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Raccomandazioni intersocietariesulla valutazione di laboratoriodella funzionalità renale

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RIMeL / IJLaM 2008; 4

294

Ricevuto: 03-12-2008 Accettato: 14-05-2008 Pubblicato on-line: 19-12-2008

Lettera

Raccomandazioni intersocietarie sulla valutazione di laboratorio

della funzionalità renale

P. Cappelletti

a

, M. Plebani

b

, C. Zoccali

c

a

Società Italiana di Medicina di Laboratorio - SIMeL

b

Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica - SIBioC

c

Società Italiana di Nefrologia - SIN

La determinazione della creatinina sierica viene ri- chiesta per ottenere un indice della funzionalità del rene, ed in particolare della sua capacità filtrante. Purtroppo la creatinina nel sangue non è un indicatore precoce della perdita di funzionalità renale e presenta una serie di problemi:

- I reni hanno una riserva funzionale piuttosto ampia;

questo significa che la creatinina comincia a dare un segnale quando gran parte del rene (circa il 50%) è compromessa. La creatinina non è un marcatore pre- coce.

- La creatinina è un parametro con elevata individua- lità; questo significa che ogni individuo ha una pro- pria concentrazione di creatinina, con variazioni molto piccole, ma ci possono essere ampie variazioni tra un individuo e l’altro. Gli intervalli di riferimento sono perciò troppo ampi per la singola valutazione (ossia per un unico dato).

- La massa muscolare, l’apporto dietetico, differenze di sesso e razza rappresentano altre variabili “con- fondenti” il valore diagnostico dell’esame.

Nonostante queste limitazioni, la determinazione della creatinina nel siero e della sua clearance è ampiamente utilizzata nella clinica, anche per la scarsa praticabilità di utilizzo di marcatori esogeni (ad esempio iotalamato), od altri marcatori endogeni.

Il programma educazionale per le malattie renali (NKDEP), per iniziativa del National Institutes of Health (NIH), e del National Institute of Diabetes and Kidney Diseases ha portato a raccomandare l’inseri- mento nel referto di laboratorio del valore della eGFR (estimated Glomerular Filtration Rate, velocità di filtrazione glomerulare stimata).

La stima della Velocità di Filtrazione Glomerula- re, mediante formule che tengono conto dell’età, del sesso, dell’etnia ed altro, tende a risolvere parte dei pro- blemi che limitano il valore dell’informazione clinica della concentrazione di creatinina nel siero.

La formula MDRD propone un calcolo che, nella struttura più semplice a 4 parametri, consente una sti- ma della GFR comparabile o anche migliore di altre formule, con il vantaggio di non richiedere alcuna mi- sura antropometrica.

Secondo l’MDRD la eGFR può essere stimata con questo calcolo:

eGFR (ml/min/1,73 m

2

) = 175 x {[Creatinina sieri- ca (mg/dL oppure µmol/L/88,4)]

-1.154

x {età (an- ni)

-0.203

}x 0,742 se femmina e x 1,21 se afro-ameri- cano.

Il coefficiente 175 si riferisce a metodi ricalibrati con- tro standard internazionali, che sono oggi gli unici da utilizzare. Infatti, per l’uso della formula MDRD, esi- stono due problemi relativi al metodo di misura:

1. I metodi in commercio possono produrre risultati molto diversi e per concentrazioni fisiologiche di cre- atinina la sovrastima media, rispetto al metodo stan- dard di riferimento (spettrometria di massa a dilui- zione isotopica, IDMS), può essere rilevante (10- 20%).

2. Esiste un’interferenza aspecifica di reazione con cro- mogeni plasmatici (pseudo-creatinine), in particolare proteine, che possono determinare a basse concen- trazioni di creatinina, una sovrastima fino al 15- 25%. Questa interferenza interessa i metodi colori- metrici al picrato alcalino, e non i metodi enzima- tici.

Le differenze di calibrazione possono e debbono

Corrispondenza a: Dott. Piero Cappelletti, Presidente SIMeL.

Sede SIMeL: Via Ponchini n. 17/7, 31033 Castelfranco Veneto (TV). Tel. 0423-722201, fax 0423-1902615, e-mail: simel@simel.it

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essere ridotte mediante la ricalibrazione dei metodi di dosaggio della creatinina (cosiddetti metodi IDMS trac- ciabili). Per l’interferenza aspecifica, alcuni produttori hanno introdotto fattori di compensazione negativi per i valori bassi di creatinina. Questa strategia però si basa sul presupposto che l’interferenza da cromogeni non- creatinina sia costante tra i campioni, cosa non sempre vera.

Raccomandazioni 1. Refertate la eGFR

La stima della velocità di filtrazione glomerulare è un’informazione clinica essenziale. Tuttavia l’eGFR dev’essere refertata solo dai laboratori che determini- no la creatinina con metodi a sicura tracciabilità IDMS.

2. Utilizzate la formula MDRD

La stima della eGFR, attraverso la formula MDRD, è uno strumento utile e validato per ottenere un indice della funzionalità del rene. E’ la formula più semplice, non necessita di misure antropometriche e correla meglio di altre formule con la velocità di filtrazione misurata.

3. Verificate la calibrazione della creatinina - usate metodi IDMS tracciabili

La standardizzazione della misura della creatinina è fondamentale, per evitare errate classificazioni dei pa- zienti, specie utilizzando formule per la stima della ve- locità di filtrazione glomerulare. Obbligatoria è quindi la ricalibrazione e la tracciabilità delle calibrazioni con il metodo di riferimento (IDMS).

4. Se dovete cambiare metodo, scegliete un metodo enzimatico I metodi enzimatici presentano una migliore corre- lazione con il metodo di riferimento e non hanno in- terferenze aspecifiche. Nel momento di sostituzione di un metodo per la misura della creatinina, sono da pre- ferire.

5. Limitazioni dell’eGFR

La stima della velocità di filtrazione glomerulare (eGFR) non è applicabile nelle donne in gravidanza, nei soggetti defedati e/o affetti da patologie multiple.

In questi casi, è necessario determinare la clearance della creatinina.

Vanno pure esclusi dal calcolo soggetti di età infe-

riore a 18 anni o maggiore di 75 anni.

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