I gas
Le trasformazioni dei gas
• Molte sostanze si presentano in natura allo stato gassoso.
• L’aria ad es. è un miscuglio di azoto, ossigeno ed altri gas.
• Lo stato fisico di una massa m di gas è caratterizzato da tre grandezze:
– Volume – Pressione – Temperatura
Queste tre grandezze sono dette variabili di stato del gas.
Noti i valori delle tre grandezze è completamente noto lo stato del gas.
Se una delle tre grandezze varia, anche le altre due subiscono mutamenti.
Le trasformazioni dei gas
Una massa di gas viene racchiusa in un recipiente munito di pistone scorrevole.
Se conosciamo la pressione, il volume e la temperatura allora lo stato del gas è perfettamente
noto.
Domanda
Quando un gas subisce una trasformazione?
Risposta
Ogni volta che passa da uno stato iniziale caratterizzato dai
valori p
1, V
1, t
1ad uno stato finale caratterizzato dai nuovi
valori p
2, V
2, t
2La legge di Boyle
Supponiamo di premere lentamente lo stantuffo. Se la temperatura del gas si mantiene costante, la sua pressione cresce sempre di più.
Ma se la temperatura si mantiene costante allora il gas subisce una trasformazione isoterma.
ISOTERMA = temperatura costante
Intorno al 1650 due fisici, separatamente, (Boyle e Mariotte) formularono la seguente legge:
Se la temperatura di una data massa di gas viene mantenuta costante, il volume V varia in modo inversamente
proporzionale alla pressione p.
In formula si scrive che pV= k
La legge di Boyle
Ciò significa che se la pressione del gas raddoppia, il suo volume si dimezza; se la pressione triplica il volume si riduce ad un terzo e così via…
Se riportiamo su un grafico cartesiano i vari stati del gas al variare della
pressione e quindi del Volume, ma mantenendo costante la temperatura otteniamo una iperbole essendo
pressione e volume inversamente
proporzionali.
Esercizi
Una massa di gas di volume 0,010 m
3esercita una pressione di 202650 Pa. Se il gas viene compresso a
temperatura costante e il suo volume diventa di 0,005 m
3quanto vale la sua pressione?
Svolgimento
Essendo la trasformazione a temperatura costante siamo nelle ipotesi della legge di Boyle.
Poiché pV= k allora è possibile scrivere che
2 2
1
1
V p V
p
2 1 2 1
V V p p
m Pa
m
Pa 405300
005 ,
0
010 ,
0 202650
3
3
La prima legge di Gay-Lussac
Si definisce trasformazione isobara una trasformazione durante la quale la pressione del gas rimane costante.
ISOBARA = stessa pressione
Se riscaldiamo il gas con la fiamma, la temperatura del gas aumenta, il volume aumenta ma la pressione resta costante
perché la pressione che
contrasta il gas è dovuta al peso del pistone e dei pesetti che si trovano sul pistone stesso.
La prima legge di Gay-Lussac afferma che il volume del gas varia con una legge lineare espressa dalla formula
t) α
(1 V
V
t
0
Vt= volume alla temperatura t
V0= volume alla temperatura di 0°C
a = coefficiente di dilatazione termica a volume costante (=1/273,16 C) t = temperatura in °C
Esercizi
Riscaldando una massa di azoto alla pressione atmosferica si osserva che il suo volume passa da 4 litri a 15 litri. Calcolare la temperatura finale sapendo che il gas occupava 4 litri alla
temperatura di 0°C.
Svolgimento
Ci calcoliamo l’aumento di volume subito dal gas
Partendo dalla prima legge di Gay-Lussac,
Ovviamente, essendo la temperatura iniziale di 0°C quella finale sarà 0°C + 751°C = 751°C
i
f
V
V
ΔV 15 l 4 l 11 l
t α V V
V t)
α (1 V
V
t
0
t
0
0
0) - t ( α V V
V t
α V V
V
t
0
0
t
0
0 t
α V
V
0
V α
t V
0
C
l
l
751
C) (1/273,16 4
11
La seconda legge di Gay-Lussac
Si definisce trasformazione isocora una trasformazione durante la quale il volume del gas rimane costante.
ISOCORA = stesso spazio, cioè stesso volume
Blocchiamo il pistone con una vite in modo che non si possa spostare.
Se riscaldiamo il gas con la fiamma, la temperatura del gas aumenta, il volume è costretto a restare costante mentre la
pressione aumenta.
La seconda legge di Gay-Lussac afferma che la pressione del gas varia con una legge lineare espressa dalla formula
t) (1
p
p
t
0
pt= pressione alla temperatura t
p0= pressione alla temperatura di 0°C
b = coefficiente di dilatazione termica =a pressione costante (1/273,16 C) t = temperatura in °C
La seconda legge di Gay-Lussac
• La seconda legge di Gay-Lussac costituisce la base per la costruzione dei termometri a gas utilizzati per misure di precisione in campo scientifico.
• Questi termometri permettono di misurare temperature ben al di sotto dello °C.
• Con un termometro ad elio si possono misurare
temperature fino a -272°C
Esercizi
Una massa di azoto alla pressione di 1 atm e alla temperatura di 0°C è contenuto in un recipiente ermeticamente chiuso. Se il gas viene riscaldato a 100°C quanto diventa la sua pressione? Di
quanto è aumentata la pressione del gas?
Svolgimento
Applichiamo la seconda legge di Gay-Lussac
L’aumento di pressione del gas è:
t) (1
p
p
t
0 C atm
atm C 1 00 1,366
16 , 273 1 1
1
i
f
p
p
Δp 1 , 366 atm 1 atm 0 , 366 atm
I gas perfet
Si definisce gas perfetto un gas che soddisfa la legge di Boyle e le due leggi di Gay-Lussac.
Il gas perfetto è un gas ideale che non esiste in natura.
Tuttavia, nelle condizioni ordinarie, cioè ambientali, di pressione e di temperatura i gas reali si comportano con buona approssimazione come gas perfet.
Un gas perfetto è un gas che lasciato libero si può espandere
illimitatamente e sottoposto ad una pressione si può comprimere completamente fino a raggiungere un volume pari a zero.
Nella pratica
- nessun gas può espandersi illimitatamente perché tra le molecole esistono comunque delle forze attratve che si oppongono alla
espansione illimitata;
-nessun gas può comprimersi fino a raggiungere un volume pari a zero perché le sue molecole, benché piccole occupano comunque un certo volume.
L’equazione di stato dei gas perfet
Mettendo insieme la legge di Boyle e le due leggi di Gay-Lussac, mediante una serie di passaggi matematici, si ricava una formula matematica chiamata equazione di stato dei gas perfet:
dove:
n = numero di moli (n= massa sostanza (g) / massa molare (g/mol)) R = costante universale dei gas perfet (nel SI vale 8,314 J/(mol* K)) Questa legge è la conferma che se una sola delle variabili di stato cambia, anche le altre due subiscono variazioni.
Si ricorda che una mole di sostanza è un quantitativo di sostanza pari ad un numero di Avogadro di molecole (N= 6,023 1023)
nRT
pV
Esercizi
Un recipiente di 5 litri contiene 42 g di ossigeno alla temperatura ambientale di 19°C. Calcolare la pressione del gas.
Svolgimento
La formula da applicare è l’inversa che si ricava dalla equazione di stato:
La massa molare dell’ossigeno è:
32 g/mol pertanto n= 42g / 32 (g/mol) = 1,3125 mol Il volume è di 5 litri = 0,005 m3
T = 19 °C + 273,16 = 292,16 K
nRT
pV V
p nRT
m Pa
K K
mol J
mol V
p nRT 637617
005 ,
0
16 , 292 )
( 314 ,
8 3125
, 1
3
Esercizi
Quante moli di molecole sono contenute in 84,06 g di azoto?
Durante una trasformazione isobara un gas occupa un volume di 6 litri alla temperatura di 100 K. Ricavare il volume che il gas occuperà ad una temperatura tripla.
Un quantitativo di gas occupa un volume di 3 litri alla pressione di 200 000 Pa. Se il gas è alla temperatura di 23°C qual è il numero di moli di gas?
8 g di elio occupano un volume di 3,5 litri alla pressione di 800 000 Pa. Ricavare la temperatura del gas.
La teoria cinetica dei gas.
Brevi cenni
La teoria cinetica dei gas è quella parte della Meccanica che si
propone di descrivere il comportamento dei gas perfet analizzando il movimento casuale delle molecole e applicando ad esse le leggi della Dinamica di Newton.
Le molecole vengono considerate punti materiali, privi di dimensione, ma dotati di massa ed in continuo movimento, con velocità v
all’interno del recipiente che contiene il gas.
La teoria cinetica dei gas
Secondo questa ipotesi
- il volume proprio di ciascuna molecola è trascurabile rispetto all’intero volume occupato dal gas;
- le forze molecolari sono trascurabili, cioè le molecole di gas non sono soggette a forze di attrazione o repulsione tra di loro;
-Nel loro moto disordinato le molecole urtano spesso contro le pareti del recipiente, ma gli urti sono completamente elastici, cioè la
velocità delle molecole dopo l’urto cambia verso ma non intensità.
In base a questo modello, la pressione p di un gas contenuto in un qualsiasi recipiente, è dovuta agli urti che le molecole del gas
compiono contro le pareti del recipiente stesso.
In realtà le molecole possiedono valori di velocità differenti, per cui si va a considerare una velocità media, detta velocità quadratica media.
N
v v
vqm v N
2 2
2 2
1 ....
La teoria cinetica dei gas
Clausius intorno al 1850 dimostrò che
la pressione p di un gas perfetto è direttamente proporzionale alla sua densità d e al quadrato della velocità media delle sue molecole.
E’ possibile dimostrare poi che l’energia cinetica delle molecole di un gas è direttamente proporzionale alla sua temperatura assoluta:
Ciò significa che un aumento della temperatura del gas comporta un aumento della energia cinetica delle sue molecole che quindi si
muovono più velocemente.
2
3 1 dv p
RT Ec
2
3
La teoria cinetica dei gas
Questa è una importante conclusione che ci permette di chiarire meglio i concet di calore e di temperatura, per tut i corpi.
Il calore è un trasferimento di energia che determina un aumento dell’energia cinetica delle molecole del corpo che lo assorbe e
quindi un aumento della temperatura.
Una perdita di calore comporta invece una diminuzione dell’energia cinetica delle molecole.
L’energia interna di un gas perfetto
Abbiamo visto come un gas perfetto non è altro che un insieme di punti materiali (molecole) che si muovono disordinatamente con una certa velocità e sono indipendenti le une dalle altre.
Ogni molecola, essendo in movimento, possiede una energia cinetica Si definisce energia interna di un gas perfetto la somma delle
energie cinetiche di tutte le sue molecole.
Attenzione! Questo è vero solo se il gas è perfetto, ossia un gas molto rarefatto e lontano dal suo punto di liquefazione.
Altrimenti l’energia interna sarebbe uguale alla somma delle energie cinetiche di tutte le sue molecole + la somma delle energie potenziali di tutte le sue molecole.
L’energia interna di un gas perfetto
E’ difficile calcolare l’energia interna di un gas perché è praticamente impossibile stimare l’energia cinetica di ogni molecola.
Ma durante una trasformazione fisica ciò che interessa non è la conoscenza del valore assoluto dell’energia interna U ma la sua variazione dallo stato iniziale allo stato finale
∆U
(U
f–U
i)
Quando un gas, e più in generale, un sistema subisce una
trasformazione tale che
∆U>0
(ossia l’energia interna finale è maggiore di quella iniziale) si dice che la trasformazione èendotermica.
Quando un gas, e più in generale, un sistema subisce una
trasformazione tale che
∆U<0
(ossia l’energia interna finale èminore di quella iniziale) si dice che la trasformazione è esotermica.
L’energia interna si misura in Joule