LA FIABA
1) COS’È (=definizione) La fiaba è un racconto fantastico , ricco di elementi meravigliosi, come fate, streghe, maghi, esseri buoni e cattivi con poteri straordinari. Ha origini antichissime, come NARRAZIONE ORALE, tramandata di generazione in generazione e appartiene alla tradizione popolare.
2) Tipi: ESISTONO DUE TIPI PRINCIPALI DI FIABE: - LE FIABE DI MAGIA
- LE FIABE SULL’ASTUZIA E SULLA STUPIDITÀ
CARATTERI O ELEMENTI DELLA FIABA
Tutte le fiabe del mondo presentano delle somiglianze, ad esempio, predomina il fantastico, il magico.
Il narratore è onnisciente: conosce già tutta la vicenda della storia
La struttura narrativa è complessa, ma solitamente può essere semplificata secondo questo schema:
1. introduzione con situazione iniziale di equilibrio (spesso negativa) 2. rottura dell’equilibrio: una sventura o un imprevisto spezzano l’equilibrio
3. sviluppo della vicenda (svolgimento): allontanamento del protagonista, sue prove 4. ritorno dell’equilibrio (obiettivo raggiunto e ritorno alla situaz. di benessere iniziale) 5. conclusione con lieto fine e premio (si realizzano le attese del protagonista: nozze del
principe / della principessa = proiezione del desiderio di avanzamento sociale; il bene trionfa sul male)
La struttura (organizzazione e sviluppo) della storia è divisa in CONTENUTI RICORRENTI O SITUAZIONI TIPICHE, CHIAMATE FUNZIONI , studiate nell’Ottocento dal russo Vladimir PROPP, CHE DEVONO SEGUIRE UN ORDINE DI SUCCESSIONE PRECISO
Il sistema dei personaggi. Ci sono personaggi sia umani verosimili (es.: fanciulle povere, umili
contadini…), sia personaggi impossibili, immaginari, inverosimili, magici (orchi, fate, piante o animali parlanti…), ma tutti sono DESCRITTI IN MODO GENERICO, indicandone solo la categoria
I PERSONAGGI RICOPRONO RUOLI FISSI , CON CARATTERISTICHE PRECISE E SVOLGONO CIASCUNO 1 FUNZIONE O COMPITO: i ruoli principali interpretati dai personaggi sono SETTE, non sono dunque molti e non sempre sono tutti presenti nella stessa fiaba:
Il protagonista-eroe è il protagonista della storia, con qualità positive; deve affrontare delle prove, compiere delle imprese per raggiungere l’oggetto del suo desiderio e trionfare;
Il falso eroe prende con l’inganno il posto dell’eroe. Possono essere i fratelli, il patrigno o la matrigna, esseri fantastici con poteri magici, ecc.;
Il donatore dà all’eroe uno/più mezzi magici, o un consiglio, per superare le prove; a volte coincide con l’aiutante;
L’aiutante aiuta l’eroe nel viaggio e nelle prove, magari dopo averlo proprio messo alla prova;
Il mandante affida all’eroe una missione, un compito da compiere; in genere determina la partenza dell’eroe per cercare qualcuno o qualcosa. Può essere un re, un padre, una mamma, un capo, ecc.;
L’antagonista è negativo, nemico dell’eroe, lo ostacola con cattiveria e tenacia (ostinazione) nella sua azione. Può essere una strega, una matrigna, un drago, ecc.;
La persona ricercata è la persona che l’eroe deve ritrovare o liberare.
L’epoca (il tempo) e i luoghi sono indicati in modo generico, imprecisato. L’ambiente è popolare, ossia descrive la vita della povera gente e come il popolo immaginava fossero sovrani e principesse
sono raccontati sia fatti sia verosimili, che impossibili e immaginari intervengono oggetti magici (es.: bacchetta)
il mondo è sempre diviso in due, fra buoni e cattivi , fra bene e male si presentano motivi ricorrenti
c’è sempre un lieto fine c’è sempre una morale
Il linguaggio è quello del narratore del popolo: è semplice, un po’ sgrammaticato, con espressioni di tipo comune, modi di dire e formule popolari.
Sono presenti: descrizioni dialoghi
formule fisse o ripetizioni (“C’era una volta”, “In un paese lontano”, “Cerca, cerca…”, “Cammina, cammina…”, “E vissero felici e contenti”, “Così visse felice e contento”…
“triplicazioni” (si racconta più volte lo stesso fatto, con poche varianti, per allungare la storia e il mistero formule magiche (“Apriti Sesamo”…)
filastrocche inserite nella narrazione es.: “Ucci ucci
qui c’è puzza di cristianucci o ce n’è o ce n’è stati o ce n’è di rimpiattati”
voci verbali (presente indicativo nel dialogo; imperfetto indicativo per le descrizioni di personaggi, ambienti, azioni abituali, passato remoto per le azioni)
Esistono fiabe d’autore del passato e di oggi
AUTORI
Dall’ambiente arabo: Le mille e una notte (introdotte XVIII sec. in Italia)
Nel XVII secolo (Seicento), in Francia, CHARLES PERRAULT scrisse I racconti di Mamma l’Oca, ispirandosi a motivi popolari. Fra le sue fiabe più conosciute si ricordano: La bella addormentata nel bosco, Cappuccetto Rosso, Il gatto con gli stivali, Cenerentola, Barbablù. Nell’Ottocento (XIX sec.) i fratelli tedeschi Jacob e Wilhelm Grimm raccolsero molte fiabe
popolari tedesche nel volume “Saghe germaniche”.
Nel XIX secolo (Ottocento), in Danimarca, HANS CHRISTIAN ANDERSEN rielaborò molte fiabe popolari e ne scrisse di nuove. Fra le più conosciute si citano: La principessa sul pisello e Il brutto anatroccolo. Sempre nell’Ottocento, un altro scrittore fu il russo Aleksandr Nikolaevič Afanasev’ev.
Nel XX secolo (Novecento) lo scrittore italiano Italo Calvino ha raccolto fiabe italiane popolari nel libro “Fiabe italiane” (1956).