Corriere della Sera > Cronache > Motociclette sui sentieri delle escursioni: «L'Emilia si è piegata alle lobby»
IL CASO
Motociclette sui sentieri delle escursioni:
«L'Emilia si è piegata alle lobby»
Il Club alpino critica le regole approvate dalla Regione: con mezzi a motore si accede all'Alta via dei parchi e alla
Francigena
Doveva essere la legge a tutela dei sentieri dell'Emilia Romagna, per riordinare finalmente la selva - è il caso di dirlo - di norme e disposizioni sul «patrimonio escursionistico regionale», 6900 chilometri che si snodano tra montagne e colline. E invece ha scatenato le proteste del Club Alpino Italiano (Cai), che accusa il consiglio regionale della sinistra ambientalista di essersi
«piegato alle lobby motoristiche». Motivo delle polemiche sono gli articoli della nuova norma, che permettono di circolare sui sentieri a moto e quad, i ciclomotori fuoristrada a quattroruote.
E che secondo il Cai «inficiano completamente una riforma altrimenti positiva, danneggiano l'ambiente e mettono a rischio la sicurezza degli escursionisti». Critiche respinte su tutta la linea da Marco Barbieri, firmatario della legge insieme ad altri esponenti di Pd e a consiglieri di Sel-Verdi, Federazione della sinistra e Idv. Misura poi approvata da tutta l'assemblea regionale, Movimento 5 Stelle compreso, ad esclusione di Lega e Pdl, «che la giudicavano troppo ambientalista», spiega non senza ironia Barbieri.
Lo scontro si gioca su un paio di passaggi tecnici, che però, sostiene il Cai, «cambiano la sostanza della legge». Finora a regolare la materia erano le norme dei singoli parchi, a cui si aggiungevano il «piano paesistico» regionale, che tutela le zone di pregio, e le «prescrizioni di massima e polizia forestale» (le cosiddette Pmpf), che vietano tra l'altro il transito delle motociclette nelle aree in cui ci sono boschi. «La nuova riforma regionale salva le limitazioni imposte da parchi e piano paesistico, ma rende opzionali quelle previste dalle Pmpf», dice Vinicio Ruggeri, presidente del gruppo regionale Emilia Romagna del Cai. Adesso tocca ai Comuni stabilire quali sentieri interdire al traffico a motore. «Possono riferirsi alle Pmpf, ma queste non sono più vincolanti. E inoltre devono motivare il divieto e segnalarlo con dei cartelli: senza tutti questi passaggi i boschi saranno esposti ai gas di scarico delle moto e gli escursionisti dovranno stare attenti a non essere investiti anche
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L'antica via Francigena è una delle cosiddette vie Romee che conducevano i pellegrini dall'Europa centrale a Roma.
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in montagna. Nel caso migliore verrà fuori una situazione a macchia di leopardo. Anche perché molti sindaci, soprattutto nel parmense e nel Piacentino, si sono apertamente schierati con i motociclisti», lamenta Ruggeri.
Il consigliere regionale del Pd Marco Barbieri sostiene che la reazione del Cai è «una tempesta in un bicchier d'acqua», e che l'associazione aveva visto in anticipo e approvato la nuova regolamentazione. «Non potevamo fare diversamente: la viabilità locale è competenza comunale. Se avessi stabilito un regolamento regionale, ci saremmo esposti a una serie di ricorsi». Anche se in altre Regioni, come la Liguria, il divieto generale esiste. Ma Barbieri assicura che le istanze del Cai saranno ascoltate: «I sindaci quando devono stabilire i divieti sono tenuti a consultare anche le associazioni di tutela del territorio. E le aree sottoposte a vincolo ambientale rimangono chiuse al traffico motorizzato», assicura. «Vogliamo che i nostri sentieri siano una porta di accesso a zone poco conosciute e molto belle: cerchiamo di portare la gente in montagna», aggiunge. Il Cai, però, non si ferma e minaccia di lasciare a se stessi i sentieri, visto che la manutenzione è curata dai suoi volontari. La faida pedoni-motociclisti continua. @elenatebano
14 agosto 2013 | 12:05
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Elena Tebano
DOPO AVER LETTO QUESTO ARTICOLO MI SENTO
INDIGNATO TRISTE PREOCCUPATO DIVERTITO SODDISFATTO
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Il contributo più votato
14 AGOSTO 2013 | 10.04 silvestro1000
Mai percorrerei un sentiero aperto a mezzi a motore.
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Tutti i contributi 64
DATA VOTO14 AGOSTO 2013 | 13.54 Lettore_2210243
la montagna è di tutti ma non è democratica: non c'è scritto da nessuna parte che chiunque ha diritto di andare ovunque con qualunque mezzo. Per miei problemi fisici non posso camminare troppo a lungo né raggiungere la maggior parte delle cime: pazienza, NON CI VADO, di certo non mi sogno di scorazzare su quad o motoslitte per evitare la fatica.
Risposta a: sodani VEDI LA DISCUSSIONE
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14 AGOSTO 2013 | 13.49 asolanas
È molto semplice: se ritiene che non stiano rispettando la legge, chiami la Polizia Forestale e se stanno facendo qualcosa di illegale verranno certamente sanzionati. Ma non dimentichi che fare fuoristrada non vuol dire essere sempre fuorilegge.
Risposta a: Lettore_3691368 VEDI LA DISCUSSIONE
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14 AGOSTO 2013 | 13.41 Lettore_5805671
purtroppo è quello che vogliono, perchè facendo circolare i mezzi a motore i sentieri diventano per loro....
Risposta a: silvestro1000 VEDI LA DISCUSSIONE
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14 AGOSTO 2013 | 13.40 Lettore_5805671
facendo circolare moto sui sentieri, quei sentieri verrebbero praticati solo dai pochi motociclisti, è ora di finirla di dare i privilegi solo a pochi, c'è tanta gente che ama camminare in montagna... non togliamogli anche questo! le moto possono
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anche andare in tanti altri posti, cosa che a piedi non è possibile....
Risposta a: sodani VEDI LA DISCUSSIONE
14 AGOSTO 2013 | 13.40 Lettore_3691368
In Valsesia, nel luogo in cui vado in vacanza, ogni sabato pomeriggio gruppi di moto imperversano indisturbati nei vicini boschi, non hanno rispetto nemmeno per il sito di una sorgente....anni fa feci presente il problema, ma non è cambiato nulla...
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14 AGOSTO 2013 | 13.31 Lettore_9085067
Tanto i motociclisti ci vanno ne più ne meno...l'unica è prendergli la targa è segnalarla.
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14 AGOSTO 2013 | 13.27 sbnomore
@SauroDIno... i veicoli a motore per andare fuoristrada (enduro, quod, auto) per loro stessa natura sono impattanti sull'ecosistema delle zone boscate, perchè fanno rumore (motore a scoppio) e producono danni al fondo dei sentieri (pneumatici "dentellati"), per questo tale attività dovrebbe essere fatto solo all'interno di aree attrezzate ed autorizzate...l'inciviltà, eventualmente, aggrava questo stato di cose
Risposta a: Lettore_2210243 VEDI LA DISCUSSIONE
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14 AGOSTO 2013 | 13.26 Lettore_2210243
come vuole, il succo del discorso non cambia di una virgola, che si chiami motocross o enduro. In tante gite in montagna di incivili a piedi non ne ho mai visti, mentre ho visto gente percorrere in carovane di moto (illegalmente, almeno qui) sentieri alpini. Fumo, puzza, rumore.... la loro stessa presenza è un segno di inciviltà: non voglio vedere il giorno in cui tale pratica che ora è illegale ma purtroppo troppo spesso tollerata diventa legale in modo diffuso.
Risposta a: SauroDIno VEDI LA DISCUSSIONE
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14 AGOSTO 2013 | 13.26 triboulet
Come sempre la verità sta nel mezzo, e come sempre il buon senso deve essere la guida quando si va a solcare sentieri e mulattiere. Questo fermo restando che in alcune situazioni è meglio evitare il transito di auto e moto fuoristrada, ci sono sterrate e sentieri devastati da chi li usca come palestra d'allenamento, fregandosene della manutenzione e del ripristino. Conosco molte situazioni di questo tipo nella zona al confine tra Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna, una porzione d'Appennino che frequento, nota come area delle Quattro Province. Sentieri devastati e lasciati a se stessi, alla prima precipitazione l'acqua approfitta dei solchi lasciati e continua a scavare... sentieri CAI, tra cui il primo tratto della Via del Mare dall'Oltrepo Pavese, in uno stato pietoso... e gli idioti in moto (uno nasce idiota e poi sceglie il proprio hobby e sport...) che continuano e continuano, fregandosene. Basterebbe poco, un pizzico di civiltà mixato a quello che gli anglosassoni chiamano "common sense", qualità che nel nostro Paese ormai sembrano diventate rarissime...
Risposta a: Lettore_5430288 VEDI LA DISCUSSIONE
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14 AGOSTO 2013 | 13.16 asolanas
Premesso che all'interno dei parchi esistono già sentieri e zone interdette ai mezzi a motore e che queste vanno sempre e comunque rispettate, le posso assicurare, da mototurista che gira per i monti della Sardegna, che i danni che secondo lei
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provocherebbe il passaggio di una moto sono assolutamente esagerati:
l'erosione di cui dice, forse non la provocherebbe neppure una vera gara di enduro, figuriamoci il passaggio sporadico di qualche moto. Il rumore ed i gas di scarico di qualche moto di passaggio? E la fauna spaventata? Ma dai, non esageri.
Inoltre mi dica, se lei è un frequentatore della montagna, quanto spesso le capita di incontrare dei motociclisti sul suo cammino? Non tanto spesso, immagino.
Come sempre ci vuole buon senso, senza demonizzare la moto e chi la usa in montagna. In 30 anni di mototurismo in fuoristrada non ho mai litigato con un biker o un escursionista e tanto meno con un allevatore o proprietario delle terre che attraverso, semmai il contrario: gli incontri, se non con il semplice saluto, diventano momenti per fare due chiacchere con chi vive tra le montagne. E i sentieri che mi capita di ripercorrere nel tempo sono sempre li, e quando mutano è per l'intervento della stessa natura, non certo per le ruote della mia moto. Mi creda, provi a guardarci con un occhio diverso, come delle persone che come lei amano la natura e non hanno nessun interesse a danneggiarla. E se dovesse incontrare il maleducato di turno è autorizzato a dirgliene quattro (che sia in moto o a piedi).
Risposta a: sbnomore VEDI LA DISCUSSIONE
14 AGOSTO 2013 | 13.11 SauroDIno
Hai presente l' "erosione" che causano i mezzi agricoli? Quelli li lasciamo passare perche' "lavorano"? (ovviamente, in nero, come tutti i contadini di montagna che si rispettino). Ma per favore...!
Risposta a: sbnomore VEDI LA DISCUSSIONE
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14 AGOSTO 2013 | 13.10 Corbaccio
Nella discussione ho letto un sacco di scemenze e luoghi comuni che, purtroppo, hanno preso piede da molti anni. Innanzitutto alcuni tipi di moto (trial) aggrediscono il terreno meno di uno scarpone da trekking; secondo, io avrei molta più paura in un sentiero di montagna di incrociare un cavallo piuttosto che una moto; infine, in un bosco anche la presenza umana, specie se caciarona come lo sono molte comitive CAI, disturba la fauna e, sicuramente, crea maggiori danni alla flora quando vanno fuori dai sentieri, cosa che non avviene con una moto.
Quello che occorre a salvaguardare le nostre montagne è maggiore educazione e, sopratutto, tolleranza e rispetto verso il prossimo, di natura sia animale che vegetale.
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14 AGOSTO 2013 | 13.08 sbnomore
....sicuramente lodevole, ma la mia preoccupazione non è verso coloro che fanno questa attività con una organizzazione, con referenti e responsabili certi dei danni (volontari o involontari) che eventualmente vengono provocati ad un bene pubblico, ma verso gli "smanettoni" della domenica per i quali ogni sentiero e di loro proprietà ma non è di loro responsabilità....andare con veicoli a motore in un bosco è impattante a prescindere e non può essere fatto indisciminatamente, per questo sono a favore delle aree attrezzate
Risposta a: sbnomore VEDI LA DISCUSSIONE
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14 AGOSTO 2013 | 13.08 SauroDIno
Qui si vede l'ignoranza! Il motocross si pratica su apposite piste chiuse. In montagna ci si fa, casomai, enduro o escursioni! Nella vicina Francia si fanno molte piu' gare di enduro che da noi dove, ormai, ottenere un permesso e' diventato praticamente impossibile. Chi da fastidio sono gli incivili (a piedi o in moto), non le moto in se'.
Risposta a: Lettore_2210243 VEDI LA DISCUSSIONE
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14 AGOSTO 2013 | 12.57 Lettore_2210243
Al di là del merito della delibera della regione Emilia, sulla questione 'motori in montagna' sono assolutamente NON democratico. In montagna si va a piedi e i motori devono essere ammessi solo eccezionalmente e sotto rigidi controlli. Così
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avviene ad es. nella vicina Francia dove chi è sorpreso a fare motocross al di fuori dei percorsi autorizzati il mezzo viene direttamente sequestrato e dove l'eliski è vietato per legge. Bisogna essere rigorosi, severi e restrittivi, altrimenti sempre più le nostre belle montagne rischiano di trasformarsi in un gigantesco parco giochi per il divertimento di motociclisti, quaddisti, motoslittisti, etc.... Non è accettabile anzi, consentire l'uso indiscriminato dei motori su sentieri o motoslitte su pendii vergini a puro scopo ludico è un crimine.
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