,
~
.
ISTITUTO CENTRALE DI STATISTICA DEL REGNO D'ITALIA
CATASTO AGRARIO
1929 ..
VIII
"
COMPARTIMENTO DELLE PUGLIE
PROVINCIA DI T ÀRANTO
FASCICOLO
75
ROMA
ISTITUTO POLIGRAFICO DELLO STATO
LIBRERIAELENCO DELLE PUBBLICAZIONI DEL CATASTO AGRARIO
DEL
REGNO D'ITALIA
CATl\STO AGRARIO 1929 .. VIII
::\ O R:\I E ED
ISTRUZIO~I:
Aggiornamento del Catasto agrario - J!lormazione del Oatastu forestale -
Un yo1. di pagg.
129 . . • . . . ..
L.
15
Catasto agrario - Istr'llzioni aggiuntive per il
S'IlOaggiornamento
(Circolare n.
65
del
5
maggio 1930-
VIII)
-di
pagg.
27
...»
3
Catasfo agrario - Esempio di aggiornamento -
Un vol. di pagg. 11ti
...»
8
Catasto agrario - Istruzioni aggiuntive per la sua formazione
l( Cf'nuco»
(Circolare n. 66 del 5 maggio
1930-
VIII) -
di
pagg.
24
...)j
3
Catasto agrario - Esempio di 'l'ile't'amento
~(exnovo)) -
L
IlvoI.
cl i
pagg.
lGli . . .
l)lO
FAS('ICOLI PROVINCIALI
Pl~BBLICATI:Provincia
di Ancona
-- Un voI.
<li
pagg.
XVI-79
(1931-XII) . . . , ...
L.
Provincia di Arez.':o
-
Un vol. di
pagg.
XV-64
(1933-XI) ...
l)Provincia di Ascoli Piceno
-
Un
'"01.
di pagg. XV-104 (1934-XII)...
»)l'rol'7~l1cia
di Bari
Un voI. di
pagg.
XIL-90
(1933-XI) ... .
Provincia di J:olzano
('nvoI. di pagg. XV-l:J4
(IH34-XII) ...
l)Prorincùt di
iJ'rìnùù;i
Un voI. di
pagg. XI-4B
(U)~~;)-XII).. . . .. . . .. )
Pro'vinc1a di CùgliO),l
Un voI. di pagg. XVI-172 (19:34-XII) ... , . , . . . . . . ..
»Provincia di (·'remona
--
Un
voI.
d.i
pagg. XI-1-ll
(Hl:~4-XII).... . . .. .. . ..
IlProvincia di Nnnf(
Un voI. di pagg.
XII-34
(lH34-X II) . ...
l)Provincia di Ferrara
Un
voI.
di
l'agg. XI-44
(l!l:H-XII). . . .. .. .. .. . . .. .. .. .. .. .. ...
»
Prorincia
di
Fiuml?
Un vo1.
di
pagg.
Xf-28
(1933-XI) ... .
Provincia de La
Sl)f~zi((t'n voI. di pagg. XI-55
(1934-XII) . . . .
Prorincia di Livorno
Un
voI.
di pagg. XVI-41 (1933-XII)... . . . . ..
»Provincia di L1lcca
Un
voI.
di
pagg.
XVI-()~(19:tj-XI) ...
»
/'rol'inr-ia di
.I/((s.'w (' ('aJ'J'ul'(( -
[~n \'01.ai
lmgg.
XI-3:~ (1!};~4-XU) ... .Prol'incia di
11[0t
era
Un voI. di pagg. XII-64
(19:';3-Xl) ...
»Prot~incia
di
~MilanoGn
voJ. di pagg.
XIX-28~) (193:~-XI)...
»Proci1/cia
di
Jl(lcl(')/(! ['nvoI. di pagg.
XVI-RO
(19~3/1-XII)... . . .. . . ...
»Prorincia
di
PlHlocu
Un
voI. di pagg.
XVr-13G
(19:~3-XI)...
»
Provincia
,h
Piacen-::a
Fn
voI.
di
pagg.
XV
-93
(19:33-X1). . . . ..
»Pr()1;incùt
d.'i
Pistòia
--
U
Ilvo1. di pagg.
Xl-l! l
(19:~3-XI).. . . . . . ..
IlProvincia
di
Potell7;(/
Un
voI.
di
pagg·. XVI-13t
(H)34-XII) ... .
!)}'(I/+ncia
di
N((!fll~(( -l"IL
nl!. di pagg. X V
-:'~H(1934-X U) ...
»
Provincia
di Ravenna
-
('H 1'01.di
pagg. XII-41
(]9~)cj-XII)... ..
Provincia
d,i
RO!'iyo
-
l'u voI. di 11agg. XVI-()8 (1932-XI) .,...
l)(>)'(Icinria di Tàrwnlo
l'n yol. di pag·g. X II-f,l
(1n:-H-XII) . . . .
PJ'ol'inri((
di
'/'l'(,fllo - FII Y(ll.eli
Jlilg·g·.
X\'[-I;-l;)(lH34-XII) . . . .
15
15
15
-15
15
15
1Z'.
15
-15
lo
15
15
-15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
-15
15
13
15
15
-Oommento ai primi
risultati
del
n1.101~OCataslo
agrario -
r
Il fal·wi(·olo (li
pagg.
1-1 " . . . L.
2
CA TAST() AGRAR IO
1910
VoI. II -
Compartimento della Lombardia
VoI. II -
Compartimento della Lombardia
VoI.
III - Compartimento del Vèneto
VoI.
\'1 -
Compartimenti delle 111 arche, dell'
tmlil'ia
e
del
Li,.c:io
VoI. \'1 -
Compartimento delle
j}]arche
V
01. VI -
Oompartimento dell'
Cm
bri a
VoI.
VI - Compartimento del Làzio
(') 1'<1l' i Compartimenti non elencati non vellne <1,tto c(>r~0 aria Pllutl!iC,IZ.'u':
fntroduzione
(1914) ...
I.J. lO
-Fascicolo unico (1913) ...
»1 0
-Fascicolo unico con carte topografiche (1915))
6
--
Introduzione (1912) .. . . .. )}
( )
--
Fascicolo
l°
(1912) ...
l)6
-Fascicolo 2° (1911) ...
i)G
--
Fascicolo
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ISTITUTO CENTRALE 01 STATISTICA DRL RF.GNO O'ITAL.lA
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PROVINCIA
....
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DI
LECCE
N D
C E
ELENCO ALFABETICO DEI COMUNI • . •
CENNI ILJJUSTRATIVI SUI RISULTATI DEL CATASTO AGRARIO DELLA PROVINCIA DI T.4R_.\NTU. .
I.
Le rilevazioni. - 1.
Criteri di rilevazione -
2.
Qualificazioni, dassificazioni. pro,luzioni -
;~.
Avvicendamenti.
II. Il territorio e la sua ripartizione. - 4.
Confini, regioni e zone agrarie -
5. Il
tnreno.
III.
Popolazione - Aziende agricole - Bestiame. - 6.
Popolazione -
7.
Popolazione agricola -
8.
Aziende agricole -
9.
Bestiame.
IV.
Superfici. -
lO.
Provincia -
11.
Regione agraria di collina -
12.
Regione agraria di pianura -
13.
Confronti con
il
Catasto
precedente.
Pago
IV
»
v
V.
Produzioni unitarie. -
14. I dati del
Catasto
1929 - IS.
Confronti con
il
Catasto precedente. -
16.
Numero delle piante legnose.
17.
Conclusioni.
T A V
C)
L E
... .\VVERTENZE ALLE TAVOLE. • . • . . . . • . . . • . • • • . • • . . . • . . • . . . • . • . .
Pago
3
TAVOLA I
RIASSl:NTO DELLA PROVIN(:IA DI
T.~RANTO. . • .
$ • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •Pago
6
'fAVOLA
l-bis
RIASSUNTO DEI .. BESTIAME DELl,A PROVINCIA
DJTÀRANTO • . . . • . • • . • . . .
TA_VOLA Il
PROVINCIA DI TÀRANTO
Regioni agrarie:
REGIONE AGRARIA
DJCOLLINA
REGIOr·m AGRARIA DI PIANURA
ZONA
LJJ
VERSA:\TE
.JÌ)~ICODI TÀHA:\TO
Zone agrarie:
ZONA AGRARIA
XLVIII
V f'rsantf' jònico
di
Mandllria
ZONA AGRARIA
XLIX
Versantt~jònico
di
Caste llmwta
ZONA AGRARIA
L
Versantf' jònico di Martina Franca
ZONA AGRARIA
LI
- Versante jònico
di
GròttagJÌf'
ZONA .\GRARIA
LII
Versantf' .iònico
di
Tàranto .
TAVOLA III
COMLNI DELLA
ZO~AAGRARIA
XLYIII
YI'r~antt·,Fmico
di
~Iandi1rial. A
Vf'trana .
2.
~fandtlria5.
Ca:-,;tellaneta
6.
Ginosa.
7.
Laterza
Il.
Martina Franca.
l~
...
Massafra.
.
.
:3.
1Iarl'ggio
4.
Sava . . .
COMUNI DEI,LA ZOl'OA
'\(;RARL\XLIX -
V.'r:.;;ante jònico di Castellaneta
Pago
24
8.
:lIùttola
.
)...
... ;)
9 .
Palagianello
26
lO.
Palagiano
COMUNI DELLA ZONA AGRARIA
L
- Vt'r~antejònico
di
Martina Franca
14. Carosino.
15.
Faggiano.
16. Fragagnano
.
17. Grottàglie .
.
18.
Lizzano
24. Crispianu. . •
25. Leporano .
- I V-COMUNI DELLA ZONA AGRARIA
LI - Versantt' jònico di Grottàglie
Pago
36
19.
Monteiasi
.
»
37
20.
Monteparano.
.
.
38
21.
Roccaforzata
.
»
39
22.
San GifJrgio Jònico
40
23.
San Marzano di San Giuseppe
COMUNI DELLA ZONA AGRARIA
LII -
Versant~
.iònico di Tàrante
Pago
»
48
49
26.
I~ulsano. .
27.
Tàranto .
Fuori testo;
una
cartina schematica della provincia di
Tàrallto.
Avetrana . . .
Carosino
Castdlaneta .
Crispiano .
Fal!giano .
F
ra?agnam
lGinosa . .
Grottàglie .
Lat("rza .
Lqwnmo .
Liz7.ano.
Mandi'tria
Martina Frauea.
]\IarÌl~.f!io. . .
ELENCO ALFABETICO DEI r.OMUNI
Numero di riferimeotol
14
5
24
15
16
{)17
7
25
18
2
I l
3
Ma~safra.Monteiasi
Montemèsola .
Monteparano. .
MòUola . .
Palagianello
Palagiano.
Pulsano . .
Roccaforzata.
San Giòrgio
J
ònico. .
- - - --- ---~---- ----~--- - - - --- - - - ---
---_._---._----CENNI ILLUSTRA TIVI
SUI RISULTATI DEL CATASTO AGRARIO
I
Cenni illustrativi, che seguono, 8i limitano ad esporre alcune brevi cons-iderrazioni 8'ulle
rae'ì'az~'oni
catastali e8eguite e ad
interpre-tarne sinteticamente
~:
risultati negli aspetti pù't salienti e, ove p0881'bile, nei confrontli coni risultati della, catastaz'ione agra,ria precedente.
Non
8i
è t'l'attato, di proposito, delle cond1:z?'oni econornico-agrarie della Provinda, poichè ciò sarà
CÒll~pito
delle speciali
pubbri-cazioni co1npartimenta1i che 8egu,irnnno.
I. - LE ItlLEVAZIONI.
1. Criteri
di
rilevazìone. -
La catastazione agraria della
provincia di
TÀRANTO
è
stata eseguita con il nletodo di
«aggior-namento
»,
assumendo COlne base di riferinlento i dati del
Cata-sto geometrico particellare ed elaborandoli secondo le istruzioni
hnpartite dall'Istituto Centrale di Statistica
(l).
Alle
rilevazioni inerenti all'aggiornaulento del Ca.tasto agrario,
effettuate da un tecnico della Cattedra
Ambul~nte
di
Agricol-coltura di Tàranto, prestò valida collaborazione, per la partp
di sua competenza, la l\Iilizia forestale. Le rilevazioni stesse
furono organizzate, dirette e coordinate
dal ])irettore di detta
Cattedra -
dapprinla dotto Gaetano
LUCIANI,
succc'sslvarnente
dotto Rodolfo
l\fAGLIOCCHI - ;
quest' ultimo ha anche redatto
sui risultati dei lavori con1piuti una relazione che ha f..jervito per
CODì
pilpsc
i
presenti «Cenni illustrati vi
,>.
2. Qualificazioni, classificazioni, produzioni.-
La
8U]Je1'-fic'l~e
terr'itorùtle
dei
singoli COìlluni è stata df:'tefl nlnata con gli
elementi del Catasto geoflìctrico, opportunamente controllati
dD!-l'Istituto Centrale di Statistica, e la
8uperficie irnprodnttivct
anche
n1ediante indagini, c0111piute nei varii Connlni.
Determinata la
8uperficie agral"ùt e lore8tale
si è proceduto,
n1ediante nuulProsi sopraluoghi cd indagini, all'accertanlento delle
varie
qualità. di
colt~lra,
delle loro superfici, delle
tare
e
degli
8pazii
sotto le arborat'ltr'e.
Le
colture legno8e specùtlizzate
vennero
q
ual inca te secondo
le norme detta te in proposito dall'Istituto Centrale di Statistica.
Il
numero 'inedia di pia,nte legno.se per ettaro
venne
detern1i-nato nlediante osservazioni dirette ed «aree di saggio
»,
oppor-tunan1ente snelte, e con calcoli basati su nlcdie aritn1etiche
pon-derate (2). Le suddette osservazioni hanno consentito anche di
deternlinare i varii sisterni di allevarnento ed
il
diverso stato di
produttività delle piante.
La
cla8sificazione dei terreni
fu eseguita secondo i criteri
sin-tetici stabiliti dall'Istituto Centrale di Statistica. Prendendo in
considerazione i caratteri prevalenti di fertilità, freschezza, ecc.,
i
terreni stessi sono stati distinti in 4 classi: ottirni (1), buoni (II),
nlediocri (III) e scadenti
(IV).
Le
prodnzioni 1nedie 1f,T/;itarie,
per
il
ses~ennio
]
H2:{-28
e per
l'anno 1929, furono deternlÌnate con i dati delle nonnali
rileva-(I) ('fr, IWfI'ruT() ('}t;S'l'fL<\Ll'; DI HTA'l'l~'l'H'A:
Armio1'ìirtìnento del C((ta8to
ftyran'o. Formazionedel
Oatasto forestale (Tipografia OpE'l'diu Homana, Homa 1928-VI). Rt~partuStatiR(
ie;HAgraria.
Cata8to aflmrio: I8truzioni aygùmtù:e per il suo a{j[liomarnento
-(Cire:ohte
n.ti5 dd 5
lIl,agbio i !ì:!/)-,'III)
pCatasto
(tUrco'io.'Rsc'illn·c. rh
(([/fJìoTIla?nento.-
(Poligraficn d,·lln Rt.ntu.
l{r,Hl.>I.l
n~fl-'TlI),zioni per
il
servizio annuale di Statistica
agn~ria,
eseguite dalla
Cattedra Am blllante di Agricoltura, riveduti e perfezionati con
i
risultati delle indagini svolte anehe su diverse a,zit>ndC' più
l'H,pprC'-sentative dei vari i territori. Pcr la produzi011C' del fru.mento hanno
f-:lervito conl8 utili den1cnti di controllo anche
i
dati del
«censì-nH'nto rlel gl'ano trebbia.to a
lnacchin~t ~>.
3. Avvicendamenti. -
In provincia, di rràranto
l'(tvvice1ì(ln~
mcnto
più
diffuso è
il
tr'iennale:
tegu1l1inose
da
SClllC
o
cLì,
fn-ragglo, o Inaggese - fT'lI mento - avC'n2 od orzo 0, eccczioll
,d-lncllte,
l'ingrano. Nei terreni
più
fertili
(conlillli
di
C(tstellal1C'b~,
Ginosa, Laterza,
]\II
òttola), qnef-:lto nvvicelHL-unento
si
trH,~,JOl'IìW
in
qzwd1'tPJ/J/a7e:
legulllinose
(pPl'
lo più
(18
f-\eJ)1e')
o
H1nggef'i'
llUÙO -
frnmcHto duro - frumento tenero -
èlNCI1H.In
alcuni C'asi,
n
l
posto
del
cC'~'(';de, ~;i riscontr~
11('1 30
anno
111U1;lf'glmlino~(ì
fon"ggerl,
1111::1
qunh'
sliccede
jJ
fnllllento,
invece dell'nvc'lw.
Si
~\'d()ttano
ilìultre anche
j
seguenti tipi di
Hvvicenctnulcnt()
biennale: a)
nei terreni migliori e negli irriguj:
sarchi[~tft
(}i0-Inodori, tabacco, patate, J}1elloni,
ecc.) ---
fnunento;
b)
nei
ter-reni
Ini~gri
e
nel sellli nn tivo ;sotto le colture legnOSE' specia
hz-zate: leglllniuose da granella () da forRggio -
frunwnto;
oppure:
lnaggesc
111ldo -frnmento,
II. - IL
T'ERHI'rOI{(O
E LA SC .. :\. H
fPARrrrZIOKE.
4. Confini, regioni e zone agrarie. -
l~a
provincia di
Tà-ranto
e)
è
conlpn'sa fra 40° 18' e
4(ì°
49' di latitudine nord e
fr;:L
4° 14' c 5°
18' di longitudine est elel meridialìo di Roma.
Confinn
et
nord con ht provinci::\ di Bari, a.d est
C011le
pro-vincie di BrÌndisi e di .Lecce, a sud con il lnare
J
ònio e ad ovcst
con la provincia
di~Tatera.
In provincia di 'Tàranto nlancallO le nlontagne proprial1lellt('
dette. Il sistema orografico si Pllò eonsideral'e costituito da rlue
gruppi di elevazioni collinari -
le
~lurge
-- la cui lnassimH
altezza sul lnare è raggiunta dal lnollte OrÌlnini (nl.
529),
ad
ovest di
~Tartina
Franca.
e)
t
da notare che
queRtarilevaziorw costituisce
una<kl1e
pii! ",!w(,j/i('hnovità
dellaprpsente eatastaziont' agraria, p:-:>st'wlo t->tHta (lt->egnita per la
priIllil voi t;"in tutti
i
Com.uni con uniformità di m.etodo.
(a) La proyineia di Tàrallto fu
costituita
COIL R.n.:!
..,l'ttl'lIlb,'" III~:{, Il. J .!!i J.-
V l
-TI priIno gruppo, più
il
n porta.nte , dall'alto tarantino degrada
dol-cemente verso
il
ma.re J ònio, assumendo in alcuni punti la fornla di
ripiani successivi, con direzione da ovest-nord-ovest ad est-sud-est.
Il secondo gruppo, formato da colline ancor lneno elevate
-
Murge tarantin.e -
prende due direzioni, con centro la vetta
maggiore,
il
Sant'Elia (m. 146), presso Roccaforzata. L'una ha
inizio a San Giòrgio Jònico e procede
da
nord-ovest.a sud-est
per termina.re nella pianura dell'
A.meo,
oltre Avetr&l1a. L'altra
si distacca dal Sant'Elia suddetto e, passando per Montepara.no,
va a congiungersi,
3·nord, alle colline di Grottàglie, San Marzano
e Fragagnano, le quali possono essere considerate come le
ultime
propaggini del primo gruppo dell'alto tarantino.
Il sistema idrografico non presenta alcunchè di speciale,
perchè non si riscontrano corsi d'acqua di notevole inlportanza,
ad eccezione del Bràdano, che scorre per un certo tratto in
terri-torio della Provincia, segnando
il
confine occidentale con quella di
Matera. Esistono anche i torrenti Tara (fiume sacro della Tàranto
greca),
il
Lato ed
il
Galaso,
m,a
hanno una minima importanza.
Meritano invece menzione particolare le numerose acque
sorgive, che abbondano nelle zone piane e pianeggianti e che,
debitamente sfruttate, possono costituire un vero tesoro idrico
per l'irrigazione delle aride campagne.
Queste sorgenti sotterranee derivano la
]01'0
origine anche
dalle acque di pioggia, che cadono con nlaggiore frequenza ed
abbondanza sulle parti più elevate della Provincia e, raccoltesi
nei profondi avvallanlenti ivi esistenti
ed
inghiottite da ampie
voragini, sono oonvogliate nella parte piana in canali profondi
(gravine), dando luogo a aorsi d'acqua, quali
il
Lato,
il
Gamso, ecc.
N ella parte piana e pianeggiante, le dette acque di sorgiva
sono superficiali od affioranti dalla costa sino a circa 6 chilometri
verso l'interno; si trovano a profondità di
25-:30 metri nelle
looa-lità più distanti dalla costa; inlpaludano invece, per mancanza di
opere di scolo, nella zona costeggiante
il
mal'e.
(l)
I nwneri romani che accompagnano la. denominazione delle zone sono quelli
risultanti dall'elenco delle zone agrarie delle Pùglie. Cfr. ISTITUTO
CENTRALE DISTATISTICA
«Annali di Statistica» Serie VI, Volume V, 1929:
Le camtterÌ8tiohe delle
ZOoM
agrarie del Regno ed
«Annali di Statistica)) Serie VI, Volume XXII, 1932:
Revi.sione
delle zone agrarie secondo la circoscr!:zione ammini8trativa dei Oomuni in
C8se compres1; al
21
aprile 1931-IX.
(2)
Le principali formazioni geologiche della Provincia possono essere riassunte
nel seguente modo, secondo la pubblicazione del De Giorgi «
Descrizione geologica ed
idrologica della provincia di Lecce
»,di cui faceva parte il territorio passato nel 1923-1
a costituire la provincia di Tàranto. A partire dalle formazioni più recenti, si nota che
tutta la costa del Mar .Jònio, formata da sedimenti argillo-calcarei lagunari e palustri
con conchiglie marine e terrestri, di specie viventi nelle paludi costiere, appartiene
all'
olacene.
Il
quaternario terrestre
si trova rappresentato da breccie ossifere, rinvenute
dal De Giorgi presso Castellaneta. in lilla spaccatura poco profonda del sabbione
tu-faceo e della terra rossa
(bolo)
formata da sedimenti argillo-ferruginosi, in parte di
origine eolica. in parte derivati dal disfacimento del calcare compatto. Questa terra
rossa si trova come giacimento primitivo sui calcari compatti e forma l'elemento
co-stitutivo della terra vegetale sulle Murge Salentine di Martina Franca e, sotto forma
di giacimento secondario, sui terreni terziari
i
e quaternarii, in sacche di erosione, di
sabbioni tufacei. Spesso si rinviene, trasportato dalle acque di infiltrazione, attraverso
le fessure del calcare cretaceo.
Appartengono al quaternario terrestre tutte le serie di terreni alluvionali,
for-mati da ciottoli e ghiaie silicee sciolte o concentrate in puddinghe, che si trovano sia
sulle colline di Genosa, Laterza e Castellaneta, sotto forma di banchi isolati. sia lungo
tutta la linea di distacco tra i terreni alti e bassi delle numerose
gt'avine
che solcano
la Provincia ad occidente e, in minore importanza, ad oriente di Tàranto.
L'origine delle
gravine non è perfettamente definita dai geologi, ma sembra
debba attribuirsi al primo periodo del quaternario, in cui i grandi corsi d'acqua che
si originarono, provenienti dalla Lucània, agirono potentemente, rodendo gli alti
ba-cini e trasportando a valle il materiale di erosione. Si sono originati così, nei baba-cini
montani degli attuali corsi d'acqua, frequenti sulla costa dello Jònio ad occidente
di Tàranto, profondi e paurosi solchi con pareti strapiombanti e con quote di alvei
al di sotto di 100 metri da quelle del piano di campagna.
L'esame delle loro pareti mostra la serie geologica dei terreni di cui le
gravine
sono costituite e fa vedere come la erosione e le successive sedimentazbni abbiano
con-corso a formare terrazzi e ripiani successivi, di ampiezza sempre minore fino
all'ul-timo più o meno largo, la cui parte mediana longitudinale è occupata dai
corsi.d'ac-qua.
Le
alluvioni del gradino più alto sono le più antiche, quelle del più bo.sso le più
recenti.
Le principali
gravine
ad occidente di Tàranto sono quelle di Castellaneta e
La-terza, che, insiellle a quella di m
~lllteCamplo, formano, unendosi, una larga valle,
nell!, quale aflluiscono da ambo i lati numerosi valloni.
Sono costituiti da terreni del quaternario terrestre i cordoni litoranei tra
Tà-ranto e le foci del Bràdano, cordoni che, svolgendosi parallelamente alla costa, hanno
generato una serie di avvallamenti privi o difettosi di scolo.
Il
qu,atemario
marino
si trova a ponente della città. di Tàranto, lungo le rive del
Ma.r Piccolo, verso la costa dello Jònio a sud di Lizzano, ed a Palagiano, a nord-ovest
La
provinoia di Tàranto comprende 27 COIIlwU raggruppati
in 5 zone agrarie e queste nelle regioni agrarie di collina e
di
pianura.
REGIONE AGRARIA DI COLLINA.
Zona XL V I I I
e) -
Ver8ante jònico di M andùria, oon
i
4 cOluuni di: Avetrana, ·Mandùria, l\-Iaruggio e Sava.
Zona XLI X -,
V
er~ante
j
ònioo
di Oa8tell.aneta, con i 6 comuni di:
Castellaneta, Ginosa, Laterza, Mòttola, Palagianello e Palagiano.
ZO'fUl L -
Ver8ante
jònioo-d·i
Martina
Franca,
oon i 3 oomuni
di: Martina Franoa, Massafra. e MontémèSola. "
Zona LI -
Ver8ante j ònico di Grottàglie, oon i IO comuni di:
Carosino, Faggiano, Fragagnano, Grottàglie, Lizzano, l\Ionteiasi,
Monteparano, Roocaforzata, San Giòrgio Jònico e San Marzano
di San Giuseppe.
REGIONE AGRARIA DI PIANURA.
Zona LII -
Ver8ante
j
ònico
di
Tà1·anto,
con i 4 comuni di:
Crispiano, Leporano, Pulsano e Tàranto.
E
opportuno notare ohe questa ripartizione delle zone
agra-rie non corrisponde pienamente alle particolari condizioni
fisico-agrarie della Provincia. Dal Comnlissario per
il
Catasto agrario
sono state segnalate alcune proposte di modificazioni, che
l'Isti-tuto, oome per altre Provinoie, si è riserva.to
di
esaminare a
oatastazione ultima.ta per tutto
il
Regrio, mantenendo frattanto
l'attuale ripartizione, anche per facilitare
i
confronti oon le
analoghe rilevazioni catastali del 1910 e con altre rilevazioni
(denl0grafiche, econolniche, finanziarie, ecc.) già eseguite secondo
la ripartizione attuale.
5.
Il
terreno. -
La cOlnposizione del terreno agrario della
Provincia
è
in rapporto diretto con le formazioni geologiche
principali, dalle quali deriva
(2).
di TÙ'anto.
È
formato
da
sabbioni tufacei e argillosi,
poco
coerenti, di struttura
grossolana, con noduli calcarei più duri, sovrastanti alle argille sabbiose. Lungo la
linea di contatto tra
i
sabbioni e le argille si rinvengono veli di acque freatiche. Al
medesimo periodo appartiene pure il calcare sabbioso giallastro e grigio con fossili
marini sminuzzati.
Il.pleistocene
è rappresentato nelle sue due
faciu,
sabbiosa e argil1osa.
La prima,
formata da sabbie gialle, in prevalenza calcaree e talvolta :rnica.cee, si trova. sulle
col-line di Laterza e di CastelJaQ.eta., sulla spiaggia dello Jònio, nei
colIluni di Pa.1agianello,
Pulsano, Leporano, Fragagnano, addossata alle argille pleistooeniche,
~enerandolungo la linea di distacco falde acquifere freatiche; nei territori di San Giòrgio, Lizzano,
Sava,
San
Crispieri, Monacizzo, Maruggio, Avetrana
è invece addossata
prevalente-mente al calcare compatto.
La seconda (argillosa), fol'IQ8.ta. da argille :rnamose, giallastre, o grigio
azzurra-stre, che nella parte più elevata diventano argillè sabbiose calcarifere con noduli di
calcare sabbioso grigio scuro e lastrine di arenarie,
si
trova nei comuni di
Montepa-rano e Carosino, e, procedendo da Castellaneta verso lo Jònio, nei pressi della
con-trada di Bolzanello e nei terreni a nord-ovest di Tàranto verso Massafra.
Il
pliocene
affiora. in quantità minore del pleistocene e del quaternario e spesso è
sottostante alle formazoni più recenti. Anch'esso presenta due
faciea,
la sabbiosa e
l'argillosa.
La prima (sabbiosa) è costituita da sabbioni calcarei di origine marina, bianchi
o giallastri con quantità. variabile d'argilla, (detti
tu/o, zuppigno, mazzarQ, ecc.),
i
quali risultano formati da sabbie marine concentrate con tritumi di molluschi, vere
e proprie breccie conchiliari. Sono queste formazioni terrigene, di tipo litorabeo.
Le
sabbie derivano dalla demolizione costiera dei calcari com.patti. Affiorano qua., e là
presso Grottàglie, Montemèsola,
San
Giòrgio Jònico, Massafra, Laterza a mo' d'isola.
verso la difesa di San Vito, ed alimentano le fiorenti cave, da cui proviene
il
principale
materiale edilizio usato in Provincia.
, Presso Mandùria questi sabbioni tufacei pliocenici sono intercalati
da
argilla,
dando luogo, lungo la linea. di contatto, a falde acquifere freatiche.
La seconda
/acie8
(argillosa), composta da argille turchine giallastre o
nerastre~con quantità variabili di sabbia calcarea, plastiche
(crete),
ricche di idrossido di ferro,
sottostanti ai sabbioni, tufacei o intercalate
ad
essi, si osservano sulle colline di
Ca-stellaneta e sulla costa meridionale del Mar Piccolo.
Il
miocene
e
l'eocene
mancano in Provincia.
Il
cretaceo
superiore è rappresentato da calcari del turoniano e dordoniano,
varietà di calcari bianchi, rosei o
giallastri~compatti, sub-cristallini a frattura.
con-coide, calcari brecciformi e breccie conchiglifere, disposti a strati
di
spessore vario,
con fratture verticali in tutte le direzioni. Detto
calcare~simile a quello del Carso anche
per i fenomeni idrologici cui dà. luogo, trovasi presso San Marzano, presso la collina
detta Monte di Concavecchia e affiora in diverse località. della Provincia. Appare presso
Maridùria, emerge dai terreni pleistocenici a mo' d'isola. e costituisce la collina
di
Mat.t.ola; sottostà ai terreni terziarii e quatemarii presso Castellaneta,
ai
sabbioni
tufacei presso Laterza; affiora a ponente verso monte Camplo. Trovasi a levante e a
settentrione di Ginosa, ed è caratteristico a
Martina
Franca, ove fonno.
un.8
collina di
calcare compatto bianco, eccellente per materiale edilizio, facente parte delle Murge
Salentine.
I
-
V I I
-Passa dal calcare cretaceo, che costituisce 1'ossatura dei
ter-reni delle Murge e delle parti più elevate della Provinoia ai
sab-bioni calcarei, teneri o compatti, fossiliferi, ed alle argille di varia
natura del pliocene, ai sabbioni tufacei e argillosi poco coerenti,
di
struttura grossolana, ed
a.i cordoni litoranei ed alle dune del
quaternario.
,Quanto alle caratteristiche dei varii terreni agrari, tenuto
conto che la Provincia può essere divisa in tre parti ben distinte
,dal punto
di
vista economico-agricolo, si può dire:
a)
nella prima
part~,
ad oriente del Capoluogo, predominano terreni di lnedio
impasto, profondi, dotati in prevalenza di buona fertilità,
eoce-zione fatta per un tratto limitato di altipiano roccioso;
b)
nella
,seconda (centrale ed interna della Provincia) si hanno terreni di
natura calcarea, sabbiosa ed anche argillosa, ora profondi, ora
superficiali, dotati
di
fertilità varia da luogo a luogo; c) nella
terza, ad occidente
di
Tàranto, predomina.no i terreni argillosi,
che degradando verso
il
mare, passano a poco a poco a
sab-biosi.
Rispetto alle quattro classi di produttività., stabilite per la
catastazione agraria, le principali q1l:alità
di
coltura possono
ritenersi, ripartite, nella Provincia, secondo le percentuali
appros-sima~~ve ~eguenti:
PaOSPETTO
N. 1.
CLASSI SEMINA TIVI PRATI PRATI· PASCOLI
I
COLTURE LEGNOSEPASCOLI
DI TERRENO
I
sl:'mpllciI
con piante legnose PERMANENTI PERMANENTI PEIWANENTI CIALlZZA.I
BPE· filI
I
I
...
7
18
-
- .l416
11-.
·
...
21
32
-
-33
33
III
· .
37
38
- -42
33
IV
· .
36
12
-
-
11
18
100
100
-I
-
100
100
I
III. - POPOLAZIONE -AZIENDE AGRICOLE-BESTIAl\iE.
6.
Popolazione. -
La provincia di Tàranto
è
stata
isti-,tuita, come già fu accennato, col R. D. 2 settembre 1923,
n. 1.911: tuttavia si dànno, qui sotto, anche i dati relativi ai
censimenti del 1911 e del 1921, debitamente ricostruiti secondo
la circoscrizione territoriale esistente alla data del censimento
1931.
PROSPE'lTON. 2.
POPOLAZIONE PRESENTEI
CENSIMENTI In complesso I_e'at.
IIl
l
POPOLAZIONE spa.rsa per kmDensità 2 • RESIDENTEi
1911 (10
Giugno) ..
219.254
195.994
23.260
SlO223.448
1921 (IO Dic.) (*).
261.838
235.213
26.625
107
268.583
-1931 (21
Aprile). .
302.833
268.582
34.251
J24
309.078
(*) Cifre del censimento 1921, rettificate in base a.i criteri indicati nel volume • Movimento della popolazione secondo gli atti dello Stato Civile negli anni 1929·30., Part.e la, Capo I, pago l - Roma.-Istituto Poligrafico dello Stato - Libreria - 1935·XI.
(l)
A dare più completa notizia degli elementi che halUlo influito sulle varia·
zioni della popolazione della proVincia di Tàranto si espongono, qui sotto,
i
dati
(m.edie annuali) relativi al m.ovimento naturale della popolazione stessa nel triennio
1910·1912
e nel biennio
1930·1931
(cifre proporzionali a
1.000
abitanti) per regioni
agrarie
e
per il complesso della Provincia:
PERIODI PROVINCIA COLLINA PIANURA