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Roma. Sapienza. Facoltà. Economia. Università

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(1)

Facoltà

di

Economia

Sapienza Università

di

Roma

(2)

F-Q.

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UNIVERSALE

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TRADOTTA

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DAL

BROFESS. GAETANO BARBIERI rRIMA

EDIZ.

NATOL.

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CORRETTA,

E

CORREDATA

- DI

ANNOTAZIONI

>'

YOL.

V.

NAPOLI

K. MAHOi'T.1 E VANSr.VNBOCII.

1830.

••1

joùh.

(6)
(7)

1

STORIA

.

WSIUTìSISiAIliiSo

LIBRO DEC1MOSETTIMO

/ '

COME

A-

POCO A POCO

SI

PREPARO

ILPASSAG-

0

GTO

DEE MEDIO EVO AD UN ORDINE NO-

'

VELLO

DI COSE

LUNOO INTERREGNO

I. JLjeturbolenze, di cuifu vittima l’Alema- nnadopolamortediFedericoII

( au.1251del-

1’E.V.

)diedero luogoalle leghe renana ean- seatica,diretteentrambeaproteggereilcommer- cioedamantenerelasicurezza dellestrademae-

stre. Nella lega rQnana entravano piùdi sessanta città,dicuiprincipali erano Magonza,

Worms

eStrasburgo;ottanta ne noverò nell’Alemagna settentrionale la lega anseatica

,fralequaliBre-

ma

,

Amburgo

,Lubecca, Brunswick, Erfurte Danzieaprimeggiarono.Conquesta confederazione

sicollegaronopurele cittàdi Londra, Bruges

,

Berghen eNovogorod.

Non

essendoriconosciutidatutti glielettorii

(8)

(

M

re di Alemagna die «lupo Federico II vennero nominati, mancò in questo periodo all’impero alemannoquelpuntod’unione dalla cuiefficacia rragli derivatalaconsiderazionede’tempi prece- denti.Dopod’allora fiorirono potentimoltiprin- cipidell’impero,

ma

1’imperos’indebolì.Ilsen-' timento nazionale cambiossi: quanto piùlesigno- rie si ripartirono tanto più disparve lo «spirito pubblico,ei principi attesero soloalloro interes- se familiare.

paghidi avereconvertiti ifeudi in perpetuoretaggio dellepropriefamiglie,con- chiuserounpatto scambievoledi fratellanza, af- finchèall’estinguersi diciascuna discendenza di- rettadegli stessiprincipi, passandoi feudi nelle manide’congiunti loro collaterali, odamici,la corona imperiale perdesse ogni speranzadimai più appropriarseli.Allorchépoinonebberopiùtimore degl’imperatori, cominciarono a riguardarecon gelosia idirittidella bassa nobiltà;e ciascunprin- cipefuversodiessaquellochegl’imperatori era- nostativerso flòroantenati.L’immaginedell'an- tica libertàsiconservòsolo in quelleprovinolenelle qualinoneranoprincipi potenti. Colla casa diHoen- staufen siestinseil ducatodei Franchi e diSve- via.Alloraicavalieri dell’imperio strinsero inpro- prio soccorso unalega tuttavia permanente

;

essendovi allora nell’Alemagna un capovalevole a mantenereinonoreleleggi,videsiunafolladi cavalieriesignori convertire i prdprj castelli in asili di masnadieri,einfestarele strade maestre,, eassalireedenudareipacifici viandanti.

(9)

( 7 )

So tanto disordinetrasse allaperfineiprincipi nel desideriocheiltronovenisseoccupatoda

un

imperatoreattoa ricondurrelaprosperitàelacal-

ma

,essiperaltraparte avrebbero voluto talca- po, ilquale nonfosse stato abbastanza possente percontrastare ai diritticheavevano usurpati,

RODOLFO DIHABSBOUR.O

II. IlconteRodolfodiHabsbourg,checoman- dò lungo tefnpole milizie delle città diZurigo e Strasburgo,deipaesi d’Uri,SchwitzeUnterwab- denalleradicidelSan Gottardo,sostennefrequenti guerre per difendereisuoiamici oprotetti:nelle qualiguerrecollafecondità distratagemmi e col suo valor personalesupplìlatenuitàdellesueforze.

Pertalipregirispettato da’ suoi eguali,seppe pec cortesia dimòdi cattivarsil’affetto degl’ inferiori

f

nèrilevanteessendoneilpatrimonio, ognunogli augurava fortuna più degnadilui.QuestoRodolfo dai principialemanni fuscelto acapodell’impero l’an. 12.JÒ dell’E.V. (i).

Inimico delfasto,Rodolfo conservòsul trono

(1) Questo religioso Imp..inclito stipite della. ,

imperiaicasa d'Austria

,ebbe*traile altrevirtù, tenera divozione versola SS. Eucaristia. Sotto- pose soventeilnudocjipoall’intemperiedellesta- gioninell’accompagnar G.C.a*moribondi.

E

da semplice Conte,IddioVelevòadimperatorde'

ha-

itiani.IlReg. Rev.

I

(10)

{8 )

lasemplicità delle costumanze; mentre, essendo dotato di grande fermezza d’animo, einfrenò* Tambizione dei vassalli, e senza distinzionedi grado odinatali,punìtuttiiperturbatori del-

V

ordinepubblico.Così avendo restituita lapace all’impero,volse lesue cure all’ingrandimento dellapropriafamiglia.

AvendoricusatoPrzemysl Ottocarre diBoe- mia educad’Austriadi prestarfede edomaggio a Rodolfo,questicoir armialla

mano

veloco- strinse:

E

pocodopo,instigatoOttocardalla

mo-

gliear innovellarelaguerra,Rodolfolo sconfisse pienamente; onde abbandonato dagli stessis\ioi sudditi quelre di Boemia, mentre fuggiva, fu ucciso da duesignoridella Stiria (l’anno1278 ).

Dichiaràt.ivacanti iducatid’Austria,Stiria,Ca—

rinzia eCarniola,efattili amministrare a

nome

dell’impero, Rodolfolasciò ilregno di Boemia

algiovanefigliodiOttocar,per

nome

Venceslao*

cuidiedelapropria figliain isposa.

. Quattro annidopola'mortedi Ottocar,

Ro-

dolfoconferì,col consenso deglielettori, i du- catid’Austria,Stiria,

Wmdisch

Marck,e Car- inolaaiproprj figliAlbertoeRodolfo,ediedead

un

tempolaCarinzia al suofedele confederato, illandgravioMainard del Tirolo, divenuto suo- cerodelduca Alberto.

Talisi furonoi primiacquisti territoriali che ottenne nell’AlemagUalacasa di Habsbourg,di cui solo retaggioeranoillandgraviato dell’Alta Alsazia

,leconteediKybourg,diBadeeLenlz-

(11)

(9)

bourg nellaSvizzera, emoltesignorie situale nella Svevia e iu Elvezia.,

»

ADÒLFODI NASSAUE ALBERTO d’AUSTRIA REd’ALEMANNA

«

III. Mortoin senileetàRodolfodiHabsbourg

( 1291 dell'E.V. ), epostosiAlberto suo figlio primogenitofra icandidatidell’impero

,gli elet- toritemendone

T

indole ambiziosa edaltera

,pre-

ferironoAdolfodi Nassau-Weilbourg. Lacasa di Nassauprocedevada Ottone,fratellodiquelCor- radoilqualedopoiCarlovingi fure d'Alema- gna. Ottonepoieraunconte che abitavaaLau- renburg lungoilLahn:lasua casasidivise; ed Adolfoera della linea privata.

'I principidell'imperoeransi nell’interregnoap- propriatiediritti fiscalieregalieappartenentiaire d’Alemagna,epressochétuttiibeni demanialidella corona germanica

;ondeilreAdolforidottoalle scarserendite de’ suoi Stati eredi tarj, e costretto aidispendi chelanovellasua dignitàgl’imponeva

,

ebbe d’uopodi ricorrereastraordinarjespedienti,i qualitanto spiacqueroaivassalli,che essendoillor maltalento ^istigatoda Alberto d’Austria, non tardò a manifestarsiinviolento modo. Tenutasi assembleanellaresidenzadell’eletfor diMagonza>

ove convennero ancheglielettoridi Sassonia edi Brandeburgo, citaronoal loro tribunaleAdolfo

,

nè indugiaronoa privarlo dell’imperialedignità, eleggendoinsua veceilduca Alberto d’ Austria-

,

(12)

(io)

Non

iscoraggiatoAdolfo pertaledecreto condusse un esercitocontro coloroche lo avevano giu- dicato-,

ma

tradito dalla fortuna, vide sconfitte lesue soldatescheaGelnheim presso

Worms,

e morì eglistessopef

mano

delsuo'rivale ( 1198

dell’E. V. ).

Imperiosaedispotica,còme dicemmo,era l’in- doledel novelloimperadpre.Nemicodi tuttoquanto latsua possanza impacciava,s’adoperòne’suoi Stati ad abbassarei nobili e a spogliare delle loroprero- gativelecittà;simostròmenodesiderosod’in- grandirelapropria dominazioneal difuori.Per- chècostrinsegliStati diBoemiaadaccettareper^

loro reilsuo figlioRodolfo,quandoperlamorte diVenceslaomancò 1ultimo rampollo maschile della dinastia deiTschechi;estintasilacasaprin- cipesca diOlandainGiovanni(pronipótedi

Gu-

glielmod’Olandare diAlemagna)usurpòlecon- teed’OlandaeZelanda,che perdirittoeredita- riotoccavanoaGiovannid’Avesne,esiaccinse atoglierelaTuringiaai margravidi Misnia, e

.aspogliare diunapartedelleloroprerogativegli arcivescovi diSaltzbourgh. Volea per ultimo sot- tometterele popolazioni svizzere che abitavano pressolesueterre patrimoniali.

La

maggior parte peròditalitentativigliandaronoa voto. Profit- tòla Boemia dell’immatura morte del giovane Rodolfo per sottrarsi alla preponderanza d’Al- berto,chiamando a quel trono Enrico ducadi Carinzia.Laperseverante resistenza diGiovanni d’Avesnee deimargravj di Misnia obbligò Al-

(13)

(IX )

bertoadabbandonare ogni pensierosullaTurin- gia e sull Olanda.Fattosiodioso ai sudditi,che ressedispoticamente,collasua immoderata

am-

lozione concitò controdi sè tuttiiprincipi con- finanti

;ecomunqueper ingegno,solerzia ico- raggio ainemici suoi soprastesse

,ilgeneraleodio incuicadde bastò arompereognifilodelle im- presedalui meditate,e perfinoa torglii van- taggi diquellecheglierano benriuscite.

Lo

uccise proditoriamente( 1’an. i3o8

) ilsuo nipoteGio- vannidiSvevia,cuinegato areailconseguimento della paternaeredità: talesi fula mortedi que- sto principecheaglieminentipregi pei qualipotea primeggiare,nonseppe congiungere ildesiderio di essereamato. Quattro generazioni volseroprima, cheisuoidiscendentirisalisseroiltronodell’Ale- magna.

*6 n **

LAcasa niLUSSEMBURGO

IV.IlconteEnricodiLussemburgo ,venutoin.

fama pelsuo merito personale, succedèadAlberta neltronodell7Alemagna dopo un annod’interregno (

nel i3og).MalcontentigliStati diBoemia dei moditirannici del loronovelloj:educadi Carinzia, senedolsero al monarca alemanno, ondeque- stigl’indusse a metteresultrono ilproprio sud figlioGiovanni, principesolerte e digrande co- raggio,chesisposòalla sorella diquel Vences- lao

V

,chedicemmo essere, stato 1’ultimo fra£ maschidellacasa dei Tscheclii.Pertal

modo

venne

ilregno, diBoemianella famiglia di Lussembur-

(14)

' ( 12 )

go,nemicae rivale della casa diIlabsbourg:eGio- vanni,principepienodioperosità e dicoraggio, elasuadiscendenza furonallafiorentecasadi

Hab-

sbourgquellochelesonostatiaidìnostrii

Ke

diPrussia.

1 REGNIDINAPOLI SICILIA

V, InnanzifavellaredellavenutadiEnricoVII in Italia,ènecessario dire inchestato trovavasi questo paesedopoche fuestintalacasa di

Hoen-

ctaufen per operadiCarlod’Angiò.

Carlo d’Angiò, redi Napolie della Sicilia, ed ornato della prima magistratura di

Roma

,

spiacevaaisudditicomestraniero ecome appar- tenente adunanazione, le cuicostumanze

mal

confacevansicoi modiitaliani.Alienatidasètutti glianimi peralterezza,avariziaecrudeltà,venne inuniversale abbominio. Stanchie dellatirannide delsovrano,e deisoprusi edoltraggiche tuttodì pativanodaiFrancesi,iNapoletanieipopoli della Siciliaporserofacileorecchio aglidmissarj della reginadiAragona,CostanzadiHoenstaufen,de- siderosa divendicareilcongiunto suo Corradino , c di acquistarsiuuàcorona.

Furonoidivisamenti di Costanza, aquanto di- tesi,favoritida GiovanniOrsini,ilqualeasceso altronopontificiosotto

nome

diNicolòIII(Pan,

>277)>Parche voluto avessescemar tantapo-

tenza di Carlo.

Comunque

egli morisse primadi giugnereatalmeta,lacospirazione da’popoli tra-

(15)

( i3)

mata nonsiristette;perchè ogni impresa cheai conformiaivoti unanimidiunanazione vaalsuo termines*ancoperiscechi dicesiautoredell’im- pulso.

Allastessaoradiun«stessogiorno

(1282 del-

1*E. V.)Vastronomo Brunettinella

Romagna

,

eilmedico Giovanni ProcidanellaSiciliadiedero

ilsegnaledelmacellodi tuttiiFrancesi.Poco dopo

iSiciliani acclamarono Pietrod'Aragonalorore.

Indarnopapa Martino

IV

, successore diNicolò - III, lanciò lesuespiritualifolgoricontroisol- levati:invanoricorseall’armi ilre Carlo.Pie- trod’Aragonasimantennesul tronodella Sici- lia,ove per moltisecolisistettero idiscendenti dellapronipotediFedericoII.Ilregnodi

Napo-

li

, la

Romagna

e laMarcad’Ancónarimaseroalla casad’Angiò.

Iprincipi diquestacasaacquistaronosuccessi-- *

vamentelecoroned’Ungheria, Dalmazia, Schia- vonia,Croazia,Polonia;sicchénonsisarebbetro- vata potenzainEuropachereggesse a petto della casad'Angiò,seitanti paesidaleigovernatifos- serostatiinunsolregnoraccolti.

, IPAPI

VI. SottomessoPinteroOccidenteallaspirituale dominazionedellaS. Sede,iPonteficisiattennero

;ilsistemadifarprevalere,pelvantaggiode’ fe- deli, intutta l’Italia-la loropaterna autorità.

È

vero,cheilpiùdelle voltetalprogettolu attri-

(16)

, ( i4)

bui to da’maldicenti ad ambizione e fined’in- grandimento mondano;

ma

l’esitoprovò1’oppo-

sto.SI osservò da per tutto, cheisuccessori di S.Pietroavevano piucchèlavita acuorelepre- rogative della Chiesa; echeessi,adontadellepiù fierepersecuzioni,non avrebbonmaicedutoin delicataimportanza. Di tanto ne convinconoidis- parerisopravvenutitraBonifazioVilieFilippo

ilBello

Re

di Francia.

Quelreavealevatedecimesul clero diFran- cia senzachiederneaBonifaziolapermissione, e avevjjinoltre fatto arrestareilvescovodiPamiers, Legatopontificio,che avea dimenticatoilrispet- to dovutoallacoronadiFrancia; ediedericetto aduesignori della famigliaColonna,fuggiaschi da

Roma

ovedalpapa,nemicoloro,avevanosos- tenutapersecuzione.Tantoardimentodi Filippo irritò,Bonifazio,cheallosdegnoabbandonandosi, pubblicò unaBolla in cuisi ammetteaperprin- cipio«ogni poterespirituale etemporale derivare dallaSanta Sede,supremogiudicedituttii

mo-

narchi».

Ma

un parlar imperiosofuben lungi dall’atterrireilre diFrancia;ilquale, fattaab- bruciarelaBolladiBonifazioallapresenzadeiba- ronie prelati delregno,ragunòitreOrdinidelio Statoaffinchèdesserosentenzafrailloro reecf-il pontefice.

Dopo

avere ilre in quella assemblea mossialtilagnicontro Bonifazio,che pervenuto alpapato, pretendevadi spogliareunre del le- gittimo potere daDioconferitogli,comedicevail

Principef si richiamò della Bollaad unfuturo

(17)

( i.r

> )

Concilio,vietando inquestomezzo aisuoisud- ditiognicomunicazionè conRoma.

Da

maligni delatoriinformàto Filippo, cheBo- nifazio studiavasi d’ inimicargliAlbertore diAle- magna, comandòaGuglielmodiNogaret

(signor- francesevenutoinfama pressogli empj per es- sersioppostoalculto cattolicoromano)edall’e- sule'SciarraColonna personale nemicodiBonifa- zio,divenirein Italiaper levarneilpapa.Tro- vato avendoloquestiemissarjnellapiccola città diAnaguisolo eprivodiguardie,

ma

risoluto.

amorire anziché cedere,lomaltrattaronoe stret- tamenteilrinchiusero',sicché,armatisiperlibe- rarlogirabitanti diAnagni, costrinseroallafuga coloro cheilperseguivano.

Ma

Bonifaziomorìdi cordogliotrentacinquegiornidopolasualibera- zione(l’an. i3o3}.

Benedetto

XI

successore diBonifazioVilitolse lecensureda questoscagliatecontro Filippo, e pochi mesidopomorì.Venne dopodiluiBertrando diGat, arcivescovodiBordeaux, molto caroal re diFrancia.Questoponteficeassunseil

nome

di Clemente

V

,etreanni dopotrasferìlasua sede in Avignone(i3o8dell’E.V.);esempio chefu poi seguitodasei successivi papi.

Pareva, a dirvero,chelaSantaSedenonavesse maiavutodallaProvvidenza

momento

più favo- revoleperingrandire.MortoFilippoilBello,non eravialloraaltroprincipe che possedesselafer- mezzadi lui,o la forzad’animopercuisisegna- larono a lordanno gl’imperadori delle case di

(18)

(i6 )

Franconiae di Hoenstaufen. Sapebbesidetto che lospaventosparsoper ogni dove,eiliervore

con

cuidaognunoaccoglievansiiiratimendicanti,

do-

vesseroalzenitaumentareneglianimidi tutti l’i- deadella pontificalepossanza:essanondimenoap- puntonel secolodecimoquartoscemòdi vigore.

Dacchéipapi sitrasferirono ad Avignone,

non

essendo piùconsideratisiccome proteggitoridel- l’Italia, e invitati soventi volte asecondareita- lentidelmonarcache circondavacoi suoi Statiil luogodidororesidenza, videro a

mano

a

mano

infievolirelavenerazionein cuierano venuti,

men-

treisovranidell’Europa,ampliandoleloropre- rogative, raddoppiavanoleloro rendite eglieser- citi, e la reale autorità vie piùsaldarendevano..

Lavenerazione però,cheipopoli rendevanoalla S.Sedenoncangiavacolletemporalivicende.

E

qualorasene turbavalaserenità,non mancavano de’fatti

,odegliavvenimentisuscitati a bellaposta dallaProvvidenza

, perchèla pietra angolare di S. Chiesa vieppiùsiconsolidasse.

» ,

/

LEREPUBBLICHE ITALIANE

VII. Lerepubbliche,che incominciaronoasor- gerenell’ Italia,appartenevano per timoredelle armitedescheallafazione guelfa:capodellaghi- bellina neitempidell’imperadore FedericoIIfu

ilgiovine Ezzelinoda Itomano. ' Nelprincipiodell’undicesimosecolounofra gli antenatid’Ezzelino,alemannod’origine,aveva

(19)

( >7)

#

ottenuti incompensodi servigi prestatiall'impet- radorè CorradoII,ifeudi di Onara esan

Ro- mano

,situatinel territorio diPadovae d’Aso- lo:unsignoredella stessa.casa,chiamatoessopure Ezzelino,sottoilregnodiFederico Barbarossasi battèperla libertà, italiana,primaqual capitano delle città diTrevisoeVicenza,poi comecapo della legalombarda. AvendoFedericoIIdatauna »

suafiglianaturale in isposa algiovine Ezzelino, questiglicedelecittàdi TrevisoePadova, ot- tenendonein guiderdoneilcomandodell'esercito imperialein Italia. Inteso costuiprimieramentea gastigarelacittàdiPadova,che dataerasialFon- tana vescovodiRavenna,seco trassedodicimila Padovania Verona,efattili rinserrarenell’anfi- teatro, nelasciòmorirdifame unaparte,tutti gli altrifeceardervivi.Distrutta Vicenza,prese Mantova,s'impadronìdellaToscana,battèiMi- lanesi; scomunicatoindida papaInnocenzo IV, siccome perturbatoredellapubblicaquiete eau- tore d’inauditecrudeltà.Alcuni anni .dopo, ca- dutonellemanideisuoi nemici,morì dellefe- rite riportatepugnando(

1’an. i25q );Alberigo suofratelloetutti isuoi congiunti furono fatti morirefraitormenti.

Fu

di questi giorni che moltecittà dell’Italia, divenute» independentie riscattatesi sottoilregno dell’imperadore RodolfodiHabsbourgdeidiritti regaliappartenenti all’impero,istituirono altret- tante repubbliche,lequali acconsentironp dies- seregovernate da grandi famiglie, che divisele

(20)

unedalle altredallospirita di fazione, trasfor- maronoiproprjpalagi in fortezze cintedifosse.

Frequenti furono lecontesepersonali,cheinvere guerre degenerarono;l’offensoreel’offesoraguna- vauo ciascunoiproprj amici,esi guerreggiavaI

inmezzoallevie.Chi rimaneva vincitore

,dopo

essersisottomessalapatria,dispoticamentelago- vernava,finché costretto fosse dicedere adunri- valepiù poderosodilui. Talvoltalafazioneop- pressa,o sollecitava disoppiatto qualcheventu- rierofamoso, o ricorrevaallaprotezionedeiredi Franciae di Napoli, perchè venissero a liberar- la.IGuelfi eiGhibellini riguardarono siccome artiinerentialmestierdella.guerra, iltradiree ilcongiurare,gliavvelenamenti egliassassina- menti» 5 e cosìVleordinarie faccendedellavitave- invano ad ogni istante interrotte dalleorrende scene di cuilecittà italiane furoriteatro.

Purfra tante agitazionichestraziarono 1’Ita- lia,coltivatefuronolelettere, e dimezzo a tante turbolenzesividerouscirvirtùdegnedeiprischi tempidiRoma.Pariallanatura, lacuivita sta nel contrasto di forze contrarie fra loro,Y anima umana nonispiega tuttelesuefacoltà, nò tutta l’energia della qualeè,suscettiva, senon quando fortemente commossa,siscontrainostacolia pri-

mo

aspetto impossibiliadesseresormontati.

(21)

TIlUiNZii

Vili. Fabbricatasulleridenti rivedeli’Arno,

nonlungi dallerovinediFiesole, la città diFi- renze dovetteilsuo nascereadalcunenobili fa- miglie, fralequaliprimeggiaronoquelle deiBuon- deimonti,degli Amidei,deiDonatie degli liber- ti

;famiglie,che protettaavendolanascente po- polazionedella città,e procurateallamedesima grandi prerogative, stavano ancoraalreggimento delgovernonel secolodecimoterzo.

Una

riccavedovadellafamigliaDonati disegnò dimaritare Vunica sua figliaalcavaliereBuon- delmonti,che obbligata avevalasua

mano

adal- tra giovanedella famigliaAmidei.VeggendoloUn dipassaledinanzialsuo palazzo,lavedova

Do-

nati,fermatolo,glipersuasedimancareallapro- messadataagli Amidei:alcheil Buoudelmonti acconsentì, sedotto parimente dallabeltà della sposaa lui offerta,edai vantaggi chelericchezze e lapossanza d^llafamigliaDonatigli promette- vano. Mossidatalperfidia del Buondelmonti,gli

Amidei deliberaronodi vendicarsicoll*uccisione dell’offensore. Indarno alcunfraessipiùsaggio rappresentava chefattavendetta perturberebbe latranquillità della repubblica:ccchiprevede trop- pononeseguisce nulla » sciamòilMosca

Lam-

berti, aggiungendo quella tritaenotasentenza:

« cosa fattacapo ha».Nel giorno di pasqua

,

quattrouomini risaluti si appiattaronopresso il

(22)

(»°)

palalodegliAmidei,ove,attesoilBuo'ndelmonti alvarco,piombaronosului,ePuccisero:(ìaiS dell'E. V.).

'

Da

talemisfattonacquerofralegrandi famiglie diFirenzeduefazioni,ciascuna delle qualicercò trovarsiprotettoriedamici. Dichiaratosi pergli Uberti P imperadoreFedericoII,lalorofazione prevalse,sicché tutti quelli dellaparte contraria costrettisividerodiabbandonarelacittà,eri- tirarsinellelorville.MortopoiPimperadore,ve caduto Ezzelino da

Romano

,Silvestro de’Medici colseildestro dell7abbassamento dei Ghibellini perfarsi partigianii borghesi, e

, sbandiligli Uberti, mettereungovernoregolare nella città.

Vennequestadivisa inseirioni detti sesti,iquali ad ogniannoeleggevanododici magistrati,detti Anziani.Il reggimento supremo di tuttigliaf- fari politici, civilie criminali era fralemani delgonfaloniere, magistratolacuiamministra- zioneduravasolpercerto tempo,echesceglieasi fragli abitanti diqualchealtracittà,affinchè

non

venisse indubbiolasuaimparzialità. Icittadini egliabitanti dellacampagnain istato di portar Parmi,distribuitieranoinnovantaseicompagnie

,

icui capitani sirinnovellavano ogn7annonellu- nedìdella pentecoste. Quandoletruppemarcia- vano si conducevanodietroun ampiocarro{il Carròccio )copertodipannorosso,sucui stava piantatalagran bandiera,laqualeall7incomin- ciar dellaguerra venivasolennemente rimessa al capitanodellacittà.

Un

meseprimachesiintra-

(23)

(21

)

prendesserole ostilità,siudiva suonartutto il

giornolagrandecampana,dettamartinella,con cui chiamavansiicittadini araccolta:questastessa campanalaportavasecol’esercitosiccomesegnale dell’assalto,perchèsiavrebbe avuto peratto sleale ilsorprenderel’inimicosenza avvertirlo.

,

Non

andòguari che, divenuta Firenzelacittà più possentedella Toscana, Pistoia, Arezzo e Sienasicollegaronoconessa. IFiorentini distrus- sero Volterra,e, preso in ciòesempiodai

Ro-

mani»,ne traslocarononella propriacittà gliabi- tanti.Tantasifu neldecimoquartosecololapo- polazionedi Firenze, chedopola grandepeste dal Boccaccioeloquentementedescritta,in cui perirono novantaseimila uomini,lacittàrimase forteabbastanza per difenderelasuadominazione elasualibertà.

,

In questomezzoiGhibellini sbanditi,oalmeno esclusidal governo,non trascuravano occasione di metterezizzanienella repubblica,ondeico- storomaneggi furonospesso occasioni diturbo- lenzeindannodelleantichefamiglie.Eraper al- traparteinevitabile,chedividendoiborghesicoi nobililacuradidifenderelapatria

,pervenissero

iprimiagodere in comunecoi secondi tuttii

diritticiviliepolitici.

Fu

in circa di questitempi, cheungiovanedi Pistoia

,chiamato Lore, avendoinuntorneo gra- vemente ferito senza volerloilpropriocugino, GeriCancellieri

, profondamente afflittoditale disastro,corse, perconsiglio delproprio padre,

^

Mùller

Tom.V. 2

(24)

(-i2 )

al padredelGeri pei;domandargli perdono}

ma

quest’

uomo

feroce,anziché ricevernelescuse, gli dece tagliarela

mano

con dire: «ilferro sola- mente puòcompensareleferitefattedalferro».

L'azione barbara del Cancellierimiseladivisione in Pistoia.Presero* parteiFiorentini in taledis- sidiodei lor confinanti; e per 1’offensoresi di- chiararonoi Donati,perl’offesoiCerchi;onde mentreun giorno iDonati uscivanodalla città perassisterealle feste delmaggio, insultati dai Cerchi,si vennea combattimento, dalche poi nacquero le fazioni dei.Nerie doi.Bianchi. I Guelfiche appartenevano alla fazione dei Neri scacciaronoiGhibellinioBianchi, traiqualiesuli trovossiil padredei poeti italiani,DanteAli- ghieri,unodei capi della repubblica.

Firenze intantosiripopolavae abbelliva:l’abile

mano

diGiotto fabbricòlatorrediRoberto, pri-

mo

capolavorodellamoderna architettura. Per

“ogni doyesorgevalaprosperitàchel’industria e ilcommercioadducevano: felicispeculazioniim- mensamentearricchendo alcunefamiglie,lepre- paravano ad innalzarsiungiorno sututtel'altre.

, VENEZIA

/

IX. Nel decimoterzo secoloformossi anche la costituzione diVenezia. Questacittà nelle italiche guerredelmedioevosi collegavaper

F

ordina- rioallepartida cui nullaavevaatemere perla sualibertà.Col commerciomarittimo nacque in

(25)

( 23>

essail desiderio delleconquiste, principalmente dacché dopolaconquista di Costantinopolifatta daiCrociati$’impadronìdellaDalmaziaedimol- teisoledell'Adriaticoe delgrecoarcipelago.Nul- la allor possedendosulla terra fermaiVenezia- ni,la-loropossanzasulla marineria unicamente erafondata.

Ognunadell’ isole,sulle qualilacittà è fabbri- cata,ebbe da principioil suoparticolaregover- no;

ma

tutteintempodiguerra ubbidivano poi ad un solcapitano, di cuitemporaneaeralapo- testà. Eranopochi ipubblici impieghieda niu-

noricercati.- ,

Nelcominciamento dell*ottavosecolo iVene- ziani crearonoun doge

(dux)avitaj dellaquale dignitàpel primofu ornato Taolozzo Anafesto

( 702 dell’E.V.). Subordinatoalleleggi,nèere- ditario era il poteredi questo capo;ead ogni vacanzai principalimagistratisottoponevanoal- 1’assemblea generale dei cittadini

un

certonume- rodicandidati,fraiqualiilnovellodoge veniva scelto.Inprocèssoditempoessendo pertalguisa aumentati ipubblici negozj,ohelamaggiorparte dei cittadini nonpoteva darvi opera senzadetri- mentodella propriaindustria, venne creatoun consiglio didugento quaranta individui così no-

bilicomeborghesi,chel’assemblea gèneralesup- plisse;ed altridicasteris’istituirono per l’am- ministrazione. dellepubbliche renditee dellagiu- stizia,ad ottenereiquali impieghi ognicittadino indistintamente potèaspirare.

(26)

(24

)

Lo

statodi dependenza incui caddero molte città dell' Italia dopo l’estinzione della casadi Hoenstaufen(Fan-1268dell’E. V.) fecetemere

aicapi delveneto governo,che malevoli cittadi- ni,oambiziosi confinanti,nonmandassero amale leimprese marittimedellarepubblica,onon

met-

tessero la salvezza della patria in pericolo,

abu-

sandodellapubblicitàconcuisi tenevanolede- liberazioni.

Ad

impedire questo dannofuprimo espedientedi que’ magistratiFescludere i

Vene-

ziani vassalli dellacoronadiCipro datuttelede- liberazionicheaquelregnosiriferivano,esclu- sionecheesteseroaivassallideisignori diterra ferma,"del paese diFerrarae della Marca Tre- visana: e finoiparentidi questi vassallipriva- ronodel diritto di presiedereal granConsiglio e allaquarantiacivilee di raccorvi isuffragi. Poi quandopertal mezzo credetteroabbastanza dis- postiglianimial mutamento giàdivisato, nel- Fottavo annodell’amministrazionediPietroGra- denigo, venneroalla-grande serraturadel con~

siglio, in forzadellaqualefuronoesclusicoiloro discendenti per sempredal consiglio stessocoloro chein quell’anno( 1297 ) oneiquattro prece- dentinonvi avesseroappartenuto.

Gli autori di taleregolamento ebbero,innanzi proporlo, Fantiveggenzadi accogliere nel graia consigliotuttigliuomini piùspettabilidella cit- tà.Peralleviareaiborghesiilcordoglio delleper- dute prerogative,cassaronoleleggicheponevan limiti allalibertà dellacacciaedella pesta,coij-

(27)

(*5 )

ferironoai piovegatiil privilegio di starsi una volta all’anno a mensa col doge, eai nicolotti quellodi attaccarelafelucca dellororioneal

ma-

gnifico buceri toroentrocuilostessodoge traspor- tavasi allo sposalizio del mare,edagli abitanti di s.Maria Formosaildistintivodiuna visita

,

clicaccompagnatodallasignorialororepdeva que- sto capodellarepubblica. Perlostessoriguardo,

inobili,divenuti padronidel governo,aumen- taronoi pubblicisollazzi,e, favoritaPindustria, diedero accortamenteacredereaiborghesiche per sènonvolevano impieghi. Quindilasignoria,ri- cusatalungamente lapresidenzadeltribunale del proprio,dacuichiedeva esseredispensatoilga-

staldodei nicolotti ,

acconsentìadaccettarla col patto,chequesti fornisseannualmentealdogee aisenatorimillelibbre grosse di pesce salato. Il

nome

dipregadi venne aisenatori,dalla mostra che facevanodivoler esserepregatiprimadiac- v tettaregl’impieghi.

Nel penultimoannoin cuigovernòildoge Pie- tro Gradenigo

( nel i5io),avendo itrenobili BajamonteTiepolo, BaseggieQuerinifattodi- visamentedi rovesciare ilgoverno,trasseromolti borghesinellacospirazione.

Ma

scopertique’con- giurati,corseroall’armi, ondevifu accanitocom- battimentonell’interno dellacittà: oppressi dal numerochieseroed ottennero permissionediab- bandonarelapatria,ove giuraronononritornare più mai.

Ad

assumere l’esamedellecoseaccadu- .

te,ilgran consiglionominò un dicasterodidieci 2*

(28)

{ 70 ) .

senatóri, istituitodaprima perquindici giorni:, laqual duratafu posciaaseisettimane protratta, indi atempoindefinito, eper ultimo(i335) fat- taperpetua nel consiglio deidieci. Precipuo at- tributo diquestosi fuilvegliaresututti gli a- busi di potere,da cui fosse atemersidannoper lapubblicatranquillità e sicurezza.

mir,ANO

X.

Un

anno dopola congiuradiTiepolo (nel

ìou

)trasferitosi inItaliaEnricoVIIre diAle- magna, trovò gliabitantidiMilanoinduefazio- ni divisi

,retta l’unadi essedaGuidotto Della Torre siguoredella città,1’altra daMatteo Vi- sconti,

uomo

ingegnosoe pratico de'politicial-*

fari:capo deiGuelfi fuil primo,deiGhibellini

ilsecondo.

Comunque

i predettiduecapi, dissi- mulataalgiuguered’Enricolaloro inimicizia,da ogniostilitàdesistessero,tutt’ altroerano però che pacificati.AvendogiàiMilanesifattochiaramente conoscerequantomalcomportasserolacontribu- zioneloro imposta dal re dei

Romani

, l’astuto Matteo parve dimenticarelasua inclinazione alla parte imperiale, e riacceso ne’proprj concitta- dini l’antico astiocontrogli Alemanni,perven- ne aconcitare unasommossa. Armatisi iDella Torre per ricondur l’ordinenellacittà,Matteosi valsedi quella opportunità perdipingerliad

En-

ricosiccomesediziosi,e rappresentarglichelasua stessaregai persona, era in pericolo. Offertosiquin-

(29)

( 27 )

didìrespingerli, seilreglivoleva affidarlesue '*' truppe,ebbeeffettivamente sotto ilsuocomando

gliAlemanni,coiquali piombòsuiDella Torre, obbligatiabattersiconessiper difenderelepro- prievite.Peritalamaggiorpartedi questicol-1 l’armi allamano, glialtrifuronosbanditiespo- gliatidei lorobeni. Enriconominòallora vicario generaledell’imperoin Italia lo stesso Matteo, chearrogatosiposciailtitolo disignore-delia cit- tà,ne trasmiselasovranitàaipropri discendenti

(nel i3i7).

X.A SAVOIA

, r

XI.

Le

frequenti spedizioni degliAlemanninel-

1-Italiacontribuironoall’ingrandimentodellaca- sa diSavoia,che senza prendere parte nelledi- scordiefraiGuelfi e Ghibelliniseppe trarnevan- taggio.

Come

padronidell’Alpi,i conti diSavoia potevano aprirne o chiuderne il passo: onde, cetcata laloroamicizia da entrambeleparti,gli imperatorilacomperaronoconferendoaimedesi-

mi

ilvicariatogenerale dell’impero:dellaqualedi-.

gnità prevalendosi per cogtrignereiconfinantiba- ronia dichiararsi lorovassalli,sottomiseroi«i- -gnoridellaTarantasia, cad obbedienza ridussero lecittà diTorino edAsti.Nelmedesimo tempo

collegaronocoired’Inghilterraperfarselisos- tenitori delle pretensioni cheavevano inFrancia^ ' laquallega -fruttolaPietro diSavoia1’acquisto delpaesedi

Vaud

sovranitàchelacasadell'Alta

(30)

\ ( 28)

Borgogna, gV imperatorid’Alemagnae laSavoia stessasicontendevano.MortoFedericoli,il

me-

desimo Pietrodi Savoia, impadronitosicoll’armi

alla

mano

delle cittàe castella di

Moudou

,

Ro-

mont, Morat, Yverdun, ottenne Pinvestitura dei conquistati feudida quel RiccardodiCornovaglia fratellodel re d’ Inghilterra, che lamaggiorità degli elettoriavea postosultronodell'Alemagna;

ondelasignoria diSavoiaallorsiestesedaNiz- zàsinoalfiumeAar nellaElvezia.

AllorquandoEnricoVIIdallapartedel

mon-

te*Cenisio-penetròin Italia, ilconte

Amedeo

di Savoia,trasferitosi ariceverlo inSusa,loconsi- gliòche tenendosi neutrale fraleparti ghibelline e guelfe, profittasse della divisioned’entrambeper ingrandirsi a lor costo.Spiacquetalconsiglioad Enrico, cheanzi divisato avea farsipacificatore dell’Italiae restituirlaa iPautorità tutelare di

un

capo supremo.

Ma

lungedall’eccitare generalecon- tentolavenutadiquestomonarca

,miseinagi-

tazionesullafuturaloro sortelecittàeisignori chegiàfattieransiindependenti.LaondeFirenze sicollegòconKobertore diNapoli, comunque dianzi le fossenemico, eper farsipiùforte indi- fenderelasua libertà, richiamò una parte dei cittadiniche avevaesigliati.Alre diNapoli pa- rimente ebberoricorsigliOrsini, famiglia inquei giornipiù possented'ogni altra inRoma. Tutti in

somma

sipreparavanoa discacciargliAleman- ni,quandorepentinamenteil-reEnrico, chesfa- vasi.inPisa

?mori pereffetto

,

aquantosicredè; di

,

(31)

( 29 )

veleno(Fan.i3i5).Giovanni,suofiglio

,solamen- te inteso araffermare lasuapossanzainBoemia,

abbandonòogni pretensioneallacoronaimperiale.

LODOVICO-VDUCADI BAVIERAE IMPERÀTJDRE-

XTT. Isuffragi degli elettori,ragunatisi aFran- coforte per dareun novellocapoall’impero, an- daronodivisifraLodovico ducadiBavieraeFede- rico ducad’Austria; dallaqual duplice elezione venne unaguerra che duròotto anni, eterminòcolla battagliadi Muhldorf(Fan. 1622),favorevolea LodovicodiBaviera. Egli dovetteilbuonsuccesso diquella giornataadunrinforzochesottolascorta del burgraviodiNorimbergaglivennein soccorso.

Lo

stesso Federico,emoltialtriprincipi austriaci furonofatti prigionieri dalburgravio,nèlirimise inlibertà senon dopoaverlicostrettialpattodi prestargli vassallaggio

;sicchéessendodivenuteal- loraleterreereditarie dei predetti principi,feudi dependenti daaltri feudidell’impero

, fu questa l’origine della corte feudale, chelacasadiBran- deburgopossedevanell’Austria.Nellabattaglia di Muhldorf avendo ilreGiovannidiBoemiacom- battutosottoglistendardi diLodovicodiBavie- ra, trasse in cattivitàilduca Enricodi Carinzia, dallo stessoGiovannispogliato dellacoronadiBoe- mia;eperriscattarsi dovette rinunciareallaco- ronapredetta.In questomezzo FimperatoreLo-- dovico

V,

standoglia cuore diportar prestamen- teFarmiinItalia, concedè vantaggiosi patti di

(32)

'( 3o )

pacealrivale (i3i5);laqualemoderazionecal-

ne’ principidell’imperolagelosiache k> stes- so imperatorein essiarea mossa, allorquando, fattosivacante perlamorte delmargravioEnrico l’elettorato diBrancleburgo,loavea conferitoal propriofiglioprimogenito,non avendo riguardoai dirittiche aver potessero sopradiquesto

margra-

viatolediverse discendenzedellacasa d’Anhalt.

Dopo

essersi riconciliato con Federico d’

Au-

stria,Lodovicodi Bavierascese inItalia.

Ma non

volendo noi interromperelastoriadegl’impera- doridi Alemagna, ciriserbiamo afavellare al- trovediquesta spedizione, deiprimi felicisue-

mcessi eh’ebbe Lodovico,.degl’impacci che papa Giovanni giustamenteglisuscitò, e della resisten- zaoppostaglida Roberto re diNapoli.

Dopo

diche ilregno diLodovicofuuna con- tinualotta,orcontrole insidie tesegli da

Ro-

dolfo contepalatino suofratello, or-perdifen- dersidalfastuta politica dellacasa di Lussem- burgo,,e dalleragionevolipretensioni dellacorte pontificia.

Fu

coltoda repentina morte ( 1’an.

j348 ),mentreglielettoridiMagonza,Colonia,

X

reverie Sassonia suoinemici,dichiarato yacante iltrono imperiale,stavano percollocarviCailo diLussemburgo, figlioe successore del reGio- vanni diBoemia. x

I

(33)

( 3. )

CARLO IV

XIII.«• Pei* lamortediLodovicodiBaviera tran- quillanonfu1’Alemagna.Ricusato avendoipar- tigiani diquesto principediaver per validare- iezione diCarlo

IV

,offerserolacoronadell’Ale- inagna aOdoardo IIIred’Inghilterra,dacui ri- fiutata,venneconferita aFedericoilSevero,mar- graviodiMisnia. Ilqualemostròdi accettarla,

ma

poivendette perla

somma

didiecimilamar- chid’argentole suepretensioni aCarlo IV,icui nemici, nondisanimatidal malesito dei primi tentativi, elessero re de’

Romani

ilconte

Gon-

tiero di Schwartzbourg,chevennesolennemente incoronato in Francoforte;

ma

presopocodopo da grave infermità, che fuattribuitaaveleno,

rinunziòall’impero

,ricevendoneinricompensa ventiduemilamarchid’argento. Scioltodasifatto emulo, ilre diBoemia, aforza dilarghezzee concessioni

, pervenne adesserericonosciutoda tuttiiprincipi dell’.impero. Usando dell’acqui- statadignità soloper ingrandirelapropriacasa eperarricchirsi collavenditadeidirittiedominj dellacorona,cercòsommamente1’esternofasto per dareunaapparenzadigrandezzaemaestàal- 1’autorità imperiale,di cui l’ombrasoltantori-

manevajlaonde promossealgradodiprincipi del- 1’impero isovranidiMeclenhurgoeil prevosto .

diElwangen,e dichiarati perdiritto di eredita_

grandi cacciatoridell’impero imargravi diMisr

(34)

,

H

.

'

'

.(3*) ' v l

iiia

,e sottocaociatori icentidi SJiwartzb*urg, diede titolodiduchialsuo fratelloVenceslao<onte diLussemburgo,alcontediBarealmalg-avio di Juliers.MentresoggiornòinItaliaritrasseg ran- di

somme

dalle cittàe dai signorifattisiindepen- denti,confermando alleprimelaloro liber à,ai secondil’usurpato potere.Fermatosiunsologii>rno in

Roma

promisealpapanonritornarvisenzail

consensodellaSantaSede.

Carilo

IV

pubblicòlafamosa Bollad’oro,che regola tuttoquanto concernel’elezione deirede’ i

Romani,echeoggidìancoratieneilprimoluogo fraleleggifondamentalidell'impero.11testo ori- ginale dellamedesimaè in latino.

Padronedella Slesia,cheilpadre suoavevadis- giuntadallaPolonia, Carlo aggiunse a’proprjStati 1’elettorató diBrandeburgo,tolto aldeboleOt- tonefigliodiLodovicodiBaviera,egenerodello stesso Carlo.Perpoliticaaccortezzaegualmente, eper possedutericchezze,superò questoImpera- tore tuttiglialtri principidiAlemagna:il suo dominioestendevasi dalle frontieredell’Austria a quelle dellaPomeraniai

Istrutto

,per1’esperienzache nefeceegli

me-

desimo,deigrandi vantaggiinerentiall’imperiale dignità,deliberò perpetuarlanella propriafami- glia:alqualfine,guadagnatisiisuffragideglielet- toricon molteconcessioni,e"presentandociascun d’essi diuna

somma

dicentomilafiorini,giunse innanzi morire a fareeleggere re de’Romani il propriofiglioV^jpceslao.

(35)

(33

) , '

,

*

VENCESLAO

XIV.

Pervenutoaltrono imperiale,Venceslao palesòcon pocaaccortezza principjegualmentespia- cevoli agli Stati ecclesiasticie secolaridell'Ale- znagna.

E

quanto aiprimi,nonvolendoegli la- sciare alcuna potenza al clero,conferì al duca FrzemysldiTesclien_,principelaico, la carica di vicecancellieredell’impero,finoaqueigiorni ti- riuta da un ecclesiastico,esifeceagiudicare la condottadei cardinali eimeriti che ciascund’ essi aveaperaspirare alpapato. SialienògliStatise- colari,perchèavendo lecittàdellaprovinciare-

nana

e dellaSvevia istituitaunalega adifendere la

comune

independenzaeleimmunitàdiciascuna contro i tentativi della nobileconfraternita del

Leon

d’oroe dello Scudodis..Giorgio,l’impe- ratore,dopoessersimostratosulleprimefavore- vole, quandovide chelesiunivano gliSvizzeri

,

temendonelasoverchia preponderanza,cercòegli stessodiscioglierla.

A

talfine promosseilparteg- giamentodell’Alemagnain circoli} chè credètorle ogniforza di pregiudicareall’autoritàimperiale,

col ridurlaadunalega .mista di principatilaicie secolari, di cittàprivilegiatee nobiliimmediati.

Igrandidelregnodi Boemia malsoflerendola parzialitàda Venceslao dimostrata perleclassibor- ghesia fronte delle nobili,s’impadronironodella suastessa persona,sotto pretestochedispotico e arbitrarioerailsuo governo;e loconseguirono

(36)

( 34)

alducad’Austriadacustodire.

Ma

,sottrattosipei

allemanidelsuo custode,tornòaregnare ne’pro- prjStati.

Da

11 aseianni itre elettoriecclesia- sticieilcontepalatinochedalungotempogliten- devano insidie, adunatisiinFrancoforte,Io ci- tarono perchècomparendo alloro tribunaleren- dessecontodisua amministrazione daessiaggra- vata d’accusefrivoleinparte,edinparte false»

dopo diche, lodichiararonoscadut^,dall’

impe-

ro.

Comunque

molti principi ricusassero dicon- venireinfattasentenza,Venceslao volendo^ piut- tostononportareil titolodired’Alemagna, che precariamente portarlo , sottoscrisse senza fatica rattoconcuirinunciavaall’impero, contentodi regnare solamentesugli Stati suoi ereditar;.

SIGISMONDO

XV.

ElettoinluogodiVenceslao Federicoduca diBranswick,fuquesti uccisoatradimento nel- Fistantecheusciva del luogodell’elezione (14io dell’E. V. ).Glisuccedeil giustoe saggio

Ro-

berto contepalatino delReno: dopola cuimorte prevalseilsuffragiodegli elettori favorevoli a Josse diLussemburgo,margraviodi Moraviae nipóte di CarloIV,ilqualenonsopravvissepiùdi tre mesiall’ottenuta imperialedignità.Tuttiallorai

voticonvennero sopra Sigismondofratellodel vec- chioVenceslao.

Al possedimentodellaMoravia, dellaLusazia, della Slesiae delBrandeburgo

,univa Sigismondo

(37)

(35

)

P

Ungheria,laDalmaziaelaBosnia,Statichegli

portòindotelaprima sua moglie Maria d’Angiò;e la Boemia,ereditata dal fratello diluiYcnceslao,

e la corona imperiale, cheilpapagliconferì.Se pochisono statiiprincipiche sopra vastoim- peroabbiano dominato, pochi furono altresìche pareggiassero Sigismondonelnoverodellesventu- re.Erasolamentered*Ungheria

,quandoperpoco

non

caddefra lemanideiTurchiOsmani,cliclo disfecerocompiutamentenellafamosa giornatadi Nicopoli; indi, tornatone’propvjStati, isuoi medesimi sudditi lotenneroin cattività,finchéda questa loliberaronoleistanze eleminaccedelfra- telloVenceslao:i qualiavvenimentilopersuasero anonpiù cimentarsicoiTurchi.Poiglifecerola guerra per otto anni,comandati successivamente daZiska eProcopio,gli Ussiti dellaBoemia,ar- dentidivendicareGiovanniHuss,empiodottore diloro nazione arso vivoinCostanza,contro la guarentigia chedavaglipiisalvocondotfeo di Sigis- mondo. Scarsezza di denaroilcostrinse avendere per quattrocentomilamarchiVelettorato diBran- deburgoalvalorosoburgraviodiNorimberga, Fe- derico diHoenzollern, eperaltricentomilamar- chi aCondiscendere,che,esclusidalsuccedereal-

- 1’eredità diAlbertoIII ( ultimoelettore diSas- sonia della casa diAnhalt)iduchidiSassonia re- sidenti inLauenburgo, venisse conferita 1’elet- torale dignità in quegli Stati a FedericoilBel- licoso,margraviodiMisnia.Vendèfinalmenteagli Svizzerileterre della casa diHjbsbourg, daessi

(38)

(36 )

acquistate alVimpero.

Non

puònegarsiaSigismon- donè lalode di essersiadoperatoatroncarlecon- tese colla chiesa, e arenderfelicii suoi suddi- ti, nèunavolontàsolertedioperargrandicose;

ma

latenuità delle renditecheglivenivanodalla Boemiaedall’impero,elecontinueribellionide’

suoisudditi, opposeroall’adempimento de’suoi divisamentitaliinciampi,chemalforseavrebbesu- peratiancheun

uomo

di piùaltamentefornito.

IMPERATORIDIALEMAGNA DELLACASAd’AUSTRIA

XVI.Sotto isuccessori di Sigismondo

non

si rilevòlapossanza imperialedepressaordallesven- ture,ordalladebolezzae falsapoliticadi chila

tenne.

Avendo

gli Statidi Boemia eUngheria eletto inloro re Alberto d’Austria ( 1437 del- 1E. V. ),generoed erededell’imperatorSigis-

mondo

, gli Ungaresi gl’imposero la condizione di ricusarelacorona imperiale,perchè temettero chelecuredell’Alemagna noniodistogl lessero dal rimanersi tra loro,edall’opporsi alla pericolosa ambizionedellapotenzaottomanaj dalquale pat- to poisi rimossero,sollecitatidaglielettori, che vanamente primaeransiadoperati,affinchè sultro- no alemanno salisseilmargraviodiBrandeburgo.

A

piena unanimitàadunquecoronatore dei

Ro-

manil’anno 1408, Alberto provòcolsuoregna- re lequalitàeminenti cheloadornavano,

ma

per breve;essendomorto diadu^anni, mentre dimostratoavea^aiTurchi quantoei fosseatto a difendere lefrontiere della cristianità.

(39)

(37 )

Ladislao, suofiglio postumò,glisuccedènelgo- vernode' paesi austriaci;noncosìfacilmentene- gliStati d'UngheriaeBoemia.Costrettialottar di continuocoiTurchi,gliUngaresid’uopoave- vano d’unprincipecapace a difenderli} d’onde, finchédurasselaminorità diLadislao,sidiedero sudditialre diPolonia WladislaoVI.Nell’ inter- vallopuredi taleminorità vennedalla fazione al- lorprevalenteinBoemia nominatoreggentediquei regno Giorgio Podiebrack,gentiluomoboemo,il

quale per suo sennoe valoresi rendè accetto a tuttigliuominidibuon senso edi rette inten- zioni.Toccòfinalmentelacorona dell’Alemagna a Federicoducad’Austria, debitoredelproprio innalzamentoalsuo

nome

edallafamain cui era salito. Avevanopervero grandi motividi aspira- reall’imperialedignità,dopo1’estinzione della casa diLussemburgo,l’elettorpalatinoeglielet- tori di Sassonia e Brandeburgo,

ma

peressere troppo intraprendentieforti,nonottenneroil

votode’loro colleghiiqualivolevanounimpera- torechenonpotesse costringerli mailoromal- gradoall’ubbidienza.

IREGNIDI NÀPOLI EDI SICILIA

XVn.

Robertod’Angiòre diNapoli fuunodei più grandipriucipicheavesse 1’Italia}

ma

colo- ro cheglisuccedetterodistrussero la possanzadi suafamiglia.Giovanna, sua pronipote,fatto stroz- zare(nell’anno i343)ilproprio marito Andrea,

Muller

Tom.V. 3

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