m
si ha un'equazione differenziale del secondo ordine, omogenea, a coefficienti non costanti:
(*) ψ′′ + k
2ψ − α
2x
2ψ = 0 .
Per la soluzione dell'equazione (*) cerchiamo prima la soluzione asintotica, cioè la soluzione per x → ∞ . In questo caso l'equazione diventa:
(**) ψ′′ − α
2x
2ψ = 0
e la soluzione deve essere del tipo ψ ( x ) = e
−γx2. Inoltre, poiché le soluzioni dell'equazione di Schrödinger sono funzioni che devono soddisfare la condizione di normalizzazione
∫
−+∞∞ψ ( x )
2dx = 1 ,
deve essere γ > 0 in quanto deve essere
x
→∞
x =
lim ψ ( ) 0 . Si ha:
x2
xe 2 ) x
( = − γ
−γψ′
2 2
2
2 2 x 2 2 x x
x
2 x 2 e 4 x e 2 e
e 2 ) x
(
−γ −γ = γ
−γ− γ
−γ
− γ
γ
−
= ψ ′′
Per x → ∞ in ψ ′′ ( x ) prevale il termine 4 γ
2x
2e
−γx2quindi, sostituendo in (**) deve essere:
0 e
x e
x
4 γ
2 2 −γx2− α
2 2 −γx2= da cui segue 2
= α γ . La soluzione di (*) deve quindi scriversi nella forma:
x2
e
2) x ( ) x (
−α
χ
=
ψ .
Per quanto detto sopra sull'andamento all'infinito della soluzione, χ ( x ) può anche divergere, ma meno rapidamente di
x2
e
2 α. Derivando si ha:
2
2 x
x 2
2
x ( x ) e e
) x ( ) x (
−α
−α
χ α
− χ′
=
ψ′
A.Angeletti
2
[ ]
22 2
2 2
2
2 x 2
2
2 x 2
x 2 x 2
x 2 x 2
2
e ) x ( ) x ( x 2 ) x (
e ) x ( x e
) x ( x e
) x ( e
) x ( x e
) x ( ) x (
−α
−α
−α
−α
−α
−α
α
− α + χ′
α
− χ′′
=
= χ
α + χ′
α
− αχ
− χ′
α
− χ′′
= ψ′′
Sostituendo nella (*) si ha
[ χ′′ ( x ) − 2 α x χ′ ( x ) + ( α
2x
2− α ) χ ( x ) ] e
−2αx2+ ( k
2− α
2x
2) χ ( x ) e
−2αx2= 0
da cui segue
(***) χ ′′ − 2 α x χ′ + ( k
2− α ) χ = 0
(per snellire le scritture si è omessa la dipendenza da x ). Dell'equazione (***) cerchiamo una soluzione per serie, cioè una soluzione della forma:
∑
∞=
= χ
0 n
n x n
c )
x
( .
Derivando si ha:
∑
∞=
=
−χ′
1 n
1 n x n
nc )
x
( e ∑∞
=
−
−= χ′′
2 n
2 n x n
c ) 1 n ( n )
x (
e sostituendo nella (***) si ottiene:
0 x c ) k ( x nc 2
x c ) 1 n ( n
0 n
n n 2
1 n
n n 2
n
2
n n − α + − α =
− ∑ ∑
∑
∞=
∞
=
∞
=
−
.
Riaggiustando gli indici si ottiene:
0 x c ) k ( x nc 2
x c ) 1 n ( ) 2 n (
0 n
n n 2
0 n
n n 0
n
2 n
n − α + − α =
+
+ ∑ ∑
∑
∞=
∞
=
∞
=
+
da cui
[ ( n 2 ) ( n 1 ) c 2 nc ( k ) c ] x n 0
0 n
2 n n 2
n − α + − α =
+
∑
∞+
=
+
.
Affinché la somma sia identicamente nulla per ogni valore di x deve essere
( n + 2 ) ( n + 1 ) c
n+2− 2 α nc
n+ ( k
2− α ) c
n= 0
ovvero:
(****)
n2 2
n
c
) 1 n ( ) 2 n (
k ) 1 n 2 c (
+ +
− +
= α
+
.
Una volta che siano assegnati i valori di c
0e c
1la serie risulta completamente determinata.
Per la simmetria di H la funzione ψ o è pari o è dispari, per cui deve essere:
o c
0= 0 e c
1≠ 0 se la funzione è dispari o c
0≠ 0 e c
1= 0 se la funzione è pari.
Ricordiamo inoltre che la serie deve potersi risommare in modo che la funzione diverga meno rapidamente di
x2
e
2 α. Per valutare ciò analizziamo il rapporto n
2 n
c c
+per n grande. Si ha
n 2 c c
n 2
n
+≈ α .
Sviluppando in serie e
αx
2si ha:
( ) ∑ ∑ ( )
∑
∞=
∞
=
∞
=
α
= α = α = α
2 , 0 n
n 2 n 0
n
n 2 n 0
n
2 n x
! 2 n
x
! n
x
! n e
2x
L'ultima somma è stata ottenuta riaggiustando gli indici dopo aver osservato che le potenze di x sono tutte
pari (la funzione è pari). La scrittura n = 0,2 significa che n è un numero pari. Per questa serie si ha:
A.Angeletti
3
( n 2 2 )
2 1 n 2 n
2 2 c n
c
2 n 2
2 n
n 2
n !
! +
= α
+
= α α
⋅
+
= α
+ +
e per n grande
n 2 c c
n 2
n
+≈ α . Quindi la serie, all'infinito, si comporta come e
αx
2e ciò contraddice l'ipotesi
che non potesse divergere più rapidamente di
x2
e
2 α. La funzione χ( x ) non può quindi essere ottenuta come somma della serie, può però essere espressa mediante un polinomio in quanto nei coefficienti è ancora presente un parametro libero, k. Deve quindi esistere un indice s per il quale c
s+2= 0 con c
s≠ 0 . Per la (****) si ha: α ( 2 s + 1 ) − k
2= 0 da cui segue:
( 2 s 1 )
k
k
2=
s2= α + ma 2 mE
2k ℏ
= e
ℏ
= ω
α m
e quindi 2 mE m ( 2 s 1 )
2 2
s
= ω +
ℏ
ℏ e quindi
+ ω
= 2
s 1
E
sℏ con s ∈Ν.
Questo risultato indica chiaramente che l'energia dell'oscillatore armonico è quantizzata e che il valore minimo possibile è dato da = ℏ ω
2
E 0 1 . Questo valore minimo è conforme al principio di indeterminazione.
Esplicitando k , i polinomi in questione sono polinomi di grado s i cui coefficienti sono dati da:
n 2 n
n c
) 1 n ( ) 2 n (
) s n ( c 2
) 1 n ( ) 2 n (
) 1 s 2 ( ) 1 n 2
c ( α
+ +
= − +
+
+ α
− +
= α
+
Costruiamo alcuni di questi polinomi:
0 0 ( x ) = c χ
x c c ) x
( 0 1
1 = +
χ
2 2 1 0
2 ( x ) = c + c x + c x χ
3 3 2 2 1 0
3 ( x ) = c + c x + c x + c x χ
4 4 3 3 2 2 1
4
( x ) = c
0+ c x + c x + c x + c x χ
Determiniamo alcuni polinomi di grado pari, dovendo essere c
0≠ 0 e c
1= 0 si ha:
0 0
( x ) = c χ
2 2 0 2
( x ) = c + c x
χ ma
2c
02 c
02 ) 2 0 ( c 2 0 n 2
s = ⇒ = ⇒ = − α = − α e quindi
(
2)
0
2
( x ) = c 1 − 2 α x χ
4 4 2 2
4
( x ) = c
0+ c x + c x
χ ma
α
= α
− α
−
=
⋅ α
= −
= ⇒
α
−
=
− α
=
= ⇒
= ⇒
2 0 0 2
4
0 0
2
3 c c 4 ) 4 3 ( c 1 4 3
) 4 2 ( c 2 2 n
c 4 2 c
) 4 0 ( c 2 0 n 4
s e quindi
− α + α
=
χ
4 0 2 2x
43 x 4 4 1 c ) x (
Determiniamo ora alcuni di quelli di grado dispari, essendo c
0= 0 e c
1≠ 0 , si ha:
x c ) x
(
11
=
χ
3 3 1 3
( x ) = c x + c x
χ ma
3 1c
13 c 2 3 2
) 3 1 ( c 2 1 n 3
s α = − α
⋅
= −
= ⇒
= ⇒ e quindi
− α
=
χ
3 1x
23 1 2 x c ) x
( .
Questi polinomi erano noti ai matematici in quanto sono un caso dei polinomi di Hermite (1822-1901) che in
generale si scrivono:
A.Angeletti
4
2
2 t
n t n
n n
e
dt e d ) 1 ( ) t (
H = −
−che nel nostro caso sono (posto t = α x ):
2
2 x
n x n n
n
e
dx e d ) 1
x (
H
α −α
− α
= e quindi:
1 e
e ) x (
H
0=
αx2 −αx2=
( 2 x ) e 2 x
1 e dx e
e d ) 1
x (
H
1 x2 x2 x2− α
x2= α
− α
=
− α
=
α −α α −α( )
) 1 x 2 ( 2
e x 2 e
2 1 e
xe dx 2
e d e 1
dx d dx e d ) 1
x ( H
2
x 2 x
x x
x x
2 x 2
2 2
2 2
2 2
2
− α
=
=
− α
α α −
=
− α
= α
− α
=
α −α α −α α −α −α
− α
−
= 2
3 x
3 1 2 x 12 ) x ( H
Si nota quindi che sono gli stessi a meno di costanti moltiplicative, la soluzione di (***) può quindi essere scritta nella forma
( ) x
H N ) x
( n n
n =
χ
dove N
nsono delle opportune costanti. Le funzioni d'onda sono quindi date:
( ) 2 x
2n n n ( x ) N H x e
−α