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Academic year: 2021

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AMERICHE 2016 - PROBLEMA 2

Sia 𝛀 il grafico della funzione

𝑓(π‘₯) = 1

1 + π‘˜ βˆ™ π‘’βˆ’π‘₯ π‘˜ ∈ ℝ, π‘˜ > 0

definita sull’insieme ℝ dei numeri reali.

1)

Relativamente al grafico 𝛀, mostra come variano le coordinate del suo punto di flesso P in funzione del parametro k e verifica che in tale punto la pendenza del grafico Γ¨

indipendente da k. Cerchiamo il flesso P. 𝑓′(π‘₯) = π‘˜ βˆ™ 𝑒 βˆ’π‘₯ (1 + π‘˜ βˆ™ π‘’βˆ’π‘₯)2 = π‘˜ βˆ™ π‘’βˆ’π‘₯ π‘’βˆ’2π‘₯(𝑒π‘₯+ π‘˜)2 = π‘˜π‘’π‘₯ (𝑒π‘₯+ π‘˜)2 𝑓′′(π‘₯) =π‘˜π‘’ π‘₯(𝑒π‘₯+ π‘˜)2βˆ’ π‘˜π‘’π‘₯[2(𝑒π‘₯+ π‘˜)𝑒π‘₯] (𝑒π‘₯+ π‘˜)4 = π‘˜π‘’π‘₯(𝑒π‘₯+ π‘˜)(𝑒π‘₯+ π‘˜ βˆ’ 2𝑒π‘₯) (𝑒π‘₯+ π‘˜)4 = π‘˜π‘’π‘₯(π‘˜ βˆ’ 𝑒π‘₯) (𝑒π‘₯+ π‘˜)3 𝑓′′(π‘₯) =π‘˜π‘’ π‘₯(π‘˜ βˆ’ 𝑒π‘₯) (𝑒π‘₯+ π‘˜)3 β‰₯ 0 𝑠𝑒 (π‘˜ βˆ’ 𝑒π‘₯) β‰₯ 0, 𝑒π‘₯ ≀ π‘˜ , π‘₯ ≀ ln (π‘˜)

Quindi 𝛀 volge la concavitΓ  verso il basso se π‘₯ > ln (π‘˜) e verso l’alto se π‘₯ < ln (π‘˜) Quindi π‘₯ = ln (π‘˜) Γ¨ punto di flesso. Cerchiamo l’ordinata del flesso P:

𝑓(ln(π‘˜)) = 1

1+π‘˜βˆ™1π‘˜= 1

2 , π‘žπ‘’π‘–π‘›π‘‘π‘– 𝑃 = (ln(π‘˜) ; 1

2); i flessi quindi appartengono alla retta

𝑦 =1

2.

Calcoliamo il coefficiente angolare m della tangente inflessionale: π‘š = 𝑓′(ln(π‘˜)) = ( π‘˜π‘’ π‘₯ (𝑒π‘₯+ π‘˜)2) π‘₯=ln (π‘˜) = π‘˜ 2 (π‘˜ + π‘˜)2 = 1 4∢ π‘π‘œπ‘ π‘‘π‘Žπ‘›π‘‘π‘’ π‘Žπ‘™ π‘£π‘Žπ‘Ÿπ‘–π‘Žπ‘Ÿπ‘’ 𝑑𝑖 π‘˜.

Pertanto: nel punto di flesso 𝑃 = (ln(π‘˜) ;1

2) la pendenza del grafico Γ¨ indipendente da k.

Anche se non espressamente richiesto, abbiamo informazioni sufficienti per tracciare il grafico qualitativo della f(x). Essa Γ¨ continua e positiva su tutto R, tende a 0 se x tende a

(2)

βˆ’βˆž, tende a 1 se x tende a +∞, Γ¨ sempre crescente poichΓ© 𝑓′(π‘₯) = π‘˜π‘’π‘₯

(𝑒π‘₯+π‘˜)2 Γ¨ sempre positiva, ha un flesso in 𝑃 = (ln(π‘˜) ;1

2).

2)

Dopo aver verificato che la funzione 𝑝(π‘₯) = log(1 + π‘˜ βˆ™ π‘’βˆ’π‘₯ ) + π‘₯ Γ¨ una primitiva di f, determina l'area della regione piana compresa tra 𝛀, l'asse y, l’asse x e la retta di equazione π‘₯ = π‘™π‘œπ‘”(𝛼). Che valore deve assumere 𝛼 perchΓ© tale area sia uguale a 1?

Calcoliamo la derivata di 𝑝(π‘₯) = log(1 + π‘˜ βˆ™ π‘’βˆ’π‘₯ ) + π‘₯:

𝑝′(π‘₯) = βˆ’π‘˜ βˆ™ 𝑒

βˆ’π‘₯

1 + π‘˜ βˆ™ π‘’βˆ’π‘₯ + 1 =

1

1 + π‘˜ βˆ™ π‘’βˆ’π‘₯ = 𝑓(π‘₯)

Quindi p(x) Γ¨ una primitiva di f(x).

Analizzando il valore π‘™π‘œπ‘”(𝛼) osserviamo che deve essere 𝛼 > 0 ed inoltre: 𝑆𝑒 𝛼 > 1, π‘™π‘œπ‘”(𝛼) > 0 (in questo caso l’area Γ¨ data da ∫0π‘™π‘œπ‘”(𝛼)𝑓(π‘₯)𝑑π‘₯ ) 𝑆𝑒 0 < 𝛼 < 1, π‘™π‘œπ‘”(𝛼) < 0 (in questo caso l’area Γ¨ data da βˆ«π‘™π‘œπ‘”(𝛼)0 𝑓(π‘₯)𝑑π‘₯ )

(3)

In generale quindi, per 𝛼 > 0 (compreso il caso 𝛼 = 1), risulta:

π΄π‘Ÿπ‘’π‘Ž = |π‘™π‘œπ‘” (1 +π‘˜

𝛼) + π‘™π‘œπ‘”(𝛼) βˆ’ π‘™π‘œπ‘”(1 + π‘˜)|

Vediamo quando tale area vale 1:

se 𝜢 > 𝟏 deve essere: π‘™π‘œπ‘” (1 +π‘˜ 𝛼) + π‘™π‘œπ‘”(𝛼) βˆ’ π‘™π‘œπ‘”(1 + π‘˜) = 1, π‘™π‘œπ‘” (1 +π‘˜π›Ό)(𝛼) (1 + π‘˜) = 1 , π‘™π‘œπ‘” ( 𝛼 + π‘˜ 1 + π‘˜) = 1 𝛼 + π‘˜ 1 + π‘˜ = 𝑒 , 𝛼 + π‘˜ = 𝑒(1 + π‘˜), 𝛼 = 𝑒(1 + π‘˜) βˆ’ π‘˜ > 1 𝑠𝑒: 𝑒 + π‘˜(𝑒 βˆ’ 1) > 1, π‘˜ > βˆ’1 e questo Γ¨ verificato perchΓ© k>0.

se 𝟎 < 𝜢 < 𝟏 deve essere: π‘™π‘œπ‘” (1 +π‘˜ 𝛼) + π‘™π‘œπ‘”(𝛼) βˆ’ π‘™π‘œπ‘”(1 + π‘˜) = βˆ’1, π‘™π‘œπ‘” (1 +𝛼)π‘˜ (𝛼) (1 + π‘˜) = βˆ’1 , π‘™π‘œπ‘” ( 𝛼 + π‘˜ 1 + π‘˜) = βˆ’1 𝛼+π‘˜ 1+π‘˜ = 𝑒 βˆ’1 , 𝛼 + π‘˜ = π‘’βˆ’1(1 + π‘˜), 𝛼 = π‘’βˆ’1(1 + π‘˜) βˆ’ π‘˜ accettabile se: {𝑒 βˆ’1(1 + π‘˜) βˆ’ π‘˜ > 0 π‘’βˆ’1(1 + π‘˜) βˆ’ π‘˜ < 1 , { (1 + π‘˜) βˆ’ π‘˜π‘’ > 0 (1 + π‘˜) βˆ’ π‘˜π‘’ < e , { π‘˜(1 βˆ’ 𝑒) > βˆ’1 π‘˜(1 βˆ’ 𝑒) < 𝑒 βˆ’ 1 , {π‘˜ < 1 𝑒 βˆ’ 1 π‘˜ > βˆ’1 , 0 < π‘˜ < 1 𝑒 βˆ’ 1 Quindi l’area Γ¨ 1 (al variare di k) per i seguenti valori di 𝛼:

Se 𝛼 > 1 π΄π‘Ÿπ‘’π‘Ž = 1 per 𝛼 = 𝑒(1 + π‘˜) βˆ’ π‘˜, per ogni k>0.

Se 0 < 𝛼 < 1 π΄π‘Ÿπ‘’π‘Ž = 1 per 𝛼 = π‘’βˆ’1(1 + π‘˜) βˆ’ π‘˜ , purchΓ© sia 0 < π‘˜ < 1

π‘’βˆ’1 .

(4)

Per esempio se k=0.5 abbiamo la seguente situazione grafica:

3)

Dimostra che

𝑔(π‘₯) = π‘™π‘œπ‘” ( π‘˜π‘₯ 1 βˆ’ π‘₯)

Γ¨ la funzione inversa di f e tracciane il grafico. Prova inoltre che la suddetta funzione g Γ¨ crescente in tutto il suo dominio e che il grafico della funzione h, definita come

β„Ž(π‘₯) = 𝑓(π‘₯) + 𝑔(π‘₯) interseca l’asse x in un unico punto.

Intanto osserviamo che la funzione 𝑦 = 𝑓(π‘₯) = 1

1+π‘˜βˆ™π‘’βˆ’π‘₯ Γ¨ strettamente crescente, quindi Γ¨ invertibile. Per ricavare la funzione inversa dobbiamo esprimere x in funzione di y. 𝑦(1 + π‘˜ βˆ™ π‘’βˆ’π‘₯) = 1, 𝑦 + π‘˜π‘¦ βˆ™ π‘’βˆ’π‘₯ = 1, π‘’βˆ’π‘₯ =1 βˆ’ 𝑦 π‘˜π‘¦ , βˆ’π‘₯ = π‘™π‘œπ‘” ( 1 βˆ’ 𝑦 π‘˜π‘¦ ), π‘₯ = βˆ’π‘™π‘œπ‘” (1 βˆ’ 𝑦 π‘˜π‘¦ ) π‘₯ = π‘™π‘œπ‘” (1 βˆ’ 𝑦) βˆ’1 , π‘₯ = π‘™π‘œπ‘” ( π‘˜π‘¦ )

(5)

Essendo g simmetrica di f rispetto alla retta y=x, dal fatto che f Γ¨ strettamente crescente in tutto il suo dominio segue che anche g Γ¨ strettamente crescente in tutto il suo dominio. La proprietΓ  richiesta (g crescente in tutto il suo dominio) puΓ² anche essere verificata direttamente studiando il segno della derivata di g:

𝑔′(π‘₯) = 𝐷 (𝑙𝑛 ( π‘˜π‘₯ 1 βˆ’ π‘₯)) = π‘˜(1 βˆ’ π‘₯) βˆ’ π‘˜π‘₯(βˆ’1) (1 βˆ’ π‘₯)2 π‘˜π‘₯ 1 βˆ’ π‘₯ = π‘˜ (1 βˆ’ π‘₯)2 π‘˜π‘₯ 1 βˆ’ π‘₯ = 1 π‘₯(1 βˆ’ π‘₯)> 0 𝑠𝑒 0 < π‘₯ < 1 Ma g(x) Γ¨ definita per π‘˜π‘₯

1βˆ’π‘₯> 0, cioΓ¨ se 0 < π‘₯ < 1: quindi g Γ¨ crescente in tutto il suo

dominio.

Proviamo ora che il grafico della funzione

β„Ž(π‘₯) = 𝑓(π‘₯) + 𝑔(π‘₯) interseca l’asse x in un unico punto.

Le intersezioni con l’asse x i ottengono risolvendo l’equazione 𝑓(π‘₯) + 𝑔(π‘₯) = 0 che equivale a 𝑓(π‘₯) = βˆ’π‘”(π‘₯); i grafici di 𝑦 = 𝑓(π‘₯) 𝑒 𝑦 = βˆ’π‘”(π‘₯) si intersecano in un solo punto (fra 0 ed 1), come si puΓ² osservare dal grafico in cui sono rappresentate le due funzioni:

(6)

4)

Considerata, per π‘₯ ∈ ℝ, la funzione

𝐹(π‘₯) = ∫ 𝑓(𝑑)𝑑𝑑

π‘₯ 0

determina le equazioni dei suoi asintoti e traccia il grafico di 𝐹(π‘₯).

Riportiamo per comoditΓ  il grafico della funzione

𝑓(π‘₯) = 1

1 + π‘˜ βˆ™ π‘’βˆ’π‘₯ π‘˜ ∈ ℝ, π‘˜ > 0

Come giΓ  visto nel punto 2), una primitiva della f Γ¨ 𝑝(π‘₯) = log(1 + π‘˜ βˆ™ π‘’βˆ’π‘₯ ) + π‘₯

Quindi l’equazione della funzione F(x) puΓ² essere ricavata analiticamente: 𝐹(π‘₯) = ∫ 𝑓(𝑑)𝑑𝑑 π‘₯ 0 = [log(1 + π‘˜ βˆ™ π‘’βˆ’π‘‘ ) + 𝑑] 0π‘₯ = log(1 + π‘˜ βˆ™ π‘’βˆ’π‘₯ ) + π‘₯ βˆ’ log(1 + π‘˜) = = π‘™π‘œπ‘”1 + π‘˜ βˆ™ 𝑒 βˆ’π‘₯ 1 + π‘˜ + π‘₯ = 𝐹(π‘₯)

F(x) Γ¨ continua e derivabile su tutto R, quindi non possono esserci asintoti verticali. Vediamo se ci sono asintoti orizzontali o obliqui.

Notiamo che 𝐹′(π‘₯) = 𝑓(π‘₯) = 1

(7)

Vediamo cosa succede se π‘₯ β†’ βˆ’βˆž . limπ‘₯β†’βˆ’βˆžπΉβ€²(π‘₯) = limπ‘₯β†’βˆ’βˆž 1

1+π‘˜βˆ™π‘’βˆ’π‘₯ = 0

+: quindi puΓ² esserci asintoto orizzontale.

Risulta: lim π‘₯β†’βˆ’βˆžπΉ(π‘₯) = limπ‘₯β†’βˆ’βˆž[π‘™π‘œπ‘” 1 + π‘˜ βˆ™ π‘’βˆ’π‘₯ 1 + π‘˜ + π‘₯] : π‘“π‘œπ‘Ÿπ‘šπ‘Ž π‘–π‘›π‘‘π‘’π‘‘π‘’π‘Ÿπ‘šπ‘–π‘›π‘Žπ‘‘π‘Ž [+∞ βˆ’ ∞] Osserviamo che: π‘™π‘œπ‘”1+π‘˜βˆ™π‘’βˆ’π‘₯ 1+π‘˜ + π‘₯ = π‘™π‘œπ‘” 1+π‘˜βˆ™π‘’βˆ’π‘₯ 1+π‘˜ + π‘™π‘œπ‘” 𝑒 π‘₯ = π‘™π‘œπ‘”1+π‘˜βˆ™π‘’βˆ’π‘₯ 1+π‘˜ βˆ™ 𝑒 π‘₯ = π‘™π‘œπ‘”π‘’π‘₯+π‘˜ 1+π‘˜ β†’ β†’ π‘™π‘œπ‘” π‘˜

1+π‘˜ se π‘₯ β†’ βˆ’βˆž. Quindi se π‘₯ β†’ βˆ’βˆž abbiamo l’asintoto orizzontale 𝑦 = π‘™π‘œπ‘” π‘˜ 1+π‘˜ .

Studio di 𝑭(𝒙) = ∫ 𝒇(𝒕)π’…π’•πŸŽπ’™

Possiamo dedurre un grafico qualitativo di F da quello di 𝑓(π‘₯) = 1

1+π‘˜βˆ™π‘’βˆ’π‘₯ .

Se x=0 risulta F(x)=0. Se x>0 F(x) Γ¨ positiva, crescente ed ha per π‘₯ β†’ +∞ l’asintoto obliquo di equazione: 𝑦 = π‘₯ βˆ’ log(1 + π‘˜).

Se x<0, F(x)<0 (si osservi l’area compresa tra f e l’asse x).

∫ 𝑓(𝑑)𝑑𝑑0π‘₯ = βˆ’ ∫ 𝑓(𝑑)𝑑𝑑π‘₯0 = βˆ’π΄π‘Ÿπ‘’π‘Ž(π‘‘π‘Ÿπ‘Ž 𝑖𝑙 π‘”π‘Ÿπ‘Žπ‘“π‘–π‘π‘œ 𝑑𝑖 𝑓 π‘‘π‘Ž π‘₯ < 0 π‘Ž 0 𝑒 π‘™β€²π‘Žπ‘ π‘ π‘’π‘₯) e siccome tale area, positiva, va decrescendo, il suo opposto va crescendo: quindi F Γ¨ crescente anche per x<0: d’altronde la sua derivata Γ¨ f(x), che Γ¨ sempre positiva.

Abbiamo giΓ  detto che per π‘₯ β†’ βˆ’βˆž F ha l’asintoto orizzontale 𝑦 = π‘™π‘œπ‘” π‘˜

1+π‘˜ < 0 .

Analizziamo la derivata seconda di F:

𝐹′′(π‘₯) = 𝑓′(π‘₯) > 0 π‘π‘’π‘Ÿ π‘œπ‘”π‘›π‘– π‘₯ ∢ la concavitΓ  del grafico di F Γ¨ sempre verso l’alto.

Questo il grafico qualitativo di F (abbiamo posto π’Œ = 𝟎. πŸ“πŸ–):

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