UNIVERSITÀ DEGLI STUDI GUGLIELMO MARCONI
FACOLTÀDI SCIENZEDELLA FORMAZIONE CORSO DI LAUREAMAGISTRALE INPSICOLOGIA
IL DISEGNO COME STRUMENTO DI DIALOGO CON IL PROPRIO MONDO IMMAGINALE.
PERCORSI E PROPOSTE SIMBOLICHE DI AUTO-CONOSCENZA E CURA DI SÉ
Relatore: Candidato:
Prof.ssa M. LAURA VITTORI SIMONETTA ACERBONI Matr. N°: SFO04585/LM51
ANNO ACCADEMICO 2019/2020
INDICE
INTRODUZIONE 1
1 L’UOMOSIMBOLICO 4
1.1 L’uomo come animale simbolico 4
1.2 Uso e significato socio-culturale del simbolo 7
1.3 I simboli in natura 11
1.4 I simboli cromatici 15
1.5 Il simbolo in psicologia 19
1.6 Dal simbolo alle immagini 27
2 DALLEIMMAGINI ALDISEGNO 30
2.1 Il disegno e le sue funzioni 32
2.2 Uso del disegno nei contesti clinici 37 2.3 Utilizzo del disegno nell’età evolutiva 39 2.4 Utilizzo del disegno nell’età adulta 51 2.5 Utilizzo del disegno nel setting familiare 57
3 IL METODOPUVIANI 70
3.1 Dai metodi tradizionali al metodo Puviani 70
3.2 Breve storia del metodo 71
3.3 Linee essenziali del metodo 74
3.4 I fondamenti teorici del metodo 82
3.5 Evidenze neuroscientifiche 86
3.6 I contesti 89
3.7 Il disegno con bambini e ragazzi 90 3.8 Storie belle che si raccontano da sole 96
La storia di Simax 97
La storia di Pietro 103
La storia di Susanna 105
3.9 Il disegno con gli adulti 108
3.10 Storie a colori 113
La storia di Ricciolina 114
La storia di Alicia 116
3.11 Il disegno con le coppie 118
3.12 Il disegno con le famiglie 125
3.13 Il disegno con i gruppi 128
3.14 Il disegno in classe 129
4 PROPOSTE DILAVORO 134
4.1 L’autoritratto simbolico 135
4.2 Il genogramma simbolico 139
4.3 Problema e soluzione 145
4.4 Le emozioni e i loro movimenti 150
4.5 La casa 157
4.6 Il giardino 164
4.7 I tre colori primari 170
Esercitazione in blu 171
Esercitazione in giallo 173
Esercitazione in rosso 175
RIFLESSIONICONCLUSIVE 179
BIBLIOGRAFIA 183
NET-BIBLIOGRAFIA 200
IDISEGNI 202
RINGRAZIAMENTI 244
ABSTRACT
Cifra distintiva dell’uomo è l’attività simbolizzatrice. Tale assunto trova ampio riscontro presso numerosi campi del sapere, dalla sociologia, all’antropologia, alla psicologia. Ne sono prova l’assetto sociale che vive di un’interazione dinamica mediata da significati condivisi, la presenza di simboli ricorrenti che sostanziano il patrimonio culturale dell’umanità, il ruolo che la simbolizzazione svolge nello sviluppo psico-sociale, nei processi intrapsichici e nell’elaborazione mentale.
In questo quadro, il disegno, costituisce una delle forme più antiche e diffuse di rappresentazione simbolica, che assolve la funzione comunicativa, narrativa, conoscitiva, di problem- solving. Per tale ragione, esso ha trovato largo impiego in ambito clinico, con finalità diagnostico-terapeutiche.
Nel panorama delle tecniche grafiche utilizzate in psicologia, è possibile individuare un metodo innovativo nelle modalità di esecuzione, benché poggi su fondamenti teorici consolidati e vanti una cospicua esperienza terapeutica, volto a promuovere il ben-essere personale e relazionale della persona. Esso è incentrato sul disegno di simboli, che vengono osservati e de- scritti dal soggetto, così da suscitare connessioni e aperture nuove.
Uno dei principali punti di forza di questo metodo risiede nella natura simbolica dei mezzi impiegati e del fine perseguito, cioè il ricongiungimento dell’individuo con se stesso, gli altri, il proprio contesto di vita. Il simbolo si distingue infatti dal segno perché non denota un senso fisso e univoco, ma rimanda ad una totalità al di là di sé, a cui è intrinsecamente connesso. In virtù di questo impianto epistemologico, al disegno non viene mai assegnato un significato puntuale e valutante, coerente con un
approccio semiotico: è invece assunto nel suo valore simbolico, e come tale inesauribile, imprevedibile.
Tale metodo presenta inoltre un orientamento maieutico, perché aiuta la persona a venire alla luce, restituendole un ruolo da protagonista del percorso di auto-conoscenza, crescita e trasformazione. Il disegno, nella duplice valenza, espressiva e impressiva, rende visibili all’autore i simboli che abitano la sua psiche, lascia che essi gli parlino ed egli parli con loro; genera nuove visioni di sé, degli altri, della realtà e, conseguentemente, mobilita nuove energie, favorisce l’integrazione fra mondo interno ed esterno, attiva il cambiamento, come confermano numerose indagini neuroscientifiche condotte mediante neuroimaging.
A differenza dei reattivi grafici tradizionali, nel metodo suddetto il disegno non viene mai interpretato, perché ciò equivarrebbe a pronunciare un giudizio sull’individuo, irretirlo in un’etichetta stigmatizzante e ignorarne le possibilità evolutive.
Un ulteriore elemento qualificante è la valorizzazione del colore e della sua pregnanza simbolica, che si discosta dall’uso testistico del lapis e dal sistema binario del bianco e nero.
Fra le proposte operative in cui si dispiega tale metodo, declinabili a livello individuale o collettivo, vanno annoverate l’autoritratto simbolico, il genogramma simbolico, il problem- solving simbolico, il disegno simbolico della casa e del giardino, dei movimenti emotivi, dei tre colori primari.
A motivo della sua universalità, in quanto connaturato alla funzione simbolica umana, e versatilità, il metodo può essere applicato al contesto clinico, psicoterapeutico, sanitario, educativo, di coppia, familiare, gruppale, sia scolastico che aziendale, dell’età evolutiva.
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