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Tesi di Dottorato in “La proteina correlata allo Pseudoxantoma Elasticum regola il sistema purinergico. Nuove informazioni sul trasportatore ABCC6”

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Academic year: 2021

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UNIVERSITA’ DI SALERNO

(DIPARTIMENTO DI CHIMICA E BIOLOGIA) e

UNIVERSITA’ DELLA BASILICATA (DIPARTIMENTO DI SCIENZE)

Dottorato in Chimica – XXXI Ciclo (BIO/10 – Biochimica)

Tesi di Dottorato in

“La proteina correlata allo Pseudoxantoma Elasticum regola il sistema purinergico.

Nuove informazioni sul trasportatore ABCC6”

Dottorando: Fabio Martinelli Matricola: 8800100015

Coordinatore del Dottorato:

Prof. Gaetano Guerra

Tutor:

Prof. Faustino Bisaccia

Co-Tutor:

Prof. Magnus Monné

Anno Accademico: 2017-2018

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Riassunto:

I trasportatori ABC (ATP-binding cassette) sono la più grande superfamiglia delle proteine di membrana presenti in tutti gli organismi e sono particolarmente coinvolte nel trasporto di nutrienti e farmaci. Tra questi trasportatori troviamo l’ABCC6, appartenente alla sottofamiglia C, che è un trasportatore ATP-dipendente principalmente presente nella membrana plasmatica basolaterale delle cellule epatiche e renali. Le mutazioni del gene ABCC6 sono associate allo Pseudoxantoma Elasticum (PXE), una malattia autosomica recessiva caratterizzata da processi di mineralizzazione ectopica progressiva a livello della pelle, della retina e della parete vascolare. È stato riportato che la PXE è causata nei tessuti periferici da ridotti livelli di PPi, un forte inibitore dei processi di mineralizzazione. In effetti, la somministrazione di PPi riduce gli effetti della PXE, e pertanto il PPi è considerato un farmaco efficace. È noto che l’over-espressione dell’ABCC6 nelle cellule HEK293 determina un efflusso di ATP e che quest’ultimo viene convertito in AMP e PPi dalla proteina ENPP1.

Successivamente, l'AMP viene trasformato in adenosina e Pi dalla proteina CD73;

quindi la proteina ABCC6 potrebbe essere coinvolta sia nel fornire di adenosina extracellulare che nel regolare il sistema purinergico. Precedenti studi hanno dimostrato che nelle cellule HepG2 silenziate per l’ABCC6 si ritrova una disregolazione di alcuni geni coinvolti nei processi di mineralizzazione. Abbiamo condotto esperimenti per valutare il meccanismo attraverso cui l’ABCC6 è in grado di promuovere questa disregolazione genica. A tale scopo l'attività di trasporto dell’ABCC6 è stata inibita con un inibitore aspecifico dei trasportatori ABC. I principali risultati ottenuti nelle cellule HepG2 sono parzialmente simili a quelli ottenuti nelle cellule HepG2 silenziate per l’ABCC6. Gli effetti maggiori sono stati ottenuti sull’NT5E e sull’ABCC6. Come inibitore è stato usato il probenecid per ridurre l'attività di trasporto dell’ABCC6 nelle cellule HEK293. Al fine di confermare che l'effetto osservato è strettamente correlato all'inibizione del trasporto di ATP, e non alla presenza di probenecid, le cellule HepG2 sono state anche trattate con adenosina e ATP. I risultati mostrano che, in presenza di 10 e 100 μM di adenosina e di 50 e 500 μM di ATP, gli effetti del probenecid sono revertiti. Al fine di confermare gli effetti del probenecid sull'attività di trasporto, in queste cellule è stata testata la quercetina, un altro inibitore degli ABC; i dati confermano quelli precedentemente ottenuti con il probenecid sull'espressione di ABCC6 e NT5E. Nelle cellule HepG2 trattate con doxorubicina, la cui presenza aumenta

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l'espressione di ABCC6, abbiamo osservato un aumento proporzionale dell’NT5E.

Esperimenti con il probenecid, l’adenosina e l’ATP sono stati eseguiti anche in cellule che esprimono l’ABCC6 in modo diverso. I risultati mostrano che in presenza di probenecid nelle cellule MDA-MB-231 non c'è alcun effetto, mentre nelle cellule HEK293 e HuH-7 ci sono scarsi effetti. L'effetto del probenecid si ottiene soltanto nelle cellule che over-esprimono l’ABCC6; in tutte queste cellule l'aggiunta di adenosina e ATP migliora l'espressione del CD73. È stato anche analizzato il fenotipo cellulare dopo il trattamento con il probenecid. Considerando il ruolo che ricopre il CD73 nei processi di migrazione cellulare, i tests di motilità hanno confermato che le cellule HepG2 migrano più lentamente dopo questo trattamento.

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