ESPRESSIONE LETTERALE
Un’espressione letterale è ogni scrittura matematica in cui compaiono operazioni con lettere, oppure con lettere e numeri.
𝑎
2+ 3𝑎𝑏
Il VALORE NUMERICO di un’espressione letterale si ottiene sostituendo a ciascuna lettera il valore assegnato ed eseguendo le operazioni dell’espressione così ottenuta.
𝑎
2+ 3𝑎𝑏 𝑝𝑒𝑟 𝑎 = −1 𝑒 𝑏 = +2 𝑎𝑣𝑟𝑒𝑚𝑜
I MONOMI
Un MONOMIO è una qualunque espressione algebrica che si presenta sotto forma di prodotto di fattori numerici e letterali. In un monomio distinguiamo una parte numerica (o coefficiente) e la parte letterale
− 4
3 𝑎𝑏
3
Due monomi sono IDENTICI se hanno lo stesso coefficiente e la stessa parte letterale.
Due o più monomi sono SIMILI se hanno la stessa parte letterale e diverso coefficiente.
Si dice GRADO DI UN MONOMIO RELATIVO A UNA LETTERA l’esponente con cui la lettera compare nel monomio:
Si dice GRADO COMPLESSIVO o semplicemente GRADO DI UN MONOMIO, la somma degli esponenti delle sue lettere:
Coefficiente → Parte letterale
La somma algebrica di duo o più monomi è possibile SOLO se i monomi sono SIMILI (ovvero hanno la stessa parte letterale), il risultato sarà un monomio che avrà per coefficiente la somma algebrica dei coefficienti e per parte letterale la stessa parte letterale: ESEMPIO: 3𝑎2𝑏 + 2𝑎𝑏2− 5𝑎𝑏2+ 𝑎𝑏2 = 3 𝑎2𝑏 + (+2 − 5 + 1)𝑎𝑏2 = 3𝑎2𝑏 − 2𝑎𝑏2 − 3𝑎 − (−4𝑎) = −3𝑎 + 4𝑎 = +𝑎
MOLTIPLICAZIONE DI MONOMI
Il prodotto tra monomi si può effettuare sempre: basta moltiplicare i coefficienti e per la parte letterale avremo: le lettere comuni si riscrivono sommando gli
esponenti, quelle non comuni si riscrivono inalterate.
ESEMPI:
(−2 𝑎
2𝑏
3) ∙ ( −3 𝑎
1𝑏
5) =
[(−2) ∙ (−3)] 𝑎
2+1𝑏
3+5=
POTENZA DI MONOMI
La potenza di un monomio si può effettuare sempre, basta fare la potenza del coefficiente e la potenza delle singole lettere si effettua moltiplicando gli esponenti.
ESEMPI:
(−15 𝑏
2𝑥
1𝑦
3)
2=
(−15)
2∙ (𝑏
2)
2∙ (𝑥
1)
2∙ (𝑦
3)
2=
225 𝑏
2 ∙ 2𝑥
1 ∙ 2𝑦
3 ∙ 2=
QUOZIENTE TRA MONOMI
Il quoziente tra monomi si può effettuare SEMPRE: si fa il QUOZIENTE dei
coefficienti e come parte letterale, le lettere comuni si riscrivono sottraendo gli esponenti, quelle non comuni si riscrivono inalterate.
ESEMPI: