• Non ci sono risultati.

CATASTO AGRARIO

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "CATASTO AGRARIO"

Copied!
67
0
0

Testo completo

(1)

,

~

.

ISTITUTO CENTRALE DI STATISTICA DEL REGNO D'ITALIA

CATASTO AGRARIO

1929 ..

VIII

"

COMPARTIMENTO DELLE PUGLIE

PROVINCIA DI T ÀRANTO

FASCICOLO

75

ROMA

ISTITUTO POLIGRAFICO DELLO STATO

LIBRERIA

(2)

ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI DEL CATASTO AGRARIO

DEL

REGNO D'ITALIA

CATl\STO AGRARIO 1929 .. VIII

::\ O R:\I E ED

ISTRUZIO~I:

Aggiornamento del Catasto agrario - J!lormazione del Oatastu forestale -

Un yo1. di pagg.

129 . . • . . . ..

L.

15

Catasto agrario - Istr'llzioni aggiuntive per il

S'IlO

aggiornamento

(Circolare n.

65

del

5

maggio 1930-

VIII)

-di

pagg.

27

...»

3

Catasfo agrario - Esempio di aggiornamento -

Un vol. di pagg. 11ti

...»

8

Catasto agrario - Istruzioni aggiuntive per la sua formazione

l( Cf'

nuco»

(Circolare n. 66 del 5 maggio

1930-

VIII) -

di

pagg.

24

...)j

3

Catasto agrario - Esempio di 'l'ile't'amento

~(ex

novo)) -

L

Il

voI.

cl i

pagg.

lGli . . .

l)

lO

FAS('ICOLI PROVINCIALI

Pl~BBLICATI:

Provincia

di Ancona

-- Un voI.

<li

pagg.

XVI-79

(1931-XII) . . . , ...

L.

Provincia di Arez.':o

-

Un vol. di

pagg.

XV-64

(1933-XI) ...

l)

Provincia di Ascoli Piceno

-

Un

'"01.

di pagg. XV-104 (1934-XII)...

»)

l'rol'7~l1cia

di Bari

Un voI. di

pagg.

XIL-90

(1933-XI) ... .

Provincia di J:olzano

('n

voI. di pagg. XV-l:J4

(IH34-XII) ...

l)

Prorincùt di

iJ'rìnùù;i

Un voI. di

pagg. XI-4B

(U)~~;)-XII).

. . . .. . . .. )

Pro'vinc1a di CùgliO),l

Un voI. di pagg. XVI-172 (19:34-XII) ... , . , . . . . . . ..

»

Provincia di (·'remona

--

Un

voI.

d.i

pagg. XI-1-ll

(Hl:~4-XII)...

. . . .. .. . ..

Il

Provincia di Nnnf(

Un voI. di pagg.

XII-34

(lH34-X II) . ...

l)

Provincia di Ferrara

Un

voI.

di

l'agg. XI-44

(l!l:H-XII). . . .. .. .. .. . . .. .. .. .. .. .. ...

»

Prorincia

di

Fiuml?

Un vo1.

di

pagg.

Xf-28

(1933-XI) ... .

Provincia de La

Sl)f~zi((

t'n voI. di pagg. XI-55

(1934-XII) . . . .

Prorincia di Livorno

Un

voI.

di pagg. XVI-41 (1933-XII)... . . . . ..

»

Provincia di L1lcca

Un

voI.

di

pagg.

XVI-()~

(19:tj-XI) ...

»

/'rol'inr-ia di

.I/((s.'w (' ('aJ'J'ul'(( -

[~n \'01.

ai

lmgg.

XI-3:~ (1!};~4-XU) ... .

Prol'incia di

11[0

t

era

Un voI. di pagg. XII-64

(19:';3-Xl) ...

»

Prot~incia

di

~Milano

Gn

voJ. di pagg.

XIX-28~) (193:~-XI)

...

»

Proci1/cia

di

Jl(lcl(')/(! ['n

voI. di pagg.

XVI-RO

(19~3/1-XII)..

. . . .. . . ...

»

Prorincia

di

PlHlocu

Un

voI. di pagg.

XVr-13G

(19:~3-XI)

...

»

Provincia

,h

Piacen-::a

Fn

voI.

di

pagg.

XV

-93

(19:33-X1). . . . ..

»

Pr()1;incùt

d.'i

Pistòia

--

U

Il

vo1. di pagg.

Xl-l! l

(19:~3-XI).

. . . . . . ..

Il

Provincia

di

Potell7;(/

Un

voI.

di

pagg·. XVI-13t

(H)34-XII) ... .

!)}'(I/+ncia

di

N((!fll~(( -

l"IL

nl!. di pagg. X V

-:'~H

(1934-X U) ...

»

Provincia

di Ravenna

-

('H 1'01.

di

pagg. XII-41

(]9~)cj-XII)

... ..

Provincia

d,i

RO!'iyo

-

l'u voI. di 11agg. XVI-()8 (1932-XI) .,...

l)

(>)'(Icinria di Tàrwnlo

l'n yol. di pag·g. X II-f,l

(1n:-H-XII) . . . .

PJ'ol'inri((

di

'/'l'(,fllo - FII Y(ll.

eli

Jlilg·g·.

X\'[-I;-l;)

(lH34-XII) . . . .

15

15

15

-15

15

15

1Z'.

15

-15

lo

15

15

-15

15

15

15

15

15

15

15

15

15

-15

15

13

15

15

-Oommento ai primi

risultati

del

n1.101~O

Cataslo

agrario -

r

Il fal·wi(·olo (li

pagg.

1-1 " . . . L.

2

CA TAST() AGRAR IO

1910

VoI. II -

Compartimento della Lombardia

VoI. II -

Compartimento della Lombardia

VoI.

III - Compartimento del Vèneto

VoI.

\'1 -

Compartimenti delle 111 arche, dell'

tmlil'ia

e

del

Li,.c:io

VoI. \'1 -

Compartimento delle

j}]

arche

V

01. VI -

Oompartimento dell'

Cm

bri a

VoI.

VI - Compartimento del Làzio

(') 1'<1l' i Compartimenti non elencati non vellne <1,tto c(>r~0 aria Pllutl!iC,IZ.'u':

fntroduzione

(1914) ...

I.J. lO

-Fascicolo unico (1913) ...

»

1 0

-Fascicolo unico con carte topografiche (1915))

6

--

Introduzione (1912) .. . . .. )}

( )

--

Fascicolo

(1912) ...

l)

6

-Fascicolo 2° (1911) ...

i)

G

--

Fascicolo

:)0

(1911)... . . ..

»

U

(3)

/.

ISTITUTO CENTRALE 01 STATISTICA DRL RF.GNO O'ITAL.lA

...

ll ...

<t:

N

a:

w

E-o

<

~

...

Cl

f

~ ~ ~

/

'7

\\

o

()

~

~

REGIONI

'-ti

COLLINA

XLVIII

-

Verlllnle joniC'O

di

Mondùria

XLIX

-

""

'lt1n1e j,inù:o

di

Ca81l1/1anela

L

1.(

PROVINCIA

DI

\

~

~

,

~

C

A

D

l

o

o

E

v

o'

'"

E

ZONE

AGRARIE

PIA NlJRA

U,l'8anle

J~nù:o

di Marlma Fra

flC'fI

VeNu/t"

jòniro

di

O,.oItciglu!

L Il

-

,",uanl. j(inù:o di Tàranlo

)(

I

\

,

TARANTO

~

~

'."/. .'+

~ ()

o

L

.,.

-t.

() ~

7

\

..

o

"

XLIX

.

.

~ /

IY

It

I

I\r

>t •• ..,. • o le }II . " ... .... . '

.

a

lo

.

~ :\ :I I U l:j \.;km.

Segni

'

COflv(!Ilzion(di:

+

.. + ..

+ ..

+

/)

I

s

C()nfini

di

frollÙtcia

" Regione Agraria

.. Zona Agraria

'..

.. Comune

\

• 'l( ' .

+'.

-...:y-

MllnJùrul

co d . _ (:I ~6-t • •

Ma~ùggio

{

o ••

-t-+

..

~.,

x"+

'.

'"

~

.. + ..

+

"~"+")("

PROVINCIA

....

+

o.,

+

.,.

DI

LECCE

(4)
(5)

N D

C E

ELENCO ALFABETICO DEI COMUNI • . •

CENNI ILJJUSTRATIVI SUI RISULTATI DEL CATASTO AGRARIO DELLA PROVINCIA DI T.4R_.\NTU. .

I.

Le rilevazioni. - 1.

Criteri di rilevazione -

2.

Qualificazioni, dassificazioni. pro,luzioni -

;~.

Avvicendamenti.

II. Il territorio e la sua ripartizione. - 4.

Confini, regioni e zone agrarie -

5. Il

tnreno.

III.

Popolazione - Aziende agricole - Bestiame. - 6.

Popolazione -

7.

Popolazione agricola -

8.

Aziende agricole -

9.

Bestiame.

IV.

Superfici. -

lO.

Provincia -

11.

Regione agraria di collina -

12.

Regione agraria di pianura -

13.

Confronti con

il

Catasto

precedente.

Pago

IV

»

v

V.

Produzioni unitarie. -

14. I dati del

Catasto

1929 - IS.

Confronti con

il

Catasto precedente. -

16.

Numero delle piante legnose.

17.

Conclusioni.

T A V

C)

L E

... .\VVERTENZE ALLE TAVOLE. • . • . . . . • . . . • . • • • . • • . . . • . . • . . . • . • . .

Pago

3

TAVOLA I

RIASSl:NTO DELLA PROVIN(:IA DI

T.~RANTO

. . • .

$ • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

Pago

6

'fAVOLA

l-bis

RIASSUNTO DEI .. BESTIAME DELl,A PROVINCIA

DJ

TÀRANTO • . . . • . • • . • . . .

TA_VOLA Il

PROVINCIA DI TÀRANTO

Regioni agrarie:

REGIONE AGRARIA

DJ

COLLINA

REGIOr·m AGRARIA DI PIANURA

ZONA

LJJ

VERSA:\TE

.JÌ)~ICO

DI TÀHA:\TO

Zone agrarie:

ZONA AGRARIA

XLVIII

V f'rsantf' jònico

di

Mandllria

ZONA AGRARIA

XLIX

Versantt~

jònico

di

Caste llmwta

ZONA AGRARIA

L

Versantf' jònico di Martina Franca

ZONA AGRARIA

LI

- Versante jònico

di

GròttagJÌf'

ZONA .\GRARIA

LII

Versantf' .iònico

di

Tàranto .

TAVOLA III

COMLNI DELLA

ZO~A

AGRARIA

XLYIII

YI'r~antt·

,Fmico

di

~Iandi1ria

l. A

Vf'trana .

2.

~fandtlria

5.

Ca:-,;tellaneta

6.

Ginosa.

7.

Laterza

Il.

Martina Franca.

l~

...

Massafra.

.

.

:3.

1Iarl'ggio

4.

Sava . . .

COMUNI DEI,LA ZOl'OA

'\(;RARL\

XLIX -

V.'r:.;;ante jònico di Castellaneta

Pago

24

8.

:lIùttola

.

)

...

... ;)

9 .

Palagianello

26

lO.

Palagiano

COMUNI DELLA ZONA AGRARIA

L

- Vt'r~ante

jònico

di

Martina Franca

(6)

14. Carosino.

15.

Faggiano.

16. Fragagnano

.

17. Grottàglie .

.

18.

Lizzano

24. Crispianu. . •

25. Leporano .

- I V

-COMUNI DELLA ZONA AGRARIA

LI - Versantt' jònico di Grottàglie

Pago

36

19.

Monteiasi

.

»

37

20.

Monteparano.

.

.

38

21.

Roccaforzata

.

»

39

22.

San GifJrgio Jònico

40

23.

San Marzano di San Giuseppe

COMUNI DELLA ZONA AGRARIA

LII -

Versant~

.iònico di Tàrante

Pago

»

48

49

26.

I~ulsano

. .

27.

Tàranto .

Fuori testo;

una

cartina schematica della provincia di

Tàrallto.

Avetrana . . .

Carosino

Castdlaneta .

Crispiano .

Fal!giano .

F

ra?agnam

l

Ginosa . .

Grottàglie .

Lat("rza .

Lqwnmo .

Liz7.ano.

Mandi'tria

Martina Frauea.

]\IarÌl~.f!io

. . .

ELENCO ALFABETICO DEI r.OMUNI

Numero di riferimeoto

l

14

5

24

15

16

{)

17

7

25

18

2

I l

3

Ma~safra.

Monteiasi

Montemèsola .

Monteparano. .

MòUola . .

Palagianello

Palagiano.

Pulsano . .

Roccaforzata.

San Giòrgio

J

ònico. .

(7)

- - - --- ---~---- ----~--- - - - --- - - - ---

---_._---._----CENNI ILLUSTRA TIVI

SUI RISULTATI DEL CATASTO AGRARIO

I

Cenni illustrativi, che seguono, 8i limitano ad esporre alcune brevi cons-iderrazioni 8'ulle

rae'ì'az~'oni

catastali e8eguite e ad

interpre-tarne sinteticamente

~:

risultati negli aspetti pù't salienti e, ove p0881'bile, nei confrontli coni risultati della, catastaz'ione agra,ria precedente.

Non

8i

è t'l'attato, di proposito, delle cond1:z?'oni econornico-agrarie della Provinda, poichè ciò sarà

CÒll~pito

delle speciali

pubbri-cazioni co1npartimenta1i che 8egu,irnnno.

I. - LE ItlLEVAZIONI.

1. Criteri

di

rilevazìone. -

La catastazione agraria della

provincia di

TÀRANTO

è

stata eseguita con il nletodo di

«aggior-namento

»,

assumendo COlne base di riferinlento i dati del

Cata-sto geometrico particellare ed elaborandoli secondo le istruzioni

hnpartite dall'Istituto Centrale di Statistica

(l).

Alle

rilevazioni inerenti all'aggiornaulento del Ca.tasto agrario,

effettuate da un tecnico della Cattedra

Ambul~nte

di

Agricol-coltura di Tàranto, prestò valida collaborazione, per la partp

di sua competenza, la l\Iilizia forestale. Le rilevazioni stesse

furono organizzate, dirette e coordinate

dal ])irettore di detta

Cattedra -

dapprinla dotto Gaetano

LUCIANI,

succc'sslvarnente

dotto Rodolfo

l\fAGLIOCCHI - ;

quest' ultimo ha anche redatto

sui risultati dei lavori con1piuti una relazione che ha f..jervito per

CODì

pilpsc

i

presenti «Cenni illustrati vi

,>.

2. Qualificazioni, classificazioni, produzioni.-

La

8U]Je1'-fic'l~e

terr'itorùtle

dei

singoli COìlluni è stata df:'tefl nlnata con gli

elementi del Catasto geoflìctrico, opportunamente controllati

dD!-l'Istituto Centrale di Statistica, e la

8uperficie irnprodnttivct

anche

n1ediante indagini, c0111piute nei varii Connlni.

Determinata la

8uperficie agral"ùt e lore8tale

si è proceduto,

n1ediante nuulProsi sopraluoghi cd indagini, all'accertanlento delle

varie

qualità. di

colt~lra,

delle loro superfici, delle

tare

e

degli

8pazii

sotto le arborat'ltr'e.

Le

colture legno8e specùtlizzate

vennero

q

ual inca te secondo

le norme detta te in proposito dall'Istituto Centrale di Statistica.

Il

numero 'inedia di pia,nte legno.se per ettaro

venne

detern1i-nato nlediante osservazioni dirette ed «aree di saggio

»,

oppor-tunan1ente snelte, e con calcoli basati su nlcdie aritn1etiche

pon-derate (2). Le suddette osservazioni hanno consentito anche di

deternlinare i varii sisterni di allevarnento ed

il

diverso stato di

produttività delle piante.

La

cla8sificazione dei terreni

fu eseguita secondo i criteri

sin-tetici stabiliti dall'Istituto Centrale di Statistica. Prendendo in

considerazione i caratteri prevalenti di fertilità, freschezza, ecc.,

i

terreni stessi sono stati distinti in 4 classi: ottirni (1), buoni (II),

nlediocri (III) e scadenti

(IV).

Le

prodnzioni 1nedie 1f,T/;itarie,

per

il

ses~ennio

]

H2:{-28

e per

l'anno 1929, furono deternlÌnate con i dati delle nonnali

rileva-(I) ('fr, IWfI'ruT() ('}t;S'l'fL<\Ll'; DI HTA'l'l~'l'H'A:

Armio1'ìirtìnento del C((ta8to

ftyran'o. Formazione

del

Oatasto forestale (Tipografia OpE'l'diu Homana, Homa 1928-VI). Rt~partu

StatiR(

ie;H

Agraria.

Cata8to aflmrio: I8truzioni aygùmtù:e per il suo a{j[liomarnento

-(Cire:ohte

n.

ti5 dd 5

lIl,agbio i !ì:!/)-

,'III)

p

Catasto

(tUrco'io.'

Rsc'illn·c. rh

(([/fJìoTIla?nento.

-

(Poligraficn d,·lln Rt.ntu.

l{r,Hl.>I.

l

n~fl-'TlI),

zioni per

il

servizio annuale di Statistica

agn~ria,

eseguite dalla

Cattedra Am blllante di Agricoltura, riveduti e perfezionati con

i

risultati delle indagini svolte anehe su diverse a,zit>ndC' più

l'H,pprC'-sentative dei vari i territori. Pcr la produzi011C' del fru.mento hanno

f-:lervito conl8 utili den1cnti di controllo anche

i

dati del

«censì-nH'nto rlel gl'ano trebbia.to a

lnacchin~t ~>.

3. Avvicendamenti. -

In provincia, di rràranto

l'(tvvice1ì(ln~

mcnto

più

diffuso è

il

tr'iennale:

tegu1l1inose

da

SClllC

o

cLì,

fn-ragglo, o Inaggese - fT'lI mento - avC'n2 od orzo 0, eccczioll

,d-lncllte,

l'ingrano. Nei terreni

più

fertili

(conlillli

di

C(tstellal1C'b~,

Ginosa, Laterza,

]\II

òttola), qnef-:lto nvvicelHL-unento

si

trH,~,JOl'IìW

in

qzwd1'tPJ/J/a7e:

legulllinose

(pPl'

lo più

(18

f-\eJ)1e')

o

H1nggef'i'

llUÙO -

frnmcHto duro - frumento tenero -

èlNCI1H.

In

alcuni C'asi,

n

l

posto

del

cC'~'(';de, ~;i riscontr~

11('1 30

anno

111U1;

lf'glmlino~(ì

fon"ggerl,

1111::1

qunh'

sliccede

jJ

fnllllento,

invece dell'nvc'lw.

Si

~\'d()ttano

ilìultre anche

j

seguenti tipi di

H

vvicenctnulcnt()

biennale: a)

nei terreni migliori e negli irriguj:

sarchi[~tft

(}i0-Inodori, tabacco, patate, J}1elloni,

ecc.) ---

fnunento;

b)

nei

ter-reni

Ini~gri

e

nel sellli nn tivo ;sotto le colture legnOSE' specia

hz-zate: leglllniuose da granella () da forRggio -

frunwnto;

oppure:

lnaggesc

111ldo -

frnmento,

II. - IL

T'ERHI'rOI{(O

E LA SC .. :\. H

fPARrrrZIOKE.

4. Confini, regioni e zone agrarie. -

l~a

provincia di

Tà-ranto

e)

è

conlpn'sa fra 40° 18' e

4(ì°

49' di latitudine nord e

fr;:L

4° 14' c 5°

18' di longitudine est elel meridialìo di Roma.

Confinn

et

nord con ht provinci::\ di Bari, a.d est

C011

le

pro-vincie di BrÌndisi e di .Lecce, a sud con il lnare

J

ònio e ad ovcst

con la provincia

di~Tatera.

In provincia di 'Tàranto nlancallO le nlontagne proprial1lellt('

dette. Il sistema orografico si Pllò eonsideral'e costituito da rlue

gruppi di elevazioni collinari -

le

~lurge

-- la cui lnassimH

altezza sul lnare è raggiunta dal lnollte OrÌlnini (nl.

529),

ad

ovest di

~Tartina

Franca.

e)

t

da notare che

queRta

rilevaziorw costituisce

una

<kl1e

pii! ",!w(,j/i('h

novità

della

prpsente eatastaziont' agraria, p:-:>st'wlo t->tHta (lt->egnita per la

priIllil voi t;"

in tutti

i

Com.uni con uniformità di m.etodo.

(a) La proyineia di Tàrallto fu

costituita

COIL R.

n.:!

..,l'ttl'lIlb,'" III~:{, Il. J .!!i J.

(8)

-

V l

-TI priIno gruppo, più

il

n porta.nte , dall'alto tarantino degrada

dol-cemente verso

il

ma.re J ònio, assumendo in alcuni punti la fornla di

ripiani successivi, con direzione da ovest-nord-ovest ad est-sud-est.

Il secondo gruppo, formato da colline ancor lneno elevate

-

Murge tarantin.e -

prende due direzioni, con centro la vetta

maggiore,

il

Sant'Elia (m. 146), presso Roccaforzata. L'una ha

inizio a San Giòrgio Jònico e procede

da

nord-ovest.a sud-est

per termina.re nella pianura dell'

A.meo,

oltre Avetr&l1a. L'altra

si distacca dal Sant'Elia suddetto e, passando per Montepara.no,

va a congiungersi,

nord, alle colline di Grottàglie, San Marzano

e Fragagnano, le quali possono essere considerate come le

ultime

propaggini del primo gruppo dell'alto tarantino.

Il sistema idrografico non presenta alcunchè di speciale,

perchè non si riscontrano corsi d'acqua di notevole inlportanza,

ad eccezione del Bràdano, che scorre per un certo tratto in

terri-torio della Provincia, segnando

il

confine occidentale con quella di

Matera. Esistono anche i torrenti Tara (fiume sacro della Tàranto

greca),

il

Lato ed

il

Galaso,

m,a

hanno una minima importanza.

Meritano invece menzione particolare le numerose acque

sorgive, che abbondano nelle zone piane e pianeggianti e che,

debitamente sfruttate, possono costituire un vero tesoro idrico

per l'irrigazione delle aride campagne.

Queste sorgenti sotterranee derivano la

]01'0

origine anche

dalle acque di pioggia, che cadono con nlaggiore frequenza ed

abbondanza sulle parti più elevate della Provincia e, raccoltesi

nei profondi avvallanlenti ivi esistenti

ed

inghiottite da ampie

voragini, sono oonvogliate nella parte piana in canali profondi

(gravine), dando luogo a aorsi d'acqua, quali

il

Lato,

il

Gamso, ecc.

N ella parte piana e pianeggiante, le dette acque di sorgiva

sono superficiali od affioranti dalla costa sino a circa 6 chilometri

verso l'interno; si trovano a profondità di

25-:30 metri nelle

looa-lità più distanti dalla costa; inlpaludano invece, per mancanza di

opere di scolo, nella zona costeggiante

il

mal'e.

(l)

I nwneri romani che accompagnano la. denominazione delle zone sono quelli

risultanti dall'elenco delle zone agrarie delle Pùglie. Cfr. ISTITUTO

CENTRALE DI

STATISTICA

«

Annali di Statistica» Serie VI, Volume V, 1929:

Le camtterÌ8tiohe delle

ZOoM

agrarie del Regno ed

«

Annali di Statistica)) Serie VI, Volume XXII, 1932:

Revi.sione

delle zone agrarie secondo la circoscr!:zione ammini8trativa dei Oomuni in

C8se compres1; al

21

aprile 1931-IX.

(2)

Le principali formazioni geologiche della Provincia possono essere riassunte

nel seguente modo, secondo la pubblicazione del De Giorgi «

Descrizione geologica ed

idrologica della provincia di Lecce

»,

di cui faceva parte il territorio passato nel 1923-1

a costituire la provincia di Tàranto. A partire dalle formazioni più recenti, si nota che

tutta la costa del Mar .Jònio, formata da sedimenti argillo-calcarei lagunari e palustri

con conchiglie marine e terrestri, di specie viventi nelle paludi costiere, appartiene

all'

olacene.

Il

quaternario terrestre

si trova rappresentato da breccie ossifere, rinvenute

dal De Giorgi presso Castellaneta. in lilla spaccatura poco profonda del sabbione

tu-faceo e della terra rossa

(bolo)

formata da sedimenti argillo-ferruginosi, in parte di

origine eolica. in parte derivati dal disfacimento del calcare compatto. Questa terra

rossa si trova come giacimento primitivo sui calcari compatti e forma l'elemento

co-stitutivo della terra vegetale sulle Murge Salentine di Martina Franca e, sotto forma

di giacimento secondario, sui terreni terziari

i

e quaternarii, in sacche di erosione, di

sabbioni tufacei. Spesso si rinviene, trasportato dalle acque di infiltrazione, attraverso

le fessure del calcare cretaceo.

Appartengono al quaternario terrestre tutte le serie di terreni alluvionali,

for-mati da ciottoli e ghiaie silicee sciolte o concentrate in puddinghe, che si trovano sia

sulle colline di Genosa, Laterza e Castellaneta, sotto forma di banchi isolati. sia lungo

tutta la linea di distacco tra i terreni alti e bassi delle numerose

gt'avine

che solcano

la Provincia ad occidente e, in minore importanza, ad oriente di Tàranto.

L'origine delle

gravine non è perfettamente definita dai geologi, ma sembra

debba attribuirsi al primo periodo del quaternario, in cui i grandi corsi d'acqua che

si originarono, provenienti dalla Lucània, agirono potentemente, rodendo gli alti

ba-cini e trasportando a valle il materiale di erosione. Si sono originati così, nei baba-cini

montani degli attuali corsi d'acqua, frequenti sulla costa dello Jònio ad occidente

di Tàranto, profondi e paurosi solchi con pareti strapiombanti e con quote di alvei

al di sotto di 100 metri da quelle del piano di campagna.

L'esame delle loro pareti mostra la serie geologica dei terreni di cui le

gravine

sono costituite e fa vedere come la erosione e le successive sedimentazbni abbiano

con-corso a formare terrazzi e ripiani successivi, di ampiezza sempre minore fino

all'ul-timo più o meno largo, la cui parte mediana longitudinale è occupata dai

corsi.d'ac-qua.

Le

alluvioni del gradino più alto sono le più antiche, quelle del più bo.sso le più

recenti.

Le principali

gravine

ad occidente di Tàranto sono quelle di Castellaneta e

La-terza, che, insiellle a quella di m

~lllte

Camplo, formano, unendosi, una larga valle,

nell!, quale aflluiscono da ambo i lati numerosi valloni.

Sono costituiti da terreni del quaternario terrestre i cordoni litoranei tra

Tà-ranto e le foci del Bràdano, cordoni che, svolgendosi parallelamente alla costa, hanno

generato una serie di avvallamenti privi o difettosi di scolo.

Il

qu,atemario

marino

si trova a ponente della città. di Tàranto, lungo le rive del

Ma.r Piccolo, verso la costa dello Jònio a sud di Lizzano, ed a Palagiano, a nord-ovest

La

provinoia di Tàranto comprende 27 COIIlwU raggruppati

in 5 zone agrarie e queste nelle regioni agrarie di collina e

di

pianura.

REGIONE AGRARIA DI COLLINA.

Zona XL V I I I

e) -

Ver8ante jònico di M andùria, oon

i

4 cOluuni di: Avetrana, ·Mandùria, l\-Iaruggio e Sava.

Zona XLI X -,

V

er~ante

j

ònioo

di Oa8tell.aneta, con i 6 comuni di:

Castellaneta, Ginosa, Laterza, Mòttola, Palagianello e Palagiano.

ZO'fUl L -

Ver8ante

jònioo-d·i

Martina

Franca,

oon i 3 oomuni

di: Martina Franoa, Massafra. e MontémèSola. "

Zona LI -

Ver8ante j ònico di Grottàglie, oon i IO comuni di:

Carosino, Faggiano, Fragagnano, Grottàglie, Lizzano, l\Ionteiasi,

Monteparano, Roocaforzata, San Giòrgio Jònico e San Marzano

di San Giuseppe.

REGIONE AGRARIA DI PIANURA.

Zona LII -

Ver8ante

j

ònico

di

Tà1·anto,

con i 4 comuni di:

Crispiano, Leporano, Pulsano e Tàranto.

E

opportuno notare ohe questa ripartizione delle zone

agra-rie non corrisponde pienamente alle particolari condizioni

fisico-agrarie della Provincia. Dal Comnlissario per

il

Catasto agrario

sono state segnalate alcune proposte di modificazioni, che

l'Isti-tuto, oome per altre Provinoie, si è riserva.to

di

esaminare a

oatastazione ultima.ta per tutto

il

Regrio, mantenendo frattanto

l'attuale ripartizione, anche per facilitare

i

confronti oon le

analoghe rilevazioni catastali del 1910 e con altre rilevazioni

(denl0grafiche, econolniche, finanziarie, ecc.) già eseguite secondo

la ripartizione attuale.

5.

Il

terreno. -

La cOlnposizione del terreno agrario della

Provincia

è

in rapporto diretto con le formazioni geologiche

principali, dalle quali deriva

(2).

di TÙ'anto.

È

formato

da

sabbioni tufacei e argillosi,

poco

coerenti, di struttura

grossolana, con noduli calcarei più duri, sovrastanti alle argille sabbiose. Lungo la

linea di contatto tra

i

sabbioni e le argille si rinvengono veli di acque freatiche. Al

medesimo periodo appartiene pure il calcare sabbioso giallastro e grigio con fossili

marini sminuzzati.

Il.pleistocene

è rappresentato nelle sue due

faciu,

sabbiosa e argil1osa.

La prima,

formata da sabbie gialle, in prevalenza calcaree e talvolta :rnica.cee, si trova. sulle

col-line di Laterza e di CastelJaQ.eta., sulla spiaggia dello Jònio, nei

colIluni di Pa.1agianello,

Pulsano, Leporano, Fragagnano, addossata alle argille pleistooeniche,

~enerando

lungo la linea di distacco falde acquifere freatiche; nei territori di San Giòrgio, Lizzano,

Sava,

San

Crispieri, Monacizzo, Maruggio, Avetrana

è invece addossata

prevalente-mente al calcare compatto.

La seconda (argillosa), fol'IQ8.ta. da argille :rnamose, giallastre, o grigio

azzurra-stre, che nella parte più elevata diventano argillè sabbiose calcarifere con noduli di

calcare sabbioso grigio scuro e lastrine di arenarie,

si

trova nei comuni di

Montepa-rano e Carosino, e, procedendo da Castellaneta verso lo Jònio, nei pressi della

con-trada di Bolzanello e nei terreni a nord-ovest di Tàranto verso Massafra.

Il

pliocene

affiora. in quantità minore del pleistocene e del quaternario e spesso è

sottostante alle formazoni più recenti. Anch'esso presenta due

faciea,

la sabbiosa e

l'argillosa.

La prima (sabbiosa) è costituita da sabbioni calcarei di origine marina, bianchi

o giallastri con quantità. variabile d'argilla, (detti

tu/o, zuppigno, mazzarQ, ecc.),

i

quali risultano formati da sabbie marine concentrate con tritumi di molluschi, vere

e proprie breccie conchiliari. Sono queste formazioni terrigene, di tipo litorabeo.

Le

sabbie derivano dalla demolizione costiera dei calcari com.patti. Affiorano qua., e là

presso Grottàglie, Montemèsola,

San

Giòrgio Jònico, Massafra, Laterza a mo' d'isola.

verso la difesa di San Vito, ed alimentano le fiorenti cave, da cui proviene

il

principale

materiale edilizio usato in Provincia.

, Presso Mandùria questi sabbioni tufacei pliocenici sono intercalati

da

argilla,

dando luogo, lungo la linea. di contatto, a falde acquifere freatiche.

La seconda

/acie8

(argillosa), composta da argille turchine giallastre o

nerastre~

con quantità variabili di sabbia calcarea, plastiche

(crete),

ricche di idrossido di ferro,

sottostanti ai sabbioni, tufacei o intercalate

ad

essi, si osservano sulle colline di

Ca-stellaneta e sulla costa meridionale del Mar Piccolo.

Il

miocene

e

l'eocene

mancano in Provincia.

Il

cretaceo

superiore è rappresentato da calcari del turoniano e dordoniano,

varietà di calcari bianchi, rosei o

giallastri~

compatti, sub-cristallini a frattura.

con-coide, calcari brecciformi e breccie conchiglifere, disposti a strati

di

spessore vario,

con fratture verticali in tutte le direzioni. Detto

calcare~

simile a quello del Carso anche

per i fenomeni idrologici cui dà. luogo, trovasi presso San Marzano, presso la collina

detta Monte di Concavecchia e affiora in diverse località. della Provincia. Appare presso

Maridùria, emerge dai terreni pleistocenici a mo' d'isola. e costituisce la collina

di

Mat.t.ola; sottostà ai terreni terziarii e quatemarii presso Castellaneta,

ai

sabbioni

tufacei presso Laterza; affiora a ponente verso monte Camplo. Trovasi a levante e a

settentrione di Ginosa, ed è caratteristico a

Martina

Franca, ove fonno.

un.8

collina di

calcare compatto bianco, eccellente per materiale edilizio, facente parte delle Murge

Salentine.

(9)

I

-

V I I

-Passa dal calcare cretaceo, che costituisce 1'ossatura dei

ter-reni delle Murge e delle parti più elevate della Provinoia ai

sab-bioni calcarei, teneri o compatti, fossiliferi, ed alle argille di varia

natura del pliocene, ai sabbioni tufacei e argillosi poco coerenti,

di

struttura grossolana, ed

a.i cordoni litoranei ed alle dune del

quaternario.

,Quanto alle caratteristiche dei varii terreni agrari, tenuto

conto che la Provincia può essere divisa in tre parti ben distinte

,dal punto

di

vista economico-agricolo, si può dire:

a)

nella prima

part~,

ad oriente del Capoluogo, predominano terreni di lnedio

impasto, profondi, dotati in prevalenza di buona fertilità,

eoce-zione fatta per un tratto limitato di altipiano roccioso;

b)

nella

,seconda (centrale ed interna della Provincia) si hanno terreni di

natura calcarea, sabbiosa ed anche argillosa, ora profondi, ora

superficiali, dotati

di

fertilità varia da luogo a luogo; c) nella

terza, ad occidente

di

Tàranto, predomina.no i terreni argillosi,

che degradando verso

il

mare, passano a poco a poco a

sab-biosi.

Rispetto alle quattro classi di produttività., stabilite per la

catastazione agraria, le principali q1l:alità

di

coltura possono

ritenersi, ripartite, nella Provincia, secondo le percentuali

appros-sima~~ve ~eguenti:

PaOSPETTO

N. 1.

CLASSI SEMINA TIVI PRATI PRATI· PASCOLI

I

COLTURE LEGNOSE

PASCOLI

DI TERRENO

I

sl:'mpllci

I

con piante legnose PERMANENTI PERMANENTI PEIWANENTI CIALlZZA.

I

BPE· fil

I

I

I

...

7

18

-

- .l4

16

11-.

·

...

21

32

-

-

33

33

III

· .

37

38

- -

42

33

IV

· .

36

12

-

-

11

18

100

100

-I

-

100

100

I

III. - POPOLAZIONE -AZIENDE AGRICOLE-BESTIAl\iE.

6.

Popolazione. -

La provincia di Tàranto

è

stata

isti-,tuita, come già fu accennato, col R. D. 2 settembre 1923,

n. 1.911: tuttavia si dànno, qui sotto, anche i dati relativi ai

censimenti del 1911 e del 1921, debitamente ricostruiti secondo

la circoscrizione territoriale esistente alla data del censimento

1931.

PROSPE'lTO

N. 2.

POPOLAZIONE PRESENTE

I

CENSIMENTI In complesso I

_e'at.

I

Il

l

POPOLAZIONE spa.rsa per kmDensità 2 • RESIDENTE

i

1911 (10

Giugno) ..

219.254

195.994

23.260

SlO

223.448

1921 (IO Dic.) (*).

261.838

235.213

26.625

107

268.583

-1931 (21

Aprile). .

302.833

268.582

34.251

J24

309.078

(*) Cifre del censimento 1921, rettificate in base a.i criteri indicati nel volume • Movimento della popolazione secondo gli atti dello Stato Civile negli anni 1929·30., Part.e la, Capo I, pago l - Roma.-Istituto Poligrafico dello Stato - Libreria - 1935·XI.

(l)

A dare più completa notizia degli elementi che halUlo influito sulle varia·

zioni della popolazione della proVincia di Tàranto si espongono, qui sotto,

i

dati

(m.edie annuali) relativi al m.ovimento naturale della popolazione stessa nel triennio

1910·1912

e nel biennio

1930·1931

(cifre proporzionali a

1.000

abitanti) per regioni

agrarie

e

per il complesso della Provincia:

PERIODI PROVINCIA COLLINA PIANURA

1

191

0--12

38,8

39,5

37,4

Na.talità. .

1930-31

32,8

33,8

31,2

1

191

0--12

23,0

23,7

21,6

Mortalità.

..

1930-31

15,8

16,6

14,6

1

191

0--12

15,8

15,8

15,7

Eccedenza.

1930-31

17,0

17,2

1fi,7

La

popolazione presente

della Provincia ha' avuto, nel

ven-tenni o considerato, l'aumento assoluto

di

83.579 abitanti, pari

al 38,1

%.

La rata annua media d'incremento, dal 1911 al 1931, è

stata del 16,4 per mille (6,6 nel Regno, vecchi confini).

La

popolazione agglomerata,

che nel censimento del 1911

costituiva

l'

89,4

%

dell'intera popolazione, è rimasta presso a

poco nella stessa proporzione nei due censimenti successivi.

In cifre assolute detta popolazione, nel ventennio dal 1911

al 1931, è aumentata di

72.588 individui e cioè del 37,0

%.

La

densità

della popolazione della provicia di Tàranto passa

da 90 abitanti per chilometro quadrato nel 1911 a 124 nel 1931.

Tale densità

è

inferiore a quella del Regno (133), ed è

supe-rata da quella di tutte le alt.re Provincie del Compartimento ad

ecoezione di quella di Fòggia

(71).

Dalle cifre esposte nella tavola

I

e nella tavola

II

risulta

che poco più di tre quinti della popolazione censita

il

21 aprile

1931-IX si trovavano nella regione. di collina,

il

rimanente nella

regione di pianura.

La densità più alta (255 abitanti per chilometro quadrato)

riscontrasi nella zona.

LII

della regione di pianura, che comprende

il

Capoluogo; la più bassa

(57 abitanti per chilometro quadrato)

nella zona

XLIX

della regione di collina.

E

interessante rilevare che la popolazione complessiva e

quella. agglomera.ta delle due regioni agrarie presentano, nei tre

oensinlenti considerati, continui aurnenti; la popolazione sparsa

invece aumenta continuanlente solo nella regione di oollina,

men-tre in quella di pianura subisce una sensibile dinlinuzione tra

il

1921 e

il

1931.

Nelle singole zone si .notano in prevalenza aumenti.

Dimi-nuiscono soltanto: dal 1911 al 1921 la popolazione conlplessiva

della zona

XLIX

e la popolazione

spar~a delle zone

XLIX'

e

LI;

dal

1921 al 1931 la popolazione agglomerata della zona

L

e quella

sparsa della zona

XLVIII

{l}.

La

distribuzione dei Comuni

secondo la loro importanza

de-mografica è indicata, per i censimenti del 1911 e del 1931

(2),

dal seguente prospetto:

PROSPETTO

N. 3.

l 9 l l l 9 3 l COMUNI

j

POPOLAZIONE ..

~

POPOLAZIONE CON ABITANTI

za

I

I

o abitanti %

Z8

abitanti

%

o

I

l

I

Fino

H 500 • !

-

- ---

!

- - -I

da

501 a.

1.000

• i l

924

O,4!

- - - - '

-I

da

1.UOI

a

2.000

• i

3

4.309

2,0

I

4,

6.257

2,1

da

2.001

a

3.000

I

17.248

7,91

2

· i

7

5.575

1,8

da

3.001

a

5.000

: I

6

22.999

~~::I

9

35.45;')

11,7

da

5.001

a

10.000 .

3

25.436

3

21.643

7,,'1

da

10.001

Et

25.000

6

83.595

38,1

i'

7

89.755

29,G

da

25.001

n,

50.000

--

-

_I

i l

38.202

F!,6

da

50.001

a

100.000

l

H4.743

,:!9,5i;

-

-

-oltre 100.000.

-

-

Il

l

105. 94(j

35,0

-\1

To&all .

27'1

219.254

100,°1

1

27

302.833

100,0

I,

Si fa presente che nel complesso del Regno si ebbe una natalità del

32,4

per

mille nel

1910·12

e del

25,7

nel

1930·31,

una mortalità, rispettivamente, del

19,8

e del

14,3

ed un'eccedenza del

12,6

e dell'1l,4.

Nella provincia di Tàranto

i

coefficienti di natalità, di mortalità e di eccedenza

dei nati sono, come si vede, in entrambi i periodi di tempo considerati, notevolmente

superiori a quelli del Regno.

Dal confronto dei

dati

delle due regioni agrarie si rileva che sia nel

1910·12

che nel

1930·31

tutti i coefficienti sono un po' più elevati nella regione di collina che

in quella di pianura.

Paragonando infine i dati dei due periodi si nota che tanto la natalità quanto

la

m.ortalità BOno nel

1930-31

inferiori di quello che erano nel

1910·12;

ma

la diminuzione

è

più forte nella m.ortalità, di modo che l'eccedenza dei nati risulta più elevata nel

1930·31

che nel periodo precedente.

Per notizie particolareggiate sulle variazioni della popolazione e della sua

strut-tura cfr.:

ISTITUTO CENTRALE DI STATISTICA -

VII Oensimento generale della popola.

zione -

21

aprile

1931-IX.

VoI.

III,

fascicolo

75 -

Pro'nincia di Pàranto -

Tipografia

I.

Failli -

Roma,

1934·XII.

(10)

-

vm .-.;

7. Popolazione agricola. --

Nonostante ohe un terzo oirca

della popolazione sia ooncentrata nel Capoluogo, ove trovano

svi-luppo varie fiorenti industrie, l'economia della Provincia Jònioa

rimane di carattere deoisamenteagrioolo. Ciò' è provato anche

dall'elevata peroentuale della popolazione avente rapporto con

la terra. Secondo i dati provvisorii del censimento professionale, al

19 marzo 1930 risultava addetto all' agriooltura

il

17,7

%

della

popolazione totale con occupazione prinoipale ed

il

5,2

%

oon

occupazione seoondaria.

Il massimo indice di ruralità della popolazione si riscontra

nella zona

LI

(Versante jònico di Grottàglie) ove le persone con

occupazione agricola principale raggiungono

il

27,4

%

e quelle

oon occupazione agricola secondaria 1'8,4

%.

Seguono in ordine

decrescente la zona

XLVIII

(Versante jònioo di Mandùria) oon

per-oentuali rispettivamente di 26,9 e 12,8; la

XLIX

(Versante·

j

ònioo

di Castellaneta) con peroentuali di 23,7 e 8,1 e la

L

(Versante

j

ònico di

~Iartina

Franoa) oon peroentuali di 23,4 e 2,9. Ultima,

e con grande distacco dalle altre quattro, è la zona unica della

re-gione di pianura, la

LII

(Versante

j

ònico di Tàranto) con appena

6,1

%

di persone addette all'a.gricoltura oon ocoupazione

princi-pale ed 1,4

%

con occupazione seoondaria. Il basso indice di

ruralità in questa zona trova una spiegazione nel fatto éhe in

essa sorge

il

Capoluogo, sede di notevoli attività industriali.

I dati ric.ordati dimostrano come

il

carattere dominalmente

rurale dell' eoonomia della Provincia si affermi in modo speciale

nella regione di collina, con una percentuale del 25,1 di persone

con ocoupazione agricola principale.

Grado di ruralità della popolazione e grado di attività della

coltura, misurato sul numero delle persone impiegate nell'

agri-coltura sull' unità di superficie

(km~)

non coincidono sempre

nelle diverse zone delle due regioni. Infatti da un minimo di 13,4:

persone -

sempre per

km~

di superficie -

con occupazione

agri-cola principale e di 4,6 con occupazione agriagri-cola secondaria nella

zona

XLIX

e di 15,6 e 3,6 rispettivamente nella

LII,

si balza a 27,9

e 13,3 nella

XLVIII,

a 28,6 e 3,6 nella

L

e ad un massimo di 43,1

e 13,2 nella

LI.

Il più basso grado di attività della coltura nelle zone

XLIX

e

LII

trova spiegazione nella larga diffusione che ivi trova tuttora

la grande azienda a coltura estensiva. La conservazione del

la-tifondo in alcune zone è ancora oggi spiegata dal non completo

sviluppo della viabilità e sopratutto dalle non buone condizioni

igieniohe del territorio.

8. Aziende agricole. -

Nella valutazione dei dati provvisorii

delle tavole

II

e

III

occorre tenere presenti le definizioni indicate

nelle

«Avver~enze

». Il oensimento agricolo del 19 nlarzo 1930,

infatt,i, considerava «aziende» anche

i

più piocoli appezzanlenti

di terreno, oonle giardini, piocoli orti familiari, eco., che non hanno

cara ttere di azienda agricola vera e propria. Ciò porta ad un'

alte-razione notevole nell' ordine di importanza delle aziende, per gruppi

di ampiezza, quali sono indicate nelle tavole soprarioordate.

I dati che si riportano devono essere oonsiderati provvisorii,

perchè

il

materiale di censimento delle aziende attende di essere

ancora perfezionato con indagini complenlelltari.

Le prinle risultanze della rilevazione dànno la superficie

pro-duttiva della Provincia divisa in 31.178 aziende. Poichè non sono

ancora conosciuti i dati statistici relativi alla superficie

occu-pata dai singoli gruppi di aziende, di queste si riportano

i

soli

dati numerièi. Del totale delle aziende, 7.951, oioè

il

25,5

%,

hanno estrelni di superfioie da 1,01 a 2 ettari; 7.254, oioè il 23,3

%,

da O 51 ad l etta.ro e 4.300, cioè

,

il

13,8

?~,

da 2,01 a 3 ettari.

.

Tm8CUrando le minime aziende con superfioie sino ad

Y4

di ettaro,

3,01 a 4 ettari, 2.374 (7,6

%);

oon superfioie da 0,26 a 0,50 di

et-taro, 2.215 (7,1

%)

e con supernoie da 4,01 a 5

ettari~

1.483(4,7

%).

Le aziende con superficie Superiore ai 10 e sino ai '2.500

et-tari sono rappresentate con percentuali via via sénsibilmente

in-feriori. Mancano aziende oon superficie maggiore di 2.500 ettari.

Più precisamente, sono state rilevate 839 aziende (2,7

%)

oon

su-perficie tra 10,01 a 20 ettari; 520 (1,7

%)

con superficie tra 20,01

e 50 etta.ri; 294 (0,9

%)

con superfioie tra 50,01 e 100 ettari; 214

(0,7

%)

con superficie tra 100,01 e 200 ettari; 129 (0,4

%)

con

su-perficie tra 200,01 e 500 ettari e 23 (0,1 %) con susu-perficie tra

500,01 e 1.000 ettari. Ne risultano 3 sole con superfioie tra i

1.000,01 e i 2.500 ettari.

L'esame della ripartizione delle aziende per gruppi di

am-piezza dimostra che si passa dalla piocolissima urtità alla. grande

ed alla. grandissÌ1na azienda.

Circa la distribuzione dei diversi tipi d'azienda nelle cinque

zone, è d.ato rilevare come l'azienda particellare, con superficie

tra 0,26 e 0,50 d'ettaro, sia rappresentata quasi uniformemente

in tutta la Provincia; oome la piccola azienda, con limiti di

su-perficie

da

0,51 a 2 ettari, prevalga nélla zona

L;

mentre quelle

di

ampiezza oompresa tra 2,01 e 5 e tra 5,01 e 20 ettari

predo-minino nella

XLIX

e nella

LI.

IJa Inedia e la grande azienda

trovano invece la nlaggiore frequenza nelle zone

XLIX

e

L.

Le

3 aziende latifondistiche di oltre 1.000 ettari di superficie si

tro-vano nelle zone

XLIX

e

LII.

9.

Bestiame. -

Il patrimonio zootecnico della Provincia

è

numerioamente limitato.

Al

19 marzo 1930 risultava costituito

da 156.596 capi, cosÌ ripartiti: equini 21.644, bovini 7.988, suini

2.796, ovini 108.143, oaprini 16.025, oon una densità, per

knl~

di

superficie agraria e forestale, di 9,2 equini, 3,4 bovini, 1,2 suini,

46,0 ovini e 6,8 oaprini

e).

La zona più rioca di equini

è

la

~I con 15,2 e la più povera

la

LII

con 6,3 capi per km:. I bovini, scarsamente rappresentati

ovunque, toocano un massimo di 5,2 capi nella zona

L

ed un

mi-nimo di 1,5 ed 1,6 rispettivamente nella

XLVIII

e nella

LI.

L'alle-vamento suino ha poca importanza: segna un massimo di 3,6oapi

la zona

L.

La densità scende àO,2 capi nella

XLVIII.

Gli ovini

oosti-tuiscono la specie animale numerioamente più rappresentata, con

massimi di 55,9 e 53,8 capi -

sempre per

km~

-

nelle zone

LI

e

LII

e minimo di 28,3 nella

L.

I oaprini, variamente distribuiti,

figurano per un massimo di Il,9 capi nella zona

L

ed un. minimo

di 3,5 nella

XLIX.

Il confronto tra i risultati del censimento ultimo e quelli del

censimento del 1908 dimostra una· diminuzione sensibilissima

in quasi tutte le specie animali: unica eccezione gli equini, che

sono aUluent.ati del 4,1

%.

Le variazioni non sono avvenute secondo un andanlento

uni-forme in tutte le zone. Invero, gli equini, che segnano aumenti del

35,3

%

nella zona

XLVIII,

del 13,5

%

nella

XLIX

e del 23,4

%

nella

LII,

sono in diminuzione del 14,3

%

nella zona

L

e del 16,9

~&

nella

LI.

I bovini diminuiscono IleI complesso del 43,8

%.

La

maggiore

diminuzione si verifica nei manzi e buoi (70,0

%)

con un massinlO

dell'80,6?-6 nella zona

LII

e nlinimo del 54,8

%

nella

L.

I vitelli

e le vitelle sotto l'anno subiscono una diminuzione del 22,1

%,

con proporzioni diverse da zona a zona., con un minimo di 0,2

%

nella zona

L

ed un massimo del 71,5

%

nella

XLVIII.

Le manzette"

giovenche e vaoche dinlinuiscono nell'insieme del 37,4

%,

con un

massimo del 54,8

%

nella zona

XLVIII

ed un mininlo del 19,9

%

nella

LIT.

I torelli e i tori risultano in diminuzione pel 33,9

~&,

con

un massinlO di 64,8

%

nella zona

L;

nella zona

XLVIII

sono

rad-doppiati di numero.

che ra.ppresentano appena

il

3,6

%

sul totale (con un massimo del

. 6,7

%

nella zona

I.JII

ed un minimo dell'1,6

~~

nella

XLVIII),

seguono

per ordine di importanza numerica i seguenti tipi d'azienda: con

superficie tra 5,01 a lO ettari, 2.454 (7,9

%);

C011

superficie da.

Il bestiame suino, già in lllodesti effettivi, è diminuito del

37,1

%:

di fronte ad un regresso massimo dell' 87 ,6

%

nella zona,

LI,

stanno due lievi progressi dell'l, l

%

nel1a zona

L

e del 3,9

%

nella zona

LII.

(1)

Per notizie particolareggiate

sulla comistenza del bestiame e. sulla sua

composizione qualitativa, vedasi:

ISTITUTO CENTRALE DI STATISTICA -

Cemimento

Riferimenti

Documenti correlati

Provincia di Piacenza - Fasc.. Il territorio e la sua ripartizione. Confronti con il Catasto precedente. Numero delle piante legnose. REGIONE AGRARIA DI

Va notato che il grado di copertura delterreno è determinato dalla superficie della proiezione della chioma sul terreno stesso (area d'insidenza) allorchè le piante

Nelle zone della Media collina dell'Astigiano e delle Colline delle Valli Belbo, Tiglione e destra Tànaro, va acquistando importanza sempre maggiore il prato di

ILIPIII!rUTA OOLUVJ.ZIOIlI IBTlIBCALAJU (ettari) nativi legn. orn, e per fronda verde CO) 4l Altre coltivazioni. RIpOli con o lenza pasco lo. ortaggi da foglie; in

a) tutti i prodotti (anche legnosi) dei seminativi, delle colture legnose specializ- zate e delle piante legnose sparse nelle qualità di coltura semplici (seminativi, prati,

Gli altri prodotti da coltivazioni legnose (legna da ardere, da carta, da pali, ecc.), che non possono trovare sede di registrazione nelle colonne del quadro, vengono

a) tutti i prodotti (anche legnosi) dei seminativi, deUe colture legnose specializ- zate e delle piante legno~e sp,frse nelle qualità di coltura semplici (seminativi, prati,

Considerando le famiglie agricole secondo la posizione del capo, si rileva come le famiglie dei conducenti terreni propri siano maggior-- mente rappresentate