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U MZZMIU DE CtPODKMO PASQUALE. mumbsltiib ALTAVILLA. A GElURDOniN A DALLA TIPOGRAFIA DE* GEMELLI. Commedia in 4 nifi ISSO. D 1 POST A RRUMMORE.

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(1)

U MZZMIU DE CtPODKMO

POST’

A RRUMMORE

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Commedia in 4

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PASQUALE ALTAVILLA.

DALLA TIPOGRAFIA

DE*

GEMELLI

ISSO.

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non

sirinverranno segnatedallepresenti inizialideffAutore. .

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^ JL

(4)

D.

PANGRAZIO —

proprietarioe tutoredi

GIANNINA —

giovane educata eontutta riser- vatezza,gemelladi

MÈNICA —

giovanedellaplebe,venditricedi nocciuoleedaltrigenerisecondoilcostume

.

D.

CARLO —

proprietario,

amante

di Gian- nina.

FRANCISCO — uomo

rozzo di strada, acqua- iuolo,

amante

di Mènica.

D.

ANSELMO — padre

di'

TERESA — amante

di

D. RODRIGO —

giovane di meschinafortuna,

*

nipotedi

D.

ALESSIO —

medicodello stabilipientodi Ca- podichino.

D. CICCIONE FUNICELLA —

proprietario di Panicocoli.

ROSINA —

cameriera diAnseimo.

PULCINELLA —

acgttaiuoloambulante.

LORENZO —

giovane di Francesco.

TOMMASINO —

servodiAlessio.

Un

matto pel gioco del Lotto.

[Unservo.

Un

pratico dello stabilimento.

Matti )

Pratici)che

non

parlano.

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(5)

ATTO .PRIMO

-JTàM» '• . , - "V’.',*.

t " - li .*

. :

sf.

<.< Camerain casa diAnselmo.

illl UA, <

•-*’

v

.SCENA

I.

Rodrigo,

Teresa,

eRosina.

Rod. (rabbioso)

È

impossibile, nonvi9onopiù ragioni

;tusei

una

mentitrice, e diRodrigo obblia perfinolamemoria.

Ros. (

frapponendosi

)Zitto, zittopeccarità!..

vujechev’avitepuosloncapo?vujevolitefa morìastapoverella!

Ter.

(quasi piangendo)

Aggioditto

buono

io;

quaccli’aula passiuncella tenencore11’ami- co,eba trovannotanta scuse.

Rod.Ali.!briccona,falsa,menzognera.

Ros. (minacciando)D. Rodrì

,parlatebeile,ca ino faccioloquarto io,sa! Lasignorina non meretastipparte,capite? ebadale be- neanonoffennerla,ca sino allucco e(Taccio veniD. Anselmolopadre.

Rod.

Venga

ilpadre,venga pure;iosoncapace didirelemieragioni achiunque, conl'istes-

. sa franchezza...Anzi, daquesto

momento

restasconchiusa ogninostra parola.(per

andare

)

Ter.

Mannaggia

lasortamia!

(6)

Httl - 6 -

Ros.(trattenendolo)Aspettate,D.Rodrij aspet- tate,o ve stracciolasciammeria.

Rod.

È

d’uopofinirla.(c. ».)

. 9

Ter.

Ma

iocheaggiofatto?.,iocheaggioditto?,

.

Rod.

Oh

!signora:alpuntofinale.Vostropadre è contrarioalnostroamore,perchèlemiefi-

nanzeper orasonolimitate; un sentimento dipuroaffettospingevano adalimentarela nostra passione; questo vienedistolto dalla vostra incostanza,per cuidiRodrigoallon- tanate ogni pensiero. Vi son servo.(per an- dare)

Ter. lo

me

scannarla!

Ros-(

fremendo

)

E

ddiciteca vuje aule

uomme-

nevolti*essere accise! dicileca nne volile teneunape ppontònc!;dicite ca ve piace decoffiàogne(figliade

mamma

; nonv’ap- pojatea ccierte caville,chetefanno votalo stoin

ma

Co sotto e ncoppa! Chislo che

ammodo

deponzaè?

. . ,

Rod.(con disprezzo)Già,seiuna donmcciuola, edalletue parolenonsipresta orecchio! Ros. Ojemeraseti! parlacornine hajedaparla'

sino mettoliriguardedapartee scioglio

U

lengua, sa! ;

Rod. Compromettermisenza principionon èdo.pni mio. Conservatevi.(C-s.)

Ter (trattenendolocon

fermezza

)

No

:sipfim-

mo

nonse saivalonomineinio,tunonratei- le lopedoforadastacasa. Vogliosapèche

aggiofallo. .

-

Rod. Giacché la vostra imprudenza giunge al plinto dispronarelamiapazienza.veldieo belloc chiaro. Siete,replico,unaspergiu- ra,giacchénon dandoconsiderazionealle mie

domande

avanzatealybstro genitoresul

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(7)

— 7 —

confovostro,vi fatelecitodiamoreggiar®

connflforestiero.

Ter. Io! amine!«irannomaje! . Rosi...

Ros.

Non

bediteche U’amicoè.ppazzo.

SCKNA

II.

D.

Carlo

edelti.

Càr. Scusate, signora,se... (vedendo Rodrigo)

Non

in’inganno!

Rod. (mostrando Carlo di sopp;rt'oa

Te

rsa)

(Negatelo sepotete... )i r..n i-mit}Signo- raloviInscio, non vojlmd.s u .jual- cliedialogo cordialetra\o ••(

imarlosi) Car

.

(trattenendolo)Fe.maiew,c>.is.irieciie

mi

farivedere quiun amico.

Rod. Amico!

Car. Si;voi sieteRodrigoCorioioni? Rod. Precisamente.

Car.

E

non virammentale che dueanni orsono foste incasa nostra,inTeano,perlospazio di tregiorni?

Ros.(

a

Rod.)Site stalotregghiurnedinto aIo tinnol perchestostale ngallozzii’.ocorninea ho galledimuo!

Rod.[a Ros.)

Teano

èunpaese.

Car. (

a

Rod.)

E

cosi ?

Rod. Coricordo. .

Car. Ebbene,albergasteincasa di GiacintoO- norati ?

Rod. Si;voi?..

. .

Car. IosonoCarlo suofratello;sou giuntoieri

m

Napoli.,emisonocondotto qui a bella posta perconoscere D. Anselmo,e pregarlo in miofavorea..-.

(8)

— 8 —

Rod. Ah!voidunquev’aggiravatejerimattina pel cootoruodiquest’abitazione?

Car.Si, perassicurarmi seincasavifosse stato D.Anseimo:vidi perlaprimavoltaquesta gentilSignorina, emiarbitraiasalutarla. - Ter.

Uh

!ionon

me

loTricordomanco.

Rod.

La

cosadunque

cammina

perlesueregole; ellarisposealvostrosaluto,edè perciòche oggivisietequi.condottopercombinareil matrimonio. .

'

.\ -,

Car. (

guardando

entrambiesorridendo)Capi- sco,capisco...

ma

ètutt'altro.

Una

persona che dovràquigiungereingiornata odoma- ni,sarà...a proposito: lasortemioffreil bracciodellamicizia, ediomiprivodi...Ro- drigo,tiparlocólcuorfralelabbra;questo èil

momento

difarmiconosceresehai stima

perme.

...

Rod. Disponidellamiavita.

Car.

Ah

;iltuobelcuoretuttomi fasperare:

andiamo,t’informerò...

Rod. Perdona miacara,Teresa;vadainobblio o-

. gnilitigio.

Car.Litigiodi cuisonostato io forsel’innocente cagione!viprego dunquediperdonarmi,e siatepersemprefelici.(s'inchinaeviano)

Ros.Che?

Ter.Ionon aggiocapito niente.

Ròs. Aggiocapilo sulochelotendilonce mettela coda!anuettàteveiruocchie

mo

;siesce pa- pàevve vedeIo revettielloattuornoalippàr- pètole,vosapèdechesetrplta, e....

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(9)

9

S C E N A

.IH.

Ans.

Ros.

Ter.

Ans.

Ros.

Ans.

Ros.

Ans.

Ros.

Ter.

(

Ans

.

Ros.

'

Anselmo

e dette.

issando

Teresa) Ch’è slato?tu è chia-

f

nulor tra sé

)(

Lo

bì? losteva dicenno.)

linerno.

fi””.'

si Rosi"'1 le sleva

hu*™*

(confusa)Ah...vedile... stapoco bona la poverella,lacapoIleva peII’aria Possibile!caccialalengna, ilcolorenonè giusto,fossestruzione! sache buofa ?sta- sera mielteteno pocodeneve«capo, accioc- chéilsangueacquistalasuaregolare circo- azione.

A

^propositoRosi,iol’aggiodittode

p2

a' a

?

U<1da

^

ranciscoi»ioèRiempo de pighah bagne...

(

«

Ter.)

Tu

che bono- ra naje

Mu

tevuorisolvere staimnatina?

ij'gno,signo:non necacciate niente, tene

auto ncapo.

Aggiocapito, aggio capito: [consignificato) e ppassalo

D

Rodrigo, eavite fattolissolite smoifiedalobarcone!(con asprezza)

Ma

ioquantavoteaggiodilloche nonboffliosii ppiccerellàle.:va afieni che no morii* de clustelosecutope.Ruttala sirata.

Chestonccraanearrìa! vuje site.viecchiochil- Iq eggiovene, velisirusceebbenitc ala casa co1acchiale sfracassate

con tuono )

Rosina, Rosi,Rodrigorispetta a ppapa ccliiuddc me.

Oh

!questo,èun giovanedigarbo.

L

addouca perchè non ce lafacitesposa1

(10)

.

10 -

•.

perche?

mo

veloddicoio;penonmeltere

mano

a la tela-eddarleno poco de dote.

Ani.

Tu

cheddote e ddote...loCielosapecom-

me

stottiranno nnante;iosonopovero can- celliere ritiratoe scippolacampata pelala-,

migliamia nonsaccioio stessocomme...

Ros- Zi,zi,

mo

v’avesse da dà quaccheccosa appriessol...

SCENA

iv.; .

V

Panghazio

da

viaggio,Giannina,

un uomo

che porta ladiloro valigia edetti.

Pan.(dal di dentro)Si,

d

,lacasa D.

AnseW

mo

è cchesta. ;

_

. «

Am. Ub

!chi arriva ?X amico mio Paograzio? Pan. (comparisce)Caro amico,finalmente(in-

contrandolo)aggio lopiacerederivederle

ed’abbracciarle. ,..

Am. E

sta bellasignorina chi e ?

Pun.E* lapupilla mia. - . ...

Ras.(notando

tassonomia

di

Gianmna

dice tra sé)(Vi vi; stafacciaminepare...)..

Pan. Haie dasa pòcheilr*dre e.

*a

®®

dr

.

edesla giovane,stavanoinTuonisiaddoionego- ziava.

Auh

! quanno unonasceconode- stino!..feceno grantemporale, cadette

no

fulmeoenellastanza deisuigenitori e mino- rettere tutteduje. Ioabitava nzieme co fioro, per conseguenza presi cura desta povera bardasela, delarroba, detutto, e

mme

la poriai,iUBisceglia. . .•«

An*.f

a

Gian.)

Ho

il piacere di farelaypstra conoscenza (invitaTeresa

a

compiimene tarla) attefiglia,mìa...

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(11)

-

11

Ter

Datemi11’'onore debaciarve.

Già.(conaria sostenuta)

Domando

perdono,

primail dovérecolpadre

;poi compiasila cerimoniaconla figlia:èilgalateodiMel- chiorre che

me

loimpone.(baciala

mano ad

Anselmoepoi

fa

lo stesso al viso di

Teresa)

Ros.(tra sècon sorpresa)(

Tu

vi stafisono- mia; rassomiglia tuttaa

Mmèneca

lano- cellàra!)

Ans.ifcompiaciutissimo)Chebellaeducazione!

Pan.

Yuò

pazzia,cresciutacontutta riservatezza...

Ans.Accomodatevi.

Già.Sonopronta, ma...

Pan. Se!sinon massellammonujenons’assetta, èimpossibile-.

Ans.Vide,vide, figliamia,

comm’

èaccrianzata!

Ter.(piano

a

Rosina) (Rosi,chestacottuttosto mussoastriutochettene,mette dintolosacco a

mme

aite,e a nTautoceutenarodefi- gliole.)

Ros. (trasè )(Iosaccioche

Mmèneca

teneva nasoragemella;chestaha ddaesserenin- no depalla!)

Ans. (a Gian.) Vevolilelevalocappiello? Già. Volouiiéri,

ma

seil miosuperiorenonmi

accordailpermessodi...

Pan. Toglietelo.(Gianninaesegue elo conse-

gna

a Rosinacheloposasul tavolino) Ros.(trasè

](Pureluvocede Mèneca,io stor- desco

!)

Pan.(

ad

Anseimo)Clm ne dici ?

Ans.

Ah

!(approvando)

E

echella,sa!(aGian- nina)Vidàimpicciolaborsa?

Pan. Posatela.£Gianninalaconsegna

a

Rosina che la

pone

vicinoalcappello.)

(12)

1

- 12 -

. 'i> » _.t

Pan.(

piano ad Anseimo

)(Figurate,chea Itavola seiofaccio 30

morze

, essap'educazione nnefa29.)

Ans.

E

così ? lerrisolutofinalmentedefarine stavisita?

Pan.

So

statonecessitato pefforza.Ioscrissial

* sindacodiPanicocoli che voleva maritare lamia pupillacon un

uomo

riccoedan- ziano, edegli mi propose untal D.Cic- cione Funicella

,diPanicocoli

,proprietario di

CO

mila ducati.

Ter. (

piano a

Ros.) (Visi

mme

diee napa- rola!)

Ros.( Ilamangiatolimoncclla piccole,vi cotu- rnostasgrignata! )

Pan.

Me

soccnrtiggiato costoD. Ciccione,.e lo slavaaspettando a Biscegliape ccono- sccrlodavicino;

ma

chebuò chete dico?.. ,

appena Giannina sentettelaparolade ma- rito,lafacciasoja sefacetlenoverde az- zurro, Iq labbro addeventaje color muli- guann,11’uocchiengiallùle...

nzomma, me

scliiantajede manera tale,che ioscrissi a D.Ciccione chesivoleva venire a. cono- scerci,se fossecondotto inNapoli incasa do D. Anselmo chessitu.Consultaje subito uromedico delpaese, e

mme

dicetteche cchestaha bbesuogno, bagnidolci laraàti<

naesemicùpilasera; oltrepoi di una

-

'cura acquosa compostacosì:

4

giorniha dda pigliaacquadelmuraglione;

4

giorni acqua acetosella, IO acqua media,eppe no mese acquaferratala inulina,eacqua

zurfegna lasera. ~

Ans.

Tu

die maialerà de curalle.vuò fu fa!Pozz' avènafuuancaunaissoche le IPhaor-

dinata!..

(13)

r* 13

Pan.

Non

m’

ha

capacitato

manco

a mine, e

per-

ciòsobenutoa cconsultànoprofessorede Nàpole.

Ter.(piano

a

Rosina) (Rosi, pelasigoorina

noncevo ili*acqua,nce vo11acquajuolo!) Ros.

{trasè)

(Io non

me

nce pozzo capacità!

un’ nocchio,unonaso,una vocca co Mrne- neca!

.)

Ans.

Ma

ioperò He veconfaccia no russo ba- stantaraante efficace.

Pan.

Ma

questononèrosso naturale, èfiglio della soggezione.

Ans. (

a

Gian. )Appetite? ..

Già.Poco.

Pan.(piano

ad Anselmo

)(Quacche bbota po-

' co, quacc’aula votal’istessa malatia Ile faveni chiùcancaro ncuorpo.

)

Ans.Cacciate lalingua;iomine nerentenneno poco; so

mmiezo

miedeco; cacciale la lingua.

Già.

Ah

!(rifiutandosi

per

soggezione)

Ans.Via...

Pan. Eh!sinonlacaccioio,nonlacacciaman- coessa.(esegue)

Ans. D. Pangrà! tuchet*è fatto afferrò! Ilo capito,questo dev'essere,o principioditer- zana, o 80 gelónicaldi.

Pan.

Tu

che ccancaro nne vutte!( Giannina vorrebberidere,

ma

sitrattiene

)

Ans. (a Pan.)Che lfa?

Pan. Llevenelo sbruffode risa r

ma

sinonrido

ioessa

manco

ride. *

Ros. (tra sè)(Chesta

comm’

èmraèuza,ne! ) Ter.

Me mmàgeno

chenonavràfattoniajeI’aro-

more

? 1 .

;'*,*'*

•• * ?'•£»

* »' •« - *

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(14)

— u

Pan.(cotieccessivasopresa)

Amore

!amoreI

Già. (con aria dirisentimento)

Come

siparla sifacilmente, senz'aver riguardo nèall*età, nèalla condizione,uèalle personechevi * sono presemilCheeducazione,che mas-

simo!

Pan. (soddisfatto

ad

Ans.)

Ah?

chennedice1 Ans. (approvando)

Ah

!

Ros.(trasè) (Benemio!pure èbuono che non aggiofatto colazione, chesta

mo

rame fa

vommecà

!)

Ter.(c.s.)(!

mo

mineEajecapace!)

Pan. Iovoglioconsulta assolutamentenoprofes-

sore. . ..

Ans. NcestaD.Alesio... mo,rao;ehi!(chiama

un

servoche sipresenta)

Va

alostabilimento ncoppaCapodichino, e ddt a D.Alesio,lomie*

deco delo locale,cheveuesse subeto cca.

(viailservo velocemente)

Pan.(volendoloraggiugnere conlavoce)

No

,

no,lassa sta,lassa stà...cornatelechiam-

< me... dalle: e

ccomme

corre chiiraulo!Se

. nneparladimane,oggevoglioclicserasset- ta; trovarnenalocanna!

Ans.

Oh

!oh!

mme

faccio meraviglia! e lacasa * mia nonc’è ?

Pan. No,no,nontevogliodàfastidio.

Ans.

Me

facciomeraveglia!sempe chessovenuto aBiscegliam'hai accolto cotluttal’amicizia,

emino? .

Pan.Alaioconoscoletue circostanze.

'Ans. Checircostanze;stammatina pranzosolen-

nissimo.

Ros.

(piano

ad

Ans.)(Signò,nonce stannode- naro)

Ans.(c.s.)(

Non

ten’incaricà.)(contuono)Ro-

si,preparalatavolagrande.

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(15)

- 15 -'

Bos.(c.s.)(

Nce manca

labiancaria,facìsteve no pignoll'autojuorno)

Ans. (c. s.)(Zitto,bestia!)

Te

raccomannol*ar>

f

cataria.

c.s.) (

La

vennistevelomesepassato,te*

Bimmo

liccucchiarelle...)

Ans. (c.8.)(Zitto,diavolo!) Anze... aspè; Terè, gioiade papà,aggiopenzatomeglio: stam*

malinaè Doinmeneca e lavolimmopassa

ncampàgna

a Ppuortice...(

a

Pan.

)Ma

vii*

jestatestanche...

Pan. No, no;aggio piacerede mangiaall’aria a- perla.

Ans.

Embè

,

mo

propriovaco appigliàlacarroz- za:(siavviaepoiritornadicendocon tuttafranchezza)D. Pangrà,

damme

tre ppezze.

Pan. Che buò?(sorpreso)

Ans.

Damme

treppezze. Ogg’èffestadebanco,

domani cagno napolisa etteliddò.

Pan.(tra sè)(Trasennodinto astacasa aggio fattoloprimtno sparagno!)Favorisca.(glie- leconsegna)

Ans.Iovacoa ppigliàlacarrozza;allestitorevu- jeaule,(viaperla

comuna)

Pan.Gianni, trasimmodinto. (vianelfinterno ) Ter.Favorite,(usandolepreferenzanell’entrare) Già. Grazie,(entra eTeresa appressodilei) Bos.

Ma

cbestaproprio

mme

faabbottàlatrippa

cottantasuperbia!

Uh

!ba

rummasa

lavor«

za elocappiellocca!(

prende

laborsa

per

contemplarla)èbellaveramente..'.nc’è naletteradinto;auh!io

mo

sapesse legge- re, vorria proprio conoscere...eppurè è bberorrobbadecontrabbannoavràddaes- sere.

D jbyGoogle

(16)

16

— SCENA

V.

.

v

Teresa,indiGianninae detta.

vtV.

Ter.Rosi,vaabbascioa lo cafè, pigliadoje limo- nalee (Fallesignare a Uibro.

Ros. Signori,aggiotrovalo staletteradinto ala vorza dela pupilla; leggite,leggile;sentim-

mo

cheddice.

Ter.

Ah

!èscostumalezza...v, \" ,-fi i

Ros. Leggile mo, levammocelacuriosità...Me...

priesto,datele;(aprela lettera)abuje.

Ter.{legge)aCara miaGiannina. Abbenchèil vtuo tutoresiacontrarioalnostromatrimo-' r nio,nonessendolamianascitaegualeal- alatua quantunquepossessoredi 20mila adncati;pureioardiscodiriconfirmartila

«miadecisissimaintenzione,ed è quelladi

«amarlisempre acostodiperdereanchela cvita.Sono ormai dueanni chehoavutoil ibenediconoscerti...

Ros. Duje anne!uocchiù! ebbivalo mussoa- strinlo!appriesso, appriesso.

Ter. a

E

tigiurochetenteròtuli’imezzi peres-

«<sertisposo.

Domani

ti porrai inviaggio

?per Napoli,eCarloOnoraloseguendoli...

Ros. Aspettate,aspettate...Onorato! Chistoha dda esserechilloamicoch’èbenuto cca, es’èab- bracciato co D. Rodrico. .

Già. (agitata)

Ho

lasciatalamiaborsa...

Uh

!

;josservandolasualettera nelle

mani

di Teresa)Cheeducazione è questa?.

Ter. Chqllastessadenafigliolannammoratacoro- ni’abuje.

Già.

Ma

questalettera...

V

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(17)

17

Ter.

Mme

faconoscere che vujesite a Io stesso - casomio,e cchillo D. Carlo Onorato...

Già* Zittoper carità!vidiròlutto,ma...

Kos. Cherrobaè ?avitelassata latuba?

Mo

ab-

bracciàteve, vasàteveJ c ccastaRosina pe buje.

Già.

Ah

!,cara;ilvostro

nome

?

Ter.

Non

cianno daessereceremmonietradenti- je,chiammatemecolo ttu; io

me

chiamato

. Teresa.' ' .

_

Già. Teresina mia,giacchéla sorte mi hafatto acquistarelatua amicizia, ioatem’affido

etiaproilmiocuore.

Ter.

Raccomannàmmoce

a Rrosina, ela vittoria è cchiùchessicura.

Già. Si,miabuonaRosina.

Ros.Trasitevenne

mo

, nondate sospetto aPpa- pà;vivilesicuroe (lassate faa

mme.

(en- tranoleduesignore)

Non

c’è cheddi,

ma

siso pportata p’ajutàli nnammorate!

Mo

penzope11’aute,pòessereche avraggio da ponzapemine, e ttannopò: { con tuono scherzevole)Corusraea facientur spanteca-

ziozuba. >

m

» f'.-'k *

SCENA

VI.

Francisco, bagnaiuolosipresentacon cappello lacero in testa,giacca

menata

sut/liomeri,e

fumando

la

pipa

,indiPasquinoedetta.

Fra.

A

razia.(con pronunziae

modo

trivialis- simo) ;

- *

Ros.Cróò? echeaula crianza è cchesta? tepre«

sienie dintoalacasa de nosignore co la pippdr

mmocca

! ,

*

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(18)

-

18

-

Fra. D.Ancorinoòrrobbamia; locanosco da paricchlotiempoence lenco confcrenzia.. (

fumando

sempre).

Ros. Levatostapippadavocca.

Fra.

Uh

!chiavanza denare dan'auto ncetene lutto!oinpèrio.(c.8.)

Ros.

Tu

quarnperio, levate staporcariada vocca che

nmmuorbe

tutta lacasa.

Fra

. Vujecheddicite, iostoffumanoo lotabac- cotngliarielle.

Ros.

Mo

tedonco no maccarone dezita nfaccia!..' ullevate stapippada vocca, t’aggioditto.

(gliela togliecon disprezzoe labutta

)

Fra. Embè...

mm’

avite fatto stasciortade nzur- do!..

Auh

!Itaavutodaesserenafigliola,e nabellafigliola...casino...

Ros.Sino

munisse

abbuscuto e/zitto...

Fra.

Non

nechiaccliiariàte;ancora ha dda na- scerechillochenini’da ddavàttere...Giàio ve cnpesco...ehiste so ttutlesgbizze...

ma

non ne combinaleniente co mine...io faccio I’

ammore

colahaunèradeli(figliole...(cozj rozza vanagloria)

Ros

Lète,faceva V

ammore

costo bello sfuòr- gio...ah!noncefa

vommocà

, bellogiove- ne,bello giò...

Fra.

Nzomma,

levantinolicchiàcchiere,eppar-

lammo

addòtétte. Vujem'avite inmauuato accltiammà pe ppavarmelivintecorrineche avanzo?

Ros. Che ucià ccheffacliesto?lopatronet’ha mannaloaccltiammà peII'acqua delibai

gne. 1 : '

•;

Fra. Vuje qua bbagne e bbague!..ioaggio d»

essere pavùto,eunno,

ma

proprio

mo,

voi gliolivintecarrine.

DigitizedbyGoogle

(19)

19

Ros.. N’alluccà..., . -,

Fra.'Iostevapeggiovened’acquajuolo; issope ssèmises'ave annevàtolostòmmacofacen- no sempe credenza;loprincipaleminen’ha mancatope ccausadestivinte carrine...ha dittocalibòsubetocasinominefaavèno sequestropemraisuradeconfermazione...

Onne

aggiod'avévintecarrine,evverepli- co ca

mo

liboglio.(gridando)

Ros.

T

aggioditto n’alluccà, sino

mo

bajeno

brutto pantòfano.

Fra. (gridando con più forza)Vogliovintecar*

rine. *

Pan.(presentandosi dalladritta)

Che

rroba è ? chessosi'aliucche? chi èstonobileperso*

naggio?(mostrando Francesco)

Fra. (con

modo

eccessivamente villano)Viche hannofaceunosiisignuredequatte quarte!

vonno

vevereannevàto1..Jate ammettere lavocca nfaccia acquaccheffontana...

Ros.

Ma

lassarne senti,sfamatone chessi;so quat*

t’amie chessiervestacasa,l'

avimmo

truf*

fato roajeniente? Fra.Gnernò

;

ma mo

avanzo vintecarrine, e

. min’avitedapavé.

**’

Pan. (frapponendosi)Zi,zi...

Ros. Guè, biforco, avascialavoc^,ca hiparje co ggente chetesfamanode doppie... parie co ggente ches’accattano aitee tutta la

' razzatola-..;gentechegghiettelippezze...

gentedemigliara...gentede...D. Pangrà, dàtemevintecarrine.

Pan. (fuori di sè)Cornine...

Ros.Dàteine vinte carrine....

Pan.

Ma

iosobenuto...

Ros.Dàtemevinte carrine..

Di jbyGoogle

(20)

-—'20 —

Pan.fitrasè)(

Tu

viche rame succede{) Chiste sovintecarrine.(liconsegna

a

Rosina)

Ros

. Tienecca, sfàmeie.(lipassa

a

Francesco) Fra.(

guardando

lamonetadice a Pangrazio')

Aggiotuorlo.

Pan.fconsignificato)

E

ioaggioragione.

Fra.

Ma

signò, provila vosta,iosonopovero gio.

vane che aggio dafatecàtuitalajornàta pe mm’abbuscà no1ÌS,16rana;comme...

Pan. Bello giò;da quanto tiempo avanzave sti vintecarline?

Fra. Sossèmise.

Pgn.

E

gghiustoraochestevaioccaIli sibeùute

- a esigere!..

Fra. (a Ros.)

Mo

avitelodrittode

commanar-

inevi,

mo

qualunquevocecheddàte dala

.fenestraiocorro...

Ros.

Lo

ssaccio,quannote

pagammo

ncoppaala botta! 1 ytfnty

Pon. Cioè, l’aggiopagatoio...

Fra.

0

vujeo essa, basta chestate dinto a sta. . casaio veservo abbarda eassella.

Me

chiaminoCiccilloSpruòccolo alo

comanno

' deVoscellenza.

Pan. Cicci,vattenne

mo

,nonce secca.

Fra.Facciolobagnajuolo,lovaslàso...

Pan. Cicci, abbia.

Fra. Saccio pure bolizàlistivale

,elacascettaè alo

commanno

de Voscellenzìa.

Pan. Cicci,

mo me

sconto l’arraggiocoUico!(j/ù>t«

' gendolo)

Fra.Baciola

mano

aOscellenzia.(via) Ros.(contuttasoddisfazione)

Oh

!essi ^

m

1ag-

•.glo levalonopisemoda coppaalavocca de lostommapo.(entra) ' V'.. ;

Pan.

E

iom’aggio levalon’autopisemo dadinto

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(21)

alasacca!Soarrivatoda noquarto d'ora dintoastacasa, e ssene so gghiute56 carrine!sinciarrivoastanomese,m’avar- raggio davennerepure locuòrio...

Ma

a rumaliestremi rimediiviolenti:dimane

mme

ne vaco, na locanna rameSpelta. Io so buono,ma...

ma

nonvorria acquistanapa*

teniedieccessivabontà!!!(entra)

.£ìt' .-y '- f-C JlXlN. t

* * --

Finedeli attoprimo.

H

'v

-

...

* : .

-

>

•; -. ^*

WHi PP

v

J. .

DigitizedbyGoogle

(22)

UTO SECONDO

tVfif*A v.- Ì%* ../„- '..\1!

^

^

r

f*i»*

^

' . Stradi,

.1Iato dritto èsilal'abitazionediAnselmo eoa 6aeatrt visibile,dirimpettocaffè.

SCENA

I.

Iodrigo,Carlo, indi Giannini,infineRosica.

lar.Vi sono dunquenovità? .

\od.Sì,unbigliettoricevutopocofadaRosma, invitaa fermarciinquestocaffè.

pian.(compariscealla finestra)Carlo?

Car.Qual voce? m’inganno! Gianninamia?..

£ar.

Due

parolesoltanto.Noi siamogiunti questa mane. Teresae Rosina,perchè apartede nostriamori sonoimpegnatissime perren- dercifelici;dunquedipendidaRosina,ed e*

seguiscituttociòche dalei siè progettato.

Car.

Ma

che?..

Già.

Non

possodirti altro,temodtessere sorpre- sa. Sperodirivederciquanto prima,addio.

Car.

imico

,unascintilla disperanza invigorisce ilmiocuore!Tigiuro,chese Carlosivedrà alpossesso dell’amabileGiannina, alla sua uniscelatuafelicità,eTeresasaraimman- cabilmente tua consorte.

flod.

Non

posso farealtrochéattestartidaquesto

momento

lamiariconoscenza.

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(23)

«

— 25 -

\os. (guardingasiconduce

da

IP abitazione )

D.Carlo,D.Rodrigo,st&teveastocafè e finmatevenaveatiua de sicurrc perchèl’aflCft*

reèaliuongo.

Lo

padrone D. Anselmo è gghiuto appigliànacarrozza e Unite quali- tevannoa

mmaogià

a Ppuortiee Lefiigliole

. ;perònonsemovarranno dalacasa, perchè...

; basta,ioscenco,ve trovo ccae...aspettate*

ijoe

,

e apparicchiate donareassaje,caiiffa- ticliemejeso a zzoffunno; essecunnolocun*

toche minefaccio,ognepparolam’ ha dda fruttanapezza.(via

per

la stessaparte

)

Rod. Bisogna dunque condurre qui uncarretto pienodì piastre.

Car.

Non

v'èchedire:seinunlecitoamore non v’èilmaneggio d’una cameriera, matrimoni benpochi senefarebbero.

Rod. Principiamolanostra provvisoriadimora,e fermiamoci nelcaffè.(entrano)

SCENA

H.

V

Francesco, Lorenzo,indiPulcinella.

Fra.Vi,bello, bello;tutecoalientedechelloche faggioditto,sio

no?

, ' Lor.

Ma

iopò che beccoaguadagna? Fra.

Na

porzionatu,naporzionaRapuònzolo,e

. '

; ddojea

mme.

. Lor

Comme

ino ?noncapesco.

.

^ra.

Uh

!tu

comme

minefqjeloscemiatòre!..

De

chelloeheseguadagna: sepaval'affittode la^ carrettella,sepaval’affittodelivarrile,e ciòcheresta..capiscelaparolaciò ?ciòè pparola troscana ebòdicere chellovi;nzom*

ma

chelloche

rrummane

senne fannoquat-

(24)

- 24 —

toporzione;unaa tte.n’auta aRrapuònzolo,

e ddojea

mme. \

Lor.

È

ragione,non aggio chete ri9ponnere;

mo

vacoa ppigliàli varrile. (via)

Fra.Cosiiguagliunese ciàddaparla chiaro, sinovaaifenì lacosache nce pigliammo

. appetràte,e nce ntaccammolomellone.

Pai.(comparisce congliordegni di acguaiuolo emette lavoce secondoil costume)Ac-

-

. quaiuoloall’urdema

moda

signori. Chivò venere annevato, un grano acqua limone ù, sani

muco

,esciroppo decapesluòteco.'as-

saggiate,signori.

Fra.(osservandolo)

Ah

,ah,ah!cheautafi-

, gura deperebisso!

Pul. Acquafresca, signori; acquadiParigi.

Fra. (burlandolo)Ah, ah, ahi

/

* *

Pul. Perchèrridene cafò?

Fra'

Oh!

schiavo oscellenzia,ettuchiamine ta- fònea

mme?

tu,sinoturzoncrescenza!

Pul. Oje,bada corameparlacaiosommercan- tede generi acquósi. . •*

Fra. Generi acquosi! ah, ah, ah!

comme

si pproprio unoglia!(trasè)(Eppureiosta fitosomia H’aggiovistan’auta vota enon m’arricordo addò.)(beffandolo)Ne,acqua- iuò? tubenutodalf Ioniaoda

Maro

muor- to?

Pul. Issocoffea a

mme!

(burlandolo)

Oh

!

mam- ma ma

,sciòsci

araemmocca

mme

coce!..

Iosifaccio ll’acqunjuolo, che,lofaccio p’ab-

j'’, besuogno?serve sulopeIfaannorc ala sta- gionaestàtica. .

Pra.

Ma

tudde Napole?

Pul. Gnernò,soddelaCerra,capitale de’ Paèsi bassi;stoda no meseaNnapole:aggiofat- to-tant’arte,saccio pureleggere.

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(25)

25

Fra. Sai leggere?

Pul. Tantobello;

embè

alopaesemiochijeva mettennolissiloche?pò,pecchetenevata- lentoassaje,aveliepurenu mpiego ntribu- nale.

Fra.

No

mpiegontribunale!jere cancelliero?

Pul.

No

pressoa ppoco;

ma

ionoscreveva dialo alacancellarla?

Fra.

E

cheffacive ?

Pul. Scopava;pelatroppaabilitàmia avelie lo ritiroco trenta juorne alomeseeloccam-

menà

franco.

Cammenanno cammenanno

minevedette noforastiero, e

mme

mmitaje coissoalfan’aut’arte.

Fra. Checcosa? Pul.

Lo

stoccatore.

Fra. Staccatore no, stoccatore.

Pul.

Oh

!stoccatore:stoccatore viene dastocco,

stocco vienedastoccare e pperzònuje duje

menavamo

stoccate.

Fra. Puozz’essere scortecatolcercavelaIemmo-

'• sena?

Pul.

Ma

contuttagalantaria: sobenuto aNna- pole,aggiotrovata diramatastasocietà stoc- catòria;aggiovistocanonc'èdafabene,

perchè professori destogenere ncenestan- noassaje,e

mme

so ppuostopegiovened’ac- quajuolo.

Ogge

aggiontroitato2Srana.

Fra

(trasè)(Ohccnncafo!se,

mo me

l’arricordo, chisto èisso,

mme

cercaje lalemmòsena:io

comm’

a giovened’acquajuolo steva contan- nolidenaredeloprincipalee issose pezze- cajetrecarrinedacoppaa labanca: ino

m

\si

mme

riesce....)Quant’annetiene?

Pul. lonascetiealo1998evini’aule anne da

fora. - *

byGoogle

2

(26)

-

26

-

j?ra. Mille e nnoveciento!vuòdicere 1700.

pul. Corninecciuccio1 lo 1700èechilloche ttrase:pò venelo1600,lo1300,ebascor- renno.

Lo

ronnno,chelecride?arrogna a ppocoa ppoco.

Fra.

Lo munno

arrogna!eche11*e pigliato pe

ttrippa? . ,

Pul 1°techiacchiarèo colaroitramateca.Ecco cca;

primmo

,anticoamico, lesciaramèrie seportavano granne granne,elavitaera tanto spezzatache dda nobottoneallauto,

ncepassavanotrabàcolo co Huttolovuzza- riello:pòseportavanolisciammèriezucàte zucàte, eH’uoinmeneparevano' tantaspellile de brasciolette.

Mo

, coramese portano

U

scialamene? granne granneeogneffarda pigliada Capodemonteeba affenìa Pposil- leco.Li ssignorineprimmo jevano coliguar- dinfante;pò colibestea bbientodeterra, secche secche,

mo

corame vanno? alogusto deprirama,eognecirconferenza tene16can*

ne delongitudine,c14delatitudine.Prim-

mo primmo

,il’

uommene

jevano colavarva elicapilleluonghechesevotavano a ppe*

rucche:lirrasajeno

comme

allampiune agrasso;

mo

n’auta vota colicapilleluon-, glie,mosca, moschigUune,palummeecc.Er- go;ronndus estarrognalusetmontabo ab temporaCicerazio, Virgelazio,e».»essaluto*

me

oGnazio.

. ,,, .

Fra.Bravo, ebbiva!n’abbraccio,nabbraccioche te lominierete,[abbracciandologli toglieil denarodalla saccòccia cheporta al davan- tisecondol’uso de'venditori)(Libiccali

23

rana.)lenascondenellatasca del suo calzone)Verìramoce,sa?

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(27)

- 27 ~

Pul. Staserancevolimmofana mbriacàta desfer- rnzzuòlo.

Fra.Sinesi,cottutto locore.

Pul.

A

rrevererce. (via

dando

la solilavoce) Acquaj uoloinmoda,signori.(sparisce) Fra. Coropà,tu te pigliaste treccarrine delimie-

je,iom’ aggiopiglialo

25

rana; nciaggio perzo cinco rana,non

me

mportaniente.

SCENA

III.

.* Menici,nocellarae detto(1).

Men. (al di dentro mettendolavoce

come

costu-

mano

legenti dital classe

) Spassatiempo, nocellemonnàte.Fava novaa chi ròseca.

Fra.

La

viUà Menechelia mia; quantoè bella egguasca!aulì! io

mo

non aggio daesse- re omino de m’agghietlà nadecinaderu- quàteesposaremmella!

Men.

(comparisce)

Ammènnole,

nocellemonnà- le.(osservando Francescosijissaconiro- nia)Schiav’oscellcnzia!

commannate

noca- lèconapresa d’asene ?

Lo

villoco, lo vi; e addò vuòtrovaFrancisco? mraiezoalachiaz- za facennolovagabunno.

(I)Questapartedovràeseguirsidaquella stessa attrice che fingeilpersonaggiodiGiannina.Lasua valenzia ver- ràimpiegatanelcontrasto de’duecaratteri;cioèMànica colportamentogoffissimo,eGianninacolportamentono- bile. Gli arnesi dellanocellarasarannodistinticongonna di cotone,corpetto simile,grembiule,e fazzolettoin testa sulcostumecosidetto allaLuciana;l’abitodiGian- ninasaràdi stoffao altrarobadilusso;laprimaporterà ilsuopanierecon commestibilirelativialsuomestiere.

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(28)

-

2B

-

Fra.

Oh

!oh!cbesto

mo

non

me

loppuòdicere; io stoaspettannolighivenerotejepe ccarrià ll’acquadelibagne;{siaccostaalpaniere perverificarel'introito)Quant’èfatto ? .

Men.(sgarbatamenteloscosta )

Ch’hajedafa ?

. ebbivaisso!subeto mettevalacianfa dintoa

- lidenare.

Fra.(

consignificato)

Uh!

coramesiteaggraz- ziata!mettitencenne n’auto novecalle! Vi

comme

s’è ncepolluta!..Aggiocapito:vaco verificannoqnacchebòncola ches’è ghietta- tammiezoastoquartiere...(minacciandola)

Ma

peIozucodelitagliartene,casiappu- ro... basta;n’accisoeno mpisoaggiodafa.

Men.

{gridando)

Eh

!tuche nnàseetade

mam-

meta t’èfattoafferra! che buò dicere ? parlachiaro, fatteasci io spireto...

Fra.(conasprezza)

E

ssiparloionoefaccio ca-

/

nopalazzo! \

Men. Aggiocapito,aggio capito:chistesoÙutte pretieste pe spezza1’

ammore

nuosto!..

E

ggià,io lo ssapevacheacchestoavevada ire ascennerelacosa!Doppotanto liempo, cheprobaè ? sefannoligghiacovelle,pe...

(cogli occhi dipianto) peddarmela car- tella sottoalopiatto!

E

pperchènonchiac- cliiariechiaro? perchènou dice

fatteli fattetnqje,caio ramefacciolimieje

ac*

cossi... accossi...me... quietarria navota pe...pe'ssempe.

Fra.(ironicamente)

Uh

!,;

comme

lossa- pe fa! viviiharottelj giarretlelle! Sien- tebriccona;tu le rniettea (fali smorfie coli don Uìccarde...nonsa...alopuntó- ne... vene uno:(imita la voceditrnzerbi- .>•

nono

) i

Eh

!rigazza;

.

dammi un

tornesc

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(29)

- 29 —

disimmèntile..»Doppodatelisemmentes’at- taccalo trascurzetto,vene laresella,e.,-,

pelo

primmo

truonode

Marzo

, io sbale- strarlacoliccelevrella!..

Men. Tu

addò sizzompato colacapo...ioquan- no maje aggio guardatonfaccia a Dilischi- no?.. Iosempe atteaggiovolutobene, e sseinpe a tte amarraggio, Francischielio mio.

Fra.

Ma

iosoccliiùggranno dete,onneèra- gionerie, che...

Meri. Che ccosa...che...sti rrefressiunenon se soffalle maje, nèsse farranno^da Mene- cbella.(convezzo) Nuje sempev’

avimmo

volutobene, sempe ncesitestatesimpa- tico,essempe ve

guardammo

co affec- chienzia...

Fra

(inebriandosi) Menechè, valtenne...

Men. Vujesitelocianciusiellonuosto...

Fra.(c.s.

)

Menechè

, vattenne...

Men. Site locarofaniellodeMenechella...

Fra.(c s.)Menechella,abbia...

Men.Sitelogioja,lo schiecco,lofatode Me- nechella...

Fra. (<?.#.)Menechella,all’

arma

de sòreta,

abbia...

Men. E

starnino rapace?

Fra.

Co

ituttolo core.

Men.Stattebuono, Francischieliomio. ' Fra. Addio,rosecarella deFrancisco.

Men.(avviandosi perla sinistra)Spassatiempo, nocelle monnàte.(sparisce

)

Fra.

E

bella, è bella pe tluttoIL’oro de Io .

muono

!

(30)

- 30 —,

SCENA

IV.

Pulcinella senzagli oggetti delsuomestiere,

. indi D. Ciccione e detto

Pul.{disperandosi)

Uh

!

uh

!bell’ommo...ag- gio perzoli25 rana dadintoalavorza.

Fra.LI’ èperzo?

Pul. Si...cornine faccioio

poverommo?

Fra.

Tu

veramenteII*è perzo ¥ Pul. Sì...

Fra.

E

ncinjed’ave a ppiacere.

Puf. Perchè?

Fra.(con tuono burlesco

)

Lo munno

arrogna?

edèarrognataparelavorza.Virgelazio, Cicerazio,e ssaJutemelosi Gnazio.

Ah

,

ah, ah!(viaperladritta)

Pul.

Bene

mio,io cornate faccio ?aggioposato lo

trommoae

pegghienchere; sogghinto peppigliàlidenareenon aggio trovato nientechiù!..

Lo

principale

mme

n’hacac- èiato!corninefaccioio poverello ? addò vaco apposàstalopa canina che ttengo dintoala trippa!

Cic.[viene dalla drittaparlandotra se)

Eccome

ccaa Nnapole. D.Pangraziom’hascritto eh' èbenuto astopaeseco Gianninalapu- pillachemm’nggio dasposa,e propriamen- teègghiutoaabitaalacasadeD.

An-

seimo Raganelli; vate pesca

mo

stacasa addosta...(

guardando

intorno)Lobello è,ca ionon so ccanosciuto; tencosdutto la lettera de lo sinnaco amico purede B. Anseimo, pe ffarme ricevere... Las- sarne

addimmannà

a lafarmaciaccabe- cino...

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(31)

-

31

-

Pul.(disperandosiin

modo

chesiosserva

da

Ciccione)

E

echi tornacchiùa la pote-

ca?..bene mio! rame senio stregnerelo cannaruòzzolo!

Uh

!uh!/piangendo) Cic.Che rroba è?eh’ è ssucciesso? Pul. Signore mio,

comme

ve chiamniate Cic. D. Ciccione Funnicella.

Pul. D. Ciccione Funnicellamio, che pozziie ave lasorte detenércela stipata dialoalo crovattino... 4ggioP erz02^rana...Soai- rovinalo!

Cic.

Uh!

epperchestotedispiere? tiene cca,

mo

teli ddonco io.

Pul.(con emozionedigioia)

Uh

! cheppozzate

aunnà comnV

aonnalodebelo!

Cic.(cava

un

fazzoletto dalla saccocciae glt cade iiiavvertentemente la lettera) Tiene cca...

Uh!

a pproposilo,aggio sbacantata lavorza pe ttanta spesecheaggiofatto;

m

ai- tocca decagna napoliza.

Pul (trasè)

Lo

hi, s’èarrognato pure Fun- nicella!

Cic.Mine lajecompassione,

ma

non aggio che te fa...

Comme

le chiamale?

Pul. PulicenellaCetrulo.

Cic. Cetrulo! laperzonafaonorealacasata.

Pul. Sissignore,D.Ciuccionemio.

Cic

.

Cetrù,

mo

vacoaccagnà lapolisae nce vedimmo.

Pul.

E

addòve trovo?

Cic.

Me

vajeascianno pe Nnapole.(via)

Pul

Vi quanteèc.ciuccio!vaco sonannolocam-

paniello,cornine fosse nacriatura ches’e sperza.[guardandola lettera al suolo)Uh!

Il*èccadulanalettera; nce fosse dinto quacchepoliza,

me

lacagnarria... (apre

(32)

~ 32 —

lalettera) lobello èea io poco sacc

leggere. .

' '

.

SCENA

VI.

Anselmo,indiPangrazio,Rosina,Teresa, Gian- nina,edetti.

Ans. (premuroso)D. Pangrazio,Rosina,bar- dasce, scennìtecalacarrozza èbenuta, e staalopontone.

Ros. (didentro)

,mo.

Pai. (

ad Anseimo

)

Ne

, vuje co ssalute sapite leggere?

Ans. Corame!iosostatocancelliere.

Pid.

Embè

,che mmeraviglia!ncestanno tanto

. nfaccia aliccancelleenon sannoleggere.

Ans. Che ccancelle...cheddice...sò statocan- celliere, vi,aggioscrittoalo burò.

Pul.

E

Jleggìtecca.

Ans.(legge sottovoée e si rallegravivamente) Bravo!solamentevujence volìveve pe eco- ronà11’opera!..(chiamandoallasuaaòi- tazione)D. Pangrazio, priesto, scinne abbasciosubeto...(

a

Pul.)Perchè vestite janco desiamanera?

Pul.Per effettode calore.

Ans. Benpenzato.

Pul.Nzorama, sta lettera ?..

,

Ans.Sta letterabasta perfarviessere ricevuto abbracciato,perfarvi ottenere na bella giovene pe sposa... in

somma

,D.Ciccione

.. mio,perfarvicomandare.

Pul.(tea sè)

(Uh

!min’hapigliatope D. Ciuc- cione che ba

cammenanno

pe Nnapole!)

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(33)

33 —

Pan. (scendedall'abitazione di

Anselmo

)Cli’ò stato, neD.Anzè?

Ans. (mostrandoPulcinella)

,vidatillo,bello chiatto e ttunno;Io vicca, è arrivatoaNà- poleD. Ciccione Funnicella: chesta èla lettera de loSinnaco chehadiretta a ite.

(glielaconsegna)

Pan. (dopo di averla scorsa)

Uh

!signor Fuft- nicella, che sia il benvenuto. Giannina Giannina,affacciatenomomento.

Già. (comparisceallafinestracon Teresa;e Rosina viene in istrada.) Checosa co- mandale?

Pan. (

mostrando

Pulcinella.

)

Lo

vicca,èbe-

nino a Nnapole D. Ciccione.

^Ter ) (°9

nuna

trasè

guardando

Pulcinella

)

(Misericordia! )

Ros

( c.s.)(.

Uh

! che(figuraaggraziata!) Pul. (trasé) (Io non soD. Ciuccione,corn-

ine...basta, non aggio addò cade rattorto dalaramina;

mme

potesseappojà?) Pan.Venitenelle miebraccia, favoritesopra;

1’equipaggiovostro? Pul. Sta arrivanuo colopallone.

Ans.Col vapore,volete dire.

Pan.

Ma

favoritesopra.

Ans. Cheddice ne D. Pangrà?Uà sta la car- rozza che nciaspetta pe gghi

ncampagna

a mmaiigià:

mo

stosignore venepureco nnnje.

Pul. (tra-sè)( Se va

ncampagna

amraagnà!j Signori, non prendiamoequivoco, ioso D.CiccioneFunnicella.

Ans. Che equivoco, eequivoco...(alleragaz- ze.) INe ? cheffacite?jateve a annèttere

li cappielle elifazzolettuae.

zed byCoogle

(34)

- 34-

Ros. (difurto

fa

segnoalle ragazze di ne- garsi)

Già.Signortutore...(confusa.)

Rati.

Cbedè?

. .

Ros.

E

pparlateabbonora!(

a

Pan.)

La

pove- ra pupilla vosta non sefida;11’èbenuto dolorede capoe bostaa lacasa.

Her.

Quanne

è cchestoio.Ilefacciocompagnia»

Pan.

E

minome.restoiopure ncasa.

Pul. ( tra sè)(

Auh

!se mbroglialamagnata!

mo

nonsoochiù D,Ciccione.) Ano.(

a

Pan.)

Tu

che ddice? Uà sta lacar-

rozza, li' aggio dato pure Io caparro...

ncampagna

,io,tu estosignore.

Pul. Giàgià...sopitecaio soD.Ciccione?..

Pan.

Lo

ssapimmochesto,

ma mme

dispiace de...

Già.

No

.no,carotniotutore; andatetidiver- tirvi

;noi lapasseremo aleggere.

Ans.Sì,dicebuono; anzeRosi, vaa lo trattore cca bicino effa venitreppaste...D. Pan- gcà,

damme

napezza.

Pan.

(trasèJ(Vi che

mme

succede!sobenuto a Nnapole pe ila lo casciere a ddisposi- zionesoja!)Eccolaqua.(gliela

)

Ans. Tiene.

Ros.Sapite giàca io cocinarraggioala casa.

Ans.(sottovoce

)(

Tu

che ddice,nonc’è bian- caria.)

Ros.

E

lo trattore avanzachilli denaroche...

Ans.

Uh

!bonora...

Pan. ( tra) (

Mo

siente: «

Don

Pangrà damme...!

Ans. D. Pangra,

damme

doje aule pezze.

Pan.LI’aggioditto io!

ma

caro amico... "

Ans. Io dirnanocaguola poliza,haje difficol- tà?..

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