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ATTI DEL CAPITOLO GENERALE XIV

dell’ Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice

Tenutosi a Torino - Casa Generalizia d a l 26 agosto a l 17 settembre 1964

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Sc u o l a Ti p o g r a f i c a Pr i v a t a

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E R R A T A CORRIGE

Er r a ta

pag. 648; rig a 17a : esp licitam en te escluse

Co r r ig e

im p licitam en te incluse

P ro m an o scritto

V. G. M. G.!

T o rin o , 25 m a rz o 1965

Carissim e Sorelle,

v i presen to gli A tti del Capitolo G enerale X IV da voi a ttesi con desiderio, e da tem po. Conoscete il T em a che ve n n e proposto allo studio di tu tte e di ciascuna in particolare ai fini di attuare le sapienti d ire ttiv e della Chiesa e del Santo F ondatore: adeguarci ai te m p i p ri­

m a nella form azione n o stra personale e in quella delle A sp ira n ti, P ostulanti, N ovizie, N eo - Professe ecc.

Vi in vito a leggerli in com une come le ttu ra sp iritu a le e in d ivid u a lm en te a propria istru zio n e ed edificazione.

L e R elazioni furono tu tte stu d ia te a tte n ta m e n te nei loro particolari concreti prim a da Sorelle esperte, e poi dalle varie C om m issioni Capitolari: sono m olto is tr u ttiv e e hanno forza di orientare saggiam ente ognu­

na nelle proprie responsabilità; per questo raccomando di leggerli anche in d ivid u a lm en te.

Dall’in siem e delle tra tta z io n i che v i presento, risu l­

ta che l'adeg u am en to necessario a conseguirsi nel cam-

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po educativo esige u n rin n o v a m en to sald o nella nostra v ita individuale nel campo della fed e, sp eranza, carità.

Fede gau diosa, a lim entata di D ottrina, di Vangelo nella im ita zio n e della M adonna, che rende sicuro il cam m ino, lum inosa e certa la coscienza p er la nostra santificazione e l’educazione della gioventù.

G esù n e l Vangelo ai suoi, prim a dom anda la fed e e, così, ci fa in ten d e re che essa sola rende sicuro il cam m ino, certa e illu m in a ta la coscienza, fe rv e n te l ’am ore nell’osservanza dei precetti.

Carità dolce e m ansueta: è la v ir tù che unifica la vita, che, sviluppandosi sulla base dell’u m iltà , rende generosi nel sacrificio, nella prestazione del nostro servizio a favore della gioventù.

Speranza, v ir tù capace di alim entare in noi fiducia in vincibile nelle possibilità di grazia e di corrisponden­

za personale.

Sorelle carissim e, il « R IN N O V A M E N T O » che il S. Padre Paolo V I inculca n e l suo discorso del 23 m ag­

gio 1964 (vedi pag. 60 e segg.), po trem o operarlo in noi soltanto risalendo allo spirito genuino dei S anti F o n ­ datori.

E ssi hanno a ttin to dal Vangelo, dall’am or di Dio la sete della salvezza propria e delle anim e. Da queste fo n ti sem pre aperte, attingiam o anche noi acqua viva p er la nostra sete.

Su q ueste basi il « rin n o va m en to » v e n n e conside­

rato dall’A ssem b lea come n e c e ssità p er u n a con sacra­

zio n e p erson ale sem pre p iù im p egnativa, e p er l’apo­

s tolalo educativo: di conseguenza v e n n e d elib erata l’attuazione di P rogram m i n u o v i per la preparazione del personale, di orari particolari e di soste necessarie alla vita delle C om unità, dei Collegi, Oratori ecc.

Nelle relazioni nostre con le figliuole si fece il p u n ­ to sulla necessità di renderci am abili, agili, rispettose, consapevoli delle necessità dei te m p i e delle anim e.

A d egu am en to in tellig en te, dunque, il nostro, che a ttinge dalla parola di Dio, dei Papi, dei S a n ti F onda­

tori luce, in izia tive, risorse p er una form azione adeguata alle esigenze della Chiesa oggi. L e vogliam o in fa tti of­

frire u n laicato fe m m in ile capace di testim o n ia re u n cristianesim o vivo, integrale, dove i valori u m a n i par­

ticolarm ente fem m in ili, lungi dall’essere trascurati, vengono anzi po ten zia ti da una in ten sa v ita di Grazia che dona serenità e pace.

N o n lasciamoci afferrare, Sorelle, da n e ssu n com ­ plesso di inferiorità nei rapporti con altri I s titu ti e di altre attuazioni. L a scoperta personale delle fo n ti del C ristianesim o e della salesianità ci renderà gioiosa­

m en te consapevoli della ricchezza di cui possiam o di­

sporre. Ma dobbiam o essere anim ate dallo spirito di Dio, dallo spirito m issionario esercitato dai n o stri Santi, libere da so v ra stru ttu re form ali esteriori, m a ricche di fede e di carità diffu siva .

L 'illu m in a to esercizio della disciplina religiosa della povertà, della castità e dell’obbedienza, ci darà inoltre la forza necessaria p er riconsacrare a Dio con l’esem ­

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pio e la parola quando ne è il caso, i v alo ri terreni, oggi tanto ricercati.

E' detto che, « solo la v ita può com unicare la v ita »;

ebbene, se n o i, Sorelle, sarem o fedeli a Dio fino in fo n ­ do, non solo conserverem o in noi la v ita , m a la irra- d ieremo nella società perchè sia ristabilito l’ordine nella valutazione dei valori.

P reghiam o, Sorelle, e vivia m o u n ite sotto il M anto della M adonna, nostra tenerissim a Madre.

I n L e i v i sono

aff.m a M adre Sr. A N G E L A V E SP A

P R E S E N T A Z I O N E

Nel desiderio di fa r procedere le carissim e Sorelle con ch iara sicurezza n ella le ttu ra di questo volum e, crediam o o p p o rtu n o p re m e tte re u n a schem atica p re ­ sen tazio n e delle p a rti di cui si compone.

Dal giorno in cui fu convocato il C apitolo fino a q uando il Capitolo stesso si chiuse, si succedettero v arie ta p p e di lavoro.

Dopo il lavoro p rep a ra to rio e i S anti E sercizi Spi­

ritu a li delle C apitolari, si v e n n e all’a p e rtu ra religiosa del Capitolo, cui seguì la p rim a ad u n an za p e r le ope­

razio n i p re lim in a ri e poi la seconda ad u n an za nella quale si procedette alle elezioni della M adre e di tu tte le S uperiore G eneralizie.

Con qu esto il Capitolo aveva adem piuto al suo p ri­

mo com pito in conform ità all’art. 146 delle C ostituzioni.

Passò poi al secondo com pito, cioè alla T rattazio n e del T e m a -b a s e p ro p o sto coi re la tiv i Sottotem i c o n ten u ti nel P ian o delle trattazio n i.

T en u te p re se n ti l’u n ità del T em a - base e la organi­

cità del P ian o delle tra tta z io n i, ci è sem brato u tile rip o rta re p rim a le v a rie R elazioni con le relativ e p ro ­

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poste, riservandoci di p re se n ta re in seguito, a p arte, i V erbali d elle adunanze in cui le proposte sono state discusse e tra d o tte in « deliberazioni » p e r il m aggior bene d ell’Istitu to , e p er u n a m aggiore efficacia del suo A postolato in seno alla Chiesa.

P e r conseguenza il libro ris u lte rà così com posto nelle sue p a rti:

Pa r t e Pr i m a

— L e tte ra di convocazione

— L avoro di p reparazione

Pa r t e Se c o n d a

— A p e rtu ra religiosa

— P re lim in a ri (prim a adunanza)

— E lezioni della S u p erio ra G enerale, delle C onsigliere G enerali, della S eg retaria ed Econom a G enerale (seconda adunanza)

Pa r t e Te r z a

— R elazioni delle Com m issioni di studio sul T em a - base e su i Sottotem i p ro p o sti nel P iano delle trattazio n i.

Pa r t e Qu a r t a

— V erbali delle adunanze in cui v en n ero di­

scusse le R elazioni con le risp e ttiv e « p ro ­ poste » p er g iu n g ere alle « deliberazioni » del Capitolo G enerale.

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Pa r t e Qu in t a

— P ro p o ste e deliberazioni

Ap p e n d i c e

— E lenco delle P a rte c ip a n ti al Capitolo G ene­

ra le XIV - 1964

— Com m issioni di stu d io p e r le R elazioni sul Tem a - base e su i S ottotem i

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P A R T E PR IM ACONVOCAZIONE e PREPARAZIONE

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I

A vvicinandosi il com pim ento del sessennio dal Ca­

pitolo G enerale X III (1958), si re n d e n ecessaria la convocazione del successivo Capitolo G enerale p er procedere alle elezioni g en erali (Cost. a rt. 146 e 147).

In successive riu n io n i col suo Consiglio, la R ev.m a M adre p ren d e a s tu d ia re gli a rg o m en ti che do v ran n o essere p re si in considerazione d a ll’A ssem blea n e ll’in te ­ resse g en erale dell’I stitu to nostro.

Allo scopo di re n d e re tale studio p iù concreto e a d e ren te alle esigenze del m om ento, sia p e r la v ita religiosa delle S uore e sia p e r u n a efficacia sem pre più v itale delle Opere, v ien e p re p a ra to e spedito alle sin ­ gole Isp e ttric i u n Q uestionario-b ase: «R iflessioni, considerazioni, sguardo sul m ondo d ’oggi e su l suo

influsso nella v ita del n o stro Is titu to » .

T erm in e p e r far g iu n g ere le risp o ste a T orino:

31 gennaio 1964, festa di San G iovanni Bosco.

N el frattem p o , in d a ta 24 g ennaio 1964, v e n n e spe­

d ita a tu tte le Isp e tto rie e Case la seg u en te

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L E T T E R A DI CONVOCAZIONE D EL CAPITOLO G E N E R A L E XIV

I s t i t u t o F i g l i e M a r i a A u s i l i a t r i c e

O p e ra S. G io v a n n i B osco

C irc o la re n . 472 T o r i n o , 24 g e n n a io 1964

Carissim e Sorelle,

il Capitolo Generale del 1958 v e n n e convocato u n anno in anticipo poiché la M adonna, n e l Centenario delle sue A p p a rizio n i a L ourdes, v e n n e a prendersi la com pianta Madre L in d a L u co tti, la quale, come le due Superiore Generali di s. m . che la precedettero, lavorò in d efessa m en te p e r aiutarci a v iv e re « com patte e fe ­ deli » sulla via tracciata dalla M adonna al nostro I s titu ­ t o , fe r v e n ti n el rispondere alla volontà del Santo F o n ­ datore che ci ideò « M o n u m en to della sua fede e del suo am ore » a L ei, a Maria SS. A usiliatrice, ispiratrice di tu tta l’opera sua.

Ora stando p er scoccare sei anni dall’elezione della Superiora Generale e dei M em bri del Consiglio Gene- ralizio, adem pio, con questa m ia, la prescrizione del- l’art. 149 delle C ostituzioni: Convoco cioè il Capitolo G enerale XIV in T orino, Casa Generalizia; a Dio pia­

cendo, sarà preceduto dal 17 al 24 agosto dai Ss. E sercizi S p iritu ali p er le Capitolari e s'in izierà il 26 agosto alle o re 18, con la fu n zio n e prescritta.

Nella m a ttin a ta del giorno 25, p er devozione, le Ca­

pitolari effettueranno u n Pellegrinaggio ai Becchi, ove

fe rv e la costruzione del Santuario al Santo Fondatore, p er im plorare luce, ispirazione, assistenza su l lavoro da iniziarsi e da com piersi a gloria di Dio.

F atta l’elezione della Superiora Generale e del suo Consiglio, il Capitolo Generale X I V prenderà in esam e la cura che si deve av e re nella form azione del p erso­

nale in tero nelle tappe prescritte: A sp ira n ta to - P o stu ­ lato - J u n i orato - Suore P erpetue - e della g io ven tù fe m m in ile a noi affidata, affinchè l’u n a e l’altra risp o n ­ dano sem pre m eglio alle a sp etta tive della Chiesa e alle esigenze del periodo storico che attraversiam o.

L e C ostituzioni, all’art. 1, stabiliscono: « Lo scopo p rim ario d e ll’Is titu to è la santificazione delle Suore che lo com pongono, m ed ia n te l ’o sservanza dei tre V oti sem ­ plici, di povertà, castità, obbedienza »; all’art. 2, preci­

sano quali siano le v ir tù cristiane in cui le F iglie di Maria A u silia trice devono esercitarsi; all’art. 3, fissano lo scopo specifico riconosciuto dalla Chiesa all’I stitu to ;

« im p a rtire alle fanciulle del popolo u n a cristiana edu­

cazione... fo rm arle alla pietà, re n d erle b u o n e c ristian e e capaci di guadagnarsi a suo tem po onesta m en te il il pane della v ita ».

I l Santo F ondatore e la nostra Santa M adre M azza­

rello ci am m aestrano con gli scritti e con l’esem pio, ed è anche convinzione com une, che n o n si possa conse­

guire l’educazione alla pietà, alla v ita o n esta senza u n ’adeguata istru zio n e catechistica. Ci esortano cioè ad illum inare le figliuole, a noi affidate, con lo stu d io assi­

m ilato delle V erità rivelate, a farsi loro guida affinchè, n e ll’esam e di coscienza giornaliero, si pongano faccia a

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faccia davanti a Dio, sorgente della vita, p er giudicare, condannare i propri falli, dom andare perdono. Ci esor­

tano a persuaderle con l’esem pio che l’unico, costante atteggiam ento che i figli di Dio devono assum ere nella v ita è la docilità n ell’obbedienza e n e ll’esecuzione dei suoi disegni amorosi.

L a Suora educatrice e catechista dovrà dunque avere u n a conoscenza abbastanza approfondita e assim ilata del Catechismo, della Religione, delle V erità della Fede, congiunta all’esercizio della docile corrispondenza allo S p irito Santo e a Gesù B en ed etto , M aestro interiore, per com piere il suo « m andato ». N e d eriva che la prim a preoccupazione delle Superiore deve essere quella di aiutare le Suore a raggiungere u n a m a tu rità spirituale e catechistica tale che, m e n tre le fa v iv e re di fede, di speranza, di carità, le faccia ardenti e ricche di in izia ti­

ve nel conquistare a Dio le anim e da L u i redente. Oggi la Chiesa a tten d e so p ra ttu tto questo dalle Religiose.

Soltanto la Suora che adem pie il proprio dovere di

« v iv e re secondo Dia », realizzerà, la sua personale e to­

tale C onsacrazione a Dio, e l’esercizio di carità verso il prossim o com e vuole il Santo F ondatore p er la salvezza della g io v e n tù fem m in ile. E sen tirà il dovere di s tu ­ diare e assim ilare con la R eligione anche le discipline che le sono ausiliarie: il m etodo, la didattica, la psico­

logia e sociologia p e r acquistare, con la chiarezza e vive zza di espressione, anche la conoscenza delle esi­

genze della civiltà m oderna, affinchè le anim e e lei affidate arrivino a scoprire la via della p ro p ria salvezza, a lasciarsi illum inare, penetrare dalla luce della fede, 10

e dell’amore, onde porsi al disopra delle v e d u te um ane, m ondane, degli in teressi terren i che ostacolano i disegni

di Dio fino a co m prom ettere la loro eterna salvezza.

E ’ evid en te che la conoscenza e la fed eltà da parte della Religiosa ai principi di fed e sfocia necessariam ente in u n ’osservanza am orosa che sgorga com e im p erativ o dalla sua anim a cristiana e consacrata facendola docile alle prescrizioni della Regola e dell’obbedienza, anche quando richiedono una buona dose di abnegazione.

R itien e cioè che le n orm e di disciplina sono una liberazione dall’am or proprio e da quanto ostacola l’e­

sercizio e il progresso del proprio am ore a Dio e al prossim o.

S. Maria M azzarello considerava lo studio assim ilato del C atechism o condizione necessaria all’u n ità n e ll’I s t i ­ tuto, e diceva: « Se non stu d iam o il C atechism o v e r­

ranno le divisioni di sp irito ».

E d ecco il m o tivo p er cui, in pieno accordo, con le carissim e M adri, ve n n e fo rm u la to u n T em a unico da trattarsi in Capitolo:

« FORM A ZIONE D E L PE R SO N A LE E FORM AZIONE D ELLA G IO V EN TÙ OGGI ».

E d ecco la traccia di sviluppo:

C onsiderare lo studio e la conoscenza della R eligione C ristiana, particolarm ente del Vangelo, come p re su p p o ­ posto e fond am en to essenziale della form azione religiosa salesiana, specifica e qualificata delle Suore, in m odo che risponda sem p re p iù e sem pre m eglio alle attese

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della Chiesa e al fine proprio dell’I s titu to secondo le Costit u z ioni.

Papa G iovanni X X I I I di f. m . n el Suo discorso del- l '11 agosto 1962, 58° anniversario della Sua O rdinazione Sacerdotale e P rim a santa M essa, raccom andava ed in ­ culcava ai Sem inaristi, p e r essere efficaci apostoli ed educatori, oltre la innocenza dei costum i e l ’a rd en te ca rità p e r Dio e p e r le anim e, una « p ie tà illu m in ata » ed una « d o ttrin a p e n e tra ta ».

A nche per noi, F iglie di M aria A usiliatrice, e p e r la nostra m issione educativa, è necessaria, come ho cercato di spiegare in questa m ia, una « p ietà illu m in a ta » ed una « dottrina p enetrata ».

Il Tem a è sintetico: per la trattazione verrà su d d i­

viso in sei S ottotem i che, a Dio piacendo, m i rip ro m etto di determ inare nella lettera successiva, aggiungendo p er ognuno b rev e schem a di sviluppo.

T em a e S ottotem i hanno l’approvazione del R ev.m o R etto r M aggiore, nostro am ato Delegato A postolico, il quale ha pure assicurato la sua preghiera per la m a tu ­ razione di abbondanti fru tti.

R egolatrice del C apitolo sarà la carissim a Madre E lb a B onom i, la quale unirà, alla lettera d eterm in a n te i Sottotem i, Q uestionari su cui le carissim e Isp e ttric i e D irettrici, personalm ente e durante i Capitoli Ispetto- riali, faranno d iligente, sincero esam e p er la com pila­

zione.

Vi in vito , carissim e Sorelle, a vo ler indirizzare a L e i le proposte che desiderate giungano al Capitolo le quali dovranno m u o versi nello spirito dell’I s titu to e

mirare al suo bene. Con ciò vien e escluso come m o ­ vente delle singole proposte, ogni carattere personale.

Il te rm in e fisso per l’in vio delle proposte sarà il 30 giu­

gno p. v. P er i Q uestionari la carissim a Madre Elba darà precisazioni al m o m en to dell’invio.

Come ormai è di tradizione nel nostro Istitu to , v i prego di leggere u n a volta in com une alla lettu ra spiri­

tuale, e leggere anche in particolare la lettera del Santo Fondatore che si trova nel M anuale pag. 66; L e tte ra da L u i scri tta in preparazione ad uno dei p rim i Capitoli Generali.

In o ltre, come già feci per il Capitolo X I I I , v i do­

m ando anche per questo particolari preghiere. N ella visita al SS. Sacram ento, chi guida enuncerà: A Maria SS.m a p er il buon esito del Capitolo Generale, a cui seguirà la preghiera: « Dio v i salvi, ecc. »; e alla lettu ra spirituale si dirà: A S. G iovanni Bosco e a S. Maria M azzarello per il buon esito del Capitolo Generale:

Pater, A ve, Gloria. E ciò a partire dal giorno in cui arriverà questa lettera, fino al Capitolo Generale com ­ piuto.

Verranno anche, con questa m ia, le norm e da se­

guirsi per le elezioni delle D elegate ai Capitoli isp e tto ­ ri ali e al Capitolo Generale. V i prego di leggerle a tte n ­ ta m en te u n a v o lta in com une per approfondirne la conoscenza, e altra volta in preparazione all’adunanza delle elezioni.

L a D elegata Ispettoriale al Capitolo Generale da eleggersi, sarà una sola, come già negli u ltim i Capitoli, per la modificca dell’art. 151 f) delle C ostituzioni, be­

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n ig n a m en te concessa dalla Sacra Congregazione dei Religiosi, con decreto del 1° dicem bre 1952.

Vi saluto con le M adri tu tte ; i n o stri S a n ti e la vostra dolce Madre M aria A u silia trice si degnino acco­

gliere le no stre a rdenti p reghiere ed assisterci dal Cielo perchè elezioni e deliberazioni da prendersi tor­

nino a Gloria del buon Dio, a santificazione di tu tte noi che nell’Is titu to abbiam o com piuto la nostra Consacra­

zione a salvezza nostra e della g io v e n tù fe m m in ile . Vi sono nel Signore

a f f . m a M a d r e Sr. A N G E L A V E S P A

A conclusione dello studio approfondito sul Tem a - base la R ev.m a M adre « a fine di re n d e re la trattazio n e, che v e rrà p o rta ta in A ssem blea, am pia, chiara, il più possibile com pleta, m a so p ra ttu tto convincente » ra g ­ giungeva ancora le Isp e tto rie e le Case con la seguente

L E T T E R A DI ACCOMPAGNAMENTO D E L « PIA N O D E L L E T R A T T A Z IO N I»

a cui u n iv a il P iano stesso:

Is t i t u t o Fi g l i e Ma r ia Au s i l i a t r i c e

O p e ra S. G io v a n n i B osco C irc o la re n . 473 T o ri n o , 24 f e b b r a io 1964

Carissim e Sorelle,

vengo a voi con la lettera prom essa quando v i pre­

sentai il TEM A proposto allo studio del Capitolo Ge­

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nerale X IV , « F o r m a z i o n e d e l p e r s o n a l e e f o r m a z i o n e DELLA GIOVENTÙ OGGI ».

I S o tto te m i che tro verete u n iti a qu esta m ia, col titolo « Piano delle T ra tta zio n i », sono c o stitu iti dai p u n ti che avete letto nella traccia, esa m in a ti a sè sta n ­ ti, però corredati da fr u tti di esperienza, e ciò a fine di rendere la trattazione, che verrà portata in A s s e m ­ blea, am pia, chiara, p er quanto possibile com pleta, ma so p ra ttu tto co n v in cen te.

T u tte siam o persuase — e se n o n lo siam o questo è il m o m en to per divenirlo — che è necessario rendere p iù attiva, direi p iù dinam ica, la Scuola di R eligione sia nelle Case di F orm azione, come nelle Scuole, negli Oratori, nelle Case - fam iglia, ecc. affinchè si « faccia vita ». E chi di noi n o n esp erim en ta la n ecessità che lo

studio p erso n ale della R eligione, del Vangelo sia conti­

nuato tu tta la vita , anche quando è passata l’età della giovinezza, anche quando si coprono cariche, si espli­

cano responsabilità? I Corsi di R eligione te n u ti per Suore ce l’hanno afferm ato.

Carissim e Sorelle, le tra tta z io n i particolari che avran­

no luogo in A ssem b lea hanno appunto p er fine di illu ­ m inare, di convincere « a fondo » tu tte e ciascuna delle presenti, e in loro ogni Suora rim a sta nella propria Casa, che la R eligione v a s tu d ia ta sem pre, con ap p ro ­ fondim ento co ntinuo se vogliam o conseguire la nostra salvezza, sostenerci nella v ita spirituale, nella fedeltà a Dio, al Santo F ondatore, alla Chiesa, aiutare la gio­

v e n tù a ved ere Dio e a servirL o .

I n u n ’epoca in cui i p rin cip i sono so ven te rovesciati, 21

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m anom essi per farsi comoda la vita, essa sola, la R e li­

gione, possiede la forza, e ce la dona, p er d ifen d erci da pericolose novità, e da possibili d iso rien ta m en ti; per illum inarci a salvezza, facendoci com prendere che riu ­ scirem o ad adeguarci ai bisogni della g io v e n tù fe m m i­

nile di oggi, solo se sarem o fedeli al M etodo educativo che la M adonna ha dato a D on Bosco, il Fondatore.

Ecco quanto afferm a la C ostituzione Apostolica di Pio X I I « Sedes Sapientiae » all’art. 29:

« I l com pito apostolico che i m e m b ri dello stato di p erfezione svolgono nella Chiesa, ciascuno secondo la propria vocazione, sia con l’educazione cristiana dei fa n ciu lli e dei giovani... sia con le m issioni... non p o trà p ro d u rre fru tti ab b o n d an ti e d u ra tu ri, se essi non av ran n o p e n e tra to la d o ttrin a sacra, con u n a conoscen­

za e uno stu d io in cessan te ».

E continua: « E ’ necessario che l’opera fo rm a tiva coltivi l’esercizio della im itazione di Gesù Cristo, u n desiderio ardente e p urissim o di pro m u o vere la gloria di Dio, u n am ore operoso e infiam m ato p er la difesa dei d iritti della Chiesa... uno zelo in ten so p e r la sa lvez­

za delle anim e ».

Nelle Case di F orm azione e di Opere, noi vivia m o tra Sorelle e a contatto della g io ven tù ; conserviam oci sem pre giovani di spirito, qualunque età sia la nostra;

com unichiam o vibrazioni di entusiasm o p er la v ir tù che conquista; com prendiam o col cuore la g io v e n tù di oggi esposta a particolari insidie; am iam ola com ’è, fin dove ci è possibile, col cuore della M adonna nostra col­

laboratrice; facciam o leva sulla generosità sua nota caratteristica per aprirla alla confidenza, per istillare 22

le gocce di gioia che solo i figli di Dio possono gustare, per scaldare cuori e anim e con u n a v ita di fam iglia riposante e serena, col risp etto alle inclinazioni perso­

nali particolari di questa g io v e n tù che ci sforzerem o di capire.

Suscitiam o l’a ttiv ità di u n a collabarazione docile alle Grazie di Dio! ecco il catechism o vissuto!

Suscitiam o anche una collaborazione di lavoro re­

sponsabile con soste di respiro e distensione; n o n soffo­

chiam o le in izia tive quando sono buone, al contrario valorizziam ole, aiutiam ole. D onerem o così alle figliuole aiuto per scoprire i disegni di Dio su ll’anim a loro, per realizzarli e la disciplina esterna sarà osservata per im pulso d’amore.

N o n soffochiam o la vita con prescrizioni m eccaniche che esercitano azione di com pressori; educhiam o invece alle v ir tù c o stru ttiv e dinam iche, quelle che Catechism o e vita salesiana suggeriscono e sono il principio di ogni conquista interiore ed esteriore.

L a fede vissu ta da parte nostra, ed alim entata dal C atechismo, la carità ardente, so sten u ta dalla speranza, ci abiteranno a guarire dal laicismo, qualora gli stu d i fa tti e le le ttu re ce ne avessero inculcato il veleno, in ­ tossicandoci idee, opinioni su l m odo di fare scuola, di educare, ecc. A iu tia m o le allieve anche attraverso la cultura con l’attuazione di u n m etodo a ttivo ad elevarsi dal piano um ano al piano soprannaturale della fede, a viv e re la v ita di Dio di cui siam o figli; la v ita di Gesù nostro fratello, dell’E ucaristia nostra forza, della m ise ­ ricordia di Dio nella C onfessione, dell'appoggio della V ergine A usiliatrice aiuto dei C ristiani in ogni istante.

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Sorelle, giovani ed anziane, facciam o u n cu o r solo, restiam o saldam ente u n ite, disponiam oci ad accettare con fede i program m i che dovrem o attuare nelle Case di F orm azione e nelle scuole perchè la educazione cri­

stiana v i regni con tu tta la sua forza. N o n diciamo: - Oh, una volta! - Oggi è necessario approfondire. Dice Papa Giovanni: « p ietà illu m in ata, e d o ttrin a p e n e tra ta » ; sia­

mo in buona compagnia.

Vi saluto. Preghiam o insiem e, preghiam o m olto.

a f f . m a M a d re Sr. A N G E L A V E S P A

I s t i t u t o F i g l i e M a ria A u s i l i a t r i c e O p e ra S. G io v a n n i Bosco

A l l e g a t o a l l a C i r c o l a r e n . 4 7 3 T o rin o , 24 fe b b r a io 19 64

PIA N O D E L L E TRA TTA ZIO N I

l ° - FORMAZIONE E MATURITÀ CRISTIANA CATECHISTICA

« L ’educazione cristia n a della gioventù, le m issioni...

non p o rte ra n n o fru tti d u ra tu ri se i m em b ri degli sta ti di perfezione n o n av ra n n o p e n e tra to fino in fondo la D o ttrin a sacra, con u n a conoscenza piena e uno studio incessante » (Pio XII - Sedes Sapientiae).

1. - L ’in seg n am en to della R eligione c ristian a ha p e r fine di a iu ta re lo sviluppo del v ero senso religioso, im m esso da Dio C reato re in tu tte le a n im e su e creatu re.

Nei battezzati, in o ltre , la R eligione m ira a c o ltiv are so­

p ra ttu tto la fede, la sp eran za e la c arità, v irtù infuse 24

la prim a volta nel B attesim o, e che h an n o tu tte per oggetto d ire tto Dio stesso, onde sono d e tte « v irtù teologali ».

2. P e r le A spiranti, P o stu lan ti, Novizie, neo - Professe, la conoscenza di Dio, dell’am ore che Dio ci porta, del Vangelo, la p ratica della preghiera v issu ta e della docilità alle divine ispirazioni, devono co stitu ire un richiam o, u n im pulso personale co ntinuo all’eserci­

zio delle v ir tù cristiane, divino perfezio n am en to delle virtù um ane, presu p p o sto n ecessario all’esercizio delle virtù religiose e dei v oti di povertà, castità e obbedienza.

3. - In tu tte le tap p e d ella form azione, catechesi e v ita p ra tic a devono an d are congiunte; fra l’u n a e l’a ltra deve sta b ilirsi u n ponte, voglio dire u n a c o rre­

lazione ta le che renda la condotta esercizio di fede sem ­ plice, di am ore ard en te, di se re n ità a ttra e n te , di ir r a ­ d ian te am ab ilità salesiana.

U m iltà, sem plicità, silenzio u n ito al sacrifìcio gio­

condo, devono essere le v ir tù coltivate di p referen za dalle F ig lie di M aria A usiliatrice, p er la im itazione v e­

race della v ita te rre n a di Gesù e di M aria, il nostro ideale! E sse sono v irtù che ci a iu tan o a « v iv e re » la n o stra consacrazione, p e r donare nella catechesi parole divine, capaci di co ltivare la fede in G esù che portiam o nel cuore.

— N ecessità di avere, p e r le d iv erse tappe, p ro g ram m i d o ttrin a li b en definiti ciclici e progressivi, organici e com pleti; di o sserv are con am ore e fed eltà i rego­

lam en ti stab iliti p er ogni tappa.

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La Catechesi si a tte n g a al m etodo indicato nel Con­

vegno C atechistico del se tte m b re 1963: T esti propo­

sti e metodo catechistico siano u sa ti con saggezza, prudenza e discernim ento, a m ati a p referen za di altri anche buoni forse, m a non indicati p e r la n o stra fam iglia; im p a ra re anche, e tan to , d all’esperienza.

Collegam ento p ratico e v itale della n o stra C atechesi con le a ltre n o stre a ttiv ità educative proposte dai R egolam enti.

Il p e r s o n a l e d e l l e Ca s e d i Fo r m a z i o n e

In ta li Case la v ita deve essere serena, spontanea, am abile, ricca di slancio generoso. Im ita re la v ita dei prim i tem pi: cuori ap erti, fiduciosi, allegri, sin ­ ceri in cui lo S p irito S anto opera le sue m eraviglie.

C atechism o e vita, c ristian a: fo rm are g rad u alm en te le figliuole ad av ere coscienza della p ro p ria resp o n ­ sabilità personale. L ’istru zio n e specifica che si im ­ p a rte sia lie v ita ta di fede, di Vangelo, di carità, tale da sollecitare la volontà n e ll’esercizio della fede, della b o n tà am abile, diffusiva delle v ir tù cristiane.

(P o rtare m olti fa tti tr a tti dalla v ita dei n o stri Santi).

G iungere ad ogni costo ad o tte n e re ch e le giovani A sp iran ti, P o stu lan ti, N ovizie sentano la resp o n sab i­

lità dei p ro p ri a tti, d a v a n ti alla p ro p ria coscienza e a Dio (Pio XII - M en tis nostrae).

Vogliam o il bene g en erale della Casa, della Chiesa e personale p e r im pulso di coscienza (Pio X - Ordin.

dei Sem inari).

L’aiuto di consiglio delle D irettrici e Sorelle sa rà necessario alla debolezza um ana; m a l ’essenziale è che la giovane Suora ten d a da sè alla perfezione con la g razia di Dio.

- F o r m a z io n e r e l i g i o s a (Novizie - Suore)

« Lo studio della R eligione deve essere co n tin u ato e sem p re più ap profondito: è stu d io fo n d am en tale» .

1. - L a form azione religiosa ha, quale p resu p p o ­ sto, la F orm azio n e C ristiana, la conoscenza approfon­

dita e assim ilata del Vangelo, della Religione, ed esige corrispondenza gen ero sa alle grazie a ttu ali, sviluppo personale dei doni dello S pirito Santo m ed ian te la doci­

lità alle sue in tim e suggestioni e ispirazioni. L a Regola è il V angelo in to n a to alla s a n tità che dobbiam o ra g g iu n ­ gere nello sp irito del F o n d ato re, n elle c a ra tte ris tic h e che la Chiesa h a approvate.

2. - Tale conoscenza deve farsi am o re e servizio di Dio, servizio com une a tu tti, m a in m odo p artico lare della Suora, la quale ha com piuto u n a Consacrazione totale, im p eg n ata e im pegnativa: V oti e disciplina re li­

giosa, ecco le ali p e r vo lare sem p re p iù in alto, verso Dio e la p ro p ria perfezione e santificazione.

3. - L a Suora deve a m a re e stim are le sue Costi­

tuzioni e R egolam enti com e sic u ra m anifestazione, nei suoi rig u a rd i personali, della V olontà di Dio e del suo D ivino B eneplacito p e r convinzione soprannaturale, e quindi p er forza interiore di g razia e di am o r di Dio.

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Quando m anchi u n tale am ore — si tenga p e r certo

— le Regole, anche le più sagge, le a p p arireb b ero aride, e le torn ereb b ero , poco o tan to , pesanti, e q uindi cadreb­

bero nella disistim a, nel disgusto, ed anche n e ll’oblio pratico della in fed eltà e dell’in o sserv an za : se p u re non po rtan o a ll’abbandono della stessa vocazione! (cfr. Qua- de r n i delle F. M. A., n. 7: la M aestra).

- F o r m a z io n e s a l e s i a n a (Novizie - Suore)

1. - Il n o stro S anto F o n d ato re e P adre, Don Bosco, p re se n ta in p a rtico lare la v ita religiosa dei suoi Figli e delle sue F iglie come la Consacrazione personale e totale a Dio e all’apostolato p er la salvezza della gio­

ventù,: « Da m ihi anim as, coetera tolle! ». Così diceva p u re l ’indim enticabile P ap a G iovanni XXIII, gran d e devoto di S. G. Bosco: «A m e prem ono le anim e! ».

2. - Le S uperiore p e r dovere di resp o n sab ilità com unicativa, e le Suore p er dovere di te n d e re alla perfezione, sappiano trarre dalle C ostituzioni, dalle T radizioni nostre, dalle biografie e C ircolari delle Supe­

riore, vivo, valido, ricco alim ento p e r fo rm arsi all’idea­

le e alla p ratica della v e ra sp iritualità salesiana, a ll’a­

m ore d ell’I stitu to , delle sue cara tte ristich e , delle sue finalità.

3. - Vita di pietà. La scelta dei lib ri di m editazione e di le ttu r a sia com une.

Si coltivi nelle case l’esercizio della c a rità am abile alla luce degli in seg n a m en ti evangelici. C arità nelle 28

relazioni tr a Sorelle, tr a S uperiore e d ipendenti. Sia im pegno d ’ognuna d are u n ’anim a in te rio re alle azioni e al lavoro come offerta d ’am ore.

4. - Possibili deviazioni dalla S alesianità (Vedi:

« F ed eltà a D. Bosco Santo »).

B ontà e buone m an iere — la fa m ilia rità — lo sp irito di seren a, m a oculata presenza, vigilanza e assistenza.

Collaborazione a ttiv a e organizzativa.

Ogni a ttiv ità sia u n a tra sp a re n z a assid u a di fedeltà e di am ore.

4° - F o r m a z io n e s p e c if ic a (delle Suore p e r le opere giovanili dell’I stituto).

1. - P rin cip i s o p ra n n a tu ra li su cui b a sa re la fo r­

m azione professionale :

E d u c a re al senso della « g era rc h ia dei v alo ri » : Quelli religiosi, m orali che rig u ard an o Dio e l ’anim a, la n o stra e te rn a salvezza, siano asso lu ta m en te in v io la ti e in v in c i­

bili anche a costo di q ualsiasi sacrifìcio, so p p o rtato con Gesù C risto: « L a m o rte m a n o n p e c c a ti».

Questo oggi, così dom ani a casa, nella società, negli uffici, in q ualsiasi posizione o situazione sociale.

2. - Ogni a ttiv ità della Suora sia, p er lo spirito che la anim a e ne irradia, u n a co stan te testim o n ian za di v irtù cristian e, di Fede, di Speranza, di Amore. P e r­

ta n to tale testim o n ian za rich ied e u n fervido, ten ace e fiducioso lavorìo personale di em endam ento, di p e rfe­

zionam ento, e di santificazione nella n o stra specifica 29

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a ttiv ità educativa e catechistica, u n a ttaccam en to in v in ­ cibile a Don Bosco, al m etodo suo di ca rità dolce, di vigilanza, ecc. di a ttiv ità senza sosta e di attaccam en to

agli esem pi e alle v irtù della n o stra Santa.

3. - Don Bosco p e r questo in seg n a la sa n tifica ­ zione del lavoro: si n oti di quello educativo in n an zi­

tu tto , m a anche di ogni altro lavoro, com preso quello casalingo, m anuale, p e r qu an to nascosto, forse, e m eno d ire tta m e n te a co n ta tto con le anim e giovanili. Anche la lim itazione, o l’assenza di tale p u ra soddisfazione, è u n sacrificio apostolico — se accettato e offerto con questo sp irito — di squisito valore: forse, anzi, sarà il ferm ento segreto del successo, anche spiritu ale, im ­ m ed iatam en te m ietu to e raccolto da a ltri: « In nessu n luogo — p redicava Don Bosco nel 1875 — com e in una C ongregazione, si verifica la v e rità della Com unione dei S a n ti: in cui tu tto ciò che fa uno v a anche a p ro ­ fitto d ell’a ltro » , ecc. (M. B. Vol. X, pag. 1086).

4. - L in ee di una preparazione salesiana s p e c i ­ f i c a , alle d iverse incom benze, ai diversi u ffici, e alle v a rie a ttiv ità p ro p rie dell’I stituto. T ali linee devono essere tra cc iate in seno e in funzione d ell’u n a e gran d e u n iv e rsale m issione ev angelizzatrice e caritatev o le della Chiesa di cui siam o p a rte viva, serv e um ili, s o p ra ttu tto figlie affezionate, devote ed operose.

T u tte le F iglie di M aria A u siliatrice siano p re p a ­

rate al C atechism o p e r i bim bi — classi e le m en tari — O ratori.

A lcune sian o p re p a ra te deb itam en te a conseguire i Diplomi Superiori.

5. - I pericoli e gli errori del Laicism o: q u ali sono, nome v in cerli e c o n tra sta rli nelle n o stre scuole.

La c u ltu ra u m an a deve essere lie v ita ta da u n a cul­

tura religiosa in tegrale, in in te rro tta .

L ’illum inazione della coscienza m orale deve proce­

dere di p ari passo nelle scuole con l'assim ilazione scien ­ tifica. D overi e d iritti devono essere fa tti conoscere alla luce di Dio, della su a « divina parola » e secondo l'am ­ m aestram en to della Chiesa. L e allieve devono essere educate in continuazione a scegliere Dio com e regola di giudizi p er il loro operare privato, fam iliare, sociale

(coscienza).

L a scuola sia attiv a p e r a iu ta re le allieve a re n d e re o p eran te p er la p ro p ria anim a il M essaggio del Signore.

6. - P e r tu tte , an ch e p e r le la u re a te in scienze profane, il m otivo di stu d io sia « v iv ere di Dio » e ap p li­

carsi con ogni im pegno p e r su p e ra re le difficoltà, sapendo che lo studio è mezzo p e r far conoscere ed am are Dio, Gesù, la preg h iera.

Vi sia un io n e in tim a e tu tte la sentano, fra v ita di studio, di p reg h iera, v ita di casa e prep arazio n e all’apostolato.

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5 ° F o r m a z i o n e d e l p e r s o n a l e d i r i g e n t e

_ Il governo dell’I stitu to .

_ L 'a u to rità nel Vangelo e nello s p irito Salesiano, Svi­

lu p p are bene come si deve in te n d e re ed esercitare l’obbedienza (Vedi M. B.).

- L a Superiora, l ’Isp ettrice, la D ire ttric e secondo la d o ttrin a e gli esem pi dei n o stri Santi. L oro doveri, loro resp o n sa b ilità di fro n te a Dio, a ll’I stitu to , alla

Regola, alla Chiesa.

D overe sacrosanto di coltivare l ’am ore al F o n d ato re, a S. M aria D. M azzarello, all’I stitu to , al C entro.

_ L a D irettrice, l ’Isp e ttric e e le p rescrizioni can o n i­

che della Chiesa.

_ F u n zio n e dei Consigli Isp e tto ria li e Locali.

— Scelta del personale d irettiv o — fo rm ativ o — delle M aestre delle N ovizie - preparazione.

_ C riteri da seguire p e r l ’accettazione, l ’e n tra ta in religione, l ’am m issione ai V oti delle candidate.

_ Come com pilare i giudizi — F e d e ltà alle C ostitu­

zioni — C autele nel licenziam ento.

— L a form azione del p erso n ale religioso co n sen tirà l’ad eguam ento dell’educazione della gioventù, spe­

cialm ente la form azione u m a n a e c ristia n a della donna, secondo le esigenze di q u e sti tem pi, ten en d o ferm i i p rin cìp i del Vangelo, della Chiesa, di Don Bosco.

6° - V i t a d e l l e n o s t r e c a s e (form azione della gioventù) V a r i e t à di o p e re , m a i d e n t i t à di s p i r i t o e marcata

u n i t a ’ d i m e to d o

— V ita di Collegio, Scuola, O ratorio, Case - F am iglia, ecc. Studio del Catechism o secondo le n o rm e date.

(R a g io n e ) F in e da conseguire: form azione di « co­

scienze illu m in a te », con la m o rale istru z io n e di idee chiare, p rin cìp i esa tti e sicuri; e di « coscienze r e tte », fo rm ate al senso della relig io sa resp o n sab i­

lità e di u n a fedele « coscienziosità ».

(R e lig io n e ) A pplicazione del Catechism o, delle V eri­

tà della F ede e della M orale n e ll’esercizio della n o stra azione educativa.

Ss. Sacram enti, devozione alla M adonna, v ita di s e re n ità e di allegria.

— ( A m o r e v o l e z z a ) M a tu rità di F ede e di C arità nel risp etto delle anim e, della persona, delle inclinazioni.

P ru d en za nel tr a tta r e con esterni. C ondotta da te n e rsi con le A u to rità E cclesiastiche, Civili, Scola­

stiche e coi p a re n ti ecc. Conoscere bene ciò ch e la C ongregazione dei Religiosi desidera dalle Religiose.

7° - Ad e g u a m e n t o a i t e m p i n e l le d u c a z io n e d e l l a g io­ v e n t ù - An d a r e in c o n t r o a l l e e s i g e n z e n u o v e, n e l l a f e d e l t àa i p r i n c i p i

— In g enerale dire delle p rin cip ali esigenze nuove, m a esp o rre i princìpi v e ri e sani, inviolabili : religiosi, m orali, salesiani da risp e tta re .

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— M irare alla soda e cosciente form azione, u m a n a e c ristia n a della donna, oggi p e r dom ani: pegno e g aranzia di nuove fam iglie buone, p ro fondam ente m orali e c ristian e (cfr. Pio X II, D iscorso agli E d u ­ catori e ai giovani).

— S v iluppare il « sensus. E cclesiae» , e p re p a ra re all’a­

postolato laico: genuino, generoso, d isinteressato, e n tu siasta, sacrificato, so p ra n n a tu ra le , disciplinato (cfr. Pio XII, E nc. « M ystici Corporis.», specialm ente l ’u ltim a p a rte , su ll’am ore alla Chiesa).

_ F a v o rire clim a di Vocazioni: clim a di pietà, di p u ­ rezza, di zelo, di san a gioia e alleg ria giovanile

(Q uaderni F. M. A. n. 7, M aestre e Vocazione).

C oltivare le P ie A ssociazioni, le Scuole p e r Cate- ch iste fra A lunne, e x -A lu n n e , O ratoriane.

Zelare affinchè le e x -A llie v e che ne h a n n o la capa­

cità conseguano il D iplom a p er e n tra re ad in seg n are il C atechism o nelle scuole (Italia) o v en g an o assu n ­ te dalla Com m issione dei V escovi p e r il C atechism o nelle Diocesi e Parrocchie.

Co n c l u s i o n e

F a r am are m olto dalle allieve la « p a ro la di D io», la le ttu ra del Vangelo, di lib ri form ativi.

Dice il P a p a G iovanni XXIII: « D alla p aro la di Dio si im p a ra l’esercizio del b u o n senso, della pru d en za, della calm a, di ogni v irtù .

» L a paro la di Dio è so rg en te di d o ttrin a, di disci­

plina, di santificazione, d a cui si elevano le te s te ro b u ­ ste, d iv en u te v eri e nobili s e rv ito ri della S. C hiesa e delle anim e.

» Eccovi nel M essale i d u e T esta m e n ti fo n te di u n a C atechesi robusta, splendente, fascinatrice.

» Il libro divino è p e r illu m in are d all’in fan zia alla più ta rd a e tà il cam m ino della vita.

» P e r noi, u m ili S acerdoti del Signore e p e r i laici che ci seguono da vicino, la fa m ilia rità con, i lib ri sacri dei d ue T e stam en ti, ap re gli o rizzo n ti dello spirito a visioni co n fo rta trici circa i beni assicu rati a ll’esercizio delle v irtù c ristia n e e alla fedeltà ai p re c e tti ».

G ruppi di Isp e ttric i e di D ire ttric i eb b ero l ’incarico di stu d ia re u n o dei so tto tem i o qualche p u n to speciale dei m edesim i col p reciso scopo di fare ricerch e, a ttin ­ gendo dal Vangelo, dalla paro la dei Som m i P ontefici, dalle fo n ti più g en u in e dello sp irito del n o stro Is titu to (Don Bosco - S uperiori Salesiani - S u p erio re nostre) e così ra d u n a re p e r il Capitolo u n a ricchezza di docu­

m entazione a tta non solo a sostenere p rin cìp i di b ase e insostituibili, b en sì an ch e a illu m in are il n o stro aggior­

nam en to con d ire ttiv e precise e chiare, che si concre­

tassero poi in « deliberazioni » sicu re ed efficaci p e r la m issione catechistico - educativa che l ’I s titu to è chia­

m ato a com piere nella Chiesa e nella società di oggi.

Q uesti g ru p p i si riu n iro n o a T orino in du e rip rese,

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sotto la p residenza della R ev eren d issim a M adre, p re ­ senti le R everende C onsigliere G enerali, la S eg retaria o l ’E conom a G enerale, p e r ricev ere sicure d ire ttiv e nel m etodo di lavoro e so tto p o rre le lin ee fo n d am en tali delle ricerch e fatte.

L ’im p o rtan za del T e m a -b a se , l’esten sio n e e la p ro ­ fo n d ità del P ian o delle tra tta z io n i, richiedevano u n lavoro, diciam o così, di in tro sp ezio n e in ogni Isp etto ria, al fine di ren d e re Isp e ttric i e Delegate, p ie n am e n te con­

sapevoli dello stato di fatto p resen te, p ro n te nella ric e r­

ca dei m ezzi p iù idonei a rag g iu n g ere nel m ig lio r modo possibile la m èta, t u t t ’altro che facile: « F o rm azio n e del personale religioso e form azione della g io v en tù oggi».

F u così che, nella linea dei sottotem i, v en n e ro p re ­ p a ra ti e sp ed iti alle R ev eren d e Is p e ttric i i seg u en ti cinque Q uestionari:

Q uestionario n. 1: A SPIRA N TA TO - POSTULATO Q uestionario n. 2: NOVIZIATO - JU N IO RA TO - P E R ­

SONALE D E L L E CASE D I FO R ­ M AZIONE

Q uestionario n. 3: FO RM A ZIO N E D E L PE R SO N A LE - ABITO R ELIG IO SO

Q uestionario n. 4: PE R SO N A L E D IR IG E N T E

Q uestionario n. 5: V IT A N E L L E N O STRE CASE DI EDUCAZIONE

Le risposte, a c c u ra tam en te com pilate e lealm en te a d e re n ti alla re a ltà concreta, giu n sero a T orino d a tu tto il n o stro m ondo e n tro il m ese di m aggio. F a tto n e lo

spoglio, v en n ero raccolte in a ltre tta n ti fasc icoletti d a t­

tilo scritti, che v en n ero con seg n ati alle v a rie Com m is­

sioni di studio, affinchè a ttin g essero m ate ria le p e r le R elazioni e le « proposte » relative.

Il R ev.m o R e tto r M aggiore, Sig. Don R en ato Zig- g iotti, nella sua q u alità di D elegato A postolico p e r il n o stro Is titu to si com piaceva, verso la fine di luglio, di d are com unicazione p e r le tte ra d ell’im m in en te Ca­

pitolo G enerale XIV delle F ig lie di M aria A u siliatrice:

— a Sua E m in en za il C ardinale A m leto Cicognani, Se­

g re ta rio di Stato di Sua S an tità Paolo V I

— a Sua E m in en za il C ardinale M aurilio F o ssati, A rci­

vescovo di T orino

— a Sua E m in en za il C ardinale B enedetto Aloisi Ma­

sella, P ro te tto re d ell'I s titu to

— a Sua E m in en za il C ardinale Ild eb ran d o A n to n iu tti, P re fe tto della Sacra C ongregazione dei Religiosi.

T u tte le R ev eren d e C apitolari (Isp e ttric i e D elegate) si tro v a ro n o p u n tu a lm e n te a T orino - Casa G eneralizia e n tro la sera del 14 agosto.

Poiché a base di ogni form azione s ta quella catech i­

stica in te sa in senso lato, le R ev eren d e co n v en u te ebbe­

ro, nei gio rn i 15 e 16, conferenze o rie n ta tric i su p roble­

m i di M etodologia catech istica dai R everendi Salesiani del C entro C atechistico L. D. C.; m ed ian te grafici e d ia­

gram m i v en n ero m esse al co rre n te dello svilu p p o della

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crociata catechistica lan c iata p e r il n o stro Is titu to dalla R everendissim a M adre dopo il C onvegno C atechistico In te rn a z io n ale del 1963.

L a buona volontà di tu tte le n o stre Sorelle in c a ri­

c ate portò f ru tti copiosi q u asi o v u n q u e: le p re se n ti si u n iro n o alla M adre e a tu tte le M adri p e r b en ed ire il Signore, form ulando pro p o siti da a ttu a r e nel fu tu ro

« sem p re più e sem pre m eglio ».

N egli ste ssi giorni, 15 e 16 agosto, v e n n e ro co stitu ite q u atto rd ici Com m issioni di studio fra le C apitolari: t r e ­ dici p e r lo svolgim ento dei Sottotem i in d icati nel P iano delle trattazio n i, alcuni dei quali p e r la loro im p o rtan za e com plessità eran o sta ti suddivisi in due e anche in tr e p arti.

L a q u atto rd icesim a C om m issione ebbe il preciso e delicato incarico di stu d ia re i d ati di fatto p re se n ti su l­

l’organizzazione e il fu n zio n am en to delle n o stre Case di F orm azione, sp ecialm en te degli A sp ira n ta ti e degli Ju n io ra ti, p e r p re se n ta re all’A ssem blea C apitolare i v a ri problem i che n e sareb b ero sc a tu riti, e p ro p o rre soluzioni idonee a rag g iu n g ere lo scopo da tu tte deside­

rato : av ere n e ll’Is titu to Suore b en fo rm a te religiosa­

m ente, sp iritu a lm e n te m a tu re e insiem e « qualificate » p e r le singole a ttiv ità delle n o stre Case, in prim o luogo p e r l’in seg n am en to catechistico e p e r l ’applicazione del Sistem a P re v e n tiv o di Don Bosco n e ll’educazione della g io v en tù oggi.

Q uesta Com m issione doveva com pletare le conclu­

sioni e le pro p o ste delle a ltre C om m issioni quando si rife riv a n o alla form azione del personale in genere.

T o rin o , 1 7 - 2 4 a g o sto 1964

S A N T I S P IR IT U A L I E S E R C IZ I D E L L E C A P IT O L A R I

L a m a ttin a del 17 agosto:

PELLEG R IN A G G IO AL COLLE DON BOSCO p e r im ­ p lo rare la protezione del Santo F o n d ato re su i com piti im p o rta n tissim i asseg n ati a qu esto Capitolo Generale.

Il Rev.m o S uperiore e P adre, Signor Don R enato Ziggiotti, celebrò la S. M essa e riv o lse alle p re se n ti la sua calda parola di pre p arazio n e e di pro g ram m a p er i S anti S p iritu ali E sercizi che av rebbero av u to inizio la sera dello stesso giorno.

P A R O L E D E L R E V . M O R E T T O R M A G G I O R E

A L L E C A P I T O L A R I I N O C C A S I O N E D E L P E L L E G R I N A G G I O D I P R O P I Z I A Z I O N E A L C O L L E D O N BOSCO

17 ag osto 1964

Q uesta M essa è celeb rata pel v o stro Capitolo Gene­

rale, di g ran d e im p o rtan za p e r l ’av v en ire d ell’Istitu to , che n ei disegni della P ro v v id en za h a certo m olto bene da com piere, bene che in g ra n p a rte dipende da voi.

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L a casetta di Don Bosco che abbiam o d inanzi ci por­

ta a p en sare a q u an to è av v e n u to ed è seguito poi dopo la p arten za di Don Bosco, e il cuore si riem p ie di com ­ mozione. Che p o v ertà — o m eglio1 — che m iseria! Ho visto la casetta di S. Pio X che può ch ia m arsi u n a palaz­

zina in confronto; an che la casa di S. M aria M azzarello è assai m igliore: questa p o treb b e d irsi u n tu g u rio . Se non l'avessim o sostenuta, sarebbe crollata; m a qui è nato l'Apostolo dei tem pi m oderni, uno dei più gran d i apostoli.

N acque in p o v ertà estrem a; rim a sto orfano a due anni, fu custodito d a ll’angelo di sua m ad re: M am m a M argherita, che stareb b e bene sugli a ltari, non p er essere sta ta la m ad re di Don Bosco, m a p e r esserne sta ta l'educatrice. T utto, in fatti, egli h a preso da lei:

lo sp irito di fam iglia, lo sforzo p e r la pace in casa, la pietà, l’elevazione dello spirito.

Dal n u lla è v e n u to qu an to noi oggi contem pliam o:

lo spettacolo, cioè, di due m eravigliose Congregazioni.

E a quale d istan za di tem po? Nel 1815 la n ascita di Don Bosco; nel 1824 il sogno dei nove an n i : in 140 an n i si è com piuto tu tto il prodigioso sv ilu p p o e in tem p i assai difficili, forse i più difficili della storia!

Tem pi co n trasseg n ati dagli effetti della rivoluzione francese, dal trio n fo della dea ragione, dal razionalism o, dalla su p erb ia dell'uom o che h a incom inciato a sem i­

n a re quello che oggi è l'ateism o, e a cred ersi il padrone del mondo.

E p roprio in ta li tem pi, q uesto v irg u lto nasce qui sotto gli occhi di Dio, preso p e r m ano dalla M adonna.

E ’ il Signore che fa tu tto . Lo tra e dal nulla, da u n a 40

fam igliola delle più com uni, delle p iù povere, bisogno­

so d ’aiuto, m a con u n a g ra n d e ricchezza in terio re, quale gli v en iv a dalla grazia di Dio e dalla g u id a della Ma­

donna. E d è qu esta la ricchezza a cui dobbiam o badare.

Di fro n te alla povera c a se tta di Don Bosco desidero farv i fare solo questa m editazione, in v itan d o v i a te n e r­

la p re se n te s o p ra ttu tto d u ra n te gli E sercizi S pirituali.

Poiché le M adri h a n n o avuto la santa, bellissim a e in d o v in atissim a ispirazione di condurvi q u i agli inizi della p rim a g io rn ata degli E sercizi, g u a rd a te la bene questa casetta, m a g u a rd atela con gli occhi dello sp i­

rito. E rifle tte te : chi siam o noi?...

Siamo come quella povera casa; ciascuno di noi sta in piedi p e r m isericordia: siam o tu tti ra tto p p a ti, m u ri scalcinati che si sono dovuti arg in a re perch è all'in te rn o la calce era friabile, alcuni m a tto n i eran o caduti, a ltri fa tti di terra...

Quello che in noi c’è di bello è fru tto della Grazia, come p e r Don Bosco e p er M adre M azzarello.

C onsideriam o noi stessi profondam ente, spassiona­

tam ente, con senso di u m iltà, e dom andiam oci: che cosa c’è di nostro, anche se siam o Superiore; p erch è senza la G razia di Dio sarem m o nulla, no n avrem m o il dono im m enso che abbiam o e quello di essere anche nel cam po apostolico qualche cosa, p e r collaborare col Signore a fare u n po’ di bene.

R ientriam o, dunque, b en e in noi stessi. T u tto il lavoro che farem o poi d u ra n te il Capitolo, e in seguito con il n o stro apostolato, dipende da questo lavoro su noi stessi.

E qu an to più ci persuadiam o che ciò che è in noi è

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opera di Dio, tan to p iù ci um iliam o d in a n zi a Lui.

Queste p rofessioni di u m iltà sono la base di tu tte le v irtù : n o n crediam o di av e r fede, se n o n siam o um ili; non di a v ere c a rità v e ra e p ro p ria, se n o n ci consideriam o d a v a n ti a Dio e agli u o m in i — q u alu n ­ que essi siano — u n nulla, u n ru d ere , disposti perfino a fa re del male. E u n p o ’ di m ale l'abbiam o fa tto tu tti, e se n o n stiam o a tte n ti, lo facciam o ancora.

Il « G iornale dell’A nim a » di P ap a G iovanni XXIII com e rispecchia il senso di bassezza ch e av ev a di sè questo gran d e Pontefice, e la lo tta so ste n u ta in tu tto il corso della v ita p e r co m b attere quel po’ di su p erb ia e q u ell’inclinazione a p re v ale re che a v v e rtiv a in sè!

L a su p erb ia che c ’è n e ll’uomo, com e fu in satan a, è in odio a Dio, p erch è è L u i che dà tu tto .

L a v ita è su a e ne dispone a suo piacim ento; noi n o n siam o p a d ro n i n ep p u re p e r u n ista n te n è del no­

stro corpo, n è della n o stra an im a: E g li può toglierci la v ita quando e com e crede.

N on sarem m o p ad ro n i nè del n o stro in te lle tto nè della n o stra v o lo n tà se non fossim o so ste n u ti da Dio:

pensiam oci spesso, p erchè questo è l ’atteg g iam en to m igliore p er piacergli. Il Signore am a l’um iltà, perchè E gli è v erità, la V erità assoluta, e se noi ne abbiam o q ualche raggio, è solo p e r suo dono.

Quando si considera questo e lo si tien e sem pre p resen te, cam m inando in ta le persuasione, si è g rad iti a Dio.

N on sono le n o stre elevazioni ch e piacciono al Si­

gnore, p erchè anche quelle sono sue, com e è suo u n a tto di am or di Dio e tu tto ciò che è n e ll’o rd in e so p ra n ­

n a tu ra le , m a il co n sid erare n ella luce di Dio i n o stri d ife tti che sono p ro p rio cosa n o stra, d o v u ti al peccato d ’origine e alla n a tu ra u m an a decaduta, ch e in questo tem po di p rova deve essere sem p re in lo tta co n tro il male.

D ifetti ne abbiam o tu tti u n po’: v an ità, irritazione, poca carità, gelosia...

D u ran te il periodo degli E sercizi, n eg li esam i di coscienza che siam o in v ita ti a fare, illu m in a ti dalle istru z io n i e m editazioni, fa tte ap p o sta p e r m e tte re in risa lto i doveri del S uperiore, della S uperiora, co n tro l­

liam o noi stessi p e r m ette rc i in condizione di p o te r fare i S uperiori. T an ti a ltri — sap ete — p o treb b ero farlo m eglio di noi; m a se siam o sta ti scelti a questo ufficio, prendiam olo com e obbedienza e facciam olo con quello sp irito che piace al Signore.

A ciò so p ra ttu tto il v o stro Corso di E sercizi, facen­

dovi r ie n tr a re in voi stesse, p e r com piere poi m eglio tu tte le v o stre responsabilità.

G uardando, dunque, la c a se tta di Don Bosco, p en ­ siam o: sono a n c h ’io così! Sono scalcinato... con le p o rte e le fin e stre aperte... Che debbo fare? Signore, aiu tam i a rim o n d are il m io spirito, a ren d erlo g rad ito a Te, p erch è solo così p o trò essere g rad ito al prossim o e com piere la m issione a cui sono sta ta chiam ata, in tu tta la su a com pletezza.

Solo con questo lavorìo in te rio re continuo, ci fa re ­ m o san ti. I S anti riu sciro n o g ra d iti a Dio, a p p u n to p er questo co stan te anelito di piacerG li sem p re e in ogni cosa.

Non crediam o di av e r fatto già abbastanza, m a p e r­

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suadiam oci anzi di av e r fa tto se m p re pochissim o.

In P arad iso vedrem o ciò che av rem m o p o tu to fare se avessim o ev itato questo, fatto q u e ll’altro; se fossi­

mo sta ti p iù a tte n ti, p iù v ig ila n ti su n o i stessi, p iù co n tro llati in tu tto . Lo vedrem o, p erch è il grado di unio n e a Dio dipende ap p u n to dalla corrispondenza alla ricchezza di G razia ricevuta.

Q uanto m aggiore è la corrispondenza alla G razia del Signore, ta n to p iù sa rà alto il g rado di com prensione di Dio: la visione beatifica è p ro p o rzio n ata al m erito acquistato qui, coi m ezzi che abbiam o a v u ti e n e ll’am ­ b ie n te in cui siam o v issuti. Se d esideriam o godere di più, il n o stro lavoro deve essere più atten to , p iù scrupo­

loso, p iù efficace.

Ecco il p en siero che la casetta di D on Bosco h a suggerito a m e e che suggerisce an ch e a voi all’inizio dei v o stri Esercizi, p e r q uesto lavoro che d o v rete com­

piere. Alle a ltre cose p e n serete poi; anche a ll’aposto­

lato, di cui vi p a rle rò al te rm in e degli Esercizi.

Dopo av er p re p a ra to così il v o stro spirito, v i tro v e ­ re te p ro n te a com piere il piano di lavoro p re p a ra to dalle v o stre M adri e che è u n incanto. Se p o tre te fare anche solo u n m illesim o di q u a n to v i è designato, qu an to bene ne verrà! Lo fa rà c e rta m e n te il Signore che ha com passione di noi, e che col poco che possiam o fa re noi, fa m olto, p erchè h a scelto la n o stra F am ig lia p er la sua gloria e so p ra ttu tto p e r a rre s ta re la valanga di m ale che ci assedia.

Il peccato c’è sem pre stato, ed è se m p re stato b ru tto , m a, p er quello ch e possiam o v edere noi, q u e sta n o stra età ha u n nem ico da c o m b attere che n o n h a n n o av u to

i n o stri antichi. U n nem ico p iù subdolo, p iù perfido, più o stin ato e p iù diabolico: la negazione di Dio, che non c ’è m ai sta ta in form a così v a sta com e adesso.

C ontro ta le nem ico il Signore rip o rte rà c e rtam en te v itto ria, e ne abbiam o già alcuni saggi; m a a noi, spe­

cialm ente, incom be il sacrosanto dovere di cooperare a q u esta azione v itto rio sa che Dio p re p a ra e che p e r­

m e tte rà all’A rcangelo M ichele di schiacciare n u o v a­

m en te il capo a satana.

D obbiam o cooperarvi sem pre più, insiem e con la G razia e in sin to n ia col lavoro del Concilio e con quello a cui vi p rep arate.

Noi p ren d erem o le conclusioni del Concilio p e r p o terle a ttu a re il m eglio possibile e rin fe rv o ra rc i nello spirito.

Don Bosco e M adre M azzarello con poco h a n n o fatto sorgere e g ig an teg g iare due bellissim e C ongregazioni, la cui grandezza ci confonde, p erch è n o n è m erito nostro, m a opera di Dio. SiamoGli g ra ti col p o rta re il n o stro co n trib u to , il p iù fervoroso ed efficace possibile, com piendo b en e il n o stro lavoro su noi stessi, p er p o te r com piere m eglio quello di apostolato in m ezzo ai n o stri fratelli.

L a sa n ta M essa che stiam o celebrando raccoglie a p p u n to tu tte q u este in ten zio n i : il perfezionam ento no stro e d ell’am b ien te in cui lavoriam o.

L a M adonna A usiliatrice ci accom pagni, sia sem pre la n o stra R egina, la M adre che fa tu tto in tu tti i giorni della n o stra vita, affinchè possiam o com piere i disegni divini p e r il trio n fo della gloria di Dio e la salvezza delle anim e.

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