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MERCATI AZIONARI 2 MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY 7 VARIABILI MACROECONOMICHE 9

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20 SETTEMBRE 2022

Direzione Financial Advisory | Markets Strategy

MERCATI AZIONARI 2

MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY 7

VARIABILI MACROECONOMICHE 9

SOTTO I RIFLETTORI 11

Inflazione USA: in calo, ma meno delle attese

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MERCATI AZIONARI

I mercati mondiali hanno messo a segno una performance negativa nell’ultima settimana: l’indice MSCI World ha registrato un ribasso del 4,2%.

Negli Stati Uniti, il Nasdaq e l’S&P 500 hanno chiuso in perdita rispettivamente del 5,5% e del 4,8%, e il Dow Jones in flessione del 4,1%. Le azioni hanno subito il maggiore calo settimanale in tre mesi, a causa dell’intensificarsi dei timori di inflazione e dei rendimenti obbligazionari che a breve termine hanno raggiunto i livelli visti l’ultima volta nel 2007. L’indice S&P 500 ha registrato il suo più grande calo settimanale da metà giugno e ha toccato il punto più basso su base intraday da metà luglio. I titoli growth sono andati peggio, con il Nasdaq Composite, ad alto contenuto tecnologico, che ha perso quasi il 5,5%.

In Europa, i mercati azionari hanno perso terreno a causa dei segnali di un peggioramento economico. In termini di valuta locale, l’indice paneuropeo STOXX Europe 600 ha chiuso in ribasso del 2,9%. L’indice DAX della Germania è scivolato del 2,7%, l’indice francese CAC 40 ha perso il 2,2% e l’indice FTSE 100 del Regno Unito è sceso dell’1,6%. L’indice FTSE MIB italiano ha chiuso in modo pressoché piatto. Il sentiment economico in Germania è stato peggiore del previsto a settembre a causa delle preoccupazioni per la carenza e l’aumento di energia che potrebbe assottigliare i margini delle imprese tedesche. Il conglomerato britannico Associated British Foods, con il suo marchio di moda Primark si trova alle prese con il peggioramento dei costi e con clienti sempre più cauti che devono affrontare una stretta sul reddito. Da un punto di vista bottom-up continua l’operazione in casa Porsche – Volkswagen che partirà giorno 29 settembre.

In Asia, i mercati azionari giapponesi hanno chiuso la sessione in area negativa, con l’indice Nikkei 225 in calo del 2,3% e il TOPIX in calo dell’1,4%. Il governo giapponese ha annunciato che abbandonerà il divieto Covid relativo all’ingresso dei turisti individuali e rimuoverà il limite agli arrivi internazionali giornalieri nel Paese. I mercati azionari cinesi sono scesi poiché la debolezza della valuta e i dati immobiliari al ribasso hanno oscurato la produzione industriale sorprendentemente forte e gli indicatori delle vendite al dettaglio. L’indice Shanghai Composite è crollato del 4,2% e l’indice blue chip CSI 300, che replica le maggiori società quotate a Shanghai e Shenzhen, è sceso del 3,9% nel suo più grande calo settimanale in due mesi.

Indici azionari Div.* Valore 2020 2021 1 anno Ytd Ytd € 1 sett.

MSCI ACWI ESG Leaders USD 1.551 14,1% 19,1% -20,2% -22,9% -12,2% -4,3%

MSCI ACWI USD 598 14,3% 16,8% -18,7% -20,8% -9,9% -4,1%

S&P 500 ESG Leaders Index USD 327 19,3% 29,6% -13,8% -20,1% -9,1% -5,0%

S&P 500 INDEX USD 3.873 16,3% 26,9% -13,4% -18,7% -7,5% -4,8%

NASDAQ COMPOSITE USD 11.448 43,6% 21,4% -24,6% -26,8% -16,7% -5,5%

S&P/TSX COMPOSITE CAD 19.386 2,2% 21,7% -5,9% -8,7% -1,0% -2,0%

S&P/ASX 200 INDEX AUD 6.739 -1,5% 13,0% -9,7% -9,5% -5,2% -2,2%

NIKKEI 225 JPY 27.568 16,0% 4,9% -9,1% -4,3% -12,8% -2,3%

MSCI Europe ESG Index   78 -1,7% 22,0% -13,2% -17,1% -17,1% -2,7%

MSCI EUROPE EUR 137 -5,4% 22,4% -10,9% -15,2% -15,2% -2,8%

DAX INDEX EUR 12.741 3,5% 15,8% -18,6% -19,8% -19,8% -2,7%

CAC 40 INDEX EUR 6.077 -7,1% 28,9% -8,2% -15,0% -15,0% -2,2%

FTSE MIB INDEX EUR 22.111 -5,4% 23,0% -14,8% -19,1% -19,1% 0,1%

IBEX 35 INDEX EUR 7.985 -15,5% 7,9% -8,6% -8,4% -8,4% -0,6%

FTSE 100 INDEX GBP 7.237 -14,3% 14,3% 3,0% -2,0% -6,1% -1,6%

MSCI EM ESG LEADERS USD 1.169 17,9% -3,6% -28,9% -26,1% -15,9% -3,0%

MSCI EMERGING MARKET USD 944 15,8% -4,6% -26,1% -23,4% -12,8% -2,7%

MSCI AC Asia Ex-JP ESG Lead. USD 1.357 26,0% -4,2% -28,1% -25,6% -15,4% -3,1%

MSCI AC ASIA x JAPAN USD 606 22,5% -6,4% -25,8% -23,3% -12,7% -2,7%

SHANGHAI COMPOSITE CNY 3.126 13,9% 4,8% -13,3% -14,1% -11,1% -4,2%

HANG SENG INDEX HKD 18.762 -3,4% -14,1% -23,9% -19,8% -9,4% -3,1%

S&P BSE SENSEX INDEX INR 58.841 15,8% 22,0% -0,5% 1,0% 7,4% -1,6%

MSCI EM LATIN AMERICA USD 2.124 -16,0% -13,1% -10,8% -0,3% 13,5% -4,0%

BRAZIL IBOVESPA INDEX BRL 109.280 2,9% -11,9% -4,0% 4,3% 24,0% -2,7%

S&P/BMV IPC MXN 46.770 1,2% 20,9% -10,4% -12,2% 1,9% -0,6%

MSCI BRIC USD 258 15,4% -13,0% -29,6% -24,5% -14,1% -3,8%

MOEX 10 INDEX RUB 4.334 0,6% 8,3% -28,7% -25,5% 3,3% 2,2%

MSCI EM. MK EUROPE USD 74 -15,9% 9,1% -80,0% -78,1% -75,1% -2,8%

FTSE/JSE AFRICA TOP 40 ZAR 60.014 7,0% 23,3% 5,1% -10,5% -8,2% -3,4%

* divisa in cui viene calcolato il rendimento dell'indice - Dati aggiornati al 16/09/2022

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MERCATI AZIONARI - SETTORI

Nel corso dell’ultima ottava i diversi settori dei principali mercati azionari sviluppati hanno reagito all’adeguamento delle aspettative degli investitori per le prossime mosse della Fed.

Il mercato statunitense ha guidato il ribasso con tutti i settori legati alle prospettive di crescita future fortemente penalizzati.

L’Europa ha seguito, seppur meno impattata grazie alla diversa composizione del mercato stesso.

Nel Vecchio Continente, l’Information Technology ha perso oltre il 6%, con i titoli che hanno perso tra il 3% e il 12%.

Le aspettative di stretta monetaria da parte della BCE hanno avuto un effetto opposto tra Finanziari (+0,6%) e Real Estate (-4,2%). Gli investitori sono tornati a comprare i bancari e gli assicurativi in considerazione del miglioramento delle prospettive di redditività in un contesto di tassi più alti. Il settore immobiliare invece è stato penalizzato in virtù della correlazione negativa con i rialzi dei tassi e il potenziale impatto di un forte rallentamento economico.

Oltre ai finanziari, i settori più difensivi, Staples (-1,7%) e Utilities (-1,9%), sono riusciti a contenere le perdite.

Sul mercato statunitense, l’impatto della revisione delle aspettative è stato più massivo e generalizzato con le vendite che hanno investito, oltre all’IT, anche Communication Services (-6,4%) e Consumer Discretionary (-4,2%), settori notoriamente Growth.

Il possibile impatto dei rialzi della Fed sulla crescita economica statunitense ha portato gli investitori a vendere anche settori ciclici come Materials (-6,7%), già penalizzati dalla riduzione del prezzo di diverse materie prime. Medesimo impatto sugli Industriali (-6,4%), penalizzati anche dal profit warning e revisione delle guidance da parte di FedEx e relativo impatto sugli altri operatori (FedEx -23%, United Parcel service -11%, Expeditors International of Washington -10%).

Come in Europa, i settori difensivi Staples -3,6%, Health Care -2,4% e Utilities -3,8% hanno contenuto le perdite seppur con rendimenti assoluti inferiori.

Indici azionari Div.* Valore 2020 2021 1 anno Ytd Ytd € Ultima sett.

MSCI Europe Communication EUR 49 -16.1% 11,4% -9,9% -9,3% -9,3% -2,9%

MSCI Europe Consumer Disc EUR 175 5.4% 21,6% -18,9% -23,2% -23,2% -2,4%

MSCI Europe Consumer St EUR 280 -5.9% 17,7% -1,4% -9,6% -9,6% -2,9%

MSCI Europe Energy EUR 144 -37.2% 29,9% 36,0% 23,2% 23,2% -1,7%

MSCI Europe Financials EUR 59 -17.3% 24,7% -5,6% -10,7% -10,7% 0,6%

MSCI Europe Health Care EUR 236 -3.9% 22,9% -2,6% -9,6% -9,6% -3,3%

MSCI Europe Industrials EUR 263 2.2% 26,9% -22,8% -25,2% -25,2% -4,7%

MSCI Europe Info Tech EUR 133 13.6% 35,7% -33,0% -31,6% -31,6% -6,2%

MSCI Europe Materials EUR 289 6.1% 19,9% -15,5% -19,0% -19,0% -3,9%

MSCI Europe Real Estate EUR 96 -14.5% 5,6% -36,7% -36,1% -36,1% -4,2%

MSCI Europe Utilities Sector EUR 129 8.7% 5,3% -4,8% -10,8% -10,8% -1,9%

S&P 500 COMM SVC USD 176 22,2% 20,5% -37,9% -34,2% -25,1% -6,4%

S&P 500 CONS DISCRET IDX USD 1.236 32,1% 23,7% -16,2% -23,2% -12,7% -4,2%

S&P 500 CONS STAPLES IDX USD 740 7,6% 15,6% -0,2% -8,0% 4,7% -3,6%

S&P 500 ENERGY INDEX USD 596 -37,3% 47,7% 60,3% 41,0% 60,5% -2,6%

S&P 500 FINANCIALS INDEX USD 547 -4,1% 32,5% -12,5% -15,8% -4,2% -3,8%

S&P 500 HEALTH CARE IDX USD 1.481 11,4% 24,2% -4,1% -9,9% 2,5% -2,4%

S&P 500 INDUSTRIALS IDX USD 752 9,0% 19,4% -12,1% -16,0% -4,4% -6,4%

S&P 500 INFO TECH INDEX USD 2.252 42,2% 33,4% -18,7% -26,3% -16,2% -6,1%

S&P 500 MATERIALS INDEX USD 457 18,1% 25,0% -12,1% -19,8% -8,8% -6,7%

S&P 500 REAL ESTATE IDX USD 251 -5,2% 42,5% -14,7% -22,6% -11,9% -6,5%

S&P 500 UTILITIES INDEX USD 376 -2,8% 14,0% 10,5% 3,4% 17,7% -3,8%

* divisa in cui viene calcolato il rendimento dell'indice - Dati aggiornati al 16/09/2022

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MERCATI AZIONARI - FOCUS ITALIA

CNH INDUSTRIAL

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 20 settembre 2022

Settimana negativa in Europa, con Eurostoxx in negativo del -1.95% e FTSE Mib in leggero rialzo del +0.07% grazie alla tenuta dei bancari. Il dato statunitense sull’inflazione, in flessione ma più persistente delle attese, ha guidato l’andamento negativo sui mercati azionari e ha alzato le aspettative (più hawkish) sulle prossime decisioni di politica monetaria. Tutti i settori hanno registrato un andamento in rosso, ad eccezione dei bancari (BPER Banca +8.9%), la cui profittabilità continua ad essere supportata da un contesto di tassi in rialzo ed un costo della raccolta ancora stabile.

CNH Industrial ha annunciato il lancio di una prima tranche di buyback per un importo di 50 milioni, parte di un piano più ampio dell’ammontare complessivo di 300 milioni, annunciato a fine luglio, a seguito del completamento del precedente programma da 100 milioni. L’esecuzione prosegue come da attese, in linea con le indicazioni della società.

Ferrari ha svelato tutti i dettagli del Purosangue: in particolare, il prezzo di partenza al dettaglio sarà di 390.000 euro. Il prezzo è superiore a quanto emergeva dalle indiscrezioni precedenti all’annuncio, nonché alle previsioni di consenso. Assumendo che il veicolo possa mantenere quasi in toto i volumi previsti (circa 2100-2500 unità), pari a meno del 20% del totale del gruppo, tale prezzo più elevato sarebbe una notizia positiva, con un impatto accrescitivo sull’EBIT del +4/5%.

Bloomberg riporta che i fondi KKR, GIP ed EQT figurerebbero tra i fondi di private equity interessati ad acquisire una quota in Vantage Towers. Vodafone, che detiene l’82% della società, non avrebbe ancora deciso la quota da mettere sul mercato e avrebbe aperto una gara tra fondi. Le indiscrezioni ravvivano l’appeal speculativo su Inwit: laddove Vodafone dovesse cedere il controllo di Vantage Towers e ci fosse un’OPA sulla società, pur non essendoci i presupposti per un’OPA a cascata su Inwit, sarebbe plausibile l’opportunità di acquistare l’intera Inwit per chi dovesse rilevare Vantage Towers, facendola partecipare ad un processo di consolidamento su scala europea (ad esempio, con le torri di Orange o quelle di Deutsche Telekom), nonostante la visibilità su un accordo sia oggi ancora ridotta.

Lu-Ve ha reso noto di aver ricevuto l’ammissione alle negoziazioni delle proprie azioni sul segmento Euronext STAR Milan (segmento dedicato alle imprese con requisiti di eccellenza in termini di trasparenza, comunicazione, liquidità e corporate governance).

L’inizio delle negoziazioni del titolo sul segmento STAR è previsto per il 21 settembre 2022.

La notizia è positiva, e l’ammissione avviene in linea con le tempistiche attese. Il titolo dovrebbe avere un peso sull’indice di poco superiore all’1%.

FERRARI

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 20 settembre 2022

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MERCATI AZIONARI - FOCUS ITALIA

NEXI

PHARMANUTRA

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 20 settembre 2022

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 20 settembre 2022

La BCE ha reso noto che collaborerà con 5 aziende (Nexi, Worldline, CaixaBank, EPI, Amazon) per lo sviluppo di soluzioni tecniche per l’infrastruttura dell’euro digitale.

Nexi in particolare si occuperà dello studio della soluzione tecnica front-end per i pagamenti con euro digitale presso i negozi fisici. La BCE ha infine specificato che si aspetta di completare la fase di sviluppo prototipi nel primo trimestre nel 2023.

L’inclusione di Nexi come partner è una notizia positiva e sottolinea l’importanza e il ruolo della società nel settore pagamenti nel mercato euro. Nexi è ben posizionata per giocare un ruolo chiave nelle successive fasi di sviluppo, anche se al momento le ricadute finanziarie da tale coinvolgimento (o esclusione) sono ancora di difficile valutazione.

Pharmanutra ha ampliato la propria gamma di prodotti, con il lancio dei nuovi Cetilar ® Oro e ApportAL ® Vital. Il lancio dei due nuovi prodotti supporta la visibilità sulle stime di crescita dei ricavi (attesi in progressione del +17% nel 2023), andando a rafforzare il posizionamento dei prodotti della società.

Prysmian ha annunciato due contratti assegnati da Amprion dal valore totale di oltre 800 milioni per la progettazione, fornitura, installazione e collaudo di cavi terresti e sottomarini per due sistemi di collegamento della rete a dei parchi eolici nel Mare del Nord. Assumendo una marginalità del 15%, il contributo all’EBITDA annuale derivante dai due contratti potrebbe essere del 2%, ipotizzando la produzione dei cavi nel quinquennio 2024-28.

Il Messaggero riporta nuovi dettagli sull’accordo Rai Way – Ei Towers: il secondo CdA Rai del 5 ottobre (il primo è previsto il 22 settembre) potrebbe essere quello chiamato ad approvate l’operazione, che potrebbe avvenire in due modalità. La prima modalità prevede la fusione per incorporazione inversa di Ei Towers in Rai Way, che continuerebbe ad essere quotata, mentre la seconda consisterebbe in una vera e propria fusione in una nuova entità, che successivamente chiederebbe l’ammissione alla quotazione. La prima strada sarebbe quella preferita, con gli azionisti della nuova Rai Way che riceverebbero un dividendo straordinario da 420 milioni. Rai otterrebbe una quota del 30% della nuova Rai Way, F2i il 33-35% e MediaForEurope una quota tra il 15% e il 18%.

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MERCATI AZIONARI - FOCUS ITALIA

SALCEF

UNICREDIT

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 20 settembre 2022

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 20 settembre 2022

Il Sole24Ore riporta che il gruppo FS e la controllata RFI (principale cliente di Salcef) si sono attivate per evitare ritardi nei progetti infrastrutturali finanziati dal PNRR affrontando le problematiche legate all’aumento dei costi. L’articolo del quotidiano ipotizza che 4 dei 7.5 miliardi stanziati col Decreto Aiuti di giugno per fronteggiare il forte rialzo dei costi dei materiali di costruzione spetti a FS/RFI, che, nell’attesa della ricezione effettiva dei fondi, avrebbe deciso di anticipare circa 2 miliardi con risorse finanziarie proprie, per assicurare l’avviamento di tutti i progetti di gara previsti entro fine anno. La notizia è positiva per Salcef, in quanto questa copertura conferma la volontà del principale cliente della società di rispettare le tempistiche per i progetti PNRR (e non). Aumenta dunque la visibilità sulla crescita a medio termine della società.

L’assemblea degli azionisti di Unicredit ha autorizzato il CdA ad effettuare la seconda tranche del programma di buyback, per un ammontare massimo pari a 1 miliardo, acconsentendo contestualmente all’annullamento delle azioni che verranno acquistate. L’istituto aveva già completato la prima tranche, per un ammontare pari a 1.6 miliardi. Complessivamente, la banca effettuerà riacquisti azionari per 2.6 miliardi, equivalenti a circa l’11% dell’attuale capitalizzazione, con un impatto stimato sul CET1 ratio di poco superiore a 30 punti base. Considerando le tempistiche della prima tranche, gli acquisti potrebbero essere finalizzati nella prima parte del quarto trimestre.

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MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY

Indici Total Return Div.* Valore 2020 2021 1 anno Ytd Ultima sett.

REDDITO FISSO              

CASH INDEX EUR 137 -0,5% -0,5% -0,4% -0,3% 0,0%

GOVERNATIVI ITALIA EUR 615 7,9% -3,0% -16,7% -14,7% -0,2%

GOVERNATIVI GERMANIA EUR 382 3,0% -2,7% -13,7% -13,2% -0,4%

GOVERNATIVI EUROZONA EUR 217 5,0% -3,5% -15,7% -14,5% -0,3%

CORPORATE EURO EUR 210 2,7% -1,1% -14,0% -13,0% -0,7%

GREEN BOND EURO EUR 106 4,8% -3,4% -18,8% -17,6% -0,3%

BLG MSCI CORP SRI EURO EUR 148 2,7% -1,0% -13,4% -12,4% -0,7%

HIGH YIELD EURO EUR 190 1,7% 3,2% -11,4% -10,9% -0,6%

GOVERNATIVI USA USD 388 8,0% -2,3% -12,3% -11,4% -0,8%

CORPORATE USA USD 287 11,3% -1,5% -19,0% -17,9% -1,3%

HIGH YIELD USA USD 293 4,7% 4,5% -11,7% -12,0% -2,6%

GREEN BOND USA USD 115 8,3% -1,6% -13,1% -12,0% -0,8%

BLG MSCI CORP SRI USA USD 184 9,6% -1,0% -16,5% -15,5% -1,0%

EMERGENTI HARD CURR. USD 750 5,9% -1,5% -20,2% -18,5% -1,5%

EMERGENTI LOCAL CURR. USD 109 4,3% -8,5% -21,8% -17,7% -1,6%

GOVERNATIVI USA EUR 388 8,0% 5,1% 5,2% 2,1% -0,5%

CORPORATE USA EUR 287 2,2% 5,9% -1,5% -4,3% -1,0%

HIGH YIELD USA EUR 293 -3,9% 11,9% 5,8% 1,6% -2,3%

GREEN BOND USA EUR 115 8,3% -1,6% 1,9% -0,2% -0,7%

BLG MSCI CORP SRI USA EUR 184 9,6% -1,0% -2,0% -4,3% -0,9%

EMERGENTI HARD CURR. EUR 750 -2,7% 5,9% -2,7% -4,9% -1,2%

EMERGENTI LOCAL CURR. EUR 109 4,3% -1,0% -4,3% -4,1% -1,3%

DIVISE              

EUR/USD (var. % USD vs EUR)   1,002 -8,2% 7,4% 17,5% 13,5% 0,3%

DOLLAR INDEX (USD vs DM)   109,76 -6,7% 6,4% 18,1% 14,7% 0,7%

USD vs paniere EME   49,66 -5,7% 10,2% -12,2% 5,9% 1,0%

COMMODITY              

GOLD USD 1.675 25,1% -3,6% -4,5% -8,4% -2,4%

PETROLIO (WTI) USD 85,11 -20,5% 55,0% 17,2% 13,2% -1,9%

divisa in cui viene calcolato il rendimento totale - Dati aggiornati al 16/09/2022  

*** Dollar Index (57,6% eur - 13,6% jpy - 11,9% gbp - 9,1% cad - 4,2% SEK - 3,6% chf)

La settimana sui mercati obbligazionari si è chiusa con una performance negative per tutta l’asset class obbligazionaria. I treasuries USA hanno ceduto il passo registrando anche un’accentuazione dell’inversione negativa della curva dei rendimenti tra le scadenze 10 anni e 2 anni a significare la preoccupazione degli investitori circa la situazione economica prospettica.

Dal punto di vista dei dati macroeconomici, il dato più atteso dagli investitori è stato quello pubblicato martedì e relativo ai prezzi al consumo negli USA. In agosto il tasso d’inflazione ha registrato un ulteriore declino all’8,3% annuo dall’8,5% di luglio (9,1% in giugno), sopra però all’8,0% del consensus. Su base mensile l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,1% dopo la lettura invariata di luglio, contro il declino dello 0,1% stimato dagli economisti. L’inflazione core, al netto di energia e alimentare, è invece aumentata al 6,3% annuo dal 5,9% di giugno e luglio, contro il 6,1% del consensus. Su base mensile l’indice dei prezzi core è cresciuto dello 0,6%

contro lo 0,3% di luglio e lo 0,3% atteso. Il giorno seguente è stato pubblicato il dato relativo ai prezzi alla produzione che in agosto sono saliti negli USA dell’8,7% annuo, contro il 9,8% di luglio e l’8,8% stimato dagli economisti. Su base mensile l’indice dei prezzi alla produzione è calato invece dello 0,1% contro lo 0,4% precedente, in linea con il consensus.

Per quanto concerne l’Eurozona, in luglio la produzione industriale ha registrato una flessione del 2,4% annuo contro il progresso del 2,4% di giugno e l’incremento dello 0,4% del consensus. Su base mensile la produzione industriale è invece calata del 2,3% contro la precedente crescita dello 0,7% e la contrazione dell’1,0% stimata.

Il rendimento del Treasury decennale ha chiuso a 3,4% (+14bp), il bund a 1,76%

(+6bp), il BTP a 4,03% (+1bp). Spread in leggera contrazione.

Sul fronte del petrolio, si segnala una discesa dei corsi del WTI che ha chiuso a USD 85,11 /brl mentre il Brent è sceso a USD 91,57 /brl.

Per quanto riguarda l’oro la settimana si è conclusa con i prezzi in correzione del 2,5% a 1.6750 USD/oncia a causa del rialzo dei rendimenti USA.

Per quanto concerne le valute, l’USD contro EUR ha chiuso in lieve apprezzamento attestandosi a 1,002 mentre il JPY ha riperso terreno portandosi a 143,18 rispetto a 142,57 dell’ultima ottava contro USD, il CNY invece ha terminato la settimana a 6,9838 per USD, in lieve deprezzamento rispetto al livello di chiusura dell’ultima ottava pari a 6,9265 per USD.

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MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY

Dati al 16/09/2022 1Yr 2Yr 3Yr 4Yr 5Yr 6Yr 7Yr 8Yr 9Yr 10Yr 15Yr 20Yr 30Yr RATING S&P

EMISSIONI IN EURO

GERMANIA 1,19 1,53 1,48 1,58 1,64 1,63 1,62 1,64 1,67 1,76 1,90 1,77 1,77 AAA

OLANDA 1,49 1,73 1,79 1,78 1,93 1,90 1,89 1,92 2,06 2,06 AAA

AUSTRIA 1,47 1,64 1,83 1,90 1,92 2,13 2,20 2,25 2,28 2,38 2,54 2,62 2,51 AA+

FINLANDIA 1,68 1,80 1,90 1,90 1,97 2,08 2,13 2,18 2,24 2,35 2,45 2,36 AA+

FRANCIA 1,74 1,58 1,79 1,90 2,00 2,00 2,04 2,09 2,16 2,31 2,60 2,55 2,62 AA

BELGIO 1,61 1,69 1,82 1,97 1,96 2,03 2,07 2,22 2,34 2,65 2,71 2,74 AA

IRLANDA 0,89 1,65 1,68 1,78 1,90 2,01 2,06 2,04 2,33 2,48 2,61 2,67 AA-

SPAGNA 1,85 1,79 2,08 2,11 2,28 2,42 2,57 2,57 2,75 2,91 3,23 3,37 A

PORTOGALLO 1,30 1,47 1,80 1,91 2,19 2,30 2,39 2,55 2,67 2,80 3,04 3,16 3,30 BBB+

ITALIA 2,22 2,61 2,95 3,12 3,47 3,49 3,65 3,79 3,90 4,03 4,01 4,12 4,06 BBB

GRECIA 2,27 2,46 3,07 3,42 3,50 3,73 3,86 4,17 4,204,20 4,28 4,42 4,27 4,48 BB+

EMISSIONI IN VALUTA LOCALE

SVIZZERA 1,00 0,99 1,01 1,02 1,03 0,98 1,00 1,09 1,10 1,17 1,09 0,99 AAA

DANIMARCA 1,81 1,86 2,01 2,08 2,17 2,22 2,13 AAA

SVEZIA 2,43 2,30 2,15 2,09 1,89 1,88 AAA

GIAPPONE -0,13 -0,07 -0,06 -0,04 0,06 0,12 0,18 0,25 0,28 0,26 0,66 0,96 1,30 A+

GRAN BRETAGNA 2,97 3,14 3,05 3,16 3,13 3,08 3,14 3,08 3,14 3,47 3,50 3,45 AA

AUSTRALIA 3,03 3,20 3,41 3,50 3,50 3,56 3,60 3,65 3,71 3,72 3,92 4,01 3,98 AAA

NORVEGIA 3,42 3,50 3,44 3,39 3,35 3,33 3,35 3,35 AAA

CANADA 4,01 3,79 3,71 3,61 3,33 3,17 3,14 3,16 3,07 AAA

NUOVA ZELANDA 3,98 3,99 4,00 4,06 4,26 4,38 AAA

CINA 1,81 2,06 2,22 2,46 2,66 2,71 2,74 2,68 3,11 A+

INDIA 6,46 6,83 7,03 7,15 7,19 7,22 7,23 7,26 7,26 7,23 7,35 BBB-

BRASILE 13,56 12,36 11,95 11,96 11,77 11,92 12,00 BB-

RUSSIA 7,32 7,54 7,86 8,36 8,65 8,84 9,00 9,08 9,17 NR

TURCHIA 14,06 14,36 11,42 12,16 10,09 11,48 B+

EMISSIONI IN USD

STATI UNITI 3,93 3,87 3,83 3,63 3,56 3,45 3,78 3,51 AA+

RUSSIA 47,89 NR

BRASILE 4,06 4,82 4,89 5,34 5,57 5,83 5,93 7,22 7,11 BB-

TURCHIA 7,31 9,29 10,06 10,11 10,14 10,56 10,58 10,39 10,42 10,04 9,64 B+

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VARIABILI MACROECONOMICHE

USA: Fiducia dei Consumatori (Univ. Michigan)

CINA: Vendite al dettaglio e produzione industriale

Ultima settimana DAL 12 AL 16 SETTEMBRE

USA Attuale Precedente Segnale

15/09

Le vendite al dettaglio di agosto negli USA hanno registrato un incremento di 0,3% m/m (attese -0,1% m/m). Il calo di vendite per la benzina, dovuto al ritracciamento dei prezzi,  è stato più che compensato dalla ripresa della vendita di auto, materiali da costruzione e delle vendite nella ristorazione. Il dato di luglio è stato rivisto verso il basso e nell’insieme le vendite puntano a una crescita dei consumi modesta nel 3° trimestre.

0,3% m/m -0,1% m/m

16/09

La stima preliminare della fiducia dei consumatori rilevata dall’University of Michigan a settembre è aumentata a 59,5 da 58,2 di agosto spinta da rialzi sia delle condizioni correnti sia delle aspettative. Le aspettative di inflazione sono calate a 4,6% e 2,8% rispettivamente sugli orizzonti a 1 anno e 5 anni, sulla scia della flessione dei prezzi della benzina, ma l’incertezza sul sentiero dei prezzi è salita sui massimi da 40 anni.

59,5 58,2

CINA

16/09

I consumi in Cina rimangono deboli, frenati anche dalle varie misure di contenimento dei contagi. Il rimbalzo delle vendite al dettaglio da 2,7% a/a in luglio a 5,4% a/a in agosto è stato sostenuto da un forte effetto base favorevole, la variazione mensile è stata invece marginalmente negativa (-0.05% m/m) per il secondo mese consecutivo (-0,12%

m/m in luglio) e la fiducia dei consumatori in luglio è ulteriormente diminuita.

5,4% a/a 2,7% a/a

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 20 settembre 2022

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 20 settembre 2022

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VARIABILI MACROECONOMICHE

Settimana in corso DAL 19 AL 23 SETTEMBRE

USA

Attuale Consensus Precedente

20:00 21/09 Riunione FOMC 3,25% 2,50%

15:45 23/09 PMI Composito 46 44,6

GIAPPONE

04:30 22/09 Riunione BoJ -0,10% -0,10%

UK

13:00 22/09 Riunione BoE 2,50% 1,75%

EUROZONA

10:00 23/09 PMI Composito 48,1 48,9

USALa riunione del FOMC di settembre dovrebbe concludersi con un nuovo rialzo dei Fed Funds di 75pb, a 3,25% e con la conferma dell’impegno della Fed a proseguire la marcia spedita verso condizioni finanziarie restrittive. Potrebbe essere discusso un rialzo di 100pb. I toni della conferenza stampa e le nuove proiezioni macroeconomiche dovrebbero confermare un approccio ancora hawkish da parte della Fed.

Il PMI Markit Composito flash di settembre negli USA dovrebbe migliorare a 46 (44,6 prec.) per effetto di una migliore tenuta dei servizi. Il PMI manifatturiero dovrebbe essere poco variato a settembre, a 51,2 da 51,5 di agosto. Per i servizi, l’indice dovrebbe recuperare terreno, risalendo a 45,5 da 43,7 di agosto e riportandosi più in linea con le indicazioni delle altre indagini (ISM) e dei dati di attività.

GIAPPONE

La BoJ, in controtendenza rispetto alle altre principali banche centrali, dovrebbe confermarsi attendista sui tassi di interesse, confermando un approccio di politica monetaria invariato. LA debolezza dello JPY potrebbe essere oggetto di discussione in seno al Board.

UKLa Boe potrebbe aumentare di 75 pb il costo del denaro, portando i tassi al 2,50%. Tuttavia, l’MPC potrebbe discutere un intervento inferiore da 50 pb poiché il pacchetto di sostegno energetico di emergenza del Governo riduce la necessità di aumentare il ritmo di accelerazione, contribuendo ad un picco di inflazione più basso e un calo più rapido il prossimo anno.

EUROZONA

Le stime flash degli indici PMI di settembre dovrebbero confermare il quadro di contrazione dell’attività economica già emerso dalle indagini del mese precedente, con l’indice Composito dovrebbe attestarsi al di sotto della soglia di espansione per il terzo mese, portandosi a 48,1 (prec. 48,9). Il PMI manifatturiero dovrebbe calare 48,7 da 49,6 di agosto.

Il PMI servizi, atteso in ulteriore calo a 49,4 da 49,8 prec., dovrebbe ribadire come il rimbalzo post-pandemico dell’attività sia ormai superato.

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INVESTMENT WEEKLY

20 SETTEMBRE 2022

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SOTTO I RIFLETTORI – INFLAZIONE USA: IN CALO, MA MENO DELLE ATTESE

L’evoluzione della dinamica dell’inflazione negli USA è sotto i riflettori da diversi mesi in quanto di primaria importanza per lo sviluppo della politica monetaria della Federal Reserve. Anche durante il recente meeting a Jackson Hole, J. Powell ha rimarcato come il contrasto all’impennata dell’inflazione sia l’obiettivo principale dell’azione della politica monetaria restrittiva in corso, preannunciando ulteriori aumenti dei tassi di riferimento con l’obiettivo di riportare il livello di inflazione verso il livello target del +2% a/a. La lettura preliminare di agosto del tasso di inflazione annuo negli Stati Uniti è scesa all’8,3% a/a, segnando per il secondo mese consecutivo un rallentamento nella dinamica di crescita dei prezzi. Sebbene in calo rispetto alla rilevazione di luglio (8,5% a/a) il dato si è dimostrato al di sopra delle previsioni di mercato dell’8,1%. Su base mensile i prezzi hanno accelerato marginalmente ad agosto (0,1% m/m, flat a luglio). Tuttavia, anche in questo caso, la rilevazione ha sorpreso al rialzo rispetto alle aspettative (-0,1% m/m). L’inflazione core è aumentata dal 5,9% di luglio al 6,3%, superando le attese per un dato al 6,1%

a/a. Su base mensile il CPI core ha accelerato dello 0,6% m/m contro attese e un dato precedente dello 0,3% m/m. La componente energetica ha rallentato la corsa, crescendo del +23,8% a/a, principalmente a causa di un forte rallentamento dei costi di benzina e olio combustibile, mentre gas naturale ed elettricità hanno subìto un’accelerazione. L’inflazione è aumentata per i prodotti alimentari (11,4% a/a, il massimo dal maggio 1979). Rialzo anche per il prezzo degli alloggi (6,2% contro 5,7%) e per le auto e camion usati (7,8% contro 6,6%). L’aumento della componente servizi e dei beni alimentari ha dunque più che compensato il calmieramento della componente energia. La lettura del dato preliminare di inflazione di agosto fotografa dunque una dinamica dei prezzi ancora solida. Sebbene in rallentamento l’inflazione negli USA rimane ancora sostenuta. La fiammata inflattiva è dunque ancora in corso e fornisce ulteriore margine alla Federal Reserve per proseguire con una preannunciata politica monetaria decisamente restrittiva, come anticipato. In termini di aspettative, sino a ieri il mercato prezzava pienamente al un rialzo da 50bps al prossimo meeting e l’eventualità di un intervento da 75bps era valutata con una probabilità di circa il 90%. Dopo il dato sull’inflazione i futures sui Fed Funds scontano pienamente un rialzo dei tassi da 75bps in occasione del FOMC di settembre e con una probabilità di circa il 20% un rialzo di 100bps.

MERCATO OBBLIGAZIONARIO

La pubblicazione del dato ha comportato un rialzo dei rendimenti governativi sia sulla curve statunitense sia su quelle dell’Eurozona. Per quanto riguarda la curva USA, il rendimento governativo a 2 anni è salito circa di 16bps, mentre quello sulla scadenza decennale è aumentato in misura minore, di circa 7bps. Ciò ha contribuito a rendere ancora più invertita negativamente la curva dei governativi statunitensi.

In Eurozona il rendimento del governativo tedesco a due anni è salito di circa 6bps, mentre il rendimento del decennale è salito di circa 8bps. Ciò ha determinato un leggero irripidimento della curva. Il dato conferma l’importazione del posizionamento di sottopeso sul mercato obbligazionario alla luce di interventi decisi da parte della banca centrale statunitense.

MERCATO AZIONARIO

La prima reazione dei mercati azionari statunitensi alla pubblicazione del dato sull’inflazione di agosto peggiore delle attese è stata negativa poiché gli investitori si sono spinti a ritenere possibile un’accelerazione della fase di politica monetaria restrittiva nei prossimi mesi. In particolare,  le vendite si sono concentrate sui titoli tecnologici e in generale sui titoli growth poiché il loro valore attualizzato dipende maggiormente dai flussi di cassa lontani nel tempo ed è ridotto in maniera rilevante da un rialzo dei rendimenti di lungo termine. Il dato sull’inflazione di agosto non modifica la visione neutrale sull’asset class azionaria degli USA. Da una parte, infatti, il rialzo dell’inflazione, legato anche alla forza domanda, potrebbe aprire le porte a sorprese positive sul fronte degli utili per le principali società dello S&P500. Dall’altra, l’azionario statunitense potrebbe beneficiare dell’interesse degli investitori internazionali grazie alla lontananza dalle aree «calde» a livello geopolitico internazionale.

CPI: BREAKDOWN COMPONENTI A/A

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