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Protocolli di assegnazione degli indirizzi IP in reti MANET: progettazione e valutazione

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(1)

Corso diLaureaSpe ialisti a inInformati a

Proto olli di assegnazione degli

indirizzi IP in reti MANET:

progettazione e valutazione

Tesi diLaurea di:

Daniele Polini

Relatori:

Dott. Mar o Conti

Dott. Raaele Bruno

(2)

Dipartimento di Informati a

Via Filippo Buonarroti,2 I56127  Pisa

(3)

Introduzione 3

Retiwireless mobili 7

1.1 Suddivisione delle reti . . . 9

1.2 Reti wireless mobili . . . 9

1.2.1 Le reti ibridee l'ar hitettura diriferimento . . . 11

1.3 I proto olli dirouting . . . 12

1.3.1 Routing nelle reti MANET . . . 13

1.4 OLSR . . . 14

1.5 Il proto ollo 802.11 . . . 16

Statodell'arte 21 2.1 Classi azione deiproto ollidiauto ongurazione . . . 21

2.2 Appro i on stato . . . 24

2.2.1 Centralizzato . . . 24

2.2.2 Distribuito . . . 24

2.3 Apro isenzastato . . . 31

2.4 Appro iibridi . . . 32

Il proto olloAH-DHCP 35 3.1 Il DHCP . . . 35

3.1.1 I messaggi DHCP. . . 38

3.1.2 I relay BOOTP eil ampo giaddr. . . 40

(4)

3.2 Il proto ollo AH-DHCP . . . 44

3.2.1 Overviewdelproto ollo . . . 46

Des rizione esperimenti 55

4.1 Al uni dettagli sull'implementazione . . . 55

4.2 Risultati . . . 57

4.2.1 Esperimento #1ovverodeltempone essario

all'a quisi-zione dell'indirizzo . . . 58

4.2.2 Esperimento #2ovverodeltempone essarioperla

s o-pertaditutti ivi ini . . . 62

Con lusioni 65

(5)

1.1 Ar hitetturadelle reti ad ho eterogenee . . . 12

1.2 Il problema delnodo nas osto . . . 18

1.3 Il problema delnodo esposto . . . 18

2.1 Uno deipossibiliproblemi in aso dimerging . . . 23

2.2 I dierenti appro ialmantenimento della tabella diallo azione 25 3.1 Formato diunmessaggioDHCP. . . 37

3.2 Client-serverDHCP:il asobase . . . 42

3.3 Diagramma ditransizionediun lient DHCP. . . 43

3.4 Il modello della rete utilizzata. . . 44

3.5 S ambioinizialedeimessaggi inAHDHCP . . . 45

3.6 Client-relay AH-DHCPnella fasedis operta_vi ini . . . 48

3.7 formato di unmessaggioAH-DHCP . . . 49

3.8 Il pollinged iltempo_di_allo azione . . . 52

3.9 Diagramma ditransizionediun lient AH-DHCP . . . 54

4.1 Diagramma ditransizioneperil lient utilizzato . . . 56

4.2 S enario dell'esperimento #1 . . . 58

4.3 Tempo ne essario all'a quisizione dell'indirizzo in assenza di tra o . . . 59

4.4 Tempo ne essarioall'a quisizione dell'indirizzo in ondizioni di tra o elevato . . . 61

(6)

4.6 Tempi didis overy e diallo azione inpresenza ditra oelevato 62

4.7 S enario dell'esperimento #2 . . . 63

4.8 Tempo ne essario alla s operta di tutti i relay in assenza di

tra o . . . 63

4.9 Tempo ne essarioalla s operta di tutti i relay in ondizioni di

(7)
(8)

Ladiusionediterminaliwirelessqualilaptopepalmari,hasubitonegliultimi

anni un notevole in remento grazie ai progressi ompiuti nello sviluppo del

softwareedell'hardwareedalla onseguenteriduzionedeiloro osti, osa heli

haresisemprepiùa essibili. Questoandamento haportato alladisponibilità

di un sempre maggior numero di dispositivi hardware dierenti in grado di

omuni are traloro in ondizioni dimobilità e essibilità res enti. L'utilizzo

di terminali wireless quali strumenti per l'a esso ad una rete, in parti olare

ad Internet, prevede la presenza di spe iali dispositivi (a ess point) on ui

instaurare una onnessione diretta. Al ne direalizzare la opertura wireless

diaree estese è ne essaria lapresenza dipiù a esspoint onnessi tra diloro

attraversounaretessa. Questainfrastrutturaèingradodifornireuna esso

an he in aso dimobilitàdeldispositivowireless.

La omuni azionetranodiwirelesspuò omunqueavvenirean heinassenza

diunainfrastrutturassa. Adesempiodueopiùnodi hesitrovanoall'interno

delle re ipro he areedi opertura, possono omuni are direttamente, senza il

bisogno di al una infrastruttura, formando una rete detta ad ho single-hop.

Tali reti hanno però la limitazione he ias un nodo ries e a omuni are solo

oninodi heraggiunge (e he loraggiungono) direttamente.

Per permettere la formazione di reti in situazioni in ui non si ha a

di-sposizione un'infrastruttura o in situazioni in ui averla ha dei osti di

tem-po/installazione troppo elevati, e persuperare lalimitazione delle reti ad-ho

singlehopsonoquindinateleretiad-ho multi-hop( hiamatean heMANET).

(9)

è più disponibile una infrastruttura di rete ssa, o in s enari militari. Per il

funzionamento diquesto tipo direti è ne essario he i nodi siano in gradodi

instradareoltre he ipropripa hetti an hequelliappartenentialle

omuni a-zioni dialtrinodi. Mentrenelle reti on infrastrutturatale ompito èeseguito

propriodall'infrastruttura(es. router),nelleretiMANETtalefunzionerisulta

distribuitasututtiinodidellaretestessa hedifattosvolgonoan heilruolodi

router. Atales opoinodi ondividonoleinformazioniderivatedallatopologia

della rete permezzo diopportuni proto ollidirouting.

Non prevedendol'esistenza dial unainfrastruttura, lereti adho hanno la

aratteristi a di formarereti isolate. Una evoluzionedel paradigma delle reti

ad-ho sonoleretiibrideoretimesh. Inquestereti,nodimobiliessi

oesisto-noe sonointer onnessi attraverso linkwireless performareunareteMANET,

dallequalisidistinguonoan heperlapresenzadiunagerar hiatrainodi. V

a-ri sono gli s enari possibili, ad esempio al uni nodipossono svolgere funzioni

analoghe a quelle di un a esspoint formando una ba kbone he permette la

onnettività ainodisenza al une spe i he funzionalità ad ho . A dierenza

delle MANET si ha osì he il proto ollo di routing viene utilizzato solo dai

nodi formanti la ba kbone. C'è inoltre la possibilità di introdurre dispositivi

onnessisia allaretemobile hea quellassa, onsentendola onnessione alla

rete Internet.

Per il orretto funzionamento nelle reti MANET e mesh il proto ollo di

routingrappresenta ertamente unfattore riti o. An hé inodipossano

ese-guire il proto ollo dirouting e an hé possano di onseguenza omuni are in

uni ast, è ne essario he a ias un nodo sia assegnato un indirizzo IP uni o.

Vistal'elevatamobilità he aratterizza questereti,diventa an orapiù

impor-tante il modo in ui l'assegnazione dell'indirizzo avviene. A tale s opo sono

stati studiati e proposti diversi proto olli per l'assegnamento dinami o degli

indirizzi.

(10)

pa-inter onnessa on l'infrastrutturadiretessa,abbiamo denitounnuovo

pro-to ollo, hiamato Ad Ho DHCP (AH-DHCP), basato sul proto ollo DHCP.

La soluzione da noi proposta si pone l'obiettivo di massimizzare

l'integrazio-ne dei nodi wireless on la parte ssa della rete ad ho etereogenea. Inatti

il proto ollo AH-DHCP permette he, per l'assegnazione degli indirizzi IP, i

nodiadho utilizzinounserverDHCPpostonellaparteinfrastrutturata della

retesenzaaverenessunainformazioneapriori ir alasuaidentitàoposizione.

Innesièevitatodidoverapportaremodi heallaparteinfrastrutturatadella

rete ed ai servizi forniti, fra uiil serverDHCP stesso. Pervalidare il

proto- ollo e er aredivalutare la soluzionesoftwaresviluppata inquestolavoro di

tesi,siadalpunto divistafunzionale hedelle prestazioni,sonostate ondotte

unaseriediprove sperimentali di uisonopresentatiirisultati.

La tesi è organizzata ome segue. Il apitolo 1 introdu e le dierenti

tipo-logie di reti wireless e presenta l'ar hitettura ed il modello direte utilizzato.

Nel apitolo 2vieneanalizzato lostato dell'arteperl'a quisizione automati a

dell'indirizzo nelle reti MANET mentre il apitolo3 ontiene le spe i he del

proto olloAH-DHCPdenito. Inneil apitolo4ra oglie eillustrairisultati

(11)
(12)

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un notevole sviluppo delle te nologie

di rete wireless. La possibilità di ollegare dispositivi eterogenei (palmari,

omputer portatili, telefoni ellulari et .) on ostirelativamente ontenuti e

senzalane essità di avi,rappresentasi uramenteunodeiprin ipalifattoridi

su essodiquestate nologia.

Late nologia wireless onsente,all'internodiunu io oinuna asa,difar

dialogaretraloro molti idispositivielettroni i presenti, attraversoonde radio

edeliminando qualsiasi tipodi onnessione si a.

Èsemprepiùfa iletrovareaeroporti, ampusuniversitari,par hi ittadinie

entri ommer iali in uilepersone possono liberamente a edere adInternet

senzal'ingombrodi avi. Late nologiapiùlargamenteadottataneidispositivi

elettroni i è l'IEEE 802.11, nota an he ome Wi-Fi (Wireless Fidelity) [10℄.

Questa onsente, attraverso l'usodis hededirete wireless,di rearedelle reti

lo ali he permettono di ollegarsi ad Internet. Oltre al Wi-Fi esistono altre

te nologiewireless.

Una delle più diuse è il Bluetooth [2 ℄, he è rivolta alle osiddette PAN

(PersonalArea Network), ovvero reti he ollegano senza li ed ad alta

velo- ità, dispositivi quali PC, PDA, stampanti o ellulari he si trovano a breve

distanzagli unidagli altri (non oltre die i metridi raggio d'azione). Tali reti

sono estremamente versatili. È su iente, infatti, he due o piò dispositivi

Bluetooth sianovi ini per hépossano interagireautomati amente. Daun

no-tebook, ad esempio, è possibile inviare le verso una stampante Bluetooth,

(13)

magari ollo ato intas ao inunaborsa.

In denitiva,late nologia wireless ore svariativantaggi, tra ui: mobilità,

essibilità, s alabilità e onvenienza. La mobilità rappresenta forse l'aspetto

più interessante delle reti wireless. L'utente, libero dai avi, si può spostare

rimanendo onnessoallarete e ontinuando abene iaredei servizioerti.

Le reti wireless sono molto essibili, possono essere implementate an he

in ambienti dove sarebbe di ile avere reti ablate tradizionali e si prestano

beneari ongurazioni dinami he. Inoltre,non avendo lane essitàdiulteriori

ablaggi, èsempli eaumentareneltempoilnumero dinodiequestoè iò he

rendetali reti s alabili.

Inne, risultano essere molto onvenienti visto lo sviluppo dell'elettroni a

hehaportato adunabbattimento dei ostideidispositiviwireless. Ciòrende

possibili ongurazionidiretesosti ate onunaspesarelativamentelimitata.

Naturalmente esistono an he degli svantaggi, tra ui: inadabilità del

a-nale di trasmissione, si urezza e area di opertura. Le reti wireless possono

presentare problemi di inadabilitá nelle trasmissioni dovuti ad interferenze

ditipoelettromagneti o, generate, adesempio, daaltreappare hiature

dislo- atenellostessoedi io. Inoltre,senonvengonoappli atiadeguati proto olli,

possono presentare seri problemi di si urezza. Le informazioni trasmesse

at-traverso onde elettromagneti he risultano infatti si amente inter ettabili da

eventuali utenti malintenzionati, he potrebbero ad esempio de odi arle

fa- ilmente. Unapossibilesoluzione onsistenell'usaredeiproto ollidi ifratura,

ome il WEP (Wired Equivalent Priva y) [10 ℄, he rendono non intelligibile

il ontenuto della trasmissione perutentinon autorizzati. Inne esistono

del-le limitazioni all'area di opertura di una omuni azione wireless. Infatti il

raggio di opertura di un dato nodo dipende dalla banda e dalla potenza di

trasmissione. Spesso o orre limitare la potenza ditrasmissione per esigenze

dirisparmioenergeti o,ridu endo onseguentementel'areadi opertura.

(14)

banda trasmissiva,aumentando la stessa si ridu e l'area he un singolo nodo

ries ea oprire.

Nonostanteilimiti soprades ritti, potenti fattoriso iali,te nologi i e

om-mer iali ontribuis onoallosviluppodiunaso ietàmobile. Ladiusionedei

di-spositividigitaliediInternetrendonoprevedibileunfuturoin uisaràpossibile

a edere alle informazioniinqualsiasi luogoe inqualsiasi momento.

1.1 Suddivisione delle reti

Sonodiverselepossibili lassi azioni hepossonoessereindividuateperlereti

di al olatori. Unaprima lassi azionepuòesserefattainbaseallate nologia

trasmissiva utilizzata he può essere wired o wireless, dando quindi origine a

retiwired/wireless rispettivamente.

Un'altrasuddivisioneètraretisseeretimobili. Èpossibilepoi lassi are

le reti a se onda della loro estensione, ottenendo osì le Body Area Network

(BAN), le Personal Area Network (PAN), le Lo al Area Network (LAN) o

WLAN sewireless), leMetropolitan Area Network (MAN).Citiamo inne la

dierenzazione di reti basata sulla loro topologia (ad es. reti punto-punto,

broad ast,a stella).

Nel seguito on entreremo la nostra attenzione sulle reti wireless in ambiti

lo ali (WLAN).

1.2 Reti wireless mobili

Perini he iproponiamorisulta omodosuddividereleretiwirelessmobiliin

reti on infrastruttura,reti senza infrastruttura ereti he utilizzano entrambi

imodelli, hiamate perl'appunto reti ibride oreti eterogenee.

Le reti wireless on infrastrutturasono aratterizzate dalla presenza diuna

infrastrutturassa,ingenere ostituitada a esspoint (AP)inter onnessi tra

(15)

l'uni apartemobiledellarete. Ingenereglia esspointsonopostiinappositi

ripetitori radio dedi ati, onnessi alla reteInternet on laquale onsentonodi

s ambiare messaggi, e possono essere visti ome un'estenzione wireless delle

reti ablate alle qualisono ollegati.

Le retiappartenenti alproto ollo 802.11,sibasanosuun'ar hitetturasimile

a quella delle reti ellulari ovvero le omuni azioni entro una spe i a area

vengonogestitedaun'entitàdedi ata,l'a esspoint. A ade osì heogninodo

he voglia far parte della rete, deve registrarsi presso un AP. Un nodo ha la

apa itàdimisurarelapotenzadelsegnaleri evutoequindiinpresenzadipiù

AP,può selezionare quello he ri eve on potenza maggiore. An ora, essendo

il nodo mobile, può a adere a maggior ragione he tali ondizioni mutino

ed è infatti prevista una pro edura di hando he permette di ambiare AP

mantenendola ontinuitádelle omuni azioni. L'a essoatutti queiterminali

non raggiungibili direttamente, viene omedetto adata all'AP, he funge in

generaleda default gateway.

Nelle reti non infrastutturate, hiamate ad ho , un gruppo di dispositivi

mobili ha la apa ità di auto-organizzarsi, senza la ne essità di una

qualsi-voglia infrastruttura. Il più sempli e esempio di una rete ad ho è una rete

peer-to-peerformatadaduedispositivimobili nellostessoraggiodi opertura,

he siauto onguranodinami amente performareunarete adho single-hop

temporanea in modo da poter omuni are. Il proto ollo di maggior spi o

appartenente a questa ategoria è probabilmente il già itato Bluetooth, ma

an helestesse retiLANwirelesspossonoessereimplementatein onformità a

questotipo direte,abilitando le omuni azione trainodisenzabisogno diun

AP.

Per permettere he la omuni azione possa avvenire an he tra nodi he

non siano nello stesso raggio di opertura, possono essere introdotte

omu-ni azioni multi-hop. In una rete multi-hop, detta MANET (Mobile Ad ho

(16)

messag-gi alla destinazione, fornendo le funzionalità he nelle reti on infrastruttura

sonomessea disposizione proprio dall'infrastruttura(ad es. dairouter).

Nelle reti ablate tradizionali infatti, un host può inviare direttamente nel

analedi omuni azione unpa hettoadunhostdidestinazionefa enteparte

della stessa rete lo ale. Altrimenti se i due host si trovano in reti distinte,

il pa hetto viene inviato al router he lo inoltra attraverso l'opportuna

in-terfa ia, permettendo osì di raggiungere il nodo di destinazione (passando

eventualmente perulteriorireti). Cias unrouter mantieneinfattidelle tabelle

diroutingin uimemorizzaleinformazionine essarieattea omprenderedove

debba essere inviato un messaggio per fare inmodo he giunga ad una erta

destinazione. I router omuni anoper iò tradiloros ambiandosi

informazio-nisuiper orsi perraggiungere levarie reti he ollegano, utilizzando appositi

proto ollidirouting.

NelleretiMANET nonsihanno unitàdedi ate he mantengonole

informa-zionisullatopologiadellarete,mavi eversaogninodosvolgeilruolodirouter

einoltra ipa hetti diognialtro nodo;questopresuppone ladisponibilità dei

nodi, osa hemanifesta unodei problemidelle reti MANET,il problema

del-l'egoismo. Oltre alla dinami ità della topologia della rete, una aratteristi a

tipi adiunaMANETè heogninododisponedienergialimitata[6℄. Questo,

unitoalfatto heas oltare,elaborare,rilan iareedeventualmente

ritrasmette-repa hetti, osta energia introdu e appunto il problema dell'egoismoovvero

deinodi he evitanodiinoltrare tra o perle omuni azioni degli altri.

1.2.1 Le reti ibride e l'ar hitettura di riferimento

A ausadellanaturadelleretiMANETillorousoèattualmentelimitatoa

par-ti olari s enari, ome nell'implementazione di reti tatti he per omuni azioni

militarioins enaridiemergenza(retidipompieri, omuni azioniinaree

disa-stratem,et .) oltre he inambienti diri er a. Mala hiave divolta potrebbe

essereil rilas io di uno deiprin ipali vin oli di queste reti, ovvero he larete

(17)

Figura1.1: Ar hitettura delle retiad ho eterogenee

le reti ad ho multi hopeterogenee in uinodissi e mobili inter onnessi dal

linkwireless on orrono a formarnelaparteMANET.

In questa rete gruppiseparati di nodi he non hanno a esso

all'infrastrut-tura di rete formano delle isole ad ho . Vengono introdotti dei nodi spe iali

aventi sia interfa e wireless he wired al ne di realizzare l'inter onnessione

alla rete wired, formando delle LANestese in ui nodi stati i e mobili

omu-ni ano utilizzando te nologie wired ed ad ho (gura 1.1). Così fa endosono

possibili sia le omuni azioni nella rete Intranet, ioè tra i nodi della parte

wired e della parte wireless, sia le omuni azioni tra inodi della LAN estesa

on Internet.

1.3 I proto olli di routing

L'alta mobilità delle reti MANET rendono il routing ne essario alla

omuni- azione un fattore diimportanza riti a. Un proto ollo dirouting he voglia

(18)

minimizzare l'overhead di ontrollo

adattarsi dinami amente ai ambiamenti dellarete

minimizzare l'usodelle risorsequali bandae energia

raggiungere ilfunzionamento ottimale inpo o tempo

Unaprima lassi azionedeiproto ollidiroutingpuòessereeseguitaase onda

di omeavvienel'inviodeimessaggi,inuni ast,multi ast,geo astobroad ast.

Ilbroad astèil mododioperare tipi operproto olli heoperanosu anale

wireless. Quandounmessaggiovieneinviatovieneri evutodatutti inodi he

sononel ampodi operturaossiadatuttiisuoivi iniadunhop. Unsempli e

modo di eettuare il broad ast nella rete sarebbe quello di ritrasmettere in

ogninodoipa hetti inbroad astperraggiungerenodiviaviapiùdistantidal

nodo mittente, maquesto auserebbe ilnotoproblema he vasotto ilnomedi

broad ast strorm,ovverolaripetizione ridondante deimessaggi.

Nell'uni astsihanno omuni azioneunoauno,garantendomaggiore

ada-bilitàed intempipiùbrevi. Iproto ollimaggiormenteutilizzatiappartengono

aquesta ategoria.

Ilmulti astsihaquandounnodohabisognodiinviareunostessomessaggio

adestinazionimultiple,mentreilgeo astèun asospe ialedimulti astin ui

inodididestinazionesono quelli he risiedono inunapre isa areageogra a.

L'inoltro dei pa hetti può seguire due dierenti modalità: nel sour e r

ou-ting il pa hetto ontiene le informazioni sull'intero per orso per arrivare a

destinazione mentre nel Hop-by-Hop ogni nodo onsulta le proprie tabelle di

routing pereettuare l'inoltroinmaniera orretta.

1.3.1 Routing nelle reti MANET

Gli algoritmi di routing utilizzati nelle reti MANET possono essere divisi in

(19)

I proto olli di routing proa tive mantengono le informazioni di routing

re-lative ad ogni oppia dei nodi appartenenti alla rete in uno stato aggiornato

e onsistente. Avviene osí he i nodi he eettuano il routing si s ambiano

periodi amente leinformazioni he hanno; ovviamente lapro edura viene

av-viataan he nel asoin uisiveri anoal unieventi, omeadesempioquando

un link diventa non più utilizzabile. Se è vero he sono sempre disponibili

le informazioni perraggiungere un nodo, e quindi quando sivuole inviare un

pa hettosi onos egiàdoveessodebbaessereinviato,d'altraparte 'èun

ove-rheadsigni ativamente piùelevatorispettoaiproto ollirea tive. Appartiene

alla famiglia deiproto olli proa tive l'OLSR [5℄des ritto in1.4.

Al ontrario, nei proto olli rea tive una rotta è determinata on-demand,

solo almomento del suoeettivo bisogno e senonè già disponibile. In eetti

la rotta non viene ristabilita per l'invio di ogni singolo pa hetto ma viene

onsiderata valida n hè il nodo sorgente ne ha bisogno, o la destinazione

diventa irrangiugibile. Pera quisireilper orso,ilnodosorgenteiniziadisolito

una apposita pro eduradi route request. Comesi intuis e l'usodel tra odi

ontrollo, limitato alla ri er a di una rotta solo quando ne essario, fa sì he

l'overhead sia basso ma omporta un ritardo maggiore dovuto alla ri er a.

I proto olli di AODV (Ad ho On-Demand Distan e Ve tor) e quello DSR

(Dynami Sour e Routing) sonoin lusi inquesta ategoria.

1.4 OLSR

OLSR (Optimized Link State Routing) ome detto è un proto ollo di tipo

proattivo ed appartiene alla famiglia degli algoritmi link state. Nei proto olli

ditipo linkstate tradizionali ias un nodo individua i link on ipropri vi ini

e distribuis e in modo adabile questainformazionedi stato intutta larete,

inmodo he ogni altronodo ries aa ostruire una mappa ompleta della rete

stessa,ne onos a latopologia.

(20)

ridu endo il numero di ritrasmissioni durante la pro edura di inoltro in rete

dell'informazione di stato. Per raggiungere questo s opo, ogni nodo deve

se-lezionare un sottoinsiemedei suoivi ini adun hop ed adare es lusivamente

aloro il ompito diinoltrare inrete isuoi messaggi. Tali nodisono i

osidet-ti multipoint relay (MPR) del nodo e sono gli uni i vi ini he ritrasmettono

in broad ast i pa hetti del tra o di ontrollo ( hiamati TC per Topology

Control). Questa strategia onsente di ridurre notevolmente il numero di

ri-trasmissioni. Inoltre ias un nodo si limita ad annun iare la raggiungibilità

di un sottoinsieme dei suoi vi ini ad un hop, ostituito da tutti quelli he lo

hannos elto omeMPR (questi vi ini sonodetti multipoint relay sele tor del

nodo).

Ilproto olloOLSRoperainmaniera ompletamente distribuitaed,essendo

basato sull'invio periodi o dei messaggi di ontrollo, non ha bisogno di una

trasmissione ompletamenteadabileperipropripa hetti. Quindièingrado

di tollerare eventuali perdite di pa hetti he si possono veri are all'interno

delle retiwireless perproblemi ditrasmissione.

L'OLSRè ostituitodaal unefunzionalità essenziali he devonoessere

pre-sentiefunzionantiinqualsiasinodo hevogliaoperareinundominiodirouting

OLSR e da funzionalità ausiliarie he servono per s opi ollaterali (ad

esem-pio per gestire il ollegamento on domini di routing diversi dalla MANET,

ome Internet. Il proto ollo onsente la oesistenza all'interno di una stessa

MANET di nodi he non implementano le funzionalità ausiliarie (o le

imple-mentanosolo inparte) e nodi he inve edispongono ditali serviziaggiuntivi,

apatto omunque he tutti omunqueabbianolefunzionalitàdibase. Per

mi-gliorareleprestazionidelproto olloelasua apa itàdiadeguarsirapidamente

ai ambiamenti nella topologia, è possibile ridurre il periodo di emissione dei

messaggi di ontrollo. OLSR fornis e ottime prestazioniall'interno di reti ad

ho densamentepopolatee aratterizzate damolte oppie(diverseneltempo)

(21)

nu-merodisequenza, hevienein rementatoinseguitoadogniinvio onsentendo

alri evitore diriordinare ipa hetti he ri eve. QuindiOLSRnonhabisogno

diappoggiarsi aproto olli heassi urino unatrasmissione ordinata.

Le informazioni di stato a quisite vengono organizzate da ias un nodo in

tabelle (si di e infatti he OLSR è un proto ollo table-driven) he vengono

mantenute onsistenti nel tempo. Ogni nodo è quindi in grado di al olare

lo almente il ammino di minor osto verso ogni altra possibile destinazione

nella rete,usandol'algoritmo diDijkstraperil per orsominimo.

Per permettere l'iniezione nella rete di informazioni di routing esterne alla

rete ad ho , OLSR denis e il messaggio di Host and Network Asso iation

(HNA). Un messaggioHNAlega un insieme dipressi direte all'indirizzo IP

atta atoalla reteesterna,ad esempioalnodogateway. Inquestomodo,ogni

nodoèinformatosugliindirizzidireteesullamas heradellarete heè

raggiun-gibile attraverso ogni gateway. In altre parole, OLSR impiega il me anismo

delledefaultroutes perrenderepubbli ala onnettivitàadInternet. Per

esem-pioungateway he di hiara ladefaultroute0.0.0.0/0,ri everàognipa hetto

destinato adun indirizzoIP perilquale inodinonhanno unaspe i a rotta.

1.5 Il proto ollo 802.11

An hè late nologia wireless si dionda, o orre disporre diproto olli

stan-dard perla omuni azione trai nodie diprodotti hardware he lisupportino

on ostia essibilipergliutenti. Iduestandardpiùdiusiinquesto

momen-tosonoIEEE802.11(nellesuevarianti802.11a,802.11b, 802.11g)eBluetooth

(utilizzato prevalentemente per omuni azioni radio abreve distanza).

Lo standardIEEE802.11 rappresentauna buonapiattaforma perrealizzare

reti ad ho single hop (ovvero reti in ui tutti i nodi possono omuni are

di-rettamente, rientrando nei rispettivi raggi di opertura radio) grazie alla sua

sempli ità e alla diusione di dispositivi hardware e onomi i he lo

(22)

per implementare reti ad ho multihop he oprano aree più estese, grazie,

ome detto, all'utilizzo diopportuni proto ollidi routing. Il proto ollo IEEE

802.11prevededuemodalitàoperative: lamodalità on infrastrutturaequella

senza infrastruttura o ad ho . Ogni dispositivo wireless he supporta questo

standard deve essere ongurato peroperare inunadelle due modalità.

Ilproto olloIEEE802.11ha,tragliobiettivifondamentali,quellodigestire

la ondivisione del anale di omuni azione tra ivarinodipresenti. In prima

approssimazionesipotrebbepensarediutilizzarelostessoproto olloutilizzato

nelle reti Ethernet perla ondivisione del anale, ovveroCSMA/CD (Carrier

sensemultiplea esswithCollision Dete tion). Questoproto olloprevede he

ias un nodo as olti il anale di omuni azione e trasmetta soltanto quando

losente libero. Nel aso in ui venga rilevata una ollisione, il nodo mittente

deveattendere untempo asuale(ba kotime)prima diprovarea

trasmette-redi nuovo. Il presupposto di questate ni a è he ias un nodo sia in grado

dirilevare lapresenza diuna trasmissione in orso daparte diqualsiasi altro

nodo. Se la rileva orrettamente, non si hanno ollisioni. In realtà può

su - edere he, a ausadei ritardi di propagazione sul anale, un nodo non rilevi

una trasmissione in orso avviata da qual he altro nodo si amente lontano e

onsideri erroneamente il anale libero. Per utilizzare questastrategia inuna

retewireless,tuttiinodidelsistemadovrebberoesserein operturaradio

re i-pro a. Chiaramentesitrattadiun asomoltoparti olare,deltuttoirrealisti o

al res eredelladimensione dellarete. Èinfattipossibile heduenodi henon

sono invisibilità diretta provino ad o upare il anale ontemporaneamente,

determinando una ollisione di pa hetti sul nodo ri evente, on onseguente

perditadel ontenutoinformativo. Questoproblemaènotoinletteratura ome

problema delnodonas osto (hidden terminal problem).

Comeillustratoingura1.2,ilnodoC, as oltandoil anale,non èingrado

dirilevare la omuni azione in orso tra A e B, essendo A aldi fuori del suo

(23)

Figura1.2: Il problemadel nodo nas osto

asoin uiilnodoAstiagiàtrasmettendoversoilnodoB,ipa hettitrasmessi

andrannoa ollideresul nodo ri evente.

Un altro problema è il osiddetto problema del nodo esposto (exposed

ter-minalproblem), derivatodall'ipotesiper uil'as olto del anale vienesempre

svoltodalnodotrasmettitore. Talenodo,serilevail anale omeo upato,non

eettuaal unatrasmissionean he seildestinatariopres eltononèimpegnato

direttamente in al una omuni azione. La gura 1.3 mostra ome il nodo B

Figura1.3: Il problemadel nodo esposto

non può trasmettere versoA inquanto rilevail anale o upatoa ausadella

(24)

raggiodi opertura diC, sarebbe perfettamenteingradodiri evere pa hetti

daB.

I problemi pre edentemente esposti sono risoltidal proto ollo IEEE 802.11

attraverso l'uso diunalgoritmo dettoMACA (Multiple A esswith Collision

Avoidan e)[10℄. L'ideadibasediquestoalgoritmoprevede heiltrasmettitore

eil ri evitore,prima diavviare la omuni azione, sis ambinodeipa hetti di

ontrollo. In parti olare il trasmettitore dovrà mandare un pa hetto di tipo

Request to Send (RTS) al ri evitore, pre isando per quanto tempo intende

utilizzareil anale(ilvaloredell'intervalloditempo,inrealtà,vienespe i ato

impli itamente dalla lunghezza del pa hetto dati he vuole trasmettere). Il

ri evitore,sedisponibile, risponde onun pa hetto di ontrolloditipoClear

toSend(CTS),restituendoladimensionedelpa hettospe i atadalmittente

nel pa hetto RTS. Tutti i nodi he rilevano il pa hetto CTS, apis ono di

esserevi ini al ri evitore e he non possono usare ilmezzo pertutto il tempo

he o orre per trasmettere un pa hetto della lunghezza spe i ata. I nodi

he rilevano solo il pa hetto RTS, non sono osì vi ini al ri evitore e quindi

sonoliberi ditrasmettere.

Per ompletare il quadro o orre osservare he il ri evitore, dopoaver

ri e-vuto orrettamente unpa hetto, repli heràaltrasmettitore onunmessaggio

diris ontro positivo (ACK). Ogni nodo deve aspettare diri evere l'ACK

pri-ma di trasmettere nuovamente. Inoltre se due o più nodi rilevano il anale

libero e inviano ipropri pa hetti RTS, questi ollideranno. Itrasmettitori si

a orgonodiquestasituazione inquanto non ri evono ilpa hetto CTS entro

untempossato. Inquesto asoprimadiprovarenuovamentelatrasmissione,

devono attendere per un tempo asuale, al olato on un algoritmo di tipo

(25)
(26)

La maggior parte degli sforzi he sono stati fatti nelle reti MANET,

riguar-dano losviluppo diproto olli di routing a loro adatti. Tuttavia inodihanno

bisogno di essere ongurati on un indirizzo uni o prima di poter utilizzare

taliproto ollidirouting, osì omeprima dipoter inviareeri everepa hetti

in uni ast. Sono stati quindi sviluppati dei proto olli di auto ongurazione

perabilitare l'assegnamento dinami o degli indirizzidirete, an he nel aso in

ui non sia disponibile una omponente entralizzata per l'assegnamento dei

parametri; è queso il aso delle reti MANET pure, ovvero non inter onnesse

adal una reteinfrastrutturata.

2.1 Classi azione dei proto olli di

auto ongurazione

Unodeipossibilimodiper lassi areiproto ollidiassegnazionedell'indirizzo

può essere basato sulla presenza o meno del mantenimento di uno stato del

sistema 1

[19 ℄:

nell'appro io on stato viene assunta l'esistenza di un'entità entrale per

assegnareunindirizzo uni oainodinon an ora ongurati,mantenendo

per iòunalistadegliindirizzidisponibiliediquelli giàutilizzati. Intale

ategoria rientra ilproto ollo DHCP.

nell'appro io senza stato un nodo seleziona un indirizzo e ne veri a il non

1

Unaltromododisuddividereiproto olli peresempioèinbasea omesi omportano

(27)

utilizzodapartedialtrinodi,inmanieradistribuita, attraversoil

rileva-mento degli indirizzidupli ati (Dupli ateAddress Dete tion,DAD). Un

me anismodiquestotipoè previstotragli altridall'IPv6.

Nello gestire lo spazio degli indirizzi, un proto ollo di auto ongurazione

deve essere in grado di garantire he ogni indirizzo, assegnato ad un nodo

non ongurato, sia uni o all'interno dello spazio di indirizzamento gestito.

Perpermettere il riutilizzo degli indirizzi, un nodo he las i la rete dovrebbe

eseguire il rilas io dell'indirizzo. Sono omunque previste delle soluzioni atte

a rilevare se un indirizzo non è più in uso e in tal aso a onsiderarlo non

assegnato.

Come si può intuire, lo spazio degli indirizzi è piuttosto rilevante. Risulta

evidente he al res ere dello spazio di indirizzamento si hanno meno

proba-bilità di ollisioni, ma allo stesso tempo o orre onsiderare he aumentare

la lunghezza degli indirizzi porta a in rementi dell'overhead ad esempio dei

proto olli di routing. Inoltre uno spazio degli indirizzi minoreè più e iente

in termini di energia e di utilizzo della banda. Questo è un altro vantaggio

dell'assegnamento dinami odegli indirizzi. Inultimaanalisivanno onsiderati

ivin oli dispaziodegli indirizziqualorasiutilizziil onsueto proto ollo IPv4.

I problemi maggiori relativi agli indirizzi nelle reti MANET sono

rappre-sentati dal partizionamento e dalla fusione delle reti. Nel partizionamento si

ha he un'uni a rete si separa in piùparti distinte il he si può veri are, ad

esempio,an hea ausadellospostamentodiunsolonodo. Inodi he

apparten-gono adunapartizione nonpossono quindipiù omuni are oinodi heprima

appartenevanoallastessaMANET headessositrovanoinun'altrapartizione.

Il problema relativo alla fusione di due partizioni può inve e essere ausa

di onitti di indirizzo, depre abili an he per hé inuenzano i proto olli di

routing. Un sempli eesempiodiquanto possaa adere èvisibileingura2.1.

Per risolvere tali onitti è ri hiesto he tutti i nodi on lo stesso indirizzo

(28)

(a)prima (b)dopo

Figura2.1:Uno dei possibili problemiin aso dimerging

alla terminazione delle onnessioni dello strato di trasporto, ragion per ui

il ambio diindirizzo va eettuatosolo quandorealmentene essarioe devono

essereprevistideime anismiperpoterlieettuareinmanieratrasparenteagli

alti livelli.

Unproto olloperl'auto ongurazionedovrebbetener ontodellepe uliarità

delle reti MANET ome il dinamismo della loro topologia e la sensibilitàagli

erroridel analewireless. Datal'importanzadellerisorsedibandaedienergia,

l'overhead dovrebbe essereridotto alminimo.

In teoria il problema dell'auto ongurazione potrebbe risolversi

sempli e-mente ostruendounindirizzoapartiredall'indirizzohardwaredeldispositivo,

he dovrebbeessereglobalmenteuni o. Inrealtà l'uni itàsus alaglobale non

è garantita e inoltre tale indirizzo può essere fa ilmente modi ato. Oltre a

iò,inunarete MANETnon èaatto detto hetutti inodiabbiano unMAC

(29)

2.2 Appro i on stato

I proto olli per l'auto ongurazione in reti MANET he seguono questo

ap-pro io possono essere ulteriormente suddivisi in base alla modalità di

gesti-tonedella tabella diallo azione degli indirizzi. Unaprima possibileètraquei

proto olli he utilizzano una gestione entralizzata della tabella e quelli he

inve e ri orronoad una gestione distribuita. Questi ultimi possono poiessere

ulteriormente distinti a se onda he utilizzino un'uni a tabella di allo azione

o piuttosto tabelle di allo azione multiple disgiunte (la gura 2.2 mostra un

esempio deitre asi).

2.2.1 Centralizzato

Conunatabelladiallo azione entralizzataè onsentito adunsolonododella

retediassegnareindirizziaqueinodinon ongurati henefa ianori hiesta.

Se tale nodo appartiene alla rete ad ho , potrebbe essere perennemente non

raggiungibile. Per evitare he iò a ada il nodo in ari ato di ustodire la

tabella vieneeletto dinami amente epuò mutare; purtroppo questa soluzione

porta on séaltri problemi ome il fatto he il trasferimento della tabella dal

ve hio server al nuovo non è sempre possibile e quindi la tabella attuale

potrebbe essere persa e di onseguenza re-inizializzata. Tutti i nodi devono

allora esserne avvisati per er are di rinnovare o a quisire un nuovo indirizzo

IP.Il risultato è he si hanno una serie di ambi diindirizzo inutili. Un altro

problema hesorgenelporrelatabella inununi onodonel asodireti vaste,

è he questopotrebbe dar originead un ollo dibottiglia.

2.2.2 Distribuito

L'allo azione distribuita della tabella di allo azione fa sì he tutti i nodi già

ongurati siano in grado di assegnare un indirizzo ai nuovi nodi. Si

rendo-no però ne essari dei me anismi di sin ronizzazione tra i nodi per evitare

(30)

(a) entralizzata (b)distribuita omune ( ) multipledisgiunte

Figura2.2: Idierenti appro ial mantenimento della tabella diallo azione

problemi di utilizzo di banda dato he ri hiedono il ooding periodi o delle

informazionidiallo azione.

Tabelladi allo azione omune

Unodeiprimiproto ollidiauto ongurazioneperretiMANETadutilizzareun

taleappro ioèstatoilproto olloMANET onf[13 ℄. Perprevenireilproblema

dell'assegnamento on orrente di uno stesso indirizzo, he si può veri are

seguendo questomodello, è previstol'utilizzo diuna tabella aggiuntiva per le

allo azioni in orsomanon an ora on luse.

Come prima osa un nodo he abbia bisogno di ongurarsi, il requester,

eettualari er a diun nodo ongurato inviando un messaggiobroad ast di

Neighbor_Query;seentrolos adere diun ertonumerodi

neighbor_reply_ti-mer,nonri eveal unarisposta,nededu e henon isonoaltrinodi ongurati

nella retee si autoassegnaun indirizzo. Altrimenti, s eglie uno deisuoi vi ini

ome initiator; questi seleziona un indirizzo he non sia già stato

assegna-to se ondo le proprie tabelle di allo azione e invia in broad ast, e quindi in

parti olare a tutti gli altri nodi ongurati appartenenti alla rete, un

(31)

rete he ri evono questomessaggio ontrollano sel'indirizzo ivi ontenuto, sia

presenteo meno nella propria tabella di allo azione e inquella delle ri hieste

pendenti. Cias un nodo he veri a he l'indirizzo ri hiestonon è presentein

nessuna delle duetabelle, onsideral'allo azione validaed invia unmessaggio

diInitiator_Responseaggiornando lapropriatabelladelleAllo ated_Pending.

Qualora inve e l'indirizzo sia già presente, riuta la ri hiesta diallo azione e

invia unmessaggio direpli a negativo.

Se l'initiator ri eve almeno una rispostanegativa, l'allo azione è an ellata

einizianuovamente ilpro essodiallo azione onunnuovoindirizzo. Seinve e

tutte lerisposte he ri eve sonoris ontripositivi,l'allo azione si on lude on

su esso on l'assegnazione dell'indirizzo al requester per mezzo di apposito

Requester_Reply e on l'invio agli altri nodi della rete di un messaggio di

Address_Announ e. Ogni nodo he ri eve tale messaggio, elimina l'indirizzo

orrispondentedallatabelladelleri hiestependentieloaggiungeaquelladegli

indirizzi allo ati.

Dato he latabella diallo azione ontiene gli indirizzi ditutti inodi

on-gurati heappartengono alla rete,l'initiator saqualinodinonhanno risposto

alla Initiator_Request e per gestire questa situazione, dovuta a perdita di

pa hetti, ripete verso questi l'invio del messaggio, main uni ast, per

assi u-rarsi he l'indirizzo non sia giàin fase diassegnamento. I nodidai quali non

ri evesse an ora risposta, verrebbero onsiderati ome non fa enti più parte

della rete ed è previsto he l'initiator invii a questo punto un messaggio di

Address_Cleanup inmodo he tali nodi vengano rimossi dalle tabelle di

allo- azione degli altri. In questo modo vengono osì resi disponibili an he quegli

indirizzinonpiùutilizzati heinodius itidallaretenonhanno rilas ito ome

avrebbero dovuto.

Puòasuavoltaa adere heilmessaggiodipuliziadegliindirizzinonvenga

ri evuto datutti inodi, per uiletabelle diallo azione diquesti ontinuino a

(32)

possibile la riallo azione. Il problema è risolto asso iando a ias un indirizzo

un numero di sequenza, inoltrato in ogni messaggio. Quando un nodo ri eve

unInitiator_Request,è osì ingradodideterminare seleinformazioni he ha

dell'indirizzosono omeno aggiornate, epuò agire di onseguenza.

In meritoal problema dipartitioning, l'idea è he ognipartizione abbiaun

proprioidenti atore ompostodalpiùbassoindirizzoIPinusonellapartizione

e da un identi atore uni o (UUID) proposto dal nodo he ha tale indirizzo

IP.Ogni membro della partizione,mantiene l'ID della partizione.

Nel asoin uiun'uni a MANETsidividaadesempioinduepartizioni,una

delle due ha alsuo internoil nodo on l'indirizzo IP piùbasso della MANET

originaria. Duediversiappro isonostatiindividuatiperrilevareil

partiziona-mento. Nelprimoappro ioilnodo onminoreindirizzoinviaperiodi amente

l'identi atore della partizione nella rete. Se un nodo non ri eve questo

mes-saggioperun ertotempo,nededu e helaretesiès issae heoraappartiene

aduna nuovapartizione.

Nelse ondoappro iounnodo omprendediessereinunanuovapartizione

rilevando l'assenza dalla tabella di routing del nodo on minor indirizzo he

identi a la partizione. In entrambi i asi la tabella di allo azione andrebbe

aggiornata, eliminando gli indirizzi dei nodi he si trovano in un'altra

parti-zione. Nella partizione he ontiene il nodo on indirizzo minore i nodi non

si a orgono del partizionamento e le loro tabelle di allo azione non vengono

aggiornateno ad unanuova allo azione. Di onseguenzale tabelle di

allo a-zione possono trovarsi inuno stato non aggiornato. Il problema non sussiste

nelse ondoappro io,inquanto ilnodo hesia orge delpartizionamento fa

inmodo heletabelle diallo azione venganoaggiornate(es. daorigineaduna

falsapro edura diallo azione he ausaun Address_Cleanup).

Quando due nodi he si trovavano dapprima distanti entrano in ontatto,

ovvero entrano nel re ipro o raggio di omuni azione, vengono a onos enza

(33)

retealla quale appartiene, iòindi a hesiè inpresenza diunafusione didue

partizioni. Sinoti heentrambiinodisenea orgono. Iduenodisis ambiano

lalorotabella diallo azionee trasmettono ias unonellapropria partizionele

informazioni osìri evuteovverolatabelladiallo azionedell'altro. Ogninodo

delledueretieseguel'unionedellapropriatabelladiallo azione onquella he

ri eve. Gliindirizzipresentiinentrambeletabellesonoquelli hedannoorigine

ad un onitto diindirizzo. Uno deidue nodi ongurati on un indirizzo sul

quale siveri a un onitto, deve provvedere ad a quisireun nuovo indirizzo,

divenendoun requester e s egliendo omeinitiator uno traisuoi vi ini

on-gurati on un IP senza onitto. L'Initiator_Request viene inviatonella rete

derivatadallafusionedelleduepartizioni el'a quisizionedell'indirizzoavviene

omemostratosopra. Traiduenodiin onitto,dovrebbe ambiarel'indirizzo

quello onun numero di onnessioniminorie/o attive da menotempo, alne

diridurre alminimo l'interruzione della trasmissione didati. La fusione delle

partizioni termina quando viene risolto ogni onitto di indirizzo e un nuovo

ID della reteè generato e inviato sullarete.

Il proto ollo presenta al uni problemi senzaun'adabile invio deimessaggi

nella rete. Peresempio i onitti possono restarenon rilevati seimessaggi di

fusione vanno persi o se qual he nodo non ri eve i messaggi on il nuovo ID

della rete dopo aver eseguito il merge delle tabelle di allo azione. In questo

aso il nodo usa quindi il ve hio ID della partizione on la nuova tabella di

allo azione. Puòa adere osì hesu essivamente vengarilevata ome nuova

fusione l'ingresso del nodo nella rete, on la onseguenzadi generare un gran

numero di falsi onitti e su essivi ambi di indirizzo. La stessa osa può

veri arsiseunaretesidivideinduepartizioni,perpoiriunirsi. Abbiamovisto

ome al partizionamento, la partizione (A) on il nodo he ha l'indirizzo IP

usatonelIDdellareteoriginarianonsia orgedelpartizionamentoemantiene

le tabelle di allo azione no a he non arriva un nuovo nodo. Se prima he

(34)

e quindisegnalano ome allo ati gli indirizziusati nell'altra partizione dando

origine ad un erto numero di onitti e ambi di indirizzo non ne essari. Il

problema può essere risolto fa ilmente eettuando un' aggiornamento delle

tabelleprima dieettuarnelos ambio alrilevamento della fusione.

Un ulteriore proto ollo he rientra nella ategoria, è quello diBoleng [3℄ la

ui aratteristi aprin ipale èquelladiprevederel'usodiindirizzidilunghezza

variabile edunqueadattabilealladimensionedella rete;questopuòportaread

una signi ativa riduzione dei tempidi routing. Quando un nodo ha bisogno

diunindirizzoedègiàstatoraggiunto ilmassimoesprimibileperquel numero

di bit, la lunghezza degli indirizzi viene in rementata di un bit e in a ordo

tutti glialtrinodiaggiornano il proprio indirizzo.

Adierenzadiquantoappenades rittoperilMANET onf,ilproto ollonon

mantieneunatabella ontuttigliindirizziallo ati,maogninodoappartenente

alla rete tiene tra ia solo del maggiore indirizzo assegnato. A ade osì he

l'initiator non puó onos ere se tutti i nodi hanno o meno ri evuto la sua

ri hiestaeleallo azionivengono an ellate es lusivamenteallari ezione diun

messaggio di repli a negativo. Si nota hiaramente he in aso di perdita di

pa hetti sonoresi possibili assegnamenti on orrentidi unostessoindirizzo.

Aggiungiamo inne il PAP (Prophet Allo ation Proto ol) [9 ℄ he usa un

appro io matemati o per assegnare indirizzi in una rete MANET di larga

s ala on bassa omplessità,basso overheaddi omuni azionee bassalatenza.

L'idea di base è he ogni nodo può generare un indirizzo IP, s egliendolo in

maniera asualeeperfar iòogninodofausodiunafunzione onstatof(n),il

uistatoinizialeè hiamatoseed. Seeddierentiportanoasequenzedierenti,

onlo statodelle f(n)aggiornato allo stessotempo.

Il proto ollo prevede he ilprimo nodo s elga un numero asuale ome suo

indirizzoIPeusiunvaloredistato asualeodidefault omeseeddellapropria

f(n);quandoun nodoeettuauna ri hiestadiindirizzo liberoalprimo,questi

(35)

alrequester aggiornandoilpropriostato. Ilnodorequester usal'interori evuto

ome proprio indirizzo IP e il il valore di stato ome seed per la sua f(n),

diventando an h'esso in grado di fornire indirizzi ad altri nodi. Chiaramente

le omuni azioni traidue nodiavvengonoinbroad astadunhop,visto he il

requester nonhaal unindirizzo IP.IlprofetadellaMANETè ilprimonodo

he s eglie il seed per l'intera rete e onos e in anti ipo quali nodi saranno

allo ati. Graziea questaabilitàtale nodo onos e an he ipossibili onittidi

allo azionee,se isononumeridupli atinella sequenza,puòs egliereunaltro

seed pergenerare nuove sequenze.

Tabelle di allo azione multiple e disgiunte

Lesoluzionibasatesutabellediallo azionemultipleedisgiunte,prevedono he

tutti inodi ollettivamentesvolgono ilruolodiunDHCP server distribuitoin

ui ogni nodo è in grado di permettere la ongurazione ad un nuovo nodo

fornendogligli opportuniparametri. Èprevisto heinodisisin ronizzino per

mantenere aggiornate le loro informazioni sulla rete. Il proto ollo denito in

[12 ℄,prevede he all'inizio isiaun solonodonella rete he hal'intero gruppo

degli indirizzi. Alsopraggiungere diunnuovo nodo hevoglia unirsi allarete,

questi ne fa ri hiesta al più vi ino nodo ongurato al ne di ottenere un

indirizzo IP. Il nodo he ri eve la ri hiesta assegna un indirizzo tra quelli he

ha adisposizione alnuovo nodoed inoltre gliada unadelle due parti in ui

divideil proprio gruppo diindirizzi.

Se unnodolas ia laretesenzadarne omuni azione, lapartedegli indirizzi

hegestivanon sarebbe piùdisponibile perallo azionisu essive. Per

risolve-re il problema viene eseguita una pro edura disin ronizzazione in ui i nodi

inondano periodi amente la propria tabella di allo azione nella rete.

Que-sto me anismo aumenta la robustezza del proto ollo al osto dell'aumento

(36)

2.3 Apro i senza stato

Iproto olli sopra menzionati hanno la aratteristi a omune diutilizzare una

tabella di allo azione. Negli appro i senza stato inve e questa non è in

al- un modo presente. Ogni nodo non ongurato si autoassegna un indirizzo

s elto a aso o a partire dall'identi atore del proprio hardware (es MAC).

L'uni itàdell'indirizzodeve essereveri atapermezzodiunapro eduraDAD

e la ongurazione può avvenire sia prima he dopo he questa si sia

on- lusa (optimisti DAD). Il rilevamento degli indirizzi dupli ati possonoessere

indipendenti omeno dalproto ollo dirouting.

Per rilevare se un indirizzo sia dupli ato ovvero sia utilizzato da qual uno

l'appro io hiamato QDAD (query-based DAD) [4℄ prevede l'invio a tutti i

nodidellaretediunasempli eri hiesta(Address_Request,AREQ) ontenente

l'indirizzoda ontrollare;seunnodo hestagiàusandolostessoindirizzori eve

talemessaggio,inviaunAddress_Reply(AREP)inrisposta. Seilnuovo nodo

non ri eve al un messaggio di repli a entro un dato intervallo e dopo aver

efettuato un erto numero di rinvii, il nodo on lude he l'indirizzo non è

usatoe quindilousaperauto ongurarsi.

Nelweak DAD(WDAD)[16 ℄ogninodogenerauna hiaveall'inizializzazione

e la distribuis e on il proprio indirizzo in ogni pa hetto previsto dal

proto- ollo. Questo fa sì he quando un nodo ri eva un pa hetto del proto ollo di

routing ontenenteun indirizzo presentenella propria tabella dirouting,

on-trolla se le due hiavi, quella ontenuta nel messaggio e quella memorizzata,

orrispondano. Il dierire manifesta he è una dupli azione dell'indirizzo e

l'entrynella tabelladiroutingèmar ata omenonvalidaperevitareproblemi

dirouting verso tale destinazione. An he sepo o probabile si nota ome tale

me anismo non funziona nel aso in ui due nodi selezionino oltre allo

stes-soindirizzo, an he la stessa hiave. A tal proposito la s elta della lunghezza

della hiave è molto inuente, infattimaggiore essa sarà, minore sarà la

(37)

in rementato l'overhead delproto ollo dirouting.

La variante passiva (PDAD) [17 ℄ onsiste nel limitarsi ad analizzare i

pa - hettidirouting hevengonori evutiperdedurrese isianodei onitti. Non

èprevistol'usodiinformazioniulterioririspettoaquelleproprie delproto ollo

dirouting,piuttostoperilrilevamento delle ollisionidegli indirizzisi

sfrutta-no eventi he siveri ano soloin aso di onitto. Possono adesempio essere

sfruttate le informazioni sugli stati dei link bidirezionale. Se un nodo ri eve

un pa hetto di routing he indi a ome un link bidirezionale on il proprio

indirizzo,ilmittentedeveessereunvi inore ente, altrimentisièveri atoun

onitto.

2.4 Appro i ibridi

I proto olli ibridi unis ono elementi degli appro i on e senza stato. Se è

vero he iò può portare ad avere maggiore robustezza è altrettanto vero he

a res ela omplessità el'overhead deiproto olli. Unesempioèdato dal

pro-to ollo Passive Auto onguration for Mobile Ad Ho Networks (PACMAN)

[18 ℄. Questo ombinaPDADvistosopra onunappro io onstato;latabella

di allo azione è omune e distribuita e le sue informazioni ir a gli indirizzi

assegnati nellarete sonori avatedaltra odelproto ollodirouting omein

PDAD appunto, he viene usato an he per il rilevamento degli indirizzi

du-pli ati. Non prevedendolasin ronizzazione attiva delle tabelle diallo azione,

non si genera tra o aggiuntivo he onsuma banda. Per er are di

velo iz-zare la ongurazione di un nuovo nodo, questi può eventualmente ri hiedere

la tabella di allo azione ai propri vi ini. Per er are dirisparmiare energia e

bandaal ostodiunassegnamento degliindirizziottimisti o,ilqualepermette

l'assegnamentodiindirizzidupli ati onunadataprobabilità. Sifa

l'assunzio-ne hePDADpuòrilevaretale onittiinbreve tempoe hei onittipossono

(38)

Oltre alPACMAN,appartiene a questa ategoriail proto ollo HCQA

(Hy-brid Centralized Query-Based Auto onguration Proto ol) [15 ℄ he utilizza

QDAD on una gestione entralizzata della tabella di allo azione. Un nodo

seleziona un indirizzo per sé e ne veri a l'uni ità on QDAD. Se DAD ha

su esso, si ongura on l'indirizzo e lo registra presso un address authority

(AA), eletto dinami amente, he inseris e il nuovo indirizzo nella sua

tabel-la di allo azione. L'AA è in grado di difendere un indirizzo già allo ato per

onto degli altri nodi, inviando un messaggio diAREP. In questo modo

l'as-segnamento di un indirizzo dupli ato può essere evitato an he se il nodo on

il orrispondente indirizzo è temporaneamente non raggiungibile. Se il nodo

AA las ia larete viene sostituito da un AA di ba kup, on il quale mantiene

si ronizzata la tabella di allo azione. Se entrambi i nodi las iano la rete si

hannoisolitiproblemi relativiadunappro io entralizzato. Deve osìessere

elettounnuovoAAedato hequestohainizialmenteunatabelladiallo azione

vuota,tutti inodidevonoregistrarsi nuovamente.

Per annun iare la sua presenza e rilevare la fusione di reti, un AA invia

periodi amentenella rete messaggi on un uni oID della partizione. Se viene

rilevata una fusione tra reti, i nodi AA delle due partizioni si s ambiano le

rispettive tabelle diallo azione. Messaggidiavviso ontenenti gliindirizzisui

quali si veri ano onitti, vengono diusi nella rete. Tutti i messaggi del

proto ollo devono essere s ambiati in modo adabile gestendo la perdita di

pa hetti.

Un problema an ora aperto è osa a ade quando durante una fusione, il

(39)
(40)

Nel apitolopre edenteabbiamo visto ome iproto ollidiauto ongurazione

degliindirizzipossanoessere lassi atiinproto olli henon mantengonouna

tabella degli indirizzi allo ati o he la mantengono (in modo entralizzato o

distribuito). Tra quelli he rientrano nella se onda ategoria va inserito il

Dynami Host Conguration Proto ol (DCHP) [8℄. O orre quì pre isare he

il DHCP viene onsiderato inappli abile nelle reti MANET tradizionali. Il

maggior osta olo ad un suo uso in tale ontesto è he il nodo sul quale il

DHCPserverèinese uzione,potrebbenonessereraggiungibile datuttiinodi

della retead ho inmodo ontinuo; iò rappresenta un fattore riti o, siaper

inuovi nodi he entranoinuna reteadho e hehanno bisognodeiparametri

di ongurazione, sia perquelligià ongurati he devono rinnovareilproprio

indirizzo.

3.1 Il DHCP

Los opodel DHCP è difornire iparametri di ongurazione ne essari ad un

hostperoperare orrettamente nella reteInternet ( omead esempioildefault

gateway, la sottomas hera di rete, il server DNS, et .). Il proto ollo DHCP

adotta un modello lient-server in ui un nodo (il lient) interroga un server

DHCP per ottenere le informazioni di ui ha bisogno. Dopo aver ottenuto i

parametridaunserverDHCP,un lientdovrebbeessereingradodis ambiare

pa hetti on ogni altro hostin Internet he utilizzi il proto ollo IP (Internet

(41)

Un server DHCP deve prevedere i seguenti tre metodi per l'allo azione

dell'indirizzo:

manuale: nelserverDHCPèpresenteunatabellaformatada oppieMAC

ad-dress-IPaddressinserite manualmentedall'amministratore; soloi lient

on MAC address presenti in tale tabella ottengono il orrispondente

indirizzo IP.

automati a: adun lient vieneassegnatoun indirizzo IPpermanente.

dinami a: l'indirizzo viene assegnato per un limitato periodo di tempo o

n hé il lientnonlorilas iespli itamente;taleme anismoè ilsolo he

preveda il riuso automati o degli indirizzi.

Il proto ollo oltre al lient e al server, prevede la presenza di un'ulteriore

entità, ilrelay agent, denito in[20 ℄ e des ritto inbreve in3.1.2, il uis opo

èditrasferire orrettamente imessaggi( onsistenti) traun lient edunserver

henonrisiedanonellastessasottorete;lefunzionalitàsvoltedaunrelayagent

sono state previste inparti olare per i router he inter onnettono i lient e i

server. Altrirequisiti he il DHCP deve soddisfaresonoiseguenti:

garantire he non isianoassegnamentimultipli perunostessoindirizzo nello stessomomento,ossia evitarela dupli azione degliindirizzi.

mantenere quando possibile i parametri di ongurazione per ias un lient onos iutoan hepersu essivirebootsiadei lient hedellostesso

server.

onsentire la ongurazione ompletamente automati a deiparametri di ongurazioneperi lient.

deve interoperare on irelay agent BOOTP 2

[7℄.

2

Il BootstrapProto ol(BOOTP) è un proto ollo perl'auto ongurazione anteriore al

(42)

Figura3.1: Formato diun messaggioDHCP.

devepermetterean he ai lient BOOTP diottenereiparametri.

DHCPe BOOTP

Per un lient il DHCP non è he un'estensione del proto ollo BOOTP. In

eetti le dierenze maggiori tre i due proto olli riguardano il fatto he nel

DHCP sonoprevisti dei me anismi per assegnare al lient un indizzo IPper

unlease nito,permettendoquindiilriuso degliindirizzi. Inoltre onilDHCP

un lientries eada quisiretuttiiparametridi ongurazioneIPne essariper

operare orrettamente in una rete. In altri asi, ome per la denizione del

relay,il DHCPsi rifàaquanto des ritto nelBOOTP.An he lostessoformato

dei messaggi DHCP, è uguale a quello des ritto nel BOOTP, tranne per il

(43)

3.1.1 I messaggi DHCP

Il formato dei messaggi s ambiati è visibile in gura 3.1 mentre una breve

des rizione dei ampi la si può trovare nella tabella 3.1. Il proto ollo di

tra-sportoutilizzatoperin apsulareimessaggi DHCPèl'UDPeleporteriservate

sono la 67 (BOOTPS) per i server e la 68 (BOOTPC) per i lient. Essendo

il proto ollo UDPnon adabile, imessaggi DHCP possono andare persi

nel-la rete. Per questa ragione, spe i i me anismi sono pensati dal proto ollo

DHCP per gestire la ritrasmissione. Responsabili delle ritrasmissioni sono i

lient he devono adottare una strategia di ritrasmissione in ui i tempi tra

due ritrasmissioni res ono esponenzialmente e dipendono dalle apa ità del

mezzo trasmissivo. Adesempio inretiEthernet 10Mb/se ,il ritardoinizialeè

di4se ondi eraddoppia adogni ritrasmissionesu essiva noa raggiungerei

64se ondi. Alritardovieneaggiuntounnumero asuales eltotra-1,0 e1da

ri al olare ognivolta.

Imessaggi DHCP he possono esseres ambiati sono:

DHCPDISCOVER:inviatidaun lientinbroad astpers oprireiserver DHCP.

DHCPOFFER: sono imessaggi di risposta dei server ai DHCPDISCO-VER e ontengono i parametri di ongurazione he il server ore al

lient.

DHCPREQUEST: inviato dal lient per ri hiedere l'assegnazione dei parametri di ongurazione ad uno spe i o server o per estendere il

lease.

DHCPACK: rispostadalserver he on ludepositivamentelepro edure DHCP.

(44)

CAMPO OCTETS DESCRIPTION

op 1 Tipodelmessaggio

htype 1 Tipodell'indirizzohardware(es.'1'perethernet10Mb)

hlen 1 Lunghezzadell'indirizzo hardware(es. '6'perethernet

10Mb)

hops 1 Il lientlosettaazero,usatoopzionalmentedagliagent

relayinfasediinizializzazionediunnuovo lient

xid 4 ID della transazione, numero asuale s elto dal lient

usato an he dal server per asso iare i messaggi alle

rispostetraun lienteunserver

se s 2 Riempito dal lient, rappresenta i se ondi tras orsi

dall'iniziodellapro edura

ags 2 Des rittoapagina39

iaddr 4 IndirizzoIPdel lient,riempitosoloseil lientsitrova

nello statodiBOUND,RENEWoREBINDING

yiaddr 4 Indirizzoassegnatodalserveral lient

siaddr 4 Indirizzo IP delserver su essivo he il lient usa nel

pro essodiboostrap

giaddr 4 IndirizzoIPdelrelayagent

haddr 16 Indirizzohardwaredel lient

sname 64 Nomeopzionaledelserver

le 128 Spe i ailnomedellediboot

options var Campo ompostodallevarieopzioni[1℄

Tabella 3.1: Brevedes rizione dei ampi diunmessaggioDHCP.

DHCPRELEASE: usato dal lient per rilas iare anti ipatamente l'indi-rizzo.

DHCPINFORM: inviato in fase di inizializzazione dal lient he abbia giàassegnato un indirizzodirete esterno.

L'informazione sul tipo di messaggio viene inserita all'interno dell'opzione

DHCPmessagetype.

Tra i ampipresentineimessaggi DHCP,ve nesonoal uni parti olarmente

rilevantian he perquel he on erne il proto ollo da noiproposto:

ags: an he se questo ampo è ostituito da due byte, in realtà solo il bitpiùsigni ativo,indi ato omebitBROADCAST,èrealmenteusato.

Il ampoè stato introdotto nelproto ollo BOOTP (eugualmenteusato

(45)

possono ri everepa hettiIPinuni astnoaquandol'interfa ianon è

stata ongurata on un indirizzo IP.I relay e iservernormalmente

in-vierebberoinuni astimessaggial lient. Seil lienthalalimitazioneora

itata,dovrebbeporreil bitBROADCAST a1 nelle DHCPDISCOVER

E DHCPREQUEST he invia. In questo modo i server e i relay

pos-sono inviare il pa hetto di risposta al lient inbroad ast, hiaramente

nell'opportuna sottorete.

haddr: ontienel'indirizzohardwaredel lient omedaluispe i atonei messaggidiDHCPDISCOVER/DHCPREQUEST.Nelproto olloDHCP

è utilizzatodairelaye daiserverperlerisposteinuni astal lient. Nel

proto ollo AH-DHCP è utizzatoperle risposte del relay al lient an he

on ilme anismo analizzatoin3.2.1.

hops: rappresentailnumerodipassaggidiunari hiestaattraversoirelay agent.

Tra le opzioni segnaliamo:

lientidentier: questaopzione è stataintrodottanelproto olloDHCP per rendere hiara la dierenza tra l'identi ativo di un nodo ed il suo

indirizzo hardware. Resta omunque un ampo fa oltativo he il lient

può s egliere ed inviare al server nella prima DHCPDISCOVER. Se il

lient lo spe i a, l'identi atore va inserito in ogni messaggio e non

deve ambiare all'interno di una stessa pro edura DHCP. Il server non

loanalizzamalousa peridenti areil lient,per iò deve essereuni o.

server identier: l'opzione è l'indirizzo IP diuna interfa ia del server, usatasia peridenti arlo he omedestinazione.

3.1.2 I relay BOOTP e il ampo giaddr

Ci sono situazioni in ui lient e server risiedono in sottoreti dierenti. Per

(46)

dunque di introdurre un server per ogni sottorete, sono stati previsti i relay

agent BOOTP,usatian he nelDHCP.Èopportunonotare heun relayagent

nonoperasolo ome un router,inoltrando imessaggi ri evuti dal lient verso

i server e vi eversa. Piuttosto un relay agent deve essere onsiderato ome

ladestinazione nale dei pa hetti DHCP he ri eve. Dopo aver interpretato

gliopportuni ampi diunmessaggioDHCP ri evuto, ilrelayagent generaun

nuovo messaggio DHCP per ontinuare in modo onsistente la transazione

tra lient e server. Perle loro funzionalità, nelle reti tradizionali irelay sono

posti ingenere suirouter.

Il relay, in as olto sulla porta BOOTPS, pro essa e onsegna tutti i

mes-saggi broad ast, multi ast o uni ast a lui diretti he ri eve. Non deve inve e

onsiderare eventuali messaggi uni ast he non siano diretti a lui. Tra i

on-trolli he eseguevièquellosul ampohops deimessaggi DHCP, hetral'altro

in rementa di uno, s artando tutti quelli he superano la soglia di 16. Tale

sogliapuòessere ongurata an he on unvalore minore(didefault dovrebbe

essere4).

Quando un relay ri eve una ri hiestada un lient e la invia alserver,pone

ilproprio indirizzo IP nel ampo giaddr (gateway IPaddress) delpa hetto

he invia al server. Se lari hiestapassa attraverso altrirelay, questiusano lo

stesso valore in giaddr del pa hetto ri evuto. Tale ampo permette osì al

serverdi onos eresu qualesottorete sitrovail lient el'indirizzo IPdelrelay

alquale deve essere spedito inuni ast il messaggio dirisposta. Sinoti he il

ampogiaddr ugualea 0impli a he il liented ilserverrisiedononellastessa

sottorete,quindinell'a quisizione dell'indirizzo non interviene al unrelay.

3.1.3 A quisizione di un indirizzo IP

In questa sezione sono des ritte le modalità di s ambio dei messaggi he

in-ter orrono tra un lient ed un server DHCP, qualora il lient non abbia in

(47)

Client

Server

DHCPDISCOVER

DHCPOFFER

DHCPREQUEST

DHCPACK

Figura 3.2:Client-server DHCP:il asobase

1. Il lient inizia la sessione inviando in broad ast sulla sua sottorete

-si a lo ale, un messaggio di DHCPDISCOVER he in lude la lista dei

parametri desiderati.

2. Iserverrispondono onuna DHCPOFFER ontenentenel ampoyaddr,

l'indirizzo he verrebbe assegnato al lient, on gli altri parametri nel

ampo opzioni.

3. Ri evuta una o più oerte il lient invia in broad ast una

DHCPRE-QUEST on il ampo server identier presente nelle opzioni, riempito

on l'indirizzo delservers elto.

4. Il server he ri eve una DHCPREQUEST on spe i ato il proprio

in-dirizzo, assegna l'indirizzo e repli a on un DHCPACK ontenente i

parametri di ongurazione.

5. Allari ezionedelDHCPACKil lient ontrolla hel'indirizzosia

disponi-bileutilizzandoilproto olloARP(Address ResolutionProto oll)ovvero

inviando una ARP_Request. Se il nodo nonri eve al una ARP_Reply

(48)

Notia-Figura3.3: Diagramma ditransizione diun lient DHCP.

mo henelmodelloprevistoepiùingeneralenellereti MANET,il

me - anismo di ontrollo tramite ARP non garantis e aatto he l'indirizzo

non siaassegnato anessun nododella rete.

Oltreall'a quisizione,sonoprevistidalproto ollo ilrinnovoelala

ria quisi-zionedell'indirizzo,a se ondadello stato in uiun lient può trovarsi (si veda

(49)

Figura3.4:Il modello della rete utilizzata.

3.2 Il proto ollo AH-DHCP

L'ideadibasedelproto ollodanoiproposto,daquìinpoi hiamatoAH-DHCP

(AdHo DHCP),èquelladiattivarelefunzionalitàdeirelayagentdenitenel

proto ollo DHCP,inogninodo he appartenga alla retead-ho , permettendo

la ongurazionedeinuovinodi hevoglianoentrareafarpartedellarete(il ui

modello è visibile ingura3.4). Ilproto ollo AH-DHCP utilizza unos ambio

dimessaggitrailnodoentranteeinodidellaretegià onguratie onunrelay

agent attivo allos opodiselezionareun uni onodorelaypereettuare on il

serverDHCP,los ambiodeimessaggine essariperl'a quisizionedell'indirizzo

IP edegli altriparametri di ongurazione.

Si può notare ome ambi la prospettiva d'uso del relay rispetto a quello

previstodallo standard delDHCP in uilos opo prin ipale delrelayè quello

dipermettere l'utilizzo di uno stessoserver DHCP per lient he risiedano in

(50)

Client

NEIGHBOR_DISCOVERY

NEIGHBOR_ACK

DHCPDISCOVER*

Relay

DHCPDISCOVER

Server

Figura3.5: S ambio inizialedeimessaggi inAHDHCP

irelayrisiedano ingeneralenei routere nelle reti adho multi-hopè previsto

he ogninodo fungada router.

Nelladenizionedeime anismiimplementatidalproto olloAH-DHCPsiè

er atodiprivilegiaresoluzioniadabilie apa idioperarean hein ondizioni

riti he,qualimobilitàdeirelayo perditedeimessaggi. Adesempiosonostati

previsti dei me anismi di ripetizione dei messaggi e si è er ato di evitare

quanto più possibile le omuni azioni broad ast in favore di omuni azioni

uni ast. Le omuni azioni uni ast sono infatti protette dai me anismi di

ripetizione previsti per le reti wireless a livello del link ( ome visto in 1.5)

mentrele omuni azioni broad astnonsonomainéritrasmessenéovviamente

onfermatedairi evitori.

A talproposito o orre notare he nel DHCP, ome vistoin3.1 eriassunto

nella tabella 3.2, il lient invia i pa hetti di DHCPDISCOVER e

DHCPRE-QUESTin broad aste quindi più soggetti a perdite per ollisione o disturbo

del analewireless. InoltreunaDHCPDISCOVERditipobroad ast

attivereb-be ontemporaneamente tutti inodirelay he ri evessero tale messaggio, on

onseguente in rementodeltra oversoilserveredaquesti,al lient(a ausa

(51)

INIT-REBOOT SELECTING RENEWING REBINDING

broad ast broad ast uni ast broad ast

Tabella 3.2: Modalità di invio dei messaggi da un lient DHCP in dierenti

stati.

ri hiesteinuni ast,siottieneingeneraleunadiminuzionedeltra one essario

all'a quisizione dell'indirizzo.

Nel proto ollo AH-DHCP l'uni o messaggio broad ast è quello di

NEIGH-BOR_DISCOVERY (la uifunzione verrà mostratain3.2.1).

3.2.1 Overview del proto ollo

Quando un nuovo nodo arriva nella rete MANET, non ha onos enza della

topologia della rete, né della posizione/identità del server DHCP he gli

po-trebbe fornire i parametri IP per la ongurazione. Ad ogni modo il server

DHCP risulterebbe omunque irragiungibile visto he il nuovo nodo non può

attivareil proto ollo dirouting ad ho no aquando nonottiene unindirizzo

IPunivo o. Ilproto ollo AH-DHCPprevede unos ambioinizialedimessaggi

trailnodoentranteeinodidellareteadunhopdidistanza heabbianoilrelay

attivo;selezionatounrelaytraquelli hehannorisposto,avvienetraidueuno

s ambiodipa hettiDHCPperiniziareilpro esso heporteràall'assegnazione

diun indirizzo IP.Vediamo in qualistati può trovarsi unnodo entrantenella

rete durante l'interafase dia quisizione dell'indirizzo(gura 3.9):

iniziale: è lostato in uisi trova il nodo appena inizia lapro edura; l'uni a

osa hepuò fareèinviare ilpa hettodiNEIGHBOR_DISCOVERY e

transire nelsu essivo stato dis operta_vi ini

s operta_vi ini: il nodo in questo stato olleziona le risposte di

NEIGH-BOR_ACKprovenientidairelaypertuttaladuratadiuntempo

Figura

Figura 1.1: Ar
hitettura delle reti ad ho
 eterogenee
Figura 1.2: Il problema del nodo nas
osto
Figura 2.1: Uno dei possibili problemi in 
aso di merging
Figura 2.2: I dierenti appro

i al mantenimento della tabella di allo
azione
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