CONVENZIONE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
“CAMMINO DI SANT’ANTONIO DA GEMONA DEL FRIULI A PADOVA”
TRA
a) LA FONDAZIONE HOMO VIATOR - SAN TEOBALDO avente sede legale a Vicenza, in Piazza Duomo n. 10, C.F. e P.IVA 04096280245, rappresentata da
……….………
b) IL COMUNE DI GEMONA DEL FRIULI avente sede a Gemona del Friuli, in piazza Municipio n. 1, C.F. 00311521308 rappresentato da ……….………
c) L’’ASSOCIAZIONE “IL CAMMINO DI SANT’ANTONIO” avente sede a Padova in piazza del Santo 11 C.F. 92278670283 rappresentata da ………
d) PromoTurismoFVG ente pubblico economico funzionale della Regione Friuli-Venezia Giulia, con sede legale in Trieste, Via Locchi n. 19 a, C.F. e P.IVA 01218220323, rappresentato da ………..
e) LA BASILICA DEL SANTO DI PADOVA avente sede a Padova in Piazza del Santo 11 rappresentata da ………
PREMESSO che i cammini di fede, grazie anche alla creazione di una positiva rete di azione che ha visto protagonista il mondo dell’associazionismo sia laico che religioso, sono stati oggetto di una rinnovata scoperta, rivelando una grande capacità di intercettare il c.d. “turismo lento”, ovvero quella sempre più diffusa domanda di percorsi condotti secondo una modalità “dolce” e sostenibile, che permetta la riscoperta delle tradizioni locali e la fruizione delle bellezze naturalistiche, paesaggistiche e artistiche delle località attraversate;
CONSIDERATO che le potenzialità turistiche dei cammini hanno avuto riconoscimento anche in ambito nazionale, attraverso un sistema di censimento e valorizzazione condotto dal MiBACT con l’obiettivo di dar vita a una rete di mobilità slow in grado di dotare il sistema Paese di una vera e propria infrastruttura intermodale di vie verdi, così da offrire una possibilità di muoversi lungo l’Italia a piedi, promuovendo una nuova dimensione turistica, attenta alla personalizzazione del viaggio che i cammini, o i luoghi attraversati, sono in grado di offrire;
DATO ATTO che:
- è stato creato l’Atlante digitale dei Cammini d’Italia, che costituisce un contenitore di percorsi e vie sottoposto alla supervisione di un organismo di coordinamento inter- istituzionale formato da MiBACT, Regioni e Provincie autonome, denominato “Comitato Cammini”, delegato a vagliare nuove e ulteriori segnalazioni avanzate da Regioni e Province autonome, unici enti preposti a notificare l’inserimento di nuovi Cammini nell’Atlante;
- nell’Atlante digitale dei Cammini d’Italia è incluso il “Cammino di Sant’Antonio di Padova” che, al momento, attraversa le regioni del Veneto, dell’Emilia-Romagna e della Toscana;
- nell’Atlante digitale dei Cammini d’Italia è inclusa la Via “Romea Strata” che nel territorio oggetto della presente convenzione interessa in particolare la Via Romea Allemagna e la Via Romea Annia;
- il Cammino di Sant’Antonio, promosso già dal 2010 su iniziativa della Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova, congiunge bi-direzionalmente Padova - città dove il Santo è sepolto e, pertanto, è meta di pellegrinaggio nazionale e internazionale - con il Santuario di La Verna (Cammino lungo) in Toscana e si interseca con un tratto del Cammino di San Francesco, anch’esso inserito nell’atlante dei Cammini d’Italia del MiBACT, fino a raggiungere Assisi;
- la Pontificia Basilica del Santo e l’Associazione “Il cammino di Sant’Antonio” hanno lanciato la proposta di estendere il “Cammino di Sant’Antonio di Padova” da Capo Milazzo a Padova via Assisi, con ciò valorizzando le fonti agiografiche e storiche, secondo le quali Sant’Antonio di Padova sarebbe arrivato in Italia agli inizi del 1221 approdando a Capo Milazzo e, dopo aver soggiornato brevemente a Messina, nella primavera del medesimo anno avrebbe intrapreso un viaggio a piedi verso Assisi, per partecipare al Capitolo generale dei Minori che si aprì il 30 maggio 1221;
- il suddetto viaggio compiuto da Sant’Antonio nella primavera del 1221 per raggiungere Assisi si è sviluppato da Capo Milazzo a Capua essenzialmente lungo la direttrice di quella che era la romana Via Popilia, da Capua ad Assisi, lungo assi già consolidati per i moderni pellegrini, ovvero il “Cammino di Benedetto” e il “Cammino di Francesco” e infine, da Assisi a Padova-Camposampiero, lungo l’attuale Cammino di Sant’Antonio.
- allo stesso modo, per le ragioni storiche successivamente indicate, è in fase di realizzazione il prolungamento del “Cammino di Sant’Antonio” che intende congiungere Gemona del Friuli, attraversando il territorio della Pedemontana friulana,
con Camposampiero-Padova;
- è storicamente accertata la presenza dei Frati Minori in Friuli fin dall’inizio dell’Ordine: un documento ufficiale del patriarca di Aquileia, Bertoldo di Andechs, probabilmente del 1219, fa menzione esplicita dei Frati Minori, ai quali, insieme con i Frati Predicatori (domenicani), viene riconosciuta la facoltà della predicazione in difesa della fede cattolica dagli attacchi delle eresie dell’epoca;
- in quegli anni il Santo, di origine portoghese, da monaco agostiniano era già diventato frate minore, seguace di S. Francesco d’Assisi. Per le sue doti e la sua straordinaria preparazione teologica ricoperse nell’Ordine importanti incarichi. In particolare, dal 1227 al 1230 fu superiore provinciale d’un territorio vastissimo, che comprendeva quasi tutta l’Italia settentrionale: dall’Emilia-Romagna alla Lombardia e alle Venezie. Fu appunto in tale veste di superiore provinciale, allo scopo di visitare le Case o “luoghi” soggetti alla sua autorità, che nel 1227 arrivò anche nel patriarcato di Aquileia e si spinse fino a Gemona;
- il Santuario di Gemona, ultimato nel 1248 - dunque a soli 17 anni dalla morte del Santo e 62 anni prima dell’apertura al culto della Basilica di Padova, avvenuta nel 1310 -, rappresenta il primo santuario esistente al mondo dedicato a Sant’Antonio.
Dal che deriva la centralità di Gemona del Friuli nel cammino del Santo, costituendo essa una tappa fondamentale nella storia di uno dei più grandi Padri della Chiesa.
Infatti, i frati si instaurarono a Gemona sin dal 1219 e il Ministro Antonio da Lisbona visitò la piccola fraternità di religiosi, come detto nel 1227, con tutta probabilità dopo la festa di Pentecoste. Giunto a Gemona, Sant’Antonio ordinò alla piccola comunità di frati di costruire una chiesetta in muratura, da dedicare alla Vergine delle Grazie. Un antico affresco del Trecento attesta il fatto e una lapide del Cinquecento ne riporta la scritta. Un Signore di Gemona donò ai frati l'appezzamento che circondava la chiesetta e una somma di denaro perché vi edificassero il convento;
- Sant’Antonio di Padova è il patrono del Comune di Gemona del Friuli e la devozione al Santo è molto sentita, come testimoniato anche in numerosi altri comuni delle province friulane, dei quali Sant’Antonio è patrono ma come attestato soprattutto dal grande afflusso di fedeli che visitano in tutti i periodi dell’anno il Santuario di Gemona, oltre agli altri luoghi dedicati al Santo in Regione;
- si intende valorizzare non solo il territorio della Pedemontana friulana ma anche la pianura e fornire un’alternativa di percorso utile, non solo a promuovere quella parte di Regione, ma che permetta anche l’integrazione con l’importante cammino denominato “Romea Strata”, nel caso specifico, in particolare sono qui interessate la
“Via Romea Allemagna” e la “Via Romea Annia”.
- che l’iniziativa ha già raccolto l’interesse pieno delle amministrazioni comunali di Gemona, Milazzo, Camposampiero, Assisi e Padova, ovvero sia dei luoghi di partenza, di passaggio significativo e di arrivo del Cammino, nonché di numerosi altri Comuni e Regioni - tra cui la Regione Friuli-Venezia Giulia -, le quali hanno evidenziato e riconosciuto come il cammino proposto:
a) sia indubbiamente di interesse non solo nazionale ma anche internazionale;
b) non rappresenti un’attrattiva esclusivamente di natura devozionale e religiosa ma costituisca un itinerario europeo d’interesse culturale di più ampio respiro;
c) recuperi all’attenzione collettiva e alla fruizione diffusa quelle vie di comunicazione che nel corso dell’Impero Romano hanno storicamente collegato luoghi e comunità;
d) che l’inclusione del percorso da Gemona a Camposampiero-Padova nel Cammino di Sant’Antonio si inserisce nel più ampio progetto regionale di valorizzazione del turismo c.d. “slow” - basti pensare alla “Ciclovia Alpe Adria”, che collega l’Austria al Mare Adriatico, oppure alla tratta ferroviaria Gemona-Sacile, inserita dalla Fondazione FS nel progetto “Binari senza tempo” - e permette di unire, con un percorso che attraversa tutta la penisola fino a Milazzo, le Alpi allo Stretto;
- che Fondazione Homo Viator San Teobaldo è l’ente che ha ideato, realizzato e promosso il progetto “Romea Strata”, un itinerario di fede e cultura quale riscoperta dell’antico sistema di vie che dal Nord-Est Europa si dirigevano a Roma. Nello specifico, nel territorio italiano, dal 2012 la Fondazione:
a. Ha svolto un lavoro di ricerca storico-culturale, religiosa e delle tradizioni per individuare dove transitavano le vie di pellegrinaggio;
b. Ha fatto un lavoro di mappatura sul campo individuando fisicamente le varie tappe del cammino sia a piedi che in bicicletta;
c. Ha condotto un lavoro di rilevamento tecnico e topografico lungo il percorso al fine di tracciare l’itinerario;
d. Ha coordinato amministrazioni comunali, provinciali, regionali, associazioni, ed altri enti per definire il tracciato raccogliendo le autorizzazioni comunali al fine di creare fisicamente l’itinerario e procedere all’implementazione della segnaletica;
e. Grazie alle autorizzazioni, ha realizzato frecce segnavia di varie dimensioni e bacheche informative definendo i contenuti grafici e testuali ed ha realizzato quasi tutta la cartellonistica del percorso progettando e attuando la posa in opera;
f. Ha implementato il tutto in un sito internet dedicato mettendo a disposizione le tracce e i percorsi;
g. Ha seguito la promozione dell’intero progetto servendosi di diversi mezzi di comunicazione (cartaceo, televisivo, radiofonico e nuovi media).
In Italia la Romea Strata attraversa le 5 regioni del Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, passando per 185 comuni.
Nel 2018 si è fatta promotrice dell’AERS, l’Associazione Europea Romea Strata per creare una cabina di regia transnazionale che si occupasse dello sviluppo del progetto a livello europeo e potesse replicare le azioni sviluppate anche nei paesi dell’Est Europa attraversati dalla Romea Strata (Austria, Rep. Ceca, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia).
RITENUTO che:
- la proposta di estensione del Cammino di Sant'Antonio di Padova da Capo Milazzo (porta a sud), passando per Messina, a Padova via Assisi e da Gemona del Friuli (porta a nord) a Camposampiero-Padova sia meritevole di adesione;
- un cammino che da Capo Milazzo (porta a sud), attraversando tutta la dorsale sud – nord est dell’Italia, arrivi sino a Padova - via Assisi - e poi da Gemona del Friuli (porta a nord), attraversando il territorio della Pedemontana e della pianura friulana, anch’esso giunga a Padova, per le sue valenze devozionali, turistiche, architettoniche, culturali, storiche, ambientali, sia uno strumento di sviluppo del territorio e di tutela del paesaggio con modalità totalmente sostenibili, che riconoscono alla mobilità, cosiddetta “dolce“, anche una funzione primaria di valorizzazione paesaggistica di viabilità (o infrastrutture a essa funzionali) dismesse o in disuso;
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE:
1. Che – previa autorizzazione dei Comuni interessati da questo accordo, oltre il Comune di Gemona del Friuli, capofila del Cammino di Sant’Antonio per la Regione Friuli-Venezia Giulia, ovvero: Osoppo, Majano del Friuli, San Daniele del Friuli, Ragogna, Pinzano al Tagliamento, Spilimbergo, San Giorgio della Richinvelda, San Martino al Tagliamento, Valvasone e Arzene, Casarsa della Delizia, San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena, Cordovado, Gruaro, Portogruaro, Concordia Sagittaria, San Stino di Livenza, Torre di Mosto, Ceggia, San Donà di Piave, Musile di Piave, Meolo, Roncade, Quarto d'Altino, Marcon, Venezia, Mira, Dolo, Stra, Vigonovo, Noventa Padovana e Padova - la Fondazione Homo Viator San Teobaldo concede al Comune di Gemona del Friuli, porta a nord del “Cammino di Sant’Antonio”, all’Associazione “Il Cammino di Sant’Antonio”, a PromoTurismoFVG e alla Basilica del Santo di Padova l’autorizzazione ad affiancare alla propria segnaletica quella del Cammino di Sant’Antonio, nella stessa forma, tipologia e dimensione di quella già autorizzata per la “Romea
Strata”.
2. Che sulle Bacheche della “Romea Strata” potrà essere apposto l'adesivo del Cammino di Sant'Antonio, di dimensione _cm x _cm, da posizionare nell’angolo xyz…
3. Che tutti i soggetti stipulanti la presente convenzione si impegnano a promuovere in maniera sinergica i due cammini “Romea Strata” e “Cammino di Sant’Antonio”
con strategie promozionali condivise.
4. Le parti dichiarano di accettare e si impegnano a rispettare le condizioni previste dalla presente convenzione.
Letto approvato e sottoscritto.
Gemona del Friuli, lì ...
Per la “Fondazione Homo Viator - San Teobaldo”
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per il Comune di Gemona del Friuli
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per l’Associazione “Il Cammino di Sant’Antonio”
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per PromoTurismoFVG
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per la la Basilica del Santo di Padova ...