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Vicende e prospettive della ferrovia Sulmona‐L'Aquila  di Ottavia Aristone 

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Academic year: 2021

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Vicende e prospettive della ferrovia Sulmona‐L'Aquila  di Ottavia Aristone 

 

Abstract 

Questo  contributo  intende  inquadrare  il  ruolo  territoriale  della  ferrovia  Sumona‐L'Aquila  anche  alla luce dell'evento sismico che ha interessato l'area attraversata.  

A tal fine, il saggio ricostruisce la vicenda storica della costruzione della ferrovia Adriatico‐Tirreno a  partire  dai  primi  progetti  che  connettono  la  costa  adriatica  con  la  capitale  del  giovane  Regno  d'Italia,  attraverso  il  capoluogo  aquilano.  Tale  circostanza  si  svolge  in  un  arco  temporale  relativamente  lungo  e  il  progetto,  sostenuto  da  notabili  e  amministratori  locali,  sia  aquilani  sia  umbri,  è  sottoposto  a  notevoli  rallentamenti,  interruzioni,  ripensamenti  e  a  sovrapposizioni  di  ipotesi  alternative  o  aggiuntive.  Con  la  promulgazione  della  legge  29.07.1879,  che  stabilisce  il  collegamento  ferroviario  Roma‐Sulmona  quale  opera  di  I  Categoria,  lo  scenario  fino  ad  allora  perseguito  cambia  radicalmente:  si  accredita  l'ipotesi  del  passaggio  attraverso  la  Marsica,  che  riduce  la  distanza  a  240  km.  Nel  1888,  quindi,  si  inaugura  la  ferrovia  Sulmona‐Roma  e  la  nuova  stazione ferroviaria di Sulmona, compresa di rimessa per locomotive che ne fanno uno dei depositi  più importanti dell'Italia Centrale.  

Parallelamente  al  declassamento  della  linea  ferroviaria  Sulmona‐L'Aquila,  si  realizza  la 

modificazione delle aree interne della regione, anche in considerazione del declino dell'economia 

della  transumanza  che  ha  una  definitiva  battuta  d'arresto  con  lo  spostamento  degli  armenti  in 

forma stanziale nel Tavoliere e nell'agro romano e con il mutamento del demanio tratturale e di 

aree  boschive  in  suolo  agricolo.  Le  trasformazioni  del  territorio  hanno  nel  complesso  scarsa 

evidenza  e  sono  comprensibili  nelle  prospettive  inscritte  nei  cambiamenti  postunitari  e  in  quelli 

del secolo successivo per ciascuna delle sue parti. Negli ultimi decenni, tuttavia, l'insediamento si 

modifica  e  accresce  lungo  le  direttrici  della  viabilità  territoriale  storica  ed  è  attraversato  dalla 

ferrovia  o  è  accostato  ad  essa  per  lunghi  tratti.  E  ancora,  gli  interventi  di  edilizia  residenziale 

realizzati a seguito dell'evento sismico in larga misura insistono lungo la stessa direttrice costituita 

da strada e ferrovia. La stessa localizzazione è stata prescelta per la riorganizzazione nel territorio 

di molte delle funzioni urbane non residenziali (pubbliche e private) espulse dal centro in ragione 

del terremoto. 

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