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volume 20, numero 3, 2005 RELAZIONI

Microbiologia Medica 102

S3.3

I TEST DI SENSIBILITÀ AGLI ANTIFUNGINI:

ASPETTI PRATICI E NUOVE SFIDE Manso E.

U.O. Patologia Clinica,Sezione di Microbiologia Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti - Ancona

Nelle infezioni sistemiche causate da lieviti e muffe persiste un’elevata morbilità e mortalità. La resistenza agli antifungini non si è rilevata essere così problema-tica come la resistenza agli antibiotici, ma ciò non-ostante si osservano resistenze intrinseche e emergen-ti. La finalità dei test di sensibilità in vitro è quella di predire l’esito clinico. La dimostrazione che la sensibi-lità di Candida spp al fluconazolo e ad altri azoli ha una correlazione con il risultato clinico in alcune forme di candidiasi (simile a quella osservata per gli antibio-tici) e la introduzione di nuovi antimicotici ha genera-to un aumentagenera-to interesse per i test di sensibilità clini-camente rilevanti. Il documento M27-A2 pubblicato dal CLSI è la guida di riferimento per determinare la

relazioni

SESSIONE 3

I test di sensibilità “difficili”

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volume 20, numero 3, 2005 RELAZIONI

Microbiologia Medica 103

sensibilità agli antifungini dei lieviti patogeni. Include due metodi, microdiluizione e macrodiluizione in brodo. Diversi sistemi commerciali per lo studio della sensibilità dei lieviti sono stati approvati dalla FDA americana, come il Sensititre YeastOne colorimetrico e L’Etest. Un altro metodo approvato dal CLSI (M44-A) è la disco-diffusione per il fluconazolo e il voriconazo-lo. I metodi in microdiluizione sono diventati i metodi di scelta con alcune differenze per i lieviti tra il CLSI americano e l’EUCAST europeo. Il documento M38-A del CLSI è il metodo di riferimento per la sensibilità agli antifungini dei funghi filamentosi a crescita rapi-da. Questo metodo è stato applicato modificato per lo studio della sensibilità nei dermatofiti. Lo studio della sensibilità nei funghi filamentosi con il metodo M38-A del CLSI presenta alcuni limiti: periodi lunghi di incu-bazione per ottenere un inoculo (da 7 a 10 gg), proble-mi per ottenere un inoculo quando i proble-miceti non forma-no conidi, sviluppo scarso di alcune specie con il terre-no raccomandato nel metodo e la mancanza di correla-zione con l’esito clinico. Inoltre, lo studio della sensibi-lità alle echinocandine è influenzato da diversi fattori e non esiste finora un metodo standardizzato. Le infor-mazioni più utili derivano generalmente dall’identifica-zione a livello di specie del fungo filamentoso. Un interesse sempre maggiore si sta sviluppando per determinare l’efficacia delle combinazioni di antibioti-ci, in particolare con la terza generazione degli azoli (voriconazolo) e le echinocandine (caspofungina). Le MIC dei differenti antimicotici in combinazione può essere determinata utilizzando i metodi checker-board, time-kill method o l’Etest. Per poter eseguire studi di correlazione, però, preme la necessità di una guida uniforme, simili alle guide del CLSI per i singo-li antifungini così come un uniformità dei criteri inter-pretativi.

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