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PAF’INI (1933

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Hystrk, (n.s.) 4(1) (1992): 95

GIOVANNI PAF’INI

(1933-1990)

Giovanni Papini nacque a Firenze nel 1933 e fin dalla giovinezza manifestò un profondo intercsse ed un vero amore per la natura nei suoi molteplici aspetti. Amorc ed interesse chc lo accompagneranno per tutta la vita facendone uno studioso attento, preciso, versatile ed eclettico, dotato soprattutto di un’inesauribile carica di entusiasmo, di voglia di fare, studiare, sapere.

Giovane ed appassionato botanico, da poco diplomato, agli inizi dcgii anni

50 C

cstreinamente altivo nel scttore della prevenzione antinccndi, attività questa che gli consente anchc di raccogliere dati pcr le sue ricerche.

Già ncgli anni 50 compaiono le prime pubblicazioni a carattere scientifico, che hanno quale tcma prcfcrcniialc problemi di botanica gcncralc. E‘ di qucsti anni il suo awicinarsi all’cntoinologin, che costituirà in seguito uno dei principali campi di studio e di ricerca.

Socio fin dal 1961 dell’Associazione Romana di Entomologia, collabora a Roma con l’Istituto di Zoologia, l’Istituto Superiore di Sanità e con il Museo Civico di Zoologia.

La sua attività di studio si esplica precipuamente ncl campo della sistematica e della biogeografia degli Scarabeidi italiani, la cui raccolta

e

collezione inizia già negli anni 50. Varie ed indubbiamente valide le sue numerose pubblicazioni in questo campo; purtroppo la prematura scomparsa gli ha impedito di portare a termine la più ponderosa ed a lui più cara delle pubblicazioni, la monografia

sugli

Scarabeidi del Parco Nazionale d’Abruz70.

Nel suo campo di interesse rientrano anche sistematica ed etologia di alcuni gruppi di anfibi, rcttili e piccoli mammiferi. E’ presumibilmente

lo

studio di qucsti animali chc

lo

porta, negli anni 70, a dedicarsi con succcsso alla fotografia ed alla produzione di documentari scientifici.

Dal 1979 un’altra vasta area di ricerca entra nella sfera dci suoi studi: il lupo italiano. Problemi sia sistematici che etologici, sia di conservazione che

di

allevamento divengono campo precipuo se non esclusivo di interesse e di ricerca.

E’ estremamente attivo nell’ ambito del Gruppo Lupo; ha in alfidamento dal Parco nazionale d’Abruzzo una coppia di lupi, che alleva in cattività con l’appoggio e l’indispensabile cooperazione della moglie Rita.

I

risultati delle ricerche vengono presentali in numerosi congressi

e

convegni, nel cui ambito Giovanni Papini

si

mostrò sempre attivo ed aperto al dibattito ed alla discussione.

I lavori di questi ultimi anni riguardano esclusivamente il lupo italiano ed, ancor più recentemente, i problemi dell’ibridazione tra lupo e cane e del randagismo.

Nel 1982 entrò a far parte dell’Associazione Teriologica Romana ove

fu

socio partecipe, attivo e disponibile, sempre attento ai problemi dell’Associazione, nella quale ricoprì il ruolo di revisore dei conti.

Ci ha lasciato tante idee, tanti progetti

e

la consapcvoleua che, anche al di

dei canali ufficiali della ricerca, si possono trovare serietà e competenza, là dove l’amore e la passione per gli studi naturalistici si accompagnano al rigore scientifico, alla costante documentazione bibliografica, ad una seria e responsabile raccolta di dati.

Ci mancherà

il

suo entusiasmo, il

suo

sarcasmo bonario, il

suo

spirito sempre giovane, innovativo, fuori da schemi convenzionali. Ci resterà lo sprone al vedere

in

ciò che la natura ci olire sempre qualcosa da cercare

e

da scoprire con gioia

e

con piacere e, nella ricerca, anche se di routine, sempre una fonte di arricchimento interiore, mai un lavoro da disbrigare.

A noi tutti mancherà anche, e soprattutto, l’amico.

Maria Rita Palombo

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