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Milano 2100. Urban Regeneration in a Future Perspective

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Academic year: 2021

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ARCHITETTURA INGEGNERIA SCIENZE TECNOLOGIA STUDI E PROGETTI 46 978-88-916-3877-9 € 32,00 564

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Progettare in vivo

la rigenerazione urbana

a cura di Eugenio Arbizzani Eliana Cangelli Laura Daglio Elisabetta Ginelli Federica Ottone Donatella Radogna

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Collana STUDI E PROGETTI

direzione redazione

a cura di

Eugenio Arbizzani, Eliana Cangelli, Laura Daglio, Elisabetta Ginelli, Federica Ottone, Donatella Radogna

redazione

Laura Daglio

Giovanni Castaldo

Il libro è stato sottoposto a . ISBN 978-88-916-3877-9

© Copyright degli autori Pubblicato da Maggioli Editore

47822 Santarcangelo di Romagna (RN) • Via del Carpino, 8 Tutti i diritti sono riservati.

Finito di stampare nel mese di febbraio 2020 da Maggioli Spa - Santarcangelo di Romagna (RN)

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5

7 Presentazione,

11 La strategia di valorizzazione di Enpam Real Estate,

Saggi

15 Re-Live: il progetto tecnologico ambientale per la rigenerazione urbana,

21 Il contesto di progetto,

33 Natura e città. Un rapporto in evoluzione,

39 Sistemi costruiti in via di sviluppo,

43

49 Trasfusioni urbane. Tecnologie per la rigenerazione del costruito,

55 Rigenerazione e Tecnologia.Valutare l’attitudine alla trasformazione,

59

67 Rigenerazione urbana clima-adattiva,

73 Comunità di innovazione e apprendimento. Un metodo di insegnamento basato sul progetto per la formazione del XXI secolo,

Progetti 81

93 Un per Rogoredo.

103 . Processi dinamici e azioni evolutive per la rigenerazione urbana.

113 Sviluppo incrementale e inclusiva per la rigenerazione urbana.

123 Vivere alla quota zero.

131 delle Cascine.

139 Oltre la rigenerazione urbana. Per un futuro di lunga durata.

147 Rogoredo L· . Un progetto di connessione urbana.

155 . Dispositivo generativo per alloggi temporanei personalizzati.

163 Re_Developement Energy Sustainability Innovation Governance Network.

171 Connessioni materiali e immateriali per l’integrazione tra verde urbano, , produzione e servizi.

179 Milano 2100. Urban Regeneration in a Future Perspective.

187 Scarto vs Risorsa. Proposte per la rigenerazione dei residui urbani.

195 Re-Public. Building Public Spaces by Connections.

203 Global for local. Milano Digital District: call for design.

211 Un approccio progettuale per la rigenerazione sostenibile.

219 Postfazione,

(7)
(8)
(9)

179

Abstract

Tutor Sr P. Marrone (Università degli Studi Roma Tre); C. Piferi (Università degli Studi di Firenze)

Tutor Jr F. Orsini (Università degli Studi Roma Tre); V. Santi (Università degli Studi di Firenze)

Team M. Demurtas (Università degli Studi di Sassari); E. Belardi, M. G. Giardinelli, A. Sichi (Università degli Studi di Firenze)

Consultant P. Felli (Università degli Studi di Firenze); A. Monsù Scolaro (Università degli Studi di Sassari)

Milano 2100. Urban Regeneration in a Future Perspective

Team ROFISS(ati)

Topics and Keywords

funzionali; gestione dei materiali da demolizione

Ambito scalare di intervento

comparto urbano

Approccio metodologico

analisi socio-economiche; previsioni di lungo periodo; proposte metaprogettuali Indicatori quantitativi Caratteri urbani • -35% • volumetria di progetto -34% • rapporto di copertura 0,09 mq/mq78.000 mq

Servizi per la collettività Servizi per la produzione Commerciale Demolizione

Interventi sull’esistente

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180

Fig.1 - Milano 2100: obiettivi, metodologia progettuale, strategie di intervento

Fig.2 - Riferimenti progettuali

Centralità del progetto architettonico

La qualità della vita in un contesto è direttamente influenzata anche dalla qualità del progetto, a scala urbana, di quartiere o di edificio

MILANO

2.100

OBIETTIVI

Miglioramento della qualità della vita

Migliorare la percezione che i soggetti hanno della loro possibilità di usare al meglio le disponibilità, economiche e

culturali presenti nella vita quotidiana Nuova immagine di cittàNuovo modo di concepire la città attraverso riuso, riciclo e rinnovamento, contrastando il consumo dei suoli liberi, l’abbandono di edifici in disuso e il degrado fisico

Dinamismo rispetto al cambiamento

Architetture metaboliche, che creano una forma di adattamento attivo al contesto in trasformazione intorno ad esse

Riqualificazione urbana

Recuperare e riqualificare il patrimonio edilizio esistente, soprattutto nelle periferie più degradate

Connessione

Una città che possa connettere luoghi e persone

Globalità

Una città che guardi al futuro con uno sguardo totalizzante delle necessità degli esseri umani e dell’ambiente

Replicabilità

Proposta di progetto i cui fondamenti possano essere replicabili in altri contesti urbani promuovendo le stesse finalità.

Integrazione dei sistemi di industria 4.0

Incrementare gli aspetti legati allo Smart Product, Smart Service e Smart Energy, applicandoli al riciclo e riuso dei rifiuti edili

STRATEGIE DI INTERVENTO METODOLOGIA PROGETTUALE Nuove vie di comunicazione Nuove tipologie e dimensioni di mobilità Creazione di spazi collettivi

Spazi aperti, piazze, giardini e orti urbani; spazi di socializzazione e produzione collettivi, interni agli edifici

Soluzioni per l’abitare flessibili e adattabili

Living units modificabili e modulabili sulla base delle esigenze dell’utenza e nel tempo in base all’evolvere dei bisogni

Futuri scenari ICT

Connessione virtuale con persone e spazi; modalità alternative di comunicazione, di studio e lavoro

Monitoraggio ambientale e energetico

Affronta criticità ambientali, partendo dalla tutela del suolo, dal recupero delle acque meteoriche, dalla creazione di energia e riscaldamento

Autorigenerazione

Una città che parte dai luoghi più abbandonati mettendoli al centro del processo di rinascita

Inclusività

Una città che si adatta ai cambiamenti sociali con soluzioni concrete e ricadute dal punto di vista sociale e delle politiche lavorative

Attrattività

Una città che inviti a sperimen-tare esperienze soprattutto attraverso lo sviluppo creativo dei vuoti urbani.

Circolarità delle risorse

Utilizzo e riuso delle risorse all’interno di un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo

Resilienza

Attitudine dell’adeguarsi ai cambiamenti in atto, capacità di modificarsi progettando risposte sociali, economiche e ambientali innovative per resistere nel lungo periodo alle sollecitazioni dell’ambiente e della storia

Riuso e riciclo di materiale edile Infrastruttura dinamica

Fornisce servizi attraverso il monitoraggio delle esigenze, la gestione dei processi e il miglioramento delle prestazioni

(11)

181

dei requisiti ambientali il recupero dell’esistente e delle aree com-promesse quale strategia prioritaria in caso di nuova costruzione.

La città di Milano dal punto di vista della rigenerazione si sta im-ponendo per il taglio qualitativo e per il grado di innovazione delle scelte che vengono fatte sulla base di modelli di sviluppo basati sulla sostenibilità ambientale e sulla qualità urbana (Maran, 2018).

Secondo un approccio circolare alle costruzioni, questo comples-risparmio di risorse, eventualmente ottenuto dal recupero e riuti-lizzo della materia componente.

-nimento della struttura portante e della eventuale possibilità di reimpiego della materia costituente in processi di o di è stato svolto un calcolo della materia incorporata negli Partendo dal volume dei materiali demoliti, attraverso l’utilizzo

dei dati dell’eco-inventario - ICE,

considerando la fase , il calcolo permette di

valutare l’ (EE) complessivamente incorporata

nei materiali preesistenti, distinta per tipologia di elementi tecnici. Questa valutazione ha inoltre permesso di presupporre la possibi-lità di:

-menti (solai intermedi, di base e di copertura); •

e in vetro) e le tramezzature (per la quota parte di inerte);

• dismettere le parti che non potranno in alcun modo rientrare in processi di recupero o riciclo di parti o di materia disponibile (in guaine impermeabilizzanti, ecc.).

Il progetto presuppone la possibilità di recupero e riutilizzo di materiali e componenti provenienti da attività di demolizione e

di-, oltreché un proattivo processo di trasferimento tecnologico (agli operatori della dell’aumento del recupero e riutilizzo di scarti, sottoprodotti e ma-teriali “ ” in base all’approccio

di individuare possibili innovazioni e miglioramenti che riduca-no gli impatti ambientali e l’uso di risorse, coerenti con i recenti orientamenti di economia circolare sviluppati anche in ambito eu-una banca di materiali (come nel caso di BAMB “

Obiettivi e strategie dell’intervento

Il progetto emerge come addizione di due macro-categorie di ri-ferimenti: da una parte le analisi di carattere ambientale, sociale

-ci esistenti; dall’altra la creazione di un modello di infrastruttura dinamica altamente tecnologica, replicabile a scale e in contesti

-1

-zonte temporale perché basato su scenari futuri; nel suo oriz-zonte spaziale, perché le variazioni ambientali, sociali ed economiche -rette sull’area di progetto.

I principali obiettivi sono stati la volontà di riproporre forte-mente la centralità del progetto, inteso nella sua intrinseca natura alle diverse scale dello stesso progetto attraverso un processo di indagine iterativo che, tramite repentini e ripetuti passaggi tra la scala tecnologica e quella urbana, prova a dare risposte al QEA; territoriale e sociale, tale da apportare un miglioramento della qua-lità di vita nell’ottica dell’economia circolare del territorio.

Non ultimo l’obiettivo di portare agli estremi le potenzialità connessa con il resto del mondo e autonoma dal punto di vista del-le risorse, lavorando su architetture metaboliche, caratterizzate dal dinamismo rispetto al cambiamento intorno ad esse.

-tegie di intervento volte a restituire un’immagine nuova di città, tra le quali:

a) adozione di scelte di Autorigenerazione del tessuto urbano; b) promozione della connessione;

c) scelte volte all’Attrattività dei luoghi; d) progetti mirati all’Inclusività;

e) attenzione alla Globalità del progetto; f) aspetti legati alla Resilienza;

g) scelte volte alla Replicabilità; h) circolarità delle risorse;

i) integrazione dei sistemi di Produzione (Industria 4.0).

Metodologia

Rigenerare l’esistente è oggi una necessità riconosciuta anche da recenti normative internazionali ( - GPP, European Commission 2003) e nazionali (Criteri Ambientali Minimi - CAM). In particolare i CAM indicano come primo punto

(12)

182

Fig.3 -

”) che hanno già incorporato Energia (espressa in In ottica LCA, questo secondo indicatore misura in particolare la quantità di riferita ai processi già svolti di produ-potenziale di emissioni in atmosfera di gas climalteranti, grazie al oppure dei materiali costituenti.

La proposta tiene conto da un lato, del riutilizzo dei materiali edi-li di risulta dalle demoedi-lizioni svolte e, dall’altro, degedi-li scenari di

potranno apportare al luogo e al progetto stesso.

L’approccio teorico viene testato sul caso studio, al quale si applica l’Infrastruttura dinamica, sulla base dell’esperienza della Serpentine Gallery di Ishigami che permette di alterare il carattere dell’esistente, rendendolo adeguato al Quadro Esigenziale Ampli-profondo processo di rigenerazione, lavora su arco temporale va-riabile e su molteplici livelli spaziali, e si integra con gli interventi

-nessione orizzontale e integrazione tra le parti.

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183

delle nuove tecnologie diventando al contempo:

• strumento di monitoraggio ambientale ed energetico in quanto trattamento e conservazione delle acque meteoriche, la creazione di energia elettrica e il riscaldamento acque sanitarie tramite pan-nelli fotovoltaici e connettori solari);

• generatrice di spazi collettivi siano essi aperti, (piazze, giardini

-po in base al mutare delle esigenze (“ ”);

-verse da quelle canoniche, perché dedicate a nuove tipologie e a nuove dimensioni di mobilità;

• portatrice di elementi virtuali e strumenti ICT di scenari futuri che garantiscano modi alternativi di comunicazione, di studio e di lavoro.

futuristi di Depero e Sant’Elia, le visioni provocatorie tra gli anni -rentine (Acocella, 2016) (Archizoom, Remo Buti, 9999, Superstu-dio, UFO, Zziggurat, ecc.), le visioni contemporanee distopiche2,

le immagini contaminate dalla tecnologia del futuro come in “Le mani sulla città” di Francesco Rosi o “Blade Runner” di Ridley Scott, hanno fortemente inciso sulle scelte progettuali. È inoltre stata presa a riferimento tutta quella parte di letteratura, princi-palmente di matrice anglosassone, che esplora le conseguenze dei cambiamenti climatici (denominata -verso descrizione di scenari apocalittici di sopravvivenza umana3 .

-urbana. Sulla base dei risultati di queste analisi si è deciso di: •

-•

-e d-emolir-e tutt-e l-e partizioni int-ern-e, i tamponam-enti opachi -e tra-Il progetto degli spazi aperti cerca di dare una risposta alle esi-genze degli utenti in simbiosi con il progetto architettonico del costruito. Suolo totalmente libero e assenza di servizi, cambia-mento climatico e ambientale, mancanza di spazi di socializza-zione e di relasocializza-zione, nuovo panorama socio-culturale e mutazioni

economiche sono alcune delle problematiche che il progetto degli spazi aperti cerca di risolvere attraverso un lavoro a volume zero. Il progetto dello spazio aperto cerca di trasformare questi limiti in potenzialità, ragionando sul concetto del processo metabolico, inteso come un sistema processuale capace di digerire gli scarti prodotti e trasformarli in nuove risorse di progetto, e sul concetto di urbanizzazione debole, ovvero di un sistema dove l’urbaniz-nel tempo capaci di trasformare eventi negativi in nuova energia vitale, costruendo un sistema anti-fragile.

spazi di socialità mutevoli, , spazi produttivi per l’in-dustria 4.0, nuovi orti urbani e agrumeti, vasche di laminazione,

-ch’essi con prodotti provenienti dalla demolizione.

Il progetto ha previsto di ricomporre, in un’ottica contempora-nea, nuove residenzialità (temporanee, per single, di emergenza), mediante moduli abitativi. La necessità di mantenere lo scheletro ” all’interno delle campate lasciate libere.

L’inserimento dei moduli abitativi partirà dal secondo piano fuori terra, lasciando liberi il piano terra e il primo, sia per creare maggiore permeabilità tra gli spazi aperti a terra, sia come sal-vaguardia dei futuri possibili allagamenti delineati dalle visioni

-e all’int-erno d-egli st-essi, -e di far-e in modo ch-e vasch-e d’acqua, unitamente alla progettazione di giardini tematici e parchi urbani, possano creare microambienti stimolanti per la socializzazione e il relax.

per le singole , ma di lasciare aperti gli scenari funzio-nali. Vengono proposte abitazioni destinate a utenze appartenenti a

-ni e per studenti, per giova-ni lavoratori e per giova-ni nuclei fami-liari, alternando le a spazi di socializzazione comuni, a laboratori e attività di produzione artigianale.

Ciascuna cella abitativa, costituita da zona notte, zona soggior-no e servizio igienico, è pensata per la vita strettamente privata mentre tutte le funzioni sociali sono demandate agli spazi che si vengono a creare tra i vari moduli.

Strutturalmente si compone di due parallelepipedi, uno traspa-rente e uno opaco, inseriti l’uno dentro l’altro. La scatola vetra-ta sormonvetra-ta quella opaca ed è in grado di scorrere esternamente permettendo di incrementare lo spazio in funzione delle necessità. La parte opaca è costituita da pannelli di calcestruzzo alleggerito

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184

Fig.4 - Vista a volo d’uccello e sezione del progettuale

ottenuti dal processo di frantumazione e riciclaggio di vari compo-nenti recuperati dalle demolizioni dei tamponamenti: calcestruzzo, inerti, laterizio. La parte vetrata invece è ottenuta dal recupero in-tegrale del vetro esistente. In questo modo, per ciascuna unità, è possibile recuperare il 70% del materiale che costituisce la parte opaca e il 100% del vetro demolito.

Per quanto concerne l’infrastruttura dinamica, ad essa vengo-no demandate tutte le funzioni di resistenza attiva ai cambiamenti climatici, sociali e tecnologici, tutti gli aspetti riguardanti la clima-tizzazione, la fornitura di energia e di acqua, il comfort indoor ecc. -soriale che integra i sistemi di produzione e di trasformazione

dell’energia, i sistemi delle connessioni e dei trasporti, i sistemi di monitoraggio ambientale, i sistemi di riciclo dei materiali e dell’acqua piovana. L’infrastruttura orienta anche la gerarchia de-condivisione reale o virtuale e allo scambio tra individui.

Questa infrastruttura è costituita da una maglia reticolare spazia-le metallica vetrata; si appoggia puntualmente a terra ripiegandosi terra possa essere completamente svuotato. È la stessa infrastrut-tura che crea percorsi protetti che permettono l’accesso all’interno che si vengono così a creare riescono a ricucire il territorio verso

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la città e verso lo scalo ferroviario attraverso propaggini che oltre-passano la ferrovia o che vi si incuneano al di sotto.

La struttura crea anche degli spazi semi-ipogei andando a sca -gio dei suoli. Liberando il piano terra si creano spazi protetti che vengono dedicati alla coltura del verde urbano. Il progetto prevede inoltre che la vegetazione possa nel tempo appropriarsi dell’in-frastruttura stessa, creando un organismo vegetale verticale che nella struttura stessa trovi il suo appoggio. Questa infrastruttura elementi generati dalla tecnologia attuale ma anche dall’evoluzio-ne delle stesse tecnologie che andranno a creare condizioni abitati-ve ancora più innovatiabitati-ve e attualmente inaspettate. Leghe leggere oscuranti e isolanti, calcestruzzi e pietre trasparenti, materiali au-topulenti, sono solo alcuni dei materiali e delle tecnologie costrut-tive attualmente oggetto di studio e parzialmente utilizzate in ar-chitettura che potrebbero essere ulteriormente sviluppate in futuro.

Conclusioni

A conclusione del workshop è stato scelto di rappresentare uno soluzioni possibili. Il risultato formale, geometrico, organico, de-strutturato può variare in funzione del tempo e dell’evoluzione tec-nologica, ma anche del sito dove l’intero processo di rigenerazione potrebbe avere atto ipotizzando una città quale sistema neuronale e declinabile secondo una duplice accezione.

La prima riguarda l’idea di una città che vive e si sviluppa grazie alla connessione tra le parti, in un continuo scambio che coinvolga tanti centri funzionali che possono funzionare individualmente o collettivamente come un sistema.

La seconda riguarda strettamente la forma del neurone stesso. La nuova infrastruttura dinamica è intesa come la guaina mielinica del neurone che avvolge e protegge gli assoni, delimitando la cel-lula, separandola dall’ambiente esterno e regolandone gli scambi di elementi e sostanze chimiche con esso. Gli spazi aperti, i per-corsi, le connessioni e le sono elementi puntuali che sinapsi.

Note

1.

-svigne-il-paesaggio-viene-prima-di-tutto-anche-dellarchitettura-.htm. 2. Riferimenti letterari, oltre ai classici “Un mondo nuovo” di Aldous

Huxley, “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury, “1984” di George Orwell, molte opere di Michel Houellebecq, non ultimo “Sottomissione”.

Acocella, A. (2016),

, Quodlibet, Macerata.

Brugellis, P., Pettena, G. and Salvadori, A. (eds) (2017), , Quodlibet, Macerata.

Giebeler, G. and Kahlfeldt, P. (2009), “Il costruire come work in pro-(eds),

, UTET, Torino, pp. 16-19.

Maran, P. (2018), “Una metropoli in trasformazione”, , vol.

111, pp. 26-31.

Mercogliano, P., Montesarchio, M. and Barbato, G. (2017), “Il futuro

del clima in Italia. Proiezioni al 2050”, , vol. 2, pp. 219-225.

Monsù Scolaro, A. (2018), “Embodied energy e prestazione residua:

misurare il valore ambientale dell’esistente”, , vol. 16, pp. 226-234.

Piguet, E. (2017), “Migrazione, ambiente, cambiamento climatico”, , vol. 1, pp. 11-18.

Construction”, , vol. 4, pp. 266-294.

3. Alcuni riferimenti letterari sono “Il mondo sommerso” di J.G. Bal-lard, “Far North” di Marcel Theroux, “Solar” di Ian McEwan e “Odds against Tomorrow” di Nathaniel Rich. Tra le opere italiane possiamo citare “Qualcosa, là fuori” di Bruno Arpaia, che racconta l’Italia in le persone tentano di scappare per raggiungere la Scandinavia, unico luogo in cui il clima è rimasto ancora adatto all’insediamento umano.

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