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LXXXI SEDUTA. m a r t e d ì 27 GIUGNO VII L e g is l a t u r a. LXXXI SEDUTA 27 Giugno 1972

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(1)

R esoconti P a r la m e n ta r i

- 1463 — Assemblea Regionale Siciliana

VII Le g i s l a t u r a

LXXXI SEDUTA 27 Giu g n o 1972

LXXXI SEDUTA

m a r t e d ì 2 7 G I U G N O 1 9 7 2

Presidenza del Vice Presidente MANGIONE

I N D I C E

C om m issioni le g is la tiv e : (Nomina di com ponente) (Elezione del P re sid en te)

(Sostituzione tem p o ran ea d i com ponenti) (Sui lavori d ella q u a rta Commissione) ; P R E S I D E N T E ...

g i u b i l a t o... ...

C o n g e d i ...

Disegni d i le g g e :

(Annunzio di presentazione) (Richiesta di p ro ced u ra d ’urgenza) : P R E S I D E N T E ...

FASINO, P r e s id e n te d e lla R eg io n e

in terp ellan ze:

( A n n u n z i o ) ...

(Per lo svolgim ento):

p r e s i d e n t e Ba s s o . .

biterrogazioni:

( A n n u n z i o ) ...

Mozióne (D is c u ss io n e ):

p r e s i d e n t e...

RUSSO M IC H E L A N G EL O =1= . . . l o m b a r d o S = ...

p e l l e g r i n o * ' . .

m a n c u s o *

cahjt *

o r l a n d o *

Pag.

14671467 1467 14S81467

14681468

1466 14681468

1464

14681469 14781483 14841485 1487

La seduta è aperta alle ore 18,30.

MESSINA, segretario, dà lettura del pro­

cesso verbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende appro­

vato.

Annunzio di presentazione di disegni di legge.

PRESIDENTE. Comunico che, nelle date a fianco di ciascuno segnate, sono stati pre­

sentati i seguenti disegni di legge:

— « Modificazione alla legge 5 novembre 1965, numero 33, concernente il finanziamento del Centro regionale siciliano radio e teleco­

municazioni con sede in Palermo » (202), di iniziativa governativa, in data 23 giugno 1972;

— « Corresponsione della indenoiità giorna­

liera, in caso di infortunio sul lavoro, ai col­

tivatori diretti, coloni e mezzadri » (203), dagli onorevoli Giummarra, Bombonati, Lom­

bardo, Parisi, Lo Giudice, Mantione, Avola, Traina e Grillo, in data 23 giugno 1972;

— « Contributi a favore dei Comuni della Regione siciliana per l’impianto di nuovi ci­

miteri, l’allargamento e ristrutturazione di quelli preesistenti » (204), dagli onorevoli Or- dile. Avola, locolano. Lo Giudice, Lo Curzio, Mantione, Muccioli, Parisi e Trincanato, in data 23 giugno 1972;

— « Indennità per i periodi di inabilità temporanea assoluta in favore dei coloni- mezzadri e coltivatori diretti » (205), dagli

Resoconti, f . 2 0 1 (1 9 7 2 - 663) (500)

(2)

R esoconti P a rla m e n ta ri - — 1464 — A ssem b lea R egionale Siciliana

V II Le g is l a t u r a L X X X I S E D U T A 27 Gi u g n o 1972

onorevoli Lauricella, Rindone, Cagnes, Carfì, Carosia, M arilli, M arino Gioacchino, M essina, Orlando, Ragusa e Tortorici, in d a ta 23 g iu ­ gno 1972;

•— « N orm e rig u a rd an ti l ’Azasi, l’Ems e lo Espi » (206), di iniziativa governativa, in data 27 giugno 1972.

Congedi.

PRESIDEN TE. Comunico che l ’onorevole Cangialosi, Assessore alla pubblica istruzione, h a chiesto q u a ttro giorni di congedo, a decor­

re re dalla seduta odierna, p e r m otivi del suo ufficio.

Comunico, inoltre, che l’onorevole N icoletti h a subito u n incidente strad ale a Rom a ed è stato ricoverato in clinica con u n a prognosi di quindici giorni.

Nel form ulare à ll’onorevole N icolétti i più fer\ddi ed affettuosi auguri di u n a p ron ta guarigione, ritengo che l’A ssem blea debba accordargli quindici giorni di congedo, a de­

correre da oggi.

Non sorgendo osservazioni, i congedi si in ­ tendono accordati.

Annunzio di interrogazioni.

PRESIDEN TE. Invito il d eputato seg reta­

rio a dare le ttu ra delle interrogazioni p erv e­

n u te alla Presidenza.

M ESSINA, segretario:

« A ll’Assessore agli en ti locali e a ll’Asses- sore alla sanità p e r conoscere:

1) se intendano fare degli accertam enti ed a d o ttare dei rim edi sulla grave deficienza del servizio di nettezza u rb an a della c ittà di M arsala, che è com pletam ente sudicia, piena di imm ondizie ed è invasa di topi;

2) se abbiano cognizione che tale disser­

vizio va vieppiù aggravandosi e prosp etta serie apprensioni p e r l’im m inente periodo estivo e se intendano ad o ttare rim edi p e r g aran tire la sanità pubblica;

3) se abbiano cognizione che l ’Am m ini- strazione comunale, p e r fini partigiani, con­

sente a buona p a rte del personale di rim a ­

n ere ” im boscato ”, riducendo, così, enorm e­

m ente il num ero degli ad d etti al servizio;

4) se tale distrazione di personale non com porti responsabilità penali ed ammini­

stra tiv e » (326).

Gril l o.

« A ll’A ssessore agli e n ti locali, p e r cono­

scere :

1) se intenda accertare e fa r conoscere per quali m otivi la città, di M arsala è quasi priva di acqua, sia nel centro urb an o che nelle frazioni. Gli acquedotti del centro e quelli di S tra sa tti e di G ranatello non arriv an o ad alim entare tu tte le esigenze della popolazione, anzi non le alim entano che in m inim a per­

centuale. Esistono in te ri rioni e borgate, come in particolare quella di Birgi, che rimangono a lungo p ri\d di acqua;

2) se ta li carenze siano d eterm in ate solo da m ancanza di acqua o anche da disservizi, come, in particolare, p are p e r l’acquedotto ; di S trasatti;

3) quali iniziative, quali pro getti e quali program m i abbia preso l ’A m m inistrazione co­

m unale e se, in particolare, le caparbie ricer­

che di pozzi solo in zone lim itrofe al pree­

sistente acquedotto di A m abilina non abbia­

no fru stra to le aspettative, lim itandosi alla captazione delle stesse orm ai s fru tta te falde di acqua;

4) quali somme siano state spese p e r tutte!

tali ricerche e se esse siano proporzionate | al risu ltato ottenuto;

5) quali criteri abbia ten u to l ’Ammini- strazione com unale nel conferire l ’incarico p e r il trasp o rto sussidiario a mezzo autoci­

sterne e quale spesa è costretta a subire»

(327).

Grillo.

« A l P resid ente della Regione e all’Asses­

sore al turism o, alle comunicazioni e ai tra­

sporti p e r conoscere:

1) se abbiano cognizione del persistente stato di abbandono dei servizi ferro v iari sulla linea Palerm o - Trapani, specie n ella tratta Alcamo - M arsala - T rapani;

2) se conoscano che il percorso dei co»;

vogli p iù veloci (!) non supera la media di

(3)

R e s o c o n t i P arlam en tari ~ 1465 —

A ssem blea R egionale Siciliana VII Leg isla tu r a

LXXXI SEDUTA 27 Giu g n o 1972

40-45 Km. orari; che, nelle migliori delle ipotesi, p e r raggiungere Palerm o da Marsala si impiegano oltre tre ore e con altri treni anche cinque, la m età quasi, cioè, di quanto impiega il ” P eloritano ” tra Roma e Palermo;

3) se abbiano cognizione che con il nuovo orario, da poco e n trato in vigore, sono spesso notevolm ente au m entati i tem pi di tali per­

corsi, specie — guarda caso — di quei treni destinati al quotidiano trasporto dei ” pen­

dolari ”, provocando, n ell’inerzia di ogni in­

teressam ento delle au to rità competenti, pro­

teste legittim e che talora hanno raggiunto manifestazioni eclatanti, di fronte alle quali, però, perm ane la più insensibile indifferenza;

4) se intendano intervenire presso i com­

petenti organi di trasporto ferroviario per sollecitare l ’am m odernam ento e i rimedi ne­

cessari p e r assicurare, di fronte al progressivo m iglioramento dei servizi ferroviari nazionali, anche quelli della linea Palerm o - Trapani, se non in m an iera proporzionale, ma almeno in modo di non aggravare a dism isura il già grave stato d ’inferiorità di questo estremo Sud, che rim ane com pletam ente tagliato fuori dalle correnti del traffico;

5) se, in particolare, intendano chiedere che la tr a tta Alcamo-Castelvetrano-M arsala- Trapani abbia la stessa efficienza e gli stessi servizi della tra tta Alcamo - Trapani, poiché non può tro v a re giustificazione alcuna la dif­

ferenziazione attu ale tra le due tra tte e la progressiva m aggiore declassazione della cen- nata prim a tra tta , che serve la maggior parte e il m aggior num ero di popolazione della provincia ed è collegata con numerosi servizi di diram azione di autotrasporti e con la linea Castelvetrano - Sciacca - Agrigento.

La differenziazione attuale delle due tratte è u n assurdo, che le Ferrovie hanno il dovere di elim inare subito anche perchè non costa alcun aggravio » (328).

Grillo.

« All’Assessore a ll’agricoltura e foreste per conoscere;

se è v e r o c h e i fo n d i a sse g n a ti d al Mi­

n iste ro d e ll’a g r ic o ltu r a a lla R egione siciliana, r e la tiv a m e n te a lle provA àdenze p re v iste dagli a rtico li 1, 3 e 14 d e lla legge n azio n ale 27 o tto b re 1966, n u m e r o 910 (2“ P ia n o V erde), sono d e l t u t t o in a d e g u a ti ris p e tto alle ric h ie ­

ste inoltrate agli Ispettorati provinciali della agricoltura da parte dei coltivatori d ire tti e delle Cooperative agricole;

— che analoghe insufficienze finanziarie si riscontrano relativam ente ai contributi in te ­ grativi previsti dall’articolo 9 della legge re ­ gionale 6 giugno 1968, num ero 14;

— per sapere, infine, quali iniziative e prov­

vedim enti intende adottare p e r rim uovere le carenze sopra menzionate, al fine di adeguare le disponibilità finanziarie della Regione al­

meno per soddisfare le richieste attualm ente inevase presso gli uffici provinciali p red etti » (329) (Gli interroganti chiedono la risposta scritta).

L a u r i c e l l a - R u sso M ic h e la n g e lo - Tortorici.

« All’Assessore alla sanità p er sapere se è a conoscenza della grave e penosa situazione in cui versano gli am m alati dell’Ospedale psichiatrico di Agrigento e del disordine am ­ ministrativo che in detto ospedale regna, con particolare riferim ento alla posizione del p e r­

sonale infermieristico e di vigilanza costretto a lavorare privo di adeguati stru m en ti tecnici, in numero insufficiente, p er cui si arriv a alla cifra di 30 amm alati affidati a un solo in fer­

miere e a tu rn i di 8-16 ore continuative.

Tale situazione è aggravata dal distacco presso Uffici diversi dall’Ospedale di m olta parte del personale infermieristico,

A tale pratica non solo non si è opposta l’Amministrazione della Provincia, m a nes- smi provvedimento essa ha preso p e r il rie n ­ tro del personale distaccato.

In tale situazione si colloca la oscura vi­

cenda del ricoverato Giovanni Raffaele Rogo di anni 40, morto il 28 maggio scorso, a seguito di lesioni che gli sarebbero state procurate da alcuni infermieri.

Gli interroganti chiedono pertanto all’As- sessore alla sanità se non ritenga, in simile dram m atica situazione, di disporre tm a ap­

profondita indagine siille condizioni in cui fimziona l’ospedale psichiatrico di Agrigento per l’accertam ento di eventuali responsabi­

lità in ordine alla m orte del ricoverato Rago » (330).

T o r t o r i c i - R u sso M ic h e la n g e lo - Lauricella.

(4)

R esoconti P arlam en tari 1466 — A ssem b lea R egionale Siciliana

V II Le g i s l a t u r a L X X X I S E D U T A 27 Gi u g n o 1972

« A ll’Assessore a ll’ag rico ltu ra e foreste per conoscere se risponde a v erità:

1) che con circolare num ero 6/5559 del 6 settem bre 1968 l ’A ssessorato d ell’agricol­

tu ra e foreste ha disposto che le istanze intese ad o ttenere i contrib u ti in teg rativ i di cui allo articolo 3 della legge 6 giugno 1968, num ero 14, dovessero essere presen tate e n tro novanta giorni dalla d a ta di notifica del provvedi­

m ento di concessione del contributo p rinci­

pale;

2) che tale term ine, eccessivam ente breve e palesem ente illegittim o perchè non previsto dalla legge, abbia sollevato u n coro di p ro te ­ ste da p a rte dei coltivatori d ire tti d estin atari delle provvidenze, m olti dei quali si sono visti escludere dal beneficio di legge p er avere p resentato la dom anda dopo la sca­

denza del p red etto term ine, anche se prim a d ell’ultim azione e del collaudo delle opere sussidiate;

3) che i v a ri Isp etto ri provinciali, preoc­

cupati anche delle ev entu ali responsabilità d erivanti, abbiano chiesto a ll’A ssessorato del­

l’agricoltura e foreste, senza a t u t t ’oggi o tte­

nere risposta, se il term ine in questione debba considerarsi perentorio o m eno;

4) che il servizio com petente dell’Asses­

sorato abbia proposto, nel 1970, a ll’Assessore pro-tem pore, con apposito pro-m em oria, di m odificare la disposizione re s trittiv a ed a rb i­

tra ria contenuta n ella sum m enzionata circo­

lare num ero 6/5559 del 6 settem b re 1968, spostando il term in e p e r la presentazione delle istanze di contributo integ rativ o di che tra tta s i alla d ata della liquidazione del con­

trib u to principale, e ciò in coerenza con le finalità delle norm e in m ateria di m igliora­

m ento fondiario ed in conform ità alle dispo­

sizioni esplicative em anate d all’Assessorato m edesim o p er la concessione dell’analogo con­

trib u to integrativo m edesimo previsto dalla legge regionale 11 gennaio 1963, num ero 3;

5) che il pred etto pro-m em oria, non preso in alcuna considerazione d all’Assessore alla agricoltura pro-tem pore, sia stato già da v ari m esi nuovam ente sottoposto a ll’attenzione dell’Assessore in carica il quale, finora, non ha preso alcuna decisione, e ciò m entre un gran numero di coltivatori diretti di tu tte le province siciliane sono in attesa di sapere se verrà riconosciuto o meno il loro d iritto a

percepire il contributo integrativo richiesto;

p e r chiedere quali determ inazioni intende assum ere p e r p o rre fine q u an to m eno allo inam m issibile stato di incertezza che dan­

neggia la categoria agricola p iù bisognosa ed in tralcia gravem ente l ’a ttiv ità am m inistrativa degli uffici periferici di codesto A ssessorato »

(331).

Trin g a l i.

PRESID EN TE. A vverto che delle in te rro ­ gazioni testé lette, quella con risposta scritta è s ta ta già in viata al G overno; quelle con risposta orale saranno iscritte a ll’ordine del giorno p e r essere svolte al loro turno.

A nnunzio di interpellanza.

PR ESID EN TE. Invito il deputato segre­

tario a dare le ttu ra della interpellan za per­

v e n u ta alla Presidenza.

M ESSINA, segretario:

« A l P resid en te della Regione, av u ta notizia della deliberazione num ero 372 in d a ta 10 maggio 1972, con la quale il Commissario straordinario dell’Espi h a deliberato la costi­

tuzione di u n a nuova Società con la deno­

m inazione sociale ” N uova Ires ” — Società per azioni — ed ha adottato a ltre conseguenti decisioni p e r il finanziam ento di tale nuova società; rite n u to che l ’iniziativa tende a rile­

vare preesistenti aziende in dissesto con lo impiego di denaro pubblico, lasciando serie perplessità sulla opportu nità e valid ità della operazione; riten u to che, sia il settore tipo­

grafico, che quello di tu tte le piccole e medie industrie della Sicilia è stato vivam ente allar­

m ato e, in u n m om ento cosi dehcato della nostra economia, appare doveroso prestare u n atten to e responsabile esam e alle reazioni di categorie im prenditoriali che hanno u n in­

dubbio m erito attivo e m olte delle quali van­

tano indiscusse benem erenze; riten u to che, nel m om ento di grave crisi che attraversano tu tte le aziende Espi e l’E nte stesso e nel m om ento in cui si ap p resta la presentazione all’Assem blea di xm piano di ristrutturazione, appare fuori luogo ado ttare nuove iniziative in nuovi settori;

per sapere se intenda sospendere immedia-

(5)

Resoconti P a rla m en ta ri 1467 — A ssem blea R egionale Siciliana

VII Le g is la tu r a LXXXI SEDUTA 27 Giu g n o 1972

tam ente e quindi annullare la deliberazione dell’Espi num ero 372 di cui in prem essa»

(98).

Grillo - L o Giu d ic e - Pa risi - Trincanato.

PRESIDENTE. A vverto che, trascorsi tre giorni d all’odierno annunzio, senza che il Go­

verno abbia dichiarato che respinge l’in ter­

pellanza o abbia fatto conoscere il giorno in cui intende tra tta rla , l’interpellanza stessa sarà iscritta a ll’ordine del giorno per essere svolta al suo turno.

Nomina di com ponente di Commissione legisla­

tiva.

PRESIDENTE. Invito il deputato segre­

tario a d are le ttu ra del decreto relativo alla nomina d ell’onorevole Lom bardo a compo­

nente della terza Commissione legislativa per­

manente.

MESSINA, segretario:

« Il Presidente

considerato che l’Assemblea ha accolto, nella seduta del 7 m arzo 1972, le dimissioni dell’onorevole Vincenzo Carollo da deputato dell’Assemblea regionale siciliana;

considerato che l ’onorevole Vincenzo Ca­

rello faceva p a rte della 3" Commissione legi­

slativa p erm anente ” Agricoltura, foreste, in­

dustria, commercio, pesca e artigianato ” e che occorre, p ertanto, procedere alla relativa sostituzione;

vista la designazione, in data 21 giugno 1972, del P resid ente del Gruppo parlam entare della Dem ocrazia cristiana al quale l’onore­

vole Vincenzo Carollo apparteneva;

visto il Regolam ento interno dell’Assem- blea,

decreta

l ’o n o re v o le A n to n in o L o m b a rd o è n o m in ato com p o n en te d e lla 3“ C o m m issio n e le g isla tiv a p e rm a n e n te ” A g ric o ltu ra , fo re ste , in d u stria , com m ercio, p e s c a e a r tig ia n a to ” in so s titu ­ zione d e ll’o n o re v o le V in c en zo C arollo.

Il presente decreto sarà comunicato alla Assemblea.

Palermo, 21 giugno 1972.

F . t 0 ; B 0 N F I G L I 0 .

Elezione di Presidente di Commissione legisla­

tiva permanente.

PRESIDENTE. Comixnico che la terza Commissione legislativa perm anente « A gri­

coltura, foreste-, industria, commercio, pesca e artigianato », nella seduta del 22 giugno 1972, ha eletto a proprio Presid en te l’onore­

vole Lombardo.

Sostituzione temporanea di componenti in sedute di Commissioni legislative permanenti.

PRESIDENTE. Comunico che nella seduta della seconda Commissione legislativa del 22 giugno 1972, gli onorevoli Damicela e Ragusa hanno sostituito, rispettivam ente, gli onore­

voli Carosia e M arilli; che nella seduta del 22 giugno 1972 deUa quinta Commissione legi­

slativa, gli onorevoli Cagnes, Mancuso, Lom ­ bardo e Lo Curzio hanno sostituito, risp e tti­

vamente, gli onorevoli Orlando, M erendino, Muccioli e Sardo; che nella seduta della quinta Commissione legislativa del 23 giugno 1972, gli onorevoli Cagnes, De Pasquale, Tri- coli, Lo Giudice e Lombardo hanno sostituito, rispettivam ente, gli onorevoli Orlando, Lau- ricella. Merendino, Muccioli e Sardo.

Sui lavori della quarta Commissione legislativa permanente.

GIUBILATO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUBILATO. Signor Presidente, come è a tu tti noto, in base al disposto del quarto comma dell’articolo 69 del Regolamento in­

terno dell’Assemblea, le Commissioni hanno la facoltà di chiamare nel loro seno gli Asses­

sori per avere chiarim enti sugli affari di loro competenza, o anche di chiedere agli stessi di riferire per iscritto in m erito all’esecu­

zione di leggi e all’attuazione data a ordini del giorno e risoluzioni accettati dal Governo e approvati dall’Assemblea.

In virtù di tale disposto, la q u a rta Com­

missione legislativa perm anente ha invitato per la seconda volta gli Assessori allo svi­

luppo economico e ai lavori pubblici, per riferire in particolare sullo stato di applica-

(6)

R esoconti P arlam en tari 1468 — A ssem b lea R egionale Siciliana

V II Le g is l a t u r a L X X X I S E D U T A 27 Gi u g n o 1972

zione delle leggi 31 m arzo 1972, num ero 19, 30 maggio 1972, num ero 31, e sulla legge n a ­ zionale, la cosiddetta legge della casa, 22 ottobre 1971, num ero 865. Si tr a tta di sca­

denze e di adem pim enti m a anche di in fo r­

m azioni che, legittim am ente, la Commissione intendeva e intende chiedere agli Assessori da m e citati.

Preferisco non fare alcun commento, però desidero sottolineare che p e r la seconda volta la riunione della Commissione non ha potuto av er luogo p e r la m an cata partecipazione dei due Assessori. P ertan to , sottopongo alla sua attenzione, onorevole Presidente, il fatto da me lam entato e p e r la p a rte politica che ra p ­ presento, e p e r la stessa Commissione legi­

slativa che oggi, infatti, ha fatto constare in verbale le sue rim ostranze, sottolineando che, ove dovesse p e rd u ra re l’atteggiam ento dei due Assessori, non solo si vanificherebbe una norm a regolam entare, m a si toglierebbero alle Commissioni, perché il fatto potrebbe essere generalizzato, talu n e loro prerogative, talune loro facoltà e, soprattu tto , verrebb e m eno quel giusto rap p orto che, a nostro avviso, deve in terco rrere tra il G overno e le Commissioni legislative e, in u ltim a analisi, tra il G overno e l’Assemblea.

PRESIDEN TE. Onorevole Assessore Tepe- dino, la prego di partecipare ai lavori della q u a rta Commissione legislativa e di farsi in­

terp rete di tale esigenza presso il suo collega onorevole Di Caro.

R ichiesta di procedura d’urgenza per l’esam e di disegno di legge.

FASINO, P resid en te della Regione. Chiedo di parlare.

PRESIDEN TE. Ne h a facoltà.

FASINO, P residen te della R egione. Signor Presidente, il G overno chiede la procedura d ’urgenza p e r il disegno di legge num ero 206, concernente il riordinam ento degli enti p u b ­ blici economici regionali, di iniziativa gover­

nativa, annunziato nella seduta odierna.

PRESIDEN TE. L a richiesta del Governo sarà iscritta a ll’ordine del giorno della seduta successiva.

P er lo svolgim ento di interpellanza.

BASSO. Chiedo di p arlare.

PR ESID EN TE. Ne h a facoltà.

BASSO. Onorevole Presidente, chiedo che l ’in terp ellanza num ero 90, a firm a degli ono­

revoli Damicela, Ragusa, R indone e mia, con­

cernente le « iniziative p e r accertare le re­

sponsabilità in ordine alla m orte di sei operai av v en u ta a C atania l’8 m aggio 1972 », pre­

sen tata in d ata 12 m aggio 1972, dato il carat­

tere di urg enza che essa riveste, venga svolta nella seduta di m arted ì prossimo.

PRESID EN TE. Onorevole Basso, la prego di form ulare la richiesta di prelievo della in terpellanza n ella prossim a seduta utile de­

dicata a ll’a ttiv ità ispettiva.

D iscussione di m ozione.

PR ESID EN TE. Si passa al punto secondo d ell’ordine del giorno: Discussione della mo­

zione num ero 17.

P rego il d eputato segretario di darn e let­

tu ra.

M ESSINA, segretario:

« L ’A ssem blea regionale siciliana considerato che occorre giungere rapida­

m ente ad un a chiara e precisa utilizzazione dei fondi di cui alla legge 11 novem bre 1970, num ero 47 sulla base di u n piano di nuovi investim enti in d u striali da concordare con le partecipazioni statali;

constatato che da p a rte delle partecipazioni statali m edesim e sono state avanzate richie­

ste in questo senso, le quali però riguardano essenzialm ente iniziative già deliberate dal Cipe;

constatato, altresì, che da p a rte dei gruppi p riv a ti in teressati alle iniziative Cipe ven­

gono esercitate, in varie form e, pressioni ten­

denti a godere di u n analogo trattam ento;

rav v isata la necessità che l’in te ra materia venga preventivam ente discussa e definita nei suoi v a ri aspetti d all’Assemblea,

(7)

Resoconti P arlam en tari — 1469 — A ssem b lea Regionale Siciliana

VII Le g is la tu r a LXXXI SEDUTA 27 Giu g n o 1972

im pegna il G overno della Regione a non definire intese e a non adottare prov­

vedim enti rig u a rd an ti l ’utilizzazione delle di­

sponibilità di cui alla legge 11 novem bre 1970, num ero 47 fino a quando non avrà presentato all’Assem blea regionale un piano che conten­

ga la distribuzione dei fondi, le imprese de­

stinatarie, le nuove iniziative che si inten­

dono realizzare, la loro ubicazione e i livelli di occupazione ».

R u sso M ic h e la n g e lo - C a r f ì - M o t t a - R in d o n e - C a r e r i - O r ­ la n d o - G i u b i l a t o - C h e s s a r i - M e s s in a - C a ro s ia .

PRESIDEN TE. D ichiaro aperta la discus­

sione.

RUSSO MICHELANGELO. Chiedo di p ar­

lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RUSSO MICHELANGELO. Signor Presi­

dente, onorevoli colleghi, credo che non possa sfuggire a nessuno il valore politico e gene­

rale della no stra mozione, che p u r prendendo in esame un aspetto particolare, quello della pratica utilizzazione delle somme previste dal­

la legge sui 70 m iliardi, si colloca in un con­

testo i cui contorni abbiam o potuto cogliere proprio l’a ltra sera, a conclusione del dibat­

tito sul disegno di legge per lo sviluppo della economia tu ristica nella Regione siciliana. Da quel dibattito, volendo passare dalle parole ai fatti, ne conseguono alcune indicazioni di ordine generale che, trattan d o questa vaga e complessa vicenda degli investim enti indu­

striali, non possono essere sottaciute. Mi rife­

risco in modo p articolare ad un rapporto cor­

retto che deve interco rrere tra l’Assemblea e il G overno nel m om ento in cui si devono adottare decisioni che, per la loro portata, interessano largam ente l’avvenire stesso del­

l’ìsola.

Del resto, questa è una esigenza che non avvertiamo soltanto noi. Lo stesso onorevole Lombardo, con la sua lettera al Presidente della seconda Commissione, onorevole Gium- niarra, credo che abbia voluto porre la stessa questione, l ’esigenza, cioè, che, mancando un piano di sviluppo economico, trovandosi alla vigilia di im portanti decisioni che impegne­

ranno per alcuni anni le risorse finanziarie della Regione, si trovi la possibilità di defi­

nire in sede assem bleare un program m a di sviluppo lim itato ad alcuni anni e alle effet­

tive disponibilità finanziarie della Regione, m a che abbia il pregio di un a decisione a tte n ­ tam ente v alutata dalle forze politiche, sot­

tra tta alla logica del caso p e r caso o, peggio ancora, alla pratica clientelare a cui i governi della Regione da lungo tem po sono abituati.

Ma, veda, onorevole Lombardo, quando tr a ­ sferiamo questa giusta esigenza, da noi la r­

gam ente condivisa, a tu tta la vicenda del pacchetto Cipe, dobbiamo constatare come ci sia stata proprio la volontà di tenere l’As- semblea sistem aticam ente a ll’oscuro intanto dei suoi term ini reali, e poi degli accordi che m an mano sono stati definiti o che vanno ad essere definiti con le im prese interessate, rendendo, così, vani tu tti gh sforzi fatti nella direzione da lei indicata, con l’aggravante che spesso non si è detta la verità, che sono stati sottaciuti accordi già raggiunti e che comportano precisi oneri finanziari p e r la Regione — come nel caso delle iniziative del- l’Eni — che spesso si è voluto negare il valore precario, molto precario, delle decisioni Cipe, che spesso ci si è voluti nascondere dietro il classico dito, negando ostinatam ente fatti e situazioni che sono alla luce del sole. E ’ questo metodo che intendiam o com battere e denunciare.

Onorevole Fasino, credo che lei abbia l’ob­

bligo politico di dire all’Assemblea la verità, tu tta la verità, sui term ini reali del pacchetto Cipe, sui tem pi di realizzazione, sulla parte che può essere rapidam ente avviata e sulla altra che richiede tem pi lunghi, sul carattere stesso delle decisioni del Cipe, che spesso ven­

gono considerate in term ini di indicazione di massima e non di impegno categorico p er le imprese interessate.

Quando affermo questo, a me non sfugge l’impegno suo a difendere, nelle sedi dovute, le esigenze e il diritto della Sicilia, m a tu tta la vicenda è diventata fin troppo u n fatto suo personale, con tu tte le difficoltà che ciò comportava e comporta e con la conclusione che oggi siamo ben lontani da quell’inizio dei lavori che i siciliani da due anni orm ai si attendono. E ’, quindi, u n m etodo nuovo che vogliamo indicare, quello di una tra tta tiv a del Governo e dell’Assemblea con lo Stato, con le partecipazioni statali e con le im prese

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R esoconti P a rla m en ta ri 1470 A ssem b lea R egionale Siciliana

V II Le g i s l a t u r a L X X X I S E D U T A 27 Gi u g n o 1972

private, p e r dipanare non solo la m atassa del pacchetto, m a p e r avviare, su basi diverse, i problem i dello sviluppo industriale.

P en sare che tu tto ciò possa essere affidato a;llo sforzo anche generoso, se volete, m a testard am en te distaccato dalla volontà della Assem blea, significa condannare la Regione a ll’insuccesso e rid u rre le singole iniziative a fa tti isolati, senza quel resp iro politico, senza quei consensi delle forze politiche p iù respon­

sabili che u n a tra tta tiv a v e ra con lo S tato richiede. D el resto, la sto ria del pacchetto è a tu tti nota, ed è nota, altresì, la sto ria dello stanziam ento dei 70 m iliardi, da cui la nostra mozione prende le mosse.

T u tti ricordano come allora, nel 1970, ab­

biano concorso fa tto ri diversi ad in d u rre lo S tato a d are u na p rim a risposta, tra l’altro m olto lim itata, alle spinte che da p iù p a rti venivano d all’isola. Se è vero che allora e ra ­ vam o al centro della polem ica sulla localiz­

zazione del q uinto centro siderurgico, al m o­

m ento dei fa tti di Reggio C alabria, e a quello della velleitaria p ro te sta del P resid en te della Regione con le sue note dimissioni, è anche vero che eravam o alla conclusione di u n lungo periodo di lotte popolari, di num erosi scio­

p eri generali che rivendicavano p e r la Sicilia e p e r il Mezzogiorno uno sviluppo economico diverso.

Uscivam o dalle elezioni del 1970 che ave­

vano visto sorgere in tu tto il Paese le nuove regioni che rivendicavano, come tu tto ra r i­

vendicano a se stesse, la potestà di indicare le linee del loro sviluppo economico e so­

ciale; eravam o, cioè, in u n clim a in cui una risposta dello S tato e ra necessaria ed urgente.

V enne fuori, così, u n corpo di iniziative che avrebbero dovuto g aran tire alla Sicilia u na occupazione di 25 m ila u n ità lavorative; tan to p e r intenderci, quello che è stato definito il pacchetto Cipe, ovvero pacchetto Sicilia, ov­

vero ancora pacchetto Fasino, quasi p e r indi­

carne, come tu tte le cose del nostro G overno regionale, la scarsa credibilità. Com unque, allora è stato detto che si tra tta v a di u n t r i ­ b uto dello S tato alla Sicilia, che n u lla alla Sicilia bisognava chiedere p e r la sua p ratica m essa in opera, che se m ai questo sarebbe stato u n avvio p e r nuove e più qualificanti iniziative. I fatti successivi si incaricheranno di dim ostrare come tu tta questa im posta­

zione fosse p riv a di u n qualsiasi fondam ento, sia perchè oggi la Sicilia è chiam ata ad in ­

terv en ire finanziariam ente p e r quelle poche iniziative che si v orrebbero avviare, sia p er­

chè tu tto il pacchetto, ogni giorno che passa, si riv ela sem pre più un a bolla di sapone.

Non voglio qui ricordare nè il chiasso elet­

to rale che si è fatto sulla, vicenda, nè le spe­

ran ze ed asp ettative che volutam ente sono sta te suscitate nelle popolazioni d ell’isola.

E ’ un a storia che tu tti voi conoscete ed a pp artien e alla cronaca recente della vita regionale, m a che al tem po stesso denuncia la irresp o n sab ih tà con cui problem i così deli­

cati vengono affrontati dai p a rtiti che for­

m ano la m aggioranza.

F u proprio in quel periodo — parlo del 1970 — che si in serì un a n o stra iniziativa, quella di stanziare se tta n ta m iliardi p e r con­

cordare, con le P artecipazioni statali, una serie di in te rv en ti a tti ad affrontare, in te r­

m ini di concretezza, i problem i dello sviluppo industriale.

L a m aggioranza, allora, p retend ev a che questa som m a fosse stanziata soltanto p e r il centro siderurgico, m a questa linea non passò e fu deciso, appunto, di utilizzare tale somma p e r una tra tta tiv a artico lata con tu tte le p a r­

tecipazioni statali. Non si tra tta v a , quindi, di u n ’offa da offrire al prim o capitato, m a, ripeto, di u n a tra tta tiv a seria e respon­

sabile. Così, però, non fu e così non è, non solo p e r responsabilità della Regione, ma anche p e r responsabilità delle Partecipazioni statali, che considerano la no stra disponibilità finanziaria u n fondo di riserv a p e r le loro iniziative fu tu re, quali che siano e, comun­

que, non concordate con la Regione.

Le P artecipazioni sta ta li agendo in questa m aniera hanno lasciato spazi vuoti, perm et­

tendo l ’inserim ento di a ltre im prese private, cioè a dire disattendendo le richieste che ve­

nivano, p e r esempio, d all’E nte m inerario sici­

liano, e creando, in fondo, una p a ra tia tra le esigenze della Regione e i loro programmi.

Di qui u n a polem ica che d u ra tuttora, cioè se questi se tta n ta m iliardi debbono es­

sere utilizzati p e r iniziative comprese nel pacchetto Cipe, ovvero al di fuori di esse.

Di tale polem ica se n ’è av u ta u n a eco in q u est’A ula con u n a posizione del Governo tendenzialm ente accettabile, cioè che even­

tu ali apporti aggiuntivi della Regione dove­

vano essere condizionati ad iniziative non contem plate nel pacchetto.

Quando si dicevano queste cose, si espri-

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Resoconti P arlam en tari 1471 — A ssem blea R egionale Siciliana

VII Leg is l a t u r a LXXXI SEDUTA 27 Giu g n o 1972

m evano soltanto valutazioni personali, m a non si diceva tu tta la verità, perchè il P re ­ sidente della Regione sapeva e, presumo, il Governo sapeva anch’esso, che, per esempio, l’Eni aveva posto fin dall’inizio, come condi­

zione irrinunciabile, l ’erogazione di un con­

tributo aggiuntivo, da parte della Regione, pari al 6 p e r cento degli investim enti com­

plessivi p e r realizzare il centro elettrochimico.

Tale richiesta veniva giustificata dal fatto che p e r la p rim a volta si realizzava in Italia una iniziativa del genere, dal costo maggio­

rato d ell’energia elettrica, dall’esigenza di co­

struire una centrale nucleare, eccetera. Pote­

vano e possono essere ragioni valide, ma perchè non dirlo? P erchè non dire che l’ono­

revole Fasino h a già stipulato un accordo con l ’E ni in questo senso? Perchè non infor­

m are l ’Assem blea di u n fatto che poteva e può essere preso in considerazione, tenendo conto, appunto, delle ragioni tecniche che spingono l ’Eni a form ulare una tale richiesta?

Oppure perchè non dire che, per installare il centro .p er la gomma sintetica nella zona tra P alm a M ontechiaro e Licata, l’Eni ha chiesto e ottenuto, sem pre con protocollo fir­

mato dal P residente .della Regione, im con­

tributo aggiuntivo di venti m iliardi ancor prim a che il Cipe abbia approvato — e ancora non l’h a approvato ■—• l ’opera?

Perchè non dire che dei settanta m iliardi ben tren to tto , stando alle stim e attuali —■ per­

chè il 6 p e r cento p er il centro elettrom e­

tallurgico si riferisce non già agli investi­

menti m a al costo finale dell’opera —, sono già stati assegnati aU’Eni? Om ertà? Difficoltà insorte nella m aggioranza? Preoccupazione che a ltre im prese possano fare analoghe ri­

chieste? O, peggio, volontà di sottrarre ad una decisione deU’Assemblea l’intera m ateria per affidarla, invece, a una trattativa, come si dice, ad alto livello? Ecco alcuni interro­

gativi a cui il P residente della Regione, per una buona volta e p er sempre, è tenuto a rispondere.

Noi non siamo pregiudizialm ente contrari ad operazioni di questo tipo, anzi direi che esse s’inquadrano nello spirito della legge concernente lo stanziam ento dei settanta mi­

liardi che noi abbiam o voluto. Certo, se si eroga u n contributo aggiuntivo per il^ centro della gomma, questo rien tra nello spirito di tale legge; se si concede il sei per cento per il centro elettrom etallurgico, certam ente un

po’ meno, perchè rom pe oggettivam ente, an ­ che se le esigenze possono essere fondate, u n principio che bisognava tenere fermo, quello, cioè, che le iniziative del pacchetto dovevano e debbono essere a totale carico dello Stato.

Ma, proprio p e r la complessità dei proble­

m i che non possono essere regolati da norm e fisse e schem atiche, noi riteniam o: prim o, che l’Assemblea ne sia inform ata e abbia la pos­

sibilità di decidere in un senso o n ell’altro, di esprimere, comunque, u n a sua opinione;

secondo, che non si possano accogliere sol­

tanto richieste, m a che nel m om ento in cui la Regione viene sottoposta ad tm onere finan­

ziario di rilevante proporzione, ha il d iritto e il dovere di contrattare con l’Eni e, in gene­

rale, con le partecipazioni statali u n piano d ’interventi atto ad affrontare problem i che sono propri della Regione. Cioè, non si tra tta soltanto di dare, m a anche di ricevere u n aiuto, di contrattare am aiuto. Vero è che l’Eni, attraversò la sua collegata Tecnego, si è impegnato, assieme alla Cassa p e r il Mez­

zogiorno e alla Regione, ad elaborare u n p ia­

no delle acque, il che debbo dire non è poca cosa; m a perchè non ha definito con l ’Eni e con le altre partecipazioni statali u n piano per dare una definizione al settore dello zolfo?

Ovvero, perchè non avviare il discorso sul centro tessile nella città di Palerm o? Ovvero, perchè non rivendicare in m aniera energica una collaborazione delle partecipazioni statali con gli enti economici regionali? Cioè, perchè non utilizzare queste disponibilità finanziarie anche per risolvere problem i che, diversa- m ente, chissà per quanto tem po resteranno senza soluzione?

Ecco, quindi, u n altro problem a. Noi, cioè, rivendichiamo non già che i 70 m iliardi resti- jio inutilizzati, bensì u n a loro utilizzazione che ci consenta di aprire un discorso diverso ed autonomo con le partecipazioni statali che parta dalle esigenze reali della Sicilia.

E’ il caso di ripetere qui — ed entriam o in un altro ordine di problem i —■ che lo svi­

luppo industriale della Sicilia non può essere affidato soltanto alla installazione di im pianti di base e, p er giunta, di im pianti chimici.

Non può, in una parola, essere quello che ne discende dal piano chimico. Uno sviluppo industriale si può e si deve avere se cresce e si sviluppa un tessuto di attiv ità m an ifat­

tu riera con l ’intreccio di capitale pubblico e

Resoconti, f. 202 (500)

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R esoconti P arlam en tari — 1 4 7 2 — A ssem b lea R egionale Siciliana

V II Le g is l a t u r a L X X X I .S E D U T A 27 Gi u g n o 1972

privato che consenta più elevati tassi di oc­

cupazione.

P e r u n processo di questo tipo, occorre lo apporto di tu tte le partecipazioni statali, non soltanto deU’Eni, occorre u n nuovo indirizzo degli enti economici regionali; occorre una partecipazione del capitale privato.

Solo u n a tale im postazione può salvare la piccola e m edia in d u stria siciliana, orm ai prossim a al tracollo, perchè, onorevole Fa- sino, noi discutiam o da due anni di venti- cinquem ila posti di lavoro, m en tre decine di piccole e m edie im prese harm o cessato la loro a ttiv ità ed a ltre si accingono a farlo.

Nè la soluzione di problem i di questo tipo può essere quella indicata dagli in d u striali siciliani, e cioè so ttrarsi al risp etto dei c o n tratti oppure richiedere, di volta in volta, agevolazioni di diversa n atu ra. La loro salvezza è legata ad u n in terv en to della Eegione nella direzione che indicavo prim a, quella, cioè, di u n piano di sviluppo che dia spazio e ruolo agli im prenditori siciliani.

D ’a ltra p arte, dal m om ento che le deci­

sioni sulle in d ustrie di base vengono definite a livello nazionale, cioè a hvello di c o n tra t­

tazione program m ata, lo sforzo della Regione può essere di duplice ordine: o serv ire da supporto a tali iniziative a ttrav erso incentivi e facilitazioni — ed è la stra d a sinora seguita dalla Sardegna e dalla Regione siciliana — ovvero — ed è quello che noi vogliam o — operare a valle di esse. Essere, cioè, la forza coagulante e stim olante di u n a iniziativa com­

plessiva che abbia come obiettivo lo sviluppo deU’in d u stria m an ifatturiera.

P e r una politica di questo tipo, la Regione può e deve non solo utilizzare la legge dei 70 m iliardi, sollecitando in modo particolare u n in tervento dell’Iri, m a può e deve darsi a ltri stru m en ti legislativi, può e deve m ettere a disposizione a ltre risorse finanziarie, può e deve ris tru ttu ra re ed unificare i p ro p ri enti economici p e r dare ai problem i u n a dim en­

sione diversa che non sia quella del salva­

taggio di questa o di q u ell’a ltra azienda fal­

lim entare.

L a politica di fare le cose a spizzico, gli in terv en ti a secondo delle circostanze, è la strad a che fa assolvere alla Regione u n ruolo di supporto ad iniziative che a ltri hanno de­

ciso. Gli accordi realizzati con l’Eni, infatti, fanno p a rte di questa concezione. L a strada più logica e più seria sarebbe stata quella

di elaborare u n piano p e r la utilizzazione di tu tte queste somme, co n trattarlo con le partecipazioni statali e p erv en ire a decisioni p iù confacenti alle nostre esigenze; nè vale dire che l ’E ni condivide questo tipo di tra t­

ta tiv a m en tre gii a ltri sfuggono, perchè ci rifiutiam o di credere che sino ad oggi con Tiri, con l ’Efim, con la Finm eccanica, ecce­

tera, sia stato avviato u n discorso serio. Dob­

biam o a sp ettare che siano loro a farlo? Se questa fosse la vostra opinione, signori del Governo, allora dovrem m o veram ente aspet­

ta re parecchio tem po. La strad a che noi indi­

chiamo, che non vuole so ttrarsi anche a un certo tipo di in te rv en ti come quelli richiesti d all’Eni, anche se li considera del tu tto ecce­

zionali, è quella non solo che p o rta ad un increm ento dell’occupazione, m a che dà nuo­

va linfa a ll’im prenditoria siciliana, che rivol­

ge ad essa u n discorso responsabile, senza cadere nelle secche dell’autarchism o, m a con­

sentendole di tro v are u n aggancio con la Regione ed al tem po stesso con le parteci­

pazioni statali, consentendo, cioè, di superare u n a critica che spesso ci viene rivolta, quella, cioè, di u n a assenza di capacità im prendito­

riale che altrove esisterebbe e che qui o è assente oppure si trad u ce soltanto in feno­

m eni parassitari.

Ma questo è u n discorso che riprenderem o in occasione della discussione del disegno di legge concernente la ristru ttu ra zio n e degli e n ti economici regionali.

S ulla questione del pacchetto, intendiamo sollevare due ordini di problem i. Il prim o si riferisce ad u na ipotesi, cioè se avere dato, perchè l’avete già dato, con tribu ti aggiuntivi a ll’E ni significa doverli d are ad altri, anche attrav erso u na revisione della legge sui 70 m iliardi, ovvero approntando a ltri strum enti legislativi; il secondo rig u ard a lo stato di queste iniziative, la loro verid icità e la loro reale consistenza.

P e r quanto attiene al prim o ordine di pro­

blem i, m i sem bra abbastanza ovvio che esi­

stono pressioni, ed anche notevoli, perchè, aprendo la borsa p er l’Eni, si ap ra anche per gli altri. Credo che bisogna riafferm are qui, in modo chiaro e preciso, che la legge dei 70 m iliardi rig u ard a le partecipazioni statali e tale deve restare; sem m ai c’è da considerare la n a tu ra delle iniziative, cioè se esse, a pre­

scindere dal pacchétto, sono tali da permet- te re o no uno sviluppo ind u striale a valle

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Resoconti P a rla m en ta ri VII Leg is l a t u r a

— 1473 — A ssem blea R egionale Siciliana

LXXXI SEDUTA 27 Giu g n o 1972

delle grandi iniziative di base; qui franca­

m ente non an drei m olto p e r il sottile, accer­

terei, semmai, la valid ità delle iniziative, la loro serietà e se le richieste sono fondate o meno. In questo senso possono essere neces­

sari. a ltri stru m en ti legislativi, altri apporti della Regione; p e r esempio, se si vuole ope­

rare nella chim ica secondaria, bisognerà pure aprire un discorso con la Montedison, i cui term ini oggi è diffìcile potere indicare, tenen­

do conto anche delle difficoltà del gruppo, ma è certo che la chimica secondaria o la si fa con la M ontedison e con altri gruppi privati ovvero non la si fa.

Quindi, questo resta u n discorso aperto non nel senso che bisognerà dare contributi ag­

giuntivi p e r l ’am pliam ento della Sincat, della Liquichimica o della Pirelli, perchè ciò equi­

varrebbe a ll’erogazione di contributi all’Eni per l ’am pliam ento o il riam m odernam ento dell’Anic di Gela, m a diretto al potenziamento del settore della chim ica secondaria che la Regione ha tu tto l’interesse di sviluppare. Si tratta, quindi, di approntare un piano in questo senso, di tra tta rlo con gli organi della programmazione nazionale e di affrontare gli strum enti legislativi adeguati. La preoccu­

pazione nostra è cen trata sul modo di spen­

dere, e p e r quali iniziative, il denaro regio­

nale.

Con ciò, certo, non vogliamo che la Regione si sostituisca allo Stato; dallo Stato bisogna pretendere ed ottenere il massimo; si tratta, invece, di incentivare determ inati settori che, ripeto, p e r la loro n a tu ra incidono in m a­

niera adeguata sui livelli di occupazione. In questo contesto esiste il problem a se bisogna 0 meno incentivare quelle iniziative degli enti economici regionali adottate in concorso con p artn ers privati, come nel caso della Sarp che, alm eno p e r il momento, è sottratta a questo tipo di incentivazione.

Qui vogliamo ap rire u n discorso molto chiaro, dicendo: p artn ers privati sì, avven­

turieri no. Ebbene, .abbiamo tu tte le ragioni per riten ere che il m atrim onio E m s-S ir, da cui è nata la Sarp, rappresenti, p er la n atura del contraente, u n a grossa avventura; si badi, abbiamo salutato l ’approvazione dello stra l­

cio Sarp come u n risultato positivo; si trat-

^^ava e si tra tta di operare in un settore, quello del salgemma, per H quale sia l’Eni,

■ sia la M ontedison non hanno voluto interve-

^ii’e, dicono, p e r ragioni tecniche, ma anche

per un certo modo di affrontare i nostri pro­

blemi, quando questi non rien tran o nei loro piani e nelle loro esigenze. Ritengo che, tu tto sommato, l’Ems abbia fatto bene, alla fine, a trovare un altro p a rtn er che gh p erm et­

tesse di operare in questo settore ed in una zona di depressione economica qual è la fa­

scia centro-m eridionale dell’isola. P urtroppo, come spesso avviene, i conti sono sta ti fatti senza l ’oste e, quando l’oste si chiam a Ro­

velli, i conti rischiano di essere sem pre salati.

Cosa è avvenuto — e qui ritorniam o alla inconsistenza del pacchetto ■— al m om ento di adottare le decisioni del Cipe che rig u a r­

davano l’intero settore della chimica? A Ro­

velli, il quale doveva avere finanziata la Si- rom in Sardegna, un im pianto di chimica di base, fu richiesto, anche perchè bisognava arrivare ai 25 m ila posti di lavoro, di im ­ piantare in Sicilia la Salcim - Brill, u n im ­ pianto di chimica secondaria p e r la p ro du­

zione di fitofarmaci, cosmetici, prodotti p er la casa, eccetera. Fin qui niente dì strano;

senonchè, analoga decisione era sta ta presa allorquando, dovendo il Rovelli am pliare gli impianti di Porto Torres, in Sardegna, gli fu avanzata la stessa richiesta (m i riferisco naturalm ente ad un periodo precedente) ed anche in quel caso offerse e fu deciso di installare in Sardegna la Salcim - Brill; qu an ­ do si trattò di discutere il pacchetto p er la Calabria offerse pure la Salcim - Brill, m a allora era ancora fresca la decisione p er la Sardegna, e quindi non se ne fece niente.

Allora emerge chiaram ente che da tre -q u attro anni la Salcim - Brill, che rapp resenta quasi un quinto dei 25 m ila posti di lavoro, gira nei cieli della Sardegna, della Sicilia e della Calabria, senza mai attei'rare in nessuna delle tre regioni, con un raggiro sconcertante di questo signor Rovelli, che suona condanna nei confronti di quanti — e credo anche lei, signor Presidente della Regione — sanno e sapevano i term ini reali di questa questione ed hanno dato e danno o fanno fìnta di dare credito ad impostazioni di questo genere.

Quando sì decise di ubicare la S a lcim - BrUl in Sicilia, l’orientam ento e ra d i collo­

carla, come tu tti sanno, nelle zone terrem o­

tate; successivamente, su insistenze del Go­

verno regionale ed anche per u na certa giu­

stizia distributiva, si decise di ubicarla a Vìl- larosa, p er dare un certo respiro ad Enna e Caltanissetta. A questo ptm to il solito ricatto

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R esoconti P arlam en tari 1474 — A ssem b lea R egionale Siciliana

V II Le g i s l a t u r a L X X X I S E D U T A 27 Gi u g n o 1972

del solito Rovelli: se volete che io vada allo interno della Sicilia, m i dovete d are l’appalto e la costruzione delFim pianto Sarp; non solo, m a dovete anche riv edere i prezzi originari già approvati dal Cipe. P u r di consolidare la decisione di im p ian tare la Salcim - B rill tr a Enna e C altanissetta, la Regione —• e p er essa l ’E n te m inerario — addivenne ad un a tale richiesta, adottando tu tte le decisioni necessarie, p er cui di fatto R ovelli e n tra nella Sarp senza cavare u n soldo p e r la quota capitale ed anche guadagnandoci alcuni m i­

liard i d a ll’in te ra operazione. Senonchè, pro ­ prio in quanto la Salcim - B rill è u n a in ven­

zione di Rovelli, un a specie di J o lly che lui adopera a seconda delle circostanze, ora p re ­ tenderebbe di avere anche lui dei contributi aggiuntivi, si badi non p er la Salcim - B rill che non esiste, m a p e r il piano Sarp, per quello stralcio già approvato dal Cipe e per il secondo in fase di approvazione.

Questo è im giuoco che la nostra Assem ­ blea non può -e non deve tollerare; im pianti.

Rovelli, la Salcim - Brill, la finisca di im bro­

g liare la Sicilia e la Sardegna, e poi si veda se sia giusto o m eno d are con trib u ti aggiun­

tiv i alla Sarp.

Rovelli, se lo m etta bene in testa, in Sicilia non può fare quello che h a fatto in Sardegna, cioè pom pare im punem ente soldi dalla Re­

gione. La m inaccia di tra sfe rire la Salcim - B rill in S ardegna è u n hlujf, perchè la sua v e ra intenzione è di non farla nè in Sicilia, nè in Sardegna, nè altrove, m a di utilizzare questa carta p e r ben a ltri fini.

Q ueste cose lei, onorevole P resid ente della Regione, le conosce ed ha il dovere di chia- rù'le di fron te a ll’Assemblea.

Quindi, in linea di principio, noi non siamo co n trari a provvedim enti ten d enti a dotare gli enti economici regionali dei m ezzi finan­

ziari necessari, e l’occasione potrebbe essere offerta anche dalla prossim a legge p er la r i ­ stru ttu razio n e degli enti, p e r realizzare ac­

cordi o con le partecipazioni statali, con tu tte le partecipazioni statali, ovvero con i privati, p e r operare, ripeto, a valle di grandi complessi di base. Siamo contrari, invece, ad operazioni che servano soltanto a pom pare soldi dalla Regione e ad arricchire questo o q u e ira ltro personaggio che si p resen ta alla rib a lta politica siciliana. Ma questa vicenda ci rip o rta alla consistenza reale del pacchetto:

4.400 posti di lavoro che non esistono, ovvero

che potrebb ero esistere solo ed in quanto si m ette Rovelli alle strette, e m i riferisco, ap­

punto, a quelli della Salcim - BrtLl.

P e r i trem ila posti, che dovrebbero discen­

dere dalla m essa in opera del centro elettro­

m etallurgico, secondo la decisione del Cipe che dice testu alm en te « grup p i di industrie p e r la lavorazione d ell’allum inio », è evidente che p rim a bisogna fare l ’im pianto elettro­

m etallurgico — e sappiam o quali tem pi oc­

corrono — e successivam ente avere la dispo­

n ibilità di tali posti.

La contestazione dei 1400 posti p e r l ’am­

pliam ento della Pirelli, è sta ta sm en tita dai d irigenti della im presa. Circa trem ila posti p e r l’am pliam ento della Sincat e p e r il nuo­

vo stabilim ento M ontedison di Pozzallo, che sono condizionati alle vicende, di cui lei, certo, onorevole P residen te della Regione, non ha colpa, dei gruppo M ontedison, i dirig enti di tale gruppo, p u r non contestando la validità delle iniziative, anche p e r gli stessi am pliam enti della Sincat, parlano di iniziare i lavori n ella seconda m età del 1973, però avanzano parecchi dubbi sulla opportunità di ubicare a Pozzallo il centro di chimica inorganica. P e r lo S te a m C raker che dovrebbe essere realizzato da u n consorzio Montedison - Liquichim ica - E ni - Sir, gli accordi ancora non sono definiti. Certo, q u anto sta avvenen­

do nel campo della chim ica ed in modo par­

ticolare nel gruppo M ontedison, non può la­

sciarci indifferenti.

N on spetta a noi risolvere ta li problemi, m a certo ad essi siamo largam ente interes­

sati. P e r esempio, non consideriam o priva di fondam ento la tesi secondo cui è arrivato il m om ento di definire in modo chiaro, se nel campo della chim ica di base debbano essere in q u a ttro ad operare separatam ente, cioè Eni, M ontedison, Liquichim ica e Sir, oppure si debba giungere a form e consortili come lo S te a m C raker siciliano, oppure affidare ad u n unico ente di S tato l ’intero settore. Sono problem i ap erti che la crisi della Montedison ha riproposto in tu tta la loro drammaticità.

Certo, qualcosa si è inceppato, la Montedison perde p e r ogni giornata lavo rativa u n mi­

liardo; siamo, cioè, di fron te a problem i che, p u r non sfuggendo dalla no stra competenza, tu tta v ia è chiaro che pongono sotto u n a certa luce le stesse iniziative che sono com prese

nel pacchetto Cipe.

Se andiamo agli altri settori produttivi, la

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R esoconti P a rla m en ta ri — 1475 — A ssem b lea R egionale Siciliana

VII Leg is la tu r a LXXXI SEDUTA 27 Giu g n o 1972

situazione è pressocchè analoga. La prospet­

tiva di settem ila un ità lavorative per l’elet­

tronica resta in alto m are, sia per le difficoltà del settore, nel m ercato internazionale, sia per il rita rd a to varo del piano per la televisione a colori. Quindi, onorevoli colleghi, abbiamo investim enti p e r 672 m iliardi ed una occupa­

zione prevista, com presa quella per il centro della gomma e la Sarp, che dovrebbe supe­

rare le 27 m ila u n ità lavorative, senza che ancora nien te venga avviato a soluzione, tra n ­ ne rim p ia n to Sarp, p e r cui sono stati appro­

vati gli a tti relativi.

P er dirla con u n m otto siciliano, avremo

«Tocchi chini e li m anu vacanti». Questa è la rea ltà e questo è il pacchetto Cipe.

Ma voi com prendete, signori del Governo e signori della maggioranza, che qui sta tu tta la vostra responsabilità. Il pacchetto non esi­

ste; p e r dirla alla palerm itana, è « u n pac­

co », cioè u n a fregatura. Soltanto quando la Regione interv iene con le proprie disponibi­

lità finanziarie è possibile avviare qualche cosa, vedi il piano Sarp, quello elettrom etal­

lurgico e il centro della gomma. La vostra è una finzione, recitate una commedia quan­

do p arlate di pacchetto. Ecco la verità che in modo colpevole vi rifiutate di riconoscere.

Ma voi com prendete che tu tto ciò aggiunge delusione a delusioni, che arreca una turbativa grave tra le popolazioni, fra i lavoratori, che accresce quella che è stata definita la collera dei m eridionali, che getta discredito anche sulle nostre istituzioni autonomistiche.

Veda, onorevole Lombardo, l’altra sera lei riconosceva u na vocazione costruttiva alla nostra iniziativa; quando si riconosce la ve­

rità non è m ai troppo tardi, anche se per lei c’è voluto m olto tem po a riconoscerla.

Ma un a volontà costruttiva, quale è stata sempre la nostra, presuppone una contro­

parte che abbia un a analoga volontà.

E’ p r o p r io s u l te r r e n o d e i f a tti che n o i u n a tale v o lo n tà n o n la risc o n tria m o , p e rc h è ciò p re su p p o n e u n f r o n te d i fo rze d e m o c ra tic h e s in c e ra m e n te a u to n o m is tic h e che a b b ia n o la cap acità d i im p o rs i, c h e b a n d isc a n o q u a lsiasi fo rm a d i a sc a rism o , c h e tr a ttin o con lo S tato , fo rti d e lle lo ro r a g io n i sa c ro sa n te , che sa p ­ piano t r o v a r e im c o llé g a m e n to con le m asse la v o ra tric i c h e p e r p r im e sono in te re s s a te a l­

la so lu z io n e d i q u e s ti p ro b le m i. E’ c h ia ra ­ m e n te e v id e n te c h e tu t t o ciò manca^ n e lla l'ealtà d e lla n o s tr a v ita p o litic a regionale.

Spesso si ha l’im pressione di tro v arsi d ’ac­

cordo su tante cose, m a poi c’è qualche cosa che impedisce di andare avanti, di operare concretam ente; e, m i si p erm etta di dire, i problem i che abbiamo portato qui non sono di poco momento.

Anche se restiam o ferm am ente convinti che lo sviluppo economico e sociale della Sicilia resta fortem ente ancorato ad uno svi­

luppo nuovo e democratico dell’agricoltura, tuttavia sentiamo quanto diffìcile e quanto im portante sia avviare u n reale processo di sviluppo industriale. E ’ indubbio che i p ro­

blemi da rim uovere sono tanti. Di questo processo, lo si voglia o no, noi siamo u n a forza fondamentale, come forza fondam entale sono i lavoratori e le loro organizzazioni. S altare questo momento, saltare, cioè, u n ’intesa con noi e con il mondo del lavoro, significa sfilac­

ciare tu tto e rid u rre tu tto ad operazione di piccolo cabotaggio in cui è facile che si inse­

riscano gli arruffoni o i m estieran ti della politica. Perchè, vedete, onorevoli colleghi, quando ci si trova di fronte ad un problem a, come quello della presenza dell’Iri in Sicilia

— e per Tiri intendo n atu ralm en te tu tte le società collegate — presenza assolutam ente inadeguata e per m olti aspetti occasionale, quando ci si trova di fronte al suo netto rifiuto di concordare con la Regione tale p re ­ senza, m a di condizionarla eventualm ente ad altri fattori, ad altri interessi, p er rovesciare una tale tendenza occorre una battag lia poli­

tica di enormi proporzioni, la quale o vede un fronte unito, anche se articolato, o si rischia di fallire.

Dobbiamo anche qui dire che, tran n e q uan­

do non si tra tti di guadagnarci, come nel caso del risanam ento di Palerm o — badate, noi siamo favorevoli a questo tipo di in te r­

vento, anzi lo abbiamo sollecitato — allora per l’Iri le cose vanno sem pre bene, i conti economici non vengono messi in discussione e la serietà della Regione neanche. Il signor Petrilli solo in questi casi si ricorda che la Sicilia fa parte dell’Italia. P e r tu tto il resto o c’è tirato per i capelli — ammesso che ne abbia — come nel caso dei C antieri navali e dell’Eltel, oppure è sem pre in grado di op­

porre rifiuto sdegnoso. Da questo punto di vista, tu tta la vicenda del C antiere navale, che abbiamo avuto modo di tra tta re nei gior­

ni scorsi, e quella della elettronica, è quanto mai indicativa. E non m i riferisco ai ritard i.

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