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In comunionesu strade di cittadinanzaevangelica

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del Capitolo generale XXI

delle Figlie di Maria Ausiliatrice

In comunione

su strade di cittadinanza

evangelica

(2)

del Capitolo generale XXI delle Figlie di Maria Ausiliatrice

In comunione

su strade di cittadinanza

evangelica

(3)

Roma, Istituto FMA 2002

Finito di stam pare dicembre 2002

(4)

PRESENTAZIONE

Care sorelle,

vi penso in attesa degli Atti del Capitolo generale XXI, dove sono rac c o lti in sin tesi le riflessio n i e gli o rie n ta m e n ti m a tu ra ti n el­

l’A ssem blea e i diversi in te rv en ti che h a n n o seg nato m o m e n ti p artico larm ente significativi. Q uanto è confluito nel testo scritto è fru tto an ch e della ricch ezza di esp erien ze cond ivisa in sede di Com m issioni e nei m om enti inform ali vissuti dalla com unità capi­

tolare.

La riflessione sul tem a del Capitolo: Nella rinnovata Alleanza, l’im ­ pegno di una cittadinanza attiva si pone in c o n tin u ità con quella

degli u ltim i Capitoli. Nel C apitolo generale XIX l’arg om ento r i­

guardava l’educazione delle giovani quale apporto specifico delle FMA alla nuova evangelizzazione; nel Capitolo generale XX, l’im ­ p o rta n z a di essere co m un ità di donne rad icate in Cristo p er u n a m issio n e ed u c ativ a in c u ltu ra ta . N ell’a ttu a le si rip re n d o n o , con altre sfum ature, i m otivi di fondo dei Capitoli precedenti: il rad i­

c am en to n ell’A lleanza, so rg en te di d in am ism o vocazionale e di im pegno nella m issione di edu carci ed educare alla cittad in an za evangelica.

Il filo ro sso che a ttra v e rsa le diverse te m a tic h e è l’u n ità v o ca­

zionale, dono e im pegno, vissuta nella realtà sem pre più diversifi­

cata del nostro tem po.

Il terzo m illennio ci ch iam a a navigare nel m are aperto e profo n ­ do delle sfide, in p a rte inedite, che lo co n traddisting uo no , a co­

glierne le o p p o rtu n ità guard an do l’oggi dal futuro, che è l’ottica del possibile, della speranza.

Abbiam o riletto in questa luce la do m an d a di u n a rinnovata espe­

rienza di Dio, le dom ande di com unione e di educazione, espresse nei Capitoli ispettoriali e raccolte nello S tru m ento di lavoro e nella Relazione sulla vita dell’Istitu to (1996-2002). Abbiam o condensato

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in tre convinzioni gli elem enti forza su cui p u n tare p er vivere oggi in pienezza di significato e di dono la vocazione salesiana: rad ica­

re la no stra vita nell’esperienza del Dio-Trinità, vivere la spirituali­

tà di com unione, scegliere l’educazione com e via di cittad inan za evangelica. Abbiamo chiam ato visione l’elem ento unificatore delle tre co nvinzioni id en tifican d o lo n ella co m u n io n e, sogno di Dio, grido dell’oggi, urgenza che interpella le nostre com unità.

Ma, come decifrare nella realtà attu ale pien a di contraddizioni le istanze di com unione, i segni dello Spirito e in che m odo esprim e­

re il volto del Dio delle B eatitudini?

L’Assemblea capitolare h a individuato nel discernim ento, la strate­

gia fondam entale che abilita all’ascolto credente della storia ed è via e forza di trasform azione, dono dello Spirito e insiem e proces­

so che im pegna nella ricerca, m ette in cam m ino e orienta a scelte di com unione e di cittad in an za attiva nella m odalità tipica della s p iritu a lità salesian a. I c a m m in i di fu tu ro del n o stro Istitu to vengono individuati a questa luce e costituiscono le linee orientati­

ve per l’azione con i relativi percorsi di im pegno.

Affido a voi, care sorelle, e alle co m u n ità educanti, le pagine essen­

ziali e intense di questo docum ento. Esse n o n in tendono offrire uno svolgim ento articolato e com pleto del tem a, m a solo l’isp ira­

zione di fondo, le linee b a sila ri che, condivise dalle C apitolari, ra p p re se n ta n o p iste significative di u n cam m in o di com unione, invito alla ricerca di itin erari di inculturazione, dove la cittad in an ­ za evangelica p uò trovare concreta espressione.

La ric e rc a delle C ap itolari h a p reso in co n sid erazio n e anche le proposte pervenute dalle Ispettorie. Dal loro atten to esam e è sorta l’esig en za di m o d ific a re alcu n i a rtico li delle C o stitu zio n i e dei Regolam enti, di accogliere altre proposte e di sintetizzare in u n a deliberazione le linee di fondo degli im pegni post-capitolari p er avviare u n pro cesso di rin n o v a m en to nel co n testo della ric e rc a sulla vita religiosa in atto nella Chiesa.

Gli elementi di riflessione sul tem a del Capitolo, la deliberazione, le m odifiche relative alle C ostituzioni e ai R egolam enti e altre deci­

sio n i m a tu ra te n e ll’A ssem blea co stitu isco n o la p a rte essenziale degli Atti.

U na seco n d a sezione del volum e raccoglie l’o m elia del R e tto r M aggiore e i discorsi ufficiali della giornata di apertura, il saluto

(6)

della M adre e il m essaggio di G iovanni Paolo II in occasione della speciale u d ie n z a dell’8 n ovem bre, l’om elia del R e tto r M aggiore nell’E ucaristia di ch iu su ra del Capitolo e le parole conclusive della M adre.

L’elenco delle C apitolari e dei m em bri del nuovo Consiglio genera­

le com pleta il testo degli Atti.

S ono c e rta che sa rà im peg n o di tu tte v a lo rizz a rn e i c o n te n u ti, c o n tinu are la riflessione in vista di p ercorsi specifici ed efficaci di attualizzazione. L’assunzione convinta delle linee indicate, illum i­

n ata e sostenuta dallo Spirito, avrà la forza del lievito che infonde speranza, risveglierà la passione del da m ih ì anim as, sollecitando a tra d u rla nell’im pegno di educare i giovani e le giovani ad essere, secondo il p rogram m a di don Bosco e di M aria D om enica M azza­

rello, cittadini im pegnati nel prom uovere cam m ini di solidarietà, giustizia e pace.

M aria, Im m aco lata e Ausiliatrice, ci aiu ti a fissare lo sguardo sul volto di Gesù, ad ascoltarne la P arola per ripartire da Lui e acco­

gliere la logica delle b e a titu d in i evangeliche, la sola in grado di op e ra re quel cam bio che tu tte au sp ichiam o . A nnuncerem o così senza com prom essi il p rim ato di Dio e sarem o testim o ni di spe­

ran z a p e r le giovani generazioni, specialm ente p e r le giovani e i ragazzi discrim inati o em arginati dalla società, consapevoli che la santità è il m iglior apporto che possiam o rend ere alla nuova evan­

gelizzazione.1

R om a, 8 d ice m b re 2002

Aff.ma M adre

(7)

T e m a d e l C a p i t o l o G e n e r a l e XXI

Nella rinnovata Alleanza,

l’impegno di una cittadinanza attiva

(8)

In comunione

su strade

di cittad nanza evangelica

(9)

In questo do cu m en to l'A ssem blea capitolare ha inteso fo calizzare questioni vitali per l'istituto , per «testim oniare la speranza sulle tan te fro n tiere del m ondo m oderno e an nu n ciare il prim ato di Dio che ascolta sem pre il grido degli oppressi e degli a fflitti».2

Ora affid iam o queste pagine a tu tte le FM A , ai gio vani, alla grande Fam iglia con la quale co nd ividiam o , nella C h iesa, la vita e la m issione educativa e che, com e don Bosco e M aria D om enica M azzarello ,

ha anco ra il coraggio di sognare.

Il do cu m en to non rappresenta una m eta ragg iun ta:

è tappa di un processo che troverà realizzazio n e nella vita delle co m u n ità locali, im pegnate in cam m ini di cittad inan za e co m u n io n e.

Gio v a n n i Pa o l oII nell'udienza alle Capitolari, 8 novem bre 2002, n. 2.

(10)

INTRODUZIONE

L’assemblea capitolare

multiculturale

fa esperienza di interculturalità

la scopre come realtà nel quotidiano

3 Costituzioni 135.

1. Il Capitolo generale XXI, «tem po forte di verifi­

ca, di riflessione e di orien tam ento p er u n a ricerca co m u n itaria della volontà di D io»3 si è im pegnato a d essere davvero «assem blea ra p p re s e n ta tiv a di tu tto l’istitu to , m ezzo ed espressione di u n ità ».4 2. L’Assemblea è costituita da 194 Capitolari, p ro ­ venienti da 52 nazioni: 12 dall’Africa, 68 dall’Ame­

rica, 29 d a ll’Asia, 82 d all’E u ro p a, 3 dall’O ceania.

R a p p re se n ta le circa 15.300 sorelle che vivono e operano in 89 nazioni dei 5 continenti.

3. M ulticulturale p er provenienza, lingua, m en tali­

tà, l’Assem blea h a vissuto l’esperienza dell’intercul- tu ralità com e esigenza di riconoscere e valorizzare le diversità e com e dono di convivialità delle diffe­

renze. A p p ren d ere a d ialo g are con le d ifferenze n on è stato e n o n sarà u n percorso facile.

Im plica assum ere la consapevolezza che la dignità della p e rso n a si alim enta nel rispetto dell’alterità.

P resuppone la cap acità di u n dialogo in terp erso n a­

le a u te n tic o , reso p o ssib ile dal silenzio in te rio re che ci p erm ette di cogliere e accogliere ciò che l'al­

tro è oltre le parole.

4. Anche le nostre com unità, i n o stri contesti sono attraversati dalla p lu ralità di culture, di m entalità, di vissuti ed esperienze da cui n on possiam o p re ­ scindere.

Siam o convinte che n on è p iù sufficiente il solo ri­

conoscere e apprezzare le diverse culture. E' neces­

sario m atu rare atteggiam enti e assum ere com por­

ta m e n ti e sap eri q u o tid ian i capaci di su p e ra re la rigida logica dell’u n ica cu ltu ra e appartenenza.

(11)

L’approfondimento del tema capitolare

in atteggiamento di ascolto e speranza

Il p ro cesso di in te rc u ltu ra lità ci re n d e rà p iù co ­ scienti della p rese n z a dello Spirito S anto in ogni perso n a, in ogni cu ltu ra. S arà Lui a in segnarci a divenire «laboratori di accoglienza, di com unione, di solidarietà, in terlo cu trici critich e e propositive nelle realtà in cui viviam o».5

La dim ensione in tem azio n ale d e llls titu to ci aiu ta a riconoscere che tu tte le culture sono p o rtatrici di valori autentici, anche se segnate dal lim ite e biso­

gnose del ferm ento evangelico.

La p ro sp e ttiv a e l’e sp erien z a d ell’in te rc u ltu ra lità han no accom pagnato tu tta la n o stra riflessione.

5. A ttraverso il co n tribu to di vita e di esperienza che le co m u nità h a n n o espresso, ab biam o a p p ro ­ fondito il tem a del Capitolo:

Nella rinnovata Alleanza l’impegno di una cittadinanza attiva.

N ella riflessione personale, nel lavoro delle Com ­ m issioni, nel confronto assem bleare, abbiam o indi­

viduato, con l’aiuto dello Spirito, i percorsi di fedel­

tà e novità p e r realizzare i cam biam enti, le scelte più decise di vita e di m issione che ci sono richie­

ste.

6 . L’ascolto a tte n to dell’oggi è stato u n atteg g ia­

m ento costante p e r g u ardare questo nostro tem po dal futu ro , dall’ottica del possibile, dalla sp eranza che nasce dalla fede. H a fatto em ergere in noi l’esi­

genza di m atu rare u n a consapevolezza nuova della iden tità di FMA in cui agire e essere n on sono real­

tà distinte, m a unico m ovim ento di adesione a Dio che trova nella vita quo tidiana la sua espressione di profonda u n ità vocazionale.

5 C f Co l o m b o A ntonia, Relazione sulla vita dell'istituto nel sessennio 1996-2002, R om a, Istituto Figlie di M aria A usiliatrice 2002, n. 66.

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missionaria

diventa nuova 7 La no stra esperienza capitolare è stata segnata dalla celebrazione del 125° an niversario della p r i­

m a sp ed izio n e m issio n a ria . A bbiam o vissuto il rinnovarsi della passione m issio naria che h a c a ra t­

terizzato il n o stro Istitu to fin dalla nascita, con m i­

gliaia di storie strao rd in arie di c a rità scritte con la vita in luoghi sconosciuti e lontani.

Il carism a educativo salesiano h a solcato i m ari, ha gettato radici, h a m atu rato germ ogli di sa n tità in m o lti p op o li e c u ltu re diverse. A p p artiene alla Chiesa e co n tin u a a suscitare am pio coinvolgim en­

to di persone e istituzioni che si im pegnano a vive­

re il vangelo nella m odalità tipica della spiritualità salesiana. Sentiam o viva l’urg en za dì ap p rofon dir­

lo, di riesprim er n e il dinam ism o e la novità perché possa co n tin u are a m anifestare il dono di predile­

zione p e r la gioventù, in particolare la p iù povera, che h a trasform ato la vita di don Bosco, di M aria D om enica M azzarello, di ta n te sorelle p io n ie re nella santità.

è invito a ravvivare 8. La riflessione capitolare non è conclusa: ora è

il fuoco affidata a tu tte le com unità perché sia approfondi­

ta, c o m p iu ta con i giovani e con tu tti coloro che fanno strad a con noi.

Qualcosa dì nuovo sta nascendo.6 Lo sentiam o co­

m e desiderio e com e prom essa, com e p rean nu ncio di u n dono dello Spirito che ci rinvia alle diverse n a z io n i a n a rra re il vangelo di G esù che ren d e beato, felice chi crede in Lui.

«Adesso è p rop rio il tem po di ravvivare il fuoco »7 p e r rid ire in tu tte le lingue q uanto ci è stato dato di com prendere e condividere in m odo nuovo.

6 Is 43, 19.

1 Alla direttrice suor Angela Vailese e alle suore delle case di Montevideo-Villa Colón e Las Piedras, in M. E. Po s a d a-A . Co s t a-P. Cavaglià, La sapienza della vita. Lettere di

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Maria compagna

di viaggio 9. M aria, d o n n a di ascolto, h a ac co m p a g n ato il c am m in o di p re p a ra z io n e al C apitolo. Ci è s ta ta M adre e Ausiliatrice in questo tem po di riflessione.

Presente nella Pentecoste della Chiesa, sarà ancora lei a farsi com pagna di viaggio e di vita p e r tu tte le c o m u n ità che a s su m e ra n n o l’im p eg n o del p o s t­

capitolo com e scelta di conversione e di rinnova­

m ento.

(14)

NUCLEI DI RIFLESSIONE

Il cammino di riflessione sul tema

le illmuninazioni al Capitolo

10. Lo Strum ento di lavoro e la Relazione sul ses­

sennio racco n tan o il cam m ino delle nostre com uni­

tà sul tem a capitolare. E videnziano che abb iam o risc o p e rto l’A lleanza com e sto ria d ’am o re di Dio con il suo popolo, che trova il suo p u n to centrale in Gesù e contin u a nei discepoli di ogni tem po. Dalla fedeltà all’Alleanza nasce l’im pegno della m issione.

La no stra vocazione educativa vissuta in com unità esprim e l’Alleanza q u ando assum e l’im pegno della cittadin an za costru ita in to rn o alle B eatitudini, che p o rtan o in sé la p otenza rinnovatrice del Regno.

Lo stesso spirito di fam iglia si arricchisce di atteg­

g iam e n ti che n a sco n o d alla logica delle B e a titu ­ dini: sem plicità e sobrietà, trasp aren za e coerenza, disponibilità e fedeltà, gioia e speranza, m itezza e pace.

M aria h a accom pagnato il cam m ino di p rep arazio ­ ne al Capitolo. Ci è stata m aestra in questo tem po di riflessione. Lei, d o n n a dell’A lleanza, discepola della Parola, la p rim a che h a vissuto in profondità le B eatitudini, co n tin u a a guidarci nella fedeltà al progetto di Dio e all’Alleanza stabilita con d on Bo­

sco e M aria D om enica M azzarello.

11. Le illum inazioni che ci sono state offerte d u ­ ran te il Capitolo han n o arricch ito la n o stra rifles­

sione sulla c itta d in a n z a evangelica. A bbiam o più c h iaram en te p ercep ito che accogliere la p ro p o sta delle B e a titu d in i im p lic a u n capovolgim ento dei no stri criteri di scelta, u n rovesciam ento della logi­

ca del m ondo, spesso u n cam bio delle nostre im ­ m agini di Dio.

Solo la fede, in fa tti, p u ò p e rm e tte rc i di cap ire e accogliere il m essaggio delle B eatitu d in i. Nel d i­

scorso della m o n ta g n a G esù ci p ro p o n e di fare n o stra la sua stessa esperienza del Padre, di crede-

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dalle domande dei lavori precapitolari

re che p ro p rio lì dove non ci sarebbero segni per essere b eati, Dio viene a p ro m e tte re la gioia e a renderla possibile.

Siam o dunque chiam ate ad alim entarla com e m o­

do di essere quotidiano, nello stile evangelico, per divenire educatrici di gioia accanto ai giovani alla ricerca della felicità.

La c itta d in a n z a , v issu ta n e ll’o ttica delle B e a titu ­ dini, si esp rim e n ell’a p e rtu ra , n ella sim p a tia p e r ogni perso n a e popolo e diventa un im pegno, uno stile di vita. Ci chiede di lasciarci interpellare dalle m olteplici situazioni di povertà so p ra ttu tto giova­

nili p e r capire la vanità delle attrazioni consum isti­

che e della facile esaltaz io n e di sé, p e r lasciarci evangelizzare il cuore. Il cam m ino verso i poveri n o n è nuovo p e r la vita religiosa. È nuova la no stra decisione, che scaturisce dall’aver assunto la logica delle B eatitudini, di operare scelte diverse, finaliz­

zate n on alla prestazione di servizi, m a a stabilire relazioni di reciprocità, ad accom pagnare i poveri, partico larm ente i giovani, perché siano p rotag on i­

sti del p ro prio sviluppo.

12. In questa prospettiva ci siam o confrontate sulle tre grandi linee em erse dai lavori precapitolari ed espresse com e

* dom an d a di rinnovata esperienza di Dio

* d o m an d a di com unione

* d o m an d a di educazione.

Sono linee che raccolgono le in terpellanze p e r la n o s tra v ita 8 sc a tu rite d alla co scien za p iù c h ia ra della n o stra resp o n sa b ilità di essere citta d in e se­

co n do il vangelo in u n m o n d o a sse ta to di b en i spirituali, di solidarietà, di com unione, condividen­

do con i giovani la gioia dell'incontro con il Signo­

re Gesù.

8 C f I s t i t u t o F i g l i e d i M a r i a A u s i l i a t r i c e , Strum ento di lavoro d e l C a p i t o l o g e n e r a ­ le X X I , R o m a , I s t i t u t o F M A 2002, nn. 81-102.

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Ne sono derivate delle convinzioni dove confluisco­

no gli elem enti forza che ci p erm etteranno di tesse­

re u n ità in q u e sta n o s tra sto ria m eravigliosa e dram m atica.

13. E m erge l’esigenza di educarsi ed educare all’in ­ teriorità, all’ascolto, al silenzio, po tenziando la di­

m ensione contem plativa. P o rtare la vita nella p re ­ ghiera e la preghiera nella vita rap presen ta l’u rg en ­ za più avvertita, che chiede di elaborare la sintesi tra il p rim a to di Dio e il dono di sé, la relazione fratern a e la passione educativa.9

Abbiam o riafferm ato:

alle convinzioni Noi, FMA, crediamo che la nostra vita si radica nell'esperienza di Dio-Trìnità, sentito, toccato, contemplato nel volto di Cristo,

riconosciuto nei volti delle sorelle e dei fratelli, accolto nella storia di ogni giorno.

14. Ci si o rie n ta ad u n o stile d ’a n im a zio n e e di governo che favorisce la partecipazione, la co rre­

sp onsab ilità, la lib e rtà e la fiducia, l’unificazione personale e la convergenza co m u n itaria,10 la cresci­

ta vocazionale e l’im pegno di evangelizzazione.

E m erge l’u rgenza di u n rito rn o alle nostre radici, di u n a crescita appassionata nel senso di a p p arten en ­ za p e r riap p ro p riarci del d inam ism o del carism a in tu tti i m om enti della vita e riscoprire lo spirito di fam iglia com e specifica m od alità di vivere la spiri­

tu alità di co m u n io n e.11

' Cf Strum ento di lavoro, n. 14.

Cf Nei solchi dell'Alleanza. Progetto form ativo delle Figlie di Maria A usiliatrice, Torino, LDC 2000, p. 137.

(17)

Abbiamo riafferm ato:

Noi, FMA, crediamo

che la spiritualità dì com unione

è forza che rigenera lo spirito di famiglia.

E partecipazione dell'amore

accogliente e misericordioso di Dio che ci chiam a a.um anizzare la vita e le relazioni.

Vissuta nella gratuità e nella gioia, è profezia e passione per il Regno.

15. Si a w e rte la n ecessità di rileggere il Sistem a preventivo dal p u n to di vista di u n a «fantasia della carità»12 che ci guidi nella ricerca di risposte nuove ai bisogni educativi dei bam bini, delle ragazze, dei giovani, delle donne.

Si coglie l’esigenza di vivere in m odo più coraggio­

so la p ro ssim ità testim o n iata da Gesù, di lasciarci evangelizzare dai poveri, p e r assum ere e condivide­

re in scelte concrete le problem atiche, i lim iti e le conseguenze della p o v ertà13 so p ra ttu tto relative ai giovani.

Abbiam o riafferm ato:

Noi, FMA, crediamo che oggi

la nostra passione missionaria si esprime nella scelta consapevole dell’educazione come via di cittadinanza evangelica.

Ci chiede presenza e solidarietà con i giovani, i più poveri,

e un servizio coraggioso alla giustizia e alla pace per una convivenza um ana

più rispettosa della dignità di tutti.

12 Gio v a n n i Pa o l oII, Lettera Apostolica Novo millennio ineunte, 6 gennaio 2001, n. 50.

13 Cf Strum ento di lavoro, nn. 37-43.

(18)

UNA VISIONE: LA COMUNIONE

16. La rile ttu ra delle convinzioni dal pu n to di vista del Dio dell’Alleanza ci h a perm esso di cogliere un elem ento unificatore, appello irrinunciabile p e r noi FMA nel c a m m in o di q u esto nuovo m illen nio . L 'abbiam o d efin ito visio n e p e rc h é p o rta in sé la forza delle convinzioni m a anche la sp eranza della possibilità, la dinam icità del futuro.

A bbiam o sentito risu o n are nell’Assemblea capitola­

re questa ch iam ata urgente, l’abbiam o colta nell’e­

sperien za delle n o stre co m u n ità, ci è c o n fe rm a ta dagli orien tam en ti ecclesiali com e grande sfida «se vogliamo essere fedeli al disegno di Dio e rispo nd e­

re alle attese profonde del m o n d o ».14

A ssum iam o con respo nsabilità e consapevolezza il com pito che la Chiesa affida alle com unità di vita consacrata di fare crescere la spiritu alità di com u­

n io n e nei n o stri a m b ie n ti educativi, n ella stessa c o m u n ità ecclesiale e a n c h e o ltre i suoi confini,

« aprend o o ria p re n d o c o sta n te m e n te il dialogo d ella carità, s o p ra ttu tto dove il m o n d o di oggi è lacerato da odio etnico o da follie om icide».15 Questo com pito richiede «persone spirituali forgia­

te interiorm en te dal Dio della com unione amorevo-

Novo m illennio ineunte, n. 43.

-5 Gio v a n n i Pa o l o II, E sortazione A postolica post-sinodale Vita consecrata, Roma,

alla visione carica di speranza e di futuro

LA COMUNIONE

SOGNO DI DIO E GRIDO DELL’OGGI È L’URGENZA CHE INTERPELLA

LE NOSTRE COMUNITÀ

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le e m isericordiosa, e com u n ità m atu re dove la spi­

ritu alità di com unione è legge di v ita».16

La sp iritu a lità di com u nio ne, «sguardo del cuore p o rtato sul m istero della Trinità che ab ita in noi e la cui luce va colta anche sul volto dei fratelli che ci stanno accan to »,17 h a illum inato il nostro confron ­ to con l’oggi.

16 Co n g r e g a z io n ep e rg l i Is t it u t id i Vitac o n sa c r a t ae l e So c ie t àd i Vit aa p o s t o l ic a,

Istruzione Ripartire da Cristo. Un rinnovato impegno della vita consacrata del terzo millennio, Rom a, 19 m aggio 2002, n. 28.

” Movo m illennio ineunte, n. 43.

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L’OGGI DELLA STORIA

Le grandi sfide con cui ci confrontiamo:

globalizzazione

rivoluzione genetica

17. In atteggiam ento di ascolto atten to e pieno di s p e ra n z a ci siam o c o n fro n ta te con q u e sta epoca n u ova di sto ria in cui ci è d ato di vivere. N on si tra tta di u n a le ttu ra sociologica o in te rp re ta tiv a della realtà, m a di u n dialogo che an d rà approfo n­

dito e c o m p letato nelle c o m u n ità ed u c an ti com e scelta di au toform azione e riafferm azione dell’im ­ pegno educativo. È u n ascolto fiducioso: sappiam o che la grazia continua ad agire in m odo invisibile nel cu o re della p e rso n a u m a n a e a p re stra d e di fra te rn ità univ ersale, se p p u re in m ezzo a segni contradditori.

18. Il n o s tro è u n tem p o com plesso e p ien o di contrasti, attraversato da fenom eni che definiscono il cam b io di epoca. A bbiam o colto in m od o p iù consapevole la rea ltà della globalizzazione - n o n solo com e fenom eno econom ico, m a anche sociale, politico - nella universalizzazione di m odelli cu ltu ­ rali, religiosi e di problem atiche che rig u ard an o il nostro p ian eta nella sua totalità.

Le situazioni di squilibrio am bientale, la m o n d ia ­ lizzazione del m ercato e delle risorse, la concorren­

zialità e l’indebolim ento delle econom ie nazionali p iù fragili, il d iv ario crescen te tr a p a e si ric c h i e poveri e l’em erg ere di nuove fo rm e di im p o v e ri­

m en to econom ico e sfruttam en to dei m inori sono gran d i sfide con cui q u o tid ian am en te ci co n fron­

tiam o.

La globalizzazione sta om ologando i m odelli di vita e di cultura, le aspirazioni, i com portam enti della gente e, allo stesso tem po, crea divisioni e ingiusti­

zie che colpiscono interi popoli.

Viviam o nel tem p o della rivo lu zione genetica; la scienza va p en etrand o i segreti della vita con possi­

bilità e prospettive straord inarie e con rischi terri-

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bili che pongono nuove sfide etiche e interpellano l’educazione.

impoverimento del pianeta

la Chiesa in dialogo

19. L’im poverim ento del pianeta, derivante in p a r­

ticolare da m odelli econom ici fondati sulla visione n eo-lib erale, è u n a situ a z io n e che vede i poveri sem p re p iù n o m ad i, c o stre tti a in tra p re n d e re le strade della m obilità um ana.

Il fen o m en o m ig ra to rio div en ta u n p u n to focale p e r la n o s tra m issio n e e ci c h ia m a in c a u sa in quanto educatrici delle giovani e dei giovani.

20. Globalizzazione significa spesso violenza, esclu­

sione, povertà, guerra.

M a significa anche com unicazione facilitata, rico­

noscim ento dei diritti um ani, sensibilità al disarm o nucleare, diffondersi p iù generalizzato della nuova coscienza fem m inile, crescente resp o n sa b ilità so ­ ciale, su peram en to dei confini nazionali e cittad i­

n a n z a m o n d iale. In q u e sta re a ltà di c o n tra sti, si m oltiplicano le ONG, si consolidano le forze tra n s­

nazionali, le presenze che lavorano p e r prom uove­

re valori di giustizia, pace, inform azione altern ati­

va, sviluppo sostenibile nel rispetto dell’am biente e delle società. Sono o rg an ism i e p rese n z e che si oppongono aH’im perialism o culturale e alle s tru ttu ­ re di asservim ento e di peccato.

21. La Chiesa, in questo cam biam ento d ’epoca, si rinnova nella ch iam ata ad essere universale, cultu ­ ralm ente diversificata, sacram ento di unità. Vive la ricchezza di u n pensiero teologico m ulticolore, di u n ’azione pastorale p luriculturale, di u n a sp iritu a­

lità evangelica p iù sig n ificativ am en te a p e rta alla saggezza di altri popoli e religioni.

Il dialogo e la collaborazione nella com une solleci­

tud in e p e r la vita um ana, nell’im pegno per la giu­

stizia, la pace, la salvaguardia del creato sono, p u r tra lim iti e c o n tra d d iz io n i, le vie m a e stre che la Chiesa percorre p er realizzare la com unione con le altre religioni.

(22)

Si ripropone p u re p er noi, in m odo urgente, l’esi­

genza di form azione al dialogo ecum enico e in te r­

religioso.

la famiglia:

cambiamenti e continuità

22. Anche la fam iglia è attrav ersata da cam biam en­

ti rilevanti. M utano le form e di condotta, la rip a rti­

zione dei com piti, le relazioni. La crisi dei rapp orti e le num erose separazioni spiegano la crescita dei nuclei fam iliari m onoparentali. Nella m aggior p a r­

te dei casi si tra tta di capofam iglia donne con p ro ­ blem atiche grandi di povertà. Tuttavia la fam iglia rim a n e, in p a rtic o la re p e r i giovani, u n valore e u n ’aspirazione irrinunciabili. Si va precisando l’esi­

genza, p er l’educazione, di u n a collaborazione più efficace, proprio con la fam iglia.

i giovani:

sentinelle del mattino

23. S o p rattu tto i giovani risen ton o delle conseguen­

ze dell'im poverim ento del pianeta e della globaliz­

zazione.

I m edia, la p ubblicità li sottopongono alla pressio­

ne di proposte consum istiche ed edonistiche. Que­

sto li ren de più fragili, orien tati all’im m ediato, allo s fru tta m e n to delle o p p o rtu n ità , poco in clin i agli im pegni prolungati e definitivi.

M olti giovani, tu ttav ia, co n servan o il d in am ism o della novità, l’a p e rtu ra ai valori autentici, alla vita, alla libertà, alla speranza.

II desiderio di costruire con e p er gli altri, di vivere il volontariato, di p artecip are com e protagonisti ai processi di trasform azione della p ro p ria vita e della so cietà p u ò a iu ta rli ad essere «le sen tin elle del m a ttin o »18 p er il nuovo m illennio, com e li h a defi­

niti il Papa.

18 Gio v a n n i Pa o l o II, Messaggio ai giovani in occasione del Giubileo 2000 (Rom a,

(23)

L’OGGI DELL’ISTITUTO

Tempi nuovi anche per noi FMA

diversità presenti in un Istituto mondiale

24. Noi FMA siam o im m erse in questa storia. Ne condividiam o i tem pi nuovi, i grandi cam biam enti che insiem e rap p resen tan o novità e rischio.

Le no stre co m u n ità esprim ono sete di Dio, di ap ­ partenenza, di solidarietà, di p rofondità di vita, di rinnovam ento nella passione educativa.

A bbiam o acq u isito fa m ilia rità con la P a ro la e v o rrem m o che p iù a fondo illu m in a sse a n c h e le scelte concrete di vita e di m issione.

Sentiam o im pellente il bisogno di to rn are alle ra d i­

ci carism atiche p e r riap p ro p riarci dello S pirito di fam iglia e trasfo rm are le nostre co m u n ità in case dove n essuno è straniero, dove la com unione h a il volto dell’accoglienza, della sem plicità, delle re la ­ zioni um anizzanti, della condivisione di fede. Case a m isu ra delle giovani e dei giovani, dove i sogni di giustizia e di pace e la proiezione verso u n futuro, a p e rto alla sp e ra n z a , rie c h eg g ia n o nel c u o re di educatrici ed educatori im pegnati n on solo per m a con loro in fam iliarità e chiarezza di ideali.

25. In alcune co m u n ità si sta facendo la scelta del­

l’accom pagnam ento reciproco; si cercano condizio­

ni p e r uno stile di vita sostenibile da tu tte p e r a r­

m onizzare, alla luce del carism a, le differenze di età, di talenti, di cultura.

Soffriam o, com e lim ite e sfida, il rischio che p e r­

m an e di lasciar prevalere il fare sull'essere, la fun­

zionalità delle opere sulle persone, l'organizzazione sulle relazioni.

La m o n d ia lità del n o s tro Istitu to ci p re s e n ta u n quadro diversificato. In alcune aree sono dim inuite le vocazioni, si registra u n innalzam ento dell’età, si avviano processi di rivitalizzazione e ristru ttu ra zio ­ ne p e r e sp rim e re p resen ze co n sisten ti, cap aci di p o rtare avanti la m issione educativa che ci caratte-

(24)

esigenza di formazione

collaborazione con i laici

nuovo impegno educativo

rizza. In altri contesti fioriscono nuovi germ ogli, si m oltiplicano le co m u n ità in tercu lturali, p o rtatrici di ferm enti innovativi, di o pportunità.

Si sono verificate, in questi anni, uscite dall'istituto che suscitano interrogativi circa la n a tu ra dell’ac­

com pagnam ento vocazionale.

26. Cresce l'esigenza di un a solida form azione u m a­

na, professionale, religiosa, culturale, socio-politica che sostenga la capacità di collocarsi, com e persone e com e com unità, quale coscienza critica nei con­

fronti delle logiche del consum ism o e dell’esclusio­

ne. In tale direzione si evidenzia anche la necessità di u n a p rep a ra zio n e p iù significativa alla co m u ­ nicazione per u n intervento educativo più incisivo e p er la prom ozione di inform azione alternativa nei nostri contesti, fortem ente segnati e influenzati dal m onopolio dei m edia.

La consistente presenza dei laici, collaboratori nel­

l’opera educativa, è generalm ente considerata u n a riso rsa p er il dialogo, u n ’o p p o rtu n ità di reciproco a rric c h im e n to n ella co n d iv ision e dei valori c a ri­

sm atici.19 Talvolta tuttavia è rite n u ta più u n a neces­

sità p e r il venir m eno delle suore che u n a decisione di resp o n sa b ilità condivisa. M atu ra co m unque la scelta di u n a form azione insiem e ai laici, o rien ta­

ta alla collabo razio ne efficace nella m issione p e r educarci ed educare alla cittad inanza evangelica.

27. La passione educativa diventa creatività di ri­

sposte nuove, im pegno di rip ro g e ttare la v ita co ­ m u n ita ria a p a rtire dalle esigenze della m issione tr a i giovani, scelta di stile so brio, ac ce tta z io n e della p recarietà e rin u n cia ai privilegi.

S ta c a m b ian d o il n o stro m odo di p o rci di fro n te alla povertà: nella logica delle B eatitudini ric o n o ­ sciam o il dono di sem plicità, di gioia, di vita di cui i poveri spesso sono p o rtato ri e desideriam o farci

(25)

comunione dei beni

nel cuore della Chiesa

presenza am ica e solidale tra loro e con loro, nel cam m in o di v alo rizzazio n e e sviluppo delle loro risorse.

Le sollecitazioni che ci vengono dall’econom ia soli­

dale rafforzano la trad izio n e del n ostro Istitu to di condividere i beni e ci o rien tan o a cercare strade nuove p e r g a ra n tire u n a p iù effettiva so lid a rie tà che p erm etta il superam ento dell’individualism o e ci aiuti a vivere lo spirito di fam iglia e di com unio­

ne a livello intem azionale.

28. Viviamo nel cuore della Chiesa. Insiem e alla F am iglia salesian a accogliam o il m a n d a to che ci affida in p a rtic o la re di « co m unicare alle nuove generazioni, in u n clim a pervaso di am orevolezza secondo lo stile di don Bosco, il m essaggio evange­

lico che si sintetizza nell’an n u n cio dell’am ore del P ad re m iserico rd io so , p ro n to ad a b b ra c c ia re in Cristo ogni p e rso n a ».20

L’Assemblea capitolare si chiede dunque com e de­

cifrare nell’oggi c o n tra d d itto rio i segni dello Spi­

rito, com e interp retare i segni dei tem pi. «Occorre che il Signore stesso... si faccia n o stro com pagno di viaggio e ci doni il suo Spirito. Lui solo, presente tra noi, può farci com prendere pienam ente la sua P aro la e a ttu a liz za rla , p u ò illu m in a re le m en ti e scaldare i cu o ri».21

20 Gio v a n n i Pa o l oII nell’udienza alle Capitolari, 8 novem bre 2002, n. 1.

21 Ripartire da Cristo, n. 2

(26)

UNA STRATEGIA: IL DISCERNIMENTO

Chiamate al 29. Ci viene dallo Spirito la ch iam ata a rinnovare

rinnovamento j] nostro m odo di essere e di operare p e r esprim ere nella com unione il volto del Dio delle B eatitudini e vivere da cittadine secondo il vangelo.

La situazione attuale delle nostre com unità ci sol­

lecita a u n atteggiam ento di esodo, a decentrarci, ad accettare le m an canze di g aranzie e le logiche della m inorità. Ci è necessario u n radicam ento più decisivo nella Parola, u n a crescita rinnovata nell’u ­ n ità vocazionale, com e im pegno a vivere la profe­

zia delle B e a titu d in i, in a p e rtu ra alle esigenze e prospettive del regno di Dio. Per questo:

SCEGLIAMO IL DISCERNIMENTO COME VIA E FORZA

DI TRASFORMAZIONE

il discernimento 30. Il tem a del discernim ento non ci è nuovo. Altri Capitoli generali lo hann o sottolineato e proposto alla riflessione delle ispettorie e delle com unità. È anch e elem ento co stitutiv o della n o s tra sto ria di FMA. M aria D om enica M azzarello e ra d o n n a di d iscern im ento:22 guida e form atrice, ha consolidato nella fedeltà le no stre p rim e sorelle di fronte alle sfide dell’in cu ltu razion e del carism a nel m ondo.

Oggi il discernim ento si ripro p o ne a noi com e stra ­ tegia, via e forza di trasfo rm azione p ro prio p e r il

” «Dal contatto intenso con Dio, da u n convinto spirito di fede, che trova concreta espressione nella costante adesione alla Chiesa e al suo M agistero, voi tra rre te le m otivazioni profonde della vostra gioia salesiana ed anche la capacità di discerni­

m ento delle situazioni e so p rattu tto dei cuori delle giovani, discernim ento intelli­

gente e so p ran n atu rale che h a qualificato inconfondibilm ente il m inistero educati­

vo di D on B osco e di m ad re M aria Dom enica» ( G i o v a n n i P a o l o II, Alle Figlie di Maria Ausiliatrice, nell’udienza straordinaria per il centenario della morte di S. Maria

(27)

in atteggiamento di ascolto

tem p o di plu ralism o , di ca m b iam e n to rap id o , di superficialità e fram m entarietà in cui viviamo e che esige chiarezza di visione e flessibilità nella ricerca di strade nuove p er evangelizzare educando.

Il d iscernim ento è d u n qu e o p p o rtu n ità e com pito p e r tu tte le FMA, perché ne facciam o u n atteggia­

m ento costante che ci ren d a donne pensose, capaci di o ltre p a ssa re le co n tin g e n ze e a n d a re al di là delle im m ediatezze p e r e n trare nel cuore della sto­

ria con m en talità evangelica, coinvolgendo in que­

sto le com u n ità educanti.

M aria, colei che ascolta e realizza la Parola, è per tu tti educatrice e guida sicura al discernim ento.

Come Capitolari, abbiam o app ro fondito il signifi­

cato del discernim ento.

Lo abbiam o riconosciuto com e dono dello Spirito p e r la com unione, com e certezza che Egli è nella storia e si fa p resente a chi lo cerca con u m iltà e fede. S em p re p iù c o m p re n d ia m o che il d isc e rn i­

m ento è relazione personale con Dio che ci purifica, ci libera e ci apre il cuore alle sue sorprese.

E pregare la paro la di Dio, facendo nostri i senti­

m e n ti di G esù n ell’asco lto c o sta n te degli avveni­

m en ti, d ella vita, d ella sto ria, dei giovani, delle sorelle e dei fratelli.

D iscernim ento è anche u n faticoso processo perso ­ nale e com unitario p e r cercare la volontà di Dio e operare scelte di vita e di m issione profondam ente in tessu te della forza c a rism atica del da m ìh i ani­

m as cetera tolle.

31. E ssenziale nel discern im en to è l’ascolto, che im plica u n costante atteggiam ento di conversione e di um iltà.

Luogo dell’ascolto è il cuore, dove si fa l’esperienza di essere accolti e am a ti d a Dio e si a p p re n d e la capacità di accogliere, am are, p ren dersi cura; dove si vive la dim ensione unificante della fede.

Il discernim ento ci pone in cam m ino. E u n a strate­

gia a ffid ata alle singole p e rso n e , alle c o m u n ità

(28)

FMA, alle co m u n ità ed u can ti, com e occasione di crescita nella relazione con Dio e con gli altri; di respo nsabilità evangelica negli im pegni fondam en­

tali della vita e nelle decisioni riguardo alla m issio­

ne educativa tra le/i giovani.

E u n im pegno che vogliam o caratterizzi il nostro m odo di essere e operare, e che desideriam o condi­

videre con i giovani e i laici.

Con la scelta di questa strategia esprim iam o il co­

raggio di credere nella po ten za trasform ante e vivi­

ficante del lievito.

(29)

LINEE ORIENTATIVE PER L’AZIONE

Scelte di priorità 3 2 . Alla luce del discernim ento abbiam o guardato le nostre realtà, i possibili cam m ini di futuro. Ab­

biam o individuato tre linee orientative p e r l’azione, rilette dal p u nto di vista della spiritualità di co m u ­ nione «che diventa u n a solida e ro b u sta spiritualità dell’azio n e».23 Ci a iu teran n o a operare scelte sulla base delle p rio rità più che delle urgenze.

Saranno poi le ispettorie e le com unità a precisare e arricchire percorsi e m odalità, a partire dalle situa­

zioni locali diversificate e dalle esigenze specifiche.

3 3 . * Abilitarci all’a scolto sap ien ziale e alla lettura cred en te d ella realtà nella q u o tid ia n a esperien za d i Dio, n e ll’esercizio con creto del discernim ento.

ascolto R iteniam o che l’ascolto/discernim ento sia u n dono

discernimento c(a accogliere, u n ’arte da im parare. Esso è reso pos­

sibile da u n clim a co m u n itario ricco di calore, di fede, di co m u n io n e a u te n tic a , di a p p a rte n e n z a e coerenza. Richiede sforzo e form azione, im pegno di crescita nell’u n ità vocazionale attraverso la co n ti­

n u a elaborazione del vissuto nel confronto con la parola di Dio, l’insegnam ento della Chiesa, le Costi­

tuzioni, l’esperienza dei n o stri Santi e la storia di oggi.

3 4 . Ci im pegniam o in percorsi di:

percorsi • ric e rc a di te m p i e m o d a lità p e rso n a li e c o m u ­ n ita rie p e r la p re g h ie ra e l’ascolto p ro fo n d o di Dio nella Parola e nella vita quotidiana;

• fo rm azio n e e p ra tic a del d isc e rn im e n to (tem pi privilegiati e stato abituale);

23 Ripartire da Cristo, n. 34.

(30)

vie di dialogo e corresponsabilità

• rile ttu ra della n o stra vita, del quo tid ian o , degli avvenim enti alla luce della Parola e del carism a p e r cogliere i passi del Signore, le sue chiam ate alla co n tinu a conversione e alla libertà interiore;

• im pegno nel progetto personale, com unitario ed educativo.

35. * R iesprim ere la ricchezza carism atica d ello spirito di fam iglia

n e ll’esperien za della sp ir itu a lità d i c o m u ­ nione,

in uno stile d i an im a zion e nella correspo n ­ sabilità .

È forte il grido di com unione espresso dalle nostre ispettorie. Evidenzia l’urgenza di costruire com un i­

tà um an izzanti dove ci sia spazio p e r ogni sorella, dove sia ric o n o sc iu ta e v alo rizzata ogni stagione della vita. C om unità più accoglienti e flessibili che vivono ed esp rim o no u n m odello com unionale di relazioni, in cui il servizio di anim azione e gover­

no, nello stile del coordinam ento, favorisce la cor­

responsabilità e prom uove la sussidiarietà.

Il ric o n o sc im en to dell’in te rc u ltu ra lità ci fa co m ­ prendere, accogliere la differenza com e valore. Ma n o n è facile farlo diventare vita e m odo di essere delle nostre com unità. Per divenire donne di com u­

nione e di riconciliazione, siam o chiam ate a cam ­ m inare più decisam ente nelle vie del dialogo, della chiarezza, della rec ip ro c a o sp italità, della c o rre ­ sponsabilità riafferm ando il prim ato dell’essere sul fare.

Anche il n o stro m odo di evangelizzare ed u can do rip a rtirà da qui, dal divenire com unità che vivono l’esperienza della provvisorietà nello stile salesiano della gioia, dell’am ore reciproco che libera e coin­

volge nella passione p e r il Regno.

(31)

36. Ci im pegniam o in percorsi di:

percorsi

Condivisione di cittadinanza

• assunzione dell’anim azione nella corresponsabili­

tà e dell’accom pagnam ento reciproco;

• form azione e accom pagnam ento delle anim atrici di com unità;

• form azione all’accom pagnam ento dei giovani con particolare attenzione alla dim ensione vocaziona­

le;

• sem plificazione delle stru ttu re di vita e revisione di tem pi e spazi di preghiera, di vita di com unio­

ne, lavoro e in c o n tro in vista di c o m u n ità p iù significative e m issionarie;

• rinnov am en to delle com u nità perché esprim ano u n volto p iù um ano, fem m inile, corresponsabile a p artire dalla m issione;

• approfo n dim en to delle esigenze e delle im plican- ze dell’in tercu ltu ralità nelle relazioni e nell’educa­

zione.

37. * Rinnovare l’im pegno per l’educazion e con la forza profetica del Sistem a preventivo n e ll’edu cazion e alla g iu stizia e alla pace, nelle scelte coraggiose d i v ita e d i cu ltu ra della solidarietà,

nella va lo rizza zio n e d e ll’in tercu ltu ralità . Le nostre co m u n ità si sentono fortem ente interpel­

late dalla m issione e im pegnate a rispondere gene­

ro sam en te ai bisogni educativi dei contesti in cui sono inserite. L’approfon d im ento del tem a capito ­ lare ci ha dato consapevolezza nuova, ci h a confer­

m ate nella volontà di vivere p e r le giovani e i giova­

ni, di risvegliare le loro p o te n z ia lità di bene, di orientare la loro dom and a di senso verso la ricerca e l’in co n tro con C risto R isorto. Vivere la c itta d i­

n a n z a evangelica significa oggi p e r noi essere re­

sponsabili, individualm ente e com unitariam ente, là dove esiste violenza, corruzione, dove le b a ra c c o ­ poli si m oltiplicano, i bam bin i sono sottom essi al duro lavoro, le donne sono sfruttate, i diritti um ani sono negati ai rifugiati, alle m inoranze.

(32)

educazione compito carismatico

S entiam o urg ente riafferm are la scelta dell’ed uca­

zione evangelizzatrice com e com pito carism atico - p e r essere cittadine secondo il vangelo, oggi;

- p e r stare con i giovani nello stile della presenza preveniente che osa p ro po rre cam m ini di santità;

- p e r essere tra i giovani poveri con l’im pegno del­

l’am ore che passa attraverso le parole, le opere, le relazioni;

- p e r scuotere la n o stra ten d en za alla sicurezza e alla com odità;

- p e r divenire capaci di in terp retare i processi e gli eventi, coglierne le radici e prom uovere interven­

ti significativi andan do alle cause;

- p e r difend ere i d iritti di tu tti, sp ecialm ente dei giovani e dei più deboli, e valorizzare il dialogo e le p o ssib ilità di convivenza tr a diverse cu lture, gruppi etnici e confessioni religiose.

38. A ssum iam o quindi percorsi di:

• educazione più esplicita e coraggiosa alla fede;

• acco m p ag n am en to educativo dei giovani e p ro ­ p osta vocazionale attraverso esperienze diversifi­

cate;

• lavoro in rete, com e C om unità educante e Fam i­

glia salesiana, con le altre Congregazioni e o rga­

nism i del territorio; condivisione delle scelte edu­

cative con le famiglie;

• educazione alla giustizia, al dialogo interreligio­

so, alla n o n violenza, alla solidarietà, all’ecologia;

• p ro ssim ità ai poveri, so p rattu tto giovani, nell’af- frontare le loro situazioni di disagio: flussi m igra­

tori, sfruttam ento, lavoro m inorile, disoccupazio­

ne;

• educom unicazione com e o ttica e p ratica ed u ca­

tiva trasversale alla m issione e all’attualizzazione del carism a;

• econom ia solidale nella sobrietà di vita personale e c o m u n ita ria , a u to d e lim ita zio n e , a m m in is tra ­ zione trasp arente.

(33)

Conclusione

39. Questo documento non esprime tutta la ricchezza di vita, di riflessione, di condivisione

che ha caratterizzato il tem po capitolare com e kayrós, tem po di Dio.

L'esperienza diversificata e interculturale h a aperto gli orizzonti

su volti di giovani, di bam bini e bam bine, di donne e di sorelle di ogni parte del m ondo.

Ci siam o m esse in ascolto:

del grido che sale da tan ti cuori

p e r il bisogno di riconoscim ento, di educazione, di presenza e solidarietà, di accoglienza e sostegno;

di Dio, il Dio delle B eatitudini rivelatoci da Gesù com e Padre di m isericordia e di pace,

Spirito di vita e di com unione;

della n o stra vocazione di FMA, che è totale ap p arten enza a Dio

nella donazione alle giovani e ai giovani.

Abbiam o accolto com e dono dello Spirito, in questo particolare m om ento della storia, la ch iam ata a fare

della com unione u n a scelta irrinunciabile, del discernim ento la strategia fondam entale per operare il rinnovam ento di cui sentiam o il bisogno,

per perco rrere vie nuove di cittadinanza evangelica.

C ontinuerem o a scrivere il docum ento nelle diverse realtà

dove Dio ci chiam a a collaborare per la trasform azione del m ondo.

Ci accom pagna M aria nell'im pegno quotidiano

(34)

di vivere la com unione,

di aprire cam m ini affollati da ragazze, da giovani, di ravvivare la sp eranza e costruire la gioia.

È im pegno ad u n a nuova m issione.

Come le no stre prim e sorelle m issionarie, 125 anni fa,

ogni volta che sarem o p ro n te a ripartire, scoprirem o M aria D om enica M azzarello, la Madre, con noi,

a tratten ersi con ognuna in p artico lare,24 a racco m andarci an cora il coraggio di solcare i m ari,

di raggiungere i giovani lontani,

nell’abban don o totale a Dio che sem pre ci precede.

«La vostra famiglia religiosa vanta ormai una lunga storia, scrit­

ta da coraggiosi testimoni di Cristo, alcuni dei quali hanno confermato la loro fedeltà al Vangelo con il martirio.

Su questa stessa scia dovete oggi proseguire a camminare in ambienti talora turbati da tensioni e paure, da contrapposizioni e divisioni, da estremismi e violenze, capaci persino di offuscare la speranza. Non mancano, tuttavia, inedite opportunità aposto­

liche e provvidenziali fermenti di rinnovamento evangelico.

A voi, come a tutte le religiose e i religiosi, è chiesto di vivere a fondo la scelta radicale delle Beatitudini».

Giovanni Paolo II alle Capitolari Roma, 8 novembre 2002

(35)

Deliberazione capitolare Modifiche di alcuni articoli

delle Costituzioni e dei Regolamenti

Altre decisioni

(36)

DELIBERAZIONE CAPITOLARE

40. L’A ssem b lea c a p ito la re , nello s tu d io d elle P ro p o s te p e rv e ­ n u te al C a p ito lo g e n e ra le X X I, h a d a to p a r tic o la r e rilie v o a qu elle rela tiv e al testo delle C ostituzioni.

A lc u n e I s p e tto r ie h a n n o s u g g e rito la r e v isio n e delle C o sti­

tu zio n i n e ll’o ttic a del c a m m in o ecclesiale su lla v ita c o n s a c ra ta , a p a r tir e dal S in o d o del 1994, e in ris p o s ta alle esig en ze dei tem p i.

A s e g u ito d i u n a rif le s s io n e a tte n ta , l’A s s e m b le a c a p ito la r e d e c id e d i co in v o lg ere l’is titu to in u n p ro c e sso v itale di r in n o ­ v a m e n to , n el c o n te s to d e lla ric e rc a su lla v ita re lig io sa in a tto n e lla C hiesa, m ed ia n te :

- l’a p p ro fo n d im e n to p e rs o n a le e c o m u n ita rio delle a ttu a ­ li C o stitu zio n i;

- l’a ssim ila z io n e degli o rie n ta m e n ti del C ap ito lo g en erale;

- l’in c u ltu ra z io n e d el P ro g e tto fo rm ativ o ;

- l’e la b o ra z io n e d i lin e e o rie n ta tiv e d e lla m is s io n e e d u ­ cativ a delle FMA.

Tale p ro c e s s o , o p p o r tu n a m e n te a c c o m p a g n a to d a l C o n sig lio g en erale, o rie n te rà i p a s si v e rso la re v isio n e del testo c o s titu ­ zio nale.

(37)

MODIFICHE DI ALCUNI ARTICOLI

DELLE COSTITUZIONI E DEI REGOLAMENTI

Le p roposte di m odifica delle C ostituzioni e Regolam enti pervenu­

te dalle Ispettorie, sia com e voce di singole suore, sia com e gru p­

pi, Isp ettorie o Conferenze in terisp etto riali, sono state p o rta te a conoscenza di tu tte le Capitolari. Un’apposita Com m issione desi­

gnata per la revisione degli articoli delle Costituzioni e dei Rego­

lam enti le h a vagliate e riproposte all’Assemblea capitolare p e r la votazione. Quelle relative alle Costituzioni, in base all’art. 141 delle m edesim e, sono state approvate con il quorum dei due terzi dei voti delle presenti (m aggioranza qualificata).

Le m odifiche rig u ard an ti le C ostituzioni sono state approvate ad experim entum dalla Congregazione p e r gli Istitu ti di Vita C onsa­

cra ta e le Società di Vita Apostolica in d ata 9 novem bre 2002, con lettera protocollo N. T 41-V2002.

Esse riguardano:

- u n a ra p p re se n ta n z a p iù significativa al C apitolo generale dei cinque C ontinenti nei quali lavoriam o (art. 139);

- u n a ra p p re se n ta n z a p iù significativa nel C apitolo isp etto riale (art. 159);

- la d u ra ta in carica della Segretaria ispettoriale e dell'E conom a ispettoriale (art. 154 e 155);

- la com posizione del Consiglio locale (art. 166).

(38)

COSTITUZIONI

Art, 139 4 1 . Intervengono al Capitolo generale con d iritto

di voto:

Partecipanti

al Capitolo . . .

generale g. la delegata di ogni Ispettoria

ch e n on su p eri il num ero di 300 suore, una seco n d a d elegata d elle Ispettorie con oltre 300 suore

e quella di ogni V isitatoria, elette dai rispettivi Capitoli;

h. ...

M otivazione

Q uesta nuova form a di rapp resen tativ ità n um erica p erm ette alle Ispettorie p iù num erose una m aggiore partecipazione.

Art. 159

Partecipanti al Capitolo ispettoriale

4 2 .

a. In ogni com u n ità di alm eno 5 suore si eleggerà u n a suo ra com e delegata al Capitolo ispettoriale.

N elle Isp ettorie fino a 250 suore sarà e le tta u n a d elegata

in proporzion e di una suora ogni 15 o frazione di 15.

N elle Isp ettorie con p iù d i 250 suore sarà e le tta una d elegata

ogni 30 suore o frazione di 30.

M otivazioni

a. La partecipazione al Capitolo ispettoriale di suore di com unità più piccole favorisce u n a p iù significativa rappresentatività.

b. La m odifica p erm ette alle Ispettorie più n um erose di celebrare Capitoli ispettoriali più agili e significativi.

(39)

Art, 154

L’Economa ispettoriale

Art. 155

La Segretaria ispettoriale

43. L’E conom a ispettoriale,

che può essere u n a delle Consigliere, am m in istra i beni m obili e im m obili dell'Ispetto ria in dipendenza dall’Ispettrice e d’in tesa con il Consiglio,

a cui deve dare periodicam ente relazione dell’and am ento econom ico dell’Ispettoria.

A lei spetta coordinare e controllare

l'am m inistrazione dei beni m ateriali delle case e redigere la relazione am m inistrativa annuale da inviare all’E conom a generale.

Nel suo ufficio agisce sem pre

con carità, prudenza, lealtà e senso apostolico, dando testim onianza di povertà

e di fiducia nella Provvidenza.

E n om in ata dall’Ispettrice

con il consenso del suo Consiglio a n o rm a dell'articolo 152d.

R im ane in carica tre anni

e può essere n om in ata p er un seco n d o e un terzo trien n io consecu tivo.

E ventualm ente p u ò rim anere in carica per un quarto trien n io nella ste ssa Ispettoria.

44. La Segretaria ispettoriale, che può essere u n a delle Consigliere, h a in particolare il com pito

di redigere i verbali delle riunioni di Consiglio e i docum enti ufficiali dell’Ispettoria;

h a cu ra dell'archivio, dei registri, delle statistiche

e della cronistoria dell’Ispettoria.

P resterà la sua collaborazione all'Ispettrice con spirito di corresponsabilità,

p ru den za e fratern a disponibilità, È n o m in ata dall'lsp e ttric e

con il consenso del suo Consiglio a n o rm a del articolo 152f.

(40)

R im ane in carica tre anni

e p uò essere nom in ata per un seco n d o e un terzo trien n io consecu tivo.

E ventualm ente p uò rim anere in carica per un quarto trien n io n ella ste ssa Ispettoria.

M otivazioni relative agli articoli 154 e 155

Q uesta m odifica tiene presen te il fatto che anche le Consigliere ispettoriali hann o m and ato triennale e n o n d u ran o in carica più di nove anni.

Il com pito dell’E conom a e della Segretaria ispettoriale è im pegna­

tivo e richiede u n adeguato avvicendam ento.

Art. 166

Il servizio di animazione nella comunità locale

45. In ogni com unità locale

la D irettrice, n el suo servizio di autorità, sarà coadiuvata dalla Vicaria o dall’Econom a.

Dove il num ero d elle suore

e/o la co m p lessità d elle opere lo richiedano, l'Isp ettrice con il suo C onsiglio,

d ’in tesa con la Direttrice,

costitu irà un C onsiglio co m p o sto dalla Vicaria e da un adeguato num ero di C onsigliere ch e collaborino corresp on sab ilm en te n e ll’anim azione e n el governo.

L’E conom a, se n o n è Consigliera, p artecip a alle riu n io n i di Consiglio senza diritto di voto.

Motivazione

La varietà dei contesti suggerisce la flessibilità della com posizione del Consiglio. L’Isp e ttrice con il suo C onsiglio h a il com pito di decidere in quale co m unità è necessario u n Consiglio locale o solo la Vicaria o l’Econom a.

(41)

REGOLAMENTI

Art. 12 4 6 . O gnuna di noi apprezzi q u anto in com unità le viene p ro cu rato e chieda ciò che giudica necessa­

rio, evitando di rico rrere ai paren ti o ad altre p er­

sone e n o n faccia doni o p restiti senza intesa con la Superiora.

S e p e r e s ig e n z e d e l n o stro lavoro o p e r altra n e c e ssità ci vien e co n seg n ato o d on ato d el d e­

naro, lo u serem o co n se n so di resp on sab ilità e n e renderem o con to alla Superiora.

Q u esto fa vo risce la c o n d iv isio n e d e i b e n i e la d ip en d en za rich iesta dal voto di povertà.

Motivazione

È stata tolta la paro la peculio. R im ane però invariato il m odo di vivere il voto di povertà com e FMA.

Art 119 4 7 . Nella d ata stabilita, d’intesa con l’Ispettrice o con la Superiora di V isitatoria si svolgano le elezio­

ni previe secondo la seguente procedura.

a. In ogni com u n ità di alm en o 5 m em bri si e ­ leg ge a voti segreti im a suora com e delegata.

R im ane eletta quella che ottiene la m aggioranza assoluta, cioè più della m età dei voti delle p re­

senti.

Motivazione

La partecipazione al Capitolo ispettoriale di suore di com unità più piccole favorisce u n a più significativa rappresentatività.

Art. 122 4 8 . Nel giorno stabilito dall’Ispettrice o dalla Su­

p erio ra di V isitatoria tu tte le C apitolari - m em bri di diritto e delegate - si rad u n eran n o nella sede del Capitolo ispettoriale o di V isitatoria p e r iniziare i lavori.

(42)

L'elezione della delegata o delle d elega te al Capi­

tolo generale sarà fatta secondo le norm e rip o rtate nell'art. 119 dei presenti Regolam enti p e r l’elezione della deleg ata locale al C apitolo isp e tto ria le o di V isitatoria.

Allo stesso m odo si eleggerà la supplente o le su p ­ p le n ti. Il verbale delle elezioni s a rà in viato alla R egolatrice del Capitolo, u n itam en te all’elenco dei m em bri del Capitolo ispettoriale o di V isitatoria.

Q uan do u n a c o m u n ità è c o stitu ita com e d ire tta ­ m ente dipendente dalla Superiora generale, l’ascri­

zione dei m em b ri e la p artecip azio n e al C apitolo generale sono regolate dallo S tatuto proprio.

M otivazione

Q uesta nuova form a di rapp resen tativ ità n u m erica perm ette alle Ispettorie p iù num erose u n a m aggiore partecipazione.

Art. 125 4 9 . Nelle ad unan ze di Consiglio - p rean n u n ciate in tem po utile con relativo ordine del giorno - la D irettrice e le C onsigliere - avendo p resen te il parere d elle sorelle, in un clim a di preghiera, di stu d io e di d iscern im en to, prendano le d e c isio ­ n i n ecessa rie valorizzando le risorse di tutte per favorire l’attuazione d el com u ne Progetto.

La D irettrice inform i op portunam ente la co m u ­ n ità su sc ita n d o c o r r e sp o n sa b ilità e s u s s id ia ­ rietà.

Una delle Consigliere, design ata com e segretaria, redigerà il verbale dell’adunanza, che, letto e firm a­

to dai m em bri del Consiglio e dalla Direttrice, sarà conservato in archivio.

Motivazione

L’autoco scienza p ersonale che sta m a tu ra n d o nelle co m u n ità ri­

chiede u n ’anim azio ne nella correspo n sabilità e la valorizzazione delle risorse di tu tte attorno al Progetto com une.

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