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Aeroporto di Peretola dove siamo?

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Academic year: 2022

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5 Aprile 2022 -

Aeroporto di Peretola…dove siamo?

FIRENZE – Rispondendo a un question time in consiglio comunale, l’assessore alla Mobilità e Grandi Infrastrutture Stefano Giorgetti ha fatto il punto sulla linea dell’amministrazione sul futuro dell’aeroporto di Peretola.

Lo sviluppo dello scalo fiorentino va avanti e, spiega l’assessore, “la previsione del nuovo aeroporto è riportata nel Piano strutturale e nel Piano strategico oltre ad essere un punto significativo del programma di mandato.

Siamo in contatto e in accordo con la Regione per proseguire l’iter per

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giungere alla realizzazione del nuovo aeroporto. Apriremo una fase nuova di dialogo con l’amministrazione dei comuni interessati dal progetto e in particolare con Prato, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio”.

Alla domanda sull’inquinamento prodotto dal futuro scalo l’assessore ha precisato che “molti, quando parlano di inquinamento atmosferico e acustico, dimenticano che oggi gli aerei sorvolano a bassa quota gli abitanti di

Brozzi, Peretola e Quaracchi”.

“Nella predisposizione del Piano della Mobilità Sostenibile di Area Vasta e Metropolitana con i comuni di Livorno, Pisa, Lucca e Firenze relativamente alla ferrovia -ha continuato Giorgetti- si prevedono maggiori collegamenti fra la costa e Firenze anche per poter utilizzare l’Alta Velocità ma allo stesso tempo si condividono progetti di sviluppo dei due scali aeroportuali Galilei e Vespucci in una visione integrata e complementare, perseguendo i piani di investimento sui due scali con la società unica di gestione. In base a questo siamo in attesa della presentazione di un nuovo Masterplan”.

L’Amministrazione si è detta disponibile al confronto purché, ha sottolineato l’assessore chiudendo, sia corretto, dia una lettura vera della situazione di Peretola, tenga conto di tutti gli interventi e gli aspetti programmatici messi in campo per ridurre l’inquinamento.

Aeroporto, Rossi: “Siamo ottimisti”

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ROMA – Il presidente della Toscana Enrico Rossi al suo ingresso al Ministero dei Trasporti, per la quarta seduta della Conferenza dei servizi per

l’approvazione del Masterplan dell’aeroporto di Peretola a Firenze ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Sono ottimista. Credo che abbiamo fatto un buon lavoro. È stata necessaria molta pazienza ma alla fine abbiamo fatto bene ad accogliere tutte le richieste del Mibact. in questo modo siamo arrivati alla fine di un iter che vede una sostanziale unanimità di pareri positivi sul nuovo Masterplan dell’aeroporto di Peretola”.

“In politica – ha detto Rossi – si può sempre discutere ma a questo punto il procedimento è sul tavolo ed è incardinato bene. Si tratta di un’opera

importantissima, fondamentale per la Toscana tutta, non solo per Firenze e per Pisa. La nostra è una regione che si basa sull’export e sulla ricerca ed io non voglio fare polemiche, ma voglio che non si sottraggano risorse alla Toscana perché siamo in recessione, tutto il Paese lo è, e queste risorse

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servono per creare lavoro. Servono per gli imprenditori toscani, per i ricercatori, per chi viene per turismo, serve per creare lavoro”.

Il presidente ha inoltre ricordato che “La Regione Toscana mi ha delegato perché portassi in conferenza dei servizi la variante urbanistica che ha reso possibile arrivare a questo parere positivo. Abbiamo risolto il problema della valutazione paesaggistica che riguardava la possibile interferenza tra la nuova viabilità e le opere compensative dell’aeroporto e il laghetto di Peretola che sarà ricostruito a nord dei Renai. Un procedimento lungo ma nonostante l’opposizione di qualche comune siamo andati avanti”.

“A chi dice che bisogna finanziare lo sviluppo dell’aeroporto di Pisa – ha concluso Rossi prima di entrare al Ministero – direi che prima di parlare è meglio informarsi perché altrimenti si genera confusione nelle persone: Pisa non può ricevere finanziamenti pubblici perché supera i 5 milioni di

passeggeri, una soglia dalla quale invece Firenze è molto lontana”.

Peretola: Regione presenta nuovo atto

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FIRENZE – La Giunta regionale toscana è tornata sul tema del Masterplan dell’aeroporto di Peretola, puntualizzando con una nuova delibera alcuni aspetti frutto del confronto con il Mibact.

Nell’atto, approvato durante la seduta di ieri, lunedì 28 Gennaio, è stato ulteriormente precisato che la nuova viabilità di collegamento tra Fi-Pi-Li e Indicatore – per la cui progettazione la Giunta regionale ha già previsto 100.000 euro – non interferirà in alcun modo con le aree interessate dalle opere di compensazione ambientale e paesaggistica del Lago di Peretola.

Il presidente della Regione Enrico Rossi e l’assessore regionale alle

Infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, porteranno anche questo nuovo atto oggi a Roma alla nuova seduta della Conferenza dei servizi sul Masterplan

dell’aeroporto Vespucci, confidando che in questo modo si possa ritenere

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superato anche l’ultimo ostacolo all’approvazione del progetto di potenziamento dell’aeroporto fiorentino.

Toscana: in Consiglio regionale tensione al voto sull’aeroporto

FIRENZE – Tensione alle stelle, in Consiglio regionale della Toscana per il voto sull’aeroporto di Firenze. O meglio, sul documento che esprime il parere positivo sulla modifica del Pit (il Piano di Indirizzo Territoriale). Adesso lo rende compatibile con i progetti di ampliamento dello scalo e di

realizzazione della seconda pista proposti da Toscana Aeroporti.

E così il presidente Enrico Rossi, alla Conferenza dei Servizi in programma a Roma il prossimo 7 dicembre, andrà con il si da parte della Regione.

L’ultimo voto sull’aeroporto di Firenze

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Hanno votato a favore i consiglieri del Partito Democratico (tutti, senza nessuna distinzione, anche se la consigliera Bugetti di Prato in realtà non era presente in aula). Sì (annunciato) anche del presidente Rossi (che è anche consigliere). Sono rimasti fermi sulla posizione contraria il Movimento 5 Stelle, Si Toscana a Sinistra e il Gruppo Misto. Ma il dilemma, come

abbiamo anticipato già su questo sito nelle ore dell’immediata vigilia, era legato alle scelte della Lega e di tutto il centrodestra.

La risposta dei fatti è arrivata verso le 14, quando il presidente

dell’assemblea Eugenio Giani ha annunciato il voto sul provvedimento. Tutti i consiglieri della Lega, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia sono usciti dall’aula. Hanno criticato la scelta della maggioranza di volere ad ogni costo il voto su un “documento presentato all’ultimo momento, senza possibilità di approfondirlo, di discuterlo”.

Al momento del voto sull’aeroporto di Firenze i consiglieri della Lega e del centrodestra sono usciti dall’aula (nella foto Elisa Montemagni e Jacopo Alberti)

“Non sono una consigliera ‘paletta’, non voto tutto quello che mi viene sottoposto”, ha detto la capogruppo della Lega Elisa Montemagni nel suo intervento. Quando è uscita però le abbiamo chiesto qual è la posizione del suo partito sulla seconda pista e lei ha rimandato ad un documento congiunto, realizzato insieme agli altri due gruppi del centrodestra.

Nel documento unitario del centrodestra leggiamo “si impegni la giunta a proseguire il potenziamento del sistema aeroportuale nel suo complesso, contemplando la necessità di consolidare il ruolo del Galilei di Pisa… e mettere in atto gli strumenti necessari per lo sviluppo dell’aeroporto di Firenze garantendo un miglioramento ambientale nella zona di Peretola”. Non c’è un esplicito riferimento alla seconda pista, che invece rivendicano con forza Maurizio Marchetti e Marco Stella (consiglieri di Forza Italia) e Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia).

Su questo è partito poi l’attacco del capogruppo del Partito Democratico Leonardo Marras e del presidente della Commissione Territorio e Ambiente Stefano Baccelli. Quest’ultimo, in una dichiarazione nel Tg di Telegranducato ha fatto riferimento al “condizionamento che gli alleati di centrodestra hanno subito dalla sindaca di Cascina”.

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In ogni caso il voto finale sull’aeroporto di Firenze, quello che precede di pochi giorni il nuovo vertice a Roma, è stato positivo.

Toninelli a Toccafondi su Alta velocità e aeroporto

ROMA – Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha risposto alla Camera ad alcune interrogazioni. Riportiamo quella a lui rivolta dall’on. Gabriele Toccafondi del Gruppo misto relativo ad opere da

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compiere nella regione Toscana: in particolare la stazione dell’alta velocità a Firenze ed il potenziamento dell’aeroporto Vespucci di Firenze Peretola.

“Le questioni poste riguardano diverse opere: alcune in via di realizzazione o di imminente avvio lavori, altre in fase di progettazione e altre ancora in attesa di finanziamenti.

Molti sono gli enti coinvolti. Sono pronto ad ascoltare e incontrare tutti, nell’ottica auspicata dall’onorevole interrogante di collaborazione e

concertazione dei diversi livelli di governo.

In particolare, in merito alle opere di competenza del mio ministero, segnalo, quanto alla stazione di Firenze, che il Contratto di programma, parte investimenti con RFI riporta, tra gli interventi in esecuzione, il

“Nodo AV di Firenze”, con un costo di circa 1,6 miliardi di euro completamente finanziati”.

“Si tratta – ha proseguito Toninelli- di un progetto molto complesso e discusso, peraltro di recente modificato e mancante ancora, tra l’altro, di una nuova Valutazione di impatto ambientale. Voglio ricordare che parliamo innanzitutto di una galleria, i cui lavori sono oggi fermi, che passa esattamente sotto il centro storico di Firenze e che ha generato

preoccupazioni rispetto alla salvaguardia architettonica e artistica di molti dei gioielli della città. Non a caso è giunta in tal senso anche una lettera da parte dell’Unesco, datata maggio 2014 e tenuta nascosta per oltre un anno, in cui si esprimono forti dubbi sulla opportunità dell’opera.

Alla galleria si accompagna la nuova stazione che dovrebbe diventare un hub AV di interscambio modale ferro-gomma e ferro-ferro. Il progetto è stato di recente modificato ed è mancante, come accennato, di una nuova valutazione di impatto ambientale. Stiamo parlando di un’opera vista da molti come molto impattante dal punto di vista delle bellezze storiche e naturalistiche dell’area. Un’opera che consentirebbe un risparmio di tempo sulla tratta Roma-Milano di appena cinque minuti, secondo calcoli diffusi ampiamente.

Stando uno studio di Rfi, datato 2016, la nuova stazione, data la sua posizione, sarebbe usata dal 15% di viaggiatori in meno rispetto a Santa Maria Novella e la potenziale riduzione di viaggiatori AV sarebbe del 10%. Il ministero si riserva, dunque, di valutare proposte alternative.

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Quanto allo sviluppo dello scalo aeroportuale di Firenze, il Piano nazionale degli aeroporti definito con il D.P.R. 201/2015 configura il sistema

aeroportuale Firenze/Pisa tra gli aeroporti strategici per il bacino di

traffico Centro-Nord, essendosi realizzata la condizione della gestione unica e integrata degli stessi. Le prospettive di sviluppo del bacino di traffico considerato portano a ritenere che il bacino di traffico del Centro-Nord possa generare una domanda di circa 27 milioni di passeggeri/anno

all’orizzonte temporale del 2030, di cui circa 11/12 milioni riconducibili agli aeroporti toscani.

Anche in questo caso, registriamo le tante perplessità sugli impatti

dell’opera, soprattutto in relazione alle traiettorie di volo molto vicine al centro storico di Firenze, dunque si rifletterà sulle giuste opere

infrastrutturali da realizzare per consentire la migliore integrazione con lo scalo di Pisa. Voglio comunque rassicurare – ha concluso il ministro

Toninelli- che gli approfondimenti in corso mirano proprio ad evitare lunghi contenziosi e spreco di risorse pubbliche, partendo dall’analisi costi-

benefici di ogni singola opera che, come più volte detto, è elemento basilare per ogni successiva azione”.

Anche il Comitato No Tunnel TAV Firenze è intervenuto dopo le dichiarazioni del ministro con questa nota, riferendosi anche alle parole del sindaco Nardella:

“Il Comitato No Tunnel TAV legge incredulo le parole di Nardella che

farnetica ancora sulle grandi opere inutili senza aver capito -o non volendo capire- che queste sono la sanzione del totale fallimento delle politiche infrastrutturali del Partito Democratico degli ultimi 30 anni in Toscana.

Il Comitato vuol ricordare anche al nuovo ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli che una documentata analisi del progetto TAV di Firenze esiste dal 2007, fatta dall’Università di Firenze con la collaborazione di tecnici di associazioni (Italia Nostra, Rete dei Comitati, WWF…) e del Comitato fiorentino. Tutte le previsioni impattanti fatte da allora si sono puntualmente presentate, per esempio l’impatto sula falda a Campo di Marte e ai Macelli che nessuno vuol vedere e su cui si tace omertosamente.

Il Comitato e le Associazioni, che negli anni passati si sono battute per cercare di far capire che due tunnel ferroviari in ambiente urbano sono una

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totale follia, sono a completa disposizione del nuovo ministro; gli ricordano anche che è stato sviluppato un progetto alternativo di fattibilità di un uso metropolitano e suburbano della rete ferroviaria esistente che potrebbe

rispondere ai molti problemi del trasporto pubblico nell’area metropolitana che potrebbe essere per lo meno, la base per una seria discussione sulla mobilità.

Infine, da parte di Nardella, imputare al nuovo ministro “l’incertezza per migliaia di cittadini e lavoratori” suona a dir poco ridicolo. Il progetto è vecchissimo e ancora da realizzare perché pieno di errori progettuali non risolvibili, a cominciare con lo smaltimento delle terre di scavo.

Il sindaco di Firenze farebbe bene a tacere su “soldi pubblici ed energie”

impegnati in questa grande opera -che sta già costando quasi un miliardo- avendo realizzato pochissimo: quei soldi finora sono stati vergognosamente sprecati senza creare alcuna utilità per la città e nemmeno per dare un po’

di decente lavoro.

Se a Firenze siamo ancora a balbettare di TAV, se il progetto di nuovo

aeroporto ha 142 prescrizioni che lo rendono irrealizzabile, se le tranvie in costruzione sono le più costose e impattanti d’Europa è grazie al disastro politico e tecnico delle maggioranze che si sono avvicendate a Firenze e in Toscana”.

Aeroporto di Firenze: Nardella,

ricorsi?

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FIRENZE – “Il progetto della nuova pista dell’ aeroporto di Firenze è ormai una strada imboccata senza ritorno.

Qualunque pronuncia, che noi rispetteremo, del giudice amministrativo, può comunque, sulla base delle leggi, essere superata correggendo eventualmente gli atti”.

Così, oggi a margine di una iniziativa a Firenze, il sindaco Dario Nardella ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano cosa pensasse dei ricorsi al Tar contro l’ampliamento dell’aeroporto di Firenze annunciati da vari comuni della Piana, tra i quali anche Prato.

“Andiamo avanti con determinazione, io confido nella correttezza delle procedure.

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Ovviamente rispettiamo quelle che saranno le pronunce – ha ribadito Nardella -. Ma è ancora presto per parlarne: ora si va avanti per l’aeroporto e

Firenze non si ferma, e soprattutto non ci preoccupiamo di schermaglie che non servono certo a dare fiducia.

Al contrario noi vogliamo dare fiducia alle nostre imprese e al nostro territorio”.

Confronto su variante al «Pit» di Peretola

FIRENZE – Sul ricorso contro la variante al Piano di indirizzo

territoriale (Pit) per il potenziamento dell’aeroporto di Peretola «abbiamo applicato le norme», valutando «non del tutto ragionevole e razionale» il progetto alla luce del contesto territoriale: lo ha affermato Armando Pozzi, presidente del Tar della Toscana, commentando con i giornalisti la sentenza 1310/2016 con cui è stata annullata la variante.

«Nella vicenda dell’aeroporto di Firenze – ha spiegato Pozzi, a margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario – noi abbiamo applicato le norme urbanistiche che caratterizzavano quella zona», caratterizzata da situazioni urbanistiche «improntate a una delicatezza ambientale e

idrogeologica che faceva apparire non del tutto ragionevole e razionale, un eccesso di potere» la variante.

Secondo il presidente del Tar, il potenziamento progettato «non è un

ampliamento dell’aeroporto di Peretola, è un nuovo aeroporto. L’aeroporto di Peretola ora è in senso ortogonale rispetto all’autostrada, mentre il nuovo aeroporto è in direzione parallela, quindi è un nuovo aeroporto, non un potenziamento: si va a consumare nuovo suolo, non è che si prolunga la pista di Peretola».

Le dichiarazioni del presidente Pozzi a latere dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, hanno colto di sorpresa la società Toscana Aeroporti che in una nota spiega: «riteniamo che i magistrati abbiano un dovere giuridico e morale

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di terzietà e di imparzialità, che impone loro di esprimersi attraverso le sentenze e non in colloqui informali con la stampa (ben altro e più misurato è stato il suo discorso ufficiale), senza che sia garantito, come invece lo è e solennemente nel processo, il contraddittorio».

«Ci sorprendono altresì – prosegue Toscana aeroporti – perché il governo del territorio e le decisioni strategiche sono di competenze degli organi

istituzionali a ciò preposti e non della magistratura amministrativa che ha il sacrosanto diritto dovere di controllare se dette decisioni siano o meno conformi al diritto ma non oltre».

«Riteniamo doveroso osservare, perché il presidente non lo ha detto o non lo ha saputo spiegare, che oggetto del giudizio non era nè l’aeroporto nè il piano di sviluppo aeroportuale, ma una previsione di variante al Pit della Regione Toscana, e che nessuno dei rilievi del Tar impone di abbandonare il progetto ma solo di approfondire alcune tematiche che la Regione e anche Enac che è in ultima istanza il vero promotore del procedimento continuano a

ritenere di pertinenza della Via (Valutazione di impatto ambientale). La quale è in fase di parere innanzi all’apposita Commissione Tecnica costituita presso il ministero dell’Ambiente. Lo sviluppo dell’aeroporto di Firenze a ciò si atterrà. In ogni caso. Se una cosa – conclude la nota – può darsi per certa è che i livelli di sicurezza che saranno realizzabili con il piano di sviluppo aeroportuale saranno superiori a quelli attuali».

Sciogliere nodi per ampliamento Peretola

FIRENZE – Se l’ampliamento dell’ aeroporto di Peretola «non si facesse, nel giro di pochi anni rischieremmo di perdere 2-3.000 posti di lavoro». Lo ha detto, al termine del Consiglio delle grandi imprese dell’area

metropolitana fiorentina, il sindaco di Firenze Dario Nardella. «Senza il nuovo aeroporto – ha ribadito – noi rischiamo di perdere qualcosa come 2-3.000 posti di lavoro nell’area di Sesto e in quella circostante. Perché l’aeroporto non un’infrastruttura marginale per gli investimenti e il

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business di queste grandi aziende, ma è un’infrastruttura decisiva, che fa differenza nella competitività tra territori».

«Ci auguriamo che con il ministero dell’Ambiente e il Governo si sciolgano gli ultimi nodi tecnici, perché crediamo che l’aeroporto sia fondamentale per le aziende», ha aggiunto. «La preoccupazione principale esposta da tutti i rappresentanti delle grandi aziende presenti sul territorio fiorentino è quella delle infrastrutture, e la prima, la più sentita, è quella

dell’aeroporto», ha detto il sindaco.

Sull’aeroporto, «la totalità delle aziende che partecipano al consiglio delle grande aziende, si sono espresse con decisione a favore dell’ampliamento e di una rapida risoluzione dei problemi che ne stanno rallentando la

realizzazione. Abbiamo raccolto questo invito e facciamo nostra questa sollecitazione».

Alla riunione del Consiglio delle grandi imprese hanno preso parte, tra gli altri, rappresentanti di Thales, Menarini, Leonardo, Ge, Ferragamo.

Infine, sull’ampliamento dell’aeroporto di Firenze «non ho alcuna intenzione di perdere tempo in polemiche con il Comune di Sesto. Io guardo all’interesse dei cittadini di Firenze e di tutte le aziende dell’area metropolitana che danno lavoro a migliaia e migliaia di persone», ha risposto il sindaco di Firenze ai cronisti che gli chiedevano di quanto sostenuto nei giorni scorsi dal sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, che ha chiesto «chiarezza» al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti in merito al rilascio della Via (Valutazione di impatto ambientale) per l’infrastruttura.

Rossi: aeroporto Firenze è priorità assoluta

FIRENZE – «C’è una priorità assoluta: aeroporto, aeroporto, aeroporto». Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a proposito delle

grandi opere infrastrutturali da realizzare, parlando a margine dell’assemblea annuale di Confindustria Firenze.

Dello stesso avviso il presidente di Toscana Aeroporti, Marco Carrai, che in

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una nota ha affermato: «Nel più assoluto rispetto delle procedure e delle leggi in materia, ci auguriamo che l’iter autorizzativo sia completato con la massima celerità: lo aspettano i nostri imprenditori ma anche i nostri

lavoratori». Carrai ha poi ricordato che la società «è in attesa della valutazione d’impatto ambientale» per il progetto di potenziamento dello scalo fiorentino di Peretola. Carrai ha voluto rispondere «ai numerosi appelli lanciati dagli imprenditori fiorentini», riuniti oggi all’assemblea di Confindustria Firenze, a favore delle grandi opere infrastrutturali.

«Siamo consapevoli – ha concluso – che l’aeroporto non è solo un beneficio per la società aeroportuale ma per tutta l’economia toscana e per il suo positivo impatto occupazionale».

Anche Roberto Naldi, presidente di Corporacion America Italia, azionista di maggioranza di Toscana Aeroporti, ha accolto con favore gli appelli a

sostegno del potenziamento dell’aeroporto di Firenze arrivati dall’assemblea annuale di Confindustria Firenze, esprimendo «Soddisfazione per l’unità d’intenti dimostrata dal mondo politico e imprenditoriale intorno alla realizzazione di un’opera strategica per la Toscana». «In qualità di azionista di maggioranza di Toscana Aeroporti – ha affermato – stiamo esprimendo ed esprimeremo il massimo impegno alla realizzazione

dell’infrastruttura nel miglior modo possibile, nei tempi e nei modi che saranno dettati dalle approvazioni ministeriali. L’obiettivo è quello di poter creare il prima possibile una nuova struttura aeroportuale moderna ed efficiente, all’altezza dei migliori standard internazionali».

Potenziare Peretola con riordino

«Piana»

FIRENZE – «Io voglio andare avanti con il potenziamento dell’aeroporto di Peretola, ma non ad ogni costo» ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a margine del suo intervento in aula in occasione della seduta del Consiglio regionale dedicata alle prospettive di sviluppo dell’aeroporto.

«Darò il mio parere favorevole – ha precisato – solo se il Governo recepirà

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le nostre richieste: la creazione di un Osservatorio ambientale che verifichi l’effettiva realizzazione di quanto eccepito dalla commissione nazionale di

“Via”, e la firma di un Accordo di programma che ci dia la sicurezza su un complessivo riordino della Piana, con la realizzazione di 7000 ettari di parco, il potenziamento del trasporto su ferro, gli interventi sulla viabilità e le realizzazione delle necessarie opere di compensazione ambientale».

Il governatore ha ricordato in aula che la vicenda della costruzione di una nuova pista per l’aeroporto Vespucci di Firenze è inserita in un complessivo progetto di riorganizzazione della Piana fiorentina, che nel corso dei

decenni si è sviluppata in maniera sponatea, ma ora necessita di un progetto complessivo che non può prescindere dalla realizzazione del grande Parco (che dovrà essere di 7.000 ettari, con assoluto vincolo di inedificabilità, in larga parte boscato e in parte attrezzato con orti e piste ciclabili, in modo da rappresentare un vero e proprio “polmone” per le future generazioni), dalla realizzazione delle terze corsie sulle autostrade A1 e A11, del

collegamento diretto tra il viadotto all’Indiano e i raccordi autostradali, dal potenziamento del trasporto su ferro attraverso la realizzazione della tranvia (linea 2, ma anche il collegamento con Sesto Fiorentino e il Polo scientifico) e da una serie di altri interventi a tutela dell’ambiente, per la riduzione delle emissioni, il decongestionamento del traffico, il

contenimento dell’inquinamento acustico e dell’impatto sul paesaggio.

«Non sto parlando di un libro dei sogni – ha aggiunto Rossi – credo che senza questo complessivo riordino della Piana l’aeroporto interessa molto meno, anche se la Toscana manifatturiera e della ricerca ne ha bisogno per il suo sviluppo, per guardare al futuro e crescere».

Parlando degli aeroporti toscani, il presidente della Regione ha ricordato che «Pisa e Firenze oggi sono un’unica realtà, Toscana aeroporti, che con la sua nascita ha proiettato immediatamente il sistema aeroportuale toscano in alto nella classifica dei più importanti scali italiani.

Le analisi dei flussi turistici ci dicono molto: confutano ogni possibile concorrenza tra gli aeroporti di Pisa e Firenze e chiariscono che Pisa ha vocazione turistica, mentre a Firenze l’84% dei viaggiatori arriva per

lavoro. Si tratta di un aeroporto che ha vocazione principalmente di business e per questo è strategico per la Toscana della manifattura e della ricerca.

Chi si oppone al suo sviluppo nascondendosi dietro a posizioni ideologiche deve ricordare che per la nostra regione i collegamenti con il mondo, e duqnue gli aeroporti, sono fondamentali».

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Relativamente alla nuova pista Rossi ha precisato: «Non mi appassiono più alla diatriba sulla lunghezza, ma la monodirezionalità è importante perché se si se si va a imporre una pista senza rollaggio il numero degli aerei che volano in un’ora di traffico viene contenuto».

Poi, in merito al parere tecnico negativo espresso dagli uffici regionali relativamente alla Via sul progetto di sviluppo dell’aeroporto di Firenze, Rossi ha spiegato che la Giunta faràproprio quel documento e con esso le richieste di spiegazioni e approfondimenti che esprime. «I tecnici hanno sottolineato che la documentazione a loro sottoposta non era approfondita – ha detto il presidente – ed hanno segnalato nodi da risolvere e situazioni da valutare.

E’ giusto entrare nel dettaglio e valutare l’impatto del nuovo aeroporto, ma anche fare una attenta comparazione con la situazione attuale e valutare complessivamente il sistema dell’intera area. E’ per questo che tra i nostri punti fermi ci saranno la richiesta della creazione presso il ministero di un Osservatorio ambientale sul cantiere dell’aeroporto e la firma con il Governo e tutti i Comuni coinvolti di un Accordo di programma per la complessiva riorganizzazione della Piana, perché si possa dire che la Regione Toscana ha saputo guardare al quadro complessivo, al futuro, ed evitare cementificazione e abbrutimento».

Infine, Rossi si è soffermato sul problema posto dal conflitto tra il Master Plan dell’aeroporto e il progetto di lottizzazione dell’area di Castello, precisando che «Il Master Plan invade l’area di Castello con opere di

pubblica utilità. Se Castello verrà ridotta io non piango, tuttavia voglio la certezza che eventuali contenziosi tra Unipol, attuale proprietaria dei

terreni della lottizzazione, e Toscana Aeroporti non abbiano ricadute sulla Regione Toscana».

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