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All 1 - Studio previsionale impatto acustico (7023 KB)

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(1)

VENETO TREVISO ISTRANA

PROGETTO DI OTTIMIZZAZIONE DELLE OPERAZIONI DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI

PRESSO LO STABILIMENTO DI ALIPLAST S.p.A.

STUDIO PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO

ai sensi art. 8 L. 447/95 Allegato 2

Proponente: Redattore:

Tecnico competente in acustica ambientale:

Aliplast S.p.A.

Via delle Fornaci, 14 31036 –Istrana (TV)

c/o Parco Scientifico Tecnologico VEGA ed. Auriga - via delle Industrie, 9 30175 Marghera (VE)

www.eambiente.it; info@eambiente.it Tel. 041 5093820; Fax 041 5093886

per. ind. Rui Claudio

n° 431 Regione Veneto

Luglio 2016 Revisione 00

(2)

Capire, progettare e gestire l’ambiente Parco Scientifico e Tecnologico “VEGA”

Via delle Industrie, 9 – Marghera (VE)

www.eambiente.it info@eambiente.it 10.0792_ALIPLAST_PREV_IMP_ACUS_R00

SOMMARIO

1. PREMESSA ... 1

2. SCOPO ... 2

3. NORMATIVADIRIFERIMENTO ... 3

4. DEFINIZIONI ... 4

5. CLASSIFICAZIONEACUSTICA ... 6

5.1 Valori limite differenziali di immissione di rumore ... 6

6. METODODIMISURAECALCOLO ... 7

6.1 Misure strumentali ... 7

6.2 Calcolo dei livelli equivalenti ... 7

7. STRUMENTAZIONE ... 8

8. DATIGENERALI ... 9

8.1 Descrizione del ciclo produttivo ... 9

9. PROCEDURADIINDAGINEFONOMETRICA ... 12

9.1 Condizioni di misura ... 12

9.2 Condizioni meteorologiche ... 12

10.VALUTAZIONEDIIMPATTOACUSTICOATTUALE ... 13

10.1 Caratterizzazione dell’area di analisi ... 13

10.2 Caratterizzazione delle sorgenti sonore limitrofe ... 15

10.3 Livelli acustici nello stato di fatto... 16

10.4 Impatto acustico presso i ricettori ... 20

11.INTERVENTIINSTATODIPROGETTO ... 21

11.1 Descrizione degli interventi ... 21

11.2 Individuazione delle sorgenti disturbanti ... 22

11.3 Sorgenti fisse attribuite agli interventi di progetto ... 27

11.4 Variazioni dei volumi di traffico all’impianto ... 29

12.PREVISIONEDIIMPATTOACUSTICONELLOSTATODIPROGETTO ... 30

12.1 Modello di valutazione dell’impatto acustico ... 31

12.2 Propagazione del rumore industriale ... 31

13.INTERVENTIMITIGAZIONEACUSTICA ... 32

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Via delle Industrie, 9 – Marghera (VE)

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13.1 Descrizione di alcuni interventi di mitigazione previsti sul lato sud ... 35

13.2 Stima dei livelli ambientali a mitigazione conclusa ... 37

13.3 Livelli differenziali ld di immissione stimati presso i punti rIcettori sensibili ... 38

14.CONCLUSIONI ... 39

ANNESSI

ANNESSO 1. Schede rilievi fonometrici ANNESSO 2. Report del modello predittivo ANNESSO 3. Estratto dalla Zonizzazione acustica del Comune di Istrana ANNESSO 4.Certificato di taratura del fonometro ANNESSO 5. Certificato di Tecnico Competente in Acustica Ambientale

INDICE TABELLE

Tabella 5.1. Classificazione delle aree dove sono ubicati impianto e ricettori ... 6

Tabella 5.2. Valori limite definiti dal D.P.C.M. 14.11.97. ... 6

Tabella 7.1. Catena di misura fonometrica(cfr. Annesso 4) ... 8

Tabella 9.1. Dati meteorologici, stazione di Zero Branco (TV) ... 12

Tabella 10.1 Analisi del contesto ... 15

Tabella 10.2. Elenco zone sensibili ... 18

Tabella 10.3. Livelli acustici rilevati – stato di fatto ... 19

Tabella 11.1. Utilizzo capacità residua ... 21

Tabella 11.2. Quadro generale della richiesta di aumento dei volumi di rifiuti in ingresso ... 22

Tabella 11.3. Caratteristiche dell’estrusore ... 22

Tabella 11.4. Sorgenti fisse (esistenti) funzionanti alla massima emissione ... 25

Tabella 11.5. Livelli sonori emessi dalle sorgenti fisse ... 26

Tabella 11.6. Sorgenti mobili ... 26

Tabella 11.7. Sorgenti fisse (stato di progetto) ... 28

Tabella 11.8. Livelli acustici previsti e potere fonoisolante dei locali in cui sono collocati. ... 29

Tabella 13.1. Livelli previsti e presidi di mitigazione acustica delle sorgenti suggeriti ... 33

Tabella 13.2. Livelli acustici equivalenti di rumore ambientali su confine e ricettori– stato di progetto con mitigazione ... 37

Tabella 13.3. Livelli calcolati presso i ricettori in periodo DIURNO ... 39

Tabella 13.4. Livelli calcolati presso i ricettori in periodo NOTTURNO ... 39

INDICE FIGURE

Figura 8.1. Schema di flusso del processo produttivo ... 11

Figura 10.1. Inquadramento ortofotografico dello stabilimento di Aliplast S.p.A. ... 14

Figura 10.2. Inquadramento infrastrutturale della sede di Aliplast S.p.A. ... 14

Figura 10.3. Localizzazione dei punti di misuraal confine ... 17

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Figura 10.4. Localizzazione delle zone in cui sono presenti i ricettori sensibili... 18

Figura 11.1. Localizzazione di sorgenti ... 24

Figura 11.2. Localizzazione sorgenti di progetto, nuove o potenziate (in giallo) ... 27

Figura 12.1. Vista tridimensionale del modello di predizione acustica esclusi gli interventi di cui alla Sezione 12. ... 30

Figura 12.2. Situazione diffusione verticale dei livelli acustici ambientali LA durante il tempo di riferimento diurno (stato di progetto esclusi gli interventi di cui alla Sezione 13) sulla sezione tra sorgenti sonore dello stabilimento e ricettore R2. ... 30

Figura 13.1. Localizzazione dei punti di osservazione al confine ... 32

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Commessa: 16.03982 eAmbiente S.r.l. - P.I. C.F. 03794570261

Data: 06/2016 c/o Parco Scientifico Tecnologico VEGA, via delle Industrie 9, 30175 Marghera (VE)

Rev. 00 Tel: 041 5093820; Fax: 041 5093886; mailto: info@eambiente.it; PEC: eambiente.srl@sicurezzapostale.it

1. PREMESSA

La presente relazione si inserisce nel campo dell’acustica ambientale, ed ha come riferimento normativo la Legge n. 447 del 26.10.1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”; questa legge ha come finalità quella di stabilire “i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 117 della Costituzione” (art. 1, comma 1), e definisce e delinea le competenze sia degli enti pubblici che esplicano le azioni di regolamentazione, pianificazione e controllo, sia dei soggetti pubblici e/o privati, che possono essere causa diretta o indiretta di inquinamento acustico.

Per inquinamento acustico si intende infatti “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento dell’ecosistema, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi” (art. 2, comma 1, lettera a).

L’introduzione di nuovi impianti produttivi o la modifica di impianti esistenti che partecipano all’inquinamento acustico complessivo generato dallo stabilimento è un fattore da valutare con una relazione di previsione di impatto acustico (art. 8 L. 447/95) al fine di evidenziare e prevenire gli effetti di un eccessivo impatto acustico in conformità ai limiti regolamentari previsti per la zona di influenza.

Resta comunque, negli obblighi del responsabile dell’attività produttiva verificare ed eventualmente operare affinché l’inserimento nel ciclo di funzionamento dello stabilimento di nuovi impianti, non determinino superamenti dei limiti acustici ambientali previsti.

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2. SCOPO

L’attività lavorativa svolta all’interno dello stabilimento della ditta Aliplast S.p.A. consiste nella lavorazione di materiali e rifiuti plastici per la produzione di materie prime secondarie destinate alla vendita o alla produzione di manufatti in materiale plastico. Oggetto della presente Relazione tecnico-descrittiva è valutare il rispetto dei limiti assoluti e differenziali, ove applicabili, dei livelli acustici ambientali , ovvero l’impatto acustico nello stato di fatto e nello stato di progetto a seguito di modifiche del ciclo produttivo finalizzate ad ottimizzare le operazioni di recupero per consentire il trattamento di maggiori quantitativi di rifiuti. L’aumento sopra citato sarà reso possibile grazie allo sfruttamento della capacità di trattamento residua di alcune linee già esistenti nonché alla messa in funzione di un nuovo estrusore.

Le evidenze considerano gli effetti acustici prodotti dal funzionamento di tutti gli impianti esistenti e l’apporto delle opere di mitigazioni previste finalizzate al contenimento acustico.

I valori riscontrati sono confrontati con quelli limite assoluti imposti dalla legislazione vigente nel territorio comunale in tema di inquinamento acustico e possono essere utilizzati per determinare le scelte più opportune in relazione al contenimento dei livelli acustici ambientali entro tali limiti.

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3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

La valutazione di livello acustico ambientale tiene conto delle seguenti normative:

D.P.C.M. 01.03.1991 Determinazione dei valori limite delle sorgenti rumorose

Legge 26.10.1995, n. 447 Legge quadro sull’inquinamento acustico D.M. 11.12.1996e Circolare del 6 settembre 2004

del Ministero dell’Ambiente

Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo

D.P.C.M. 14.11.1997 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno

D.M. 16/03/1998 Tecniche di rilevamento e di misurazione

dell’inquinamento da rumore

L.R. Veneto 10.05.1999, n. 21 Norme in materia di antinquinamento acustico

D.P.R. 30.03.2004, n. 142

Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare

D.D.G. ARPAV, n. 3/2008 Definizioni ed obiettivi generali per la realizzazione della documentazione in materia di impatto acustico Delibera Comunale di adozione 2015 Delibera di aggiornamento zonizzazione acustica del

Comune di Istrana (TV)

ISO 9613-2:1996 Acoustic-attenuation of sound during propagation

outdoors, part 2: general method of calculation

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4. DEFINIZIONI

Sorgente specifica: sorgente sonora selettivamente identificabile che costituisce la causa del potenziale inquinamento acustico.

Ambiente abitativo: ogni ambiente interno a un edificio destinato alla permanenza di persone o di comunità ed utilizzato per le diverse attività umane, fatta eccezione per gli ambienti destinati ad attività produttive per i quali resta ferma la disciplina di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, salvo per quanto concerne l’immissione di rumore da sorgenti sonore esterne ai locali in cui si svolgono le attività produttive.

Tempo di riferimento (TR): rappresenta il periodo della giornata all’interno del quale si eseguono le misure. La durata della giornata è articolata in due tempi di riferimento: quello diurno compreso tra le ore 6 e le 22, e quello notturno compreso tra le ore 22 e le 6.

Tempo di osservazione (T0): è un periodo di tempo compreso in TR nel quale si verificano le condizioni di rumorosità che si intendono valutare.

Tempo di misura (TM): all’interno di ciascun tempo di osservazione, si individuano uno o più tempi di misura (TM) di durata pari o minore del tempo di osservazione in funzione delle caratteristiche di variabilità del rumore ed in modo tale che la misura sia rappresentativa del fenomeno.

Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata «A»: valore del livello di pressione sonora ponderata «A» di un suono costante che, nel corso di un periodo specificato T, ha la medesima pressione quadratica media di un suono considerato, il cui livello varia in funzione del tempo:



 

= −

T

0 2 0 2 A 1 2 T

Aeq, dt

p (t) p t t log 1 10

L [dB(A)]

doveLAeq è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata «A» considerato in un intervallo di tempo che inizia all’istante t1 e termina all’istante t2, pA(t) è il valore istantaneo della pressione sonora ponderata «A» del segnale acustico in Pascal (Pa); p0 = 20 µ Pa è la pressione sonora di riferimento.

Livello sonoro di un singolo evento LAE (SEL): è dato dalla formula:





= 

=

t2

t1 2 0 2 A 0

AE dt

p (t) p t log 1 10 L

SEL [dB(A)]

dovet2 - t1 è un intervallo di tempo sufficientemente lungo da comprendere l’evento; t0 è la durata di riferimento.

Livello di rumore ambientale (LA): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato

«A», prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante un determinato tempo. Il rumore ambientale è costituito dall’insieme del rumore residuo e da quello prodotto dalle specifiche sorgenti disturbanti, con l’esclusione degli eventi sonori singolarmente identificabili di natura

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eccezionale rispetto al valore ambientale della zona. È il livello che si confronta con i limiti massimi di esposizione:

- nel caso dei limiti differenziali, è riferito a TM; - nel caso di limiti assoluti è riferito a TR.

Livello di emissione: è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato «A», dovuto alla sorgente specifica, misurato in prossimità della sorgente stessa.

Livello di immissione: è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato «A», he può essere immesso nell’ambiente esterno dall’insieme di tutte le sorgenti, misurato in prossimità della sorgente stessa.

Fattore correttivo (Ki): è la correzione in introdotta in dB(A)per tener conto della presenza di rumori con componenti impulsive, tonali o di bassa frequenza il cui valore è di seguito indicato:

- per la presenza di componenti impulsive KI = 3 dB - per la presenza di componenti tonali KT = 3 dB - per la presenza di componenti in bassa frequenza KB = 3 dB.

I fattori di correzione non si applicano alle infrastrutture dei trasporti.

Presenza di rumore a tempo parziale: esclusivamente durante il tempo di riferimento relativo al periodo diurno, si prende in considerazione la presenza di rumore a tempo parziale, nel caso di persistenza del rumore stesso per un tempo totale non superiore ad un’ora. Qualora il tempo parziale sia compreso in un’ora, il valore del rumore ambientale, misurato in Leq(A) deve essere diminuito di 3 dB(A); qualora sia inferiore a 15 minuti ilLeq(A) deve essere diminuito di 5 dB(A).

Fascia di pertinenza stradale: fascia di influenza dell’emissione acustica dovuta al traffico stradale di dimensione determinata in base alla tipologia di strade e alla capacità di traffico sostenibile. La larghezza delle fasce è determinata negli allegati del D.P.R. 30.03.2004, n. 142.

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5. CLASSIFICAZIONE ACUSTICA

La legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447 del 26 ottobre 1995, indica tra le competenze dei Comuni, all’art. 6, la classificazione acustica del territorio secondo i criteri previsti dai regolamenti regionali.

Le aree in cui sono ubicati l’impianto di lavorazione rifiuti plastici ed i ricettori sono definite in Tabella 5.1.

Il Comune di Istrana (TV) ha attuato il piano di zonizzazione acustica del territorio comunale (cfr.

Annesso 3), come richiesto dalle vigenti disposizioni di legge, utilizzando la classificazione ed i limiti indicati in Tabella 5.1 (determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore).

Tabella 5.1. Classificazione delle aree dove sono ubicati impianto e ricettori Impianto/Ricettore Classe di destinazione

acustica Descrizione classe acustica

Impianto lavorazione rifiuti

plastici V Aree prevalentemente industriali: attività inserita in zona impropria all’interno del Parco Naturale Regionale del fiume Sile

Ricettori (R1 ÷ R6, R8) II Aree prevalentemente residenziali: area agricole inserite all’interno del Parco Naturale Regionale del fiume Sile

Ricettori (R7) I Aree particolarmente protette

Tabella 5.2. Valori limite definiti dal D.P.C.M. 14.11.97.

Classe Definizione

TAB. B: Valori limite di emissione in dB(A)

TAB. C: Valori limite assoluti di immissione

in dB(A)

TAB. D: Valori di qualità in dB(A)

Valori di attenzione riferiti a 1 ora in

dB(A) Diurno Notturno Diurno Notturno Diurno Notturno Diurno Notturno

I Aree particolarmente protette 45 35 50 40 47 37 60 45

II Aree ad uso prevalentemente

residenziale 50 40 55 45 52 42 65 50

III Aree di tipo misto 55 45 60 50 57 47 70 55

IV Aree di intensa attività umana 60 50 65 55 62 52 75 60

V Aree prevalentemente industriali 65 55 70 60 67 57 80 65

VI Aree esclusivamente industriali 65 65 70 70 70 70 80 75

5.1 VALORI LIMITE DIFFERENZIALI DI IMMISSIONE DI RUMORE

Fermo restando l’obbligo del rispetto dei limiti di zona fissati dalla zonizzazione acustica, gli impianti devono rispettare le disposizioni di cui all’art. 4 comma 1, D.P.C.M. 14/11/97 (criterio differenziale) misurato presso i ricettori, specificando che i valori differenziali di immissione previsti sono:

• in periodo diurno: 5 dB(A);

• in periodo notturno: 3 dB(A).

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Il criterio è inapplicabile qualora:

a. il rumore misurato a finestre aperte sia inferiore a 50 dB(A) durante il periodo diurno e 40 dB(A) durante il periodo notturno;

b. il livello del rumore ambientale misurato a finestre chiuse sia inferiore a 35 dB(A) durante il periodo diurno e 25 dB(A) durante il periodo notturno.

6. METODO DI MISURA E CALCOLO

6.1 MISURE STRUMENTALI

La misurazione del rumore è preceduta dalla raccolta di tutte le informazioni che possono condizionare la scelta del metodo, i tempi e le posizioni di misura.

Pertanto, i rilievi di rumorosità tengono conto delle variazioni sia dell’emissione sonora delle sorgenti, sia della loro propagazione. Infatti, vengono rilevati tutti i dati che conducono ad una descrizione delle sorgenti significative che influiscono sul rumore ambientale nelle zone interessate dall’indagine.

La misura dei livelli continui equivalenti di pressione sonora ponderata «A» è eseguita secondo il metodo espresso in Allegato B del D.M. 16.03.1998. In particolare, è stato utilizzato un microfono da campo libero posizionato in punti strategici dell’area dell’impianto e orientato verso l’interno dell’area medesima per cogliere il livello acustico presente allo stato attuale.

Le misurazioni della rumorosità delle sorgenti sonore dell’impianto sono effettuate posizionando il microfono (munito di cuffia antivento) a 1,5 metri di altezza dal suolo.

6.2 CALCOLO DEI LIVELLI EQUIVALENTI

Il valore LAeq,TR è calcolato in seguito come media dei valori del livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata «A» relativo agli intervalli del tempo di osservazione (To)i rapportato al tempo di riferimento TR.

Il valore di LAeq,TR è dato dalla relazione:



 

= 

=

i Aeq(T) L n ,

i i R

T

Aeq, (T )

T log 1 10

L 01 0

1

0 10 [dB(A)]

dove TR è il periodo di riferimento diurno o notturno, T0 il tempo di osservazione relativo alla misura in questione. I valori calcolati sono arrotondati a 0,5 dB.

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7. STRUMENTAZIONE

Le misure sono state eseguite con strumentazione in Classe 1, conforme alle norme IEC 651/79 e 804/85 (CEI EN 60651/82 e CEI EN 60804/99).

La registrazione dei minimi di bande di terzi d’ottava, per il riconoscimento di eventuali componenti tonali, è stata effettuata in Lineare (bande non pesate).

La strumentazione è stata calibrata prima di eseguire le misure di rumore e dopo le misure dello stesso. La verifica dei valori di calibrazione ha evidenziato il rispetto del limite di tolleranza fissato a ± 0,5 dBA dal D.M. 16/3/1998. Durante la misura non si sono verificati sovraccarichi di sistema.

Tabella 7.1. Catena di misura fonometrica(cfr. Annesso 4)

Tipo Marca e modello N. matricola Data di taratura Certificato di

taratura Analizzatore sonoro

modulare di precisione

Larson Davis

System 824 2742

Vedi allegati Vedi allegati

Microfono Larson Davis

Model 2541 7598

Calibratore CAL 200 3800

Analizzatore sonoro modulare di precisione

Larson Davis

Model 831 2353

Vedi allegati Vedi allegati

Microfono PCB Piezotronics

Model 377B02 117800

Calibratore CAL 200 3800

Software di analisi e

di calcolo Larson Davis Noise&Vibration Works v. 2.0.2

Analizzatore sonoro modulare di precisione

Bruel&Kjaer

BK2270 3007322

Vedi allegati Vedi allegati

Microfono Bruel&Kjaer

BK4189 2919703

Calibratore Bruel&Kjaer

BK4231 30000124

Software di analisi Utility software for hand-held analizers BZ5503 vers. 4.4.0.44

Software di predizione Cadna-A versione4.4©DataKustik Gmbh

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8. DATI GENERALI

Committente ALIPLAST S.p.A.

Legale rappresentante Sig. Roberto Rupolo

Sede legale ed operativa Via delle Fornaci 14, 31036 Ospedaletto di Istrana (TV)

Intervento “Progetto di ottimizzazione delle operazioni di recupero rifiuti speciali non pericolosi”

Zona urbanistica

Zona E1 - Aree caratterizzate da elevato valore ambientale naturalistico Comune di Istrana: Foglio n. 26 - Mappale n. 279

Foglio: n. 27 - Mappale n. 76, 119, 263,264, 261, 262, 265, 266, 114 Monitoraggio ed

elaborazioni per. ind. Claudio Rui – Tecnico Competente in Acustica Regione Veneto n. 431 Referente azienda sig. Moreno Barbiero

Attualmente l’impianto di Istrana lavora a ciclo continuo ed è funzionante su tre turni di lavoro per un massimo autorizzato di 300 giorni lavorativi annui. L’orario di accesso al sito per i mezzi conferitori è limitato alle ore diurne, dalle ore 8:00 alle ore 12:00 e dalle ore 13:30 alle 18:00 dal lunedì al venerdì e dalle ore 8:00 alle ore 12:00 il sabato.

8.1 DESCRIZIONE DEL CICLO PRODUTTIVO

Aliplast S.p.A. attualmente è autorizzata alla gestione dell’impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi per le attività di messa in riserva (R13) e recupero (R3) dei rifiuti di seguito elencati.

La quantità massima di rifiuti attualmente conferibili all’impianto è di 65.000 t/anno, dei quali 63.000 t/anno di rifiuti avviabili a recupero effettivo (R13/R3) e 2.000 t/anno di rifiuti destinabili alla sola messa in riserva (R13). La quantità massima complessiva di rifiuti messi in riserva, presenti istantaneamente all’impianto in attesa del recupero presso l’impianto medesimo è pari a 22.000 t, corrispondente a un volume massimo di 33.000 m3; la quantità massima complessiva di rifiuti messi in riserva e destinati ad altri impianti senza subire alcun trattamento presso il sito è pari a 300 t, corrispondenti a un volume massimo di 150 m3 presenti istantaneamente in impianto.

I rifiuti in entrata all’impianto di recupero sono per la maggior parte costituiti da plastica e in minor quantità da vetro, carta/cartone e saltuariamente da ferro. Essi derivano direttamente da attività industriali e/o artigianali, dalla raccolta di sfridi, di scarti di produzione presso superfici private tra le quali industrie di acqua minerale e/o bibite analcoliche, industrie di materie plastiche, industria della ceramica e industrie per lo stampaggio di materiale plastico, consorzi di filiera che si occupano di recupero attraverso centri di servizio.

La carta e il cartone sono soggetti alla sola attività di messa in riserva (R13), con una cernita iniziale per eliminare eventuali sostanza estranee e impurezze presenti, suddivisi per partite omogenee, poi pressati e ridotti in balle per la riduzione volumetrica e inviate all’industria cartaria.

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Per il vetro viene effettuata la sola attività di messa (R13). Questa tipologia di rifiuti è costituita prevalentemente da bottiglie in vetro di acqua minerale che, tolte dalle casse (successivamente recuperate),sono accumulate in cassoni scarrabili coperti a tenuta, siti sul piazzale esterno. Una volta riempiti, i cassoni sono spediti con apposito formulario di identificazione dei rifiuti a una ditta autorizzata al recupero del vetro.

I rifiuti metallici, costituiti principalmente da lattine e contenitori vari in ferro e/o alluminio, sono ricevuti solo occasionalmente dall’azienda. Per tali rifiuti è svolta solo l’attività di messa in riserva (R13), per poi essere inviati a un impianto autorizzato al loro trattamento.

L’attività lavorativa svolta all’interno dello stabilimento consiste nella lavorazione di materiali e rifiuti plastici per la produzione di materie prime secondarie destinate alla vendita o al reimpiego per la produzione di manufatti in materiale plastico, quali imballaggi industriali in PE, bobine di lastra per termoformatura in PET.

I materiali trattati sono principalmente polietilene (PE), polietilene tereftalato (PET) e marginalmente polipropilene (PP) e altre tipologie di plastiche in quantità non rilevanti; i rifiuti sono essenzialmente costituiti da:

• scarti da imballaggi in PE-LD, quali ad esempio film termoretraibili, cappucci, fogli, cover, ecc.;

• casse in PE-HD utilizzate per il trasporto delle bottiglie;

• tappi in PE-HD di bottiglie per l’acqua minerale e/o bibite analcoliche;

• bottiglie in PET;

• scarti industriali di preforme, bobine, contenitori vari, etc. in PET eliminati per difetti di fabbricazione o derivanti da prove di collaudo;

• materozze generate dall’estrusione di polimeri;

• manufatti e supporti in PP utilizzati per l’imballaggio, il trasporto o operazioni simili;

• altre tipologie di rifiuti plastici in quantità non rilevanti.

Tali rifiuti vengono ricevuti all’impianto, e dopo le opportune operazioni di controllo, pesatura e registrazione, vengono messi in riserva in apposite aree destinate allo stoccaggio in attesa della lavorazione.

Tale attività si svolge in ciclo continuo con turni di 8 ore per le 24 ore giornaliere e 7 giorni settimanali su 7. All’atto del prelievo, i materiali vengono cerniti manualmente per l’eliminazione di eventuali sostanze estranee, lavati, se necessario, triturati in appositi mulini di macinazione in modo da ottenere materiale

“macinato” costituito da scaglie distinte per tipologia di materiale plastico, che può essere venduto come materiale da utilizzare in successivi processi produttivi in altri impianti, avendone le caratteristiche, o destinato alle successive operazioni di estrusione per l’ottenimento di granuli in materiale plastico

Il materiale plastico così ottenuto può essere destinata alla vendita o direttamente impiegato in successivi processi produttivi interni all’Azienda per la produzione di imballaggi industriali in PE, bobine di lastra per termoformatura in PET.

A seconda della tipologia di rifiuto il ciclo produttivo dell’azienda può essere schematizzato in tre lavorazioni:

- lavorazione del PET (polietilentereftalato);

- lavorazione del PE (polietilene);

- lavorazione del PP (polipropilene).

In Figura 8.1si riporta lo schema di flusso descrittivo del processo produttivo.

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Figura 8.1. Schema di flusso del processo produttivo

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9. PROCEDURA DI INDAGINE FONOMETRICA

La misura dei livelli continui equivalenti di pressione sonora ponderata «A» è stata eseguita secondo il metodo espresso dal D.M. 16.03.1998 “Norme Tecniche per l’esecuzione delle misure”.

9.1 CONDIZIONI DI MISURA

Le rilevazioni fonometriche sono state eseguite, in relazione al funzionamento dello stabilimento, già dalla data del 13 Novembre 2012 in condizioni di operatività degli impianti oggetto di valutazione, in periodo di riferimento diurno e notturno presso n.9 punti di misura individuati al confine aziendale.

Le misure di stato di fatto sono state effettuate nell’ambito di verifiche inerenti le certificazioni ambientali; visti i risultati ottenuti, che sono rappresentati di seguito, non si è ritenuto necessario provvedere ad ulteriori sopralluoghi per la misura dello stato di fatto presso i ricettori.

9.2 CONDIZIONI METEOROLOGICHE

Le attività di misurazione sono state condotte in condizioni meteorologiche compatibili con le specifiche richieste dal D.M. 16.03.1998, ovvero in presenza di vento inferiore a 5 m/s e in assenza di precipitazioni piovose.

Nella tabella seguente sono indicati i principali dati meteorologici rilevati nella giornata delle rilevazioni fonometriche. Viene presa in considerazione la stazione di monitoraggio più vicina a Istrana.

Tabella 9.1. Dati meteorologici, stazione di Zero Branco (TV)

Data

Temp. Aria a 2 m (°C)

Pioggia (mm)

Umidità rel.

A2 m (%)

Radiazione globale (KJ/m2)

Vento a 5 m

med min max tot min max tot sfilato

(km/g)

raffica direz.

preval ora m/s

13/11/2012 13,0 9,9 15,7 0,0 74 100 3201 n.d n.d n.d n.d

06/05/15 18.8 12.8 25.3 0.0 53 100 17.780 n.d n.d n.d n.d

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10. VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO ATTUALE

La valutazione è stata svolta secondo le seguenti fasi:

• analisi della problematica e verifica della documentazione;

• sopralluogo preliminare con indagine fonometrica;

• caratterizzazione acustica dell’area sede dell’analisi;

• individuazione dei ricettori sensibili;

• confronto dei livelli acustici riscontrati con quelli limite previsti dalla normativa.

10.1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA DI ANALISI

Lo stabilimento della ditta Aliplast S.p.A. è ubicato nella parte meridionale del Comune di Istrana (TV), all’interno della frazione di Ospedaletto di Istrana, a circa 21 km dalla città di Venezia, a 17 km da Treviso ed a 30 km da Padova (cfr.Figura 10.1).

L’azienda è situata all’interno di un’area di competenza dell’Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile.

Il sito produttivo si è insediato nell’area in un periodo antecedente l’istituzione del Parco Regionale del fiume Sile, in quanto stabilitosi su una preesistente area adibita alla produzione di laterizi, il cui inizio di attività risale ai primi anni ‘60.

In direzione est si trova la SP n. 68 Noale-Montebelluna da cui lo stabilimento dista circa 100 m. In questa direzione si trovano una abitazione privata, un allevamento ittico e proseguendo per circa 2 km si trova l’abitato di Morgano.

In direzione ovest il territorio è interamente adibito ad uso agricolo.

Anche in direzione nord è presente terreno adibito ad uso agricolo e circa ad 1 km si trova l’abitato di Ospedaletto di Istrana. In questa direzione, a ridosso del confine dello stabilimento, si trova un’abitazione privata.

In direzione sud, a circa 500 m di distanza, si trova l’abitato di Badoere.

Il Piano Regolatore Generale del Comune di Istrana è stato approvato con DGRV n. 973 del 14.03.1996 e ha subito in seguito varie modifiche. Attualmente vige la XI Variante al PRG, approvata in via definitiva dalla Giunta Regionale con DGRV n. 106 del 27.01.2009, che contiene le modalità di riconoscimento, consolidamento produttivo e compatibilizzazione ambientale dell’area nota come "Fornaci di Istrana", in Ospedaletto di Istrana (TV), su cui insiste la ditta Aliplast Sp.A.

Il dettaglio sulle modalità di riconoscimento, consolidamento produttivo e compatibilizzazione ambientale dell’area ove insediata la ditta Aliplast S.p.A. è oggetto della scheda K-1IS-02, predisposta dal Comune di Istrana e approvata dal Parco con nota prot 1520 del 20.05.2008, a firma del direttore, e definitivamente approvata dalla Regione con DGR nr. 106/2009.

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Figura 10.1. Inquadramento ortofotografico dello stabilimento di Aliplast S.p.A.

Figura 10.2. Inquadramento infrastrutturale della sede di Aliplast S.p.A.

Localizzazione impianto Strada Provinciale n. 5

Strada Regionale n. 53

Strada Provinciale n. 68 Stabilimento Aliplast S.p.A.

Strada Provinciale n. 17

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10.2 CARATTERIZZAZIONE DELLE SORGENTI SONORE LIMITROFE

La caratterizzazione acustica del territorio è finalizzata all’acquisizione dei dati informativi sul territorio e sulle sorgenti di rumore utili alla descrizione della rumorosità ambientale.

A tal fine si è provveduto quindi alla raccolta di informazioni sulle sorgenti presenti o influenti sul rumore ambientale nelle zone interessate. L’analisi del contesto individua i seguenti caratteri fondamentali dello stesso riepilogati in Tabella 10.1.

Tabella 10.1 Analisi del contesto

Attività Presenza Distanza

(m)

Impatto acustico significativo sul sito

Grandi arterie stradali di collegamento SI (SR n. 53) 3120 NO

Ferrovie NO -- --

Aeroporti SI 4230 NO

Traffico di attraversamento SI (SP n. 68) 100 SI

Attività artigianali e industriali SI

(allevamento ittico) 485 NO

Attività commerciali e terziarie NO -- --

Aree agricole con edificazione ridotta SI 0 SI

Attività umane a servizio di grandi bacini di utenza

(centri commerciali) NO -- --

Attività Presenza Distanza

(m)

Impatto acustico significativo sul sito Aree con richiesta di una particolare attenzione dal

punto di vista del comfort acustico (parchi, impianti sportivi)

SI (Parco Naturale Regionale del

Fiume Sile)

0 SI

Aree residenziali SI 76 ÷ 320 SI (sulle abitazioni)

10.2.1 VIABILITÀ DI ACCESSO ALL’IMPIANTO

L’accesso dei mezzi all’impianto avviene dalla SP n. 68 (via Badoere).

Il traffico di automezzi a servizio di Aliplast S.p.A. riguarda:

• il conferimento dei rifiuti da trattare;

• l’asporto delle materie prime secondarie prodotte nell’impianto;

• l’asporto di rifiuti vari prodotti nello stabilimento;

• l’approvvigionamento di materiale vario e dei prodotti chimici.

All’interno dell’impianto, sulla viabilità interna, viene effettuatolo spostamento degli automezzi conferitori e dei carrelli elevatori per la movimentazione dei rifiuti.

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10.2.2 LIMITI ACUSTICI APPLICABILI

Secondo la zonizzazione acustica del territorio adottata nel 2015 dal Comune di Istrana(cfr. Annesso 3) è possibile evincere che:

• la superficie del sito produttivo in oggetto è posta in zona di classe V

• la localizzazione dei ricettori è posta in area territoriale posta in zona di classe II e sono perciò soggetti a limiti assoluti di immissione pari a 55 dB(A) nel periodo diurno e 45 dB(A) nel periodo notturno.

Ai sensi dell’art. 5, comma 2 del D.P.C.M. 01.03.1991, sono inoltre stabilite le differenze da non superare tra il livello equivalente del rumore ambientale e quello del rumore residuo.

Tale riferimento è stato aggiornato con l’art. 4 comma 1, D.P.C.M. 14.11.97 specificando che i valori differenziali di immissione previsti sono:

• in periodo diurno: 5 dB(A);

• In periodo notturno: 3 dB(A).

10.3 LIVELLI ACUSTICI NELLO STATO DI FATTO

La metodologia utilizzata per la determinazione dei livelli di pressione acustica ambientale riscontrabile per effetto degli impianti presenti può essere riassunta nei seguenti punti:

• individuazione dei punti di osservazione;

• misura dei livelli acustici attuali;

• valutazione dell’impatto acustico (determinazione del livello ambientale LA riferito alle condizioni di normale esercizio in periodo di riferimento diurno e notturno).

10.3.1 PUNTI DI OSSERVAZIONE

I punti di osservazione sono tutti i punti in cui si misura, si calcola o si stima il livello ambientale.

In particolare, in Figura 10.3sono indicati i punti di misura al confine, e in Figura 10.4i ricettori sensibili individuati nell’intorno.

I punti di osservazione sono stati scelti in funzione:

• della dislocazione degli impianti rumorosi;

• della concentrazione di passaggi dei mezzi verso la viabilità di accesso allo stabilimento;

• della naturale diffusione del rumore in campo libero;

• dell’ubicazione delle abitazioni e dei luoghi di vita circostanti.

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Figura 10.3. Localizzazione dei punti di misuraal confine LEGENDA:

Misure a confine

R5

N

3

2

8 7

9

1 4

6 5

Depuratore

Lavaggio

Estrusione

Officina Calandratura Filmatura

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10.3.2 PUNTI RICETTORI SENSIBILI

I recettori sensibili sono stati individuati in corrispondenza di abitazioni esistenti, indicatenell’ortofoto sotto riportata.

Figura 10.4. Localizzazione delle zone in cui sono presenti i ricettori sensibili

Tabella 10.2. Elenco zone sensibili

Rif. Descrizione Distanza da

confine R1 Gruppo di edifici abitativi confinanti a lato nord-ovest 130 m R2 Gruppo di edifici abitativi confinanti a lato nord-est 20 m R3 Gruppo di edifici abitativi confinanti a lato nord-est 82 m R4 Gruppo di edifici abitativi confinanti a lato nord 79 m R5 Gruppo di edifici abitativi confinanti a lato nord 105 m R6 Gruppo di edifici abitativi confinanti a lato nord 80 m R7 Gruppo di edifici abitativi confinanti a lato nord 215 m R8 Gruppo di edifici abitativi confinanti a lato nord 315 m Aliplast S.p.A.

R1

R6 R3

R4

R5

R7 R8

R2

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10.3.3 LIVELLI ACUSTICI RILEVATI A CONFINE

Gli impianti interni all’area di proprietà di Aliplast S.p.A. e le attività connesse alla gestione dell’impianto di lavorazione rifiuti plastici sommano gli effetti acustici con quelli derivanti dal rumore del traffico di accesso e uscita all’impianto medesimo.

I dati di riferimento per la valutazione dell’impatto attuale derivano dalle rilevazioni fonometriche effettuate nella giornata del 13 novembre 2012, e vengono riassunti in Tabella 10.3.

I livelli acustici sono depurati da effetti disturbanti non connessi specificatamente con la normale situazione acustica delle posizioni di osservazione.

Tabella 10.3. Livelli acustici rilevati – stato di fatto

Postazione (Cfr. Fig. 10.3)

Leq dB(A)Tempo di rif.

DIURNO [limite = 65 dB(A)]

Leq dB(A) Tempo di rif.

NOTTURNO [limite = 55 dB(A)]

Note

1 52,9 (53,0)* 42,8 (43,0)* Zona uffici - angolo sud

est

2 53,6 (53,5)* 42,9 (43,0)* Reparto calandratura

3 53,0 (53,0)* 43,1 (43,0)* Reparto calandratura -

lato est

4 49.4 (49,5)* 41,5 (41,5)* Lato nord est

5 51,6 (51,5)* 44,2 (44,0)* Angolo nord ovest

6 54,6 (54,5)* 43,6 (43,5)* Reparto filmatura

7 50,1 (50,0)* 42,2 (42,0)* Reparto filmatura - angolo

sud ovest

8 53,2 (53,0)* 45,1 (45,0)* Reparto estrusione

9 52,5 (52,5)* 42,6 (42,5)* Reparto estrusione

*: livello arrotondato allo 0,5 dB

I livelli acustici misurati e corrispondenti ai tempi di misura TMin relazione alle osservazioni effettuate e alle dichiarazioni espresse dal responsabile dell’azienda, vengono assunti come rappresentativi degli interi tempi di riferimento TR;i livelli indicati in tabella possono essere perciò intesi (con i dovuti arrotondamenti allo 0,5 dB previsti) come quelli da confrontare con i limiti assoluti di immissione di zona fissati dal piano di zonizzazione acustica comunale.

I livelli acustici rilevati risultano inferiori ai limiti applicabili.

In particolare si evince che lungo il lato nord (punto 4), i cumuli di materiale stoccati all’interno di elementi prefabbricati di contenimento (elementi a L - h=3m) consentono una riduzione significativa delle emissioni provenienti dai mezzi che operano nel piazzale interno e dall’impianto di depurazione, cosicché il lato nord si può considerare privo di criticità acustiche data anche la maggior distanza dalle sorgenti dei reparti principali.

Le misure effettuate lungo il lato ovest (punti 5÷7), e in particolare le misure dei punti 6 e 7, risentono del rumore proveniente dal reparto filmatura e in particolare dai torrini di estrazione presenti sul tetto del capannone. Tuttavia i livelli rilevati rientrano nei limiti grazie anche alla presenza di un rilevante quantitativo di materiale accumulato a ridosso degli elementi prefabbricati di contenimento posti presso la linea di confine di proprietà.

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Maggiore dettaglio sulla rumorosità riscontrata è fornito nelle schede di rilievo fonometrico riportate in Annesso 1.

10.4 IMPATTO ACUSTICO PRESSO I RICETTORI

In base al nuovo Piano Acustico Comunale è stata assegnata una doppia fascia di transizione esterna all’area del sito produttivo per permettere il graduale passaggio dalla classe V assegnata all’area produttiva Aliplast alla zona del parco del Sile posta in classe II.

Allo stato attuale di carico produttivo dell’attività di trattamento rifiuti plastici, presso i ricettori sensibili individuati –non sussiste alcuna criticità legata all’impatto acustico Aliplast S.p.A. se non quella evidenziata già nella relazione tecnica di revisione del PCCA 2015 presso il ricettore posto a sud dell’attività produttiva (R25)

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11. INTERVENTI IN STATO DI PROGETTO

11.1 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

Aliplast S.p.A. intende aumentare i quantitativi di rifiuti trattabili in impianto dagli attuali 63.000 t/anno a 82.000 t/anno.

Conseguentemente, sono previsti degli interventi di adeguamento. La capacità di trattamento dell’impianto verrà aumentata anche mediante la messa in funzione di un nuovo estrusore bivite, che si affiancherà ai due già in funzione; è inoltre prevista l’installazione di tre nuovi camini, dei quali uno a servizio del nuovo estrusore, uno nel reparto Lastra PET (sfiato dei silos) e uno nel laboratorio (captazione vapori di 2 impianti pilota per la filmatura). Per i dettagli si rimanda alla relazione descrittiva tecnico-progettuale, ovvero alla Sezione “Presentazione del progetto” contenuta nello Studio di Impatto Ambientale.

La valutazione previsionale dello stato di progetto pertanto, prenderà in considerazione sia le soluzioni impiantistiche che verranno attivate nel ciclo produttivo e descritte in Errore. L'origine riferimento non è stata trovata., sia gli incrementi di utilizzo degli impianti esistenti, ovvero il loro utilizzo fino al completo sfruttamento della capacità produttiva residua come descritto in Tabella 11.1 tramite un processo di ottimizzazione delle linee esistenti.

11.1.1 OTTIMIZZAZIONE DELLE LINEE ESISTENTI

L’aumento delle quantità trattabili dall’impianto si ottiene in parte mediante l’ottimizzazione di alcune linee esistenti, che complessivamente presentano discreti margini di operatività e in parte mediante l'installazione e la messa in esercizio di ulteriori componenti impiantistiche, come descritto nella successiva Tabella e nei seguenti paragrafi.

Tabella 11.1. Utilizzo capacità residua

Quantità di rifiuti attualmente autorizzate per operazione R3 63.000 t / anno

% margini di operatività complessivi raggiungibili mediante ottimizzazione

generale dell’impianto 3,8 %

Aumento di rifiuti trattabili (R3) mediante ottimizzazione generale

dell’impianto 2.400 t / anno

Ottimizzazione utilizzo della linea PE 8.600 t / anno

Quantità totale di rifiuti trattabili (R3) mediante ottimizzazione delle linee 74.000 t / anno

Come si evince dalla tabella l’ottimizzazione delle linee esistenti consente un aumento di quantità trattabili pari a 2.400 t/anno grazie all’ottimizzazione generale dei flussi all’interno dell’impianto;

un’ulteriore aumento di capacità di trattamento verrà ricavato dall’ottimizzazione dell’utilizzo della linea di lavorazione del PE.

Il quadro generale degli aumenti di rifiuti in ingresso richiesti è riassunto nella tabella seguente.

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Tabella 11.2. Quadro generale della richiesta di aumento dei volumi di rifiuti in ingresso

Descrizione R13

(t/anno)

R13+R3 (t/anno)

totale (t/anno)

Capacità Attualmente autorizzata 2.000 63.000 65.000

Richiesta Aumento rifiuti per ottimizzazione generale - 2.400

19.000

Richiesta Aumento rifiuti per ottimizzazione linea PE 8.600

Richiesta Aumento rifiuti per messa in esercizio impianto estrusione bivite (cfr. § Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.)

- 8.000

Tonnellaggi totali di rifiuti in ingresso richiesti 2.000 82.000 84.000

Le tipologie e i CER trattati non subiranno modifiche rispetto a quanto già autorizzato.

11.1.2 NUOVO IMPIANTO DI ESTRUSIONE BIVITE

La capacità di trattamento dell’impianto verrà aumentata anche mediante la messa in esercizio di un estrusore bivite per il PET, già presente in impianto ma mai attivato, in quanto solo di recente si sono verificate le condizioni di mercato che ne giustificano l’utilizzo. L’estrusore ha una capacità di trattamento di 2 t/h; la previsione di utilizzo permetterà di trattare una quantità pari a 8.000 t/anno di PET.

Nella tabella successiva sono riportati i dati dell’estrusore.

Tabella 11.3. Caratteristiche dell’estrusore Tipologia di

impianto Sezioni Composizione

Estrusore

N. 1 Estrusore bivite corotante tipo 2B 170135 HTS 52 D Vers 2008

Gruppi riduttore – ripartitore- reggispinta

Viti di estrusione

Cilindro

N. 1 Quadro di comando motore Azionamento control tecnique

N. 1 Apparato per degasaggio

N. 2 pompe vuoto ad anello liquido ad alta prevalenza con motore da 30 kW

N. 2 serbatoi di condensazione con camicia raffreddata, impianto di ricircolo dell’acqua mediante scambiatore di calore.

N. 1 Motore a corrente continua CEAR kW 590

- potenza massima kW 590-RPM 603regolazione di velocità a coppia costante 1:10

- ventilazione assistita con elettroventilatore assiale -

Riferimenti

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