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(3) Tabula rasa è proprio il titolo di una composizione del maestro: ARVO PÄRT, Tabula rasa (Doppelkonzert) per 2 violini, orchestra d’archi e pianoforte preparato, Universal, Wien 1977

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Academic year: 2021

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168 6. NOTE

(1) L’Estonia, dal 1940 al 1991, è stata una delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

(2) «In Russia, però, [Nono] era visto come un anticomunista. Spesso alcune persone venivano interrogate dagli agenti del KGB sui loro rapporti con Nono». Testimonianza di Arvo Pärt, nell’intervista di Enzo Restagno Conversazioni con Arvo Pärt, in Arvo Pärt allo specchio. Conversazioni, saggi e testimonianze, a c. di Enzo Restagno, Il Saggiatore, Milano 2004 (Biblioteca, 3), p. 32.

(3) Tabula rasa è proprio il titolo di una composizione del maestro: ARVO PÄRT, Tabula rasa (Doppelkonzert) per 2 violini, orchestra d’archi e pianoforte preparato, Universal, Wien 1977. Esiste, poi, una seconda versione per violino, viola, orchestra d’archi e pianoforte preparato, Universal, Wien 1977. In occasione del 75° genetliaco del musicista estone, infine, è uscita un’edizione speciale: ID., Tabula rasa. Special edition to mark Arvo Pärt’s 75th birthday, intr. note by Paul Griffiths, Universal, Wien 2011. Quest’ultima pubblicazione contiene materiale su tre lavori di Pärt: i facsimili degli autografi di Tabula rasa e Cantus (19771), le partiture di Fratres (19771), Cantus e Tabula rasa e il cd audio con testi e foto dall’album originale del 1984.

(4) L’essenzialità pärtiana è ben sintetizzata da una frase dello stesso Arvo: «Il molto e il molteplice mi disturbano soltanto; devo cercare l’uno». Arvo, Restagno, p. 150.

(5) ARVO PÄRT, Für Alina per pianoforte, Universal, Wien 1976.

(6) «Im Auftrag des 90. Detschen Katholikentages Berlin 1990 e.V.». ID., Berliner Messe per coro a 4 voci miste o 4 solisti (SATB) e organo, Universal, Wien 20022 (19901), p. [4].

(7) Cfr. Arvo, Restagno, pp. 107-108.

(8) PÄRT, Berliner, pp. 15, 16, 17 e 19: «Erster Alleluiavers zum Weihnachtsfest»,

«Zweiter Alleluiavers zum Weihnachtsfest», «Erster Alleluiavers zum Pfingstfest» e «Zweiter Alleluiavers zum Pfingstfest». La precisa destinazione liturgica è stabilita dai versetti.

(9) Pärt, incredibilmente, dichiara che la coincidenza della prima esecuzione della Messe, nel giorno di Pentecoste del 1990 (3 giugno), sia stata del tutto casuale: «Con la Berliner Messe sono stato fortunato; [...] essa contiene la frase “Veni Sancte Spiritus” che fa parte di una (sic) sequenza della Pentecoste e la prima esecuzione avvenne proprio durante la domenica di Pentecoste». Arvo, Restagno, p. 108. Ad onor del vero, nella Berliner, le Acclamazioni al Vangelo e la Sequenza sono ad libitum. Cfr. PÄRT, Berliner, p. [2].

(10) Per piano tonale e tonalità, qui, non intendiamo riferirci al sistema armonico tradizionale e accademico, ma semplicemente alle note, naturali o diatoniche, defunzionalizzate e assolutizzate, che fanno parte di una determinata scala, modale o tonale. Tutta la terminologia armonico-modale, perciò, è impiegata solo per comodità di trattazione, senza riferimenti specifici ai due sistemi.

(11) Sol min. indica solo che il brano di riferimento utilizza le note dell’omonima scala tonale, minore diatonica, o della modale eolia (la naturale), trasposta alla 2a magg. inferiore.

(12) Sol magg. indica solo che il brano di riferimento utilizza le note dell’omonima scala tonale, maggiore, o della modale ionia (do naturale), trasposta alla 5a giusta superiore.

(13) La successione Kyrie, Gloria, Alleluia primo (Pentecoste), Veni Sancte Spiritus, Credo, Sanctus e Agnus Dei non è possibile, poiché l’Alleluia si riferisce alla Messa nella vigilia, mentre la Sequenza alla Messa del giorno.

(14) L’avvicendamento di cui alla nota precedente, se fosse praticabile da un punto di vista liturgico, individuerebbe, in assoluto, i collegamenti tonali più ‘morbidi’: sol min., sol magg. (cambio modo), mi min. (relativo min.), mi magg. (cambio modo), do# min. (relativo min.) e mi magg. (relativo magg.). La strada per la redenzione, però, non è mai né larga né agevole!

(15) Un analogo esempio di similitudine, fra la messa e il movimento rotatorio, si ha nel precedente ARVO PÄRT, Annum per Annum per organo, Universal, Wien 1980. Il pezzo è stato scritto per il 900° anniversario della cattedrale di Speyer (Renania-Palatinato). Annum per Annum consta di sette sezioni: cinque variazioni incorniciate da una [Introduzione] e una Coda. Ogni variazione è contrassegnata da una lettera: K, G, C, S, A. Nella prefazione, a p.

[3], Thomas Daniel Schlee precisa che le lettere sono le iniziali delle cinque parti

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dell’Ordinario (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei): «Esse simbolizzano la messa, che “anno per anno” e giorno dopo giorno è stata celebrata per nove secoli nella cattedrale di Speyer». La tonalità rimane ancorata a re min. o magg., ma il titolo (Annum per Annum), il simbolo (la messa) e, soprattutto, la similarità fra Introduzione e Coda, tra l’inizio e la fine del brano, richiamano il cerchio e il moto circolare infinito.

(16) L’autore, a grandi linee, tratta del «Kyrie» della Berliner in un’intervista di Helga de la Motte-Haber, Suono e linea come unità. Una conversazione con Arvo Pärt, in Arvo, Restagno, pp. 135-147. Si vedano, in particolare, le pp. 136-141.

(17) Ivi, p. 139.

(18) Cfr. ARVO PÄRT, Collected Choral Works, intr. by Paul Hillier, Universal, Wien 1999, p.

6; cit. in KIMBERLY ANNE CARGILE, An analytical conductor’s guide to the SATB a cappella works of Arvo Pärt, a Dissertation Submitted to the Graduate Studies Office of The University of Southern Mississipi in Partial Fulfillment of the Requirements for the Degree of Doctor of Musical Arts, The University of Southern Mississipi, A.A. 2007-2008, p. 2.

(19) Nell’armonia tradizionale, la voce più acuta determina la posizione dell’accordo di cui fa parte. Non c’è alcun collegamento, quindi, con le posizioni accordali dello stile tintinnabuli.

(20) Un’eventuale «terza posizione» non potrebbe esistere, poiché la nota T, sul I, III e V grado, s’identificherebbe con la M.

(21) Il termine è usato da Leopold Brauneiss, nel suo Un’introduzione allo stile

“tintinnabuli”, in Arvo, Restagno, p. 159.

(22) Paul HILLIER, Arvo Pärt, Oxford Studies of Composers, Oxford and New York 1997 (Oxford Studies of Composer), p. 95; cit. in Arvo, Restagno, p. 159.

(23) Brauneiss, Un’introduzione, in Arvo, Restagno, p. 159.

(24) A b. 5, teoricamente, il tenore ha una T + 1 / - 1. Praticamente, però, tutte le note sono più gravi del contralto M di riferimento. Con un eccesso di scrupolo, potremmo indicare questa voce T - 2 / - 4: un’alternanza fra la seconda e un’ipotetica quarta posizione, cioè l’8a inferiore di - 1 (prima posizione). Questo e gli altri casi simili, però, saranno trattati solo nella forma più semplice. Analogamente, nell’armonia tradizionale, do3-mi4, ad esempio, è un intervallo lato (10a) in pratica, ma in teoria è considerato sempre in forma stretta (3a).

(25) «Ogni acclamazione [del Kyrie] di solito si dice due volte».SACRA CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO, Principi e norme per l'uso del Messale romano, p. 251, n. 764.

(26) Nell’es. 4, l’attribuzione delle voci a M o T, nella parte organistica, è stata ricavata dalla versione per archi: ARVO PÄRT, Berliner Messe per coro a 4 voci miste o 4 solisti (SATB) e orchestra d’archi, Universal, Wien 19972 (19901).

(27) MOTTE-HABER, Suono, in Arvo, Restagno, p. 138.

(28) A titolo esemplificativo, Fratres, uno dei pezzi più noti di Pärt, è stato oggetto di ben più di dieci versioni. La prima redazione è del 1977, per ensemble da camera: ARVO PART, ratres r ammerensem le , Universal, Wien 2008.

(29) PÄRT, Berliner per coro a 4 voci miste o 4 solisti (SATB) e organo, Universal, Wien 20022; ID., Berliner Messe per coro a 4 voci miste (SATB) e orchestra d’archi, Universal, Wien 20023 (19901, 19912); ID., Berliner per coro a 4 voci miste o 4 solisti (SATB) e orchestra d’archi, Universal, Wien 19972.

(30) ID., Credo from “Berliner Messe” per coro a 4 voci miste o 4 solisti (SATB) e organo, Universal, Wien 20022 (19901); ID., Credo from “Berliner Messe” per coro a 4 voci miste (SATB) e orchestra d’archi, Universal, Wien 20052 (19901).

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