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G E R U S A L E M M E L IB E R A T A D I T O R Q U A T O T A SSO

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Academic year: 2022

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(1)

R a d ica N IK O D IN O V S K A

(U niversità “ Ss. C irillo e M etodio” di Skopje)

G L I A N T R O P O N I M I N E L L A T R A D U Z I O N E M A C E D O N E D E L L A G E R U S A L E M M E L IB E R A T A D I T O R Q U A T O T A S S O

In tro d u z io n e

L a ricerca si prefigge l ’obiettivo di analizzare e m otivare le strategie traduttive usate n ella traduzione m acedone degli antroponim i, sottocategoria, insiem e ai toponim i, più im portante dei nom i p rop ri1, rilevati nel poem a G erusalem m e liberata, scritto d a uno dei som m i poeti italiani, Torquato Tasso. La scelta del tem a e la ricerca stessa sono frutto delle riflessioni del traduttore, autore di questa com unicazione, sulle difficoltà sorte nel corso del trasferim ento dei nom i propri dal sistem a linguistico-culturale italiano a quello m acedone nonché sulla scelta delle strategie traduttive adoperate p er eseguire tale trasferim ento.

L a G erusalem m e liberata (О слободениот Е русалим ) fa parte della collana Stelle della letteratura m ondiale (Ѕвезди на свет скат а книж евност ), progetto del G overno m acedone che include la traduzione dei classici considerati fra i più im portanti al m ondo, la cui conclusione è prevista p er la fine del 2015. L a proposta di tradurre il libro in oggetto m i è stata fatta nel m ese di m aggio 2013 con la richiesta di consegnarne la traduzione entro un anno. G ià da subito ero consapevole delle difficoltà che avrei dovuto affrontare nel corso della traduzione, data l ’arcaicità del linguaggio poetico, lontano anche d all’uso com une d e ll’epoca e usato dal poeta p er provocare l ’effetto della m eraviglia, l ’uso di m olte figure retoriche m iranti ad intensificare e ad ingrandire, la sintassi caratterizzata da periodi lunghi e com plessi, inversioni, m a soprattutto il breve periodo di tem po a disposizione p e r la consegna della traduzione. H o accolto la sfida p e r il fatto che si tratta com unque di uno dei m assim i poem i che ha segnato non soltanto la storia della letteratura italiana m a anche quella europea.

Si tratta di u n ’opera pubblicata nel 1575, com posta d a venti canti in ottave in cui vengono descritti gli scontri tra cristiani e m usulm ani alla fine della Prim a C rociata (1096-1099), durante l ’assedio di G erusalem m e. P er la traduzione del 1 Per la definizione dei nomi propri e degli antroponimi vedi Enciclopedia Treccani (2010)

'Gerusalemme liberata' di Torquato Tasso, in Parallelismi linguistici, letterari e culturali (a cura di Radica Nikodinovska), Facoltà di Filologia

“Blaže Koneski”, Skopje, pp. 419-433.

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libro ho utilizzato l ’edizione digitale d ell’editore B ur R izzoli, a cu ra di Franco Tom asi, n e ll’am bito della N u o v a edizione classici italiani del 2010. Il testo è accom pagnato da com m enti senza i quali, ovviam ente, non m i sarebbe stato possibile portare a term ine l ’im presa traduttiva o m eglio la m ia crociata.

S u lla (in )tra d u c ib ilità dei n o m i p ro p r i

Q uasi tre n t’anni fa il linguista olandese Van den Toorn (1986: 119, cit.

in H erm ans 1988)2 afferm ava sosteneva l ’im possibilità di tradurre i nom i propri.

O pinioni analoghe sono state espresse anche da altri studiosi com e ad es. Georges K leiber (1981) il quale afferm a che ogni m odifica com porta, non la traduzione di un nom e proprio, m a a un nuovo nom e proprio3. Secondo la stessa scia A nthony Pym (2004:92 ) afferm a che i nom i propri non si dovrebbero tradurre 4.

L a m aggior parte delle gram m atiche riporta la non tradu cib ilità dei nom i propri com e u n a delle regole definitorie della categoria dei nom i propri. Altri studi hanno aperto nuove prospettive concernenti la traduzione dei nom i propri.

D a assolutam ente intraducibile il nom e proprio è stato considerato traducibile p er alcune eccezioni ad es. p er i nom i parlanti (D elisle 1993), prim a di divenire p er altri u n ’un ità traduttiva a pieno titolo. I sostenitori di q u est’ultim o pensiero sono M ichel B allard (2001)5 e Thierry G rass (2002)6 che si sono occupati della traduzione dei nom i propri, il prim o d all’inglese in francese m entre il secondo dal tedesco in francese. C ondivide il loro parere anche L aura Salm on K ovarski (1997:70) la quale afferm a che « l’antica opinione che i N P siano intraducibili si scontra con l ’evidenza che si sono tradotti tutti i N P che si voleva».

S tra te g ie p e r la tra d u z io n e dei n o m i p ro p r i

P urtroppo, p er quanto riguarda la traduzione dei nom i propri, i traduttologi si sono occupati più della questione d ella necessità di tradurli che di com e tradurli. Le difficoltà nascono dal fatto che i nom i propri occupano un

2 Hermans, T. (1988). On translating proper names, with reference to De Witte and Max Havelaar.

In M. J. WiAntle (ed.) Modern Dutch Studies. Essays in Honour o f Professor Peter King on the Occasion o f his Retirement. London/Atlantic Highlands: The Athlone Press.

3 Kleiberg G. (1981) Problèmes de référence. Descriptions définies et noms propres, Recherches Linguistiques n° VI, Etudes publiées par le Centre d ’Analyse Syntaxique de l’Université de Metz, Paris, Klincksieck (538 p.)

4 Pym, A. (2004). The moving text: localization, translation, and distribution. Amsterdam/

Philadelphia: John Benjamins.

5 Ballard, M. (2001) Le nom propre en traduction. Paris, Ophrys.

6 Grass, T. (2002) : Quoi ! Vous voulez traduire « Goethe » ? Essai sur la traduction des noms propres allemands-français, Berne, Peter Lang coll. Travaux interdisciplinaires et plurilingues en

langues étrangères appliquée.

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posto a parte nel sistem a dei m ezzi lessicali, d ata la loro destinazione particolare, rispetto agli appellütivi com uni nel processo di com unicazione. I nom i sono le parole le più generiche e specifiche allo stesso tem po ed è proprio p er questo m otivo che la loro traduzione richiede u n a conoscenza dettagliata della cultura del popolo oltre che della lingua di partenza. Le lingue possiedonco anche dei nom i che fanno pаrte di espressioni funzionali che non devono essere om m esse/neutralizzate nel corso della traduzione m a devono essere sostituite da com binazioni che hanno lo stesso valore n ella lingua di arrivo, al fine di ridurre le perdite com unicative.

Com unque sia il nom e proprio, in quanto parte del testo, può essere trasferito dalla lingua di partenza alla lingua di arrivo con l ’aiuto di determ inate tecniche traduttive. I linguisti e i traduttologi si basano di solito sulle tecniche traduttive proposte da V inay et D arbelnet7 m a la loro concezione è difficilm ente applicabile alla problem atica dei nom i propri.

Le strategie che propongono H ervey and H iggins (1986:29) p er la traduzione dei nom i propri sono: 1. Esotismo: il nom e della lingua di partenza (LP) rim ane invariato n ella lingua di arrivo (LA ), questa strategia non im plica la trasposizione culturale . 2. Transliterazione: il nom e si conform a alle regole fonetiche e grafem iche della LA. 3. Trasposizione culturale: il nom e della LP è sostituito d a un nom e della LA che possiede la stessa connotazione d e ll’originale.

P eter N ew m ark (1988b: 214) ritiene che i nom i di persone, di regola, non si devono tradurre quando non sono portatori di connotazioni nel testo. M ette tra le eccezioni i nom i di santi conosciuti, m onarchi e papi i quali sono diffusi nella loro form a tradotta n ella LA. Theo H erm ans (1988: 13) p arla di quattro strategie a cui il traduttore può ricorrere p er la traduzione dei nom i propri:

«They can be copied, i.e. reproduced in the target text exactly as they were in the source text. They can be transcribed, i.e. transliterated or adapted on the level o f spelling, phonology, etc. A fo rm a lly unrelated nam e can be substituted in the target text f o r any given nam e in the source text. A n d insofar as a nam e in a source text is enm eshed in the lexicon o f that language a n d acquires ‘meaning, ’ it can be translated.»

M ichel B allard (2001) p arla di due grandi strategie traduttive di cui la p rim a tende a preservare l ’estraneità del term ine originale m entre la seconda com porta l ’esplicazione del senso e include tutte le altre strategie.

7 Vinay et Darbelnet (1958) La stylistique comparée du français et de l’anglais, Montréal, Beauchemin.

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Sylvie L eroy (2004: 11) 8 afferm a invece riguardo alla trascrizione, una delle strategie applicabili alla traduzione dei nom i, che:

«la trascrizione dei nom i presuppone: la correzione

d e ll’in fo rm a zio n e (quando si prende in considerazione lo statuto del nom e p roprio quale elem ento testuale), la chiarezza del lingu a g g io (quando si applicano le regole fo n etico fo n o lo g ic h e), il m essaggio (quando è incluso lo scopo p rag m atico delle varietà linguistiche) ».

D a quanto sopra esposto si evince che i vari traduttologi non sempre condividono il parere circa il trasferim ento dei nom i propri da un sistem a lingistico-culturale in un altro sistem a e che il dibattito rim ane ancora aperto. Si potrebbe però desum ere che n ella prassi questo problem a si risolve con l ’uso di criteri e m etodi diversi: i nom i propri possono essere trasm essi cosi com e sono (senza alcuna m odifica), possono essere tradotti p er m ezzo di un equivalente della lingua di arrivo, trascritti о traslitterati e che le difficoltà si presentano a seconda della funzione del nom e proprio.

L e stra te g ie tra d u ttiv e u tiliz z a te p e r la re s a degli a n tro p o n im i n ella tra d u z io n e m a c e d o n e d ella G eru salem m e liberata

Va subito detto che la G erusalem m e liberata si è prestata m olto bene p er l ’indagine che m i ero prefissa di fare, visto che si tratta di u n ’opera particolarm ente ricca di antroponim i di ogni natura che offrono un vasto campo p er l ’analisi di tecniche traduttive adoperate nel corso della traduzione.

E ntram bi gli eserciti, soprattutto quello pagano, sono com posti d a una m iriade di popoli diversi, m entre i dem oni e i m ostri pagani hanno gli aspetti più differenti e pittoreschi. I personaggi del cam po cristiano sono p er lo più storici, com e il com andante d e ll’esercito G offredo di B uglione, com e Tancredi, capostipite del casato degli H auteville ed eroe del cam po dei crociati, ne fanno eccezione alcuni personaggi inventati d all’autore fra cui l ’intrepido guerriero cristiano R inaldo, personaggio inventato d a ll’autore. I personaggi del cam po opposto sono invece quasi tutti im m aginari, com e il tiranno di G erusalem m e A ladino, il coraggioso guerriero A rgante, l ’audace com andante arabo Solim ano, i personaggi fem m inili com e C lorinda, eroina del cam po m usulm ano, Erm inia, principessa di A ntiochia, e A rm ida, m aga pagana.

In questo contributo, seguendo la scia di B allard et G rass, si parte d all’ipotesi secondo la quale i nom i propri, com e qualsiasi altra un ità linguistica, 8 Leroy S. (2004) Les noms propres en français, Paris, Ophrys.

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siano suscettibili di subire delle m odifiche nel corso del loro passaggio dalla lingua di partenza alla lingua di arrivo.

P rim a di passare alla scelta delle tecniche adoperate p er la resa degli antroponim i d a ll’ italiano al m acedone è occorso identificare l ’inventario degli antroponim i presenti n e ll’o pera di Torquato Tasso, evidenziarne le sue caratteristiche e le difficoltà che sarebbero sorte nel corso della traduzione.

Le specificità del prototesto9 rilevate nel corso del processo traduttivo relative alla resa degli antroponim i che hanno avuto ruolo decisivo n ella scelta delle strategie traduttive, sono le seguenti:

- Le differenze a livello dei sistem i alfabetici (latino e cirillico) - L’italianizzazione secondo la tradizione d ell’epoca degli antroponim i

sia del cam po cristiano sia di quello m usulm ano - D ifferenze a livello di m orfosintassi

S tra te g ie tr a d u ttiv e a d o tta te p e r la re s a degli A n tro p o n im i

Le principali strategie, e non le uniche, adottate n ella traduzione degli antroponim i, in base alle loro caratteristiche, sono la T ra s c riz io n e 10, l ’E q u iv a le n z a re fe re n z ia le 11 e la T ra sp o siz io n e 12.

In base a ll’analisi delle caratteristiche degli antroponim i li abbiam o divisi in tre principali categorie:

a) antroponim i che indicano i personaggi storici di varie origini di cui alcuni sono tradizionalm ente consolidati n ella cultura m acedone e altri no;

9 Il Prototesto è il Metatesto sono termini coniati da Anton Popovič. Il prototesto si riferisce, in traduzione, al ‘testo fonte’ mentre il metatesto si riferisce al ‘testo tradotto’ e indica la meta a cui deve giungere ogni processo traduttivo (Anton Popovič, La scienza della traduzione. Aspetti metodologici. La comunicazione traduttiva, a cura di Bruno Osimo, Hoepli, 2006. Nel testo verrano utilizzati come sinonimici i termini Lingua di partenza (LP) e Lingua di arrivo (LA) 10 Per Trascrizione si intende « [la] trasmissione di suoni di una lingua straniera (solitamente nome proprio, denominazione geografica, termine scientifico) usando le lettere d ell’alfabeto della cultura ricevente (Vlahov-Florin 1969 : 96) ».

11 Per Equivalenza referenziale si intende il procedimento traduttivo volto all’uso del referente equivalente tradizionalmente consolidato nella lingua di arrivo, nel nostro caso il macedone.

12 La Trasposizione consiste nel cambiamento della struttura grammaticale di una frase senza che cambi il significato del messaggio.

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b) antroponim i che indicano i personaggi inventati in entram bi i campi;

c) antroponim i che si riferiscono agli esseri m itologici (si no ta la loro cospicua presenza in qualità di com battenti dalla parte d e ll’esercito m usulm ano) e ai personaggi d ’origine biblica (santi, dem oni, angeli).

N ella prim a categoria (a) è stata rilevata u n a forte p resenza di antroponim i stranieri italianizzati, secondo la tradizione d e ll’epoca che usav a addom esticare i nom i propri stranieri. P er fortuna Tasso, a volte, accanto a ll’antroponim o italianizzato riporta anche la sua provenienza il che ci h a consentito di risalire alla sua form a originale. P er la resa di tali antroponim i in lingua m acedone è stata applicata la strategia di Trascrizione d e lla fo rm a o rig in a le del n o m e del p e rso n a g g io sto rico . Si è deciso di ricorrere alla provenienza dei personaggi e di seguito alla trascrizione del loro nom e d ’origine p er rendere l ’idea della com posizione m ista e variegata d e ll’esercito cristiano. P er il reperim ento d ell’origine dei personaggi è occorso consultare varie fonti attendibili su internet, controllare anche la pronuncia degli antroponim i in lingua straniera p er poi adattarla al sistem a linguistico m acedone. C om unque sia, la presenza di vari popoli n e ll’opera di Tasso h a creato non pochi problem i nel corso della traduzione.

Qui, di seguito, vengono riportati alcuni esem pi rappresentativi contenenti l ’antroponim o G U G LIELM O , riscontrato spesso n e ll’opera di Tasso p er indicare personaggi appartenenti a tre popoli diversi e reso in m acedone con tre form e diverse a seconda della provenienza del personaggio13, ricavata dalla spiegazione dello stesso autore, dal contesto o dai com m m enti che accom pagnano la versione d e ll’opera analizzata:

1. G uglielm o = Г у љ ел м о (G uglielm o): si tratta di un personaggio storico di origine ligure, com andante della flotta genovese. È stata applicata la strategia di Trascrizione secondo la pronuncia italiana.

[...] sì che G uglielm o e Guelfo, ip iù sublimi, chiam àr Goffredo p e r lor duce ip rim i. [I.32.]

[ . ] па т ака Г уљ е лм о и Гвелф, вит ези доблесни први за водач Гот ф ридa Го предлож ија.

13 Riteniamo opportuno segnalare che non ci occupiamo dell’etimologia dell’antroponimo ma della provenienza del personaggio dato che ci sono nomi che hanno i loro ‘equivalenti’ in molti altri popoli e per alcuni l’etimologia si perde nei meandri della storia. Prendiamo ad es. il caso del nome Alfonso, ampiamente diffuso in Italia, di cui le origine gote sono conosciute a pochi esperti in materia.

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2. G uglielm o = Г и јо м (G u illa u m e ), personaggio storico di origine francese, vescovo d ’Orange, p er cui n ella traduzione m acedone è stata applicata la strategia di Trascrizione d e ll’originale francese.

[ . ] P oi duo p a sto r de ’ pop o li П о нив знам ет о го ви ја т чет ит е spiegaro le squadre lor,1. G uglielm o на 1. Г и јо м и Адемар, духовни

e d Adem aro. паст ири двајца.

[I. 38)

3. G uglielm o = В и л к а м (W iliam ), com andante d ella squadra inglese, egli stesso inglese. Tasso stesso nei suoi versi ci d à l ’inform azione riguardo alla provenienza di questo personaggio. L a strategia applicata è la Trascrizione d e ll’originale inglese.

[...] M aggior alquanto è lo squadron britanno; G ug lielm o il regge, al re m inor figliuolo. [I.44]

П о нив у ш т е побројна брит анска следи чета

под водст во на В и л и ја м , вт ориот син кралски.

L’esem pio seguente contiene l ’antroponim o italianizzato T an cred i.

Si tratta del personaggio storico T a n c rè d e de H a u te v ille che proviene d a una delle fam iglie più im portanti e influenti del popolo dei N orm anni, conosciuto anche com e Tancredi di Sicilia d ’A ltavilla. Si è optato p er il nom e norm anno del personaggio p e r sottolineare il fatto storico che si riferisce al lungo dom inio in Sicilia e che nonostante l ’italianizzazione del nom e, egli fu considerato l ’erede del conquistatore della Sicilia. A nche in questo caso è stata adoperata la strategia di Trascrizione secondo la p ronuncia del suo originale norm anno.

[...]. vede Tancredi aver la vita a sdegno, tanto un suo vano am or l ’ange e m artira [I.9]

В о Т анкред презир кон ж ивот от виде, од пуст а љ уб о в ш т о го м ачи и кине.

T a n c r e d i^ T a n k r e d

N e ll’esem pio che segue incontriam o un caso analogo a quello precedente.

Si tratta di un personaggio storico, R a y m o n d IV di Saint-G illes, vescovo di Tolosa, il cui nom e è stato usato nella sua form a italianizzata. P er la resa di questo antroponim o n ella traduzione m acedone è stata adoperata la tecnica di Trascrizione, ovviam ente secondo la pronuncia francese.

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[...].P assati i cavalieri, in mostra viene la gente a piede, e d è R a im o n d o inanti.

R egea Tolosa [I.61]

П ом ина коњ аницат а, а по неа следи пеш адиски одред на чело со Р ем он од Тулуза.

R aim o nd o ^ R e m o n

Fanno parte della seconda categoria (b) i nom i dei personaggi inventati che incontriam o in entram bi gli eserciti, sebbene la m aggior parte provenga dal cam po m usulm ano. N ei casi in cui non è stata specificata l ’origine del personaggio è stata adottata la strategia di Trascrizione secondo la pronuncia italiana com e si evince dagli esem pi seguenti:

[ ...] C lorinda intenerissi, e si condolse d ’am beduo loro e lagrim onne alquanto. [II. 43]

Се наж али К л о р и н д а и до солзи осуденит е ј а т рогнаа двајцр.

C lorinda^ K lorin da

[ ...] L a bella A rm id a , di sua fo rm a altera e de ’ doni del sesso e de l ’etate, [IV. 27]

У бават а А рм ида, горда на уб о ст а своја, на ж енскат а и м ладеш кат а привлечност ,

A r m id a ^ A r m id a

[ . ] C olei S ofronia, O lindo egli s ’appella,

d ’una cittate entram bi e d ’una fede.

[II,16]

Таа С оф ронија, а т о ј О л и н д о се вика, об ајцат а се од и ст град и од ист а вера.

S o fr o n ia ^ S o fr o n ija O lindo^ O lindo

N e ll’esem pio seguente, invece, sebbene si tratti di due personaggi inventati (non abbiam o trovato tracce della loro storicità) e dato che Tasso indica la loro provenienza (sem pre inventata) accanto ai loro nom i, la trascrizione è stata fatta in base alla pronuncia ted esca p er quanto riguarda il prim o nom e ( E b e rh a r d ) e secondo la p ronuncia francese p er il secondo nom e (A nri).

[ . ] quinci G uglielm o Ronciglion si lesse, e ’l bavaro Eberardo, e ’l fra n c o E nrico. [V.75]

пот оа имет о на Гијом од Р усијон се прочита, па на Б а вар ецо т Е б ерха рд и на Ф ранкот А н р и .

(9)

N egli esempi che seguono incontriamo i nomi di personaggi inventati appartenenti all’esercito musulmano i nomi dei quali vengono percepiti dal lettore macedone quali nomi di celebri sultani tradizionalmente consolidati nella lingua macedone (anche per il lungo dominio d ell’impero ottomano durato V secoli). Nonostante appartenessero alla categoria degli antroponimi inventati, abbiamo optato per la strategia di equivalenza referenziale.

[ . . . ] S o lim a n di Nicea, che bram a in p a rte di vendicar le ricevute offese, [VI, 10]

С улејм а н од Н икеја ш т о за прет рпенит е навреди д а се одмазди сака;

(Solim ano^ S u le im a n)

[ . ] E p e r sua m ano a ncor del dolce albergo

l ’alm a uscì d ’A m u r a te e di M e em etto [III.44]

Од негова р а к а душ ит е на

А м у р а т и на М е х м е т од м илот о излегоа тело;

(Am urate ^ A m u r a t M eem etto ^ M e h m e t

[ . . . ] O rcano, uom d ’alta nobiltà fam osa, e già ne l ’arm e d ’alcun p regio inante [X. 39]

П о т о а О рхан ст ана со

уваж ен л и к по р о д од прочуена благородничка лоза;

(Orcano ^ O rh a n)

Per la categoria dei nomi che si riferiscono a degli esseri m itologici e biblici è stata applicata la strategia di E quivalenza referenziale, accompagnata dall’adattamento grafemico e adattamento m orfologico alla lingua di arrivo.

Si tratta di esempi che hanno un referente corrispondente e tradizionalmente consolidato nella lingua macedone. N el brano seguente troviamo un vero catalogo degli esseri infernali, orrendi ibridi di uomini e belve ecc., tutti usati al plurale.

Va sottolineato che nel passaggio dal prototesto al metatesto gli esseri mitologici scritti con la lettera maiuscola in italiano perdono quest’ultima in macedone, perdendo così lo status di nome proprio, e passano alla categoria del nome com une. Si è inoltre verificato l ’adattamento m orfologico che consiste n ell’uso delle forme del plurale secondo le norme del sistema linguistico macedone.

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[...] Qui m ille im m onde A r p ie vedresti e mille C en ta u ri e S fin g i e p a llid e Gorgoni, m olte e m olte latrar voraci Scille,

e fisc h ia r Id r e e sibilar P itoni, e vom itar C h im ere atre faville, e P o life m i orrendi e Gerioni;

[IV 5]

И лјадници х а р п и и грди,

илјадници кент аури, сф инГи и ГорГони и лаеж и на ненасит ни сц и л и , саскање на х и д р и и на п и т о н и , х и м е р и ш т о т ем ни искри блујат, п о л и ф ем и и Гериони ст раш ни;

(A rpie^ ha rp ii ; C entauri^ k e n ta u ri Sfingi^ s fin g h i ; G orgoni^ g o rg o n i S c il le ^ s z i l e ; Id re^ hidri; P ito n i^

p ito n i;

P o life m i^ p o life m i; G erioni^ g h erio n i)

[ . ] Q ual m eraviglia or fi a s ’il fe r o A c h ille d ’A m o r f u preda,

e d E rco le e Teseo, [IV.96]

К акво ли е т оа чудо на кое подлегнаа јун а ц и т е А х и л , Х е р к у л и Тезеј;

A ch ille ^ A h il E r c o le ^ H e r k u l T e s e o ^ T e z e j

N e ll’esempio seguente, i nomi propri del prototesto non solo vengono soggetti all’assimilazione fonetica e grafemica nell metatesto ma, passati alla categoria dei nom i comuni, ottengono degli articoli determinativi postposti : кербер -о т (maschile singolare) e хидра- т а (femminile singolare).

[...] M entre ei parlava, C erbero i Д ур и т о ј зборува, к ер б ер о т latrati ripresse, e l ’Id r a si f e ’ m uta прест ана д а лае, х и д р а т а се

a ls u o n стивна,

[IV8] C erbero^ kerber-ot

Id ra ^ h id ra-ta

L’esempio successivo contiene i nomi della sfera religiosa (G iesù , P iero, l ’agnol M ich ele, M acom etto, M a c o n e) per i quali è stata applicata la strategia di E q u iv a le n z a re fe re n z ia le . È da notare che il poeta usa due nomi diversi per indicare l ’ultimo profeta d ell’Islam, Maometto (termine in uso attuale), rispettivamente M a c o m etto e M a c o n e, mentre nella lingua e cultura ricevente (macedone) esiste un solo termine corrispondente M u h a m e d .

(11)

[. . . ] s ’ancor chi p e r G iesù la spada cinge l ’em pio ne ’lacci suoi talora stringe? [IV.96]

и оние ш т о за И с у с се борат и кои зла т а љ уб ов со измам и Ги скрот и

[ . ] colà gridava il solitario P iero [XVIII, 39 ]

Гласот силен на П е т а р пуст иникот Го слуш а

[ . ] S ’offerse a gli occhi di Goffredo allora, invisibile altrui, l ’agnol M ic h e le [XVIII, 92]

АрханГел М и х а и л , кој невидлив за друГите е,

пред очит е на Г от ф рид се појави

[ . . . ] la debil p a rte e la minore in Cristo, la grande e fo r te in M a c o m etto crede . [I. 84)

помал дел во Х р и с т о с верува, поГолем, пак, на М у ха м е д м у се поклонува.

[ . ] Q uesti or M a c o n e adora, e f u cristiano, m a i p rim i riti anco

lasciar non pote. [11.2]

Х ри ст ија н и н беше, а сеГа пред М у ха м е д се клањ а,иако с è уш т e првиот обред Го пам ет и

N egli esempi che seguono incontriamo due figure la cui fama supera di gran lunga le frontiere del luogo della loro origine. Il primo personaggio è l ’enigmatica figura del re A rtù la cui storicità è stata a lungo dibattuta dagli studiosi. Nonostante non si sia ancora raggiunto un consenso circa le sue origini, questo personaggio è ormai da tempo consolidato nella tradizione macedone sotto il nome A rtur il che ci ha indotti ad adottare la strategia di E quivalenza referenziale. N el secondo esempio incontriamo la figura del gran Carlo, re dei Franchi dal 768, re dei Longobardi dal 774 e, dall’800, primo imperatore del Sacro Romano Impero al quale l ’appellativo M a g n o fu attribuito dal suo biografo Eginardo. Anche in questo caso si è fatto ricorso alla strategia di Equivalenza referenziale data la sua presenza tradizionale nella letteratura macedone sotto nome di K arlo Veliki (Карло Велики).

[...] e taccia A r tù que ’ suoi erranti, che di sogni em pion le carte [I.52]

нека не Ги велича А р т у р подвизиш е на вит езит е свои;

[ . ] spiega il g ra n C arlo la sua augusta insegna [XVII,74]

К а р ло В е л и к и со знам ет о славно ш т о Го вее;

(12)

A bbiam o, inoltre, rilevato m olti esem pi di traduzione degli antroponim i (soprattutto m aschili) con u n a form a derivata e c a m b ia m e n to di c a te g o ria lessicale nel passaggio d a ll’italiano al m acedone. Ciò è dovuto al fatto che la lingua m acedone possiede la caratteristica di p o ter form are degli aggettivi possessivi partendo dagli antroponim i con l ’aggiunta dei suffissi - OV (per il m aschile), OVA (per il fem m inile), OVO (per il neutro), O VI (per il plurale). In questio casi è stata applicata la strategia di T ra sp o siz io n e dal nom e a ll’aggettivo.

[ . ] che p a rve aprir di Giano il chiuso tempio. [II, 90]

небаре храм ош Јанусов го ошвора;

(di G ia n o ^ J a n u s + ov)

[...] e perché chiedi di B ertoldo il figlio [VIII,45]

и, бидејќи синот Бертолдов го бараш ; (di B ertoldo ^ B erto ld -o v)

In realtà, il cam biam ento della categoria lessicale sopram enzionata rientra a ll’interno di un altro fenom eno rilevato nel corso d ella traduzione che dim ostra le differenze a livello di m orfosintassi. N onostante la lingua m acedone abbia sem plificato il sistem a dei casi originario, fino a ll’elim inazione totale dei casi stessi, p e r i nom i propri m antiene ancora le form e di genitivo, dativo, accusativo e vocativo (benché queste form e siano in via di sparizione). Ne riportiam o alcuni esempi:

[ . ] terro r de l ’A sia e folgori di M a r te [I.52]

сш рав и т репет за А зи ја и М ар со ви воини веш т ини...

(G enitivo: di M a r te ^ M a r s -o v i)

[ . ] D isse c h ’A r o n te i ’avea con doni spinto [IV, 57]

Рекол со дарови А р о н т a сум го завела ја с

(Accusativo: A r o n te ^ A r o n t-a )

a )[...] O M u sa , tu che di caduchi allori non circondi la fro n te in Elicona, [I.2.1]

b)E quali sian, tu ’l sai, che lo r cedesti sì spesso il cam po, o valoroso

A rg a n te , [X.45]

a) О, М узо, т и ш т о со сует ен ловоров венец не го кит иш челот о како во Еликон.

(Vocativo fe m m . : M u s a ^ M u s - o )

b)К акви се тие, т и м н о гу добро знаеш, А р г а н т е храбар, често пред нив д а отстапиш си морал, (Vocativo m asch.:

A rg a n te ^ A r g a n t-e )

(13)

Oltre alla Trascrizione e l ’Equivalenza referenziale, strategie più frequenti nella traduzione, abbiamo adottato anche la strategia della Parafrasi com e nel seguente caso:

[ . ] a i lavori d ’Aracne, a l ’ago, a i fu s i inchinar non degnò la m an superba. [II,39]

Уште од најм лада доба недост ојни Ги см ет аш е в е ш т и н и т е ж енски . A ra cn e^ abilità fem m in ili

Il nome proprio della figura m itiologica A racne è stato sostituito da un nome comune e aggettivo affinché il significato possa essere accessibile a un lettore macedone medio.

C onclusione

In questo contributo si è partiti dall’ipotesi secondo la quale i nomi propri (gli antroponimi nel caso specifico), subiscono delle modifiche nel corso del loro passaggio dal prototesto al metatesto com e qualsiasi altra unità linguistica.

Prima di passare alla scelta delle strategie traduttive da adottare, abbiamo identificato l ’inventario degli antroponimi presenti n ell’opera di Torquato Tasso, evidenziato le sue caratteristiche e le specificità. La principale difficoltà presentatasi nel tentativo di fare una classificazione degli antroponimi in base all’origine dei personaggi, è stata il recupero dei nomi in lingua originale dei personaggi storici, presenti n ell’opera sotto la loro forma italianizzata. Per fare ciò è stato indispensabile documentarsi sulla storia ricorrendo all’uso della risorsa di internet.

Le principali strategie traduttive, oltre a quelle adoperate in pochi casi, scelte per sopperire alle difficoltà relative alle differenze a livello dei sistemi alfabetici (latino e cirillico), alle forme italianizzate di tutti i nomi di personaggi storici o inventati d’origine straniera, alle differenze a livello di morfosintassi, alle differenze a livello di categoria lessicale ecc. sono state: la Trascrizione, l ’ E q u iva len za referen zia le e la Trasposizione.

D all’analisi si evince che :

1. per i nomi di personaggi storici tradizionalmente consolidati nella lingua e cultura macedone, i nomi m itologici e bibblici è stata adottata la strategia di E q u iva len za referenziale.

2. per i nomi di personaggi storici non consolidati nella tradizione macedone, per i nomi di personaggi inventati la cui origine, in vari

(14)

modi, è stata esplicitata dallo stesso Tasso, è stata adottata la strategia di T ra sc rizio n e .

3. per i nomi di personaggi inventati appartenenti all’esercito musulmano che il lettore macedone percepisce e associa ai nomi di celebri sultani i cui nomi sono tradizionalmente consolidati nella lingua macedone è stata adottata la strategia di E q u iv a le n z a r e fe r e n z ia le (per delega, si potrebbe dire).

4. per sopperire alle differenze a livello di morfosintassi si è fatto ricorso alla strategia di Trasposizione, nel pieno rispetto dell norme linguistiche della lingua macedone .

A lla luce di quanto sopra esposto si può concludere che il trasferimento degli antroponimi in un altro contesto culturale-linguistico può implicare grandi perdite comunicative se il traduttore, ancor prima di accingersi alla traduzione, non faccia un’analisi approfondita delle caratteristiche di entrambi i sistemi linguistici e culturali. La difficoltà della traduzione degli antroponimi risiede anche nel fatto che, comunque, ogni nome proprio contiene un elemento significativo14, possiede un certo colorito semantico e stilistico che associa il nome alla cultura dalla quale proviene. N el maggior numero di casi i nomi propri rimandano alla provenienza geografica (Enrico, Henri, Heinrich, alla religione (Pietro, Maometto), al sesso biologico delle persone (Sofronio, Olinda) ecc., informazioni indispensabili che comunque il lettore della traduzione dovrebbe percepire.

La trasformazione dei nomi nel corso della traduzione include la competenza fonetica e fonologica, morfosintattica, la perfetta comprensione del messaggio, l ’atteggiamento corretto nei confronti del m essaggio, rispetto delle tradizioni e dei valori culturali e la responsabilità del traduttore.

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14 Purtroppo, in questo contributo non abbiamo toccato il problema della semantica degli antroponimi che consideriamo meriti l’attenzione da parte degli studiosi.

(15)

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Riferimenti

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