d LETTE!
A
DEL
CAV PROF. SALTATORE SCLDERI
AL SIGNORE AGOSTINO GALLO
SUL CABOTAGGIO
, TRA
NAPOLI E SICILIA
Estratto dalleEffemeridiscientifiche e letterarie perlaSicilia fase.49*
Palmiti»
DALLATIPOGRAFIA DI FILIPPOSOLO
ViaS.Francescod’AssisiN.°3.
1837
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onvoglioincorrerecon leinellatacciadivanopro- mettitore:vo’tenerleparola. Bensi sovverrà avermi scrittoaddì20ottobre scorso:mi
reca meravigliache ellanon
abbia finor preso parte nellafamosa
questionesull'utilità, odanno
delcabotaggioec.E
poscia
mi
richiamòindienteciòchemi
era giànoto.NotadiFerdihahdoMalvica
'• * »
Lapravissima qnistione del cabotaggio fraNapoli eSiciliahasvegliatoemi- nentemente1'attenzione delfilosofo,hainteressatoogni classe diCittadini, c<l affettidialtissimopondoba eccitato intuttiglianimi.Lecosesontaliper acstesse,epeiloro risultamcnti,che colui che scrìveràungiornolastoria sicilianade’nostritempi dovràconmeravigliariguardareilpresente feno- meno,di'é singolarissimo,pertutti gliaccidentiche iohannoaccompagnato, negliannali de’civiliconsorzi.
LanostraMemoriasopra quell'importante subbiettohaottenutounplau- soaldilàdiogni nostra speranza,e di ogni nostro immaginare. Quindi immensaèlanostragratitudine:ellaestinguerassi soloconnoi:e dolcissima cosanctornailsignificareoggialpubblico questo profondo sentimento del- l’animonostro.
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•7 »
che essendosi cioè dataallestampeinNapoliuna
Memo-
riaanonimainrispostaad alcune Considerazioni del signor Mortillaro,il quale convalidandola
domanda
umiliata all’augustoMonarcadal nostroReale Istituto d’inco- raggiamento, dimostravalanecessitàdiabolirsi,o per lomeno
riformarsitalcabotaggio,molti incodesta di coloro,cui staacoreil pubblico bene,eransi accinti a confutarla. Iolerisposi esserprontoaporreinopera tuttele mieforze intellettuali,etuttome
stesso inciò che tornar potrebbeadutiledellamianazione,ma
che priaattendervolea che uscisseroin lucegli scritti di cheellami
favellava.Ho
ricevuto oralaelaborataMe-
moriadel sig.FerdinaudoMalvica,il quale con pro-liplauso della patriaéilpiù generosoguiderdonechesipossa desiderare dai mortali.Noil'ottenemmo,elapiùlietafortuna,anzilafortunache ognialtravince,riputiamnoiquesta.
1veri sapientidellaSicilia,etutti colorocheleran piùaltoilgrido di economisti,han pureunitolaloro voce, eh* è di gran peso, alla nostra;ed hanpostoilsuggelloallanostra gratitudine,edaivoti nostri.
ilcelebreprofessoredellaR.Università di Catania, Salvatore Scudcri,il maggiore economistadeltaSicilia,ed unode*più esimii dell'Europa,non poteva certamente tacere inunasigrandequistione,chetantointeressa la prosperitàsiciliana,e la siciliana gloria.Ilpresentesuo articolo eh* egliha regalato alleKfjimtrìdi,comequellecheaperte sostenitrici sono dellesici- liane cose, sviluppa alcuui punti importanti di civileeconomia,nuovaluca spandesullagran quistione del cabotaggio, e sostienecoll*autoritàdel suo npmeledottrinedanoi in quellavoro fortementedifese.Iprincipidell' il- lustre professoresiappoggianosopra1'osservazione e l'esperienza, e son lon- tani,quantopiùesser lopossono, dalle astratte teorie degli utopisti,chefon- dando fedificio deiloro vani sistemi sull'arena crollanoadogniscossa.
Le opere economichediluicomeisuoi principi di civileeconomia;le suedissertazionieconomiche edagrarie,riguardantilaSicilia;ilsuo trattato dei boschidell'Etna;lesuememoriesulbuon governaesull'aumentodei boschi dellaSicilia,esullerendite dei proprietarirurali dellamedesima, accolte dai naziouali, lodate dagli stranieri, ricercate dai Ministri trovano in ciòilcompensopiù estesochesi(tossada unautore desiderare.Equesto compenso benglisidovea,perchélesue fatichenonsonoinutiliostolterap- sodie diqualchestranierotrattatista,mabensì fruito delle propriemedita- zioniaibisognidell’Isolaapplicate.Vorremmopelmeglio della siciliana gio- ventù, bollente diamore perglistudi,che professori di similfattainogni cattedra dell’isola sedessero,ondeibuoni-principidell'economia pubblica aidiffondessero,ed unascuolanondiastrattecàrnee,madi positiva scien- za inognipuntodellaSiciliasistabilisse.
Questisonoivotichefacciamo,perché ai tanti mali, di cui è travagliata fucatapoveraterra,altrinuoviemiserandinonseneaggiungano.
Digi iole
5
fondita didottrinò,conaccurato indagini,econ forza inresistibiledi ragioni,oppugna leopinionidell’Anoni- Dio, emettendo ilproblema nel suo vero aspetto lo scioglieconpieno,successo.Ho
ricevuto eziandio l’Ap- pendice del dettosig. Mortillaro, il quale per avere precedentementemanifestato alpubblico le sue idee, s’intrattiene soltantoaravvalorarle.E
benchénulla a- vessidaaggiungere da miaparte, pure, facendo pria questa protesta,mi
limito solo a parteciparleimiei pen- samentisuquesto gravissimo argomentoinquestalet- tela,che indirizzoa lei,perchèella appuntome
ne diedela primaspinta;esiccomedegnamente siede in codesto benemeritoIstituto,cosìfa oggetto delle sue dotte occupazionigli espedientiche pongonoin saldo,
edaccresconola prosperitàsiciliana.
Non
so primieramentetacerlechelaletturadellacen- nataMemoria mi
è statacagione diinesplicabilecompia- cimento. -E.a dirveronon poteasitrattarelaquestio- nedelcabotaggio traNapoli eSicilia,senza entrarsi in profonde investigazioni dicivileeconomia.Non
potean- sistabilireiregolamenti confacevolial nostro esterno commercio senzaravvisarsi in tutto il lorolumequei grandi principieconomici,chesonosifinora da alcuni gagliardamente combattuti,ma
che soli assicurar pos- sonoinostrivantaggi. Per loche dirò francamenteche sia questaunabellaoccasione diprogressoper leno- streeconomicheconoscenze,uua pruovainnegabileche laveritàsi èfinalmente fattastrada a traverso lete- nebredell’errore,eche ne hatrionfato.Iocheper do- vere diofficio,e
perlospazioormaidi trentaanniso-nomi
atuttopotere ingegnatod’impedire cheleteore- ticheastrazionisipreferissero danoi all’esperienza,ed aifatti, bo bendi cheandarlieto nello scorgereche ponendosi oraindisaminaun puntoassai rilevantedi pubblicaeconomia siciliana,ivalorosiingegni diSici- lia attingonoalle limpidefonti dellaeconomicasapien- zaledottrine veramenteutili alla loropatria.DigitizedbyGoogle
6
.
Ma
nell’essersiinciò la Sicilia lascialaperloinnanzi abbagliare dalle vistoseteorienonha avuto alcuntorto:, essaIta frittoecoallappitipartedegliscrittoridiEuropa.'.Cori sensi diunanimeacclamazione fu accoltoovunqueil sistematicopensamentodi
Adamo
Smithsull’assoluta li- bertàdel*commercio.In un’ epoca,incui la filosofìa do-:minanteintuonavaall’orecchio deipopolileconsolanti voci;discambievoleaffetto, di fratellanza, diamore, non poteasimegliodello'scrittoreinglese colpirnel segno.
Laondesi:pose ogni»studionell’encomiare, amplificare,
e
diffonderàisuoiprecetti filantropici.Garnier, eBucha- nan, contentatovidellasuaopera, neebberola prónta occasione. Sny,sagacissimo e profondo economista, se ne-dichiarò rn Francia vigoroso sostenitore. Stewart Mill,Mach-Culloch,Loudardale,Malthus, Storch tennero' ancorapiù omeno
la medesima»via? nè altrimenti'fe- coro Condillac,’Sismondi, Blanqui,Dupin,equasitutti coloro,dieoltremoritiimpugnaronolapenna persegna- reappenasulla -cartapochelinee, che 'avuto1'-avesser»per oggettoi mezzidi meliorarcleprivate,elepub- bliche fortune. * :! •< »• »•: i< ò
i f£ra:quèsta intantounainnovazione, chefocevashin*
alcunicardiniprincipali dellascienzaeconomicastabil- mentefondati daliascuoladeglieconomisti Italiani
,e
derivatidall’esperienzadiituttelenazioni^ e di tut- ti i secoli).Gli economisti Italiani*»avevano già con- cordeéient© provato la necessità dei* metodi coordi- natori dell’esterno commercio,ùfindi garentirel1im- piego dei travaglio produttore indigeno controilpredo- miniodellostraniero. Bastasvolgereleopere immor- taliudiVerri, Genovesi, Galiani,epiualtripervenirne pienamente.inichiaro.
Nè
lievemente, e senza corredo disolidee maturecognizioni-erano i>sommi
Italiani convenutiin questa sentenza.*Perocchéè 'dapormente diedaidvile’cconominnacque, e divenne adultaitigóemi hoalladotta Italia.Creavauo loScaruffyilSerra,ed.Lit!.;-,„i,' j-ir. ii
'
IlTttrbolojìstt} pririéipiodèisecolo decimo settimola;
scienza-deHamonetazione,e segnando perlaprimavolta1 le
norme
atteà conservare,eadaccrescerei valori»rappresentativi, gettavanoancora leprime basi dellai produzione deglieffettivivalori1,e della vera ricchezza;
indagava ilDavanzati, e con' accuratezzadidottrina, e sceltadiciturafissaval’origine,e1’uso dei metalli co- niati,' lalotoreciprocaproporzione, l’essenza,edilcor- sodeicambi; esponeva ilMontanari iregolamenti piùr convenevolialle zecche, edairapporti di valutazione?
monetariafra glistati diversi; scrivevail1Broggia un trattatocompletosullemonete,esuibanchidideposito^
ed
un
altro sullepubbliche contribuzioni: e'tuttoeiòope*ravasi inItaliamentrenei restodiEuropaorioh era’
per ancoscintillataalcunafavilladieconomico sapere,' o nespuntavaappenaqualche fievole barlume-. Tanta gloria nazionale fu‘poscianel secolodecimottavo amplia- ta, eresa più1illustre damoltielevati’ italici ìatelletti, cheinteserocoh1infe ticabileardoreaqùesto genere di studi. Se dunquegì?Italiani furonoiprimiistitutori, ed isupremi maestri deila grandearte ài elevare al colmodellaprosperitàleincivilitenazioni;
come
potrem noitoglierloronellanostra estimativa questodrittodi primazia,edi preferenzasuglistranieri 1 :•Egli uonèalcertodicevoleadogni assennatoItalia- nolasciarsipreoccupare dàl prestigio dell’autorità oltra- montana. Il mio argomento
mi
astringequia toccar questo punto di preeminenza nazionale,e a riandare alcuniprincipi economici•,che vagliano a chiarire ciò cl»everamente1giova all’util'nostro.Jperfameindi l’ap-{
dioazionealnostrocommerciodifeabotaggid con Napo-
i.
Non
siabbia dunqueadiscaroch’io’mi arresti al- quantoa tirarealcuneprimelineecol'proponimentodi riunirlebentosto;inun centrocomune. '*L'assoluta»libertà delcommercio
(nonpossodispen- sarmi di'ripètereciòchealtra voltadissiapertamente)
potrebbe soloatìerluogo, qualóratuttiLpopoli,delmon-o dola,adottasserouniformemente,ecommerciasserofraloro
comò
gl’individuidi Unasolafamiglia.Orcio, èaffatto!impossibile. I4’universaleedunica cagione intanto di, ogni produzione, ovverodiognielemento di ricchezza, sta nelgran principio della richiesta,eperciò delcam- bio, degliequivalenti permutabili. La maggiore, orni-, nore,aiUiività,la cessazionediquesto principio.accresce
,
diminuisce, estingueva produzione. L’apice adunque;duella perfezionò delleleggi,e delleamministrazioni economi-', cbediognipòpolo,$tanel tenereunicamenteavantag- gio;del $up^vaglioproduttore latotalitàdelle richie-.
ste,,edei,cambi;che,necessariamentedebbonoderivare, (biliatotalità deiibispgni, dei:comodiledelleagiatezze, degl!individuichelo;compongono. Trannelealgenti re-;
gieo»iboiafi4 ,ie,:lebrucianti deli’.equatore,,pochisonoiti.
tutti»-Idi altrei,òdillicure
momento
gliostacoli, cheal-,cunepartiéolarità:fìsche elocalioppongonoall’impiega dìalcuneramifica ri oliiparticolari ditravaglio. Questi ostacoliìi10,Veuòqpossono vincersidall’uorop, che asso- lutosignóreideligìybp.doma quasi,elenisce lestesse forze,avversadellanatura,osicompensanocoi lavori,, e,,prodottisuccedanei,oformano unasemplice eccezio- ne,che non deroga,,allapegola generale. Quindièche ognifiazione,dirò, così di richiesta,e dicambio,laquple si;p8èUnia
pwPbdo
ia;opera;nouiltravaglioproduttore indigeno,u^a l’esotico,-è,una.graveferita.,che fassi al primo, unamancanzad
incentivoa farloprogredire.Or, s’egli è àndispeiisabifedoverediogni governoimpedire cosìidao-tìoso..discapito,è suo dovere, indispensabilean*.cora,,òp(iovreargÌQ( ;ali’immissionedei,prodottidel,tra- vagliostnariiefio,.
«
; :• uriri.ri \-/i .il
jjMgi quando,voi .comprate questi prodotti(odasi per pocoilgrandeargomentodi chiunquepugnaperlacon- trariaopinione) voinelpagarne ilprezzo date implici- tamentela •pijpviadiaverlo creatocolvostrotravaglio,
perciocchénonvi è piovuto dal cielo
come
lamanna
del deserto. In ognicompra adunquechefatedallostra- niero dovete necessariamente scorgerelaproduzione presso voidiuncorrispondente valore, ilqualevimettenella.,
medesima posizioneincuisareste, secreatisifossero dal vostro travaglioigeneriche comprate.
Ed
ecco il caso diquello sciagurato,chesfinitodi forzeperl’ine- diacuila sua condottasconsigliataloha ridotto,men-
trestendelà
mano
per chieder soccorsodall’altruibe- neficenza,, provaimplicitamenteche halaforza fisica distenderla.Con unaequivalenteproduzione,giàsisa, p'ossonsoltantocomprarsiiprodottistranieri.Ma
ache termineèmai giuntalacondizioneeconomica diquel pòpolo,che perisupierronei regolamenti commerciali, si èlasciatodiprovvedere più, o meno, dei prodotti, deglialtri,popoli?E
diquaimaggioridisastri èminac-, ciato,ovecontinuinellamedesimacondotta? Finché esso esisteràsulla superficie dell’orbeterrestre non quale avrebbe dovutoessereconun metodo commercialedi-, verso,ma
qualeinattoè‘t,avrà sempre, nella suame-
desima decadenza,unavauzo ditravaglio,chelomet-», toràal casodicomprare iprodotti degli altri popoli., L’equivalenzade’valori ,chesi cambiano, e chesuppon- gono unaprecedente produzione,èun fenomenoeguale e costante pertutte le nazioni del mondok I] grado peròdella.doroprosperitàè ineguale, e variabilese- condo che. sonosi regolate, e si regolano giusta iprovvedimenti commerciali di cui parliamo, opurno.
La
Sicilia, poichécompralemanifatture dell’InghiU terra, dà, a divedere,, die producel’equivalentevalore.,Che
s’inferisceda,ciò?SelaSiciliaavessealpardel- rjnghilterraadottato sindal1660il fotoosoattodina- vigazione perrivolgere il suo commercio a vantaggio dell’industriadomestica,eadesclusionedella straniera, -avrebbe essa bisogno oggidì dellemanifattureinglesi,p sarebbe essanellostatoattualedi produzione,edi.fi-DigitizedbyGoogle
nnnza,comafiqncmeli orafodaqualchetempoInqua 7 10 seguendole tracciodell’istoriasicilianahoriandato, ed espostolevicendedimelioramento, edideteriorazione didiversirami della ‘suaindustria,esegnatamente dei suorsetifici, in1ragione dellaproibizione,edella libera immissionedegliugualiprodottistranieri* •• -
Ifofattoosservarecheidecretiproibitividell’immis- siorredellèseterie forestiereemanatidall’invitto CiarloIII Borbone
nd
1787, e 1788reserofloridi oltremodogli opifici'sericinazionali,'ma
chetrasgreditipoineglianni susseguenti•ne cagionaronosìfattamente larovina,che/11governo ftì astretto a richiamarli inosservanza nel 1763, e 1765.
Ho
altresìdimostratoohel’ultimaguerra cheagitò1’Europa, chiudendo1impòrtidellaSiciliaal commercioattivo dituttoilcontinente,e facendo per- ciò1levecideJ'regolamentiproibitivi,valse;afar sor- gere inessa,aravvivare, eadaccrescerecosìl’artese- rica,chevarieoltremanifatture,come
quelledicotone,1e
dilino,lefabbrichede’cappelli,dellemaioliche gros- solane, e dipamiilaniordinari, leconcerie delle pelli,-' cde* cuoi, divèrsilavoridichincaglierie,esimilima-
nifattureclic al ritornodellapace,edelcommercioge-’
ircralediEuropa vennero
meno,
edalcune svanirono.'Questi1fottisénocerti
, e costarti. I fattidebbono prevalcid alleteorie. * ; »• **-ì 1,:
i
*
7’" Smithappartenendoad unanazione1,che éonuna, pertinace legislazione commercialeproibitrice deipro- dottiesoticierasielevataall’apicedell’opulenza,proda-;
maVa
altamentel’assolutalibertàdelcommercio*lutcn- dea forse direà’suoicompatriotti: lastradache avete presoèfalsa; visiete ingannatinell’esservi 'arricchiti;*vi èd’uopo tomareindietro, edincaminarvi vèrsola
miseria?' '• 1 *'•
“È
troppo vano finalmenteasserire chechiunque ci reca lederrate straniere, portaseco noli’andarvia le nostralipernontornare a casacollemattivuote. Sisa
1Google
abbastanza, clicUno stessolegno mercantileimmettein generi manifatturatiunvalore milleTòltemaggioredi' quello cheasportainprodóttilutali.Quanto non èas-*
surdo poiilsupporre che ogni immissione siacorrisposta|
da unaasportazioneingrazia soltantodcH’iiitei-essedel* nolo: interesse eh’è sempresubordinatoallefinissime speculazioni, ed alle infinite combinazioni del
com-
mercio?Mentrelascuolaitaliana,e Melchiorre Giòj aprinci-1 palmente non deviarono inquesta partediscienzadal dirittosentiero, venneroinlucegli articolieconomici,;
estatisticidel Romagnosi: riuovoinciampoalla diQuJ>
sionedellebuone massimeregolatrici dèli’esternotraf-(
fico. fi solo
nome
del Romagnosiaragionelevatoal ciclodauncapo all'altrod’Italiatrascinarsécodovéa qual ispido torrente lapubblica opinione*Ma
il Ro- magnoli celeberrimo indrittopoliticò,'e
penale; e», nelle filosofichediscipline, doveaperforza esserecele- berrimoancora incivileeconomia?Romagnosivolòtroppo sull’apice diquellapiramide intellettualeja cui égliri--'
dùsse tuttol’umanosajlère, edin-cuisuppose incorpo-' ratotuttoilgenere munirò:
Non
èperò saggio consiglio1 (ripeteròme
stessè)adottai e!in civileeconomialeidee, lemassime,ele regole-,'che sonounicamenteproprie della politica,dellafilosofia, della giurisprudenza,deb
drittonaturale
,
1delta-tnbraie,edell’etica. Lascialele cosenel postòche lóro'spetta.
Se
prendete acoiitem*piar l’
uomo
pél puntoprecisodeltuo,odel mio,re- nunziatebfentostò alle”vostreestasiSugli archetipime-
tafisici”, esui vagliissimimodelli degli Apolli diBelve- dere; renunziateallevostrestorienaturali,'efisiologie politiche:Seciònon fate voi comporrete unbel ro-t
manto
economico, enulla piò.Un
altroerrorediOon minorerilievo,cclic stretta- mentelegavasial precedente,erainvalso ‘ancorpressò noi: quello didoversi! preferiresu tuttigl'ithjiieghidelnostroutiletravaglio, epromuovereumicamentel’agri- coltura,art.eprimogenita dituttele arti,insitaquasi allaSicilia,isola mirabilmentefavorita dallanatura per prodigiosafertilitàdi suolo, per mite temperatura di clima, per acconcieattitudini diplagheagronomiche, ed estesa varietàdipianterurali y,isolasacraaCerere,e a
Pomona
, emporiodel commerciodeicereali frale antichenazioni,provveditrice dell’annonadellaRepubbli- caRomana,granajo dell’Italia,alimentatricedi ottomi- lionidiviventi,famosa percelebritàdi leggi agrarie, perrinomanza di aratoriecoloni:cosetutte detteeri- dette le millevolte.E
nondimeno
egli èormaitem- podimirar più dappresso noimedesimi, cdinonpiù smarrirci frale illusionidella remotaantichità.La
Si- ciliadeisettesecoliprecedentiall’eravolgare nonera laSicilia,delsecolodecimonono.Le
nazionidiquell’e- poca nonera/iole nazionidi oggidì.Allora poco,onulla sapeasidiscienzefisiche,e.chimiche,comechedipra- ticaagronomicasiavessero rudimenti, emetodi. Allora lanaturale, fertilità delle,terreeraunacondizionetotal- mente predominante nellasuscettibilità produttivasullemeno
iertili, elesterili,edavaoccasionead uncom- mercio diderrateterritoriali,chenon temea competenza alcuna. Alloraintrodotte,e tenuteinnessun contole arti meramenteprimitiveesercitate dagli schiavi,perchè cre- duteindegne di popoliliberi,e,,guerrieri, diquelledi agiatezza,, diraffinamento,iediostentazionenonaveasi nozione alcuna. Leleggisuntuariepoi,lp,leggi, iodico, degli(Agrigootim*diGelone,la Licinia,la Faunia, la Or<?a, quelledi Cesare,esomiglianti soffocavanoLosvi- luppo,d|qgniindustria nascente. ..Tuttoilcommercio pertajntp.rrdupevasipiù,c|ieadaltroai,prodotti delsuolo edai generidiprimanecessità,fisso oltrecciò.noneser- citatasipropriamentecomemestiere lucroso,medianteliiupiego,ed ilgirodei fondiaccqmulati, ecircolanti.
I Romaniteneanoilcommercio per occupazione degra-
' i3 jpnte,evile.
La
loro leggeFlaminia lo vituperò, lo Jeescrisse. IRomani
impiegavanosoltantolebraccia a mieteregliuomini,e lebiade.Ambivano
lericchezze edanelavano goderne;ma
non esitavano punto trala vittoriosapirateria,e lalaboriosa industria.
Pigrum
quirtmo
etiners,diceTacitoaquest’uopo parlandode’Ger-i mani,videtursudore acquirerequod
possissanguine parare.Lamarineria finalmente serviva al trasporto dellearmate, nondellemercanzie. Finita laguerra il vincitoreimponevaal vintola dura legge d’incendiar tesuenavi.Non
ègià cheiFenicj, gliEgizj,iCar- jaginesi,i Greci, i Rodiani,i popoli della Bitinia,dèi PontoEusino, dellaSiria,epiùaltri nonfossero ad- dettialcommercio;ma
aggirandosi questoprecipuamen- teinoggetti diprimanecessità, einpochiaromi, pro- fumi, droghe,gemme,
avorio, perle, lavori d’oro, e
diargento, ene’primi saggi dellesete,e delle tele delleIndie, non avendoaltroteatroche ilsoloantico emisfero, soggiacendoa’perpetuiflagellidesolatoridella guerra,massimamente dopola distruzionediTiro, di Cartagine, e di Corinto,eraristrettoentro ipiùangu- sticonfini. Oggigiorno peròtuttoè cambiato.L’aspetto dellacomposizionesocialedel genere
umano
ètutt’ al- tro. Laduplicazione delcapo estremodiAfrica, lasco- vertadell’America,dell’Oceanica,ditutteleisole spar- seperl’immenso
Atlantico,edegliangolipiù recon- ditidel globo,l’invenzione della bussola, dell’orologio nautico, dellemacchineavapore, edi variperfettissi-mi
ordegni, lacostruzionede’canali navigabili,delle stradearotajediferro, de’pòrti,ericoveriper legni di mare,editante operedi pubblico vantaggio,l’isti—tuziouedellecompagnie mercantili,edellebanche,i trattati commerciali,irapidi progressidella civilizzazio- ne,dell’ingentilimentodeicostumi,dellacolturaintellet- tuale, edegl’istitutiscientifici, l’applicazione dellescien- ze fisichecmatematicheatuttociòche è fontedi ge-
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*4
iteraleutilità
, dandoincentivoauna folla sterminata, esemprerinascentedibisogni,desideri, gusti,epas- sioni, hannoaccresciutooltreogni crederelamassade- glioggetti destinatiasoddisfarla, modificandolepres- soché regolandol’influenzadegli agentinaturali,edelle circostanzetopografiche*efisiche sull’arduo magistero dellaproduzione, ne hansubordinatogli effettiall’assi- duafatica,edall’ingegno-dell’uomo,e togliendole dif- ficoltàdeitrasporti,edellerelazionicommercialilehan resepronte, immediate,eceleri intuttiipunti della terra.Perloche,nella classificazione dellafecondità dei tregeneraliimpieghi del travaglioumano,ilcommercio tieneorailprimorango,le artiele manifattureilse- condo, i’agrieollura ilterzo.
E
l’altoentusiasmo conche prialaccasiplausoallateoria de’Fisiocratisièoracam- minatoviun giustosentimentodiriprovazione.Postele qualicose, èbenevidentechela Siciliapereffettodel nuovomodo
di esisteredellaspecieumana,perdute le antiche prerogativedella sua agricoltura,ed inabilea provvedere,come ne’tempi andati,glialtripopoli dei suoi grani, vini,olj, legumi,sode, regolizie,sommac-
ele,perchè ogliproduconoda per loro,ogli acqui- stano amigliormercato’cóiloroscambievolitraffichi, osene spacciano cogliequivalenti, esuccedanei,dee convincersi che vana,ed incautaè lasperanzaeli’essa ripone nellasuasolaagricoltura, eche giammailasua sortaeconomicaconseguiràmelioramento,,efloridezza, oveall’agricoltura nonaggiunga ancoralecopiosesor- gentidellearti, edelcommercio. .1
Il finqui divisatoèda prendersi nel senso de’ re- golamenti, checonvengonoalcommercioesternodiSi- ciliaedel
modo
onde làd’uopodirigerel’impiego dui suotravaglio produttore. Borialtrimenti va peròla fac- cenda,qualorasitrailidelsuo internocommercio.Non
èpiùlecitooggidìmuover,dubbisullenorme con cui ilcommercioiuteruodellenazionidebbaregolarsi;rc-
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mozionediqualsi,siavincolo,cpeso,massimafacili- iazione, liberissimacircolazione. Seaquando aquan- doglieconomisti pronunzianoleparolediprivative
mu-
nicipali, didoganeinterne„ di privilegi esclusivi, di drittiproibitivi, ilfanno per mostrarè la
somma
supe- rioritàdellalegislazioneeconomicamoderna su quella de’-secoli,scprpv,-.,Inopportune edindiscretelesaranforsesembrate, ri- veritissimo,amico,questemiedigressioni.Esseperò han-
no
un’intima connessionecolmiosoggetto.Sicompiac- ciaperpocposservare1’applicazioucche intendo farne aliaquestione delcabotaggio fraleDue
Sicilie.È
uufatto costanteche la Siciliariceve attualmente da Napoliun’ampiafolla digeneri manifatturati;tele,e
lavori di cotonedi piùguise,panni, etessutidi la- na diogni maniera,tessuti difiloecanape,nanchine, carta, vetri, cristalli,mattoni,majolicliediogni specie esimili.È
unfattocostantecheessa mancaaffattodi alcune manifatture di taigeneri, e che ne possiedeal- cuneinuuostato incompleto, eprecario;loche,come
hoesposto,tornaa suo gravissimo dauno. Intantoèpur troppo certo cheagevolmenteperle sueattitudinifisi- che, ed economiche,perle materie prime, dicuiil suo suolo è fecondo, e perl’attivitàedingegnode’suoi abitanti, edilloro attualeavviamentoalle cose utili, potrebbetutteintrodurleappose, e farle prosperare.Ecco adunque ilbisognodi esimerlaal
momento
dal- l’invasione disiffattigeneriprovenientidaNapoli.Sen- zaciòpretendereche queste manifatture mettesserosal- deradici, efiorisseroinSiciliaè vagarecolla fantasia in aeree visioni.Quest’ utilissimo effettoperò siotter- rà senzadubbiocon unopportuno sistema protettore.Ciòposto, iodistinguodueepoche; quella dello stato attuale dell’industria siciliana, equellain cui questa sarà piò,o
meno
alivello coll’industria diNapoli.Sun diavvisociré siadattinoallaprimai regolamentidelDigitizedbyGoogle
16
commercioesterno, edalla seconda quei dell’interno.
Assimilatonellaprimaepocail cabotaggio all’esterno commercio,comunquelasuavera indole sia ben di- versa, aggiungerò alcuneriflessioniinconfermadel
mio
divisameuto.Il GovernodiSiciliaimplorò dal benefico Sovrano chele gravezzedaimporsisullemanifatturenapoletane fosserotemporanee. Io reputo questadomandaassaigiu- diziosa,esaggia.Essatende a dartale incentivoallo stabilimento,eprogressodellenostreartida pareggiar tostootardiquelledi Napoli.
Ma
quandopoitocche-rem
questa meta,perchè rcnunziareaisommi
vantaggi delle libere comunicazioni commercialicon quei reali domini? Egli è per tanto evidente chela tempora- neitàdital provvedimento, anzichédareindiziodella poca fiducia,cheabbiamo neisuoi vantaggiosi resul- tamene, mostra perlocontrariochene siam cotanto certida occuparci, e ragionareda oggiistesso di ciò che ci converràfare, tostochè gli avremo ottenuti.Non
sidirànemmeno
chetal provvedimentosiacen- surabile, perchè da deboli e piccole tariffe non si otterrannoquegl’ incoraggiamentid’industria, che nei tempipassati, ne’qualiqueste esistevano, nonsiot- tennero. Sarem dunque astretti a rispondere che si impongantariffepiùforti,epiù gravi?Ammessa
l’uti- litàdelloscopo, è necessarioproporzionarviimezziop-portuni. ’
Idominicontinentalihanno un ugualdrittoaquesta sistemaprotettore. Quali sonoadunqueigeneri, che laSicilia
manda
inNapoli,eche impedisconolosta- bilimento,e lameliorazionede’corrispondentiramidel travaglio produttore napolitano?Senefacciaimparziale rassegna, esiassicurinocoimedesimipresidi. Pare a primavistach’esserdovesseroirurali.Eppure laquan- titàdiquestiè assaiminorediquellachecomunementesi crede.
Ma
ciònulla rilieva.Ove
sitrovanoleme-
Digitizedby(jOOgle
. # t , lf 17 desimecircostanze, si adattipure il medesimosacro- santoprincipiodigiustizia. • ';
1
Sisachele tariffedoganaliprocedonodi1ugual passò eoli’andaménto giornaliero delle interne ramificazioni produttrici. N011niegoche difficilmentesièa giorno diquestoandamento, epiù difficilmente ancoras’in- dovinailgradodelsuo rapportocolle tariffe.
Ma
quando qualcheinconveuientè particolare è conseguenzadella pifficile applicazionedellabuonamassima nondellamas- simaSstessa,nonVi haallora dichedolersi. Uh’accu- rata statistica potrebbedare-9quest’uopoipiùoppor- tuni soccorsi,è diminuire per quanto'e possibile gli equivoci',: eglierrori*
Sogliónsiordinariamentele'tariffe'regolaresulprezzo clic’hanno:i1generi nè’lucriti1dacuiprevengono. Nulla di piùvago,
1,edi'
men
conducènteal finechesi vuoi conseguire.L
?oggetto delletariffe èquellodifar pre- ferireneMIntériio increatoigeneriindigeniagli esotici.Ciòoltiensiunicamenteallorquandoiprimi sono dimi- norprezzo, edimigliore qualitàdeisecondi, fermo essendo cheiCompratorimirano al loro privatovan- taggio, non già ai progressi dèli’industria nazionale.
È
dunquela probabilitàdelprezzodeigeneri indigeni hi confróntoa quellodegli stranièri,ela loroqualità relativa che pòsson dare in ciò una norma sicura.Citi stabilisceintèntouna manifatturanovella,o chiè addetto ad una manifattura dapocotempostabilita, avendofattouna spesa recente difondo acccumulato, e messoirrgirounarecentemassadi fondo circolante, non puòfar beneisuoiconticon ricavarne quella
me-
diocre réudita, e quel discretoprofitto,checonverrebbe ai suoiinteressi inuna manifattura,clic per essere da piùtempoinvoga, e floridaloavrebbepiù omeno
risarcito delleprimespese."
La
mercedeinoltre dello braccia Operose occupatein nn travaglionuovo, onon ben conosciuto,uè stabilitoila grantèmponelpaese èDigitizedbyGoogle
x8
certamentemaggiore diquellache corrisponde ad
un
travagliousitato,e perciòfacile. Ecco le ragioni per lequaliaumentandosinegl’impieghi novelli,o recenti deltravagliolarendita, il profitto,ela mercede,che vaiquanto direilcostodiproduzione, siaumenta per necessitàilprezzodimercatode’loro prodotti.Quelito allaloro qualitàpoiegli ècertoancora, cheessanon potràsulloprimeaver quelpregioeh’ è solo, ilfratto della lunga abitudine,,e degliesperimenti, cdelleco- gnizionichesiacquistano col fatto.11perchè in parità di circostanzeiprodottidellemanifatture indigenenau- seaiti,o novelle averdebbonounprezzo maggiore,e una minore qualitàdegli stranieri, iquali per1’atto istesso diessersiintrodotti; dafuoriprovanogliavan- zamenti, elafloridezzadellemanifattureda,cuideri- vano. Qualprecauzioneadunque nonèdausarsi, affin- chèletariffedoganaliponganotalpeso suilavoristra- nierida farpiegarelabilanciadeii’iuteruo mercatoiqfavore deinazionali! •>
Nè
solotal precauzione è necessaria nel fissarsi le tariffedoganalisullereciprocheimmissioni de’dòmini*aldiquaealdi làdelFaro;
ma
un’altraancoraèpiu essenziale: quellaiovogliodirediescluderelaconcor- renzadelleestere nazioni.E
qui èdariflettereche ijmirabiliprogressi dell’industriaeuropea,ela illimitata estensione delcommerciodituttoilglobohan fattosì
chegliabitantidelle
Due
Siciliene’calcoli dell’inge- renza dellestranierenazioninelloroscambievoletraf- ficonon han comepartita dicontoalgrfavorevole la minorespesadeltrasporto,inguisa cheinfluiscaadal- lontanarelaconcorrenzadiqueste nazioni.Imperciocché gli ordegni,gl’istrumenti,elemacchineartistichesono ornai perveuuteinEuropaaunpunto squisitissimo di perfezione; essesono oraingran pariemesseiumoto dalvapore; iltravaglioècompletamentediviso,e sud- diviso intuttelemenomo
operazioni,dicuièsuscel-DigitìzedbyGoogle
libile; ifondicircolantisonosi oltremodoaumentati, c incertiluoghisondivenuti ancheingenti; gl’intrapren- ditori,gli artieri, e perfinoisemplici operaihan quella elevataintelligenza,e quellafinaperizia, dicui gli scien- ziati,ed idottigli fanpartecipi. Quante efficacissime cagionidimassimoribassodicostodiproduzione, c di massimaqualitàneilavori!Aggiungasia tuttociò l’in- circoscrittasterminatasfera dimercatoch’ossihanno.
Un
manifattoreinglese,che spargeprofusamente, e vendei suoi generineimercatidiEuropa,delLevante,delleIndie orientali,e dell’America conun tenuissimorimborsodi costodiproduzioneinognunodi essiricavadallatotalità del suo travagliounlucroimmenso;eglipuòdunqueven- derliatenuissimo prezzo.Tuttequeste circostanzefrattan- to, sia detto con franchezza,nonesistonoper orainfavore dell’industriadeidominicontinentali,emolto
meno
di quelladell’isola. Cheinfluenza puòquindiaverelami- nore spesa deltrasportodeilormanufatti per escludere dagl’internimercati glistranieri?Il MinistroTurgotso- lea spessodireche infattodi finanza dueedue non- fannoquattro.Una
tariffadoganalefra ledueparti del regno, chenonescludesse deltuttolaconcorrenzastra- niera nuocerebbe ad unadiesse, senza giovareall’altra.Non
è questoilcaso degliespedientia mezzitermini.Onde
ioporto ferma opinione chegeneralmente parlando la tariffa sui generi esteridebba essere infinitamente più fortedi quella,che saràimpostasuinazionali.Un
metodocosì beneeseguitorecheràperfermogli effetti che sibramano.Ma
quandoquestisisarannoot- tenuti,quandol’indùstriasicilianaavrà piò omeno
rag- giuntol’industriadiNapoli, qualsàràallorala norma regolatricedelloroscambievolecommercio? Quelladì non esservene alcuna,ovverodilasciarsiimmune
da o- gnigravezza,epienamentelibera lacircolazionedi tutti iloro prodottidiqualunquespecie, comeèdelcom- merciointerno diogni nazione.DigitizedbyGoogle
' 3Q
Ilodellopurora clic l’assolutalibertàdel
commer-
cio èuna chimera, perche è impossibile chetuttq lena- zioni delmondo, uniformementela osservassero.
È
con- seguenzadiquesto principio chetullele voltechedue popoli inparitàdicondizioneeconomica, siabbando- nano ad unauguale reciprocanza commerciale,,siaal- loraconveniente, edutile per loroammetterel’assoluta libertàdeicommercio. Essi dannointal guisaunpiù gagliardoincentivoalla totalitàdella lorproduzione,per imoltiplica vantaggi, die derivanodallamaggioremassa deibisogni, eperciò dellerichieste,cde’Rapili!.Av-
viendifatti,che han più pronto edellicaceimpulso pro- duttivolegrandi nazioni rispettoallepiccole, c le città metropoli rapportoai piccolimunicipi.Un
ailista,;che sperai suoiavventorifratrenta milioni diviventila- vora conbenaltriincitamenti emire diquell’, artista, clic gli spera fra soli duemilioni. Tuttii produttori nel primocasosonoaccesidiuna più fervidagara,poi- chéselororiescediprendere ilprimoposto,ricavano (dal lorotrionfo unaricompensa piùestesa.I governi, la cui finanzaèpiùcopiosa, fiatil’opportunità d’iuco- raggfifcrijcon premipiùgenerosi.Tutte leramificazioni deltravaglio inoltre, essendopiùnumerose, epiù va- riatesi soccorrono viemeglioavicenda,e contribui- scono con più celerità al mclioramcnto di se* stesse.
,
Quantopiùgiiuominipoisono aggregaliagrandimasse, tantopiùanimata ed attiva è la lorproduzione. Si han piùdesideri, diceMontesquieu, maggiori bisogni
, più
fantasie,allorchésiéinsieme.Quindi osservasi costan- temente, chelegrandicittàsonoicentri delleindustrie diogni nazione,echeilloroterritorio épiùcoltivato^
piùriccodiprodotti,edipopolodiluttiglialtri ter- ritoridel paese.LapopolazionedellaGalliasettentrionale èmaggiore diquelladellameridionale, perché esistono inessa piùmetropoli. I Sicilianicircoscrittientroi li- mitidell’isola, nonpotrebbero proporzionarelatotalità
DigitizèdbyGoogle
31 dellalo? produzioneche &duemilionidi viventi;con- fusi però;cogli abitaulidella penisolapotrebberopro- porzionarlaadottomilioni,ossia,aduna massatrevolte maggiore. Questi ultimi ugualmente spiugerebbero la loro dalrapportodi$eimilioni a quellodiotto, ossia gd un terzodipiù.Forrocndo ambidue un medesimo regno,come potrebberomairenuuziarea questalumi-*
nosaprospettiva dilorreciprocoVantaggio?
Quanto più lerichieste,ed icambidegliequivalenti permutabili sono maggiori in ragione della maggiore massadegliindividui, checompongono unanazione, tanto piùil travagliosi.divide, esuddividein tuttele sue ramificazioni,sisparge csi fissa intutti i punti del territorionazionale, edèesercitato1,separatamente dai diversimunicipi,dallediverse famiglie,e linaifcodai
.
diversiparticolari. Questedivisionidi travaglio,eque- steserralelocalitàdelie sne ramificazioni,lungi dal riguardarsicome unincpnvcuiqnte, saranpiù presto te- nute qualiedòttiimmediati, e favorevoli deisuoipro- gressi,e quaisegui,evidenti dellapubblica prosperità, bielle grandinazioni uni,particolare, una famiglia, un municipionon sioccupalo!,cliediUnsologeneredi la-
.
vero,perla certezza, incui sonodie con cambiarsene avicendailsuperfluo acquisterannoprontamente tutti glialtrioggetti dicuibanbisogno* Nelle piecioleua-«
zionì perlocontrario}ove si hapoca probabilità di' cambi, ognunos’ingegnaaprodurre dasòstesso tutto ciòdicui had’uopo.:Slaj,beueadunquedieinquelle itravaglisianoseparali, laddoveinquesteèunsegno dipoco benessere che non loSono. Ciò dee dileguare ogniapprensione,e la malfoudata brama divedere accumulato inogniangolodellostato,cinognirnuui-, qipiotutti ilavori.Ciò deetoglierviaaltresìi,calcoli rigorosi tra chiproduceebaratta più,echi produce,e' baratta meno,ed allontanar persemprel'ideadidoversi tenderealla perfettauguaglianzadellaproduzionein tulli;
ed byGoogle
ipuntidellostatoconinternicompensi, e gravezze*Il mezzogiorno dellaFrancia è fecondoinoliprelibatiche non produconolesue provinciesettentrionali. Ivinidi Bordeaux,dell’Hermitage, diChampagne nonsi hanno dalrimanente del suoterritorio.Lecittàmanifatturiere d’ Inghilterraprovvedonola Scoziadiartefatti di ogni specie,equestaincambioleprovvededilegnada fuoco, di carbone,edialtriprodotti rurali. Iu Napoli lavo1- ransiottimipanniy'edinCatania ottime seterie. Im- porta mollissimo che Napolisi provveda dalle seterie diCatania, enondiquelledi Francia, eche Catania siprovvedadaipannidiNapoli, enondi queid’In- ghilterra;
ma
nonèaffattpnecessariochenella prima cittàsi producanoleseteriedellaseconda, ed inque-stai [felinidiquella.
Ilcommerciointerno in ogni cambiodi equivalenti permutabilimettein attivitàdueimpieghi ditravaglio nazionale,ereca effettiperfettamente ugualiin vantag- giodella totalitàdell’indigenaproduzione,qualunquesia ladiversa indole,e la diversa località degl’impieghi istessi. Ilcommercioesternoall’incontronotimettein attivitàcheunsolo impiegoditravaglionazionale,per- ciocché l’altroèstraniero. Tali sonooltracciò lealtre particolari proprietàdell’internocommercio,esiffatta- mente èdiretto, favorito, epromossodaogni rispet- tivogoverno cheesso, secondoicalcolidiSmith,giova ventiquattrovoltepiù dell’esternoaConservare,ed ac- crescerelaprivata ela pubblicaricchezza. Or,poiché
i suoiutili effettisono tanto maggiori, quantomaggiore èlamassa dicoloro
, che internamente commerciano, diinonvede quanto siadabramarperlaSicilia,che prestogiunga all’epoca felice,incuisiapostaad ugual pattodicommerciointernocogliabitantide’dominidi Napoli?
L’intimacomunicazionecommerciale, della qualeio ragiono,nontogliechelaSiciliaconservile particolari
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*3 istituzioni, che in alcuniramiamministratividall'augu- sta Borbonica dinastialesonostateconcedute. Imper- ciocchéfonviha chiignoriche seconl’attoregio dei 1816,e con altri posteriorifulaSiciliadichiaralaunicq segno eoaNajioli, non cessò tuttaviadiconservaneah*
cunequalificazionidi.governo,e di amministrazionelo- cale,chericordanoleprerogative,di cuiessasempre hagodutosin dallafondazionedella sicilianamonarchia, e che lesue,circostanze topografiche rendono eziandio necessarie: unLuogotenente Generale delI-U:concom- petente ministero,unaSupremaCortediGiustizia.,uu'af- taCorte di;Gottti,varieDirezioni Generali, un,
SupremQ
Magistrato di Salute, una Tesoreria,cuna Uanqa prò*pria, unaCommissionediPubblica Istruzione^ esimili*
Or
queste circostanze topografiche' appunto,e ina^ima- menteil marechestainmezzoa’ Bealidominiai di qua caldilàdelFaro, rendono ragione e dellemea-r tovaleattribuzioniamministrative infavordella Sicilia, edell’uniformità delsistemain fatto dicommercio. Da- poichòilmare, cheè-unveicoloassai disastrosoperlo trasportodegliuomini, chenon sono merci,èmiottimo veicolo perlo trasportocosìin frazioni,chein masso dellemercanzie,Nè
mancanoinEuropa esempidìtal fatta. Diilei$ntis$jrui son tralpro isistemi di ordinai mentoamministrativo deglistatidiBaviera,diBadepj, diFrancfort, diNassau, e quei; di Ajemagna. Eppure si è giàstabilitaunaperfettaadesionedelle lorodogano alle tedesche. Il RediBavieraqefé’solenne dichia?zione addì 11 febbraiopassatonel discorsoci convelli ziouedei suoi StatiGenerali,.L’adesione,dice;egli,,già da gran tempodesiderataalsistemadelledoganetedgi schedeglistati diBadcn, diFrancfort,e diNassau, sistematanto fecondodifelici resultameli, contribuirà ad aumentarelaprosperitàdella Baviera,dellaquale non cessaimai unistantedioccuparmi.
Stabilitounlibero commerciointernotra ledueparti
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duttori persistononelbisognodiprodurreigeneritas- sati,ediconsumatoriiqquellodi consumarli,avve- gnaché conservandosemprefe.npa,ecostante la loro reciprocaconcorrenza fannoagaraper esimersi avi- cenda del peso deltributo, ed addossarlo ailorocom- petitori.
Ma
tutte levolteche gliunipossonosottrarsi albisognodiprodurre,igeneritassati e gli altri aquello di consumarli,allorailpesodella tassacade,bentosto sopra iconsumatoride’generiistcssi o rffnan tutto a caricode’produttori.Or
quest’ultimoè precisamente il casoadottabilealdazioin questione. I consumatori napolitani,'quei dirvoglio che formano la generalità delpopolo, possonoagevolmentesfuggire 1’enormedar.zio,clicpiómbasuivini siciliani,,surrogando a questi
ivini diNapoli'.
Non
vi.sarà dunque concorrenzaal- cunada loro parte,e ildazippiomberà tuttoa carico deiproduttorisiciliani, ,oinaltri terminigli renderà incapaciad introdurre,e avendereilofòvini inNapoli.Idazicomunalidìconsumosonoinseparabili dallapub- blicaamministrazionedi.qualsisiamunicipio. Di versaèla manieradiesigerli,
ma
identiciijicsonoglieffetti.Nelle cittàchiusesìesigonoall’innffissióne; intutti glialtri comunisulla vendita aminuto,,ecol metodo:de’ così, dettiruoliditransazione,suiconsumatori all’ingrossa..Questi dazinon possono formare oggetto di coplVonti, dibilanci, e dicompensinell’andamento t|ell’interpol commercio,
ma
deggiono bensìessereunifprmi,eper- fettamente uguali pertuttiiproduttoridell’iutierana- zione. InPalermo1’-immissionede’ viuiva soggetta a un dazio piu fortediquellodiNapoli; in Catania a tari sediciper salmalegale;intutte le altre comuni delleDue
Sicilielaimmissione, eilconsumodellevet- tovaglievansoggetti adazididiversaindole, epeso.La
leggedelliberocommercio interno nonesigeche questegravezzesicnougualiin tutte lecomuni,ma
che. sieno uguali pertutti i produttori, esomministratori de’generi tassati. Laondeèbenchiarochela differenza
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