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I FIGLI DELLA REPUBBLICA

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Academic year: 2022

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Il volto simbolo della Repubblica Italiana , da 75 anni An- na Iberti , sorridente, capelli al vento e baciata dal sole con- tinua a posare per ricordare la nascita della nostra amata Repubblica Italiana. Nel 1946 ,giovane milanese, Anna non era ancora sposata e aveva solo 24 anni (è scomparsa nel 1997, ndr). Aveva fatto le scuole magistrali, alle spalle ave- va una breve esperienza come insegnante e, in quel perio- do, stava collaborando con il quotidiano socialista

“Avanti!”. In seguito al matrimonio, preferì lasciare il lavo- ro e dedicarsi interamente alla famiglia. Il fotografo Federi- co Patellani la ritrasse in tante altre pose ma questa gli sem- brò evi demente la più eloquente per indicare un paese che finalmente guardava avanti dopo gli anni del fascismo e della Seconda Guerra Mondiale, ricucito dalla Resistenza e rinvigorito dalla possibilità di poter scegliere. La foto di Anna Iberti è conservata al museo di fotografia contempo- ranea di Cinisello Balsamo .

III C

Anna, il sorriso della Repubblica italiana

I FIGLI DELLA REPUBBLICA

02/06/2021 VIVA L’ITALIA

L’atteso Referendum

Noi alunni della Scuola Secondaria di primo grado quest’anno, in occasione della “Festa della

Repubblica”, ricordiamo il referendum tra il 2 e il 3 giugno del 1946 in cui gli italiani furono

chiamati a scegliere tra la Monarchia e la Repubblica. Da sottolineare che fu un evento molto

importante perché per la prima volta, dopo tan-

te battaglie, la società italiana visse le elezioni a

suffragio universale maschile e femminile. Il

popolo italiano votò a maggioranza a favore

della Repubblica, determinando una nuova for-

ma di governo. La Repubblica ottenne, poco più

di 54 per cento dei voti, ci fu un’Italia spaccata

tra Nord e Sud. Il Nord votò a maggioranza

repubblicana mentre il Sud confermò la fedeltà

al potere monarchico. Finalmente il sogno italia-

no divenne realtà, tutto il popolo poteva gridare: “Viva la Repubblica”! Ancora oggi la “Festa

della Repubblica” è una giornata importate per la nostra storia, infatti, la nostra comunità sco-

lastica è impegnata a fornire il suo contributo per richiamare alla memoria il trionfo della Re-

pubblica. La nostra generazione non può dimenticare chi ha lottato per il nostro Paese. Questa

giornata possa essere per noi ragazzi una festa per custodire il valore di appartenenza e di bene

comune. II B

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Costituzione Italiana VS Statuto Albertino

Il 2 giugno ricorre nel nostro paese la festa della Repubblica Ita- liana per ricordare il 2 giugno 1946. In quel giorno il popolo italia- no scelse la repubblica come nuova forma di governo dopo il dramma della seconda guerra mondiale. Una festa di unità che oggi nel tempo delle divisioni e della crisi scatenata dall’emer- genza coronavirus vale ancora di più festeggiare. Il 2 giugno 1946 era passato poco più di un anno dalla fine della drammatica se- conda guerra mondiale. In quel giorno gli italiani furono chiamati direttamente alla ricostruzione del paese attraverso un referen- dum per decidere quale forma di governo adottare per la nuova Italia. La scelta era tra monarchia o repubblica e tra le due opzio- ni prevalse la seconda cambiando per sempre la storia del nostro paese. Nella repubblica democratica i cittadini sono considerati uguali, senza privilegi di ceto, e le leggi sono espressione della volontà del popolo, che le vota attraverso propri rappresentanti.

La costituzione della Repubblica italiana è la legge fondamentale dello stato che in quanto tale occupa il vertice della gerarchia delle fonti nell'ordinamento giuridico della Repubblica: la Costi- tuzione è considerata scritta, rigida, lunga e votata. Nel giorno della festa della Repubblica, insieme al ricordo del passato, si fa strada l’esigenza di guardare al futuro. Occorre rivolgere lo sguardo alla situazione di chi, questo futuro, dovrà costruirlo e si ritrova oggi ad essere la parte più debole del nostro Paese: i gio- vani. III E

L’Italia è una Repubblica parlamentare, cioè una for- ma di governo che appartie- ne alla democrazia- rappresentativa che permet- te a chi ha diritto di voto di eleggere dei rappresentanti per essere governati. Il testo legislativo fondamentale della Repubblica italiana è la Costituzione, entrata in vi- gore dal 1948, stabilisce i fini dello Stato e i principi relati- vi alla sua organizzazione e al suo corretto funziona- mento. Prima del referen- dum costituzionale, avvenu- to nel 1946, in Italia gover- nava la monarchia dei Sa-

voia, una forma di governo costituzionale basata sullo Statuto Albertino, adottato dal Regno di Sardegna il 4 marzo 1848 a Torino. Nel preambolo autografo dello stesso Carlo Alberto viene definito come «legge fonda- mentale perpetua ed irrevoca- bile della Monarchia sabau- da». Le maggiori differenze tra le due forme di governo sono che: lo Statuto Albertino era stato concesso dal re Carlo

Alberto di Savoia, mentre la Costituzione è stata votata dai cittadini italiani; la prima era flessibile, ovvero poteva essere modificata facilmen- te, invece la seconda è rigi- da, cioè può essere modifi- cata solo attraverso un pro- cedimento che viene defini- to aggravato. Infine, lo Sta- tuto Albertino era breve mentre la Costituzione è lunga, cioè è suddivisa in vari commi.

“Il futuro non verrà costruito con la forza, nemmeno con il desiderio di conquista ma attraverso la paziente applicazione del metodo democratico, lo spirito di consenso e il rispetto di libertà”

Alcide De Gasperi

L’Italia finalmente una Repubblica!

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Noi ragazzi della 3°A per il compleanno della Repubblica abbiamo preferito partire dalle considerazioni dei nostri con- cittadini, che ricordano quell’avvenimento clamoroso pur avendolo vissuto da adolescenti. A tal proposito uno di loro ci ha così risposto: «a quell’epoca avevo 12 anni, i miei genitori votarono entrambi per la Repubblica». Alla nostra do- manda circa gli aspetti positivi della vittoria repubblicana, questa è stata la sua affermazione: «dopo i fatti della prima e seconda Repubblica, se fossi chiamato a scegliere oggi, voterei la Monarchia».

Tale riflessione ci ha spinti ad analizzare la vicen- da da un altro punto di vista cioè quella della fine della Monarchia e dell’esperienza dolorosa che colpì Umberto II e la regina José del Belgio re- gnanti solo per un mese. La vicenda umana della coppia ha molto toccato la nostra sensibilità, poi- ché come risulta dalle disposizioni transitorie e finali della Costituzione al numero tredici, ai re- gnanti fu vietato il ritorno in Italia. La coppia si sposò l'8 gennaio del 1930, già promessi sposi fin dal primo incontro che avvenne in età adolescen- ziale. José del Belgio conosceva la storia italiana grazie ai racconti del padre e desiderava fin da bambina visitare l’Italia e aiutare i poveri. Lei stessa in una intervista fattale dal giornalista En- zo Biagi narra quell’incontro in modo fiabesco, esaltando la bellezza del giovane Umberto dai capelli scuri. Il destino fu però avverso, poiché se furono destinati ad una vita insieme già da giova- nissimi, allo stesso modo furono separati dagli eventi della storia.

Umberto II trascorso l’esilio in Portogallo con le figlie, che diedero al padre non pochi dispiaceri legati ad aspetti familiari, morì a Ginevra il 18 marzo 1983,desiderando ritornare in patria dopo aver chiesto an- che la grazia al Pontefice, grazia che non gli fu accordata. Per la regina José non poche contraddizioni riguardarono la sua figura che la vide in contrasto con Vittorio Emanuele III per il suo antifascismo, la sua atti- vità di crocerossina e la conflittualità con il Duce. Donna colta, raffina- ta ed elegante tanto da essere nominata come testimonial di elegan- za, poté rientrare in Italia solo in occasioni della visita di una mostra in Valle d’Aosta dedicata alla esposizione dei suoi sontuosi abiti, tra cui spicca immancabilmente quello di crocerossina in seta fine. Anch’ella morì in esilio il 27 gennaio 2001 portando nel cuore l’amore verso il nostro paese e il desiderio di potervi ritornare. Solo nel 2003 è stato prosciolto il divieto ai Savoia di tornare in patria. III A

Fine di una Monarchia

Cara Repubblica,

tra qualche giorno ricorre il tuo anniversario. Sono orgogliosa di crescere in un Paese libero che si sforza di vivere nella le- galità. Grazie alla Costituzione ci vengono garantiti i diritti fondamentali e con essi la speranza di una vita migliore, più giusta e piena di solidarietà verso chi è in difficoltà. Certo, ci sono ancora tante cose da migliorare. Noi giovani siamo ere- di di tutti gli insegnamenti che la Costituzione ci ha conse- gnato e che apprendiamo tramite il percorso scolastico. Ti auguro di essere forte e viva nei cuori di tutti e che i festeg- giamenti in tuo onore siano sempre l’occasione per ricordare tutte le persone che hanno dato la vita per istituirti.

Con orgoglio Clara Pone 1°E

LETTERE ALLA REPUBBLICA

Cara Repubblica,

ti scrivo per dirti che nonostante la mia giovane età, attraverso il racconto dei miei nonni, so già quanto impegno ci hai messo per arrivare in Italia come nuova forma di governo e non lasciarci mai più. Crescendo, spero di capire ancora di più la tua

importanza e di poterti raccontare ai miei nipoti come hanno fatto i miei nonni con me.

Con orgoglio Marilisa Borzacchiello 1E

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BUON COMPLEANNO REPUBBLICA

2 Giugno, festa della Repubblica Italiana La “Festa della Repubblica” è la giornata nazionale in cui si commemora la nascita della Repubblica Italiana. La celebrazione ha luogo ogni anno il 2 Giugno, data del Referendum del 1946 che pose fine alla Monarchia.

Il 2 Giugno 1946 nasce la Repubblica Italiana dopo il Refe- rendum che segna la fine della monarchia. Il 18 giugno la Corte di Cassazione dichiara l'Italia una repubblica. Da monarchia costituzionale, guidata dai Savoia, l'Italia diven- tava repubblica parlamentare. Il primo presidente della Repubblica Italiana è Enrico De Nicola, mentre Alcide De Gasperi è il primo presidente del Consiglio. Il 1° gennaio del 1948 entra in vigore la nuova Costituzione della Repub- blica italiana.

2 th June, Italian Republic Day The “Festa della Repubblica” is the national celebratory day established to commemorate the birth of the Italian Republic. It is celebrated every year on 2nd June, date of the institutional referendum of 1946 which puts an end to the monarchy.

On 2th June 1946 the Italian Republic was born after the Refe- rendum which marked the end of the monarchy. On June 18th, the Court of Cassation declared Italy a Republic. From a constitutional monarchy, led by the Savoy, Italy became a Par- liamentary Republic. The first president of the Italian Republic is Enrico De Nicola, while Alcide De Gasperi is the first Prime Minister. On 1st January 1948 the new Constitution of the Italian Republic co-

mes into force.

La nuova repubblica ha bisogno di un emblema. Ma… Co- me nasce? Esso è scelto il 5 Maggio 1948 al termine di due concorsi pubblici ai quali partecipano circa 500 cittadini- artisti. Nell’Ottobre del 1946 il governo De Gasperi istituisce una commissione per bandire un concorso nazionale aperto a tutti i cittadini. L’unico obbligo è inserire la stella d’Italia. I primi cinque classificati vincono un premio di 10.000 lire.

L’emblema della repubblica Italiana rappresenta l’identità del nostro Paese ed è ricco di significati.

Significato dell’emblema L’Italia è una Repubblica democratica.

Il suo simbolo esprime la sua identità ed è formato da tre ele- menti: la stella, la ruota dentata, i rami di ulivo e di quercia; essi poggiano su un nastro con la scritta “Repubblica Italiana”. Il ramo di ulivo è il simbolo della pace; l’Italia è una nazione che vuole la pace sia all’interno del paese che tra le nazioni. L’artico- lo 11 della Costituzione italiana recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alle libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Il ramo di quercia, a destra simboleggia la forza e la dignità del popolo italiano. Inoltre, la quercia è una delle piante tipiche del nostro Paese. La ruota dentata d'acciaio, rappresenta il lavoro e traduce il primo articolo della Carta Costituzionale: "L'Italia è una Re- pubblica democratica fondata sul lavoro"

La Stella italiana è uno dei simboli italiani più antichi, risale all’antica Grecia ed è la personificazione dell'Italia, infatti splen- de sul suo capo. Essa è presente già nel Risorgimento e rappre- senta l’Italia anche nel 1890, nel grande stemma del Regno uni- tario, famoso con il nome di “stellone”; la stella è anche simbo- lo di onorificenza, di solidarietà Italiana e indica l'appartenenza alle Forze Armate del nostro Paese.

The new republic needs an emblem. But… How was it born?

It was chosen on May 5th, 1948 at the end of two public competitions in which about 500 citizen artists participate.

In October 1946, the De Gasperi government set up a com- mission to launch a national competition open to all citizens.

The only obligation is to insert the star of Italy. The top five win a prize of 10,000 lire.

The emblem of the Italian republic represents the identity of our Country and it is rich in meanings.

Meaning of the emblem Italy is a democratic republic. Its em- blem expresses its identity and it is made up of three elements:

the Italian star, the gear wheel, a branch of olive and a branch of oak, at the bottom there is a ribbon with the inscription “Italian Republic”. The olive branch is the symbol of peace; Italy is a nation that wants peace both within the country and between nations. Article 11 of the Italian Constitution states: "Italy repu- diates war as an instrument of offense to the freedoms of other peoples and as a means of resolving international disputes" The oak branch on the right symbolizes the strength and dignity of the Italian people. Furthermore, the oak is one of the typical plants of our country. The steel cogwheel represents work and translates the first article of the Italian Constitution: "Italy is a democratic republic based on work" .

The Italian Star is one of the oldest Italian symbols, it dates back to Ancient Greece and it is the personification of Italy, in fact it shines on its head. It is already present in the Risorgimento and it represents Italy also in 1890, in the great coat of arms of the United kingdom of Italy, famous with the name of “big star”;

the star is also a symbol of honor, of Italian solidarity and it marks the belonging to the Armed Forces of our country.

I E.

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La bandiera italiana nacque come ban- diera militare: nel 1796 distinse il con- tingente italiano all'interno dell’eserci- to di Napoleone. Il 7 Gennaio 1797 il Tricolore fu adottato a Reggio Emilia come bandiera della Repubblica Cispa- dana: il blu della bandiera francese fu sostituito con il verde, colore delle uniformi della Guardia civica milanese, forse simbolo del verde paesaggio ita- liano, il bianco simboleggia le nevi pe- renni e il rosso è simbolo del sangue versato in guerra. Nell'Italia del 1796, attraversata dalle armate napoleoni- che, le molteplici repubbliche di ispira- zione giacobina, che si erano sostituite

agli stati assoluti, avevano adottato bandiere che ricordavano quella fran- cese. Quando Napoleone fu sconfitto nel 1814, il Tricolore fu abolito. Ciono- nostante gli Italiani lo utilizzarono più volte come simbolo della propria iden- tità contro il potere dell'Austria. Dopo il Congresso di Vienna il vessillo trico- lore fu soffocato dalla Restaurazione, ma continuò ad essere innalzato come simbolo di libertà nei moti del 1831.

Nel 1847 Mameli scriverà: “raccolgaci una bandiera, unica speme”. Carlo Alberto di Savoia, rivolgendosi alle popolazioni del Lombardo Veneto pro- nunciava queste parole: “… pervièm-

meglio dimostrare con segni esteriori il sentimento dell'unione italiana vo- gliamo che le nostre truppe [… porti- no lo Scudo di Savoia sovrapposto alla bandiera tricolore italiana". Nel 1861, anno dell’Unità d’Italia, divenne la bandiera del Regno d'Italia, e nel 1946 con la proclamazione della Re- pubblica lo scudo dei Savoia fu elimi- nato. Dopo la nascita della Repubblica un DPR. del 19 giugno 1946, stabilì la foggia provvisoria della nuova bandie- ra, confermata dall’Assemblea Costi- tuente nella seduta del 24 Marzo 1947 e inserita nell’articolo 12 della nostra Costituzione.

II E.

STORIA DEL TRICOLORE

CRUCIVERBA TRICOLORE III B

III D

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I D

I C

(7)

Uno dei nomi che hanno fatto la storia della Repubblica è quello di Enrico De Nicola, nato a Napoli il 9 Novembre del 1877, che dopo una lunga carriera in ambito poli- tico divenne capo provvisorio del- lo Stato e poi Primo Presidente della nascente Repubblica. È bello per noi ragazzi, che viviamo nella realtà campana, sapere che un nostro conterraneo ha rivestito un ruolo tanto importante e ha com- battuto, per risolvere le problema- tiche delle nostre terre, deside- rando uniformare la condizione del Sud a quella del Nord Italia.

Oltre ad aver ricoperto la carica di

Primo Presidente della Repubblica, va ricordato un momento impor- tante della storia democratica italiana, legata alla figura di De Nicola e cioè la firma della Costitu- zione Italiana il 22 Dicembre del 1947, entrata poi in vigore il 1°

gennaio del 1948. De Nicola svolse il suo ruolo di Presidente con one- stà e abnegazione, ma soprattutto con grande umiltà, tanto da rifiu- tare di risiedere al Quirinale. Scel- se per la sua permanenza a Roma un appartamento tetro e poco confortevole e si dice di lui che al lusso preferisse una vita modesta

e che amasse girare per l'Italia, rappresentando la Repubblica bambina, in una società ancora troppo avvezza alla monarchia.

Due aneddoti particolari ci fanno riflettere sulle sue doti morali e cioè il rifiuto di un televisore, regalatogli dall'allora Presidente della RAI, che appunto gli inviò nella sua villa di Torre Del Greco, per il fatto che costituiva un be- ne di lusso dal costo di 200.000 lire, come pure è rimasta pro- verbiale la sua abitudine di an- dare dal sarto per farsi rivoltare il cappotto. II A

Il primo Presidente della Repubblica Italiana .

II D II C

Il napoletano enrico de Nicola

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Joyeux Anniversaire République

I D III D

Le 2 juin est la fête de la République célébrée à cette date car les 2 et 3 juin 1946 les Italiens ont choisi quelle forme donner à l'Etat, entre monarchie et répu- blique parlementaire. Un vote particuliè- rement sincère, qui a vu la participation de 89% des ayants droit et qui a décrété la fin de la monarchie.

Seules les personnes âgées de 21 ans pouvaient voter: la première était de choisir la forme de l'État, entre la monar- chie et la république, la seconde d'élire les députés à l'Assemblée constituante et aurait eu la tâche de rédiger la nouvelle charte constitutionnelle. Les jeux sem- blaient terminés, mais les plaintes des monarchistes sur le résultat final ne man- quaient pas, ce qui prit encore dix jours pour recompter les votes.

La cérémonie officielle des célébra- tions du 2 juin est fixée et répétée chaque année. Cela commence par l'élévation solennelle du drapeau à

“L'Altare della Patria” et l'hommage au Soldat Inconnu avec le dépôt d'une couronne de laurier par le Président de la République en présence des plus hauts fonctionnaires de l'Etat. Un mo- ment très suggestif est le passage ulté- rieur des “Frecce Tricolori” dans le ciel romain.

Par la suite, le président siège à la tri- bune présidentielle de la via dei Fori Imperiali, se préparant à assister au défilé en compagnie des plus hauts fonctionnaires de l'État.

Le 13 juin, Umberto II quitte l'Italie

pour rejoindre la famille royale, qui s'était déjà réfugiée au Portugal le 6 juin, après avoir voté. Le 1er juillet, le premier pré- sident de la République italienne, Enrico De Nicola, est nommé, tandis que Alcide De Gasperi est le premier Premier mi- nistre, et le 1er janvier 1948, la nouvelle Constitution de la République italienne entre en vigueur.

III C

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HAPPY REPUBLIC DAY

Republic Day, also known as Festa della Repubblica in Ita- lian, is a national holiday in Italy on 2 nd June each year. It is celebrated on this date becau- se on 2 nd and 3rd June, 1946 the Italians chose which form to give to the state, between monarchy and parliamentary republic. A particularly heartfelt vote, which saw the participa- tion of 89% of those entitled and which decreed the end of the monarchy. Only those who were 21 years old could vote to choose the form of the state, between monarchy and repu- blic, and to elect the deputies to the Constituent Assembly that had the task of drafting the new

Constitutional Charter. The games seemed over, but there were complaints from the monarchists about the final outcome which took another ten days to recount the votes. On 13th June, Umberto II left Italy to join the Royal Family, which had already taken refuge in Portugal on 6 th June, after having voted. On 1stJuly the first President of the Italian Republic, Enrico De Nicola, was appointed, while Alcide De Gasperi was the first Prime Mini- ster, and on 1st January, 1948 the new Constitution of the Italian Republic came into force. The offi- cial ceremonial of the 2 nd June celebrations is fixed and repeated every year. It begins with the solemn raising of the flag at the Altare della Patria and the

“Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale s

tanno centinaia di giovani morti nella Resistenza.

Quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi.”

SANDRO PERTINI

homage to the Unknown Soldier with the deposition of a laurel wreath by the President of the Republic in the pre- sence of the highest offices of the State. A very suggestive moment is the following passage of the Frecce Trico- lori in the Roman sky. Subsequently, the President sits in the presidential tribune in Via Dei Fori Imperiali, pre- paring to attend the parade with the highest offices of the State.

III C

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1B

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