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CONSULTORI FAMILIARI

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Academic year: 2021

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nel nostro paese sono ancora troppo pochi i consultori familiari (cf) rispetto ai biso- gni della popolazione: solo 1 consultorio ogni 35mila abitanti, nonostante il gold standard raccomandato sia di 1 consultorio ogni 20mila.

È questo uno dei dati emersi dall’indagine a cui hanno partecipato i referenti di tutte le Regioni e Province Autonome, 183 responsabili/coordina- tori aziendali di 1.703 sedi consultoriali e i refe- renti di 1.557 sedi consultoriali, condotta tra no- vembre 2018 e luglio 2019 nell’ambito del proget- to Ccm “Analisi delle attività della rete dei con- sultori familiari per una rivalutazione del loro ruo- lo con riferimento anche alle problematiche rela- tive all’endometriosi” finanziato e promosso dal Ministero della Salute e coordinato dal Reparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva dell’Iss i cui dati già anticipati nel 2019 sono stati ora pub- blicati, regione per regione, in via definitiva.

Dall’indagine nazionale emerge che oltre il 98%

dei consultori (1.535 su 1.800, di cui 622 al Nord, 382 al Centro e 531 al Sud) lavorano nell’ambito della salute della donna. Più del 75% si occupa- no di sessualità, contraccezione, percorso Ivg, sa- lute preconcezionale, percorso nascita, malattie sessualmente trasmissibili, screening oncologici e menopausa e postmenopausa.

L’81% dei consultori (1.226, di cui 504 al Nord, 224 al Centro e 498 al Sud) offrono servizi nell’area coppia, famiglia e giovani e gli argomenti più trat- tati sono la contraccezione, la sessualità e la sa- lute riproduttiva, le infezioni/malattie sessual- mente trasmissibili e il disagio relazionale. Tra i consultori che hanno svolto attività nelle scuole il tema più frequentemente trattato è l’educazio- ne affettiva e sessuale (il 94%), seguito dagli sti- li di vita, dal bullismo e dal cyberbullismo.

Per quanto riguarda le figure professionali, il gi- necologo, l’ostetrica, lo psicologo e l’assistente sociale sono le figure professionali più rappre- sentate nei consultori, con una grande variabili- tà in termini di organico tra le Regioni. Infatti, prendendo a indicatore il numero medio di ore la- vorative settimanali per 20mila abitanti previste per le diverse figure professionali per rispondere al mandato istituzionale (18 ore per i ginecologi e 36 per le ostetriche, 18 ore per lo psicologo e 36

per l’assistente sociale), solo 2 Regioni raggiun- gono lo standard atteso per la figura per il gine- cologo (Emilia Romagna e Sicilia ), 5 Regioni del Nord per la figura dell’ostetrica, 6 per lo psicolo- go e nessuna per l’assistente sociale che al Sud registra un numero medio di ore settimanali (14) che è quasi il doppio rispetto al Centro (8 ore) e al Nord (9 ore).

Appena 5 le Regioni, con una capacità attrattiva dei Cf rispetto alla popolazione residente, che su- perano il gold standard (>8%, la media naziona- le è del 5,2). Mentre 6 realtà raggiungono la ca- pacità attrattiva dei consultori rispetto agli ado- lescenti e ai giovani di 14-19 anni (14,7%) mag- giore del 10%, individuato come standard al qua- le tutte le Regioni potrebbero tendere.

Dall’analisi, evidenzia l’Iss, i consultori risultano un servizio unico per la tutela della salute della donna, del bambino e degli adolescenti e svolgo- no un’insostituibile funzione di informazione a sostegno della prevenzione e della promozione della salute della donna; e ancora accompagna- no e sostengono le donne in gravidanza e nel do- po parto, offrono lo screening del tumore della cervice uterina e garantiscono supporto a coppie, famiglie e giovani, sebbene con diversità per area geografica suscettibili di miglioramento. Il ruolo

dei consultori è strategico per la prevenzione e la promozione della salute e, nell’ambito della pro- mozione della procreazione consapevole e re- sponsabile, hanno contribuito a ridurre le Inter- ruzioni Volontarie di Gravidanza nel Paese di ol- tre il 65% dal 1982 al 2017.

La sfida più impegnativa, ricorda poi l’Iss, ha ri- guardato “la difficoltà di descrivere la grande ete- rogeneità di questi servizi che, nonostante una legge istitutiva nazionale, hanno risentito forte- mente di normative e servizi sanitari regionali con architetture organizzative, gestionali e funziona- li molto diverse tra loro di cui si è tenuto conto nel disegno dell’indagine”. L’invito dell’Iss è di non tralasciare di leggere la sintesi di ogni singola Re- gione per ricostruire l’insieme delle molteplici po- tenzialità di questi servizi e l’auspicio è che i ri- sultati possano promuovere il benchmarking e il coinvolgimento delle parti interessate a livello na- zionale, regionale e locale contribuendo a indi- viduare opportunità di miglioramento dei Cf e del- le reti assistenziali territoriali in ambito socio-sa- nitario.

In questo numero di Gyneco pubblichiamo una sintesi di alcuni risultati in ogni regione (i dati so- no disponibili sul sito Epicentro dell’Iss)

CONSULTORI FAMILIARI

Indagine nazionale dell’Iss 2018-2019 I dati regione per regione

▸ Punti di forza: percorso nascita e screening dei tumori femminili.

▸ Da rafforzare l’assistenza post parto.

▸ Sono ancora troppo pochi.

Tra i consultori che hanno svolto attività nelle scuole il tema più

frequentemente trattato è

l’educazione

affettiva e sessuale

(il 94%), seguito

dagli stili di vita,

dal bullismo e dal

cyberbullismo

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gyneco aogoi numero 4 - 2021

ABRUZZO

il massimo livello di coordinamento è stato identificato nelle asl. con una sede ogni 27.873 abitanti la loro diffusione sul terri- torio è maggiore rispetto alla media nazio- nale, pur non raggiungendo il gold stan- dard. La capacità attrattiva rispetto alla popola- zione residente (10,4%) è doppia rispetto alla me- dia nazionale e colloca l’Abruzzo fra le 2 Regioni con la percentuale più elevata di utenti dei Cf ri- spetto alla popolazione residente di riferimento.

La capacità attrattiva rispetto ad adolescenti e gio- vani (14,7%) posizione l’Abruzzo al secondo po- sto fra le 6 realtà (5 Regioni e 1 PA) con una ca- pacità attrattiva maggiore del 10%, individuato come standard al quale tutte le Regioni potreb- bero tendere. Il numero medio di prestazioni con- sultoriali erogate (22,6) è al di sopra della media nazionale (15,1) e annovera la Regione tra le 6 re- altà (5 Regioni e una PA) con il valore più eleva- to. Il numero medio di atti formali di collabora- zione stipulati a livello di Asl con gli altri servizi sanitari, con i servizi sociali, con la scuola e il ter- zo settore per la presa in carico congiunta degli utenti (4,4) è inferiore alla media nazionale e i Cf dell’Abruzzo si posizionano fra quelli delle 3 re- altà in cui l’integrazione con gli altri servizi del territorio è meno diffusa. La disponibilità della fi- gura del ginecologo (10,4 ore) e quella dell’oste- trica (23,3 ore) sono in linea con i rispettivi valo- ri medi nazionali, ma al di sotto degli standard di riferimento.

BASILICATA

il massimo livello di coordinamento è quel- lo distrettuale. la diffusione dei cf sul terri- torio è capillare: con 17.882 residenti per se- de, pari a circa la metà dei 32.325 residenti la basilicata è fra le 3 realtà (2 regioni e 1 pa) che registrano la maggiore diffusione di sedi sul territorio. si evidenzia tuttavia una grande variabilità nelle due asl della regione.

La capacità attrattiva dei servizi consultoriali ri- spetto alla popolazione del bacino di utenza (7,4%) colloca la Basilicata al di sopra della media na- zionale; rispetto a adolescenti e giovani (6,6%) è poco al di sopra della media nazionale, sebbene al di sotto del gold standard (>10%).

Il numero medio di prestazioni consultoriali per

100 residenti erogate (17,3) è al di sopra della me- dia nazionale. Il numero medio di atti formali di collaborazione con gli altri servizi sanitari, servizi sociali, scuola e il terzo settore per Distretto (9,2) colloca i Cf al terzo posto in Italia per integrazione territoriale. La disponibilità della figura del gine- cologo (11,9 ore) è in linea con il valore medio na- zionale, ma al di sotto del gold standard di 18 ore.

Inferiore alla media nazionale e al gold standard è la disponibilità oraria dell’ostetrica (21,3 ore).

CALABRIA

il massimo livello di coordinamento è stato identificato nelle asp. i cf sono incardinati nei dipartimenti materno-infantili. la diffu- sione dei cf nelle asl di cosenza, reggio ca- labria e al distretto di soverato (le realtà che hanno partecipato all’indagine) è pari ad una sede ogni 29.054 abitanti, superiore alla me- dia nazionale, ma inferiore al gold standard.

La capacità attrattiva (3,1%) nella Asp di Cosen- za e nel Distretto di Soverato è al di sotto della me- dia nazionale e inferiore alla metà del valore di riferimento (>8%). La Calabria, in base ai dati di- sponibili, si colloca fra le 3 Regioni con la più bas- sa percentuale di utenti di CF rispetto alla popo- lazione residente di riferimento

Nella Asp di Cosenza e nel Distretto di Soverato la capacità attrattiva rispetto a adolescenti e gio- vani (3,6%) è inferiore alla media nazionale ed è pari a circa un terzo del valore di riferimento (>10%). Il numero medio di prestazioni consulto- riali erogate (26,2), nelle realtà hanno partecipa- to all’indagine, è al di sopra della media nazio- nale collocandole tra le 4 Regioni e 1 PA con il va- lore più elevato. La disponibilità della figura del ginecologo (17,7 ore) è fra le più alte riscontrate a livello nazionale, in linea con il gold standard del- le 18 ore settimanali. La disponibilità della figu- ra dell’ostetrica (22,3 ore) è di poco inferiore al va- lore medio nazionale, anche se lontana dal gold standard.

CAMPANIA

il massimo livello di coordinamento è stato identificato nelle asl (in 4 su 7 le attività dei cf sono coordinate da una uoc, nelle altre dal distretto sanitario). è presente un cf ogni

41.547residenti, circa il doppio rispetto al gold standard, ma con un’ampia variabilità (si va tra i 23mila residenti per sede nella asl di avellino e i 54mila nella asl na 1).

La capacità attrattiva dei servizi consultoriali ri- spetto alla popolazione del bacino di utenza (6,9%) colloca la Campania al di sopra del valo- re medio nazionale, con un valore di poco infe- riore a quello di riferimento. E anche la capacità attrattiva rispetto agli adolescenti e giovani (6,5%) è superiore alla media nazionale. Il numero me- dio di prestazioni consultoriali per 100 residenti erogate (18,4) supera la media nazionale. L’inte- grazione dei Cf con il territorio (6%) è in linea con il valore medio nazionale.

La disponibilità della figura del ginecologo (15,4 ore) è superiore alla media nazionale e inferiore allo standard di riferimento di 18 ore, e colloca la Campania fra le 4 Regioni con la più elevata di- sponibilità di questa figura professionale nei Cf.

La figura professionale la cui disponibilità oraria è maggiormente distante dal valore medio nazio- nale è quella dell’ostetrica (15,5 ore)

EMILIA-ROMAGNA

come scelta strategica i cf fanno capo al di- stretto. il massimo livello di coordinamen- to è stato identificato nelle 8 ausl dove i cf sono incardinati nei dipartimenti per le cu- re primarie con l’eccezione della asl roma- gna, dove afferiscono al dipartimento ma- terno infantile transmurale.

La diffusione sul territorio è capillare, molto su- periore alla media nazionale. Con una sede ogni 22.937 residenti, l’Emila-Romagna è fra le 6 real- tà con un numero medio di residenti per Cf entro i 25mila, considerato in linea con il gold standard di 20mila abitanti.

La capacità attrattiva rispetto alla popolazione re- sidente (9,9%) è quasi il doppio rispetto al valo- re medio nazionale, quella rispetto ad adolescenti e giovani (6,7%) è poco al di sopra della media nazionale, ma non arriva al gold standard. Il nu- mero medio di prestazioni consultoriali 19,4) è al di sopra della media nazionale e colloca la Re- gione tra le 7 realtà con il valore più alto. I Con- sultori dell’E-R sono fra le realtà in cui l’integra- zione territoriale è più elevata (8,2). La disponi- bilità della figura professionale del ginecologo (22,4 ore), supera il gold standard di 18 ore: è la più elevata in Italia, con un numero medio di ore

CONSUL TORI FAMILIARI

Il ginecologo, l’ostetrica, lo psicologo e l’assistente sociale sono le figure professionali più rappresentate nei consultori, con una grande variabilità in termini di organico tra le Regioni

Appena 5 le

Regioni, con una

capacità attrattiva

dei Cf rispetto alla

popolazione

residente, che

superano il gold

standard

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a settimana pari al doppio della media naziona- le. Superiore al doppio della media nazionale è anche la disponibilità oraria dell’ostetrica (51,7 ore).

FRIULI VENEZIA GIULIA

la rete dei servizi di assistenza sanitaria pri- maria per l’erogazione del lea viene gestita a livello distrettuale. con una sede ogni 47.106 residenti, il fvg è fra le 4 realtà con un numero medio di residenti per sede di cf più elevato, oltre il doppio di quanto raccoman- dato dal gold standard. A livello aziendale si ha una variabilità compresa tra 33.453 della Asuits Trieste e 66.730 della AaS5. La capacità attrattiva dei Consultori rispetto alla popolazione di riferi- mento (3,9%), è inferiore alla media nazionale, e varia (dal 2,5% nella AaS2 al 4,3% nella Asuits).

La capacità attrattiva rispetto ad adolescenti e ai giovani 14-19 anni (4,2%) è leggermente al di sot- to della media nazionale e molto al di sotto del gold standard (>10%), ma va segnalato che in Fvg i giovani non sono censiti come utenti a livello di Cf. Il numero medio di prestazioni consultoriali per 100 residenti (11,4) è al di sotto della media nazionale e colloca la Regione tra le 5 con il va- lori più basso insieme a Piemonte e del Veneto.

Ma la Regione mostra un’elevata attività di inte- grazione a livello di Azienda sanitaria o Distret- to, collocandosi tra le 6 realtà in cui l’integrazio- ne territoriale dei Cf è maggiore. La disponibilità della figura del ginecologo (10,7 ore) e dell’oste- trica (25,3 ore) sono in linea con il valore medio nazionale, ma al di sotto dei rispettivi gold stan- dard (18 ore e 36 ore).

LAZIO

il massimo livello di coordinamento è stato identificato nelle asl nelle quali sono state create uo consultoriali semplici o comples- se. i cf sono incardinati in dipartimenti di- versi nelle varie asl. La diffusione delle sedi consultoriali nel Lazio è molto al di sotto della media nazionale. I residenti per sede sono 44.058, più del doppio rispetto al gold standard. E si va 18mila abitanti per sede nella Asl di Viterbo a 88mila nella Asl Rm1. La capacità attrattiva (3,8%) è inferiore alla media nazionale e anche per que- sto indicatore la variabilità aziendale è elevata e compresa tra l’1% di Latina e l’11% di Rieti. Quel- la rispetto ad adolescenti e giovani (3,7%) è infe- riore alla media nazionale e colloca la Regione tra le 6 con il valore più basso. Il numero medio di prestazioni consultoriali erogate (10,6) è al di sot- to della media nazionale (il Lazio è quindi fra le 2 Regioni con il valore più basso). Al contrario il livello di integrazione con il territorio (7,5) è al di sopra del valore medio nazionale, con posizione il Lazio tra le 7 realtà con il valore più elevato. La disponibilità della figura del ginecologo (7,6 ore) è inferiore al valore medio nazionale come anche quella dell’ostetrica (16,2 ore).

LIGURIA

il massimo livello di coordinamento dei ser- vizi consultoriali è stato identificato nelle asl e i cf sono incardinati nel dipartimento materno infantili . Con una sede ogni 28.167 re- sidenti, la loro diffusione sul territorio è maggio- re rispetto alla media nazionale, pur non rag-

giungendo il gold standard. La capacità attratti- va (3,9%) è al di sotto della media nazionale ed è pari a circa la metà del valore riscontrato nelle 5 Regioni con la capacità attrattiva più elevata (>8%). Rispetto agli adolescenti e ai giovani di 14- 19 anni (6,5%) la capacità attrattiva è invece po- co al di sopra del valore medio nazionale, pur con un valore inferiore a quello di riferimento. Il nu- mero medio di prestazioni consultoriali erogate (31,1) è il doppio del valore medio nazionale e col- loca la Regione fra le 4 realtà (3 Regioni e 1 PA) con il valore più elevato per questo parametro.

Per quanto riguarda l’integrazione con il territo- rio il numero medio di atti formali di collabora- zione con gli altri servizi sanitari aziendali, so- ciali, con la scuola e il terzo settore per Asl (6,0) colloca i Cf della Liguria in linea con il valore me- dio nazionale. La disponibilità della figura pro- fessionale del ginecologo (10,1 ore) è in linea con la media nazionale, ma lontana dal gold standard di 18 ore. La disponibilità della figura professio- nale dell’ostetrica (12,4 ore), pari alla metà del va- lore medio nazionale e a circa un terzo del gold standard di 36 ore, è la più bassa in assoluto.

LOMBARDIA

per la partecipazione all’indagine la regio- ne ha indicato l’asst come struttura orga- nizzativa alla quale i cf afferiscono, con un referente con funzioni di coordinamento dei soli consultori pubblici. I Consultori sono in- cardinati in dipartimenti diversi nelle diverse Asst.

Con una sede ogni 39.996 residenti, la Lombardia è fra le realtà con un numero medio di residenti per sede di CF più elevato, vicino al doppio di quanto raccomandato dal gold standard. La di- stribuzione delle sedi è molto disomogenea nel- le diverse Ats: si va dai 37.377 abitanti nella Ats Montagna e una sede ogni 126.401 abitanti nella Ats di Bergamo. La capacità attrattiva rispetto al- la popolazione residente è al di sotto della media nazionale (3,4%), come quella rispetto agli ado- lescenti e ai giovani di 14-19 anni (3,2%) (ma la ri- forma regionale del 2015 ha collocato a livello di ATS le attività di prevenzione rivolte a questi grup- pi). Il numero medio di prestazioni consultoriali erogate ogni 100 residenti (10,1) è il più basso in assoluto tra le Regioni italiane (ma si ricorda che questo indicatore, ha una variabilità che in par-

te è dovuta alla diversa modalità di registrazio- ne). Con un numero medio di 6,2 atti formali di collaborazione stipulati, l’integrazione dei Cf con il territorio è in linea con il valore medio nazio- nale. La disponibilità della figura del ginecologo (6,7 ore) è fra le più basse a livello nazionale, co- me anche quella dell’ostetrica (16,9 ore).

MARCHE

il massimo livello di coordinamento dei ser- vizi consultoriali è stato identificato nelle aree vaste (av). i cf sono incardinati nel di- partimento delle cure primarie. Con una sede di Cf ogni 25.229 residenti, valore vicino al gold standard e molto inferiore ai 32.325 residenti per sede della media nazionale, la Regione Marche può contare su una buona diffusione nel proprio territorio, collocandosi fra le 7 realtà (6 Regioni e 1 PA) con la maggiore presenza di sedi consulto- riali nel panorama nazionale. La capacità attrat- tiva (6,6%) è superiore alla media nazionale; ma rispetto alla popolazione agli adolescenti e ai gio- vani di 14-19 anni (1,6%) è la più bassa a livello nazionale. Il numero medio di prestazioni con- sultoriali erogate (12,5) è al di sotto della media nazionale, e colloca le Marche fra le Regioni con il valore più basso. I Cf sono fra quelli delle 4 re- altà in cui l’integrazione territoriale è più bassa.

La disponibilità del ginecologo (9,5 ore) è infe- riore alla media nazionale e pari a circa la metà rispetto al gold standard di 18 ore, quella del- l’ostetrica (28,7 ore) è superiore alla media nazio- nale, ma al di sotto del gold standard di 36 ore.

MOLISE

il massimo livello di coordinamento dei ser- vizi consultoriali è stato identificato nel di- stretto socio-sanitario. La diffusione delle se- di consultoriali in Molise, pari a una sede di Cf ogni 66.329 residenti, è la più bassa nel contesto nazionale. La capacità attrattiva rispetto alla po- polazione residente (1,5%) è inferiore a un terzo della media nazionale ed è la più bassa registra- ta a livello nazionale. Rispetto agli adolescenti e ai giovani di 14-19 anni la capacità di attrattiva è inferiore alla media nazionale ed è poco più di un

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quinto del valore di riferimento. l numero medio di prestazioni consultoriali erogate (13,7) è in li- nea con la media nazionale come anche il nume- ro medio di atti formali di collaborazione con gli altri servizi sanitari aziendali, con i servizi socia- li, con la scuola e il terzo settore per Distretto (6,0).

Sia la disponibilità della figura professionale del ginecologo (8,1 ore) che dell’ostetrica (18,1 ore) sono al di sotto alle rispettive medie nazionali.

BOLZANO

il modello organizzativo è unico nel suo ge- nere in quanto basato su una netta separa- zione delle attività ostetrico-ginecologiche, attribuite ai consultori pubblici (consulto- ri materno infantili/ginecologici), da quel- le psicosociali attribuite ai consultori pri- vati accreditati (consultori familiari). Nella PA la diffusione delle sedi consultoriali è capilla- re. Con circa 10mila residenti per sede è in linea con il gold standard per le aree rurali non densa- mente popolate. La Provincia si colloca al primo posto in Italia per diffusione delle sedi, tuttavia nel confronto su base nazionale è necessario con- siderare le specificità del modello organizzativo.

Il numero medio di prestazioni consultoriali ero- gate (34,6) è il più elevato in assoluto, pari a più del doppio della media nazionale. L’integrazione a livello di Comprensorio/Distretto tra servizi con- sultoriali e gli altri servizi del territorio è pari a 4,1 e colloca Bolzano al penultimo posto in Italia. La disponibilità del ginecologo (5,4 ore) è estrema- mente ridotta, con un numero medio di ore a set- timana pari a circa la metà della media naziona- le (11,3 ore). Meno distante dalla media naziona- le è la disponibilità della figura professionale del- l’ostetrica (19,6 ore).

TRENTO

come scelta strategica i cf fanno capo ai di- stretti, nell’ambito delle uo di cure primarie.

con una sede di cf ogni circa 53.990 residenti, la pa di trento ha un numero di residenti per sede molto superiore alla media nazionale.

La capacità attrattiva nella PA di Trento (5,1%) è in linea con la media nazionale ma al di sotto del valore di riferimento. Invece la capacità attratti-

va rispetto alla popolazione agli adolescenti e ai giovani di 14-19 anni (14,9%), riconducibile an- che all’ampia offerta di attività garantite nelle scuole, è la più elevata in assoluto nel contesto nazionale.

Il numero medio di prestazioni consultoriali ero- gate (15) è in linea con la media nazionale. La Pa ha un’altissima attività di integrazione dei servi- zi sociosanitari e con il terzo settore. la disponi- bilità della figura professionale del ginecologo (7,6 ore) è inferiore alla metà dello standard di ri- ferimento di 18 ore. Tuttavia, per promuovere la continuità territorio ospedale in particolare nel- l’ambito delle attività relative al percorso nasci- ta, parte della disponibilità oraria (non inclusa nella stima) è garantita direttamente presso i Cf da ginecologi ospedalieri. La disponibilità della figura professionale dell’ostetrica, la più elevata nel panorama nazionale, è superiore al doppio

PIEMONTE

il massimo livello di coordinamento dei ser- vizi consultoriali è stato identificato nelle asl dove sono state create uo consultoriali.

I Cf sono incardinati nei Dipartimenti materno in- fantili, ai quali afferiscono anche strutture di oste- tricia, attività specialistica ostetrica di poliam- bulatorio, punti nascita, terapie intensive neo- natali, pediatria di famiglia, pediatria di comu- nità, consultori pediatrici, consultori per adole- scenti, servizi di neuropsichiatria infantile e strut- ture di pediatria ospedaliera. Con una sede ogni 36.247 residenti, il Piemonte ha una diffusione dei Cf inferiore rispetto alla media nazionale. La ca- pacità attrattiva in Piemonte (4,7%) è in linea con la media nazionale. Rispetto agli adolescenti e ai giovani di 14-19 anni (11,5%) è circa il doppio del- la media nazionale e il Piemonte si colloca fra le 6 realtà con la percentuale più elevata di utenti giovani rispetto alla popolazione giovane resi- dente, in linea con il valore del 10% individuato come valore di riferimento al quale tutte le Re- gioni potrebbero tendere. Il numero medio di pre- stazioni consultoriali erogate (11,3%) è al di sotto della media nazionale, nella media nazionale in- vece l’integrazione dei Cf con il territorio (5,6). La disponibilità del ginecologo (7,5 ore) è inferiore alla media nazionale e lontana dallo standard di riferimento 18 ore quella dell’ostetrica (27,3 ore) è di poco superiore alla media nazionale.

PUGLIA

il massimo livello di coordinamento dei ser- vizi consultoriali a valle di quello regiona- le è stato identificato nelle asl. relativamente alla asl di foggia, le informazioni sul coor- dinamento dei cf sono state fornite separa- tamente per gruppi di distretti. Con una sede ogni 26.038 abitanti la diffusione sul territorio è maggiore rispetto alla media nazionale e colloca la Puglia tra le 9 realtà con la maggiore presenza di sedi di Cf. Tuttavia, la diffusione non raggiun- ge il gold standard. La capacità attrattiva in Pu- glia (5,9%) è in linea con la media nazionale. Quel- la rispetto ad adolescenti e giovani (11,5%) è su- periore alla media nazionale e posiziona la Puglia tra le 6 realtà con la capacità attrattiva più eleva- ta relativamente a questa fascia di popolazione.

Il numero medio di prestazioni consultoriali per 100 residenti erogate (19,1) è al di sopra della me- dia nazionale: è quindi una delle 9 realtà con il valore più elevato. Il livello di integrazione con il territorio (6,1) è in linea con il valore medio na- zionale. La disponibilità della figura del gineco- logo (11,1 ore) è in linea con la media nazionale;

quella dell’ostetrica (31,7 ore) è superiore alla me- dia nazionale: laPuglia si colloca tra le 6 realtà (5 Regioni e 1 PA) con i valori più alti per la dispo- nibilità della figura professionale dell’ostetrica, al primo posto fra le Regioni del Sud.

TOSCANA

a livello nazionale, pur con alcune criticità, la toscana è tra le regioni dove la gestione dei servizi consultoriali appare più struttu- rata. la diffusione sul territorio è capilla- re. La disponibilità di una sede ogni 22.229 abi- tanti colloca la Toscana tra le 4 realtà con la mag- giore presenza di sedi sul territorio con una dif- fusione di CF molto superiore alla media nazio- nale, in linea con il gold standard. La capacità at- trattiva (8,1%) è superiore alla media nazionale e la colloca fra le 5 regioni con la percentuale più elevata di utenti rispetto alla popolazione resi- dente di riferimento. Quella rispetto agli adole- scenti e ai giovani di 14-19 anni (5,8%) è in linea con la media nazionale. Il numero medio di pre- stazioni consultoriali per 100 residenti erogate (19,1) è al di sopra della media nazionale e posi- ziona la Regione tra le 9 realtà (8 Regioni e 1 PA) con il valore più elevato. Dopo la PA di Trento, la Toscana è la Regione con il più elevato numero medio di atti di collaborazione stipulati a livello aziendale tra i servizi consultoriali e gli altri ser- vizi sanitari aziendali, i servizi sociali, la scuola e il terzo settore (9,3), a testimonianza della radi- cata integrazione territoriale dei Cf. La disponi- bilità della figura professionale del ginecologo (11 ore), è in linea con il valore medio nazionale. Su- periore al doppio della media nazionale è la di- sponibilità oraria della figura dell’ostetrica (40,1 ore), che colloca la Toscana tra le 5 realtà (4 Re- gioni e 1 PA) con la disponibilità più elevata di questa figura professionale.

CONSUL TORI FAMILIARI

6 Regioni

raggiungono

la capacità

attrattiva dei

consultori rispetto

agli adolescenti

e ai giovani

di 14-19 anni

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SARDEGNA

il massimo livello di coordinamento dei ser- vizi consultoriali è stato identificato nelle assl. hanno partecipato le assl di sassari, lanusei, sanluri, carbonia, al distretto di sarrabus-gerrei e il distretto di sarcidano - barbagia di seulo e trexenta. in queste re- altà la diffusione dei cf è di una sede ogni 29.742 abitanti, superiore alla media nazio- nale. La capacità attrattiva dei servizi consulto- riali rispetto alla popolazione del bacino di uten- za (7,2%) è al di sopra del valore medio naziona- le. Anche la capacità attrattiva rispetto ad adole- scenti e giovani (9,6%), è superiore alla media na- zionale con un valore in linea con quello di rife- rimento registrato nelle 6 tra Regioni e Pa con la maggiore capacità attrattiva (>10%). Il numero medio di prestazioni consultoriali erogate ogni 100 residenti (16,5) è in linea con la media nazio- nale. Il numero medio di atti formali di collabo- razione con gli altri servizi del territorio (4,8) è in- vece inferiore alla media nazionale e colloca i Cf della Sardegna fra quelli delle realtà in cui l’inte- grazione territoriale è più bassa. La disponibilità della figura del ginecologo (15,3 ore) è superiore alla media nazionale, un valore che colloca le re- altà sarde in linea con le 5 Regioni con la più ele- vata disponibilità di questa figura. Anche la di- sponibilità della figura dell’ostetrica (26,1 ore) è superiore alla media nazionale.

SICILIA

il massimo livello di coordinamento dei ser- vizi consultoriali è stato identificato nelle asp e non in tutte sono presenti uo consul- toriali. la diffusione dei cf sul territorio ap- pare buona, al di sopra della media naziona- le e non distante dal gold standard di una se- de di cf ogni 20mila abitanti. Con una sede ogni 25.261 residenti, la Sicilia si colloca fra le regioni con la maggiore diffusione di Cf. La capacità at- trattiva dei consultori (3,8%) è però inferiore alla media nazionale. Rispetto ad adolescenti e giova- ni la capacità di attrattiva (4,8%) è di poco infe- riore alla media nazionale. Il numero medio di pre- stazioni consultoriali erogate dai Cf della Sicilia ogni 100 residenti (15,0) è in linea con la media na- zionale. Per quanto riguarda l’integrazione con il territorio il dato è in linea con la media naziona- le, ma i Cf della Sicilia si collocano fra quelli in cui l’integrazione territoriale è più bassa. La Sicilia è fra le 2 Regioni con la più elevata disponibilità del- la figura professionale del ginecologo (21,6 ore), con circa 10 ore settimanali in più rispetto alla me- dia nazionale e un valore medio superiore allo standard di riferimento di 18 ore. La disponibilità della figura professionale dell’ostetrica (19,6 ore) è invece inferiore alla media nazionale.

UMBRIA

il massimo livello di coordinamento dei cf a valle di quello regionale è stato identifica- to nel distretto. l’organizzazione dei servi- zi consultoriali non è omogenea sul terri- torio. La diffusione dei CF sul territorio è capil- lare, molto al di sopra della media nazionale. Con una sede ogni 23.825 residenti l’Umbria è fra le re- altà con un numero medio di residenti per Cf vi- cina al gold standard. La capacità attrattiva dei Cf (9,6%) è quasi doppia rispetto alla media na- zionale e colloca l’Umbria fra le 4 Regioni con la percentuale più elevata. Anche la capacità at- trattiva dei consultori rispetto ad adolescenti e giovani (11,6%) è superiore alla media nazionale e la colloca fra le 4 realtà con il valore più eleva- to. Anche il numero medio di prestazioni consul- toriali erogate (31,4) è il doppio del valore medio nazionale e colloca la Regione fra le 3 realtà (2 Re- gioni e 1 PA) con il valore più elevato per questo parametro. Il dato relativo all’integrazione con il territorio è invece più basso. La disponibilità del- la figura professionale del ginecologo (11,3 ore) è in linea con il valore medio nazionale ma al di sot- to del gold standard. Molto al di sopra della me- dia nazionale è la disponibilità oraria della figu- ra dell’ostetrica (42,5 ore), che colloca l’Umbria tra le 4 realtà (3 Regioni e 1 PA) con la disponibi- lità più elevata di questa figura professionale.

VALLE D’AOSTA

il massimo livello di coordinamento dei ser- vizi consultoriali è stato identificato nel di- stretto. la valle d’aosta ha una diffusione capillare di cf: con una sede ogni 10.539 re- sidenti è la prima regione in italia per diffu- sione di sedi sul proprio territorio, al di so- pra del gold standard di riferimento di un consultorio ogni 20mila residenti. solo la pa di bolzano dispone di una maggiore dif- fusione di sedi di cf. La capacità attrattiva ri- spetto alla popolazione di riferimento (14,6%), pari a quasi tre volte il valore medio, colloca la Valle d’Aosta al primo posto in assoluto nel con- testo nazionale su questo indicatore. Anche la ca- pacità attrattiva dei consultori rispetto ad adole- scenti e giovani è molto superiore alla media na- zionale e la Regione si colloca così tra le realtà con il valore più elevato. Il modello organizzati- vo non prevede punti di ascolto giovani nei Cf, ma

l’istituzione di un unico consultorio adolescenti, di riferimento per tutto il territorio regionale.

Il numero medio di prestazioni consultoriali ero- gate (32,7) è più del doppio della media naziona- le e anche in questo caso insieme alla Pa di Bol- zano, la Regione raggiunge il valore più elevato.

Anche sul fronte dell’integrazione territoriale i Cf della Valle d’Aosta si collocano fra le migliori re- altà. La disponibilità della figura del ginecologo con 7,1 ore è inferiore alla media nazionale e po- ne la Valle d’Aosta fra le Regioni con i valori più bassi. Molto superiore alla media nazionale è la disponibilità oraria della figura dell’ostetrica (59,1 ore).

VENETO

il massimo livello di coordinamento dei ser- vizi consultoriali a valle di quello regiona- le è stato identificato nel distretto. Con una sede ogni 49.817 residenti il Veneto ha una diffu- sione, in linea con quanto stabilito dalle Linee guida regionali per il Servizio di Cf del 2010 (40mi- la/50milaabitanti), un valore che colloca nel pa- norama nazionale il Veneto tra le 3 realtà (2 Re- gioni e 1 PA) con la più bassa diffusione di sedi sul proprio territorio. Il numero dei residenti af- ferenti al bacino di utenza è superiore alla media nazionale ed è più del doppio del gold standard di un consultorio ogni 20mila residenti. A livello provinciale si riscontra un’ampia variabilità com- presa tra una sede ogni 20mila abitanti nella pro- vincia di Belluno (Distretto di Feltre) e una ogni 64mila nella provincia di Verona (escluso il Di- stretto Legnago).

La capacità attrattiva (1,9%) è al di sotto della me- dia nazionale, collocando il Veneto fra le Regio- ni con la più bassa percentuale di utenti rispetto alla popolazione residente di riferimento.

La capacità attrattiva rispetto ad adolescenti e gio- vani (3,2%) è inferiore alla media nazionale.

Il numero medio di prestazioni consultoriali ero- gate (11,4) è al di sotto della media nazionale, col- locando così il Veneto fra le 5 Regioni con il va- lore più basso, che si sovrappone a quello del Pie- monte e del Friuli Venezia Giulia.

l livello di integrazione territoriale (6,5) è in linea con il valore medio nazionale e colloca il Veneto tra le 8 realtà (7 Regioni e 1 PA) con il valore più elevato relativamente a questo parametro Per la figura professionale del ginecologo (8,8 ore) e in misura maggiore dell’ostetrica (17 ore) la di- sponibilità di personale è al di sotto della media nazionale.

CONSULTORI FAMILIARI

I consultori

risultano un

servizio unico per

la tutela della

salute della donna,

del bambino e

degli adolescenti

e svolgono

un’insostituibile

funzione di

informazione a

sostegno della

prevenzione e della

promozione della

salute della donna

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